Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 30 luglio 2011

altre 3 vittime del trattore killer

Ancora sangue sui campi. Anche oggi ci sono state 3 vittime provocate dal ribaltamento del trattore. Purtroppo di questi lavoratori nessuno s'interessa, vani sono stati gli appelli lanciati dell'Osservatorio in questi anni di monitoraggio che hanno sempre evidenziato continue stragi da un mostro sanguinario. Le vittime del trattore killer sono dall'inizio dell'anno 74, per parlare solo degli agricoltori morti sui campi a causa del ribaltamento del mezzo, poi ci sono altri morti di altre persone che erano sul trattore e diverse vittime anche sulle strade provocate da questa autentica bara in movimento.

PORDENONE, 30 LUG E’ morto Vittorio Grillo un agricoltore di 60 anni di Tiezzo di Azzano Decimo. Vittorio e' questa mattina schiacciato dal trattore. Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri della locale stazione Grillo sarebbe rimasto schiacciato tra il trattore che stava utilizzando e l'autobotte che avrebbe dovuto attaccare al mezzo agricolo, prima di uscire nei suoi poderi.

TRENTO, 30 LUG E' morto un agricoltore schiacciato dal trattore che si è ribaltato che si è ribaltato su un fianco. La tragedia questa mattina a Ischia di Pergine. Vano l'intervento dei sanitari del '118' con l'ambulanza e l'elicottero per cercare di salvare la vita all'anziano agricoltore di cui non si conosce ancora l'identità.
Sono in corso gli accertamenti condotti dai carabinieri

Mantova E' morto Lorenzo Lana di 50 anni. Anche in questo caso la vittima è un agricoltore che è rimasto schiacciato dal trattore a Sabbioneta. La tragedia forse provocato da una manovra risultata sbagliata. Sul posto è intervenuto il 118 di Mantova

venerdì 29 luglio 2011

E' morto Salvatore Concas edile di 47 anni. E' morto Giovanni Colitti nel leccese

Cagliari (Medio Campidano), 29 luglio. E' morto Salvatore Concas edile di 47 anni. Salvatore è morto nel primo pomeriggio in un cantiere edile di Guspini, in provincia del Medio Campidano, schiacciato da un muro che gli e' crollato addosso per cause che i carabinieri di Guspini e della compagnia di Villacidro stanno accertando.

Lecce 29 luglio E' morto Giovanni Colitti di 53 anni titolare di un'impresa edile. Colitti è morto mentre era al lavoro nel suo cantiere, è stato travolto da alcune grosse colonnine di cemento. La tragedia si è consumata questa mattina, erano da poco passate le sei e nell'impresa stava iniziando una nuova giornata di lavoro nel cantiere in cui Giovanni Colitti era titolare.

giovedì 28 luglio 2011

E' morto Vittorio Moretti ad Aosta. E' morto un giovane boscaiolo di 33 anni nel lecchese

Lecco 28 luglio E' morto un giovane boscaiolo di 33 anni di cui non si conosce ancora l'identità. Il giovane ha perso la vita in un incidente sul lavoro. Sembra che scoprire la tragedia i suoi compagni di lavoro che lo hanno trovato riverso a terra e hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto anche l'elisoccorso dell'ospedale di Como ma purtroppo per il giovane non c'era più niente da fare.

Aosta 28 luglio E' morto Vittorio Moretti, di 28 anni. Vittorio e' morto questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto nella galleria della variante di Saint-Oyen, sulla statale 26 del Gran San Bernardo.La tragedia questa mattina: Moretti e' caduto all'indietro da un'impalcatura picchiando violentemente contro dei tubi che si trovavano per terra. Inutile tutti i tentativi di rianimazione dei medici del 118 giunti sul posto con l'elicottero.

mercoledì 27 luglio 2011

Un altro romeno morto per infortuni sul lavoro

Varese E’ morto un operaio romeno di 50 anni. La tragedia intorno a mezzogiorno alla ditta Transfluid di via Guido Rossa, a Gallarate.
Si apprende che la vittima, di cui non si conosce ancora l'identità, era dipendente di una ditta che lavorava in subappalto nella Transfluid, ed è stato è stato colpita alla testa da una trave in acciaio che lo ha ucciso sul colpo. I colleghi hanno subito chiamato i soccorsi è sono giunte sul posto un’ambulanza e l'elisoccorso di Como.
Purtroppo i medici non hanno potuto fare nulla per le gravi lesioni riportate dal lavoratore che è la dicionnovesima vittima dall’inizio dell’anno dai nostri cugini latini. Anche ieri è morto un altro romeno per inofrtuni sul lavoro in provincia di Chieti.

martedì 26 luglio 2011

E' morto Antonio Somenzi a Massa Carrara è l'ennesima vittima del trattore killer. E' morto a Bagheria di Palermo Antonino Tomasello a Bagheria

Massa Carrara 23 luglio È morto Antonio Somenzi di 64 anni è l’ennesima vittima del trattore killer che uccide centinaia di agricoltori l’anno. Somenzi sembra sia caduto dal trattore di cui aveva perso il controllo. La tragedia in un terreno di sua proprietà a terrazze nei pressi di Arzelato, frazione di Pontremoli, Cadendo ha battuto violentemente il capo contro un sasso o una pianta. Al momento dell’incidente, avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica, Somenzi era solo. Il suo corpo è stato trovato solo ieri mattina.

PALERMO 26 luglio E’ morto Antonino Tomasello un carpentiere di Bagheria di 60 anni. Rosolino è morto cadendo da un balcone al primo piano di un edificio in cui stava eseguendo lavori a Casteldaccia. Sono intervenuti i carabinieri e la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima.


CHIETI 26 LUG E' morto Stefan Borcau, operaio romeno di 45 anni. Stefan e' morto oggi in un incidente sul lavoro a Palena, dove risiedeva. Borcau e' stato travolto da un albero che stava tagliando durante un disboscamento.
Sul posto sono intervenuti anche il servizio di elisoccorso del 118 e l'ambulanza del vicino ospedale di Castel di Sangro. Sulla tragedia la magistratura ha aperto un'inchiesta.
Sull'incidente la magistratura ha aperto un'inchiesta affidata al Corpo Forestale. Stefan Borcau e' il diciasettesimo operaio romeno morti sui luoghi di lavoro in Italia e da soli i romeni sono il 40% di tutti gli stranieri morti sui luoghi di lavoro in Italia.

lunedì 25 luglio 2011

E' morto il Caporal Maggiore David Tobini in Afghaniastan è il quarantunesimo dall'inizio della "missione di pace".

