Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 29 giugno 2009

SONO MORTI DUE OPERAI PER UNA SCARICA ELETTRICA A MEDE IN PROVINCIA DI PAVIA, STAVANO COSTRUENDO UN TETTO

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29 giu Frosinone E’ morto Nazareno Monti operaio di 46 annio. Nazzareno è morto in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto alla Siderpali, una fabbrica che produce pali di vari materiali. La dinamica dell'accaduto è ancora al vaglio dei carabinieri. Non si sa se l'operaio sia stato colpito da unpalo o da altro. Quando sono arrivati gli operatori del 118 era già morto.
PAVIA 29 GIU SONO MORTI Ginsca Vasile Dorinel di 21 anni e Petru Pop di 29 DUE OPERAI ROMENI A MEDA IN PROVINCIA DI PAVIA per una scarica elettrica in un incidente sul lavoro. I due lavoratori erano su un cestello elevatore. A quanto si e' appreso, stavano costruendo un tetto. I sanitari del 118 hanno eseguito tecniche di rianimazione, ma non c'e' stato nulla da fare. per un operaio di 30 anni la morte è stata istantanea. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. La tragedia si è verificata sarebbe avvenuto attorno alle 13,30, perché a quell'ora è saltata l'energia elettrica nella zona, a causa del contatto della piattaforma del cestello con i fili dell'alta tensione. L'allarme però è scattato solo dopo le 15 perché la cascina in ristrutturazione si trova in aperta campagna e nessuno si è accorto di nulla fino a quando non è passato, alla guida di un trattore, un contadino. L'agricoltore ha visto i corpi dei due operai riversi verso l'esterno del cestello elevatore sul tetto dell'edificio in ristrutturazione e ha cercato un telefono per chiamare i soccorsi. Nel frattempo l'energia elettrica era stata ripristinata e per consentire ai soccorritori di intervenire è stato necessario interromperla di nuovo.

E' MORTO UN OPERAIO EDILE KOSSOVARO A TEOR DI UDINE

Udine, 28 giu E’ MORTO UN OPERAIO KOSSOVARO di 58 anni della ex Jugoslavia, residente a Castel Franco Veneto, e' morto ieri dopo essere caduto da un'altezza di 12 metri mentre lavorava alla costruzione di un capannone nel comune di Teor, in provincia di Udine. Il 58enne era dipendente di una ditta che realizza capannoni e stava lavorando da solo in una struttura nel Comune Teor, frazione Rivarotto, in via Industria.

venerdì 26 giugno 2009

E' MORTO L'OPERAIO RIMASTO USTIONATO A ALESSANDRIA. E' MORTO FLORIN SIDOROV OPERIAO ROMENO DI 31 ANNI A BIBBIANO DI R.E. E' MORTO UMBERTO GOVONI

TUTTI QUESTI MORTI IN EDILIZIA E IN AGRICOLTURA DOVREBBERO FAR VERGOGNARE CHI CI STA GOVERNANDO E ANCHE L'OPPOSIZIONE CHE NON SPENDE UNA PAROLA PER SENSIBILIZZARE QUESTE CATEGORIE.
REGGIO EMILIA E' MORTO FLORIN SIDOROV OPERAIO ROMENO DI 31 ANNI. FLORIN stava lavorando alla costruzione del tetto di un capannone quando è caduto all’interno della struttura. È morto così, dopo un volo di circa 15 metri Florin Sidorov, un operaio romeno di 31 anni. L’incidente è avvenuto questo pomeriggio in Via Sacco e Vanzetti a Bibbiano, comune della Val d'Enza, nel Reggiano. Non sono ancora chiare le cause dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro, sul quale stanno indagando i Carabinieri e gli esperti di medicina del lavoro dell'Ausl di Montecchio Emilia. La vittima, residente a Medesano (Parma), è morto poco dopo il trasporto all'Ospedale di Reggio Emilia.


FERARRA E' MORTO UMBERTO GOVONI ARTIGIANO DI 57 ANNI. UMBERTO è morto a Cento di Ferarra dopo essere cadutoda un balcone, in provincia di Ferrara, Umberto Govoni, un artigiano di 57 anni, di San Matteo della Decima, nel Bolognese, è morto per le lesioni riportate nella caduta dal balcone sul quale stava montando un tendone da sole. L'incidente è avvenuto in una villetta in via Rigone. Mentre stava lavorando, l'uomo è forse scivolato cadendo dal balcone da un'altezza di tre metri, battendo violentemente la testa. Inutili i soccorsi e le cure: trasferito all'ospedale di Ferrara, è morto in serata. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri di Cento e dei tecnici della medicina del lavoro.


TORINO 26 GIU - E' morto NEL CTO DI TORINO l'operaio marocchino di 32 anni Idrissi Aatouf Moulay Merouane. Idrissi era rimasto ferito in un incidente sul lavoro mercoledi' scorso in una fabbrica in provincia di Alessandria. Era il più grave dei 4 operai rimasti ustionati. Aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90% del corpo in un incendio scoppiato nello stabilimento della Comital di Spinetta Marengo (produzione imballaggi in alluminio) e, per i medici del Cto di Torino le sue condizioni erano apparse disperate. L'uomo, sposato e padre di due figli, era il piu' grave dei quattro operai feriti nell'incidente.

giovedì 25 giugno 2009

E' MORTO UN ROMENO DI 29 ANNI A IRSINA DI MATERA, E' L'ENNESIMA VITTIMA DEL TRATTORE

Matera, 25 giu. e' morto un romeno di 29 anni, T. G. V. il giovane e' morto stasera ad Irsina, in provincia di Matera, schiacciato dal trattore che si e' ribaltato lungo una strada interpoderale. L'incidente e' avvenuto alle 18.45 in localita' Santa Maria d'Irsi. Il giovane agricoltore era alla guida del mezzo che si e' ribaltato per cause che sono ancora in fase di accertamento

mercoledì 24 giugno 2009

ANCHE L'INAILCONFERMA PER IL 2008 I DATI CHE AVEVO MANDATO A GIORNALI-AGENZIE, TELEVISIONI, SINDACALISTI E POLITICI

SI POTEVANO SALVARE TANTISSIMI MORTI SE AVESSERO GUARDATO LE MIE TABELLE EXCEL DEL 31 DICEMBRE 2008 DOV'ERANO ELENCATI TUTTI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DEL 2008. SOTTO LA PAGINA DEL 31 DICEMBRE 2008 DI QUESTO BLOG CHE AVEVO MANDATO A GIORNALISTI-POLITICI-SINDACALISTI-STAMPA E TELEVISIONI. SE AVESSERO AVUTO LA DECENZA DI GUARDARE LE TABELLE EXCEL CHE AVEVO ALLEGATO SI POTEVANO SALVARE LE VITE DI TANTISSIMI AGRICOLTORI ED EDILI SEMBRA CHE LE LORO VITE NON CONTINO NIENTE. MA PER QUESTA CLASSE DIRIGENTE, CONTA SOLO AUTO REFERENZIARSI....I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NON SONO LA META COME DICE INAIL MA PIU' DEL 60% (639). SECONDO I DATI DELL''INAIL DOVREBBERO ESSERE 560 ( LA META' DI 1120). E' UN DATO CHE CONTESTO, HO L'ELENCO DI TUTTE LE VITTIME PER INFORTUNI SUL LAVORO CHE SONO IINEQUIVOCABILMENTE 639, NON UNA DI MENO

