OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
L’unico
osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non
assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati
dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri
ambiti così come li monitora INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di
lavoro e in itinere
19 giugno
Dall’inizio
dell’anno sono morti complessivamente 609 lavoratori, di questi 399 morti sui
luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti
lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un
morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL
o che muore in nero.
Nel 2022 i lavoratori
morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli
altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono
stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi,
gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su
quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo
Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti
poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti
registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso,
provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione,
nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore
per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente
dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore
anziano.
Dal 1° gennaio 2008,
anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti
complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di
lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi
lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro
volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del
fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali”
quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione
diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti
75 gli schiacciati dal trattore
14 i boscaioli morti travolti
dall’albero che tagliavano
24 i morti in lavori domestici
63 morti gli autotrasportatori alla
guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i
morti sul lavoro se non stavano lavorando)che hanno la sventura di incrociarli,
spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida
36 gli operai e impiegati morti per
malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per
infortuni sul lavoro
34 gli stranieri morti sui luoghi di
lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL
che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei
morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più
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