Afghanistan E' morto David Tobini Caporal Maggiore di 28 anni. Tobini è morto questa mattina nello scontro a fuoco in Afghanistan. Tobini stava partecipando ad una attivita' congiunta con forze afgane nella valle del Murghab (provincia di Badghis). Lo rende noto lo Stato Maggiore della Difesa. Il giovane di Roma era in forza al 183° reggimento paracadutisti "Nembo" di Pistoia. Non sono state rese note le generalita' dei feriti. Le famiglie del militare deceduto e dei feriti sono state avvisate. Tabini è la sesta vittima in Afghanistan nel 2011 e la quarantunesima da quando è iniziata la missione in Afghanistan che non si può certo definire di pace per chi come i nostri giovani che in quella provincia lontana rischiano tutti i giorni la vita.


Reggio Emilia E' morto Domenico Sala un agricoltore di 73 anni, travolto dal trattore. Domenico è morto all’ospedale Maggiore a causa delle ferite riportate a San Valentino di Castellarano. La tragedia nella serata di ieri Sala stava lavorando su un terreno scosceso vicino al mezzo agricolo che, per cause in via di accertamento, si è messo in movimento e lo ha travolto. La tragedia scoperta dal figlio, vedendo che non rientrava, è andato nel campo e, resosi conto della situazione, ha avvertito il 118. Oltre al personale sanitario, sono intervenuti i vigili del fuoco che lo hanno liberato e trasportato a Parma in elicottero. E' stato ricoverato in Rianimazione ma purtroppo è spirato poco dopo.

domenica 24 luglio 2011

Giorni tragici 7 vittime in soli 2 giorni

Campobasso E’ clinicamente morto un operaio marocchino di 39 anni. L’operaio nord africano è caduto da una impalcatura. Un incidente sul lavoro che rilancia il tema sempre attuale della sicurezza sui cantieri e delle morti bianche. I compagni di lavoro si sono accorti subito della gravità dell’accaduto e hanno immediatamente chiamato i soccorsi del 118. I medici del Cardarelli di Campobasso, dove è stato trasportato il lavoratore, hanno tentato il possibile intervenendo immediatamente in sala operatoria. Mentre si attende un miracolo, sul fatto indagano i Carabinieri di Riccia che si sono recati sul cantiere per gli opportuni rilievi del caso


Parma 20 luglio E’ morto Giovanni Milani, un agricoltore di 72 anni di Bardi. Giovanni è stato ritrovato morto nella sera di mercoledì schiacciato dal mezzo agricolo che stava utilizzando mentre lavorava in un terreno di sua proprietà. Inutili i soccorsi: sul luogo sono accorsi vigili del fuoco e volontari di Bardi, ma per Milani enne non c'è stato nulla da fare. I carabinieri Bardi indagano per ricostruire l'accaduto.

Firenze, 21 lug E’ morto Claudio Pierini di 52 anni. Pierini e' morto stamane schiacciato dal muletto che stava utilizzando per spostare della merce all'Unicoop di Scandicci di cui era dipendente. Secondo una prima ricostruzione Pierini, stava guidando il muletto quando, per cause ancora da accertare, il mezzo e' andato a sbattere contro delle scaffalature, si e' ribaltato e lo ha schiacciato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Scandicci e le ambulanze del 118.


Potenza, 21 lug. E’ morto un agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Potenza. La vittima stava raccogliendo la legna in un'azienda agricola di Ruvo del Monte. Inutile l'intervento dei soccorritori. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Melfi. La salma e' stata restituita alla famiglia.


BOLZANO –E’ morto un giovane di 21 anni in un incidente sul lavoro in Alto Adige. Il povero ragazzo era alla guida di un camion all'interno di una cava di ghiaia nella zona di Laives, a sud di Bolzano, quando ha perso il controllo del mezzo che è precipitato per un centinaio di metri rimanendo ucciso suil colpo

Mantova, 23 luglio 2011 E’ morta Amedea Renna di 57 anni in una fabbrica metalmeccanicia di Gonzaga. Amedea è morta questa mattina è stata investita da un carrello guidato da un collega. Un suo collega alla guida di un muletto
stava caricando dei container da verniciare quando ha effettuato una retromarcia. Dietro c'era Amedea Renna, 57 anni, responsabile dell'ufficio verniciatura dell'azienda. Il carrellista non si e' accorto che dietro c’era la sua collega repsonsabile dell’ufficio verniciatura
Sul posto sono intervenuti gli uomini del 118 ma i soccorsi si sono rivelati inutili. La donna non ce l'ha fatta. Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell'incidente.

TORINO, 21 LUG - E' morto Piermarco Canu di 49 anni. Piermarco è pochi minuti dopo l'arrivo all'ospedale Cto di Torino, dove era stato trasportato con l'elisoccorso del 118, Canu, 49 anni era rimasto intrappolato in una betonera messa in moto da un collega all'interno della Aset di Chivasso (Torino). I carabinieri hanno aperto un'inchiesta sull'accaduto

giovedì 21 luglio 2011

Purtroppo registriamo altre 3 vittime.

19 luglio Asti E’ morto Paolo Pedrolo operaio di 54 anni a Villanova d’Asti. Paolo è morto questa sera all'interno del mangimificio Mottura . Ancora incerta la dinamica della disgrazia. Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei tecnici dell'ispettorato del lavoro e dei carabinieri, Sembra che Pedrolo sia precipitato da da un’altezza di alcuni metri una impalcatura all'interno del reparto lavorazione mangimi. Prontamente soccorso dagli stessi compagni di lavoro che hanno chiamato il 118 nonostante le pronte cure Pedrolo è deceduto all'ospedale Cto di Torino a causa delle fratture e lesioni interne gravissime.