(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Nel 2008 il numero di morti sul lavoro e' sceso a 1.120, per la prima volta ai livelli minimi dal 1951. Lo segnala l'Inail nel Rapporto 2008. L'anno si e' chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali(la meta' dei quali su strada). Un bilancio preoccupante che pero' 'segna un record storico': nel 2008 i morti sul lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 del 2007 e gli infortuni sul lavoro sono calati del 4,1%,mentre per i lavoratori stranieri sono saliti del 2%.
mercoledì 31 dicembre 2008

I MORTI SUL LAVORO NEL 2008 SONO STATI 639

IN QUESTI ULTIMI GIORNI DEL 2008 SEMBRA RALLENTARE LA TERRIBILE CATENA DI MORTI SUL LAVORO CHE SONO STATI DAL 1 GENNAIO 20008 AL 31 DICEMBRE 2008 639. E' BENE RICORDARE CHE IN QUESTI 638 NON SONO COMPRESI I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE MENTRE SI RECAVANO O TORNAVANO DAL LAVORO O CHE SONO MORTI IN SEGUITO AD UN MALORE NON CAUSATO DA INFORTUNIO. I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE SONO UN ALTRO GRAVISSIMO PROBLEMA SOTTOVALUTATO DA TUTTI. SE SI SOMMANO IN QUESTA LISTA ANCHE I LAVORATORI MORTI SULLE STRADE SI ARRIVA A PIU' DI 1060 MORTI SUL LAVORO NEL 2008 ( A MIO PARERE NON DOVREBBERO ESSERE INSERITI ASSIEME AI LAVORATORI MORTI EFFETTIVAMENTE SUL POSTO DI LAVORO). GLI INVALIDI SONO OLTRE 26. 000. RISPETTO AL 2007 C'E' COMUNQUE UN NETTO CALO DEL NUMERO DI MORTI CHE SONO STATI 1210 (DATI INPS CHE INGLOBA ANCHE I MORTI PER LE STRADE O A CAUSA DI MORTE NATURALE SUL POSTO DI LAVORO PER RAGIONI CONTRIBUTIVE). PER QUESTO NETTO CALO DELLE VITTIME OCCORRE INNANZITUTTO RINGRAZIARE IL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO CHE CI HA, QUASI OGNI GIORNO, RICORDATO CHE QUESTI TRAGICI EVENTI, CHE SCONVOLGONO CENTINAIA DI FAMIGLIE, SONO INACCETTABILI E NON DEGNI DI UN PAESE CIVILE.
IL SETTORE CON PIU' VITTIME IN ASSOLUTO E' L'AGRICOLTURA CON UNA PERCENTUALE DEL 26,7%. GLI AGRICOLTORI QUEST'ANNO SONO QUASI TUTTI MORTI A CAUSA DI UN AUTENTICO KILLER "IL TRATTORE". SEGUE CON IL SECONDO NUMERO DI MORTI L'EDILIZIA CON IL 20,06% E L'INDUSTRIA CON IL 18,83% DI VITTIME. ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME VA IL MIO CORDOGLIO E QUELLO DELLE DECINE DI MIGLIAIA DI VISITATORI DI QUESTO BLOG, CHE, CONTINUERA' A MONITORARE I MORTI SUL LAVORO ANCHE NEL PROSSIMO ANNO. SPERANDO CHE SIA UTILE AD INFORMARE E SENSIBILIZZARE VERSO QUESTA TERRIBILE SEQUENZA DI VITE SPEZZATE; CHE DIVENTINO SOLO UN BRUTTO RICORDO DI TEMPI BARBARI. UN FORTE ABBRACCIO VA ANCHE ALLE FAMIGLIE LONTANE DEI LAVORATORI STRANIERI CHE PAGANO UN PREZZO ALTISSIMO DI SANGUE PER IL NOSTRO BENESSERE. GLI STRANIERI MORTI SUL LAVORO SONO IL 15% DELLE VITTIME. SE SI TOLGONO I MORTI IN AGRICOLTURA CHE SONO QUASI TUTTI ITALIANI SI ARRIVA ALLA TERRIBILE PERCENTUALE DEL 22%. E SOLO QUESTI DATI DOVREBBERO FAR RIFLETTERE CHI LI CONSIDERA SOLO UN PROBLEMA DI SICUREZZA.
PER CHI VOLESSE DATI PIU' APPROFONDITI PUO' MANDARMI LE RICHIESTE TRAMITE MAIL. CARLO SORICELLI

E' MORTO UN OPERAIO MAROCCHINO INVESTITO DA UN TIR SULLA A5 AOSTA-TORINO. E' MORTO BRUNA OSS EMER CADENDO DA UN ALBERO. E' MORTO UN

AOSTA, 24 GIU - E' MORTO Ahmed Nassroune UN OPERAIO INVESTITO DA UN TIR, ALTRI 4 SONO RIMASTI FERITI .Un tir ha investito 5 operai che erano al lavoro sulla A5 Aosta-Torino all'altezza di Arnad: uno e' morto e gli altri 4 sono stati feriti. Il mezzo pesante, che trasportava maiali macellati, si e' ribaltato su un fianco ed e' finito nella scarpata mentre gli operai tagliavano l'erba ai bordi della carreggiata e uno di loro era su un camion con la segnalazione luminosa dei lavori sul retro. L'operaio morto, un marocchino di 57 anni, e'rimasto schiacciato sotto la cabina del mezzo rovesciatosi.

Trento 24 giugno è morta Bruna Oss Emer è morta nel pomeriggio cadendo da un albero di ciliegio mentre stava lavorando in un'azienda agricola di Susà di Pergine (Trento). La vittima si chiama Bruna Oss Emer, 57 anni, cognata del titolare dell'azienda.

LECCO E' morto un operaio Sulla strada provinciale che attraversa il comune di Torre dè Busi, centro collinare della provincia di Lecco, un giovane alla guida di un'auto ha invaso l'area di cantiere con traffico regolato da un moviere, finendo contro tre lavoratori e i mezzi d'opera. La vittima è un lavoratore di 37 anni residente in Valsassina. Un altro operaio è stato ricoverato in gravi condizioni mentre un terzo operaio avrebbe subito solo delle contusioni.

