morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 29 dicembre 2013

Muore fulminato in una serra nel ragusano

Ragusa, 29 dic. (E' morto E.G agricoltore di 35 anni. La tragedia a Marina di Acate, la vittima è morta folgorata nella sua serra, e'stato immediatamente soccorso da un amico che stava lavorando con lui che ha tentato, invano, di salvarlo. Anche quest'ultimo, colpito da una scarica elettrica, si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

venerdì 27 dicembre 2013

E' morto un operaio al Petrolchimico di Brindisi

BRINDISI, 27 dicembre 2013 E' morto un operaio nel pomeriggio di oggi in un incidente sul lavoro all'interno del Petrolchimico di Brindisi. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe rimasto schiacciato da un pullman di linea per il trasporto interno dei dipendenti del Petrolchimico mentre stava eseguendo lavori di riparazione sul mezzo. Sul posto al momento ci sono i vigili del fuoco e i soccorritori del 118.

sabato 21 dicembre 2013

E' morto un operaio romeno in un cantiere: aveva detto di essere caduto in casa mentre imbiancava

LIVORNO, 20 DIC - E' morto un operaio romeno di 56 anni in un cantiere. Aveva detto che era caduto in casa mentre imbiancava. La vittima è un romeno di 56 anni era arrivato mercoledì all'ospedale di Piombino: ai sanitari aveva detto di essersi fatto male per un infortunio in casa. Dopo il suo decesso, avvenuto la notte scorsa, la polizia ha però scoperto che era caduto dal ponteggio di un cantiere dove lavorava. Il pm ha disposto l'autopsia. Probabilmente è una delle tantissime vittime sul lavoro che muoiono perchè lavoravano in nero

E' morto un operaio polacco in una cava in provincia di Nuoro

Nuoro 20 dicembre 2013 E' morto Chark Knap u operaio polacco di 51 ani in una cava di rosei. La vittima è stata travolta da una cava di marmo

giovedì 19 dicembre 2013

MORTO AGRICOLTORE NELLA PROVINCIA DI ROMA

uN ALTRO MORTO NELLA PROVINCIA DI ROMA. SI TRATTA DI UN AGRICOLTORE DI 43 ANNI FINITO SCHIACCIATO SOTTO UN MEZZO,

martedì 17 dicembre 2013

Registriamo oggi altre 3 vittime

Roma, 17 dicembre E' morto un operaio di 46 anni all'interno di un centro di smistamento dei rifiuti Ama in via Salaria. Secondo una prima ricostruzione la vittima, che non era un dipendente Ama, stava rifacendo la segnaletica orizzontale all'interno dell'impianto quando è stato investito da un mezzo di servizio ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118. Modena Un agricoltore è morto a Campiano di Pavullo. La vittima era a bordo di un trattore quando un albero gli è caduto addosso, schiacciandolo. Immediati i soccorsi, ma per l'agricoltore non c'era più niente da fare . Sul posto l'elisoccorso di Pavullo, i carabinieri e i vigili del fuoco, per liberare il corpo. Arezzo E' morto un pensionato di 68 anni h in una frazione vicino ad Arezzo, dopo essere caduto da una quercia sulla quale stava lavorando nel suo terreno. La vittima ha fatto un volo di circa sei metri ed è morto sul colpo. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Omicidio-suicidio di agenti penitenziari nel carcere di Torino "Lorusso e Cotugno" delle Vallette

Torino 17 dicembre 2013 Omicidio -suicidio nel carcere di Torino. Sparatoria all'interno del carcere "Lorusso e Cotugno" delle Vallette. L'omicida è Giuseppe Capitano, di 47 anni, sposato e padre di due figli, la vittima è Giampaolo Melis, di 52, anche lui con famiglia. Secondo quanto si apprende, è accaduto poco dopo questa mattina davanti allo spaccio interno della casa circondariale, dove lo sparatore ha esploso due o tre proiettili contro il collega. Secondo una prima ricostruzione i due agenti si sono incontrati prima di iniziare il turno. Capitano avrebbe detto all'ispettore: "Cosa mi state combinando tu e il comandante?" e poi ha sparato. Melis è stato colpito all'addome e alla testa ed è morto sul colpo. Capitano ha poi rivolto l'arma contr se stesso uccidendosi . Tutto è successo sotto gli occhi di diversi colleghi, che hanno assistito alla scena senza poter intervenire perché la sequenza è stata rapidissima. In quel momento nel corridoio c'erano anche alcuni detenuti che sono subito stati riportati in cella. C'è da chiedersi se anche queste morti sono dovute allo stress o ad un lavoro molto stressante e che probabilmente è sotto organico, come tutte le Forze Armate e di Sicurezza.

