morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 31 maggio 2019

Muore a 35 anni Oscar Belotti schiacciato dal tornio: lascia la moglie e tre figli,


Oscar Belotti è morto oggi dopo un grave incidente accaduto in un'azienda di via del Bosco Colombara a Capriolo, la Tur Maccanica. La tragedia poco dopo le 16 ed inutili sono stati i tentativi di salvare la vita all'operaio. A dare l’allarme sono stati i colleghi del 35enne. Sul posto sono arrivate un’automedica e un’ambulanza in codice rosso, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare la morte.


martedì 28 maggio 2019

Finalmente sono passate le elezioni, e chissà se ora trovano il tempo di occuparsi della strage di lavoratori.

Hanno trovato il tempo di parlare di tutto, di terrorizzare i vecchi italiani dell'invasione di neri, sporchi e cattivi, ma della vita di chi lavora no. ora le elezioni sono finite: Cinque Stelle ha pagato la sudditanza culturale alla Lega di Salvini, al quale Renzi ha dato due formidabili motivi per fare il pieno alle elezioni: la gestione folle dell'immigrazione di quando era Primo Ministro, scaricando sui quartieri popolari italiani il problema e aver impedito un accordo con Cinque Stelle per il Governo del Paese, buttando tra le braccia di Salvini Di Maio. Davvero un bel risultato. Intanto chi lavora continua a morire, senza che facciano qualcosa per arginare queste tragedie. Di Maio per essere Ministro del Lavoro e Centinaio come Ministro delle Politiche Agricole per avere oltre il 30% di tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO nel suo comparto. Ma temo che tutto continuerà come prima. Purtroppo nel Parlamento non c'è nessuna forza che sia senza se e senza ma dalla parte dei lavoratori: tutti vogliono rappresentare tutto, con il risultato che a pagare col proprio sangue e con i diritti economici e sociali solo ed esclusivamente i lavoratori: La flax tax favorisce solo i ricchi se l'aliquota è uguale tra un lavoratore e un riccone e si vuole portarla al 15% per tutti, per farla toglieranno risorse a ospedali, scuole, trasporti ecc..mentre i ricchi si faranno curare in cliniche private e porteranno i loro figli in scuole elitarie. Basta guardare come funziona negli Sati Uniti per rendersene conto.  L'autonomia regionale sarà a favore solo del Lombardo Veneto a scapito delle altre regioni. Insomma sempre peggio, ma Cinque Stelle si suiciderà se continua a governare con la Lega. Io guardo la Politica come curatore dell'Osservatorio e ho visto l'indifferenza di tutti verso questo flagello che sono le morti sul lavoro: la guardo anche come artista sociale e vedo la sudditanza culturale che c'è da parte degli artisti, dei mercanti e dei galleristi che utilizzano anche le strutture pubbliche per i propri interessi e quelli delle classi dominanti, Musei e mostre piene di stupidita' che hanno fatto allontanare I ceti meno abbienti dalle arti.  Se l'arte tornerà a rappresentare il sociale, come è sempre stato fatto nel corso della storia, ci sarà la speranza di cambiamento anche per chi lavora. Ma ci vogliono anche intellettuali veri, non falsi progressisti che poi curano solo i propri interessi: l'elenco è sterminato. Ma ora gira così e alla mia età nutro poche speranze di vedere un Paese migliore e solidale. Carlo Soricelli le due opere: "I mostri del razzismo" del 1997 e Che Guevara pranico donato al fratello del Che.

sabato 25 maggio 2019

Quando un quadro creato più di vent'anni fa spiega meglio di qualsiasi politico e giornalista i motivi che non mi faranno mai votare la Lega.

 E' un grande quadro, direi profetico, realizzato nel 1997 ed esposto al Museo Zavattini quell'anno: uno scheletro su un cumulo di macerie suona la tramba, in mano ha la bandiera verde, in mezzo alle macerie molti cadaveri: uno ha anche un cartello al collo con scritto "terrone". Oggi sarebbe un extracomunitario, un clima di distruzione regna nel quadro. Un piccolo mostriciattolo che sta crescendo, che simboleggia il razzismo e che ha in bocca un ciuccio verde e il "pistolino duro". E ora? Sono al vertice del potere, sono riusciti a suscitare una paura enorme per i nuovi "barbari" che ci stanno invadendo, come erano poi i meridionali in quegli anni, i barbari non sono più i terroni come me: sono riusciti prendere voti anche da noi sia al nord che al sud per questo clima da paura, che non è giustificato. Si, hanno quasi fermato gli sbarchi, ma a che prezzo: delle libertà di tutti noi: rimettono in discussione l'aborto, il ruolo della donna, i diritti civili degli omosessuali, rivalutano il ventennio e tanto altro. Davvero cari italiani non vi rendete conto del pericolo che stiamo correndo? Certo, questo quadro starebbe bene in compagnia dei quadri espressionisti tedeschi che denunciavano l'arrivo del nazismo. Nel quadro c'è anche un militare tedesco con il tipico elmo. Si è un clima da paura come allora. Si pensavo agli espressionisti tedeschi quando dipingevo questo quadro di denuncia, la seconda opera è di Grosz, un artista degenerato per i nazisti. Di Maio che errore madornale hai fatto ad allearti con loro, li hai aiutati a farli crescere, anche con il mio voto, ma mai avrei pensato che ti alleavi con loro. Se dentro ai musei non ci mettessero stronzate, come sono dentro al MAMBO di Bologna, ma opere serie come queste, forse non ci sarebbe questo clima. Poi ci sarebbe da sorridere se non parlassimo di cose serie come le morti sul lavoro: Salvini che rimprovera a Di Maio Ministro del lavoro la scarsa attenzione per i morti sul lavoro, mentre non sa neppure che oltre il 30% dei morti sui Luoghi di Lavoro sono nelle Politiche Agricole guidate dal Ministro Centinaio, già 141 gli schiacciati dal trattore da quando è ministro: che sta morendo in queste settimane un agricoltore al giorno schiacciato da questo mezzo. Sembra già di essere nei libri di Orwell. Anche oggi ci sono morti sul lavoro