LA SPEZIA - E' MORTO EMILIANO GASPARRI un imprenditore di 34 anni, originario di Pietrasanta (Lucca), è rimasto folgorato mentre operava all'interno di un cantiere edile in Val di Vara. È accaduto a Brugnato. L'uomo era il titolare del cantiere edile.

martedì 23 giugno 2009

E' MORTO UN AGRICOLTORE A LAUCO NELLA CARNIA PROVINCIA DI uDINE

UDINE, 23 GIU E morto un agricoltore di 45 anni in un incidente sul lavoro avvenuto a Lauco in Carnia. L'agricoltore, secondo quanto si e' appreso, era al lavoro con il trattore quando il "mostro" si è capovolto schiacciandolo.

lunedì 22 giugno 2009

E' MORTA VALENTINA VICENZI PER IL RIBALTAMENTO DEL TRATTORE IN VAL DI SOL DI TRENTO

E' MORTA VALENTINA VICENZI, VITTIMA DEL "KILLER" IL TRATTORE. Ancora un infortunio mortale con il trattore nel Trentino. Questa volta la vittima e' una giovane donna: Valentina é rimasta schiacciata sotto il mezzo agricolo. E' accaduto a Covel S. Rocco, localita' vicino Pejo, in Val di Sole poco prima delle 18.La Vicenzi stava salendo in sella al trattore lungo una strada asfaltata, quando, per cause in corso di accertamento, il trattore si e' ribaltato, schiacciando la guidatrice. A scoprire il fatto, alcuni passanti


21 giugno Terni E’ MORTO ANGELO QUADRACCIA operaio di 51 anni. Angelo è morto affogato in un tombino, Angelo Quadraccia, operaio 51enne dell’Aman (Agenzia multiservizi Amerino Narnese). E' quanto si apprende da una nota della Cgil Umbria. E’ presto per esprimere un qualsiasi giudizio sui fatti, certo è che anche in questa occasione la collettività non può limitarsi alle scontate ed indiscutibili condoglianze."Anche per questa morte - prosegue il sindacato -, come per tutte le morti sul lavoro, vorremmo che si levassero le coscienze a contro le abitudini, le pigrizie, le debolezze, le paure e i tentennamenti che spesso si impossessano di noi in nome di un “lavorare moderno” che si appropria anche di ciò che non ha prezzo: la vita". Come Cgil dell’Umbria e di Terni "valuteremo cosa e come fare quando sapremo con maggiore precisione quanto è accaduto. Nel frattempo però non ci stanchiamo di porre a tutti la domanda più scomoda: questa ennesima tragedia si poteva evitare?" "Da parte nostra - spiega l'organizzazione - la risposta c'è ed è scontata: sì, tutto si può prevedere. Si può prevedere ad esempio che per alcune lavorazioni occorra essere in due. Si può prevedere che occorrano tempi più lunghi e non perché si è fannulloni, ma perché si tiene alla propria salute ed incolumità. Si può prevedere persino che esternalizzando alcune lavorazioni e riducendone i costi a scapito della sicurezza aumentino i rischi e dunque si può decidere che al contrario servano investimenti strutturali e tecnologici per mettere in sicurezza ambienti di lavoro e operai". "Noi non alziamo l’indice contro nessuno, ma molte cose si possono prevedere. Non farlo - conclude - significa assumersene la responsabilità sempre, ancor di più quando si perde la vita di una persona".


18-giu Napoli E’ morto Pasquale Maione di 25 anni era caduto l11 giugno da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile della società “EDIPOL” in via Pagano a Pozzuoli (NA), quando è precipitato per cause ancora da chiarire. Ricoverato in ospedale, è deceduto dopo una settimana.

20-giu L’AQUILA E’ MORTO BERARDINO LANCIOTTI 73 ANNI. BERNARDINO è morto dopo esser caduto da un rimorchio pieno di balle di fieno.

21 giu Bolzano e’ MORTO Hermann Staffler 68 ANNI. Herman stava riparando un ponte sollevatore che serve per la raccolta delle mele quando, per cause ancora in corso di accertamento, il mezzo si e' sollevato fino a schiacciarlo contro il soffitto.

22-giu Reggio Emilia E’ MORTO UN AGRICOLTORE DI 69 ANNI. L’AGRICOLTORE E' morto in un infortunio in un podere agricolo a Giandeto sul crinale appenninico reggiano. L'agricoltore residente a Casina, era impegnato nella raccolta del fieno e stava lavorando in un campo, a bordo di un trattore, su una pendenza. All'improvviso il mezzo di è sbilanciato, ribaltandosi e schiacciando l'anziano agricoltore.

sabato 20 giugno 2009

BASTA MORTI IN AGRICOLTURA. E' MORTO UN AGRICOLTORE SCHIACCIATO DA L TRATTORE A FONTE PUTTO DI BAGNOLI (ISERNIA)

AGRICOLTORI MORTI DI SERIE B. MINISTRO ZAIA E' ORA DI PRENDERE UNA POSIZIONE FORTE CONTRO QUESTA CARNEFICINA PROVOCATA DAI TRATTORI.

ISERNIA, 20 GIU E’ morto un agricoltore schiacciato dal trattore. Un agricoltore e' morto schiacciato dal trattore che stava manovrando in localita' Fonte Putto di Bagnoli del Trigno (Isernia). Secondo il racconto di un testimone, l'agricoltore aveva terminato di tagliare l'erba e stava risalendo un tratto scosceso quando il mezzo si e' ribaltato e lo ha ucciso schiacciandogli il torace. La vittima era originario di Bagnoli, ma aveva vissuto tantissimi anni a Roma lavorando come tassista

giovedì 18 giugno 2009

FINALMENTE SI COMINCIA A SQUARCIARE IL VELO D'OMERTA' SULLE MORTI BIANCHE

Finalmente c'è qualcun'altro che comincia a scrivere sullo scandalo delle morti bianche, un silenzio omertoso che impedisce all'opinione pubblica di capire il fenomeno e d'impedire prese di posizione a favore di agricoltori, quasi il 30% delle vittime per infortuni sul lavoro ed edili 20% quasi tutti meridionali e stranieri. L'articolo di Pietro Marmo conferma i dati che che ho ricavato dalle tabelle excel e che ho mandato a giornalisti, politici, stampa e televisioni il 1 gennaio 2009. I morti del 2006 statisticamente sono simili a quelli del 2008/2009. Se presi seriamente si potevano salvare tantissime vite umane. Occorre poi affrontare il problema delle vittime sulle strade: lavoratori che muoiono mentre vanno o tornano dal lavoro. Un'autentica carneficina. Alcune precisazioni per Pietro Marmo: Non sono i camionisti o o i postini le principali vittime per le strade, ma principalmente chi va o torna dal lavoro, praticamente tutte le categorie che sono costrette a spostarsi per recarsi al lavoro. E' l'agricoltura, se si escludono i lavoratori morti per le strade, la categoria con più vittime per infortuni sul lavoro. Una categoria dimenticata da tutti. Volentieri divulgo l'articolo di Pietro Marmo

