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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 23 dicembre 2011
Due morti sul lavoro in Emilia Romagna e due in Campania
PARMA, 23 DIC -E' morto Marco Mattioli
un operaio di 46 anni mentre lavorava in una cabina elettrica di Iren a Parma. La vittima e' stata colpita da una scarica elettrica di 15.000 volt ed e' morto poco dopo il ricovero in rianimazione all'ospedale. E' accaduto questa mattina e secondo le prime informazioni e' stato soccorso dal personale del 118, che lo ha stabilizzato e lo ha portato in gravissime condizioni all'ospedale Maggiore, dove poco dopo e' deceduto.
Reggio Emilia E' morto Vito Rusce, artigiano di 46 anni che ieri era caduto da un'altezza di 7 metri mentre lavorava all'interno di un'azienda agricola a Masone. Rosce giunto gravissimo all'ospedale Santa Maria ed stato operato d'urgenza, ma le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate nella nottata fino al decesso avvenuto stamane. Rusce stava prendendo delle misure sul tetto di un capannone di rotoballe e per cause ancora da chiarire ha perso l'equilibrio bucando la copertura e cadendo nel vuoto. Quello che è ancora da chiarire è se Rusce sia scivolato dalla piattaforma o se invece al momento dell'infortunio fosse già sul tetto che gli è quindi collassato sotto i piedi.
Con queste due vittime la Campania arriva a 41 morti sui luoghi di lavoro e mantiene un lieve miglioramento sull'intero 2010
CASERTA - E' morto Constantin Iftimie
un operaio romeno di 28 anni ieri a Falciano del Massico cadendo da un'impalcatura di capannone in costruzione da un'altezza di oltre 5 metri e battendo violentemente la testa a terra. Il giovane romeno è morto per le ferite riportate cadendo da un'impalcatura. La tragedia alla mattinata, all'interno di un'azienda agricola in località Cappella Reale, alla periferia del paese. Sono cinque e sono tutti dipendenti di un'impresa edile di Padova, assunti con regolare contratto gli operai che stavano costruendo il capannone.L'operaio è stato subito trasportato al pronto soccorso della clinica Pinetagrande di Castelvolturno, dove i sanitari gli hanno riscontrato un violento trauna cranico. I medici hanno cercato in tutti i modi di rianimarlo e prestargli le cure del caso. Il suo cuore ha cessato però di battere un'ora e mezzo dopo l'arrivo in ospedale. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Falciano del Massico e della compagnia di Mondragone.
SONO 30 DALL'INIZIO DELL'ANNO I GIOVANI ROMENI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO, QUASI TUTTI IN EDILIZIA E AGRICOLTURA, DA SOLI SONO OLTRE IL 40% DI TUTTI I MORTI SUL LAVORO TRA GLI STRANIERI
SALERNO - È morto annegato Remo Martuscelli, pescatore 51enne di San Marco di Castellabate. Martuscelli è stato travolto dalle onde del mare che era abituato a conoscere per lavoro La tragedia nel pomeriggio di oggi. Martuscelli è stato inghiottito dalle onde mentre con la propria imbarcazione a stava uscendo dall'imboccatura del porticciolo di San Marco di Castellabate. A provocare la tragedia, le pessime condizioni del mare.
A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte degli uomini della Capitaneria di Porto, diretta dal tenente di vascello Vincenzo Zagarola, giunti dopo pochi minuti sul posto.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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