Perde la vita a 26 anni schiacciato dal trattore. Già 44 dall'inizio dell'anno e 144 da quando abbiamo come ministro delle Politiche Agricole il leghista Centinaio. Domani si vota.....io mi ricorderò nella cabina di questa strage dell'indifferenza

Anche il giorno 24 vede morire un giovane agricoltore schiacciato da trattore  questa volta in Provincia di Reggio Calabria, oltre il 52enne morto a Lodi alla Polenghi Lombardo al quale gli è scoppiato lo sportello di una cistrena sul volto . Com'è possibile che il nostro Paese assista impotente, attraverso i propri rappresentanti a una strage di infinita di agricoltori schiacciati dal trattore: ne sono già morti 44 dall'inizio dell'anno. Praticamente ne sta morendo in questo modo orrendo almeno uno al giorno nelle ultime settimane: e la strage continuerà senza interventi da parte di questo Ministro. Oltre al Ministro Centinaio ci aspettiamo che almeno il Ministro del Lavoro dica qualcosa a proposito. domani si vota, fate sentire la vostra protesta verso chi non sta facendo niente contro questa strage

venerdì 24 maggio 2019

4 morti sul lavoro il 23 maggio: orribile morte di un 64enne schiacciato sul soffitto dal muletto

Sono stati 4 anche il 23 maggio a morire di lavoro, purtroppo è sempre una tragica frequenza che ogni giorno ci porta a una realtà assurda, che non dovrebbe essere fatalista.
 Non ce l'ha fatta l'operaio polacco di 64 anni, rimasto schiacciato durante la manovre di un muletto. La tragedia si è verificato all'interno dell'officina Cogeis dove erano in corso delle opere di manutenzione. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il 64enne era su un cestello sollevato da un muletto quando, per cause ancora in fase di valutazione, è rimasto schiacciato tra l'interno del cestello e il soffitto dell'officina, probabilmente per una manovra errata.
 Ma muore anche un altro agricoltore schiacciato dal trattore nella provincia di Salerno, questo mezzo mortale sta uccidendo in questo periodo più di un agricoltore al giorno, purtroppo nessuno fa niente e il Ministro delle Politiche Agricole non sembra interessato a queste tragedie. muore anche un autotrasportatore nei pressi di Milano e un boscaiolo nel beneventano.

giovedì 23 maggio 2019

Cari amici e visitatori, ascoltate questo bellissimo brano La Banda POPolare dell'Emilia Rossa dedicato ai lavoratori della Thyssenkrupp di Torino morti a Torino e ai quali è dedicato questo Osservatorio



NON MI SCORDERÒ DI TE 

Volevo dirti tante cose ancora 
da non saperle ricordare 
raccontare di te che dormi 
mentre corro al lavoro 

avrei voluto aggrapparmi ancora 
al calore del tuo ventre 
dalla mia cella senza sbarre 
maledetta linea 5 

tu che corri e insegui le tue cose 
le tue spine le tue rose 
non scordarti mai di me 

Tu che sogni Terre sconfinate 
e i fantasmi dell'estate 
non scordarti mai di me 

La giustizia è una bella, dolce
cara parola 
sono tutti desolati 
hanno tutti un groppo in gola 

ma la colpa in fondo è nostra 
che corriamo al lavoro 
la mattina troppo presto, la sera troppo tardi 
e ci dimentichiamo di tornare a casa vivi 

Sai com'è l'autunno coi suoi alberi e le foglie 
ma nessuno le raccoglie quasi più 
Sai com'è l'inverno senza un padreterno 
senza un po' di sole che scaldi fin quaggiù 

amore mio che stai piangendo ancora 
e ti raccogli su di me 
su quel poco che ti resta 
in un silenzio accecante 

Io lo so che almeno tu 
non scorderai quel mare di ricordi quel cielo così blu 
non ti scorderai di quel che c'era 
delle luci della sera che non torneranno più

La Banda POPolare dell'Emilia Rossa è un gruppo musicale composto da operai e militanti metalmeccanici delle principali fabbriche di Modena quali Ferrari, Maserati, Crown e Terim e da musicisti precari.

E' stato un dovere per noi scrivere questa canzone, perchè la strage avvenuta alla ThyssenKrupp non è solo un simbolo. E' un massacro che accade quotidianamente; un silenzioso genocidio di proletari che si consuma nei luoghi di lavoro ogni giorno. A questi omicidi di nostri fratelli ci siamo sentiti in dovere di dare voce e note. 



Mail priva di virus. www.avast.com
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mercoledì 22 maggio 2019

6 morti sui luoghi di lavoro il 21 maggio: tanti morti sui quali non si accendono neppure i riflettori mediatici. Sono morti di serie b. Tre di questi avevano più di 60 anni. Salvini e la quota 100????

