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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Opere di pittura e scultura
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- Alcune poesie
domenica 1 gennaio 2012
2011 Si è concluso un anno orribile.
I MORTI SUL LAVORO nel 2011 SONO STATI COMPLESSIVAMENTE PIU' DI 1170, DI CUI 663 SUI LUOGHI DI LAVORO (tutti documentati) + 11,61 % SULL’INTERO 2010 (594). NEL NUMERO TOTALE DELLE VITTIME CI SONO ANCHE I LAVORATORI MORTI SULLE STRADE, IN ITINERE E IN NERO. MA MOLTI ALTRI MORTI SUL LAVORO, NON INSERITI DALL'OSSERVATORIO TRA LE VITTIME SFUGGONO A QUALSIASI MONITORAGGIO PER DIVERSE RAGIONI.
SIAMO TORNATI INDIETRO DI 5 ANNI PER NUMERO DI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO:
IL GIORNO 12 DICEMBRE CON 640 MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO STATI SUPERATI I MORTI DELL'INTERO 2008 ( 637). IL MESE SCORSO SONO STATI SUPERATI I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO DEGLI INTERI ANNI 2010 (594) e 2009 (555) .
Oltre il 15% di queste vittime monitorate dall'Osservatorio lavoravano in nero o erano già in pensione. Si arriva a contare più di 1170 morti (stima minima) se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade (sono lavoratori che utilizzano un mezzo di trasporto: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro/lavoro-casa). La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro nord-sud, soprattutto edili meridionali, che lavorano in nero o in grigio e che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa e queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"
L’agricoltura ha registrato 207 morti sui luoghi di lavoro il 31,16 % di tutti i morti. Gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Solo sui campi, nel 2011 sono stati 138 i morti provocati da questa autentica bara in movimento. Da soli gli agricoltori schiacciati dal trattore sono oltre il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Praticamente è morto un agricoltore schiacciato dal trattore ogni 3 giorni.
L’edilizia ha già avuto dall'inizio dell'anno 173 vittime sui luoghi di lavoro e registra il 26,62% sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall'alto (38,25%) . Le vittime sono per la maggior parte edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del centro-nord.
Oltre il 26% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni e le vittime in questa fascia d'eta sono quasi tutte concentrate in agricoltura, in edilizia e nei servizi.
CON L'ALLUNGAMENTO INDISCRIMINATO DELL'ETA' DELLA PENSIONE IN CATEGORIE A RISCHIO COME L'AGRICOLTURA E L'EDILIZIA E IN LAVORI PERICOLOSI PER LA VITA, APPROVATO IN VIA DEFINITIVA CON UNA LEGGE POCHI GIORNI FA , SI DIMOSTRA SOLO UNA SCARSA SENSIBILITA' SOCIALE E UMANA DA PARTE DI CHI L'HA VOTATO.
Il 10,8% a meno di 30 anni. Dai 30 ai 39 il il 14,1%. Il 19% dai 40 ai 49. il 18,85% dai 50 ai 59. il 26,2 oltre i 60 anni. del 9,8% delle vittime non siamo a conoscenza dell'età.
L’industria (comprese le aziende artigianali con meno di 15 dipendenti) ha già avuto 71 morti con il 10,9,%. A queste vittime occorre aggiungere i lavoratori esterni che non sono dipendenti ma prestatori di servizi nelle aziende.
L’autotrasporto 53 con il 7,9%
Le donne morte sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno sono 15 contro le 5 dell'intero 2010 + 200%
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono 74 con 11,3% % sul totale. I romeni sono il 40% di tutti i morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri e gli albanesi il 18,1%. Se si esclude l'agricoltura gli stranieri arrivano nelle altre categorie ad avere il 16% delle morti sul totale.
I giovani militari morti in Afghanistan sono stati quest'anno 9 e 44 dall'inizio della missione.
