Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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lunedì 29 giugno 2009
SONO MORTI DUE OPERAI PER UNA SCARICA ELETTRICA A MEDE IN PROVINCIA DI PAVIA, STAVANO COSTRUENDO UN TETTO
E' MORTO UN OPERAIO EDILE KOSSOVARO A TEOR DI UDINE
venerdì 26 giugno 2009
E' MORTO L'OPERAIO RIMASTO USTIONATO A ALESSANDRIA. E' MORTO FLORIN SIDOROV OPERIAO ROMENO DI 31 ANNI A BIBBIANO DI R.E. E' MORTO UMBERTO GOVONI
giovedì 25 giugno 2009
E' MORTO UN ROMENO DI 29 ANNI A IRSINA DI MATERA, E' L'ENNESIMA VITTIMA DEL TRATTORE
mercoledì 24 giugno 2009
ANCHE L'INAILCONFERMA PER IL 2008 I DATI CHE AVEVO MANDATO A GIORNALI-AGENZIE, TELEVISIONI, SINDACALISTI E POLITICI
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Nel 2008 il numero di morti sul lavoro e' sceso a 1.120, per la prima volta ai livelli minimi dal 1951. Lo segnala l'Inail nel Rapporto 2008. L'anno si e' chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali(la meta' dei quali su strada). Un bilancio preoccupante che pero' 'segna un record storico': nel 2008 i morti sul lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 del 2007 e gli infortuni sul lavoro sono calati del 4,1%,mentre per i lavoratori stranieri sono saliti del 2%.
mercoledì 31 dicembre 2008
I MORTI SUL LAVORO NEL 2008 SONO STATI 639
IN QUESTI ULTIMI GIORNI DEL 2008 SEMBRA RALLENTARE LA TERRIBILE CATENA DI MORTI SUL LAVORO CHE SONO STATI DAL 1 GENNAIO 20008 AL 31 DICEMBRE 2008 639. E' BENE RICORDARE CHE IN QUESTI 638 NON SONO COMPRESI I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE MENTRE SI RECAVANO O TORNAVANO DAL LAVORO O CHE SONO MORTI IN SEGUITO AD UN MALORE NON CAUSATO DA INFORTUNIO. I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE SONO UN ALTRO GRAVISSIMO PROBLEMA SOTTOVALUTATO DA TUTTI. SE SI SOMMANO IN QUESTA LISTA ANCHE I LAVORATORI MORTI SULLE STRADE SI ARRIVA A PIU' DI 1060 MORTI SUL LAVORO NEL 2008 ( A MIO PARERE NON DOVREBBERO ESSERE INSERITI ASSIEME AI LAVORATORI MORTI EFFETTIVAMENTE SUL POSTO DI LAVORO). GLI INVALIDI SONO OLTRE 26. 000. RISPETTO AL 2007 C'E' COMUNQUE UN NETTO CALO DEL NUMERO DI MORTI CHE SONO STATI 1210 (DATI INPS CHE INGLOBA ANCHE I MORTI PER LE STRADE O A CAUSA DI MORTE NATURALE SUL POSTO DI LAVORO PER RAGIONI CONTRIBUTIVE). PER QUESTO NETTO CALO DELLE VITTIME OCCORRE INNANZITUTTO RINGRAZIARE IL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO CHE CI HA, QUASI OGNI GIORNO, RICORDATO CHE QUESTI TRAGICI EVENTI, CHE SCONVOLGONO CENTINAIA DI FAMIGLIE, SONO INACCETTABILI E NON DEGNI DI UN PAESE CIVILE.