Sono diventati 6'i morti sui luoghi di lavoro il 21 maggio, due di questi, e con una sequenza da paura, sono stati schiacciati dal trattore. NE SONO MORTI IN QUESTO MODO BEN 10 IN DIECI GIORNI E SALVINI INVECE DI CHIEDERE A DI MAIO DI OCCUPARSI DEI MORTI SUL LAVORO NON DICE NIENTE AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE CENTINAIO RESPONSABILE DELLE POLITICHE AGRICOLE. QUESTE VITTIME NELLE PROVINCIE DI GROSSETO E OLBIA. Ma continuiamo con le altre 4 vittime del 21 maggio, perde la vita un 68enne in provincia di Piacenza, era già in pensione, era un lavoratore a chiamata(in regola?) perde la vita anche un 64enne che è caduto da una scala nel napoletano: lavorava in un podere e costruiva un muro. Ma muore anche un 49enne albanese che da residente nel veronese lavorava nel varesotto a Olgiato Olona ed è caduto da un ponteggio un altro lavoratore e'morto dissanguato per esserci reciso una gamba mentre potava alberi. SENZA COMMENTI sul silenzio mediatico di questa strage di ieri

martedì 21 maggio 2019

21 maggio. Calo del 9,13% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018.



21 maggio. Calo del 9,13% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018. Mi dispiace per i tifosi partitici che guardano a queste tragedie solo con l’occhio dell’appartenenza politica, ma io ho onestà intellettuale e guardo a queste tragedie con obbiettività. Ho criticato e critico tutta la classe dirigente dei partiti che mai si è interessata a queste tragedie. Questo calo è fisiologico dopo un orribile 2018, che è stato quello con più vittime da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. Queste morti sono comprensive anche dei lavoratori non assicurati all’INAIL che sono tantissimi, ci sono anche i morti in nero. Niente è stato fatto di concreto per arginare questo fenomeno: se registriamo un calo è dovuto alla casualità. Questo calo è riferito ESCLUSIVAMENTE ai morti sui luoghi di lavoro, escluso itinere e morti sulle strade, o come per esempio con l’aereo etiope dove hanno perso la vita numerosi lavorati. Non ci sembra né giusto e neppure corretto mettere questi lavoratori insieme a quelli che muoiono sui luoghi di lavoro: si crea solo confusione che è sempre utile per chi per queste tragedie non fa niente e potrebbe fare tanto. Occorrerebbe subito agire sul piano della prevenzione, dei controlli e delle punizioni per chi viola le ottime leggi che ci sono in materia, ma che risultano in applicabili nelle piccole e piccolissime aziende, dove le risorse per la Sicurezza praticamente non arrivano mai. È l’agricoltura con la strage di agricoltori schiacciati dal trattore l’aspetto più inquietante: si potrebbe fare molto su questo fronte, ma non si fa niente, da quando c’è questo governo sono 138 i guidatori di questo mezzo morti schiacciati. A me non interessa che le morti sul lavoro si chiamino “morti bianche” si potrebbero chiamare in qualsiasi altro modo, ma se sono riferite a queste morti la sostanza non cambia. Da ormai 12 anni denuncio questa strage, purtroppo con scarsi risultati concreti, anche se vedo nei cittadini italiani un grande interesse per la Sicurezza dei nostri lavoratori. Vediamo se riusciamo a smuovere pure la politica

domenica 19 maggio 2019

Un altro morto schiacciato dal trattore anche il 18 maggio,Salvini si occupi degli agricoltori schiacciati dal trattore visto che non lo fa il suo collega di partito Ministro delle Politiche Agricole Centinaio

Non ci sono solo i presunti scafisti e le ONG, ci sono già 39 agricoltori schiacciati dal trattore quest'anno e ben 138 da quando c'è questo governo e come Ministro delle Politiche Agricole il leghista Centinaio. Non esistono morti sul lavoro di serie A e di serie B: anche gli agricoltori che muoiono lavorando sono lavoratori Ministro Salvini. O no? Ha rimproverato a Di Maio i morti sul lavoro, ma quello che dovrebbe rimproverare di più à il suo collega di partito Centinaio: il 35% di tutti i morti sul lavoro ogni anno sono in agricltura, e il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (esclusi i morti sulle strade e in itinere) sono provocati dal trattore. Questo Ministro come i precedenti sembra ignorare questa strage: non basta andare dove ci sono le eccellenze italiane per fare bella figura con l'opinione pubblica, ma occorre mettere le mani sulle zolle del terreno, così si accorgerà che guardandole le vedrà sporche si sangue. Si i leghisiti mi sono antipatici: si da bambino meridionale cresciuto al nord non posso dimenticare quello che abbiamo subito in fatto di ingiurie e infamanti provocazioni: ora il nemico è un altro e più redditizio in fatto di voti, il povero migrante che cerca di sfuggire dalle guerre e alla povertà. i leghisti dovrebbero fare un monumento a Renzi che ha esasperato il problema e non avendo mai fatto niente ciontro l'Europa che ha lasciato solo il nostro Paese. Ma noi italiani, noi meridionali siamo umani, sappiamo cosa vuol dire emigrare: siamo sparsi in tutto il mondo e non saremo mai razzisti contro poveri che cercando migliorare la loro situazione. gli italiani non siano ciechi e sordi e si conservino umani contro le barbarie. Il mio quadro antileghista del 1997 "Non risvegliate i mostri del razzismo" porta solo macerie
: il piccolo mostriciattolo è cresciuto ed è divenato adulto

sabato 18 maggio 2019

Andrea Corsini un eroe civile, è morto abbandonando il posto di lavoro per inseguire un ladro. Di Maio Ministro del Lavoro lo premi alla memoria