Altre due vittime del trattore killer
Purtroppo non si ha ancora la consapevolezza che il trattore è un’autentica macchina di morte che ha già ucciso oltre 60 agricoltori dall’inzio dell’anno. Basta un terreno inpendenza, il terreno umido o troppo secco per provocare il ribaltamento di questo autentco killer. E spesso questi mezz non hanno nessuna sicurezza che impedisca al guidatore di essere sbalzato fuori dalla cabina e finire schiacciato


Ragusa 19 luglio E’ morto Emanuele Di Raimondo di soli 16 anni. Emanuele stamani stava arando un campo in contrada Passo Gatta, a Modica. Sul posto la polizia per accertare le cause di questa disgrazia. Sembra che il povero giovane sia stato colpito dal braccio meccanico al collo mentre si trovava all'interno del rimorchio, intento a caricare del grano.

Bologna E’ morto Fiorenzo Melandri di 67 anni. Fiorenzo è morto a seguito del ribaltamento del trattore a Borgo Tossignano di Imola. Melandri stava lavorando con il trattore in un terreno di sua proprietà quando, per cause ancora da accertare, il trattore si è rovesciato e lo ha schiacciato. La tragedia in un tratto molto pendente. Immediato l’intervento dei personale di soccorso, che ne ha accertato il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Fontanelice, al lavoro per accertare la dinamica dei fatti.

lunedì 18 luglio 2011

Volentieri pubblichiamo l'articol del Dott. Fornaro

Morire di lavoro fra realtà virtuale e dramma reale.
di Fulvio Fornaro Sail626
L’avvocato De Gregorio dopo esser stato costretto ad abbandonare il tribunale a seguito di un tentativo di truffa operato per procurarsi denaro per salvare il figlio malato, si lascia andare diventando letteralmente il fantasma di se stesso. Ma un giorno incontra, in vicissitudini molto drammatiche, una donnina costretta a prostituirsi a seguito della morte del marito e la scoperta che quest’ultimo era rimasto vittima di un incidente sul lavoro mascherato da sciagura stradale, lo convinceranno a tornare alla professione. Ritroverà così anche la propria dignità umana. Il contrasto fra il populismo roboante del regista Squitieri e la magistrale interpretazione di Albertazzi, capace di passare senza sforzo dalla laidezza al sublime, valgono il film e anche qualcosa in più per il messaggio sociale vivido ed attualissimo. Purtroppo attualissimo se la vicenda per la quale torna in mente questa pellicola è quella occorsa in una cittadina pugliese allorché nei primi del mese di maggio un uomo di 53 anni, è deceduto pochi giorni dopo il ricovero in ospedale a seguito delle gravi lesioni subite per effetto dell'investimento da parte di un furgone. La dinamica della vicenda non sarà risultata chiara agli investigatori tanto che le indagini hanno evidenziato alcune incongruenze e l'autopsia, in particolare, ha rilevato che le lesioni midollari sono compatibili con una caduta dall'alto e non con un impatto a seguito di incidente stradale. E così le indagini subiscono ulteriori approfondimenti, vengono effettuati sopralluoghi e rilevi nel cantiere dove lavorava la vittima e interrogati gli altri operai. Questo consente la ricostruzione di una diversa dinamica dei fatti (degna della migliore puntata di C.S.I.!!): secondo gli inquirenti, la vittima, quel giorno di maggio, cadde da un ponteggio mentre stava effettuando lavori di intonacatura di un'immobile in costruzione. La vittima però era stata assunta “in nero" e pertanto “si decise” di inscenare un incidente stradale allo scopo di celare la circostanza. Il resto di questa triste vicenda la quale evoca i vari fotogrammi del film citato, interessa più la cronaca nera per come sono andate tutte le circostanze. Aggiungiamo soltanto che l'amministratore e il socio accomandatario dell'impresa che aveva costruito i ponteggi, sono stati denunciati a piede libero per violazione del D.L. n. 81 del 2008 (c.d. Testo Unico sulla sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro). E' stato, infatti, accertato che il ponteggio, smontato in tutta fretta il giorno dopo l'infortunio, non risultava essere a norma. Plauso, notevole, agli operatori sanitari di quel nosocomio, e al lavoro certosino condotto dagli investigatori: da tempo sostengo che “quel” film dovrebbe essere proiettato in almeno 100 piazze d’Italia a fronte di un programma specifico di divulgazione e sensibilizzazione da parte dell’INAIL. in quanto il lavoro nero (e la non cultura) rientra fra quelle cause che determinano questi misfatti. E chi sostiene che le cifre “ufficiali” relative agli infortuni sul lavoro, possono essere benissimo mistificate da tali circostanze di lavoro in nero (quanti realmente non vengono smascherati!), paventa la realtà e non racconta le scene un film.

Ancora tre vittime: Giovanni Turbacci, Antonio Sorella e Calogero Alba

Campobasso E’ morto Antonio Sorella di 67 anni. Antonio la cinquantaseiesima vittima del trattore killer, è stato travolto dal trattore che stava guidando. Il mezzo si è ribaltato e non ha lasciato scampo all’anziano agricoltore. Sorella stava lavorando in un campo alla periferia di Guglionesi. Ex dipendente della Fiat, da poco era andato in pensione. I soccorritori, giunti sul posto pochi minuti dopo l'incidente, non hanno potuto fare nulla.

Foggia – E’ morto Giovanni Turbacci, agricoltore di 65 anni. Giovanni è morto ieri mentre lavorava nel suo stesso podere a Foggia. Turbacci rivelano i medici e gli uomini delle Volanti accorsi sul posto per far luce sull’accaduto, è caduto da una scala mentre stava potando un albero. Purtroppo i soccorritori non hanno potuto che constatarne la morte.

Svizzera E’ morto Calogero Alba, 61 anni. Calogero è morto in Svizzera a seguito delle ustioni riportate a causa dell’esplosione di un impianto del metano, mentre lavora in una casa privata. Era ricoverato all’ospedale di Zurigo con gravissime ustioni. Alba era arrivato in Svizzera, nel paesino di Schwaezegg, all’inizio del 2009. Stava pulendo una casa in legno nella località di Thunn quando è scoppiata una condotta di metano che lo ha centrato in pieno.

venerdì 15 luglio 2011

E' morto un operaio in una cava di Spoleto di Perugia

Perigia 15 lug. E' morto un operaio di 39 anni questa mattina in una cava a Spoleto. La vittima era a bordo di un autocarro che si e' ribaltato. Carabinieri e polizia mineraria della Provincia stanno effettuando i rilievi del caso per capire la dinamica della tragedia. E' possibile che la vittima sia stato colta da malore prima del ribaltamento del mezzo. All'arrivo del 118 e dei vigili del fuoco non c'e' stato nulla da fare perche' era gia' deceduto.