IL SETTORE CON PIU' VITTIME IN ASSOLUTO E' L'AGRICOLTURA CON UNA PERCENTUALE DEL 26,7%. GLI AGRICOLTORI QUEST'ANNO SONO QUASI TUTTI MORTI A CAUSA DI UN AUTENTICO KILLER "IL TRATTORE". SEGUE CON IL SECONDO NUMERO DI MORTI L'EDILIZIA CON IL 20,06% E L'INDUSTRIA CON IL 18,83% DI VITTIME. ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME VA IL MIO CORDOGLIO E QUELLO DELLE DECINE DI MIGLIAIA DI VISITATORI DI QUESTO BLOG, CHE, CONTINUERA' A MONITORARE I MORTI SUL LAVORO ANCHE NEL PROSSIMO ANNO. SPERANDO CHE SIA UTILE AD INFORMARE E SENSIBILIZZARE VERSO QUESTA TERRIBILE SEQUENZA DI VITE SPEZZATE; CHE DIVENTINO SOLO UN BRUTTO RICORDO DI TEMPI BARBARI. UN FORTE ABBRACCIO VA ANCHE ALLE FAMIGLIE LONTANE DEI LAVORATORI STRANIERI CHE PAGANO UN PREZZO ALTISSIMO DI SANGUE PER IL NOSTRO BENESSERE. GLI STRANIERI MORTI SUL LAVORO SONO IL 15% DELLE VITTIME. SE SI TOLGONO I MORTI IN AGRICOLTURA CHE SONO QUASI TUTTI ITALIANI SI ARRIVA ALLA TERRIBILE PERCENTUALE DEL 22%. E SOLO QUESTI DATI DOVREBBERO FAR RIFLETTERE CHI LI CONSIDERA SOLO UN PROBLEMA DI SICUREZZA.
PER CHI VOLESSE DATI PIU' APPROFONDITI PUO' MANDARMI LE RICHIESTE TRAMITE MAIL. CARLO SORICELLI
E' MORTO UN OPERAIO MAROCCHINO INVESTITO DA UN TIR SULLA A5 AOSTA-TORINO. E' MORTO BRUNA OSS EMER CADENDO DA UN ALBERO. E' MORTO UN
Trento 24 giugno è morta Bruna Oss Emer è morta nel pomeriggio cadendo da un albero di ciliegio mentre stava lavorando in un'azienda agricola di Susà di Pergine (Trento). La vittima si chiama Bruna Oss Emer, 57 anni, cognata del titolare dell'azienda.
LECCO E' morto un operaio Sulla strada provinciale che attraversa il comune di Torre dè Busi, centro collinare della provincia di Lecco, un giovane alla guida di un'auto ha invaso l'area di cantiere con traffico regolato da un moviere, finendo contro tre lavoratori e i mezzi d'opera. La vittima è un lavoratore di 37 anni residente in Valsassina. Un altro operaio è stato ricoverato in gravi condizioni mentre un terzo operaio avrebbe subito solo delle contusioni.
LA SPEZIA - E' MORTO EMILIANO GASPARRI un imprenditore di 34 anni, originario di Pietrasanta (Lucca), è rimasto folgorato mentre operava all'interno di un cantiere edile in Val di Vara. È accaduto a Brugnato. L'uomo era il titolare del cantiere edile.
martedì 23 giugno 2009
E' MORTO UN AGRICOLTORE A LAUCO NELLA CARNIA PROVINCIA DI uDINE
lunedì 22 giugno 2009
E' MORTA VALENTINA VICENZI PER IL RIBALTAMENTO DEL TRATTORE IN VAL DI SOL DI TRENTO
21 giugno Terni E’ MORTO ANGELO QUADRACCIA operaio di 51 anni. Angelo è morto affogato in un tombino, Angelo Quadraccia, operaio 51enne dell’Aman (Agenzia multiservizi Amerino Narnese). E' quanto si apprende da una nota della Cgil Umbria. E’ presto per esprimere un qualsiasi giudizio sui fatti, certo è che anche in questa occasione la collettività non può limitarsi alle scontate ed indiscutibili condoglianze."Anche per questa morte - prosegue il sindacato -, come per tutte le morti sul lavoro, vorremmo che si levassero le coscienze a contro le abitudini, le pigrizie, le debolezze, le paure e i tentennamenti che spesso si impossessano di noi in nome di un “lavorare moderno” che si appropria anche di ciò che non ha prezzo: la vita". Come Cgil dell’Umbria e di Terni "valuteremo cosa e come fare quando sapremo con maggiore precisione quanto è accaduto. Nel frattempo però non ci stanchiamo di porre a tutti la domanda più scomoda: questa ennesima tragedia si poteva evitare?" "Da parte nostra - spiega l'organizzazione - la risposta c'è ed è scontata: sì, tutto si può prevedere. Si può prevedere ad esempio che per alcune lavorazioni occorra essere in due. Si può prevedere che occorrano tempi più lunghi e non perché si è fannulloni, ma perché si tiene alla propria salute ed incolumità. Si può prevedere persino che esternalizzando alcune lavorazioni e riducendone i costi a scapito della sicurezza aumentino i rischi e dunque si può decidere che al contrario servano investimenti strutturali e tecnologici per mettere in sicurezza ambienti di lavoro e operai". "Noi non alziamo l’indice contro nessuno, ma molte cose si possono prevedere. Non farlo - conclude - significa assumersene la responsabilità sempre, ancor di più quando si perde la vita di una persona".