Non è un infortunio sul lavoro, ma come si fa a non commuoversi nel pensare a questo giovane che sentendo gridare "Al ladro, al ladro" è uscito di corso dal posto di lavoro e l'ha inseguito con la moto, è caduto e ha battuto la testa. E' morto così, questo giovane meccanico di soli 25 anni morto a Genova per inseguire un ladro.Il suo gesto coraggioso gli è costata la vita. Chiedo al Ministro del Lavoro Di Maio di riconoscere questo gesto eroico e di farlo insignire del Titolo di Cavaliere del Lavoro alla memoria

giovedì 16 maggio 2019

Muore travolto da un muro Livio Torri. Ma sono stati 3 anche il 15 maggio morti sui luoghi di lavoro


Livio Torri  E' rimasto schiacciato da un muro morendo sul colpo. La tragedia e' avvenuta alla Comac di Bonate Sotto, nella bergamasca. La vittima,  un operaio di 61 anni e' morto nel pomeriggio mentre tagliava un muro in cemento. Secondo quanto potuto ricostruire dai carabinieri la parete ha ceduto di schianto investendo Torri. Sul posto il 118 e due mezzi dei Vigili del fuoco, un'autopompa e un' autogru da Bergamo. La Procura ha aperto un fascicolo che dovrà verificare eventuali responsabilità.
Ma ieri ci sono stati altri due morti sui luoghi di lavoro: nelle province di Agrigento e di Pisa, dove un altro agricoltore ha perso la vita schiacciato da un trattore, dopo quello di Pistoia del giorno precedente. Siamo già a 244 morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno 

mercoledì 15 maggio 2019

Muore l'operaio michele Lumia

Muore a Palma di Montechiaro colpito dalla benna di una ruspa guidata da un suo collega che non l'ha visto mentre stava facendo la manovra. Lumia e' la 242esima vittima sui luoghi di lavoro.

La strage verde deve cessare

Non si può sopportare che Ministri a cui gli italiani hanno delegato anche il benessere psicofisico dei lavoratori, si rimpallino le responsabilità che hanno loro in prima persona. Il 2008 è stato l'anno con più morti sui luoghi di lavoro da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio, l'aumento delle morti è del 17% rispetto a quell'anno. Quest'anno la strage è simile al 2018 con oltre 500 lavoratori complessivi morti per infortuni e ben 241 sui LUOGHI DI LAVORO. In questi 12 anni ho vissuto una grande solitudine; mandavo migliaia di mail ogni mesi a politici, stampa, televisione, sindacati che potevano influenzare questo fenomeno. Dicevo loro che la strage era molto più grande di quella che l'INAIL diffondeva: che quelle di questo istituto dello Stato erano ( e sono) solo denunce di infortuni mortali che arrivavano dal territorio: che tantissime poi non venivano riconosciute da questo Istituto. Che comunque tantissimi morti non comparivano mai in nessuna statistica perché non assicurate a questo Istituto, come le migliaia di agricoltori schiacciati dal trattore. Impressiona la strage verde: la strage nella strage provocata dal trattore: un morto su cinque tutti gli anni sui luoghi di lavoro è provocata dal trattore. Ho sempre mandato le mie denunce ai ministri che si sono succeduti alle Politiche Agricole, ma mai nessuno ha fatto niente. Tantissimo si potrebbe fare solo con un pò di buona volontà, ma la vita di chi lavora non conta niente per chi ci governa e ci ha governati.Soricelli
Nelle televisioni pubbliche vedi trasmissioni come Linea Verde che mai hanno toccato queste tragedie che impregnano di sangue il terreno coltivato. In questi quasi 12 anni sono stati oltre 1500 gli agricoltori schiacciati dal trattore, senza che nessuno ha alzato un dito. Ma il servizio Pubblico, pagato coi soldi dei contribuenti dovrebbe occuparsi delle stragi di lavoratori, le televisioni private mai si sono occupate di questa strage che vede oltre 15000 lavoratori complessivi morti dal 2008. Ora sembra che ci sia da parte dei cittadini italiani un grandissimo interesse per chi muore sul lavoro e forse chissà, anche la politica che è responsabile di questa strage dell'indifferenza comincerà ad occuparsene seriamente. Carlo

martedì 14 maggio 2019

Triste e desolante vedere Molinari e Salvini che rimproverano a Di Maio la recrudescenza delle morti sul lavoro: senza dire niente al collega di partito Centinaio Ministro delle Politiche Agricole, un comparto che ha oltre il 30% di tutte le morti sui luoghi di lavoro

Salvini ricorda a Di Maio i morti sul lavoro. Lo ricordi anche al leghista Centinaio ministro delle politiche agricole. Gia' 35 I morti schiacciati dal trattore quest'anno (vedi http://cadutisullavoro.blogspot.it) e 134 da quando a giugno 2018 e' nato questo governo. Il 20% di tutti I morti sui luoghi di lavoro sono provocati dal trattore. Vedere che Salvini parla dei morti sul lavoro solo per parlare della mancanza di attenzione per queste tragedie da parte di Di Maio, senza sapere che e' il suo collega di partito quello che dovrebbe piu' di altri occuparsi di questa strage nella strage e' davvero desolante e la dice lunga su chi ci sta governando. Un morto su tre sui luoghi di lavoro e' in agricoltura. Una situazione tragica, surreale e orwelliana. Davvero una situazione orvellinana, Nel dipinto del 1997 "Bossi non risvegliare i mostri del razzismo" c'è un piccolo mostro con il ciuccio verde che è cresciuto. 