sabato 14 dicembre 2013

E' morto Maurizio Canovaro nello stabilimento della Fincantieri di Riva Trigoso a Genova

14 dicembre Genova E' morto Maurizio Canovaro, 51 anni. Canovaro era un primo ufficiale della società di rimorchiatori 'Oro Mare'. La tragedia nello specchio acqueo davanti al cantiere durante la manovra d'attracco della chiatta che doveva trasportare la nave al cantiere di Muggiano (La Spezia). Per la rottura di una cima Canovaro è statocolpito da un gancio al petto,che lo ha fatto cadere in mare e poi è stato colpito dall'elica del rimorchiatore. Annullata la cerimonia della consegna della nave. La nota di lutto di Fincantieri e il minuto di silenzio dei sindacati.

venerdì 13 dicembre 2013

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Basilicata

San Fele, morì al lavoro Comune non assicurato non risarcisce i familiari di FABIO AMENDOLARA SAN FELE - Era un lavoratore precario e non si tirava indietro quando c’era da lavorare. Il Comune lo chiamava per le attività più disparate. E a San Fele era considerato un po’ un «factotum». Poi, il 13 novembre del 2001, Antonio Sperduto, muore in un incidente sul lavoro. Proprio mentre portava a termine il compito che gli aveva assegnato un funzionario del Comune. Ma un mese prima dell’incidente mortale l’assicurazione del Comune era scaduta. Dopo una lunga battaglia legale l’ente, condannato dal Tribunale di Potenza al pagamento di 247mila euro, cerca un accordo. E gli eredi della vittima accettano una transazione. Ma dopo il versamento di un acconto il Comune non paga più. La scusa ufficiale: i conti sono in rosso. Dai mandati di pagamento dell’ente - che la Gazzetta ha potuto consultare - però è facilmente verificabile che la tesoreria, affidata a uno sportello bancario, ha versato diverse migliaia di euro per spese non ordinarie. E tra queste ci sono «spese legali» di vario genere. Tranne le altre rate del caso Sperduto. I fatti. La transazione tra il Comune di San Fele e la famiglia della vittima risale al 2008: 190mila euro in tre anni. La famiglia, oltre ad accontentarsi della cifra, rinuncia alle spese legali e agli interessi. Pochi giorni dopo viene riconosciuto dall’ente il debito fuori bilancio. La delibera viene anche trasmessa alla Corte dei conti per dimostrare che il Comune con la transazione è riuscito a risparmiare. Ma dopo la prima rata da 30mila euro il Comune non ha rispettato i patti. Nel 2010 gli eredi di Sperduto mettono in mora il Comune e nel 2011 notificano il primo atto di precetto delle somme all’uf ficio finanziario del Comune (coordinato dal funzionario Leonardo Di Leo). Poco dopo il sindaco Gerardo Fasanella convoca gli eredi e chiede loro di non eseguire il pignoramento delle somme, annunciando che il debito sarebbe stato onorato. Nel mese di luglio di quell’anno il Comune ottiene 500mila euro di finanziamenti statali. Ma ai creditori non arriva un euro. Parte il pignoramento. La banca che si occupa della tesoreria del Comune dichiara l’impignorabilità delle somme. Ma gli eredi non mollano e propongono quello che in gergo legale viene definito «accertamento obbligo del terzo». Il giudice si è riservato la decisione. Nel frattempo arriva alla famiglia una nuova richiesta di accordo: il Comune paga se gli eredi si accontentano di 120mila euro (ignorando però che nella transazione c’era una clausola che prevedeva il decadimento degli accordi se le rate non fossero state versate. In quel caso sarebbe tornata in vigore la sentenza del Tribunale). Nel corso della trattativa il Comune viene commissariato ed è a un passo dal dissesto finanziario. Sarà il commissario prefettizio Mauro Senatore a prendere di petto la questione? A oltre otto mesi dal suo insediamento non sembra aver preso la questione a cuore. Nel frattempo gli interessi crescono. E anche il danno alle casse