Infortuni stradali. L’altra metà delle morti bianche
di Pietro Marmo (marblestone)
postato alle 15:05 del 17 giugno 2008 in Economia Torna alla home
La silenziosa guerra delle morti sul lavoro si combatte non solo nei cantieri, ma anche nelle strade. Non ne parla nessuno, ma metà delle morti sul lavoro avviene al volante della propria auto o del proprio camion. La sicurezza sul lavoro passa anche per i controlli sulle strade.
La tragedia di Mineo ha dato vita ad un copione a cui siamo tremendamente abituati negli ultimi anni: giornalisti che intervistano vedove che piangono, analisti che descrivono le morti bianche in termini di guerre e cataclismi, alte cariche istituzionali che promettono che non si ripeterà più (questa volta è toccato a Napolitano, la volta scorsa a Prodi), sindacati che urlano scandalizzati (che il paese si ribelli ha tuonato Bonanni) solenni funerali; poi inevitabilmente qualche altro giorno con il morto di turno a cui sono dedicati trafiletti sempre più piccoli fino alla prossima strage.
CHI MUORE SUL LAVORO ? – In questo copione la morte bianca è descritta sempre come figlia della mancata osservanza delle norme, dalla precarietà del lavoro, dalla rapacità di imprenditori che pur di risparmiare mettono a repentaglio la vita dei loro dipendenti. A volere esaminare il gravissimo fenomeno con gli occhi delle statistiche INAIL la faccenda è completamente diversa. Innanzitutto per le forme contrattuali: dei 1205 morti registrati nel 2006 nell’industria e nei servizi 11 erano interinali, 22 parasubordinati e 31 apprendisti per un totale che ammonta a poco più del 5 per cento. Un altro 15 per cento è classificato come autonomi mentre l’80 per cento è rappresentato da normali dipendenti, con contratto a tempo indeterminato. Quindi ancora una volta si conferma che le morti bianche non sono legate al precariato o a forme di sfruttamento forsennato del lavoro tant’è che c’è un altro dato impressionante: il fenomeno delle morti bianche è prettamente maschile: 92,6 per cento contro il 7,4 per cento delle donne. Vero è che in Italia secondo l’ISTAT le donne occupate sono meno degli uomini ma comunque rappresentano il 39 per cento della forza lavoro e si sa che da sempre sono quelle caratterizzate da maggiore sfruttamento e precarietà. Per capire meglio le cause di questo fenomeno è bene considerare le categorie che sono maggiormente esposte agli infortuni mortali: al primo posto, nell’industria e servizi, ritroviamo l’immagini di impalcature e di elmetti mai messi. Il settore costruzioni da solo è responsabile del 27 per cento delle morti bianche. Dopo però ci sono categorie molto più tranquille: trasporti e comunicazioni, commercio e addirittura attività immobiliari e servizi all’impresa. Questi tre settori, dove è difficile immaginare macchine utensili impazzite o carichi che precipitano, da soli sono responsabili del 31 per cento dei decessi.
GLI INFORTUNI STRADALI – Il motivo però non è così misterioso: la metà di tutte le morti bianche (688 su 1344) sono da attribuirsi ai cosiddetti infortuni stradali, quelli che comunemente si chiamano incidenti stradali. Agenti di commercio, camionisti o autisti, passano molta della loro vita sulla strada e, percentualmente, sono più esposti ai rischi di chiunque altro. Eppure non c’è un telegiornale che ne parla, non c’è un solo trafiletto che dice, quando vi è un incidente stradale, che le vittime erano gente che stava sulla strada per lavoro o, in quasi metà dei casi a lavoro ci stava andando o tornando. Tutti questi incidenti sono classificati, giustamente, come infortuni sul lavoro ma la loro soluzione non sta in decreti che includano pene più severe con gli imprenditori, in forme di contratto meno precarie o ribellioni sindacali non si sa contro cosa. La loro riduzione passa invece attraverso l’installazione dei Safety tutor che dimezzano i morti sulle autostrade, sui t-red che multano chiunque passi con il rosso falcidiando pedoni e motociclisti, sul potenziamento di vigili e polizia stradale che hanno un notevole potere deterrente. Che non si sia fatto nulla in questo senso lo dimostrano anche le serie storiche che dicono che, a fronte di una sostanziale tenuta del numero dei decessi negli ultimi dieci anni, quelli in itinere (percorso da e verso il lavoro), sono più che raddoppiati. E nel frattempo, i miseri 53 milioni annui stanziati dal Governo Prodi e previsti per tre Finanziarie sono stati ridotti di un terzo con un taglio di 17,5 milioni, per trovare le risorse per l’abolizione dell’ICI. Il governo Berlusconi del 2008 conferma quanto fatto dai Governi Berlusconi del passato, che avevano addirittura azzerati i fondi nelle finanziarie 2004, 2005 e 2006. L’Italia vanta così la spesa pro-capite più bassa d’Europa in questo settore, meno di un euro all’anno (contro gli oltre 25 della Svizzera, i 23 della Francia, 12 di Cipro, 10 del Belgio e 5 dell’Inghilterra).
THE QUESTION - Il problema è che le misure per la sicurezza stradale non sono di destra di sinistra. Ma sono altamente impopolari, non favoriscono il ruolo dei sindacati né fanno, sostanzialmente, notizia per cui difficilmente entreranno in un programma politico, nel discorso di un presidente o in qualche strategia a tolleranza zero. Più conveniente dedicarsi all’altra metà degli infortuni, chiedendo provvedimenti eclatanti e pene esemplari. Ma anche in questo caso, con scarsità endemica di controlli.

mercoledì 17 giugno 2009

E' MORTO CELESTINO NONELLI OPERAIO A SOVERE DI BERGAMO

BERGAMO 17 GIUGNO. E’ MORTO CELESTINO NONELLI OPERAIO DI 53 ANNI. Celestino è morto mentre lavorava alla Elti di Sovere poco prima di mezzogiorno. Celestino è rimasto schiacciato da due pesanti blocchi di acciaio e cemento armato nello stabilimento dell'azienda di via Nazionale 62 che fabbrica forni industriali. Sembra che Nonelli stesse movimentando il materiale quando è rimasto travolto e ucciso: il 53enne, Celestino Nonelli di Darfo Boario Terme in Valcamonica, dipendente della Icem di Piancamuno, è stato colpito violentemente ed è deceduto per sfondamento della cassa toracica. Carabinieri e ispettori dell'Asl sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica della tragedia. Le condizioni dell'operaio sono apparse subito molto gravi: Nonelli è stato soccorso da 118 e vigili del fuoco. Sottoposto a un disperato tentativo di rianimazione, è spirato poco dopo.

