morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 30 settembre 2018

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro (i morti sul lavoro in tempo reale) Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30 settembre 2018 Al 30 settembre sono morti complessivamente 1055 lavoratori



Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
(i morti sul lavoro in tempo reale)
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30 settembre 2018
Al 30 settembre sono morti complessivamente 1055 lavoratori, compresi i morti sulle strade e in itinere. Di questi 552 sono i morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati in apposite tabelle excel)
Erano sui luoghi di lavoro 506 il 30 settembre 2017 +8,4%. Erano 461 il 30 settembre 2008 anno d’apertura dell’Osservatorio + 16,5%
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Ben 68 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo, e 120 dall’inizio dell’anno. Aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio,
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO . Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere  nelle province e regioni i morti sulle autostrade
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi dalle province i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 56 Venezia (11), Belluno (2), Padova‎ (4), Rovigo (3), Treviso (14), Verona (16), Vicenza (6). Lombardia 47 Milano (10), Bergamo (4), Brescia (7), Como (3), Cremona (3), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (6), Monza Brianza (3), Pavia (3), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 47 Napoli (16), Avellino (4), Benevento (), Caserta (10), Salerno (16).  EMILIA ROMAGNA 44 Bologna (5), Rimini (1). Ferrara (8) Forlì Cesena (6) Modena (7) Parma (5) Ravenna (4) Reggio Emilia (2) Piacenza (4) PIEMONTE 41Torino(19), Alessandria (4), Asti (5), Biella (2), Cuneo (7), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1)TOSCANA 41 Firenze (4), Arezzo (7), Grosseto (3), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (5), Pisa‎ (6), Pistoia (3), Siena (6) Prato ().   SICILIA 30 Palermo (6), Agrigento (4), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (2), Siracusa (1), Trapani‎ (2). LAZIO 26 Roma (9), Viterbo (4) Frosinone (4) Latina (6) Rieti (3). CALABRIA 23 Catanzaro (5), Cosenza (8), Crotone (5), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3)  PUGLIA 22 Bari (4), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (2) ABRUZZO 22 L'Aquila (7), Chieti (5), Pescara (2) Teramo (7) LIGURIA 18 Genova (11), Imperia (), La Spezia (4), Savona (3)   SARDEGNA 11Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (2), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente TRENTINO ALTO ADIGE 11 Trento (6), Bolzano (5) MARCHE 10 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 10Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (2), Udine (6). UMBRIA 8Perugia (4) Terni (4).  BASILICATA 6 Potenza (5) Matera (1)  Molise 6Campobasso (5), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 120 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.

venerdì 28 settembre 2018

Altri due morti sui LUOGHI DI LAVORO in Emilia Romagna il 27 settembre. Si conferma questa Regione quarta per numero di morti sui luoghi di lavoro (escuso itinere) dopo il Veneto, la Lombardia e la Campania

A volte dopo più di un decennio di lavoro volontario ti prende lo sconforto nel vedere l'indifferenza da parte di chi ci governa a livello nazionale e locale. Ma poi vedi che alla fine l'Osservatorio ha fatto breccia in tantissimi italiani che si sono resi conto del reale numero di morti sul lavoro che sono molti di più, dell'interesse suscitato tra i visitatori che spesso sono sono migliaia  che lo visitano ogni giorno. Ti accorgi che in tanti si sono resi conto della carneficina che c'è tra gli agricoltori che muoiono numerosissini schiacciati dal trattore. che anche le tv del Servizio Pubblico cominciano a segnalare tantissimi lavoratori che muiono lavorando. Alloro ti rendi conto che il lavoro non è stato inutile, che serve e molto, che in tanti m'incoraggiano a continuare e mi mandano segnali di apprezzamento, e anche di affetto nei miei riguardi per quello che faccio. Sono partito con l'incoscienza che solo un "dilettante allo sbaraglio" poteva fare: di mettersi a fare una battaglia contro le storture e gli occultamenti che ci sono ancora verso questa carneficina.  Mi hanno detto che sono considerato il "peggior nemico" per certe strutture burocratiche che si occupano di queste tragedie. Sorrido: la burorazia, i centri di potere sono ottusi e senz'anima, la differenza è tutta qui: io l'anima ce l'ho. Ma torniamo ai due morti in Emilia Romagna: non poteva mancare il "solito morto schiacciato dal trattore", questa volta a Bagnacavallo di Ravenna dove ha perso la vita un 59enne. Ma è morto dopo aver subito un grave infortunio anche un romeno che lavorava in un'azienda modenese: venerdì era stato investito da un potentissimo getto d'acqua, dopo una settimana di ricovero all'Ospedale Baggiovara è morto. Carlo Soricelli

giovedì 27 settembre 2018

Anche oggi altri due morti sui LUOGHI DI LAVORO, ma ricordiamoci che almeno altrettanti, tra l'altro moltissime donne muoiono in itinere (mentre vanno o tornano dal lavoro)e