Lettera di Marco Bazzoni sul Riformista

Lettera di marco Bazzoni sul Riformista
LETTERA

«Quei dati
sbagliati
dell’Inail»
DI MARCO BAZZONI*
Caro direttore, l’Inail, come ogni anno, dirama il
suo “rapporto annuale” sugli infortuni e le morti
sul lavoro, che quest’anno è stato presentato il 5
Luglio 2011.
Per l’anno 2010 ci comunica che, per la prima
volta, le morti sul lavoro sono scese a 980,
quindi sotto quota mille, con un calo del 6,9 per
cento rispetto alle 1.053 del 2009. Subito, da
più parti, si scatenano i commenti positivi. C’è
chi come il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi,
parla di dati «incoraggianti» e «positivi»,
chi come il presidente dell’Inail, Marco Fabio
Sartori, parla di risultato di «straordinaria rilevanza
», chi come l’ex ministro del Lavoro, Cesare
Damiano, ribatte che per questo miglioramento
è stato «decisivo il “testo unico” sulla salute
e sulla sicurezza» del governo Prodi e che
il calo degli infortuni è merito delle «lotte sociali
» e della «conquista di nuovi diritti» da parte
dei lavoratori. Poi, c’è chi come il segretario
confederale della Cgil, Vicenzo Scudiere, che
dice che «è un fatto positivo che cali il numero
degli incidenti mortali, frutto anche degli accordi
sindacali siglati sulla prevenzione».
Gli unici commenti che ho apprezzato molto
sono quelli di Maurizio Marcelli, responsabile
dell’ufficio salute, ambiente e sicurezza della
Fiom-Cgil, che ha detto: «Occorre fare una lettura
più attenta dei dati per cogliere le reali tendenze
in atto. Innanzitutto, va detto che nel 2010
le ore lavorate, a causa del permanere delle crisi
economica e produttiva, sono ulteriormente diminuite
rispetto al 2009. Ciò ha avuto sicuramente
un riflesso sulla riduzione del totale degli
infortuni». E ha aggiunto «che la tendenza al calo
totale degli infortuni mortali si è però arrestata
nel primo semestre del 2011 che vede, rispetto
al primo semestre 2010, un aumento del 17,8
per cento; si sono infatti verificati 595 infortuni
mortali, di cui 309 nei luoghi di lavoro, e gli altri in
itinere». Ho apprezzato anche le parole di Franca
Gasparri, della Presidenza Inca Cgil, che ha
detto: «I dati del rapporto Inail sono da interpretare
con una certa prudenza, poiché, così come
ha affermato lo stesso presidente Inail, Marco
Fabio Sartori, nell’illustrarli, non tengono conto
del sommerso che se venisse statisticato farebbe
aumentare di circa 200 mila casi il numero
degli eventi infortunistici».
Però, quasi nessuno dice che questi dati sono
fortemente sottostimati, perché tengono conto
solo degli infortuni denunciati. Quanti sono i lavoratori
che muoiono e che lavorano «in nero» e
di cui non sapremo mai niente? Sicuramente
tanti, ecco perché considero questi dati parziali e
non «oro colato», come vengono considerati da
più parti. Lo stesso discorso vale per il calo degli
infortuni sul lavoro (775 mila nel 2010, con una
flessione dell’1,9 per cento rispetto ai 790 mila
del 2009). Si stima che gli infortuni non denunciati
(come ho detto più volte) , confermati anche
dalle dichiarazioni dell’Inca e dell’Inail si aggirano
intorno ai 200 mila ogni anno. E l’Inail ha pure
il coraggio di parlare di calo: non ho parole!
Ma voglio tornare anche a una dichiarazione
del 2008, perché ho memoria e non dimentico:
quando per l’anno 2006 ci fu un impennata delle
morti sul lavoro: l’Inail aggiornò questi dati per
ben due volte, all’inizio aveva denunciato 1.250
morti, poi ha corretto il dato a 1.302 e, infine, a
gennaio 2008 a 1.341 morti. E se ne uscì con un
comunicato vergognoso: «L’impennata di 1.341
morti sul lavoro nel 2006, dopo 5 anni di flessione
continua, è da considerarsi esclusivamente
come un fatto accidentale». Così quando calano
è un fatto positivo, quando c’è un impennata ed
aumentano è un fatto accidentale, no? E nessuno
dice niente.
Dovrebbero avere più rispetto per i morti sul
lavoro, sono persone quelle che muoiono, dietro
c’è una famiglia: una moglie, un padre, un figlio,
una sorella, un fratello... Si tratta di lavoratori,
non di semplici numeri.
Inoltre, nessuno dice nulla su un dramma
molto spesso sottovalutato, cioè quello delle
malattie professionali, che ogni anno fanno
centinaia di morti. Per l’anno 2010, c’è un nuovo
record delle malattie professionali: +22 per
cento, pari a 42.347 denunce, 7.500 circa in
più rispetto al 2009 e oltre 15mila rispetto al
2006, +58 per cento.
Nessuno dice nulla sul «tesoretto» Inail, derivante
dagli avanzi di bilancio, che ammonta a
circa 15 miliardi di euro l’anno, con avanzi di bilancio
annuale che sfiorano di 2 miliardi di euro.
Purtroppo questi soldi, non vengono spesi per
aumentare le rendite da fame agli invalidi del lavoro,
alle famiglie dei morti sul lavoro, ma sono
depositati in un conto infruttifero della Tesoreria
dello Stato, e possono essere spesi solo per ripianare
i debiti dello Stato: è una vergogna, ma
la vergogna più grossa è che nessuno ne parli!
Sono d’accordo al 100 per cento con l’Osservatorio
indipendente di Bologna, che nel
suo blog dice che i morti sul lavoro nell’anno
2010 sono aumentati e non diminuiti come ci
vuole fare credere l’Inail. Anche l’Osservatorio
parla di oltre 600 morti sul lavoro (aggiornato