Situazione sul territorio
Qui sotto la situazione del 2011 di ogni regione comparata con i morti sui luoghi di lavoro di tutto il 2010, col colore rosso sono evidenziate le regioni che hanno già eguagliato o superato i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2010:
Piemonte 52 registra + 85,7 % in più sul 2010 (28 morti)
Liguria 15 morti come nel 2010 (15 morti)
Val d’Aosta 3 morti come nel 2010
Lombardia 78 morti -3,7 % sul 2010 (81 morti)
Trentino Alto Adige 22 morti -31,2% sul 2010 (32)
Friuli Venezia Giulia 13 morti +85% sul 210 (7 morti)
Veneto, 48 morti registra – 9,4% sull’intero 2010 (53 morti)
Emilia Romagna 55 morti + 37,5% sul 2010 (40 morti).
Toscana 42 morti +44,8% sul 2010 (29 morti)
Marche 18 morti + 28,5% sul 2010 (14 morti)
Umbria 17 nel 2011, +142% sul 2010 (7 morti)
Abruzzo 28 morti + 33,3% sul 2010 (21 morti)
Lazio 44 morti +4,5 % sul 2010 (42 morti)
Molise 6 morti + 100% rispetto al 2010 (3 morti)
Campania 41 morti -14,5% sull’intero 2010 (48)
Puglia 39 morti -13,3 % rispetto all’intero 2010 (45 morti)
Calabria 22 +18,1% rispetto all’intero 2010 (18 morti)
Basilicata 5 morti come nel 2010
Sicilia 42 morti lo stesso numero di morti del 2010 (42 morti).
Sardegna 25 + 4,1% sul 2010
Nel numero totale delle vittime regionali mancano i lavoratori morti sulle strade, autostrade, itinere e i militari morti in Afghanistan, con questi si arriva a contare oltre 1170 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno (stima minima)
Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro nel 2011
Brescia 22, Torino 19 - Roma, Bolzano e Milano 15 - Frosinone 13 - Bologna 12 - Bergamo e Chieti 11 - Vicenza, Venezia, L'Aquila, Catania, BAT, Perugia, Napoli e Reggio Emilia 10 – Savona, Cosenza e Benevento 9 – Ragusa, Lecce, Foggia, Macerata, Treviso, Arezzo, Trento, Latina, Salerno Padova e Cuneo 8 – , Avellino, Firenze e Viterbo 7 - Terni, Trapani, Piacenza, Varese, Parma, Como, Catanzaro, Oristano, Campobasso, Caserta e Nuoro 6 – Rovigo, Messina, Palermo, Bari, Alessandria, Brindisi, Cagliari, Grosseto, Livorno, Forli-Cesena, Mantova, Asti, Novara, Modena e Udine 5. Ricordiamo che queste elencate sono le vittime sui luoghi di lavoro nelle province. Se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere le vittime raddoppiano in quasi tutte le province, statisticamente tutti gli anni sono dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro.
I morti sulle autostrade e all'estero non vengono segnalati sulle cartine regionali che ogni mese l'osservatorio pubblica sul blog.
Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc... per queste categorie con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci, in determinate province, un aumento delle vittime per questi lavoratori, ed è per questo che siamo a segnalarvi un blog di Meteorologia http://www.prevenzionemeteo.blogspot.com/ che, con la nostra collaborazione, fa previsioni del tempo mirate alla prevenzione dei gravi infortuni sul lavoro per i lavoratori che operano all'aperto quali agricoltori, edili, agenti di commercio ecc. e anche in itinere. Questi lavoratori, spesso rischiano la vita quando vanno o tornano dal lavoro: a causa di turni pesanti in orari dove si dovrebbe dormire. In questi casi le condizioni del tempo sono determinanti. I grafici elaborati col materiale raccolto nel corso di questi 4 anni e le condizioni meteorologiche danno una situazione abbastanza chiara e attendibile sui rischi che si corrono. Oltre le previsioni del tempo, sempre utili per tutti i lavoratori, il blog segnala quali sono le province più a rischio, situazione che si verifica in particolari condizioni atmosferiche. Nei mesi estivi tutto il Paese ha un rischio molto elevato, ma in alcune giornate i rischi sono maggiori. Molto pericolosi i giorni successivi a periodi persistenti di maltempo. I lavoratori che operano all'aperto, o che sono sulle strade nelle province evidenziate nelle giornate a "RISCHIO " dovrebbero prestare la massima attenzione.
Carlo Soricelli
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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