Registriamo altri due morti sui luoghi di lavoro. Un 58enne ha perso la vita travolto da un blocco di cemento in una fabbrica di imballaggi di Collegno in provincia di Torino. Perde la vita un altro agricoltore di 67 anni schiacciato dal trattore a Larciano di Pistoia. Sono già 67 in neppure 4 mesi i morti schiacciati da questo mezzo. Che sta facendo il nuovo ministro delle Politiche Agricole Centinaio per questa strage? Gli consigliamo meno televisione e più attenzione per queste tragedie che con un po' di buona volontà si potrebbero dimezzare. Non diamo sempre la colpa ai burocrati dei ministeri: è troppo comodo. lo stesso succedeva col Ministro Martina, la stessa disattenzione. Complessivamente anche quest'anno gli schiacciati da questo mezzo sono già 118. Ma se il buongiorno si vede dal mattino........

mercoledì 26 settembre 2018

Altri due morti anche oggi: Muore un rifugiato di 27 anni sbalzato dal trattore a Casina di Reggio Emilia. Muore un edile di 52 anni cadendo da un'impalcatura. Grande Commozione quando i familiari di Fabio Rossini ricordano il figlio morto per infortunio a soli 20 anni

Purtroppo la strage non si ferma, questa volta a perdere la vita anche un giovane rifugiato del Gambia che muore sbalzato dal trattore guidato da un altro. ha perso la vita così a 27 anni Buba Darbae di soli 27 anni che lavorava per una cooperativa che si occupa di toglio di legname. Muore anche un edile di 52 anni a Lenola di Latina cadendo da un'impalcatura.
Nessuno può lenire il dolore di un familiare che perde un figlio di vent'anni morto sul lavoro: grida il padre Roberto “Non vogliamo soldi, né vendetta, solo giustizia”: è questa, in sintesi, la testimonianza, del padre di Fabio Rossini, il cui figlio  morì sul lavoro il 27 aprile del 2017 travolto da un carico di ferro all’Osmannoro. Rossini ha raccontato la tragedia al convegno sulla sicurezza sul lavoro organizzato da Cgil-Cisl-Uil a Firenze. “Niente può renderci nostro figlio ma come tutti vogliamo giustizia, vogliamo sapere perché sia potuta succedere una cosa del genere. Ancora oggi non sappiamo ancora come è andato esattamente l’incidente e soprattutto non abbiamo più avuto notizie dell’indagine e se e quando ci sarà il processo.

lunedì 24 settembre 2018

Muore schiacciato tra due mezzi mentre costruiscono una strada. Perde la vita un Viglile del Fuoco cadendo da 6 metri. Come tante categorie i V.del F. non essendo assicurati all'INAIL spariscono dale statistiche delle morti sul lavoro

Un edile di 42 anni muore schiacciato tra due mezzi in provincia di Pordenone a San Vito in Tagliamento mentre stanno in un cantiere lavorando per la costruzione di una strada. ma perde la vita anche un Vigile del Fuoco cadendo in sede da un'altezza di 6 metri mentre ripara una serranda. Questa categoria, come Carabinieri, Poliziotti, Esercito,, Guarda di Finanza e tantissime altre categorie e partite Iva non essendo assicurate all'INAIL spariscono dalle statistiche delle morti sul lavoro, Come del resto tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore e i lavoratori  in nero,

giovedì 20 settembre 2018

Piero Bruni di 59 anni e Filippo Bagni di 55 sono i due lavoratori morti per asfissia questa mattina all'Archivio di Stato di Arezzo


Arezzo, 20 settembre 2018 -Piero Bruni di 59 anni e Filippo Bagni di 55, entrambi residenti ad Arezzo sono le due vittime della fuga di gas che questa mattina li ha uccisi nell'Archivio di Stato di Arezzo. Inutili i tentativi di rianimazione fatti sia sul posto che al pronto soccorso. Un terzo è rimasto ferito ma le sue condizioni non sono preoccupanti.