mercoledì 11 dicembre 2013

Il silenzio che circonda i desaparecidos italiani

Il silenzio dei desaparecidos italiani Sono le centinaia di morti sul lavoro che non vengono riconosciuti come tali. Tantissimi lavoratori muoiono lavorando senza avere neppure il riconoscimento di essere tali. Non diventano neppure numeri per le statistiche ufficiali. Sono agricoltori, militari delle Forze Armate quali carabinieri, Poliziotti, Vigili del fuoco, Agenti di Commercio, Partite Iva individuali, lavoratori in nero e si potrebbe continuare con tanti altri. Ma orai sono stanco e dopo sei anni di denunce di parlare di questi desaparecidos dimenticati dalla politica, dagli istituti dello Stato, dai media. Sono solo i familiari disperati di questi morti dimenticati che li ricordano piangendo. Ma non lo Stato. E’ difficile continuare a svolgere questo lavoro vedendo che c’è solo indifferenza e che non si affrontano queste tragedie in modo corretto perché nessuno s’interessa, nessuno vuole sapere e vedere questa realtà dimenticata. Si dirottano risorse senza che nessuno alzi un dito per dire, a come? Chi sono queste vittime? Perché nonsono riconosciute come tali? Perché non si fa niente per gli agricoltori che muoiono a centinaia schiacciati da trattori senza protezione? Ma è inutile farsi domande del genere. Sono solo poveri cristi che non hanno nessuno che li protegge. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendenti di Bologna morti sul lavoro

E' morto un edile in provincia di Varese cadendo da un ponteggio

Varese 10 dicembre 2013 E' orto un operaio di 44 anni cadendo da un’impalcatura in un cantiere edile a Ranco. La vittimastava lavorando nell’area di un palazzo in costruzione, quando è precipitato dal secondo piano. Sul posto è intervenuto il personale del 118 ma l’operaio ma purtroppo è morto sul posto, prima del trasporto in ospedale. I carabinieri stanno conducendo i rilievi sul cantiere, per ricostruire la dinamica e accertare il rispetto delle norme sulla sicurezza.

venerdì 6 dicembre 2013

Altri due morti, è così tutti gli anni, calano solo per la grande fantasia che ci mettono a selezionare le vittime tra lavoratori di serie A e di serie B

Pisa 6 dicembre 2013 E' morto Alessandro Galli. Galli è morto poco dopo l'arrivo in ospedale in seguito a una caduta durante alcuni lavori edilizi in un'abitazione privata di Latignano, frazione del comune di Cascina. Secondo Galli è precipitato mentre stava lavorando sopra un'impalcatura, è caduto e ha sbattuto violentemente il volto a terra e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate. Subito soccorso, è stato trasportato all'ospedale di Pisa ma è morto poco dopo. Sono 39 i lavoratori morti in Toscana dall'inizio dell'anno, compresi i 7 lavoratori cinesi. Sondrio 5 dicembre 2013 E' morto Giuseppe Cecini di 2 anni a Grosio. Cecini è l'ennesima vittima del trattore killer e quest'anno sono già oltre 140 i morti sul lavoro schiacciati dal trattore. ma nessuno fa niente...basterebbe poco per salvare quasi tutti, ma cosa volete che importi ad un parlamento sempre impegnato a in cose più importanti che la vita dei lavoratori? Il mezzo guidato da Cecini si è ribaltato su se stesso schiacciandolo

mercoledì 4 dicembre 2013

Anche oggi altre due vittime per approfondimenti mandare una mail a Carlo Soricelli@gmai.com

Altri due lavoratori mori, un operaio in Veneto e un altro in Campania. le due vittime sono nell'industria e un agricoltre che è caduto dall'albero

Lavoratori cinesi trattati come schiavi. Lo Stato dia un aiuto ai familiari di queste vittime