allo scorso 9 luglio), e c’è da scommetterci che
per l’anno 2011 ci sarà sicuramente un aumento
delle morti sul lavoro.
E una volta per tutte: la si smetta di chiamarle
«morti bianche»! Non sono bianche, sono nere.
Non solo perché ogni morte è «nera» ma perché
spesso, quasi sempre, le vittime non risultano
nemmeno nei libri paga dei loro «padroni» : padroni
della loro vita. E della loro morte.
*Operaio metalmeccanico, rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza. Firenze
DI GIUSEPPE CORDASCO
C’è una vera e propria maledizione
che colpisce il lavoro in
Italia ed è una questione senza
ombra di dubbio più rilevante
dei sistemi di contrattazione,
della flessibilità o della precarietà.
Stiamo parlando degli incidenti
che causano ogni anno
centinaia e centinaia di morti sui
luoghi di lavoro. Un problema di
una gravità estrema che si ripresenta
quotidianamente con tutta
la sua crudezza e la sua drammaticità.
In questo senso anche
ieri è bastato seguire le notizie di
cronaca per prendere atto che la
strage di lavoratori non accenna
a fermarsi, anzi. Questo vero e
proprio bollettino di guerra è iniziato
in mattinata quando da
Porto Marghera è arrivata la prima
tragica notizia: Michai Sadasurschi
operaio romeno di 44 anni,
sposato e padre di due bambini
piccoli, è morto in un incidente
di lavoro al petrolchimico
di Marghera. L’uomo lavorava
per la Belmont ditta in subappalto
della Marcato che a sua
volta aveva avuto la commessa
dalla Polimeri Europa, titolare
dello stabilimento dove è avvenuto
l’ incidente. Sadasurschi è
morto schiacciato da una delle
“flange”, grandi e pesanti dischi
metallici, con cui si stanno chiudendo
delle condutture non più
utilizzate dallo stabilimento.
Dopo il tragico episodio l’attività
si è fermata e oggi si preannuncia
una giornata di mobilitazione
sulla sicurezza con lo sciopero
di un’ora dei metalmeccanici
di tutta la provincia e di due
ore degli addetti, chimici e meccanici,
del polo industriale.
Il caso ha voluto che la seconda
delle morti bianche della
giornata fosse ancora una volta
un operaio
romeno. Questa volta la vittima
è morta schiacciata sotto il
peso di una betoniera mentre
stava effettuando una gettata di
cemento nel cortile interno a
un’abitazione alla periferia di
Cassino, in provincia di Frosinone.
Stando a una prima ricostruzione
dell’incidente, uno dei
bracci di sostegno della pesante
betoniera avrebbe ceduto e il
mezzo si sarebbe ribaltato
schiacciando l’operaio e uccidendolo.
Dal Nord, al Centro per finire
al Sud, a testimonianza che
purtroppo le vittime del lavoro
sono una delle cose che fanno
dell’Italia un Paese unito, unito
nella presa d’atto di una tragedia
nazionale che dovrebbe essere
una priorità politica impedire. E
la storia che arriva dal Mezzogiorno
è, se possibile, ancora più
terribile e crudele. Gli inquirenti
hanno infatti scoperto ad Andria,
in Puglia, una spregevole
messinscena che avrebbe dovuto
camuffare con un incidente
stradale la morte sul lavoro di un
uomo assunto in nero. La vittima
in questione è Salvatore Leonetti,
53 anni, che agli inizi di
maggio fu trasportato d’urgenza
in ospedale e morì pochi giorni
dopo il suo ricovero. Ad accompagnarlo
al pronto soccorso fu
un uomo che dichiarò ai sanitari
di averlo investito con un furgone.
Le indagini hanno però
portato a galla una verità completamente
diversa. Il 2 maggio
infatti, secondo gli inquirenti,
Salvatore Leonetti cadde da
un’impalcatura mentre stava effettuando
lavori di intonacatura
di un immobile in costruzione
per conto del cognato Giovanni
Rella. Quest’ultimo avrebbe poi
inscenato il finto incidente stradale
per coprire l’assunzione a
’nero’ della vittima, facendolo
accompagnare in ospedale da un
suo conoscente. Ieri, finalmente,
al termine dell’inchiesta Rella ha
ammesso le proprie responsabilità,
indicando la vera causa del
decesso di Leonetti, che dunque
entrerà purtroppo a pieno titolo
nell’elenco delle morti bianche
del 2011. Un elenco che al momento
è già tragicamente folto,
visto che, come rileva l’Osservatorio
Indipendente sulle morti
per infortuni sul lavoro, dall’inizio
dell’anno sono circa 335 le
vittime. Un numero impressionante,
con un aumento di più del
15% di casi rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso. In particolare
solo l’edilizia ha dovuto
registrare dall’inizio dell’anno
circa 100 vittime, che rappresentano
circa il 30% del totale.
Da notare poi come i morti siano
per la maggior parte giovani edili
meridionali e stranieri, e che
proprio i romeni da soli rappresentano
un terzo del totale di tutti
i morti sui luoghi di lavoro tra
gli stranieri, come d’altronde la
tragica giornata di ieri conferma.
Di fronte a queste cifre appare
dunque davvero poco consolatorio
il fatto che l’Inail
qualche giorno fa abbia annunciato
che per la prima volta dalla
fine della seconda guerra
mondiale, i morti sul lavoro in
Italia siano calati: nel 2010 sono
stati infatti 980, cioè 73 in
meno rispetto al 2009. In realtà
la battaglia politica e culturale
per una maggiore sicurezza sui
luoghi di lavoro è ancora di là
dall’essere vinta. E intanto la
strage continua.
GIOVEDÌ Economia 9
14 LUGLIO 2011

giovedì 14 luglio 2011

Lecce E' morto Antonio Parente agricoltore di 70 anni.

