Se vuoi dare anche un piccolo contributo per il film documentario sull'Osservatorio e su Carlo Soricelli ecco il link. clicca sopra l'immagine

Report morti sul lavoro in Italia nell'intero 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Report morti sul lavoro del 2024. I dati sono classificati per ciascuna Provincia e Regione italiana, con i morti in riferimento al numero di abitanti, così come fa Eurostat che esclude dalla “conta” anche i morti in itinere per non creare confusione. L’Osservatorio li monitora a parte, anche perché richiedono interventi diversi, che non possono essere addebitati alla professione o all’aziende in cui lavora la vittima, così come fa INAIL e chi “copia” la sua raccolta dati, inventandosi formule “magiche” per meglio poter speculare su queste tragedie, formule che non hanno nessun valore statistico. In questa terribile conta ci sono anche i morti in nero o che hanno assicurazioni diverse da INAIL. Registriamo un aumento dei morti sui luoghi di lavoro del 6,7% rispetto al 2023. Per la prima volta dopo 17 anni di monitoraggio si sono superati i 1000 morti sui luoghi di lavoro, che con l’itinere diventano 1482, ma la conta dei morti in itinere potrebbe essere ancora più alta per la ragione che spesso vengono diffusi in ritardo. La Regione che ha avuto il peggior risultato è il Trentino Alto Adige in rapporto al numero di abitanti, la migliore il Lazio che vede Roma con un terziario avanzato e i Ministeri. Le donne pagano un prezzo elevatissimo sulle strade. Per mancanza di un orario flessibile in entrata e in uscita nel privato, spesso lontano da casa, sono costrette a correre perché si sobbarcano spesso anche il carico familiare: figli, genitori ecc. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sotto i 60 anni sono già il 30% di tutti i morti. In allegato le nazionalità delle vittime. Incredibile la strage di anziani che muoiono lavorando: sono oltre il 30% degli ultrasessantenni e di questi sempre sui luoghi di lavoro 157 hanno addirittura più di 70 anni. E’ davvero incredibile non fare nessuna distinzione sull’età per andare in pensione tra chi svolge un lavoro pericoloso e chi no: con l’età elevata si hanno riflessi poco pronti, udito e vista deficitarie, così come acciacchi di ogni genere. La categoria degli autotrasportatori ha praticamente raddoppiato i morti: per incidenti e per fatica: in tanti vengono trovati morti con la testa sul volante o coi camion fermi nelle aree di sosta, la stanchezza e la fretta provocano spesso tanti morti anche tra chi viene coinvolto con altri mezzi. Anche quest’anno sono morti 143 agricoltori schiacciati dal trattore: in questi 17 anni sono stati quasi 3000. Sono le solite categorie ad avere lo stesso numero di morti da 17 anni, in ordine decrescente: agricoltura, edilizia, autotrasporto (tutte le categorie di appartenenza) artigianato, industria. Pochissimi i morti nelle aziende sindacalizzate, questo per far comprendere l’importanza del Sindacato sulla Sicurezza, i pochi morti sono lavoratori in appalto e non dipendenti diretti: il lavoro precario uccide tanti lavoratori che non possono rifiutarsi di svolgere un lavoro pericoloso, pena il licenziamento, questo soprattutto nelle piccole e piccolissime aziende, dove non c’è nessuna sicurezza; lo si vede anche dai piccoli imprenditori, spesso senza dipendenti che muoiono numerosi, e questo la dice lunga sulla mancanza della cultura della sicurezza che occorrerebbe insegnare nelle scuole, soprattutto in chi si sta diplomando e anche laureando e si avvia al lavoro. Che dire? Speriamo in un 2025 migliore, ma sono già più di 11 i morti in questi primi giorni del 2025. Nell’occasione vi invito a visitare la mia mostra “Morti sul lavoro” presso la Fondazione Carisbo di Via Farini, con opere su queste tragedie che tratto fin dal 1980. Tra queste il “muro delle farfalle bianche” con le foto di 300 lavoratori morti sul lavoro recentemente Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione (morti in nero) o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nell’intero 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 1056 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1482 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI MESE MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE. La seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia e non in quella di residenza sono centinaia i morti in province e regioni diverse LOMBARDIA 201 totali 134 sui luoghi di lavoro Milano 20 (41 con itinere), Bergamo 12 (con itinere 23) Brescia 31 (43 con itinere) Como 6 Cremona 5 Lecco 4 Lodi 9 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 13 Sondrio 6 Varese 5 CAMPANIA 156 totali 97 sui luoghi di lavoro Napoli 30 Avellino 12 Benevento 6 , Caserta 20 Salerno30 VENETO 135 totali 81 sui luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 8 Padova 9 Rovigo 3 Treviso 15 Verona 15 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 133 totali 76 sui luoghi di lavoro Bologna 21 Rimini 2 Ferrara 7 Forlì Cesena 5 Modena 11 Parma 9 Ravenna 2 Reggio Emilia 10 Piacenza 3 SICILIA 122 sui luoghi di lavoro 71 Palermo 24 Agrigento 6 Caltanissetta 3 Catania 10 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 4 Trapani‎ 8 TOSCANA 121 totali 76 sui luoghi di lavoro Firenze 19 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 10, Massa Carrara 3 Pisa 16 Pistoia 2 Siena 3 Prato 5 LAZIO 155 totali 72 sui luoghi di lavoro Roma 22 Viterbo 12 Frosinone 15 Latina 16 Rieti 3 PIEMONTE 92 totali 54 sui luoghi di lavoro Torino 25 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 8 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 2 PUGLIA 93 totali 60 sui luoghi di lavoro Bari 14 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 4 Lecce 17 Taranto 6 TRENTINO ALTO ADIGE 55 totali 37 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 21 ABRUZZO 55 totali 37 sui luoghi di lavoro L'Aquila 7 Chieti 13 Pescara 4 Teramo 8 SARDEGNA 52 totali 36 sui luoghi di lavoro Cagliari 9 Sud Sardegna 4 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 12 MARCHE 50 totali 31 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 7 Ascoli Piceno 7 CALABRIA 33 totali 24 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 3 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 34 totali 22 sui luoghi di lavoro Pordenone 7 Triste 1 Udine 10 Gorizia 3 LIGURIA 35 totali 23 sui luoghi di lavoro Genova 7 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 3 UMBRIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Perugia 12 Terni 2 BASILICATA 25 totali 17 sui luoghi di lavoro Potenza 13 Matera 4 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 6 totali 5 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 142 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 152 gli autotrasportatori e autotrasportatrici morti 115 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 115 i morti in infortuni domestici Sui luoghi di lavoro quest’anno oltre il 30% sono ultrasessantenni, in pochi anni saranno la maggioranza. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 30% Stragi 2 morti Imperia per infortunio domestico, 2 a Pisa infortunio domestico, 5 Firenze Esselunga. 7 morti Bologna Suviana centrale Enel, 5 morti Palermo servizi fognari, 2 scontro tra due articolati Verona, 3 guardie di finanza Sondrio, 2 Monza Brianza infortunio domestico, 2 Bologna Toyota 2 autotrasportatori A1, Foggia 2 ambulanti incidente, 5 Calenzano Firenze, 3 morti Latina infortunio domestico, 3 morti Napoli esplosione fabbrica abusiva, 2 Lucca infortunio domestico, 3 Firenze infortunio domestico Nel 2024 ci sono state 14 stragi di lavoratori con 52 morti, 6 di queste per infortuni domestici, di cui, anche in questo caso nessuno parla. Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane dell'intero 2024 nell'intero 2024 Provincia Regione Numero di morti ogni tot. Abit. Medaglia Enna (Sicilia) 0 0 Medaglia di platino Lodi (Lombardia) 9 25440 Medaglia di carbone Trento (Trentino Alto Adige) 21 25619 Medaglia di carbone Belluno (Veneto) 8 25723 Medaglia di carbone Pisa (Toscana) 16 26300 Medaglia di carbone Viterbo (Lazio) 12 26584 Medaglia di carbone Sassari (Sardegna) 12 27760 Medaglia di carbone Potenza Basilicata 13 28514 Medaglia di carbone Chieti (Abruzzo) 13 29000 Medaglia di carbone Ascoli Piceno Marche 7 29670 Medaglia di carbone Sondrio (Lombardia) 6 30240 Medaglia di carbone Macerata (marche) 10 31.400 Medaglia di carbone Aosta (Valle d'Aosta) 4 31721 Medaglia di carbone Frosinone (Lazio) 15 32600 Medaglia di carbone Bolzano (Trentino Alto Adige) 16 32766 Medaglia di carbone Avellino (Campania) 12 34000 Medaglia di carbone Latina (Lazio) 16 35931 Medaglia di latta Salerno Campania 30 36800 Medaglia di latta Teramo (Abruzzo) 8 38732 medaglia di latta Benevento (campania) 7 39000 medaglia di latta Lucca (Toscana) 10 39004 medaglia di latta Benevento Campania 7 39142 medaglia di latta Vibo Valentia (Calabria) 4 40000 medaglia di latta Brescia (Lombardia) 31 40720 medaglia di latta Pavia (Lombardia) 13 42096 Medaglia dilatta Isernia (Molise) 2 42903 medaglia di latta L'Aquila (Abruzzo) 7 43130 medaglia di latta Caserta (Campania) 20 44450 medaglia di latta Pordenone (Friuli-Venezia Giulia) 7 44579 medaglia di latta Grosseto (Toscana) 5 44609 medaglia di latta Gorizia (Friuli-Venezia Giulia) 3 46558 medaglia di latta Lecce (Puglia) 17 47181 medaglia di latta Parma Emilia-Romagna 9 49000 Medaglia dilatta Brindisi (Puglia) 8 49635 medaglia di latta Ferrara (Emilia-Romagna) 7 49766 medaglia di latta Matera Basilicata 4 50225 medaglia di bronzo Prato (Toscana) 5 50922 medaglia di bronzo Bologna (Emilia-Romagna) 21 51429 medaglia di bronzo Pesaro e Urbino (Marche) 7 51530 medaglia di bronzo Rieti (Lazio) 3 52000 medaglia di bronzo Palermo (Sicilia) 24 52842 medaglia di bronzo Udine (Friuli-Venezia Giulia) 10 53000 medaglia di bronzo Reggio Emilia (Emilia-Romagna) 10 53248 medaglia di bronzo Firenze (Toscana) 19 53391 medaglia di bronzo Trapani (Sicilia) 8 54310 medaglia di bronzo Perugia (Umbria) 12 55058 medaglia di bronzo Campobasso (Molise) 4 56161 medaglia di bronzo Crotone (Calabria) 3 58522 medaglia di bronzo Mantova (Lombardia) 7 58944 medaglia di bronzo Treviso (Veneto) 15 59065 medaglia di bronzo Verona (Veneto) 15 61437 medaglia d'argento Monza Brianza (Lombardia) 14 62061 medaglia d'argento Cagliari (Sardegna) 9 62264 medaglia d'argento Messina (Sicilia) 10 63665 medaglia d'argento Ragusa (Sicilia) 5 64272 medaglia d'argento Massa-Carrara (Toscana) 3 65527 medaglia d'argento Vicenza (Veneto) 13 66545 medaglia d'argento Oristano (Sardegna) 4 67428 medaglia d'argento Modena (Emilia Romagna) 11 68000 medaglia d'argento Cremona (Lombardia) 5 71878 medaglia d'argento Asti (Piemonte) 3 72000 medaglia d'argento La Spezia (Liguria) 3 73000 medaglia d'argento Agrigento (Sicilia) 6 73600 medaglia d'argento Cuneo (Piemonte) 8 73639 medaglia d'argento Ancona (marche) 6 76800 medaglia d'argento Cosenza (Calabria) 9 78333 medaglia d'argento Forlì-Cesena (Emilia-Romagna) 5 78813 medaglia d'argento Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte) 2 79883 medaglia d'argento Pescara (Abruzzo) 4 80000 medaglia d'argento Lecco (Lombardia) 4 84700 medaglia d'argento Sud Sardegna (Sardegna) 4 85000 medaglia d'argento Alessandria (Piemonte) 5 85332 medaglia d'argento Vercelli (Piemonte) 2 86934 medaglia d'argento Siena (Toscana) 3 89447 medaglia d'argento Caltanisetta (Sicilia) 3 89903 medaglia d'argento Bari (Puglia) 14 90010 medaglia d'argento Catanzaro (Calabria) 4 90586 medaglia d'argento Torino (Piemonte) 25 91114 medaglia d'argento Bergamo (Lombardia) 12 92494 medaglia d'argento Savona (Liguria) 3 93136 medaglia d'argento Venezia (Veneto) 9 94919 medaglia d'argento Piacenza (Emilia-Romagna) 3 95586 medaglia d'argento Taranto (Puglia) 6 97247 medaglia d'argento Rovigo (Veneto) 3 98333 medaglia d'argento Siracusa (Sicilia) 4 99750 medaglia d'argento Como (Lombardia) 6 100032 medaglia d'oro Napoli (Campania) 30 103567 medaglia d'oro Pistoia (Toscana) 2 104000 medaglia d'oro Padova (Veneto) 9 104030 medaglia d'oro Imperia (Liguria) 2 106500 medaglia d'oro Catania (Sicilia) 10 111330 medaglia d'oro Terni (Umbria) 2 114109 medaglia d'oro Genova (Liguria) 7 121439 medaglia d'oro Novara (Piemonte) 3 123381 medaglia d'oro Foggia (Puglia) 5 125711 medaglia d'oro Barletta-Andria-Trani (Puglia) 3 130849 medaglia d'oro Reggio Calabria (Calabria) 4 138000 medaglia d'oro Milano (Lombardia) 20 160910 medaglia d'oro Rimini (Emilia-Romagna) 2 168393 medaglia d'oro Livorno (Toscana) 2 168667 medaglia d'oro Arezzo (Toscana) 2 172187 medaglia d'oro Fermo (Marche) 1 174849 medaglia d'oro Varese (Lombardia) 5 178009 medaglia d'oro Biella (Piemonte) 1 178551 medaglia d'oro Ravenna (Emilia-Romagna) 2 195707 medaglia d'oro Roma (Lazio) 22 197897 medaglia d'oro Triste friuli Venezia Giulia 1 234662 medaglia d'oro estero 26 26 950 con i morti nelle autostrade 1056