18-giu Napoli E’ morto Pasquale Maione di 25 anni era caduto l11 giugno da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile della società “EDIPOL” in via Pagano a Pozzuoli (NA), quando è precipitato per cause ancora da chiarire. Ricoverato in ospedale, è deceduto dopo una settimana.
20-giu L’AQUILA E’ MORTO BERARDINO LANCIOTTI 73 ANNI. BERNARDINO è morto dopo esser caduto da un rimorchio pieno di balle di fieno.
21 giu Bolzano e’ MORTO Hermann Staffler 68 ANNI. Herman stava riparando un ponte sollevatore che serve per la raccolta delle mele quando, per cause ancora in corso di accertamento, il mezzo si e' sollevato fino a schiacciarlo contro il soffitto.
22-giu Reggio Emilia E’ MORTO UN AGRICOLTORE DI 69 ANNI. L’AGRICOLTORE E' morto in un infortunio in un podere agricolo a Giandeto sul crinale appenninico reggiano. L'agricoltore residente a Casina, era impegnato nella raccolta del fieno e stava lavorando in un campo, a bordo di un trattore, su una pendenza. All'improvviso il mezzo di è sbilanciato, ribaltandosi e schiacciando l'anziano agricoltore.
sabato 20 giugno 2009
BASTA MORTI IN AGRICOLTURA. E' MORTO UN AGRICOLTORE SCHIACCIATO DA L TRATTORE A FONTE PUTTO DI BAGNOLI (ISERNIA)
ISERNIA, 20 GIU E’ morto un agricoltore schiacciato dal trattore. Un agricoltore e' morto schiacciato dal trattore che stava manovrando in localita' Fonte Putto di Bagnoli del Trigno (Isernia). Secondo il racconto di un testimone, l'agricoltore aveva terminato di tagliare l'erba e stava risalendo un tratto scosceso quando il mezzo si e' ribaltato e lo ha ucciso schiacciandogli il torace. La vittima era originario di Bagnoli, ma aveva vissuto tantissimi anni a Roma lavorando come tassista
giovedì 18 giugno 2009
FINALMENTE SI COMINCIA A SQUARCIARE IL VELO D'OMERTA' SULLE MORTI BIANCHE
Infortuni stradali. L’altra metà delle morti bianche
di Pietro Marmo (marblestone)
postato alle 15:05 del 17 giugno 2008 in Economia Torna alla home
La silenziosa guerra delle morti sul lavoro si combatte non solo nei cantieri, ma anche nelle strade. Non ne parla nessuno, ma metà delle morti sul lavoro avviene al volante della propria auto o del proprio camion. La sicurezza sul lavoro passa anche per i controlli sulle strade.
La tragedia di Mineo ha dato vita ad un copione a cui siamo tremendamente abituati negli ultimi anni: giornalisti che intervistano vedove che piangono, analisti che descrivono le morti bianche in termini di guerre e cataclismi, alte cariche istituzionali che promettono che non si ripeterà più (questa volta è toccato a Napolitano, la volta scorsa a Prodi), sindacati che urlano scandalizzati (che il paese si ribelli ha tuonato Bonanni) solenni funerali; poi inevitabilmente qualche altro giorno con il morto di turno a cui sono dedicati trafiletti sempre più piccoli fino alla prossima strage.