lunedì 13 maggio 2019

Enrico Trecchia muore fulminato

E' morto cosi' in provincia di Foggia l'autotrasportatore Enrico Trecchia. Il suo tir ha toccato con il cassone I cavi dell'alta tensione ed e' morto sul colpo fulminato. Continua questa strage che pero' non muove le coscienze dei politici, che potrebbero fare tanto ma non fanno niente per paura di mettersi contro le lobby industriali che dominano il Parlamento

domenica 12 maggio 2019

Orrore su lavoro:sono diventati 15 i morti sui luoghi di lavoro in appena 4 giorni. Onorevole Molinari Capogruppa leghista alla Camera dei Deputati, non rimproveri solo Di Maio per queste morti dell'indifferenza, ma anche il ministro delle Politiche Agricole il leghista Centinaio

Purtroppo con i morti dell'11 maggio sono diventati 15 i morti sui luoghi di lavoro in appena 4 giorni: una strage che ha pochi paragoni da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio. Tra l'altro molti di questi sono molto giovani, come il 27enne Daniele Della Bella morto nella provincia di Lecco, o del 21enne Angelo Carbone dilanaiato dalla fresa di questo mezzo, ma ci sono anche due morti schiacciati dal trattore: purtroppo il mio allarme è caduto nel vuoto. Poi leggi le dichiarazioni del Capogruppo alla Camera del leghista Molinari che ti lasciano di stucco. Che tra l'altro non sa neppure quanti sono i lavoratori morti per infortunio. Sono 15 onorevole Molinari, 15 in 4 giorni. Fa bene a dire a Di Maio che è Ministro del Lavoro di darsi da fare per queste tragedie. Ma non si scandalizzi solo verso Di Maio, dica la stessa cosa al Ministro leghista delle Politiche Agricole Centinaio: lo sa che tre morti di questi 15 sono provocati dal trattore? Lo sa che dall'inizio dell'anno sono già 35 gli schiacciati da questo mezzo agricolo? Lo sa che da quando a giugno dell'anno scorso  abbiamo come Ministro Centinaio i morti provocati da questo mezzo sono stati 134, MORTI ORRENDE, che lei dovrebbe conoscere, o no? O addebitiamo anche queste morti
a Di Maio? Il Ministro centinaio non si è mai sentito prendere posizione su questa strage nella strage che dovrebbe essere di sua competenza. O no?
Torniamo noi cittadini normali a parlare di queste cose serie: siamo già a 237 morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno e oltre 450 con i morti sulle strade e in itinere. Purtroppo mi trovo costretto a non inserire e dare visibilità a tutte le morti: c'è chi per farsi pubblicità utilizza il mio lavoro, che vi assicuro  molto impegnativo, per farsi belli e a far vedere che sono sensibili verso queste tragedie, mentre invece lo fanno solo per avere un po' di visibilità o di utilizzarli, come capita spesso, contro chi lavora: che è sempre responsabile della sua morte, mentre invece è dovuto quasi sempre alla mancata Sicurezza . Carlo Soricelli curatore del blog. La foto non è riferita a i morti degli ultimi giorni, ma di repertorio

venerdì 10 maggio 2019

11 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro in appena 48 ore. Una strage senza fine e senza chi se ne dovrebbe occupare: Conte, Salvini, Di Maio e Centinaio volete cominciare ad occuparvi della vita dei nostri lavoratori? E questo vale anche per chi sta all'opposizione e non incalza il governo su queste tragedie. Iniziare uno sciopero della fame per svegliarli?

Davvero pazzesco vedere che in 48 ore sono morti undici lavoratori: 4 in Sicilia nelle province di Agrigento, 2 Catania e Trapani, due in provincia di Napoli, uno in provincia di Trieste, uno a Foggia, uno Modena, uno a Bari, uno della Provincia di Roma che è stato schiacciato dal trattore.
I lavoratori continuano a versare sangue innocente come non mai e purtroppo non c'è nessun interesse da parte della politica che ce li straccia ogni giorno per litigi da comari, mentre il sangue dei nostri lavoratori bagna come non mai il suolo italiano. Che fare: iniziare un nuovo sciopero della fame come ho fatto anni fa, ma che non è servito a niente: questi qui mi fanno morire di fame.

giovedì 9 maggio 2019

Da piangere, anche un giovane siciliano di 21 anni vittima del trattore

Chi segue i miei post sull'Osservatorio sa quanto mi sto battendo da tanti anni sulla strage nella strage provocata dal trattore. Solo pochi giorni fa nell'intervista su RAI tre lanciavo l'allarme sulla prossima recrudescenza di queste orribili morti. In pochi giorni ne sono morti 5, di oggi la morte di questo ventunenne siciliano. Questo governo, se e' possibile, e' anche peggio di quelli che li hanno preceduti. CI chiediamo cosa sta facendo per questa ecatombe il ministro delle Politiche Agricole Centinaio: da quando e' ministro una strage di 132 agricoltori schiacciati da questo mezzo. E cosa fa anche il ministro del lavoro Di Maio oltre che far finta di litigare con Salvini: con lui minitro del lavoro hanno perso la vita oltre 1000 lavoratori complessivi. Tante promesse su questo fronte in campagna elettorale.