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025
intero 2024 Morti sui luoghi di Lavoro nelle Regioni (escluso itinere) in rapporto al numero di abitanti, così come li conta eurostat

Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024

https://youtu.be/qMAiVFQXRJE?si=-9PsVpF3dsg7dMpT

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 30 settembre 2018

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro (i morti sul lavoro in tempo reale) Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30 settembre 2018 Al 30 settembre sono morti complessivamente 1055 lavoratori



Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
(i morti sul lavoro in tempo reale)
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30 settembre 2018
Al 30 settembre sono morti complessivamente 1055 lavoratori, compresi i morti sulle strade e in itinere. Di questi 552 sono i morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati in apposite tabelle excel)
Erano sui luoghi di lavoro 506 il 30 settembre 2017 +8,4%. Erano 461 il 30 settembre 2008 anno d’apertura dell’Osservatorio + 16,5%
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Ben 68 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo, e 120 dall’inizio dell’anno. Aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio,
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO . Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere  nelle province e regioni i morti sulle autostrade
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi dalle province i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 56 Venezia (11), Belluno (2), Padova‎ (4), Rovigo (3), Treviso (14), Verona (16), Vicenza (6). Lombardia 47 Milano (10), Bergamo (4), Brescia (7), Como (3), Cremona (3), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (6), Monza Brianza (3), Pavia (3), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 47 Napoli (16), Avellino (4), Benevento (), Caserta (10), Salerno (16).  EMILIA ROMAGNA 44 Bologna (5), Rimini (1). Ferrara (8) Forlì Cesena (6) Modena (7) Parma (5) Ravenna (4) Reggio Emilia (2) Piacenza (4) PIEMONTE 41Torino(19), Alessandria (4), Asti (5), Biella (2), Cuneo (7), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1)TOSCANA 41 Firenze (4), Arezzo (7), Grosseto (3), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (5), Pisa‎ (6), Pistoia (3), Siena (6) Prato ().   SICILIA 30 Palermo (6), Agrigento (4), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (2), Siracusa (1), Trapani‎ (2). LAZIO 26 Roma (9), Viterbo (4) Frosinone (4) Latina (6) Rieti (3). CALABRIA 23 Catanzaro (5), Cosenza (8), Crotone (5), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3)  PUGLIA 22 Bari (4), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (2) ABRUZZO 22 L'Aquila (7), Chieti (5), Pescara (2) Teramo (7) LIGURIA 18 Genova (11), Imperia (), La Spezia (4), Savona (3)   SARDEGNA 11Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (2), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente TRENTINO ALTO ADIGE 11 Trento (6), Bolzano (5) MARCHE 10 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 10Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (2), Udine (6). UMBRIA 8Perugia (4) Terni (4).  BASILICATA 6 Potenza (5) Matera (1)  Molise 6Campobasso (5), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 120 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.

venerdì 28 settembre 2018

Altri due morti sui LUOGHI DI LAVORO in Emilia Romagna il 27 settembre. Si conferma questa Regione quarta per numero di morti sui luoghi di lavoro (escuso itinere) dopo il Veneto, la Lombardia e la Campania

A volte dopo più di un decennio di lavoro volontario ti prende lo sconforto nel vedere l'indifferenza da parte di chi ci governa a livello nazionale e locale. Ma poi vedi che alla fine l'Osservatorio ha fatto breccia in tantissimi italiani che si sono resi conto del reale numero di morti sul lavoro che sono molti di più, dell'interesse suscitato tra i visitatori che spesso sono sono migliaia  che lo visitano ogni giorno. Ti accorgi che in tanti si sono resi conto della carneficina che c'è tra gli agricoltori che muoiono numerosissini schiacciati dal trattore. che anche le tv del Servizio Pubblico cominciano a segnalare tantissimi lavoratori che muiono lavorando. Alloro ti rendi conto che il lavoro non è stato inutile, che serve e molto, che in tanti m'incoraggiano a continuare e mi mandano segnali di apprezzamento, e anche di affetto nei miei riguardi per quello che faccio. Sono partito con l'incoscienza che solo un "dilettante allo sbaraglio" poteva fare: di mettersi a fare una battaglia contro le storture e gli occultamenti che ci sono ancora verso questa carneficina.  Mi hanno detto che sono considerato il "peggior nemico" per certe strutture burocratiche che si occupano di queste tragedie. Sorrido: la burorazia, i centri di potere sono ottusi e senz'anima, la differenza è tutta qui: io l'anima ce l'ho. Ma torniamo ai due morti in Emilia Romagna: non poteva mancare il "solito morto schiacciato dal trattore", questa volta a Bagnacavallo di Ravenna dove ha perso la vita un 59enne. Ma è morto dopo aver subito un grave infortunio anche un romeno che lavorava in un'azienda modenese: venerdì era stato investito da un potentissimo getto d'acqua, dopo una settimana di ricovero all'Ospedale Baggiovara è morto. Carlo Soricelli

giovedì 27 settembre 2018

Anche oggi altri due morti sui LUOGHI DI LAVORO, ma ricordiamoci che almeno altrettanti, tra l'altro moltissime donne muoiono in itinere (mentre vanno o tornano dal lavoro)e

Registriamo altri due morti sui luoghi di lavoro. Un 58enne ha perso la vita travolto da un blocco di cemento in una fabbrica di imballaggi di Collegno in provincia di Torino. Perde la vita un altro agricoltore di 67 anni schiacciato dal trattore a Larciano di Pistoia. Sono già 67 in neppure 4 mesi i morti schiacciati da questo mezzo. Che sta facendo il nuovo ministro delle Politiche Agricole Centinaio per questa strage? Gli consigliamo meno televisione e più attenzione per queste tragedie che con un po' di buona volontà si potrebbero dimezzare. Non diamo sempre la colpa ai burocrati dei ministeri: è troppo comodo. lo stesso succedeva col Ministro Martina, la stessa disattenzione. Complessivamente anche quest'anno gli schiacciati da questo mezzo sono già 118. Ma se il buongiorno si vede dal mattino........