CHI MUORE SUL LAVORO ? – In questo copione la morte bianca è descritta sempre come figlia della mancata osservanza delle norme, dalla precarietà del lavoro, dalla rapacità di imprenditori che pur di risparmiare mettono a repentaglio la vita dei loro dipendenti. A volere esaminare il gravissimo fenomeno con gli occhi delle statistiche INAIL la faccenda è completamente diversa. Innanzitutto per le forme contrattuali: dei 1205 morti registrati nel 2006 nell’industria e nei servizi 11 erano interinali, 22 parasubordinati e 31 apprendisti per un totale che ammonta a poco più del 5 per cento. Un altro 15 per cento è classificato come autonomi mentre l’80 per cento è rappresentato da normali dipendenti, con contratto a tempo indeterminato. Quindi ancora una volta si conferma che le morti bianche non sono legate al precariato o a forme di sfruttamento forsennato del lavoro tant’è che c’è un altro dato impressionante: il fenomeno delle morti bianche è prettamente maschile: 92,6 per cento contro il 7,4 per cento delle donne. Vero è che in Italia secondo l’ISTAT le donne occupate sono meno degli uomini ma comunque rappresentano il 39 per cento della forza lavoro e si sa che da sempre sono quelle caratterizzate da maggiore sfruttamento e precarietà. Per capire meglio le cause di questo fenomeno è bene considerare le categorie che sono maggiormente esposte agli infortuni mortali: al primo posto, nell’industria e servizi, ritroviamo l’immagini di impalcature e di elmetti mai messi. Il settore costruzioni da solo è responsabile del 27 per cento delle morti bianche. Dopo però ci sono categorie molto più tranquille: trasporti e comunicazioni, commercio e addirittura attività immobiliari e servizi all’impresa. Questi tre settori, dove è difficile immaginare macchine utensili impazzite o carichi che precipitano, da soli sono responsabili del 31 per cento dei decessi.
GLI INFORTUNI STRADALI – Il motivo però non è così misterioso: la metà di tutte le morti bianche (688 su 1344) sono da attribuirsi ai cosiddetti infortuni stradali, quelli che comunemente si chiamano incidenti stradali. Agenti di commercio, camionisti o autisti, passano molta della loro vita sulla strada e, percentualmente, sono più esposti ai rischi di chiunque altro. Eppure non c’è un telegiornale che ne parla, non c’è un solo trafiletto che dice, quando vi è un incidente stradale, che le vittime erano gente che stava sulla strada per lavoro o, in quasi metà dei casi a lavoro ci stava andando o tornando. Tutti questi incidenti sono classificati, giustamente, come infortuni sul lavoro ma la loro soluzione non sta in decreti che includano pene più severe con gli imprenditori, in forme di contratto meno precarie o ribellioni sindacali non si sa contro cosa. La loro riduzione passa invece attraverso l’installazione dei Safety tutor che dimezzano i morti sulle autostrade, sui t-red che multano chiunque passi con il rosso falcidiando pedoni e motociclisti, sul potenziamento di vigili e polizia stradale che hanno un notevole potere deterrente. Che non si sia fatto nulla in questo senso lo dimostrano anche le serie storiche che dicono che, a fronte di una sostanziale tenuta del numero dei decessi negli ultimi dieci anni, quelli in itinere (percorso da e verso il lavoro), sono più che raddoppiati. E nel frattempo, i miseri 53 milioni annui stanziati dal Governo Prodi e previsti per tre Finanziarie sono stati ridotti di un terzo con un taglio di 17,5 milioni, per trovare le risorse per l’abolizione dell’ICI. Il governo Berlusconi del 2008 conferma quanto fatto dai Governi Berlusconi del passato, che avevano addirittura azzerati i fondi nelle finanziarie 2004, 2005 e 2006. L’Italia vanta così la spesa pro-capite più bassa d’Europa in questo settore, meno di un euro all’anno (contro gli oltre 25 della Svizzera, i 23 della Francia, 12 di Cipro, 10 del Belgio e 5 dell’Inghilterra).
THE QUESTION - Il problema è che le misure per la sicurezza stradale non sono nè di destra nè di sinistra. Ma sono altamente impopolari, non favoriscono il ruolo dei sindacati né fanno, sostanzialmente, notizia per cui difficilmente entreranno in un programma politico, nel discorso di un presidente o in qualche strategia a tolleranza zero. Più conveniente dedicarsi all’altra metà degli infortuni, chiedendo provvedimenti eclatanti e pene esemplari. Ma anche in questo caso, con scarsità endemica di controlli.