Lecce E' morto Antonio Parente agricoltore di 70 anni. Parente è stato trovato morto questa sera, semicarbonizzato, da parenti: si era recato presso un suo appezzamento di terreno, dove sorge un uliveto. Sembra che la causa della morte sia stata causata dalla bruciatura delle steppe che probabilmente hanno provocato un incendio.

mercoledì 13 luglio 2011

Una vittima del lavoro nero scoperta dai Carabinieri di Adria i

Salvatore Leonetti, 53enne di Andria morto lo scorso maggio,dichiarò all’ospedale di essere stato investito d aun furgone. Salvatore al Pronto Soccorso dichiarò “Sono stato investito”. In realtà Salvatore è stato vittima di un incidente sul lavoro. È quanto è accaduto a secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia di Andria.
Leonetti era stato accompagnato al pronto soccorso pienamente lucido, dichiarava ai sanitari di averlo investito con un furgone nei pressi del cimitero. Ma i Carabinieri avevano forti dubbi sulla versione di Lionelli: le ferite erano ritenute incompatibili con quelle causate da un incidente stradale. Fatto poi confermato dall’autopsia, disposta dal pm Carmela Bruna Manganelli della Procura di Trani ed eseguita dal medico legale Biagio Solarino del Policlinico di Bari. L’esame autoptico, infatti, ha evidenziato presenza di lesioni midollari, compatibili con una caduta dall’alto piuttosto che con un impatto da incidente stradale. Leonelli morto pochi giorni dopo non voleva incolpare suo cognato titolare dell’impresa dove Lionelli lavorava in nero.

Strage di lavoratori romeni dall'inizio dell'anno

Venezia 13 luglio E’ morto un operaio romeno a Porto Marghera. La vittima stava spostando una flangia dal peso di un quintale quando all’improvviso lo ha travolto uccidendolo. La tragedia questa mattina intorno alle 10 nella zona compressori dell'area dei Polimeri Europa, nella zona del Petrolchimico a Porto MargheraLa vittima, secondo le prime informazioni, era alle dipendenze di una ditta che operava in subappalto all'interno dell'area industriale della chimica veneziana. I romeni pagano un prezzo elevatissimo di sangue, sono già 15 dall’inzio dell’anno e rappresentano da soli quasi la metà dei morti sul lavoro tra gli stranieri in Italia: praticamente il 5% di tutte le vittime sui luoghi di lavoro
La provincia di Venezia ha avuto 3 morti sul lavoro in soli 9 giorni: sono morti il 5 luglio Claudio Bedin in edilizia, il 9 luglio Tarciso Bortoli con un “trattorino” e oggi l’operaio romeno di cui non si conosce ancora l’identità


Purtroppo registriamo oggi un altro romeno morto per infortunio sul lavoro. Con questa vittima nel frusinate i romeni morti per infortuni sul lavoro diventano 16

Frosinone E’ morto un operaio romeno di 36 anni residente in provincia di Salerno. La vittima e' stata schiacciata sotto il peso di una betoniera. Il giovane romeno è morto mentre insieme ai compagni stava effettuando una colata di cemento nel cortile interno a un'abitazione alla periferia di Cassino nel Frusinate. Uno dei bracci di sostegno della pesante betoniera avrebbe ceduto e il mezzo si sarebbe ribaltata schiacciando l'operaio e uccidendolo.

martedì 12 luglio 2011

E' morto Roberto Marchini caporal maggiore della Folgore in Afghanistan

Sono Già cinque i militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio dell'anno, 4 dell'Esercito Italiano e uno dell'Arma dei Carabinieri. Sono complessivamente 40 i lavoratori-soldati morti dall'inizio della missione in Afghanistan e queste giovani vittime non sono neppure considerate morti sul lavoro nelle statistiche ufficiali.

KABUL E’ morto Roberto Marchini caporal maggiore di 28 anni e geniere paracadutista della Folgore Legnano del contingente italiano in Afghanistan. Marchini è morto questa mattina in seguito all'esplosione di un ordigno. La tragedia a Bakwa, nella parte a comando italiano. L'esplosione ha investito Marchini appena sceso dal mezzo. Marchini aveva proprio il compito di bonificare dai dagli esplosivi fatti in casa, le strade percorse dai convogli. Il soldato faceva parte dell'ottavo reggimento del genio Folgore di Legnago.

lunedì 11 luglio 2011

E' morto Claudio Moggi

Brindisi 11 luglio E' morto Claudio Moggi un muratore di 29 anni. Claudio e' morto cadendo dal terzo piano di un'abitazione di Ostuni, dove insieme al padre ed altri operai stava lavorando alla ristrutturazione dell'edificio. Per cause in corso d'accertamento, Maggi, ha perso l'equilibrio, precipitando da da un'altezza di 15 metri finendo in un contenitore dei detriti.
Immediatamente soccorso dai colleghi del lavoro, ma quando e' giunta l'ambulanza purtroppo per Claudio Moggi non c'era più niente da fare. Alla tragedia ha assistito purtroppo il padre, titolare della impresa edile di San Vito dei Normanni che stava effettuando la ristrutturazione dello stabile .

giovedì 7 luglio 2011

E’ morto Vincenzo Gargiulo un operaio di 41 anni

A3 Salerno-Reggio Calabria 7 LUG E’ morto Vincenzo Gargiulo un operaio di 41 anni di Napoli. Vincenzo e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere sull'autostrada in localita' Ulivarella di Bagnara Calabra. Gargiulo lavorava come addetto alla gru ed era dipendente della Astaldi, la societa' impegnata nei lavori di ammodernamento della A3: Gargiulo potrebbe avere urtato con il braccio della gru un cavo ad alta tensione rimanendo folgorato.