mercoledì 26 settembre 2018

Altri due morti anche oggi: Muore un rifugiato di 27 anni sbalzato dal trattore a Casina di Reggio Emilia. Muore un edile di 52 anni cadendo da un'impalcatura. Grande Commozione quando i familiari di Fabio Rossini ricordano il figlio morto per infortunio a soli 20 anni

Purtroppo la strage non si ferma, questa volta a perdere la vita anche un giovane rifugiato del Gambia che muore sbalzato dal trattore guidato da un altro. ha perso la vita così a 27 anni Buba Darbae di soli 27 anni che lavorava per una cooperativa che si occupa di toglio di legname. Muore anche un edile di 52 anni a Lenola di Latina cadendo da un'impalcatura.
Nessuno può lenire il dolore di un familiare che perde un figlio di vent'anni morto sul lavoro: grida il padre Roberto “Non vogliamo soldi, né vendetta, solo giustizia”: è questa, in sintesi, la testimonianza, del padre di Fabio Rossini, il cui figlio  morì sul lavoro il 27 aprile del 2017 travolto da un carico di ferro all’Osmannoro. Rossini ha raccontato la tragedia al convegno sulla sicurezza sul lavoro organizzato da Cgil-Cisl-Uil a Firenze. “Niente può renderci nostro figlio ma come tutti vogliamo giustizia, vogliamo sapere perché sia potuta succedere una cosa del genere. Ancora oggi non sappiamo ancora come è andato esattamente l’incidente e soprattutto non abbiamo più avuto notizie dell’indagine e se e quando ci sarà il processo.

lunedì 24 settembre 2018

Muore schiacciato tra due mezzi mentre costruiscono una strada. Perde la vita un Viglile del Fuoco cadendo da 6 metri. Come tante categorie i V.del F. non essendo assicurati all'INAIL spariscono dale statistiche delle morti sul lavoro

Un edile di 42 anni muore schiacciato tra due mezzi in provincia di Pordenone a San Vito in Tagliamento mentre stanno in un cantiere lavorando per la costruzione di una strada. ma perde la vita anche un Vigile del Fuoco cadendo in sede da un'altezza di 6 metri mentre ripara una serranda. Questa categoria, come Carabinieri, Poliziotti, Esercito,, Guarda di Finanza e tantissime altre categorie e partite Iva non essendo assicurate all'INAIL spariscono dalle statistiche delle morti sul lavoro, Come del resto tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore e i lavoratori  in nero,

giovedì 20 settembre 2018

Piero Bruni di 59 anni e Filippo Bagni di 55 sono i due lavoratori morti per asfissia questa mattina all'Archivio di Stato di Arezzo


Arezzo, 20 settembre 2018 -Piero Bruni di 59 anni e Filippo Bagni di 55, entrambi residenti ad Arezzo sono le due vittime della fuga di gas che questa mattina li ha uccisi nell'Archivio di Stato di Arezzo. Inutili i tentativi di rianimazione fatti sia sul posto che al pronto soccorso. Un terzo è rimasto ferito ma le sue condizioni non sono preoccupanti.

Sembra siano stati uccisi da gas inerte dall'argon un gas che non provoca scoppi, ma che brucia l'ossigeno., in sostanza anidride carbonica, che circola attraverso dei tubi e che in caso di emergenza azzera l'ossigeno per spegnere eventuali incendi. Un sistema antincendio comune a tutte le strutture che siano ricche di materiale cartaceo: e nelle quali è chiaramente impossibile progettare un sistema di spegnimento ad acqua, che avrebbe l'effetto di distruggere i volumi conservati.

Purtroppo proprio questa mattina e alcuni giorni fa avevo scritto che a breve si sarebbe verificato un infortuni mortale multiplo: cioè che avrebbe coinvolto più di una persona. Le statistiche me lo dicevano.

Ma ci sono anche oggi 4 lavoratori morti: gli altri due nell'astigiano e sull'A22

Bimbo accarezza il volto del papà morto per infortunio sul lavoro

Il bambino è indiano in questa foto che ha commosso il mondo, ma ogni anno in Italia sono centinaia i bambini che piangono il proprio papà (e madre) che muore lavornado

mercoledì 19 settembre 2018

18 settembre: anche oggi tre morti sul lavoro

Altri tre morti sul lavoro: a perdere la vita un 46enne nel cremonese che è morto cadendo da un tetto alto dieci metri in una cascina, aveva 46 anni.In Provincia di Campobasso è morto un adetto ai servizi idrici per il cedimento del terreno a Gambatesa. Perde la vita anche un vigilantes in un incidente stradale mentre era in servizio nel casertano

martedì 18 settembre 2018

INCREDULITA' :altri due schiacciati dal trattore negli ultimi tre giorni e la politica che se ne frega: sono già 63 in poco più di tre mesi con l'ultimo governo e con il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio e 115 dall'inizio dell'anno a morire in modo così atroce

Rimango sempre basito nel vedere che nessuno fa niente per una piaga di queste dimensioni che vede morire in modo orribile dai 100 ai 200 guidatori di queste mezzo ogni anno. Non senti mai una parola di umana pietà o interventi per diminuirne le dimensioni : chi dovrebbe avere il compito di occuparsene non lo fa, anzi fanno proroghe assassine come nella primavera scorsa dove è stata rinviata per l'ennesima volte una legge europea del 2003 che obbligherebbe a sottoporre chi guida questo mezzo a sottoporsi ad un esame per l'idoneità alla guida.

lunedì 17 settembre 2018

Muore cadendo in un dirupo battendo la testa Gaetano Savino boscaiolo di 54 anni. In Svizzera c'è allarme per i 30 agricoltori schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno e cercano di correre ai ripari (in Italia che sono già 114?). A Belgrado forte allarme tra i lavoratori per 4 morti "bianche" in una settimana.