mercoledì 17 giugno 2009
E' MORTO CELESTINO NONELLI OPERAIO A SOVERE DI BERGAMO
martedì 16 giugno 2009
BASTA DISINFORMAZIONE SUI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO
LAVORO
BASTA AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAI TRATTORI. Continua la strage di agricoltori e di edili. Gli agricoltori e gli edili sono le categorie di lavoratori che muoiono di più. Queste due categorie da sole rappresentano + del 50% delle vittime per infortuni sul lavoro. Il mio lavoro capillare giornaliero e le tabelle excel non temono smentite. Con gli agricoltori e gli edili è un continuo stillicidio di morti nell'indifferenza generale dei media, che creano solo confusione quando danno le notizie sui morti sul lavoro. Vengono sparati 1000 morti all'anno senza nessuna verifica dei dati e delle fonti ( anche Mino Fucillo RAI 3 questa mattina)....Chi ha interesse a fare confusione? Io come metalmeccanico in pensione, ho creato questo blog per rendere un estremo omaggio agli operai della Thyssen che morirono alla fine del 2007. Non ho nessun secondo fine se non quello di fare chiarezza sulle vittime del lavoro. Si confondono, sommandoli, credo volutamente, i lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro con i lavoratori che muoiono per le strade, mentre vanno o tornano dal lavoro. I lavoratori morti per infortuni sul lavoro, ed è di questi che parlano i media, sono dall'inizio dell'anno ad oggi 247 e non il doppio come scrivono tutte le agenzie di comunicazione che s'interessano del problema. A qualcuno da fastidio che i lavoratori dell'industria che muoiono per infortuni sul lavoro siano pochi? Che dov'è presente il Sindacato organizzato le vittime siano quasi inesistenti? Che siano gli agricoltori con quasi il 30% dei morti sul lavoro sul totale la categoria che muore di più? Che per gli agricoltori nessuno, dico nessuno, lancia l'allarme per sensibilizzare questa categoria così a rischio? Che il trattore è un'autentica macchina della morte e che con pochi accorgimenti e con una maggiore sensibilizzazione le vittime diminuirebbero drasticamente? Perchè non dire anche che a morire nei piccoli e piccolissimi cantieri sono quasi tutti meridionali (come me) e stranieri? Chi ha l'interesse a non dire le cose come stanno? A me viene il dubbio che ci siano speculazioni anche sulle vittime sul lavoro. PERCHE' I MEDIA NON DICONO CHIARAMENTE CHE A MORIRE PER INFORTUNI SUL LAVORO SONO SOPRATTUTTO DEI POVERI AGRICOLTORI ED EDILI MERIDIONALI E STANIERI? VISTO CHE I POLITICI, LE TELEVISIONI E I GIORNALI RACCONTANO DELLE BALLE, PARLATE PERSONALMENTE COI VOSTRI AMICI O PERSONE CARE CHE FANNO QUESTI MESTIERI, AIUTATELI A NON MORIRE VITTIME DELL'INDIFFERENZA E DELLA MANCANZA D'INFORMAZIONE. DALL'INIZIO DELL'ANNO QUESTE SONO LE CATEGORIE CON PIU' VITTIME
EDILI 78
AGRICOLTORI 75
INDUSTRIA 35 (IN QUESTO NUMERO CI SONO TUTTE LE CATEGORIE DELL'INDUSTRIA). NELL'INDUSTRIA MUOIONO SOPRATTUTTO CONTO TERZISTI, NON LAVORATORI FISSI DELL'AZIENDA MA DI DITTE PRESTATRICI DI MANODOPERA (UN MODERNO CAPORALATO) SPESSO LAVORATORI SENZA CONTRATTI FISSI CHE ESSENDO RICATTABILI ESEGUONO IN SILENZIO I LAVORI PIU' PERICOLOSI. CARLO SORICELLI
lunedì 15 giugno 2009
OGGI UN'AUTENTICA STRAGE PER INFORTUNI SUL LAVORO. LA GIORNALISTA LUCE TOMMASI NELL'ULTIMA PARTE DEL VIDEO PARLA DI QUESTO BLOG