martedì 16 giugno 2009

BASTA DISINFORMAZIONE SUI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO

martedì 16 giugno 2009BASTA DISINFORMAZIONE SUI MORTI PER INFORTUNI SUL
LAVORO
BASTA AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAI TRATTORI. Continua la strage di agricoltori e di edili. Gli agricoltori e gli edili sono le categorie di lavoratori che muoiono di più. Queste due categorie da sole rappresentano + del 50% delle vittime per infortuni sul lavoro. Il mio lavoro capillare giornaliero e le tabelle excel non temono smentite. Con gli agricoltori e gli edili è un continuo stillicidio di morti nell'indifferenza generale dei media, che creano solo confusione quando danno le notizie sui morti sul lavoro. Vengono sparati 1000 morti all'anno senza nessuna verifica dei dati e delle fonti ( anche Mino Fucillo RAI 3 questa mattina)....Chi ha interesse a fare confusione? Io come metalmeccanico in pensione, ho creato questo blog per rendere un estremo omaggio agli operai della Thyssen che morirono alla fine del 2007. Non ho nessun secondo fine se non quello di fare chiarezza sulle vittime del lavoro. Si confondono, sommandoli, credo volutamente, i lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro con i lavoratori che muoiono per le strade, mentre vanno o tornano dal lavoro. I lavoratori morti per infortuni sul lavoro, ed è di questi che parlano i media, sono dall'inizio dell'anno ad oggi 247 e non il doppio come scrivono tutte le agenzie di comunicazione che s'interessano del problema. A qualcuno da fastidio che i lavoratori dell'industria che muoiono per infortuni sul lavoro siano pochi? Che dov'è presente il Sindacato organizzato le vittime siano quasi inesistenti? Che siano gli agricoltori con quasi il 30% dei morti sul lavoro sul totale la categoria che muore di più? Che per gli agricoltori nessuno, dico nessuno, lancia l'allarme per sensibilizzare questa categoria così a rischio? Che il trattore è un'autentica macchina della morte e che con pochi accorgimenti e con una maggiore sensibilizzazione le vittime diminuirebbero drasticamente? Perchè non dire anche che a morire nei piccoli e piccolissimi cantieri sono quasi tutti meridionali (come me) e stranieri? Chi ha l'interesse a non dire le cose come stanno? A me viene il dubbio che ci siano speculazioni anche sulle vittime sul lavoro. PERCHE' I MEDIA NON DICONO CHIARAMENTE CHE A MORIRE PER INFORTUNI SUL LAVORO SONO SOPRATTUTTO DEI POVERI AGRICOLTORI ED EDILI MERIDIONALI E STANIERI? VISTO CHE I POLITICI, LE TELEVISIONI E I GIORNALI RACCONTANO DELLE BALLE, PARLATE PERSONALMENTE COI VOSTRI AMICI O PERSONE CARE CHE FANNO QUESTI MESTIERI, AIUTATELI A NON MORIRE VITTIME DELL'INDIFFERENZA E DELLA MANCANZA D'INFORMAZIONE. DALL'INIZIO DELL'ANNO QUESTE SONO LE CATEGORIE CON PIU' VITTIME
EDILI 78
AGRICOLTORI 75
INDUSTRIA 35 (IN QUESTO NUMERO CI SONO TUTTE LE CATEGORIE DELL'INDUSTRIA). NELL'INDUSTRIA MUOIONO SOPRATTUTTO CONTO TERZISTI, NON LAVORATORI FISSI DELL'AZIENDA MA DI DITTE PRESTATRICI DI MANODOPERA (UN MODERNO CAPORALATO) SPESSO LAVORATORI SENZA CONTRATTI FISSI CHE ESSENDO RICATTABILI ESEGUONO IN SILENZIO I LAVORI PIU' PERICOLOSI. CARLO SORICELLI

lunedì 15 giugno 2009

OGGI UN'AUTENTICA STRAGE PER INFORTUNI SUL LAVORO. LA GIORNALISTA LUCE TOMMASI NELL'ULTIMA PARTE DEL VIDEO PARLA DI QUESTO BLOG

OGGI 15 GIUGNO SU RAINEW 24 BLOG ALTREVOCI DIRITTI NEGATI C'E' UN VIDEO DI LUCE TOMMASI CHE PARLA DEI MORTI SUL LAVORO, NEGLI ULTIMI MINUTI DEL VIDEO LUCE TOMMASI M'INTERVISTA PER PARLARE DI QUESTO BLOG. CARLO SORICELLI
Pordenone e' Morto Vasile Ungureanu operaio romeno di 48 anni. Vasile era stato ferito dalla benna di un escavatore mentre lavorava in un cantiere dell'ANAS. Ha riportato gravi ferite all'addome mentre lavorava al sollevamento di alcune palancole metelliche, quando il corpo è stato colpito da un pesante attrezzo metallico probabilmente la benna stessa. Trsportato all'ospedale di Pordenone ha subito un complicato intervento chirurgico ma non è bastato a salvarlo.