Vorrei tornare dopo pochi giorni su questa terribile vicenda che lascia allibiti per la violenza condotta contro questa povera gente arrivata in Italia con la speranza di migliorare la loro vita. Invece il nostro si è rilevato per loro un paese peggiore di quello che hanno lasciato. Clandestini senza nessun diritto e ridotti in stato di schiavitù, probabilmente con famiglie ancora in quel paese, o anche qui, che perdono qualsiasi diritto di sussistenza. Cosa dire? Come nel caso della ThyssenKrupp, chi lavora e ha industrie nel nostro paese, se non c'è un sindacato presente, perde qualsiasi dignità e diritto. E' un dato di fatto e non si tratta solo di cinesi, una comunità chiusa perchè sente il nostro paese ostile nei loro riguardi. Io conosco cinesi che se non ridotti in quello stato, con un lavoro dignitoso, che sono simpatici, allegri e spiritosi, almeno quanto i napoletani. Ma chiediamoci dov'erano le istituzioni locali, come mai non sono state capaci d'arginare questo fenomeno. Era così difficile fare quello stano facendo adesso, ma prima che capitasse una tragedia così grande? Tra l'altro speriamo che l'INAIL riconosca questi lavoratori come morti sul lavoro, a volte lo fanno, ma non credo per queste vittime. Così anche questi povere vittime ancora vive e ridotte i schiavitù, che hanno fatto, come alla ThyssenKrupp una fine orrenda, e i familiari sapranno che c'è uno stato italiano che è loro vicino. Carlo Soricelli VITA E LAVORO ASSASSINI ... L'INDIGNAZIONE DEL GOVERNATORE ... GRIDA DI DIRITTI UMANI NEGATI ... SCHIAVISMO ... CHIESTO L'INTERVENTO DEGLI STATI ITALIANO E CINESE ... I MAGISTRATI SUBITO RIUNITI STILANO IN FRETTA LE IPOTESI DI REATO ... OMICIDIO COLPOSO ... INCENDIO COLPOSO ... STRAGE COLPOSA ... VIOLAZIONE DELLE NORME DI SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO (CONTRAVVENZIONI) ... INDAGATI I CINESI ... COM'E' LONTANO IL PROCESSO THYSSEN ... COME E' POSSIBILE SOSTENERE CHE LE CONDIZIONI DI VITA LAVORO E SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI CINESI A PRATO NON DIANO CONSAPEVOLEZZA DELLA STRAGE DIETRO L'ANGOLO ... DELLA RESPONSABILITA' VOLONTARIA DI CHI LA CAUSA, DI CHI NON LA EVITA? ... NUMEROSI I CONTROLLI DI TUTTI GLI ORGANI DI VIGILANZA? ... PERCHE' LUOGHI DI LAVORO INIDONEI A GARANTIRE SALUTE SICUREZZA DIGNITA' E VITA DEI LAVORATORI NON SONO STATI CHIUSI? ... A COSA SERVONO VIGILANZA E CONTROLLO DEI LUOGHI DI LAVORO? ... LE NORME DI SALUTE E SICUREZZA VALGONO SOLO PER I LAVORATORI ITALIANI? ... CHI HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE ALLA SICUREZZA ALLA DIGNITA' ALLA VITA E' APPLICATO IN ITALIA IN TOSCANA AI LAVORATORI ITALIANI AI LAVORATORI STRANIERI? ... I "NUMERI" DEL LAVORO ASSASSINO .. MISERIA DEGLI IPOCRITI ... SONO STATO CACCIATO PRIMA DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO E POI DAL PISLL PERCHE' NON SAPEVO LAVORARE, PERCHE' DISUBBIDIVO AGLI ORDINI DEI "SUPERIORI GERARCHICI" O PERCHE' SAPEVO APPLICARE ED APPLICAVO CON LEALTA' ED EFFICACIA LE LEGGI CHE TUTELANO I DIRITTI DEI LAVORATORI E DELL'AMBIENTE? ... I MAGISTRATI CHE RIFIUTANO LA MIA DISPONIBILITA' (GRATUITA ...) A COLLABORARE ALLA LORO PREPARAZIONE PERCHE' LO FANNO? ... C'E' ABBONDANZA DI MAGISTRATI PREPARATI IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI TUTELA AMBIENTALE? ... PERCHE' SONO STATO CACCIATO DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO DOPO L'INCHIESTA CHE HA MESSO IN LUCE LO SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI? ... LA TERRA DEI FUOCHI ... EPPUR SI MUOVE UN GIORNALISTA HA CHIESTO A ENRICO ROSSI (AGORA', TV) COSA HA FATTO ... IL GOVERNATORE HA RISPOSTO FURENTE CHE LUI QUESTE COSE LE HA SEMPRE DETTE ... IL GIORNALISTA HA RIBATTUTO SERENO CHE DIRE LE COSE E' IL SUO MESTIERE (GIORNALISTA) RIBADENDO LA DOMANDA: COSA HA FATTO IL GOVERNATORE ? ... aldo.man@tin.i Una mia scultura a dimensioni naturali che nessuno vuole esporre perchè per loro troppo traumatica

domenica 1 dicembre 2013

Purtroppo sono diventati 7 i morti nella fabbrica tessile gestita da cinesi a Prato