E' morto così un boscaiolo di soli 54 anni. In Svizzera c'è allarme per i 30 agricoltori schiacciti dal trattore dall'inizio dell'anno. Informo per l'ennesima volo il nuovo governo che sono già 62 a morire in modo così atr
oce da quando il 1° giugno è stato formato, e abbiamo come ministro Centinaio. Insomma due morti schiacciati da questo mezzo ogni tre giorni. Sono già ben 114 a morire in modo così orrendo dall'inizio dell'anno. A Belgrado c'è molta tensione per queste tragedie che hanno visto morire ben 4 lavoratori in una settimana. In Italia? Silenzio, sono problemi che non li riguardano

venerdì 14 settembre 2018

Un altro morto in Veneto: la provincia di Treviso che ha 14 morti sui luoghi di lavoro

14 settembre Purtroppo apprendiamo di un'altra morte in Veneto che si conferma con 54 morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) la prima Regione per numero di morti. La stessa Provincia di Verona è seconda per numero di morti 15 (l'ultimo morto attribuito a questa provincia è in realtà da attttribuire alla provincia i Treviso, ci scusimao con i visitatori). La stessa provincia di Treviso ha 14 morti sempre sui LUOGHI DI LAVORO. Con la morte oggi per asfissia mentre eseguiva una disinfestazione di un 53enne, sono 4 i morti a settembre in questa provincia. Davvero un triste primato quello del Veneto che "stacca" anche la Lombardia per numero di morti, ricordando che però la Lombardia ha il doppio degli abitanti.

Su sette morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni ben 6 sono in agricoltura

14 settembre 2018 Le morti in agricoltura se si contano tutte e non solo quei lavoratori assicurati all'INAIL sono un numero enorme. Tutti gli anni il 30% di tutte le morti sui LUOGHI DI LAVORO, escluso itinere e strade sono in agricoltura.

lunedì 10 settembre 2018

Lettera aperta la Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Altri due morti anche ieri schiacciati dal trattore, e ne ho contati 60 da quando ha giurato come Ministro solo tre mesi fa.

Lettera aperta la Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Altri due morti anche ieri schiacciati dal trattore, e ne ho contati 60 da quando ha giurato come Ministro solo tre mesi fa. Egr. Sig. Ministro Centinaio, ma la conosce la strage che quasi ogni giorno c'è nel comparto agricolo di cui Lei è Ministro? Lo sa che dopo i due morti di ieri provocati da questo mezzo, e che non sono solo anziani come spesso si vuole far credere a morire con questo mezzo mortale arriviamo  60 con Lei ministro? Claudio Del Conte e Massimo Paris avevano rispettivamente 38 anni il primo e 47 anni il secondo e hanno perso la vita schiacciati dal mezzo che guidavano. Sono 60 gli schiacciati dal trattore da quando poco più di tre mesi fa è diventato ministro. Non faccia come i suoi predecessori che pensavano solo ad andare a inaugurare sagre o come fanno vedere certe trasmissioni pubbliche, una campagna idilliaca dove pascolano felici mucche e pecore, mai si occupano queste  trasmissioni televisive ingannevoli della vita di chi la terra la lavora. I campi italiani sono impregnati dall sangue dei nostri agricoltori. Tra poco comincerà l'imbottigliamento del vino, non mi faccia dedicare anche a Lei un'annata e un'etichettata di vino "Sangue d'agricoltore schiacciato dal trattore". Non si può (non può Lei personalmente) assistere impotente a questa carneficina.Vorrei sentire dirle qualcosa in merito. ma temo caschi dalle nuvole se le chiedono quanti sono i morti provacati dal trattore da quando è ministro. Carlo Soricelli

sabato 8 settembre 2018

Alessandro Belometti è morto trafitto dalle lame come San Sebastiano, ma Sebastiano l'hanno fatto santo, mentre Alessandro era solo un operaio di 29 anni, morto in piedi in un trituratore. Ma anche ieri 7 settembre altri tre morti sul lavorol