Sondrio E' morto Giorgio Credaro un piastrellista di 67 anni. Giorgio lavorava all’interno di un’abitazione in via san Francesco, la strada principale che porta verso gli altri paesi del versante. Giorgio Credaro, 67 anni, è rimasto vittima di un terribile incidente. Intorno alle 15 stava lavorando alla ristrutturazione della casa in cui non abitava, quella che per anni era stata la sede della sua ditta, poi chiusa per difficoltà. Era un piastrellista esperto, molto conosciuto in paese. Dopo che l’abitazione era stata messa all’asta era riuscito a ricomprarla e ora si dedicava a restaurarla e risistemarla. «Voglio morire nella mia casa», aveva confidato a chi s’era aggiudicato l’immobile poi riacquistato. Passava così le sue giornate a fare lavoretti per rendere più bella la casa, divenuta negli ultimi mesi una sorta di cantiere. Ma ieri qualcosa è andato storto: mentre si trovava su un’impalcatura in legno alta poco più di 3 metri dal suolo, al livello del primo piano dell’edificio, la base ha ceduto e l’artigiano è caduto a terra. Probabilmente il 67enne è morto sul colpo. La tragedia si è consumata intorno alle 15, ma l’allarme è stato dato diverse ore dopo, forse addirittura tre secondo il «rigor mortis» accertato dal medico legale. Al momento dell’incidente, infatti, non c’era nessuno all’interno del cantiere e solo più tardi un automobilista che percorreva la strada si è accorto del corpo dell’uomo riverso a terra, poco lontano dal cancello. Ha così subito lanciato l’allarme chiamando il 118. «C’è un uomo a terra, non risponde», questo il tenore della telefonata raccolta dal centralino del 118, che subito ha mandato un’ambulanza sul posto credendo si trattasse di un malore. Quando sono arrivati i sanitari però non c’era nulla da fare, l’uomo era già senza vita. Subito sono stati allertati anche i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Sondrio che hanno posto sotto sequestro l’area, insieme agli ispettori dell’Asl, competenti in casi di infortunio sul lavoro, sul posto con la dottoressa Rosaria Aloisio. Solo verso le 18 gli inquirenti sono riusciti ad avvisare i familiari di Giorgio Credaro, accorsi increduli e in lacrime sul posto. Il 67enne lascia la moglie e 3 figli grandi, Pietro, Gianni e Ivana. Grande la disperazione dei figli sopraggiunti dopo la chiamata dei carabinieri e dei vicini, che per ore hanno tentato di avvertirli di quanto era accaduto.
IL TRATTORE UCCIDE ANCHE SANGUE INNOCENTE, MUORE UN BAMBINO DI 5 ANNI TRAVOLTO DAL MOSTRO IN MANOVRA. Eì MOPRTO IL GIOVANE OPERAIO A MOLFETTA DI BARI
BARI, 15 GIU - E' morto il giovane operaio di 24 anni all'ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane di Molfetta, era rimasto ustionato in una esplosione in cantiere. Al momento dello scoppio, avvenuto il 4 giugno, stava lavorando insieme con l'armatore di un peschereccio, rimasto ferito, ed era stato avvolto dalle fiamme poiche' l'ambiente era saturo di poliuretano. La procura di Trani ha aperto un'inchiesta per lesioni gravi, a cui aggiunge ora l'omicidio colposo.
giovedì 11 giugno 2009
E' MORTO GIANLUIGI LOCATELLI EDILE A SOTTO IL MONTE DI BERGAMO. IN PROVINCIA DI FERRARA E' MORTO MARCELLO BALBONI AGRICOLTORE
PURTROPPO CONTINUANO A MORIRE AGRICOLTORI ED EDILI NELL'INDIFFERENZA GENERALE
PORDENONE 13 giugno È MORTO ANTONIO MION. Antonio è caduto all'improvviso dal trattore, un volo di due metri finito con un colpo violento alla testa che non gli ha lasciato scampo: Antonio Mion, 72enne di Fanna (Pordenone), è morto nel pomeriggio di oggi mentre lavorava in un terreno agricolo di sua proprietà
Bergamo 10 giugno E’ morto Gianluigi Locatelli operaio di 55 anni. Gianluigi era impegnato in un cantiere edile per la costruzione di una villetta quando è stato travolto da un cumulo di terra che lo ha sommerso causandone la morte.
11 giugno Ferrara E’ morto Marcello Balboni agricoltore di 67 anni. Marcello
Stava impilando le balle di fieno dal peso di alcuni quintali l’una quando si è visto franare addosso una di questepile. Per lui non c’e stato scampo. È stata la moglie uscendo di casa a trovare il corpo del marito ormai senza vita.