Sembra siano stati uccisi da gas inerte dall'argon un gas che non provoca scoppi, ma che brucia l'ossigeno., in sostanza anidride carbonica, che circola attraverso dei tubi e che in caso di emergenza azzera l'ossigeno per spegnere eventuali incendi. Un sistema antincendio comune a tutte le strutture che siano ricche di materiale cartaceo: e nelle quali è chiaramente impossibile progettare un sistema di spegnimento ad acqua, che avrebbe l'effetto di distruggere i volumi conservati.

Purtroppo proprio questa mattina e alcuni giorni fa avevo scritto che a breve si sarebbe verificato un infortuni mortale multiplo: cioè che avrebbe coinvolto più di una persona. Le statistiche me lo dicevano.

Ma ci sono anche oggi 4 lavoratori morti: gli altri due nell'astigiano e sull'A22

Bimbo accarezza il volto del papà morto per infortunio sul lavoro

Il bambino è indiano in questa foto che ha commosso il mondo, ma ogni anno in Italia sono centinaia i bambini che piangono il proprio papà (e madre) che muore lavornado

mercoledì 19 settembre 2018

18 settembre: anche oggi tre morti sul lavoro

Altri tre morti sul lavoro: a perdere la vita un 46enne nel cremonese che è morto cadendo da un tetto alto dieci metri in una cascina, aveva 46 anni.In Provincia di Campobasso è morto un adetto ai servizi idrici per il cedimento del terreno a Gambatesa. Perde la vita anche un vigilantes in un incidente stradale mentre era in servizio nel casertano

martedì 18 settembre 2018

INCREDULITA' :altri due schiacciati dal trattore negli ultimi tre giorni e la politica che se ne frega: sono già 63 in poco più di tre mesi con l'ultimo governo e con il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio e 115 dall'inizio dell'anno a morire in modo così atroce

Rimango sempre basito nel vedere che nessuno fa niente per una piaga di queste dimensioni che vede morire in modo orribile dai 100 ai 200 guidatori di queste mezzo ogni anno. Non senti mai una parola di umana pietà o interventi per diminuirne le dimensioni : chi dovrebbe avere il compito di occuparsene non lo fa, anzi fanno proroghe assassine come nella primavera scorsa dove è stata rinviata per l'ennesima volte una legge europea del 2003 che obbligherebbe a sottoporre chi guida questo mezzo a sottoporsi ad un esame per l'idoneità alla guida.

lunedì 17 settembre 2018

Muore cadendo in un dirupo battendo la testa Gaetano Savino boscaiolo di 54 anni. In Svizzera c'è allarme per i 30 agricoltori schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno e cercano di correre ai ripari (in Italia che sono già 114?). A Belgrado forte allarme tra i lavoratori per 4 morti "bianche" in una settimana.


E' morto così un boscaiolo di soli 54 anni. In Svizzera c'è allarme per i 30 agricoltori schiacciti dal trattore dall'inizio dell'anno. Informo per l'ennesima volo il nuovo governo che sono già 62 a morire in modo così atr
oce da quando il 1° giugno è stato formato, e abbiamo come ministro Centinaio. Insomma due morti schiacciati da questo mezzo ogni tre giorni. Sono già ben 114 a morire in modo così orrendo dall'inizio dell'anno. A Belgrado c'è molta tensione per queste tragedie che hanno visto morire ben 4 lavoratori in una settimana. In Italia? Silenzio, sono problemi che non li riguardano

venerdì 14 settembre 2018

Un altro morto in Veneto: la provincia di Treviso che ha 14 morti sui luoghi di lavoro

14 settembre Purtroppo apprendiamo di un'altra morte in Veneto che si conferma con 54 morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) la prima Regione per numero di morti. La stessa Provincia di Verona è seconda per numero di morti 15 (l'ultimo morto attribuito a questa provincia è in realtà da attttribuire alla provincia i Treviso, ci scusimao con i visitatori). La stessa provincia di Treviso ha 14 morti sempre sui LUOGHI DI LAVORO. Con la morte oggi per asfissia mentre eseguiva una disinfestazione di un 53enne, sono 4 i morti a settembre in questa provincia. Davvero un triste primato quello del Veneto che "stacca" anche la Lombardia per numero di morti, ricordando che però la Lombardia ha il doppio degli abitanti.