1 dicembre 2013 Prato. Sono 7, tra cui due donne, i morti del terribile incendio nella fabbrica tessile di Prato, scatenatosi nelle prime ore di domenica. Altre 4, ustionate, sono in condizioni gravi, Tre corpi sono stati trovati durante le operazioni di soccorso per spegnere l'incendio e durante le ispezioni nell'edificio, gestito da cinesi, nella zona in cui si trovano i dormitori dell'industria, che sono crollati. Ma c'è da chiedersi ancora una volta i controllo vengono fatti? E queste povere vittime stavano lavorando anche di domenica mattina o stavano riposando? I vigili del fuoco continuano a cercare tra le macerie dei "loculi" di cartongesso crollati nell'incendio e che servivano probabilmente come alloggio per i lavoratori della ditta, che produceva abiti. Il bilancio potrebbe dunque aggravarsi ulteriormente. Non ho parole, com'è possibile che nel 2013 si possa ancora assistere a stragi come queste in Italia e nessuno si accorge e che ci siano poveri immigrati ridotti praticamente a livello di schiavitù...Ma i controlli non vengono fatti a Prato? Noi queste vittime le inseriamo tra i morti sul lavoro per infortuni, visto che erano dentro uncapannone industriale...e non è detto che non lavorassero già, abbiamo visto filmati dove si vedevano che lavoravano anche in pigiama..non in questo capannone ma in altri

Morto almeno un lavoratore in una fabbrica di Prato

Prato, 1 dicembre 2013 - E' di almeno un morto carbonizzato il bilancio del terribile incendio che attorno alle 7 di questa mattina è scoppiato al Macrolotto, in un'azienda di via Toscana. La tragedia in una ditta cinese, accanto all'azienda "Ye life", sono scoppiate fiamme altissime tanto che la colonna di fumo è visibile da mezza città. Nel capannone c'erano almeno sette persone; qualcuno è riuscito a scappare, ma almeno uno dei lavoratori è rimasto intrappolato dentro. Sul posto polizia, vigili del fuoco e numerose ambulanze. E, purtroppo, anche il carro funebre. Non si hanno ulteriori notizie di questa tragedia...Ma ci chiediamo se sia normale che dei lavoratori nell'Italia del 2013 lavorino anche di domenica in una fabbrica.......

diciamo no a chi vuole abolire l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori

DICIAMO NO A CHI VUOLE ABOLIRE L'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI PUBBLICATO SUL BLOG DELL'OSSERVATORIO http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Cari amici, come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, come metalmeccanico in pensione e anche come artista, e nonostante le mie perplessità, andrò anche questa volta a votare alle primarie del PD, votando il meno peggio. Dopo le ultime sparate della lingua mitragliera di Renzi ho deciso d’andarci. Non si può rimanere indifferenti dopo aver sentito che vuole abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che vorrei ricordare è quell’articolo che impedisce il licenziamento senza giusta causa e giustificato motivo e che senza di quello i lavoratori diventeranno “servi” nelle mani dei propri datori di lavoro. So bene come questo articolo protegge anche i lavoratori sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando che le vittime sono nella stragrande maggioranza in aziende dov’è non è presente il sindacato e un rappresentante della sicurezza, Articolo che se sarà abolito o ulteriormente svuotato avrà anche gravissime conseguenze anche dal punto di vista economico oltre che normativo (chi avrà più il coraggio di rivendicare una maggiore sicurezza se può essere licenziato in qualsiasi momento? Io sarei stato negli anni ottanta una di quelle vittime se questo articolo non ci fosse stato. E l’impoverimento del mondo del lavoro è dovuto anche alle vittime più vittime di tutte, i milioni di precari che con i loro salari bassi hanno riempito le tasche dei più ricchi). E dopo aver sentito dire da Renzi “Marchionne” senza se e senza ma” e d’avere l’appoggio di finanzieri della City londinese, una categoria che ha impoverito il ceto medio e i lavoratori come può uno che lavora, indipendentemente da quello che svolge, rimanere indifferente e non schierarsi? E Briatore che l’appoggia cosa ci sta a dire con i lavoratori? Praticamente Renzi vorrebbe smantellare tutti i pilastri della sinistra e del mondo del lavoro. Certo, chi di noi della sinistra dispersa ha simpatia per D’Alema? E per Veltroni e Fassino?, che tra l’altro appoggiano Renzi? Nessuno di noi, sono i responsabili di questa deriva della sinistra. E l’abbraccio di D’Alema per Cuperlo è stato mortale e l’ha penalizzato gravemente. Qui sono in gioco cent’anni di storia di un partito che ha visto personaggi come Gramsci, Berlinguer e tanti partigiani oscuri morti per difendere la democrazia e il mondo del lavoro. Voglio anche ricordo i lavoratori licenziati e nei reparti confine negli anni 50 che si battevano per i diritti dei lavoratori e che ancora adesso in parte ne usufruiamo. E lo Statuto dei lavoratori nato dalle durissime lotte degli anni 50 e 60 che praticamente vuole svuotare? I precari non vogliono che i loro padri perdano quei diritti che vorrebbero conquistare anche loro, e che si tenta di metterli contro agli altri lavoratori a tempo indeterminato. Tanti “bersaniani” hanno annusato l’aria, hanno visto che Renzi è il possibile vincitore e si sono buttati senza nessuna vergogna sul suo carro…..La lista è lunghissima e vergognosissima…Il trasformismo, non il cambiamento d’idee che è anche possibile, ma un cambio di linea così repentino tra contendenti che hanno programmi completamente diversi ha dell’incredibile, e spiega molto bene com’è messo il paese, con una classe politica, anche di sinistra, che non ha idee ma solo interessi personali da difendere. E purtroppo l’ho constatato vedendo la loro indifferenza sulle morti sul lavoro, e questo nonostante migliaia di mail spedite a decine di parlamentari che si dichiarano di sinistra. Hanno la stessa indifferenza che c’è nella destra, nei grillini e in SEL. Andrò a votare alle primarie, per Civati che mi convince di più, anche l’altra sera su Cielo ho sentito dirgli cose di sinistra, parole che ci aspettiamo da anni da qualche alto esponente del PD (dal PD e tutte le altre sigle che si sono succedute dopo lo scioglimento del P.C.I), Speriamo che la sua non sia solo propaganda elettorale e che spazzi finalmente via, se vincerà, tutti gli opportunisti che ci sono in questo partito, sia a livello nazionale che locale, indipendentemente dalla loro provenienza; conosco persone provenienti dalla Margherita che meritano il massimo rispetto e che hanno un comportamento irreprensibile e fanno politica con passione e dalla parte dei più deboli. Insomma, che si schierino finalmente senza se e senza il “ma anche” del buon Veltroni, dalla parte di chi lavora. A livello locale, a Casalecchio di Reno di Bologna dove abito, mi hanno cacciato dal sito del PD locale perché facevo critiche durissime verso l’indifferenza dimostrata per problemi come quelli delle morti sul lavoro e del mancato controllo dei capannoni che sono a rischio sismico anche su questo territorio. Ma soprattutto perché criticavo Renzi, prendendomi anche del pagliaccio. E pensare che il mio è un lavoro volontario che m'impegna diverse ore al giorno.....credo che meriti rispetto. Mai una volta che questa amministrazione abbia risposto alle mie mail ben sapendo che l’Osservatorio Indipendente di Bologna, nato qui e di cui si dovrebbero sentire orgogliosi per i riscontri che ha in tutto il Paese (centinaia di migliaia di contatti). Hanno paragonato il mio lavoro come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, che ho creato sei anni fa dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino, a quello di una casalinga e un noto “renziano” locale mi ha risposto che lui ha sei dipendenti (ma cosa c’entrano questi argomenti e le casalinghe? E’ la loro mentalità ho pensato). Anche qui il numero dei “renziani” a partire dai vertici dell’amministrazione si è moltiplicato come il pane e i pesci e devo dire che provo una gran pena vedere che si schierano per un programma che è anti operaio e anti lavoratori e pensionati. Si capisce perché in questa cittadina in provincia di Bologna ci si sente soffocare ed è per questo che sono indirizzato a votare un giovanissimo e solare candidato sindaco, che almeno ha mantenuto una sua coerenza, che porti finalmente aria nuova e che cerchi il consenso e l’appoggio di una sinistra dispersa e maggioritaria che non ha più trovato punti di riferimento in questo partito. Invito tutti i “dispersi” di sinistra a partecipare a queste primarie e che votino un candidato che almeno non dica apertamente che sta dalla parte dei ricchi e dei finanzieri, poi alle politiche ciascuno di noi voti per chi vuole con l’auspicio che si possa finalmente ricostruire in Italia un blocco di sinistra che è maggioritario nel paese, ma che spesso con motivazioni che hanno dell’incredibile si disperdono in mille rivoli. Io non ho nessun interesse da difendere, e non sono iscritto a nessun partito, ma il pericolo è grande e non voglio vedere crescere in modo esponenziale i morti sul lavoro che in questa martoriata Italia sono infinitamente di più che negli altri paesi europei. Carlo Soricelli

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?