Egregio Sig. Presidente Mattarella, PC. Cardinale Zuppi, Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, Sindaco di Bologna e Presidenti delle Regioni Italiane.
Come può lo Stato nelle sue articolazioni assistere inerme alla strage di lavoratori, scioccante la morte di un povero ragazzino di 14 anni che è morto schiacciato dal trattore guidato dal padre il 31 ottobre di quest’anno. Nessuno che si occupa seriamente di questa strage nella strage, provocata dal trattore; non si sentono i Ministro dell’Agricoltura e del Lavoro: eppure ne sono già morti in questo modo orrendo già 151 quest’anno: neppure fanno una campagna informativa sulla pericolosità di questo mezzo che uccide con estrema facilità: l’Osservatorio Indipendente di Bologna ne ha monitorati 167 anche nel 2022 e oltre 2600 da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. Non ne faccio una questione politica: la stessa indifferenza l’hanno manifestata anche i loro predecessori: destra, sinistra, centro stessa indifferenza seppur tempestati da me personalmente di mail. Caro Presidente INAIL non scrive mai chiaramente che non fa nessun monitoraggio dei morti sul lavoro, ma che raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati. E i morti di altre categorie (oltre 4 milioni non hanno INAIL come assicurazione, e quelli in nero, o come tanti giovani come questo 14enne e gli anziani che continuano a lavorare per le magre pensioni e per non vedere i loro campi incolti? Spariscono nel nulla. Per 16 anni ho mandato migliaia di mail cercando di sensibilizzare la politica nelle varie forme ecc. lo stesso Presidente dell’INAIL Bettoni sa bene che quello che scrivo è vero, ho avuto con lui anche scontri televisivi quando era Presidente ANMIL. Ma niente, continuano tutti a far finta che INAIL e i morti che diffonde siano rappresentativi di tutto il panorama lavorativo. E in questo momento abbiamo superato i morti dell’intero 2022, e hanno pure il coraggio di parlare di cali, quando un terzo vengono occultati dal sistema “morti e infortuni sul lavoro”. E’ semplicemente vergognoso caro Presidente che nessuno di questa classe dirigente, seppur avvertita, non si è mai fatta sentire per verificare se quello che scrivevo era vero, e da 15 anni. Interessi molteplici anche sugli infortuni sul lavoro e indifferenza dall’altra. E stiamo parlando di centinaia di lavoratori che spariscono nel nulla ogni anno, poi sono gli stessi morti che vengono mandati in Europa, così il nostro Paese appare più virtuoso di quello che è: semplicemente vergognoso per un paese democratico. L’informo io che il 35/40% dei morti sui luoghi di lavoro, escluso itinere, ha più di 60 anni, un Paese civile avrebbe fatto distinzione tra chi lavora in ufficio, da chi svolge un lavoro pericoloso in tarda età e che con acciacchi di vario genere, con vista e udito calati continuano a lavorare e a morire numerosissimi. No, caro Presidente, non voglio che i miei 4 nipoti vivano in un Paese come questo, che tratta come nemici o sudditi i suoi cittadini e i lavoratori. Carlo SoricelliCari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
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- Alcune poesie
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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