E' quello che mi è venuto in mente da pittore, a San Sebastiano trafitto dalle frecce ma Alessandro è stato trafitto da lame e ingranaggi, vani i tentativi dei sui luoghi che hanno fatto tutte le possibili operazioni per tentare di  rianimarlo (Immagine tratta dal profilo F. di Alessandro). Un altro giovane con la vita davanti morto in modo così atroce. Ma ieri 7 settembre sono morti altri tre lavoratori; in Provincia di Savana è morto cadendo da una gru con castello urtata da un camion. Perde la vita anche un 63enne cadendo da un tetto di un capannone nel salernitano, muore anche in un incidente un giovane autrasportatore di 30 anni sull'A13 nei pressi di Bologna

venerdì 7 settembre 2018

Un terrificante 6 settembre con ben 8 morti sui luoghi di lavoro: di questi un 72enne che a quell'età cade da un'impalcatura e un 29enne che cade in un macchinario in una fabbrica (non osiamo pensare a come è stato ridotto)

Una strage di lavoratori il 6 settembre 2018. sono stati ben 8 a morire praticamente dalla Sicilia al Piemonte e Lombardia. A Foggia Sante Piserchia a 72 anni è caduto da un'impalcatura, Muore a 29 anni cadendo in un macchinario di un'azienda nel bergamasco. A Cesena  Mucaj Bledar muore dopo una settimana d'agonia dopo essere caduto da un tetto di un capannone. Perdono la vita due agricoltori schiacciati dal trattore ( e il ministro centinaio che sta facendo per queste tragedie, da quando è ministro, in poco più di 3 mesi ne sono morti in modo così atroce ben 58 e 110 dall'inizio dell'anno. Le tragedie nel perugino e nel cuneese. poco chiara ancora la morte di un ascensorista morto dentro una botola: si pensa a inalazioni tossiche. Attilio Covolo muore dissanguato dopo essersi colpito con un falcetto.  nella provincia di Trapani un 66enne cade da otto metri in un pozzo artesiano. E per fortuna diffondo la falsa notizia che l'agricoltura sia il lavoro più sicuro, mentre è il settore

giovedì 6 settembre 2018

Muore un custode di una scuola media cadendo da un'impalcatura a Bolzano

Che ci faceva su un' implacatura un custode i una scuola media? E' morto cadendo dall'alto il custode in una scuola di Bolzano. Un custode scolastico ha anche quello di salire su impalcature tra i suoi compiti? Purtroppo sono poi divenati 8 i morti sul lavoro negli ultimi tre giorni. Mi viene in mente una frase in un vecchio film ma riferita ai lavoratori quando si alzano alla mattina "Io oggi, speriamo che me la cavo"

mercoledì 5 settembre 2018

Altri 4 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi due giorni. arriviamo a contarne 505 sui luoghi di lavoro e oltre 1000 con i morti sulle strade e in itinere (mente vanno o tornano dal lavoro) Dall'inizio dell'anno

5  settembre. Sono 4 i lavoratori morti in queste ultime 48 ore. Andrea Rama di soli 8 anni è morto dopo 15 giorni di terapia intensiva dopo essere caduto da dieci metri in Provincia di Verona. Perde la vita anche lui cadendo dall'alto da un tetto di Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno, Francesco Damiani aveva solo 53 anni. Sono in due ad aver perso la vita schiacciati dal trattore (e nessuno fa niente) Luigi Zardini perde la vita schiacciato dal mezzo a Castelnuovo di Trento, perde la vita anche un 84enne schiacciato da trattore nella provincia di Campobasso a Termoli. Insomma nulla cambia

martedì 4 settembre 2018

500 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno con i morti sulle strade e in itinere superiamo i 1000

Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore e arriviamo a contarne 54 con il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio e 106 dall'inizio dell'anno. Un altro agricoltore è stato incornato da un toro ed è morto dissanguato. Poi ci vengono a dire che l'agricoltura è il comparto più sicuro, quando in realtà è quello che produce più morti sui luoghi di lavoro, solo che in larga parte hanno la "sfiga" di non essere assicurati all'INAIL o di non aver nessuna assicurazione perché in tanti non sono dipendenti ma pensionati o lavoratori in proprio. In questi oltre dieci anni oltre 1600 gli schiacciati dal trattore : mediamente ogni anno almeno un morto sui luoghi di lavoro su cinque è provocato dal questo mezzo. ieri sono morti anche due giovani militari dell'esercito in un incidente sull A4 mentre eraano in servizio.

sabato 1 settembre 2018

Report morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2018: il mese di agosto si chiude con sette lavoratori morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni


Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Report morti sul lavoro
I primi otto mesi si chiudono con 7 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni del mese. Perde la vita a 18 anni Gabriele Alladio nel cuneese, dove è morto anche un ventinovenne ieri 31 agosto, Roberto Dardo, tutti e due lavoravano nel settore agricolo, un autrasportatore muore bruciato vivo sull’A1 tra Orte e Fabro il 29, nel pavese Marco Trambaiolo muore a 32 anni colpito da una pala meccanica, Luigi Tannarella si schianta con il furgone aziendale nell’agrigentino, a Torino Vittorio Malaballa perde la vita cadendo da un ponteggio, morto nello stesso modo un palermitano di 58 anni adendo da una casa in ristrutturazione in Contarda Rapputi,
nei primi otto mesi del 2018, rispetto ai primi otto mesi del 31 agosto 2008 e del 2017. Sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno nel 2018 sono morti 494 lavoratori. Erano 453 nel 2017 +8%. Erano 407 il 31 agosto del 2008 +17,3%. Ricordiamo sempre, che se li contiamo come altri, che con le morti sulle strade e in itinere si superano già i 900 morti complessivi.
Le categorie con più morti Agricoltura 31% complessivi, ben 105 schiacciati dal trattore e di questi già 52 con il nuovo governo e Ministero delle Politiche Agricole guidate dal Ministro Centinaio. Edilizia Con grande soddisfazione ci accorgiamo che sono molto calate le morti in edilizia, forse per i maggiori controlli che stanno funzionando in diverse località italiane (in questi dieci anni c’è sempre stata una percentuale superiore al 20%. Autotrasporto (di tutte le categorie). Con l’11,38% aumentano e di molto i morti nell’autotrasporto, tutti gli anni la categoria registrava in tutte le categorie il 6/8%. Industria (tutta l’industria di diverse categorie). L’industria 7,8% registra una percentuale simile tutti gli anni, fanno molto scalpore i morti nell’industria, ma percentualmente in rapporto al numero di lavoratori, diciamo che sui luoghi di lavoro è la più sicura. In questo comparto occorrerebbe (e adesso cominciano ad accorgersene anche i sindacati) monitorare e controllare le ditte e gli artigiani che lavora in appalto nelle aziende, soprattutto quelle grandi, muoiono numerosissimi tra questi. Non guardare solamente al risparmio ma anche alla loro professionalità certificata. Potature alberi Ben 17 i morti schiacciati dagli alberi che tagliavano (tra questi molti improvvisati). Anche i Carabinieri pagano un prezzo elevato di sangue in questi mesi sono ben 7 e tutti morti sulle strade. Tantissimi poi i morti in altre categorie che non stiamo ad elencare tutte: artigiani, colf, Guardie Giurate ecc. E’ il Veneto la Regione con più morti sui luoghi di lavoro, seguito dalla Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Piemonte. Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Torino con 18 morti, di Napoli con 15 morti, di Salerno con 14, di Treviso con 13 e di Verona con 12. In calo i morti nelle province più popolose d’Italia: Milano 10 morti e Roma con 8. Calano i morti sui Luoghi di Lavoro tra gli stranieri che sono il 7,3%, i romeni sono sempre i più numerosi. Per saperne di più leggere sotto oppure più specificatamente mandare mail a Carlo Soricelli
31 agosto oltre 900 morti per infortuni dall’inizio dell’anno (compresi i morti sulle strade e in itinere, così come li contano le statistiche “ufficiali”) 492 morti sui Luoghi di Lavoro dal 1° gennaio 2018
Attenzione perché partiamo da numeri molto più elevati di altri, perché sui luoghi di lavoro li monitoriamo tutti, ATTENZIONE ogni provincia raddoppi per lo meno i morti segnalati qui sotto, i lavoratori che muoiono sulle strade e in Itinere sono almeno altrettanti. Lo Stato li considera a tutti gli effetti morti sul lavoro, moltissime le donne che muoiono in itinere. Attenzione spegnere il cellulare in itinere e accenderlo solo in caso di comunicazione importante e urgente e accostando l’automobile. Crea distrazione che provoca infortuni, anche mortali, tra l’altro in caso di grave infortunio si riesce a sapere se stavi comunicando con qualcuno e sono guai seri sotto tantissimi aspetti.
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Ben 52 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo, e 105 dall’inizio dell’anno. Aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio,
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere  nelle province e regioni i morti sulle autostrade
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 50 Venezia (9), Belluno (2), Padova‎ (4), Rovigo (3), Treviso (13), Verona (12), Vicenza (5). Lombardia 44 Milano (10), Bergamo (3), Brescia (6), Como (3), Cremona (2), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (6), Monza Brianza (3), Pavia (3), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 43 Napoli (15), Avellino (4), Benevento (), Caserta (9), Salerno (14).  EMILIA ROMAGNA 38 Bologna (5), Rimini (1). Ferrara (8) Forlì Cesena (5) Modena (6) Parma (5) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (4) PIEMONTE 36Torino(18), Alessandria (4), Asti (4), Biella (), Cuneo (6), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1)TOSCANA 35Firenze (4), Arezzo (5), Grosseto (2), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (5), Pisa‎ (4), Pistoia (2), Siena (6) Prato ().   SICILIA 29 Palermo (6), Agrigento (4), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (1), Siracusa (1), Trapani‎ (2). LAZIO 24 Roma (9), Viterbo (3) Frosinone (4) Latina (5) Rieti (3). PUGLIA 21 Bari (4), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (1), Lecce (3) Taranto (2) ABRUZZO 20 L'Aquila (7), Chieti (3), Pescara (2) Teramo (7)CALABRIA 21 Catanzaro (5), Cosenza (7), Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3)  LIGURIA 16 Genova (11), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) ()  SARDEGNA 11Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (2), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente MARCHE 9 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (5). FRIULI VENEZIA GIULIA9Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (1), Udine (6). BASILICATA 6 Potenza (5) Matera (1) UMBRIA 7Perugia (3) Terni (4). TRENTINO ALTO ADIGE9 Trento (5), Bolzano (4) Molise 4Campobasso (3), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 105 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?