Su sette morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni ben 6 sono in agricoltura

14 settembre 2018 Le morti in agricoltura se si contano tutte e non solo quei lavoratori assicurati all'INAIL sono un numero enorme. Tutti gli anni il 30% di tutte le morti sui LUOGHI DI LAVORO, escluso itinere e strade sono in agricoltura.

lunedì 10 settembre 2018

Lettera aperta la Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Altri due morti anche ieri schiacciati dal trattore, e ne ho contati 60 da quando ha giurato come Ministro solo tre mesi fa.

Lettera aperta la Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Altri due morti anche ieri schiacciati dal trattore, e ne ho contati 60 da quando ha giurato come Ministro solo tre mesi fa. Egr. Sig. Ministro Centinaio, ma la conosce la strage che quasi ogni giorno c'è nel comparto agricolo di cui Lei è Ministro? Lo sa che dopo i due morti di ieri provocati da questo mezzo, e che non sono solo anziani come spesso si vuole far credere a morire con questo mezzo mortale arriviamo  60 con Lei ministro? Claudio Del Conte e Massimo Paris avevano rispettivamente 38 anni il primo e 47 anni il secondo e hanno perso la vita schiacciati dal mezzo che guidavano. Sono 60 gli schiacciati dal trattore da quando poco più di tre mesi fa è diventato ministro. Non faccia come i suoi predecessori che pensavano solo ad andare a inaugurare sagre o come fanno vedere certe trasmissioni pubbliche, una campagna idilliaca dove pascolano felici mucche e pecore, mai si occupano queste  trasmissioni televisive ingannevoli della vita di chi la terra la lavora. I campi italiani sono impregnati dall sangue dei nostri agricoltori. Tra poco comincerà l'imbottigliamento del vino, non mi faccia dedicare anche a Lei un'annata e un'etichettata di vino "Sangue d'agricoltore schiacciato dal trattore". Non si può (non può Lei personalmente) assistere impotente a questa carneficina.Vorrei sentire dirle qualcosa in merito. ma temo caschi dalle nuvole se le chiedono quanti sono i morti provacati dal trattore da quando è ministro. Carlo Soricelli

sabato 8 settembre 2018

Alessandro Belometti è morto trafitto dalle lame come San Sebastiano, ma Sebastiano l'hanno fatto santo, mentre Alessandro era solo un operaio di 29 anni, morto in piedi in un trituratore. Ma anche ieri 7 settembre altri tre morti sul lavorol


E' quello che mi è venuto in mente da pittore, a San Sebastiano trafitto dalle frecce ma Alessandro è stato trafitto da lame e ingranaggi, vani i tentativi dei sui luoghi che hanno fatto tutte le possibili operazioni per tentare di  rianimarlo (Immagine tratta dal profilo F. di Alessandro). Un altro giovane con la vita davanti morto in modo così atroce. Ma ieri 7 settembre sono morti altri tre lavoratori; in Provincia di Savana è morto cadendo da una gru con castello urtata da un camion. Perde la vita anche un 63enne cadendo da un tetto di un capannone nel salernitano, muore anche in un incidente un giovane autrasportatore di 30 anni sull'A13 nei pressi di Bologna

venerdì 7 settembre 2018

Un terrificante 6 settembre con ben 8 morti sui luoghi di lavoro: di questi un 72enne che a quell'età cade da un'impalcatura e un 29enne che cade in un macchinario in una fabbrica (non osiamo pensare a come è stato ridotto)

Una strage di lavoratori il 6 settembre 2018. sono stati ben 8 a morire praticamente dalla Sicilia al Piemonte e Lombardia. A Foggia Sante Piserchia a 72 anni è caduto da un'impalcatura, Muore a 29 anni cadendo in un macchinario di un'azienda nel bergamasco. A Cesena  Mucaj Bledar muore dopo una settimana d'agonia dopo essere caduto da un tetto di un capannone. Perdono la vita due agricoltori schiacciati dal trattore ( e il ministro centinaio che sta facendo per queste tragedie, da quando è ministro, in poco più di 3 mesi ne sono morti in modo così atroce ben 58 e 110 dall'inizio dell'anno. Le tragedie nel perugino e nel cuneese. poco chiara ancora la morte di un ascensorista morto dentro una botola: si pensa a inalazioni tossiche. Attilio Covolo muore dissanguato dopo essersi colpito con un falcetto.  nella provincia di Trapani un 66enne cade da otto metri in un pozzo artesiano. E per fortuna diffondo la falsa notizia che l'agricoltura sia il lavoro più sicuro, mentre è il settore