Muore a 60 anni nel suo primo giorno di lavoro, è successo a Casoria nel napoletano

Sembra sempre incredibile che molti lavoratori muoiono ancora nel primo giorno di lavoro. E' la sorte di Maurizio De Luca che è morto a Casoria di Napoli. de Luca è morto  schiacciato da un muro che ha ceduto mentre era impegnato in alcuni lavori edili di scavo. La vittima era stato impiegata da poco nel cantiere ed era il suo primo giorno di lavoro. La dinamica resta da chiarire. Sul caso indagano i carabinieri della locale Compagnia, che adesso dovranno accertare eventuali responsabilità.  Anche due giorni fa ha perso la vita un altro lavoratore napoletano: Salvatore Arciello aveva solo 32 anni ed è morto investito da un autocompattatore in manovra. Sono cinque i lavoratori della provincia di Napoli morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno, ma non dimentichiamoci mai che almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere

Muore a Maranello, arriviamo a 428 morti per infortuni sul lavoro (compreso itinere. Di questi 226 sui luoghi di lavoro. Ci vorrebbe l'Incredibile Hulk per far muovere i politici dalla loro indifferenza

Muore cadendo dall'alto un altro lavoratore che non e' dipendente dell'azienda stessa. I lavoratori esterni sono di aziende artigianali che non hanno nessuna tutela. Per far interessare la politica dei morti sul lavoro e non  come fare a fregare con la corruzione la collettivita' ci vorrebbe l'incredibile hulk che li andasse a prendere per le orecchie uno ad uno

Un altro morto sul lavoro a Maranello

Muore cadendo dall'alto un altro lavoratore che non e' dipendente dell'azienda stessa. I lavoratori esterni sono di aziende artigianali che non hanno nessuna tutela. Per far interessare la politica dei morti sul lavoro e non  come fare a fregare con la corruzione la collettivita' ci vorrebbe l'incredibile hulk che li andasse a prendere per le orecchie uno ad uno

mercoledì 8 maggio 2019

Un altro agricoltore è morto per il trattore in provincia di Cuneo. Guarda la mia intervista su RAI 3 che parla di questa strage nella strage. Sono oltre 1500 in poco più di 10 anni

Sono diventati 34 i morti schiacciati dall'inizio dell'anno da questo mezzo, 133 da quando a giugno è nato il nuovo governo e che ha come Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. Stessa indifferenza di chi l'ha preceduto, Sono stati 146 nel 2018 e oltre 1500 da quando ho aperto l'Osservatorio il 1° gennaio 2008. Una politica che non si occupa della vita dei propri lavoratori non merita di esistere. Chiunque vada a governare non fa niente contro queste stragi, anzi l'aiutano con politiche liberiste che uccidono. Vergogna chiunque tu sia e se ti occupi di politica. Non fai niente

https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/notiziari/video/2019/04/ContentItem-cb53155e-2dda-4f70-8096-a1bbb5a76f8d.html?fbclid=IwAR33dqElcd2W3g08XJBBQNu3PtAqqEID2CJ1PUElytysGplrxUMQW8pdSrs

martedì 7 maggio 2019

Muore a 27 anni Rocco Lanza

Non si puo' morire a 27 anni Rocco Lanza e' morto investito da un carico di materiale ferroso in un'azienda del catanese. Sono tantissimi I giovani che muoiono per infortuni sul lavoro: il precariato, compreso il jobs act che rende tutti I nuovi assunti precari a vita. Ti possono licenziare con una scusa e se vai davanti al giudice per un licenziamento ingiusto ti danno solo un po' di soldi. Renzi ha pagato duramente per queste politiche antipopolari e I lavoratori e I giovani non votano  chi ha fatto questo e non vuole ripristinare l'articolo 18

lunedì 6 maggio 2019

Muore sul lavoro a 32 anni Salvatore Arciello investito da un autocompattatorea Marano di Napoli, muoiono due pescatori siracusani vicino a Malta travolti da una burrasca.


Ancora tragedie sul lavoro.  Un operaio Salvatore Arciello di soli 32 anni della ditta Tekra, che a Marano gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, ha perso la vita in via Sconditi, a due passi dal municipio.  Arciello è stato schiacciato dall'autocompattatore con cui era in servizio. Sul posto i mezzi di soccorso e i carabinieri della locale compagnia. 
Muoiono due pescatori siracusani che stavano pescando col peschereccio vicino a Malta: sono stati travolti dalle onde su 4 due di loro hanno perso la vita.
In questo momento registriamo un lieve decremento delle morti sul lavoro rispetto al6 maggio del 2018, ma il 2018 è stato l'anno con più morti sui luoghi di lavoro da quando è stato aperto l'Osservatorio. Rispetto al 6 maggio del 2008 registriamo un aumento del 19%. Insomma senza nessun intervento concreto questa piaga continua a uccidere tantissimi lavoratori. Anche gli agricoltori schiacciati dal trattore sono quest'anno tantissimi, già 33 dall'inizio dell'anno e 146 nel 2018, e non vediamo nessun intervento del ministro competente che è il Ministro delle Politiche Agricole: Centinaio come Martina e chi li ha preceduti, in 12 anni di monitoraggio ne sono morti in modo così atroce oltre 1500. Carlo Soricelli

domenica 5 maggio 2019

Un inizio maggio intriso di sangue di lavoratori. 12 morti in soli 4 giorni. Poesia Ho visto