Frosinone, 6 lug. E’ morto Davide Di Cocco di soli 25 anni. Davide è morto mentre bruciava delle sterpaglie in un terreno di sua proprietà. La tragedia, in base ad una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Sora, sarebbe avvenuta ieri sera alle 7 di ieri sera, ma il corpo di Davide e' stato trovato qualche ora piu' tardi dai familiari. Quando lo hanno trovato era gia' morto. Il magistrato di turno in Procura a Cassino ha disposto che venga effettuata l'autopsia; questo per chiarire le cause del decesso e ricostruire un'eventuale dinamica dell'incidente

mercoledì 6 luglio 2011

Anche oggi due vittime sui luoghi di lavoro

Lodi 6 luglio E’ morto un operaio di 56 anni. La vittima è rimasta schiacciata da una pressa in un'impresa di materiale edile di Sant'Angelo Lodigiano rimanedo ucciso sul colpo.
I volontari del 118 di Lodi con ambulanza e automedica inviati immediatamente sul posto dal soccorso sanitario non hanno potuto che constatare la morte.
Incidente sul lavoro con esito mortale a Sant'Angelo lodigiano, provincia di Lodi, in via Boschi in una ditta di materiali edili. Un uomo di 56 anni è rimasto schiacciato da un macchinario ed è morto sul colpo. Sul posto il 118 di Lodi con l'automedica e il mezzo di base. Procedono ai rilievi del caso i carabinieri di Lodi


PALERMO 6 maggio E’ morto un ufficiale di 25 anni. La tragedia la scorsa notte, a bordo della nave Gnv Excellent, in navigazione tra Genova e Palermo la vittima era il terzo ufficiale di macchina, ed è morta mentre la nave si trovava in acque internazionali. Ad uccidere il giovane, secondo quanto si apprende, sarebbe stato un portellone, che gli é caduto addosso e lo ha schiacciato.

martedì 5 luglio 2011

E' morto un operaio brasiliano a Tradate di Varese

Venezia, 5 LUG E' morto Claudio Bedin operaio di 54 anni. Massimo è morto alla Nuova Pansac nel Veneziano. Bedin stava facendo dei lavori di manutenzione sul tetto di una palazzina e per cause da accertare e' caduto da un'altezza di 10 metri. Indagano i Carabinieri per accertare la dinamica della disgrazia.

Varese E' morto Massimo Meneghetti un operaio di 59 anni d'origine brasiliana. La tragedia questa notte attorno alle 2.20 L'operaio lavorava alle dipendenze della ditta Moplast s.p.a. Sembra che la vittima si stata agganciata da un rullo avvolgitore per film plastici che lo avrebbe sbalzato varie volte all'interno del macchinario. Immediato l'intervento del 118 ma le condizioni in cui versava operaio sono apparse subito gravissime. Purtroppo tutti i tentativi di rianimarlo sono stati inutili.


VERBANIA 5 LUG E’ morto Nistor Moisuc giardiniere romeno di 50 anni a causa di una puntura di un calabrone che lo ha punto mentre era al lavoro nel parco di una villa, a pochi passi da casa sua. Moisuc si e' subito accasciato a terra, privo di conoscenza. Inutili i soccorsi di una equipe del 118. In un primo momento i soccorritori hanno ipotizzato un infarto, invece l'autopsia ha stabilito che ha subito uno shock anafilattico

Padova E’ morto Antonio Marcomin autotrasportatore di 59 anni. Marcomin è morto o forse un colpo di sonno o un malore. Marcomin ha perso la vita ieri all’altezza dello svincolo per Monselice dell’autostrada A 13 mentre era diretto a Padova. Marcomin trasportava bottiglie di vetro, in una curva ha perso il controllo del mezzo pesante che si è rovesciato schaiccaindolo. Quando sono arrivati, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne la morte.


BRINDISI E’ morto Raffaele Di Letta di 46 anni. Non ancora chiara la morte di Salvatore Di Latte che è rimasto sepolto sotto una valanga di detriti durante l'esplosione programmata in cava per l'abbattimento di una parete di roccia. Il suo corpo è stato ritrovato solo a tarda sera, dopo che per tutta la giornata era stato impiegato anche un cane cercapersone per trovare le tracce di Di Latte, dipendente della cava, non sarebbe dovuto essere al lavoro, ma la sua Fiat Panda di colore rosso era stata notata parcheggiata nelle vicinanze, subito dopo l'esplosione. A cercare Di Latte sono stati proprio i suoi colleghi che hanno scavato per ore e ore tra i sassi utilizzando anche un escavatore: la zona è impervia ed è stato infatti molto difficile per i mezzi dei vigili del fuoco e degli altri soccorritori raggiungere il luogo della tragedia.


L

domenica 3 luglio 2011

Purtroppo registriamo altre 4 vittime

Afghanistan E’ morto Gaetano Tuccillo caporalmaggiore. Tucillo è morto in seguito ad un’esplosione di un ordigno durante la missione in Afghanistan, a seguito dell'esplosione di un ordigno. Gaetano Tuccillo era in della missione Isaf ed è rimasto ucciso in un attentato nei pressi del villaggio di Caghaz a 16 chilometri ad ovest di Bakwa, a Est del distretto di Farah, nel Gulistan. Era assieme a lui un altro militare, un parà del 186esimo Reggimento Folgore di Siena che è stato ferito a una gamba, in maniera non grave.

2 luglio Bari E’ morto Aldo Piccininni di 32 anni. Aldo è morto in seguito per un infortunio sul lavoro avvenuto un’azienda meccanica, è rimasto schiacciato sotto grossi tubi d’acciaio che, con un muletto, stava posizionando in un settore di una scaffalatura. Il carico, con una trentina di tubi per un peso di circa dieci quintali è venuta giù da oltre due metri, schiacciando Piccinnini che nulla ha potuto per schivare il pesante carico. Aldo Piccininni non ce l’ha fatta ed inutili sono stati i soccorsi prestati prima dai suoi colleghi e poi dagli operatori del 118 è morto sul colpo probabilmente a seguito dello schiacciamento del torace.

Vicenza E morto Davide Sellaroli di 45 anni. Davide ha avuto un impatto frontale contro un camion che trasportava cemento. Uno scontro mortale. Sellaroli è morto tra le lamiere accartocciate del furgone aziendale su cui viaggiava. Inspiegabilmente, ha invaso la corsia opposta e ha centrato il tir che proveniva nell'altro senso. Ferito garvemente, ma era impossibile spostarlo dall’abitacolo. È morto prima dell'arrivo dell'ambulanza. Sol due mesiprima aveva perso la moglie per un infarto, e ora la loro figlioletta di 7 anni è rimasta senza genitori.