giovedì 6 settembre 2018

Muore un custode di una scuola media cadendo da un'impalcatura a Bolzano

Che ci faceva su un' implacatura un custode i una scuola media? E' morto cadendo dall'alto il custode in una scuola di Bolzano. Un custode scolastico ha anche quello di salire su impalcature tra i suoi compiti? Purtroppo sono poi divenati 8 i morti sul lavoro negli ultimi tre giorni. Mi viene in mente una frase in un vecchio film ma riferita ai lavoratori quando si alzano alla mattina "Io oggi, speriamo che me la cavo"

mercoledì 5 settembre 2018

Altri 4 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi due giorni. arriviamo a contarne 505 sui luoghi di lavoro e oltre 1000 con i morti sulle strade e in itinere (mente vanno o tornano dal lavoro) Dall'inizio dell'anno

5  settembre. Sono 4 i lavoratori morti in queste ultime 48 ore. Andrea Rama di soli 8 anni è morto dopo 15 giorni di terapia intensiva dopo essere caduto da dieci metri in Provincia di Verona. Perde la vita anche lui cadendo dall'alto da un tetto di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno, Francesco Damiani aveva solo 53 anni. Sono in due ad aver perso la vita schiacciati dal trattore (e nessuno fa niente) Luigi Zardini perde la vita schiacciato dal mezzo a Castelnuovo di Trento, perde la vita anche un 84enne schiacciato da trattore nella provincia di Campobasso a Termoli. Insomma nulla cambia

martedì 4 settembre 2018

500 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno con i morti sulle strade e in itinere superiamo i 1000

Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore e arriviamo a contarne 54 con il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio e 106 dall'inizio dell'anno. Un altro agricoltore è stato incornato da un toro ed è morto dissanguato. Poi ci vengono a dire che l'agricoltura è il comparto più sicuro, quando in realtà è quello che produce più morti sui luoghi di lavoro, solo che in larga parte hanno la "sfiga" di non essere assicurati all'INAIL o di non aver nessuna assicurazione perché in tanti non sono dipendenti ma pensionati o lavoratori in proprio. In questi oltre dieci anni oltre 1600 gli schiacciati dal trattore : mediamente ogni anno almeno un morto sui luoghi di lavoro su cinque è provocato dal questo mezzo. ieri sono morti anche due giovani militari dell'esercito in un incidente sull A4 mentre eraano in servizio.

sabato 1 settembre 2018

Report morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2018: il mese di agosto si chiude con sette lavoratori morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni


Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Report morti sul lavoro
I primi otto mesi si chiudono con 7 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni del mese. Perde la vita a 18 anni Gabriele Alladio nel cuneese, dove è morto anche un ventinovenne ieri 31 agosto, Roberto Dardo, tutti e due lavoravano nel settore agricolo, un autrasportatore muore bruciato vivo sull’A1 tra Orte e Fabro il 29, nel pavese Marco Trambaiolo muore a 32 anni colpito da una pala meccanica, Luigi Tannarella si schianta con il furgone aziendale nell’agrigentino, a Torino Vittorio Malaballa perde la vita cadendo da un ponteggio, morto nello stesso modo un palermitano di 58 anni adendo da una casa in ristrutturazione in Contarda Rapputi,
nei primi otto mesi del 2018, rispetto ai primi otto mesi del 31 agosto 2008 e del 2017. Sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno nel 2018 sono morti 494 lavoratori. Erano 453 nel 2017 +8%. Erano 407 il 31 agosto del 2008 +17,3%. Ricordiamo sempre, che se li contiamo come altri, che con le morti sulle strade e in itinere si superano già i 900 morti complessivi.
Le categorie con più morti Agricoltura 31% complessivi, ben 105 schiacciati dal trattore e di questi già 52 con il nuovo governo e Ministero delle Politiche Agricole guidate dal Ministro Centinaio. Edilizia Con grande soddisfazione ci accorgiamo che sono molto calate le morti in edilizia, forse per i maggiori controlli che stanno funzionando in diverse località italiane (in questi dieci anni c’è sempre stata una percentuale superiore al 20%. Autotrasporto (di tutte le categorie). Con l’11,38% aumentano e di molto i morti nell’autotrasporto, tutti gli anni la categoria registrava in tutte le categorie il 6/8%. Industria (tutta l’industria di diverse categorie). L’industria 7,8% registra una percentuale simile tutti gli anni, fanno molto scalpore i morti nell’industria, ma percentualmente in rapporto al numero di lavoratori, diciamo che sui luoghi di lavoro è la più sicura. In questo comparto occorrerebbe (e adesso cominciano ad accorgersene anche i sindacati) monitorare e controllare le ditte e gli artigiani che lavora in appalto nelle aziende, soprattutto quelle grandi, muoiono numerosissimi tra questi. Non guardare solamente al risparmio ma anche alla loro professionalità certificata. Potature alberi Ben 17 i morti schiacciati dagli alberi che tagliavano (tra questi molti improvvisati). Anche i Carabinieri pagano un prezzo elevato di sangue in questi mesi sono ben 7 e tutti morti sulle strade. Tantissimi poi i morti in altre categorie che non stiamo ad elencare tutte: artigiani, colf, Guardie Giurate ecc. E’ il Veneto la Regione con più morti sui luoghi di lavoro, seguito dalla Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Piemonte. Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Torino con 18 morti, di Napoli con 15 morti, di Salerno con 14, di Treviso con 13 e di Verona con 12. In calo i morti nelle province più popolose d’Italia: Milano 10 morti e Roma con 8. Calano i morti sui Luoghi di Lavoro tra gli stranieri che sono il 7,3%, i romeni sono sempre i più numerosi. Per saperne di più leggere sotto oppure più specificatamente mandare mail a Carlo Soricelli
31 agosto oltre 900 morti per infortuni dall’inizio dell’anno (compresi i morti sulle strade e in itinere, così come li contano le statistiche “ufficiali”) 492 morti sui Luoghi di Lavoro dal 1° gennaio 2018
Attenzione perché partiamo da numeri molto più elevati di altri, perché sui luoghi di lavoro li monitoriamo tutti, ATTENZIONE ogni provincia raddoppi per lo meno i morti segnalati qui sotto, i lavoratori che muoiono sulle strade e in Itinere sono almeno altrettanti. Lo Stato li considera a tutti gli effetti morti sul lavoro, moltissime le donne che muoiono in itinere. Attenzione spegnere il cellulare in itinere e accenderlo solo in caso di comunicazione importante e urgente e accostando l’automobile. Crea distrazione che provoca infortuni, anche mortali, tra l’altro in caso di grave infortunio si riesce a sapere se stavi comunicando con qualcuno e sono guai seri sotto tantissimi aspetti.
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Ben 52 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo, e 105 dall’inizio dell’anno. Aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio,
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere  nelle province e regioni i morti sulle autostrade
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 50 Venezia (9), Belluno (2), Padova‎ (4), Rovigo (3), Treviso (13), Verona (12), Vicenza (5). Lombardia 44 Milano (10), Bergamo (3), Brescia (6), Como (3), Cremona (2), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (6), Monza Brianza (3), Pavia (3), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 43 Napoli (15), Avellino (4), Benevento (), Caserta (9), Salerno (14).  EMILIA ROMAGNA 38 Bologna (5), Rimini (1). Ferrara (8) Forlì Cesena (5) Modena (6) Parma (5) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (4) PIEMONTE 36Torino(18), Alessandria (4), Asti (4), Biella (), Cuneo (6), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1)TOSCANA 35Firenze (4), Arezzo (5), Grosseto (2), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (5), Pisa‎ (4), Pistoia (2), Siena (6) Prato ().   SICILIA 29 Palermo (6), Agrigento (4), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (1), Siracusa (1), Trapani‎ (2). LAZIO 24 Roma (9), Viterbo (3) Frosinone (4) Latina (5) Rieti (3). PUGLIA 21 Bari (4), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (1), Lecce (3) Taranto (2) ABRUZZO 20 L'Aquila (7), Chieti (3), Pescara (2) Teramo (7)CALABRIA 21 Catanzaro (5), Cosenza (7), Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3)  LIGURIA 16 Genova (11), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) ()  SARDEGNA 11Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (2), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente MARCHE 9 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (5). FRIULI VENEZIA GIULIA9Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (1), Udine (6). BASILICATA 6 Potenza (5) Matera (1) UMBRIA 7Perugia (3) Terni (4). TRENTINO ALTO ADIGE9 Trento (5), Bolzano (4) Molise 4Campobasso (3), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 105 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?