Sondrio E' morto Giorgio Credaro un piastrellista di 67 anni. Giorgio lavorava all’interno di un’abitazione in via san Francesco, la strada principale che porta verso gli altri paesi del versante. Giorgio Credaro, 67 anni, è rimasto vittima di un terribile incidente. Intorno alle 15 stava lavorando alla ristrutturazione della casa in cui non abitava, quella che per anni era stata la sede della sua ditta, poi chiusa per difficoltà. Era un piastrellista esperto, molto conosciuto in paese. Dopo che l’abitazione era stata messa all’asta era riuscito a ricomprarla e ora si dedicava a restaurarla e risistemarla. «Voglio morire nella mia casa», aveva confidato a chi s’era aggiudicato l’immobile poi riacquistato. Passava così le sue giornate a fare lavoretti per rendere più bella la casa, divenuta negli ultimi mesi una sorta di cantiere. Ma ieri qualcosa è andato storto: mentre si trovava su un’impalcatura in legno alta poco più di 3 metri dal suolo, al livello del primo piano dell’edificio, la base ha ceduto e l’artigiano è caduto a terra. Probabilmente il 67enne è morto sul colpo. La tragedia si è consumata intorno alle 15, ma l’allarme è stato dato diverse ore dopo, forse addirittura tre secondo il «rigor mortis» accertato dal medico legale. Al momento dell’incidente, infatti, non c’era nessuno all’interno del cantiere e solo più tardi un automobilista che percorreva la strada si è accorto del corpo dell’uomo riverso a terra, poco lontano dal cancello. Ha così subito lanciato l’allarme chiamando il 118. «C’è un uomo a terra, non risponde», questo il tenore della telefonata raccolta dal centralino del 118, che subito ha mandato un’ambulanza sul posto credendo si trattasse di un malore. Quando sono arrivati i sanitari però non c’era nulla da fare, l’uomo era già senza vita. Subito sono stati allertati anche i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Sondrio che hanno posto sotto sequestro l’area, insieme agli ispettori dell’Asl, competenti in casi di infortunio sul lavoro, sul posto con la dottoressa Rosaria Aloisio. Solo verso le 18 gli inquirenti sono riusciti ad avvisare i familiari di Giorgio Credaro, accorsi increduli e in lacrime sul posto. Il 67enne lascia la moglie e 3 figli grandi, Pietro, Gianni e Ivana. Grande la disperazione dei figli sopraggiunti dopo la chiamata dei carabinieri e dei vicini, che per ore hanno tentato di avvertirli di quanto era accaduto.
AVELLINO 15 GIUGNO E' MORTO L.G un agricoltore di 40 anni. L'agricoltore è morto schiacciato dal suo trattore. L’incidente sul lavoro si è verificato a Carife, comune della zona interna della provincia di Avellino, all’interno della Comunità montana della Valle dell’Ufita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ariano Irpino: inutile il tentativo dei soccorritori del 118 di rianimare l’uomo. I militari stanno ascoltando le testimonianze dei presenti per accertare l’esatta dinamica dell’incidente.
BERGAMO - E' MORTO ANGELO TIGNONSINI Un operaio bresciano di 52 anni, Angelo è morto in un incidente sul lavoro in un'acciaieria di Costa Volpino, in provincia di Bergamo. L'uomo, residente a Pisogne (Brescia), è stato travolto da un tubo di metallo durante le operazioni di scarico del materiale da un mezzo pesante.La tragedia si è consumata all'azienda Alto Lago srl di via dell'Artigianato. La dinamica dell'incidente è al vaglio dei carabinieri e dei tecnici dell'Asl; l'uomo, che lavorava per una ditta esterna, è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo per il grave trauma riportato. Quando i medici del 118 sono arrivati sul posto, non hanno potuto dunque fare altro che constatarne il decesso.
15 giugno IMPERIA E' MORTO FRANCESCO IEMMA. E' MORTO FRANCESCO MERCURIO SONO I DUE OPERAI DI RIVA LIGURE CHE SONO CADUTI IN UNA VASCA DI DEPURAZIONE PROBABILMENTE A CAUSA DELLE ESALAZIONI. I due operai che stavano lavorando all'interno del depuratore di Riva Ligure sono morti dopo essere caduti all'interno di una vasca di depurazione delle acque, fose a causa delle esalazioni provenienti dall'interno. Un terzo operaio e' rimasto intossicato nel tentativo di aiutare gli altri due lavoratori. La squadra che stava lavorando era infatti composta da quattro persone: un terzo operaio che ha cercato di dare soccorso ai due colleghi, sembra gettando loro dei salvagente, e che è stato portato via in ambulanza: un quarto rimasto fuori dall'impianto, per manovrare le condutture di scarico. Sul posto sono arrivati il sostituto procuratore Francesco Pescetto che sta valutando la possibilità di porre sotto sequestro parte dell'area ed il medico legale. Sono presenti inoltre i tecnici dell'antinfortunistica della Asl. Il personale sanitario è entrato della vasca munito di mascherine di protezione. I due operai morti, uno di 36 anni e l'altro di 40 anni, facevano parte di una squadra di tre addetti della società C.I.E.M di San Biagio della Cima, specializzata nella pulitura di depuratori. Secondo una prima ricostruzione, sembra che i due siano entrati nel depuratore sprovvisti delle protezioni di sicurezza ed abbiano raggiunto la vasca delle acque reflue. Qui avrebbero perso i sensi a causa della rarefazione dell'ossigeno e dell'alta percentuale di anidride carbonica nell'aria. A dare l'allarme è stato il terzo operaio della squadra, rimasto all'esterno dell'impianto. La C.I.E.M. lavora per conto della Secom, società pubblica che gestisce gli impianti di depurazione di otto comuni dell'Imperiese. Sul posto sono presenti vigili del fuoco, carabinieri, 118 e Croce Verde. L'intervento è reso difficile dai forti miasmi che provengono dall'interno. "Ancora una tragedia sul lavoro: due operai deceduti a causa di esalazioni tossiche. Tragedie che si ripetono sempre uguali a se stesse. Se non prevale la cultura della sicurezza fatta di prevenzione, regole e costrizioni,continueremo ad assistere a questi episodi luttuosi", afferma Cesare Damiano, responsabile lavoro del Pd, commentando l'incidente avvenuto oggi, a Riva Ligure in provincia di Imperia. "Per questo - aggiunge Damiano - la guardia non va abbassata sui temi della salute della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come Partito Democratico siamo impegnati in questi giorni a eliminare le norme, del Decreto correttivo, volute dal governo che indeboliscono le garanzie di tutela dei lavoratori"."Ai famigliari delle vittime - conclude Damiano - va il nostro più sentito cordoglio".

IL TRATTORE UCCIDE ANCHE SANGUE INNOCENTE, MUORE UN BAMBINO DI 5 ANNI TRAVOLTO DAL MOSTRO IN MANOVRA. Eì MOPRTO IL GIOVANE OPERAIO A MOLFETTA DI BARI

Vicenza, 15 giu ANCHE UN BAMBINO DI 5 ANNI VITTIMA DEL TRATTORE CHE UCCIDE- La Procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta sul tragico incidente che ha visto perdere la vita un bambino di cinque anni. La tragedia e' avvenuta ieri ad Arzignano, quando il piccolo e' stato schiacciato dal trattore guidato dal nonno 68enne, imprenditore agricolo. Il bambino stava giocando in campagna quando, per motivi ancora da chiarire, e' finito sotto le grandi ruote del mezzo che stava facendo manovra. Disperati i familiari che non hanno potuto, cosi come i medici intervenuti, fare nulla. Intanto il nonno del bimbo risulta essere indagato per omicidio colposo.

BARI, 15 GIU - E' morto il giovane operaio di 24 anni all'ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane di Molfetta, era rimasto ustionato in una esplosione in cantiere. Al momento dello scoppio, avvenuto il 4 giugno, stava lavorando insieme con l'armatore di un peschereccio, rimasto ferito, ed era stato avvolto dalle fiamme poiche' l'ambiente era saturo di poliuretano. La procura di Trani ha aperto un'inchiesta per lesioni gravi, a cui aggiunge ora l'omicidio colposo.

giovedì 11 giugno 2009

E' MORTO GIANLUIGI LOCATELLI EDILE A SOTTO IL MONTE DI BERGAMO. IN PROVINCIA DI FERRARA E' MORTO MARCELLO BALBONI AGRICOLTORE



PURTROPPO CONTINUANO A MORIRE AGRICOLTORI ED EDILI NELL'INDIFFERENZA GENERALE



PORDENONE 13 giugno È MORTO ANTONIO MION. Antonio è caduto all'improvviso dal trattore, un volo di due metri finito con un colpo violento alla testa che non gli ha lasciato scampo: Antonio Mion, 72enne di Fanna (Pordenone), è morto nel pomeriggio di oggi mentre lavorava in un terreno agricolo di sua proprietà

Bergamo 10 giugno E’ morto Gianluigi Locatelli operaio di 55 anni. Gianluigi era impegnato in un cantiere edile per la costruzione di una villetta quando è stato travolto da un cumulo di terra che lo ha sommerso causandone la morte.