Sono ben 12 i lavoratori, di diverse categorie che hanno perso la vita in questi primi 4 giorni di maggio, una media impressionante, Landini ha fatto bene a sollevare il velo pietoso che c'è su queste tragedie. tantissimi lavoratori non vengono riconosciuti come morti sul lavoro perché non sono di competenza dell'INAIL e che oppure, ed è molto probabile, che non sappiano neppure che sono morti. Noi li monitoriamo tutti, lavoriamo anche per chi sfrutta questi dati per elaborare statistiche o per farsi belli, facendo credere del proprio impegno su questo fronte. Ci si scandalizza se vengono chiamate "morti bianche", ma è un'assurdo, si possono chiamare pure "pinco pallino" e se si associa il nome a queste morti violente, l'orrore è sempre lo stesso. Insomma con la retorica, col menefreghismo della politica, con il gridare allo scandalo senza poi fare niente di concreto non serve a niente.

Ho visto

Ho visto padri che urlano la loro disperazione
Figli crescere cupi e solitari
ho visto compagne col cuore lacerato
Fratelli che non si consolano
nonne incredule baciare il corpo vecchio
del marito schiacciato dal trattore
fidanzate a cui è stato rubato il futuro
amici col cuore gonfio di amarezza
Ho visto madri piangere
con ogni molecola del proprio corpo
Che ogni giorno portano fiori freschi
sulla lapide del figlio/a morto sul lavoro
Io non mi rassegno alla vostra indifferenza
la combatto e la vincerò
Prima o poi dovrete interessarvi
a questa strage
dovuta alla vostra missione tradita
ore 7,12 di questo giorno nuvoloso
che promette pioggia
Politici cosa ci state a fare in Parlamento
se non vi occupate di chi muore lavorando?
Ma voi pensate solo al vostro portafoglio pieno
quello sì che vi fa battere il cuore
Tra poco ci saranno le elezioni
Allora si che per qualche giorno
vi ricorderete che esiste chi lavora
Col c.... mai più il voto vi daremo
A rappresentarci manderemo chi lavora
chi conosce fatica e sudore.
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro


venerdì 3 maggio 2019

HA RAGIONE LANDINI.L'INAIL CHIEDA SCUSA AI LAVORATORI ITALIANI. I MORTI SUL LAVORO SONO STATI MOLTI DI PIU' DI QUELLI DENUNCIATI ALL'inail, CON L'AGGRAVANTE CHE MOLTI SUCCESSIVAMENTE NON SONO STATI RICONOSCIUTI COME MORTI SUL LAVORO


DA 12 ANNI MONITORO I MORTI SUL LAVORO, DA 12 ANNI DENUNCIO CHE L'inail NON PRENDE IN CONSIDERAZIONE TUTTI I MORTI SUL LAVORO, CHE SONO MOLTI DI PIÙ DI QUELLI CHE DIFFONDE. CHE SONO SOLO RIFERITI AGLI ASSICURATI.

NON E' CHE SE UN LAVORATORE CHE MUORE SUL LAVORO E NON E' ASSICURATO ALL'INALI NON MUORE, MUORE LO STESSO. NELLA RACCOLTA DATI DELL'OSSERVATORIO RISULTA CHE NEL 2018, RISPETTO AL 2008 I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO AUMENTATI DEL 16%, ALTRO CHE CALI. INTERE CATEGORIE E TIPOLOGIE DI LAVORATORI NON SONO ASSICURATI ALL'INAIL: SE MUORE UN POLIZIOTTO, UN CARABINIERE, UN AGRICOLTORE SCHIACCIATO DAL TRATTORE (33 GIÀ QUEST'ANNO, 146 NEL 2018 E OLTRE 1500 IN QUESTI ANNI DI MONITORAGGIO, L'INAIL CI DICA SE TRA I SUOI MORTI CI SONO TUTTI QUESTI AGRICOLTORI, NO.NO.NO )GIORNALISTI, MOLTISSIME PARTITE IVA ECC. OVVIAMENTE LAVORATORI IN NERO. L'inail DOVREBBE CHIEDERE SCUSA AGLI ITALIANI E AI LAVORATORI, IN BASE A PRESUNTI CALI, NON RAPPRESENTATIVI DI TUTTI I LAVORATORI ITALIANI SI SONO FATTE LEGGI CONTRO LA SICUREZZA SUL LAVORO. CHIEDO UN CONFRONTO, CON LANDINI E CON L'INAIL, POI VEDIAMO CHI HA RAGIONE. NEL 2008 E NEL 2018 I MORTI SUL LAVORO SONO STATI QUASI 4 AL GIORNO 

giovedì 2 maggio 2019

Sono diventati 4 I morti sui luoghi di lavoro il 1°maggio

Purtroppo e' davvero tragico vedere che anche il 1° maggio ben 4 lavoratori sono morti in questo giorno di festa. Oltre ai due morti schiacciati dal trattore gia' segnalati dal precedente post apprendiamo della morte dell'edile Alessandro Gigliani  che era rimasto gravemente ferito nel piacentino e di un altro caduto da un 'impalcatura in provincia di Bolzano. Un primo maggio bagnato dal sangue dei nostri lavoratori

