Dopo i 7 morti di giovedì, altri 3 questo venerdì, nessuno ne parla ma è un'autentica strage che continua nell'indifferenza della nostra classe dirigente. Ma il Primo Ministro Draghi parla di un argomento che non conosce a fondo, come non lo conoscono i Ministri del lavoro Orlando e delle Politiche Agricole Patuanelli. Davveo triste un paese che rimane indifferente alla morte di tanti suoi lavoratori. In questi 15 anni di monitoraggio ne sono morti più di 20000; tra questi oltre 2100 schiacciati dal trattore. Ieri ho spedito migliaia di mail, ma niente nessuno che si degna di ripsondere: noi non siamo cittadini, ma sudditi, di re e baroni.
Anche la mail sepdita
Dalla canna della roulette russa
del lavoricidio, ieri sono partite altre sette pallottole che hanno ucciso
questi 7 sfortunati lavoratori. Ma di loro non ne parla nessuno. Ma caro Primo
Ministro Draghi, se parla dei morti sul lavoro, Lei dovrebbe avere almeno la
sicurezza di sapere quanti sono. Alla CISL ieri Lei ha parlato di 1200
lavoratori morti, mentre in realtà sono stati oltre 1400. E per la duemillesima
volta scrivo che INAIL non rappresenta tutti i lavoratori, che non fa un
monitoraggio delle morti come fa l’Osservatorio che li monitora tutti (anche in
non assicurati all’INAIL da 15 anni) che questo Istituto dello Stato raccoglie
solo le denunce che gli arrivano dal territorio. Sa, Caro Primo Ministro,
parliamo della vita persa e non riconosciuta di oltre duecento lavoratori
uccisi dal lavoro. Sono tacciato di estremismo se chiedo a Lei, e ai suoi
Ministri del Lavoro Orlando e delle Politiche Agricole Patuanelli se sapete chi
sono i morti sul lavoro per infortuni di ieri? quanti sono dall’inizio
dell’anno, quanti anni hanno, dove sono morti e perché? Guardi donerò a Lei Primo Ministro, al Ministro del lavoro
Orlando e al Ministro Patuanelli, che neppure sa che sono già 72 i morti
schiacciati dal trattore e da altri mezzi agricoli dall'inizio dell'anno, un
mio quadro se mi indicherete chi sono le vittime. Possibile che in questo
Stato, devo essere io metalmeccanico in pensione, ad essere il solo a
monitorare i morti sul lavoro in Italia e da 15 anni e vedendo che lo Stato,
coi suoi rappresentanti mi è addirittura ostile per questo lavoro volontario
perché metto in discussione la loro narrazione sulle morti sul lavoro? Mi
rimane ormai poco tempo, ma la rabbia monta sempre di più, vorrei vedere che a
questo mio lavoro, di impegno giornaliero di ore e ore da 15 anni si prestasse
un po' di attenzione. Migliaia le mail spedite ogni mese. Ma il Moloch del
potere è davvero inossidabile. Davvero l’Italia che lavora si merita questa
classe dirigente che se ne frega, al di là del “basta morti sul lavoro”, che
non fa niente di concreto per porre un argine a queste tragedie che si
potrebbero dimezzare solo con un po' di buona volontà? Nella foto il povero
giovane di 23 anni Simone Ferri morto ieri. Carlo Soricelli curatore
dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it
In allegato la situazione delle morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno a oggi 27 maggio
Nessun commento:
Posta un commento