11 giugno Ferrara E’ morto Marcello Balboni agricoltore di 67 anni. Marcello
Stava impilando le balle di fieno dal peso di alcuni quintali l’una quando si è visto franare addosso una di questepile. Per lui non c’e stato scampo. È stata la moglie uscendo di casa a trovare il corpo del marito ormai senza vita.

mercoledì 10 giugno 2009

e' morto giovanni di giacomo agricoltore di 32 anni a San Fele di Potenza

POTENZA 10 GIU E’ MORTO GIOVANNI DI GIACOMO agricoltore di 32 anni. Giovanni è rimasto schiacciato dall'imballatrice di una mietitrebbia. Giovanni Di Giacomo, è morto stamani, a San Fele (Potenza). Da quanto si e' appreso, l'uomo era al lavoro con il macchinario agricolo: e' sceso, forse per controllare un guasto, ed e' stato schiacciato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che stanno indagando per accertare la dinamica dell'incidente, e il personale del 118. All'arrivo dei sanitari l'uomo era gia' morto schiacciato dall'imballatrice.

martedì 9 giugno 2009

I media complici di queste morti assassine

L'informazione e la politica sui morti sul lavoro sono di un conformismo assassino Questa sera sono proprio indignato nel sentire che per televisione continuino a dare dati sbagliati e superficiali sulle morti sul lavoro. dalla tragedia della Thyssen ho "sprecato" diverse ore al giorno (non c'era nessuno che lo facesse allora in Internet) per cercare di dare il mio contributo, per cercare di capire e fare chiarezza sulle cause di queste tragedie. Ho mandato i dati raccolti a giornalisti, politici e sindacalisti. Ho raccolto i dati, ho creato delle tabelle excel dove si potevano ricavare informazioni utilissime, in tempo reale, di questo orrendo fenomeno. Il 1 gennaio 2009 li avevo già mandato a tutti. Ma non c'è stato niente da fare, nessuno ha tenuto in considerazione l'enorme massa d'informazioni che avevo raccolto. Erano elencati tutti i morti sul lavoro divisi per luogo dell'evento, modalità della tragedia, generalità della vittima, età, professione e nazionalità. Silenzio tombale, nessuno, dico nessuno che si sia preso la briga di smentirli, di commentarli, di confrontarli, se erano reali. Ma è possibile che non si riesca a trovare un varco in questo muro di gomma? Che la casta sia così autoreferenziale che tutto quello che non viene fuori dal loro ambiente non sia commentabile? Ma com'è possibile, ma in che paese viviamo? Un'elenco sterminato di vittime che non muovono il più piccolo commento....se non come numero da far gridare hooo al telespettatore. C'era la possibilità con quei dati (confermati dopo quattro mesi dall'INPS (650 morti sul lavoro, 1150 se si aggiungono quelli morti per strada mentre vanno o tornano dal lavoro o che muoiono di morte naturale) di salvare tantissime vite di agricoltori ed edili (tutti meridionali o stranieri), che sono le principali vittime di queste carneficine, nel silenzio assoluto dei media, della politica e dei sindacati che enfatizzano le notizie: sparano tre o quattro morti al giorno senza controllare, verificare e analizzare (questa sera il tg 3) ma questo basta a far stupire, poi si passa ad altro. E' mai possibile che un tema così importante (per i cittadini normali) venga trattato con tanta superficialità solo perchè sono notizie che non vengono dal giornalismo militante?. Nei mesi scorsi ho lanciato l'allarme: che con l'arrivo del bel tempo dopo mesi di pioggia ci sarebbero stati tantissimi morti in agricoltura (quasi tutti gli agricoltori muoiono schiacciati dal trattore) e vedere che nessun giornalista o politico che si preoccupi di allarmare questa categoria.....E così è stato putroppo. E' possibile che non si chedono come mai i tantissimi edili che muoiono, sono quasi tutti meridionali o stranieri? Che questa strage continuerà nei prossimi mesi, basta dare anche un'occhiata superficiale alle tabelle per capirlo senza che nessuno muova un dito? . Allora dico che i media italiani sono complici di questo sterminio assassino, perché cosi si deve chiamare, se nonostante abbiano tantissimo materiale a disposizione non fanno niente e non lancino allarmi . Che la politica invece di occuparsi dei pettegolezzi pensasse a problemi seri come questi. La casta dei giornalisti, è questa che si tratta, dovrebbe vergognarsi, come la politica che è così lontana dai problemi della gente da far pensare a corpi estranei, che vivono in una dimensione irreale. Ma intanto gli edili e gli agricoltori continuano a morire nell'indifferenza generale di chi dovrebbe fare informazione, di proteggerli e aiutare a sensibilizzare.In allegato tutte le vittime sul lavoro di qust'anno e dell'anno scorso sperando che almeno qualcuno, se si degnerà di guardare questa conta terribile, abbia un attimo di riflessione e di vergogna. Ma io continuerò a mostravi i morti fino a quando non cominciate ad occuparvi concretamente di queste tragedie. Carlo Soricelli

E' MORTO UN EDILE DI 40 ANNI A ROMA

ROMA, 8 GIU –E’ MORTO VICTOR ARITON UN EDILE ROMENO DI 51 ANNI MENTRE IL SUO COMPAGNO E’ RIMASTO FERITO A CAUDA DEL CROLLO DI UN’IMPALCATURA.Il ferito di è salvato per essere rimasto incastrato nell’impalcatura. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia.

sabato 6 giugno 2009

E' MORTO L'AGRICOLTORE NOVELLO BRUNI DI 81 ANNI. E' DISPERSO IN MARE GIACOMO PACE, DOPO ESSERE CADUTO DA UNA PICCOLA BARCA A CAUSA DEL MARE MOSSO

TRAPANI, 6 GIU E' stato ritrovato il giorno dopo il corpo di Giacomo Pace, Giacomo era disperso in mare dopo essere caduto a causa del mare mosso. Disperso nel mare davanti alla costa trapanese un operaio che stava effettuando una manutenzione ad un impianto galleggiante. Si tratta di Giacomo Pace, di Marsala, che stava lavorando su una piccola imbarcazione in prossimita' dell'allevamento galleggiante di tonno rosso, dell'Euro Fish di Marsala. Forse a causa del mare mosso, l'imbarcazione si e' ribaltata, e l'operaio e' caduto in acqua.

Trento, 6 giu.e’ morto Silvano Rossi un agricoltore di 70 anni. Silvano e' morto schiacciato dal suo trattore mentre stava lavorando in un podere non lontano da casa a Verla di Giovo, in provincia di Trento. L'uomo Silvano Rossi, residente a Verla, e' stato trovato ai lati della strada fra Ville e Serci dai familiari che non lo avevano visto rientrare per il pranzo. Vano l'intervento dei medici del 118 e del rianimatore, giunti con l'elicottero. L'anziano e' morto in seguito a gravi traumi da schiacciamento.