Due morti schiacciati dal trattore il 1° maggio. Nell'intervista del 26 aprile avevo lanciato l'allarme per la recrudescenza che ci sarebbe stata in questi giorni, ma morire il giorno della Festa dei lavoratori è disumano. Anche due edili sono in pericolo di vita per un infortunio verificato ieri nel piacentino

Il 26 aprile, 5 giorni fa avevo lanciato l'allarme sugli agricoltori schiacciati dal trattore, che in questi giorni ci sarebbe stata una recrudescenza delle morti causate dal trattore. ieri ben due lavoratori hanno perso la vita in questo modo orrendo: nelle province di Trento e di Grosseto. Aveva solo 31 anni Andrea Micheletti il giovane morto schiacciato da questo mezzo in Provincia di Trento. della seconda vittima sappiamo solo per ora che   è rimasto schiacciato da questo mezzo in Provincia di Grosseto. Per chi vuole vedere il video dove parlo di questa strage nella strage
https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/notiziari/video/2019/04/ContentItem-cb53155e-2dda-4f70-8096-a1bbb5a76f8d.html?fbclid=IwAR1KjujhFfkOmJFW-ZNUOCQ7GxwzcZJZnPCb8x_vpgw_WO-Ozd6xj_nilcc

mercoledì 1 maggio 2019

Report morti sul lavoro nei primi 4 mesi del 2019



Sono 430 i morti complessivi, compresi i morti con mezzo di trasporto, in itinere e sulle strade. Sui luoghi di lavoro sono 209. Seguono le principali categorie con più morti sui luoghi di lavoro: di questi il 23,4% sono in agricoltura, ben il 63% sono morti in questo comparto schiacciati dal trattore (31). Il 18,6% in edilizia, con le cadute dall’alto che sono sempre una piaga. L’11,4% sono nell’autotrasporto (in questa voce ci sono gli autotrasportatori di tutte le categorie). L’industria di tutte le categorie, esclusa l’edilizia ha il 7,65 delle morti complessive. Sono innumerevoli le categorie dove ci sono un morto o due, che per motivi di spazio non sto ad elencare. Tornano a aumentare gli stranieri morti sui luoghi di lavoro, che in questi 4 mesi sono al 14,8% sul totale delle morti. Sconvolgente vedere che il 28% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni. La legge Fornero ha provocato un incremento di queste morti.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
L’unico sito in Italia che monitora in tempo reale i morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008
Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e pittore
Su Facebook
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
1° Maggio
Report morti sul lavoro nei primi 4 mesi del 2019
Dall’inizio dell’anno sono morti 209 lavoratori sui luoghi di lavorocomplessivamente oltre 400 lavoratori compresi itinere e sulle strade, 31 sono stati schiacciati dal trattore.  127 morti guidando questo mezzo da quando è nato il nuovo governo a giugno 2018. N.B I dieci lavoratori morti nella tragedia aerea in Etiopia non sono conteggiati come morti sui luoghi di lavoro
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Non segnalati nelle Province e Regioni i morti in autostrada, chi lavorava all’estero e i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono a parte, visto che per la prevenzione richiedono interventi completamente diversi e mirati rispetto ai lavoratori che muoiono sui luoghi di lavoro.
Lombardia 29 Milano (9), Bergamo (3), Brescia (3), Como (5), Cremona (1), Lecco (1), Lodi (), Mantova (2), Monza Brianza (6), Pavia (1), Sondrio (), Varese (1) LAZIO 22 Roma (15), Viterbo (1) Frosinone (5) Latina () Rieti (1) ().  () CAMPANIA 17 Napoli (3), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (7), Salerno (2). PIEMONTE 16 Torino (6), Alessandria (3), Asti (), Biella (), Cuneo (6), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli ()  SICILIA 15 Palermo (7), Agrigento (3), Caltanissetta (1), Catania (1), Enna (), Messina (2), Ragusa (), Siracusa (), Trapani‎ (1) VENETO 14 Venezia (1), Belluno (), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (7), Vicenza (4 TOSCANA 13 Firenze (2), Arezzo (1), Grosseto (2), Livorno (2), Lucca (), Massa Carrara (), Pisa‎ (4), Pistoia (1), Siena (1) Prato ().PUGLIA 10 Bari (1), BAT (1), Brindisi (), Foggia (3), Lecce (4) Taranto (1)EMILIA ROMAGNA 8 Bologna (2), Rimini (). Ferrara (1) Forlì Cesena () Modena () Parma (3) Ravenna () Reggio Emilia (1) Piacenza (1TRENTINO ALTO ADIGE 8 Trento (3), Bolzano (5). ABRUZZO 5 L'Aquila (), Chieti (1), Pescara (2) Teramo (1).     LIGURIA 5  Genova (2), Imperia (1), La Spezia (1), Savona (1). UMBRIA 4 Perugia (4) Terni () MARCHE 3 Ancona (), Macerata (2), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (). FRIULI VENEZIA GIULIA 3. Trieste (), Gorizia (), Pordenone (2), Udine (1). Molise 3 Campobasso (2), Isernia (1) VALLE D’AOSTA 3.  SARDEGNA 2 Cagliari (2, Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (). Sulcis iglesiente () CALABRIA 2 Catanzaro (), Cosenza (), Crotone (1) Reggio Calabria Vibo Valentia (1). BASILICATA 2 Potenza (1) Matera (1).



Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?