Cosenza E’ morto Leonardo Rugna di 49 anni in seguito ad un incidente sul lavoro a Roggiano Gravina:stava operando su una pedana, intento ad impastare del cemento, quando è caduto dall’altezza di un metro cadendo al suolo. Una caduta che si è rivelata fatale. Sulla dinamica dei fatti indagano le forze dell’ordine per ricostruire la dinamica dei fattiLe condizioni di Leonardo sembrava non fossero gravissime. Ma con il passare dei minuti invece si sono aggravate fino all’arresto cardiaco. Leonardo Rugna, 49 anni è morto dopo il ricovero all’ospedale a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Roggiano Gravina nella valle dell’Esaro..

venerdì 1 luglio 2011

E' morto Giovanni Di Rollo, è morto Francesco Nappi Costantino Annoli,

Terribile sequenza di morti causati dal trattore

Frosinone, 1 lug. - E' morto Giovanni Di Rollo agricoltore di 70 anni. Giovanni ha perso la vita schiacciato da una pesantissima balla di fieno che, dal rimorchio retrostante il trattore, si e' sganciata fino a schiacciare la cabina di guida del mezzo. A perdere la vita e' stato un settantenne residente a Castrocielo. Giovanni Di Rollo stava raccogliendo i rotoloni di paglia quando e' rimasto vittima dell'incidente in Via Sterparelle alla periferia del paese. Inutile ogni soccorso, l'uomo e' morto poco dopo l'arrivo in ospedale.

Avellino E’ morto Francesco Nappi schiacciato dal trattore a Montemiletto. Nappi ha perso la vita questa mattina intorno a Montemiletto, in contrada Cierro Filippo,

Grosseto 1 LUG E’ morto Costantino Annoli di 71 anni. Constantino e' morto travolto dal trattore con il quale stava lavorando in un terreno di sua proprieta' a Campagnatico. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Annoli, sarebbe sceso dal trattore e si sarebbe fermato nella parte posteriore quando, per cause in via di accertamento, il trattore si e' mosso travolgendolo. A scoprire la tragedia il fratello della vittima, .Purtroppo i soccorritori non hanno potuto che cnstatarne la morte.

CASERTA 30 giugno E’ morto Francesco Rossi di soli 15 anni.La tragedia sul lavoro, ieri mattina, nelle campagne di Sparanise. Sembra che Il mezzo agricolo, si sarebbe ribaltato all’improvviso travolgendo il giovane. La tragedia sotto gli occhi del padre che nulla a potuto fare per salvare suo figlio
Momenti che l’agricoltore ha raccontato piangendo disperatamente ai carabinieri.

Cartine geografiche provinciali morti sul lavoro nei primi sei mesi dell'anno





Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro
Situazione dal 1 gennaio al 30 giugno del 2011.Dall'inizio dell'anno ci sono stati 310 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 595 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 254 sui luoghi di lavoro il 30 giugno del 2010, l'aumento è del 18,1 %.
L’edilizia ha già avuto dall'inizio dell'anno 89 vittime sui luoghi di lavoro e rappresentano il 29,5 % sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall'alto. Le vittime sono per la maggior parte giovani edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del nord
L’agricoltura ha già avuto 88 morti e registra il 28,7 % di tutti i decessi sui luoghi di lavoro. Gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer senza protezione che si ribaltano. Sono già 50 dall'inizio dell'anno le vittime di questa autentica bara in movimento. I morti causati dal trattore sono il 16,3 % sul totale di tutte le vittime sui luoghi di lavoro e di queste vittime il 50% ha più di 70 anni. A morire nell’indifferenza generale sono i nostri padri e i nostri nonni. Anche il 30 giugno, l’ultimo giorno del semestre registriamo una vittima del trattore, si tratta del romeno Lanciu Marin di 25 anni.
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro in questi primi sei mesi sono 39 con il 12,6% sul totale. I romeni sono un terzo di tutti i morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri
L’industria ha già avuto 29 morti con il 9,4%.
L’autotrasporto 28 con il 9,% .
Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 39 vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano e Brescia 10 vittime). La provincia di Brescia è stata l'anno scorso con 21 morti la prima in Italia assieme a quella di Bolzano. La Sicilia25 morti (provincia di Catania, Messina e Ragusa5). L'Emilia Romagna 24 (Provincia di Bologna 7). Nonostante la terribile tragedia della Thyssen e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già 8 morti e il Piemonte 22: a solo metà anno il Piemonte ha quasi raggiunto il numero di vittime dell’intero 2010 (28 morti). Anche la Toscana, sta avendo purtroppo un numero consistente di vittime, già 20 contro le 29 dell’intero 2010. Molto positivo nel corso di questi primi sei mesi l’andamento della Regione Lazio che ha “solo” 15 vittime, è soprattutto la Provincia di Roma che ha un fortissimo calo, 6 morti contro i 22 dell’intero 2010 . La provincia di Chieti e di Bolzano hanno già 7 morti; Savona e Napoli 6, L'Aquila e Lecce 5. Ci sono state a giugno 53 vittime sui luoghi di lavoro, a maggio 51 e ad aprile 45. Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc... Per queste categorie con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un aumento delle vittime per questi lavoratori, ed è per questo che siamo a segnalarvi un blog di Meteoreologia http://www.prevenzionemeteo.blogspot.com/che, con la nostra collaborazione, fa previsioni del tempo mirate alla prevenzione dei gravi infortuni sul lavoro dei lavoratori che operano all'aperto, e anche per i lavoratori in itinere che spesso rischiano la vita quando vanno o tornano dal lavoro: a causa di turni pesanti in orari dove si dovrebbe dormire. In quest1 casi le condizioni del tempo sono determinanti. I grafici elaborati col materiale raccolto nel corso di questi 4 anni e le condizioni metereologiche danno una situazione abbastanza chiara e attendibile sui rischi che si corrono. Oltre le previsioni del tempo, sempre utile per tutti i lavoratori, il blog segnala quali sono le province più a rischio, situazione che si verifica in particolari condizioni. Nei mesi estivi tutto il Paese ha un rischio abbastanza elevato, ma alcune zone presentano rischi maggiori. I lavoratori che operano all'aperto, o che sono sulle strade in quelle province evidenziate nelle giornate ad ALTO RISCHIO, debbono prestare la massima attenzione nei giorni segnalati.
.
Carlo Soricelli

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?