Teramo, 6 giu. E' MORTO NOVELLO BRUNI AGRICOLTORE DI 8 1 ANNI. Novello e' morto mentre stava tagliando l'erba nel giardino del figlio. La tragedia e' avvenuta nel Teramano. Il mezzo agricolo sul quale era seduto Bruni si e' ribaltato rovinandogli addosso e uccidendo l'anziano sul colpo. A nulla sono valsi i soccorsi prestati dai sanitari del 118.

giovedì 4 giugno 2009

E' MORTO UN ARTIGIANO DI 40 ANNI A SESTOLA. E' MORTO ILARIO RONTINI A RAVENNA DI MODENA


Il killer continua a chiedere sangue senza che nessuno lo fermi
Piacenza 4-giu E’ MORTO DALMAZIO POLITI AGRICOLTORE DI 78 ANNI. Potrebbe essere stato un malore ad uccidere Dalmazio Politi, agricoltore 78enne che stamattina è morto, ribaltandosi con il suo trattore cingolato, proprio davanti a casa sua, in località Casa Lunga di Piozzano, sulle colline della Valtidone. L'uomo, descritto da tutti come una persona assai esperta nel manovrare le macchine agricole, è infatti caduto da un piccolo avvallamento nel terreno in un punto completamente piano. Un incidente talmente strano che, appunto, ha fatto sospettare ai carabinieri che l'uomo possa essere stato colpito da un malore improvviso mentre era alla guida del mezzo e perso il controllo, sarebbe poi caduto dalla piccola scarpata. Potrebbe essere stato un malessere a far perdere all'uomo il controllo del mezzo
Le indagini dei carabinieri della stazione di Agazzano sono tuttavia ancora in corso. Si è invece rivelato purtroppo inutile l'intervento dei vigili del fuoco di Piacenza, dell'ambulanza del 118 di Castelsangiovanni e dei sanitari a bordo dell'elicottero giunto da Parma. La tragedia è accaduta intorno alle 11,30 e non ci sono testimoni dell'accaduto. Da una prima ricostruzione pare che il 78enne, alla guida del suo Fiat 600 cingolato, stesse attraversando il campo arato davanti alla abitazione in località Casa Lunga dove vive insieme alla moglie e a due delle quattro figlie. Un amico agricoltore, poco prima di mezzogiorno, transitando anche lui in trattore ha notato il mezzo agricolo di Politi completamente ribaltato. L'uomo giaceva sotto, con il torace completamente schiacciato. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, tramite un gancio è stato possibile sollevare il trattore liberare il corpo dell'agricoltore piacentino per permettere ai soccorritori di effettuare le manovre sanitarie di emergenza. Purtroppo però si è rivelato tutto inutile.


MODENA 4 GIUGNO E’ morto Romolo Pelloni un artigiano di 40 anni a Sestola in provincia di Modena mentre stava effettuando dei lavori di manutenzioni ad un impianto di risalita della nota località turistica sull’Appennino emiliano. L’artigiano era salito lungo l'impianto chiamato "Lago della Ninfa", per delle operazioni di manutenzione ai terminali. Alle 14.30 stava scendendo a bordo della slitta su rotaia che corre al di sotto dell'impianto della stazione sciistica. La slitta ha iniziato a prendere troppa velocità e l'artigiano è stato sbalzato fuori. È morto a causa del violento impatto al suolo. Forse un malfunzionamento la causa della tragedia, ma sono ancora in corso gli accertamenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Sestola e della compagnia di Pavullo.

Ravenna 03-giu E’ morto Ilario Rontini coltivatore diretto di 45 anni. Ilario è morto schiacciato dal trattore che aveva preso in affitto mentre lavorava in un podere. Secondo le prime ricostruzione dei carabinieri, per cause ancora in via di accertamento il trattore si sarebbe ribaltato lateralmente, franando con la parte anteriore dentro un fossato di confine profondo una sessantina di centimetri. A dare l' allarme è stato il suocero che, non vedendo rincasare l'uomo, verso le 18 è andato a cercarlo nei campi. A nulla è valso l' intervento dei sanitari del 118. Per recuperare il cadavere di Rontini, che lascia la moglie e due figli, sono intervenuti i vigili del fuoco con un’autogru.
Catania 4 giugno E’ morto Michal Doktor Zdzislaw di 55 anni edile è morto colpito da un mattone di cemento mentre lavorava in un cantiere alla costruzione di una
palazzina di sette piani nel quartiere di Librino.

martedì 2 giugno 2009

E' MORTO FABIO CASSARINO AGRICOLTORE DI 25 ANNI DI RAGUSA

Ragusa 2 giu- E’ morto Fabio Cassarino di 25 anni tra gli ingranaggi della mietitrebbia che stava utilizzando nei campi di Ragusa, in contrada Pizzillo, tra il capoluogo e la marina di Ragusa. FABIO, titolare in società assieme allo zio e a suo padre di un'azienda agricola. Il giovane stava lavorando da solo un campo di fieno con il suo mezzo agricolo; intorno alle 12.30 ha infilato, forse imprudentemente, il piede tra gli ingranaggi per spingere il fieno secco ma è rimasto incastrato ed è stato risucchiato e stritolato nell'imballatrice. L'uomo è morto sul colpo. La scoperta, spiegano i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Ragusa, intervenuti sul posto, è stata fatta da suo padre che ha notato il mezzo acceso senza però vedere suo figlio, che è stato trovato tra gli ingranaggi

lunedì 1 giugno 2009

COM'ERA PREVEDIBILE CON L'ARRIVO DEL BEL TEMPO A MAGGIO STRAGE DI AGRICOLTORI E EDELI,

I morti sul lavoro nel mese di maggio di quest'anno sono 66 contro i 57 del mese di maggio dell'anno scorso. L'aumento è dovuto principalmente al grave evento di Sassari (3 morti) ma soprattutto all'agricoltura 27 morti e all'edilizia con 18 morti. Queste due categorie, com'era prevedibile, con l'arrivo del bel tempo, e con i lavori all'aperto che queste due categorie non hanno potuto fare nei mesi precedenti, causa mal tempo, hanno pagato un prezzo elevatissimo di sangue. Purtroppo nell'indifferenza generale dei media e dei Ministri dell'Agricoltura e dell'Industria che dovrebbero avere almeno i dati che ho io e aver lanciato l'allarme in queste categorie. I lavoratori morti nell'industria sono stati 11, compresi i tre operai di Sassari. Complessivamente dall'inizio dell'anno a fine maggio 2009 i morti sul lavoro sono stati 228, contro i 234 dello stesso periodo dell'anno scorso. Gli stranieri morti sono circa il 10% dei morti sul totale, quasi il 15% se si esclude l'agricoltura, dove muoiono soprattutto anziani agricoltori schiacciati dal trattore vero killer di questa categoria. Da queste tabelle ho escluso i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro e quelli morti per morte naturale che sono altra cosa che sarebbe opportuno sviscerare a fondo per capirne le cause. Carlo Soricelli metalmeccancio in pensione

http://cadutisullavoro.blogspot.com

E' CLINICAMENTE MORTO L'OPERAIO MAROCCHINO RIMASTO FERITO A RECANATI

MACERATA 30 MAGGIO E’ CLINICAMENTE MORTO L’OPERAIO MAROCCHINO DI 43 ANNI rimasto gravemente ferito il 27 maggio a Recanati, dopo essere caduto in una cisterna per la raccolta dell’acqua, mentre lavorava nel piazzale esterno de IGuzzini Illuminazione.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?