mercoledì 10 giugno 2009
e' morto giovanni di giacomo agricoltore di 32 anni a San Fele di Potenza
martedì 9 giugno 2009
I media complici di queste morti assassine
E' MORTO UN EDILE DI 40 ANNI A ROMA
sabato 6 giugno 2009
E' MORTO L'AGRICOLTORE NOVELLO BRUNI DI 81 ANNI. E' DISPERSO IN MARE GIACOMO PACE, DOPO ESSERE CADUTO DA UNA PICCOLA BARCA A CAUSA DEL MARE MOSSO
Trento, 6 giu.e’ morto Silvano Rossi un agricoltore di 70 anni. Silvano e' morto schiacciato dal suo trattore mentre stava lavorando in un podere non lontano da casa a Verla di Giovo, in provincia di Trento. L'uomo Silvano Rossi, residente a Verla, e' stato trovato ai lati della strada fra Ville e Serci dai familiari che non lo avevano visto rientrare per il pranzo. Vano l'intervento dei medici del 118 e del rianimatore, giunti con l'elicottero. L'anziano e' morto in seguito a gravi traumi da schiacciamento.
Teramo, 6 giu. E' MORTO NOVELLO BRUNI AGRICOLTORE DI 8 1 ANNI. Novello e' morto mentre stava tagliando l'erba nel giardino del figlio. La tragedia e' avvenuta nel Teramano. Il mezzo agricolo sul quale era seduto Bruni si e' ribaltato rovinandogli addosso e uccidendo l'anziano sul colpo. A nulla sono valsi i soccorsi prestati dai sanitari del 118.
giovedì 4 giugno 2009
E' MORTO UN ARTIGIANO DI 40 ANNI A SESTOLA. E' MORTO ILARIO RONTINI A RAVENNA DI MODENA
Le indagini dei carabinieri della stazione di Agazzano sono tuttavia ancora in corso. Si è invece rivelato purtroppo inutile l'intervento dei vigili del fuoco di Piacenza, dell'ambulanza del 118 di Castelsangiovanni e dei sanitari a bordo dell'elicottero giunto da Parma. La tragedia è accaduta intorno alle 11,30 e non ci sono testimoni dell'accaduto. Da una prima ricostruzione pare che il 78enne, alla guida del suo Fiat 600 cingolato, stesse attraversando il campo arato davanti alla abitazione in località Casa Lunga dove vive insieme alla moglie e a due delle quattro figlie. Un amico agricoltore, poco prima di mezzogiorno, transitando anche lui in trattore ha notato il mezzo agricolo di Politi completamente ribaltato. L'uomo giaceva sotto, con il torace completamente schiacciato. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, tramite un gancio è stato possibile sollevare il trattore liberare il corpo dell'agricoltore piacentino per permettere ai soccorritori di effettuare le manovre sanitarie di emergenza. Purtroppo però si è rivelato tutto inutile.
MODENA 4 GIUGNO E’ morto Romolo Pelloni un artigiano di 40 anni a Sestola in provincia di Modena mentre stava effettuando dei lavori di manutenzioni ad un impianto di risalita della nota località turistica sull’Appennino emiliano. L’artigiano era salito lungo l'impianto chiamato "Lago della Ninfa", per delle operazioni di manutenzione ai terminali. Alle 14.30 stava scendendo a bordo della slitta su rotaia che corre al di sotto dell'impianto della stazione sciistica. La slitta ha iniziato a prendere troppa velocità e l'artigiano è stato sbalzato fuori. È morto a causa del violento impatto al suolo. Forse un malfunzionamento la causa della tragedia, ma sono ancora in corso gli accertamenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Sestola e della compagnia di Pavullo.
Ravenna 03-giu E’ morto Ilario Rontini coltivatore diretto di 45 anni. Ilario è morto schiacciato dal trattore che aveva preso in affitto mentre lavorava in un podere. Secondo le prime ricostruzione dei carabinieri, per cause ancora in via di accertamento il trattore si sarebbe ribaltato lateralmente, franando con la parte anteriore dentro un fossato di confine profondo una sessantina di centimetri. A dare l' allarme è stato il suocero che, non vedendo rincasare l'uomo, verso le 18 è andato a cercarlo nei campi. A nulla è valso l' intervento dei sanitari del 118. Per recuperare il cadavere di Rontini, che lascia la moglie e due figli, sono intervenuti i vigili del fuoco con un’autogru.
palazzina di sette piani nel quartiere di Librino.
martedì 2 giugno 2009
E' MORTO FABIO CASSARINO AGRICOLTORE DI 25 ANNI DI RAGUSA
lunedì 1 giugno 2009
COM'ERA PREVEDIBILE CON L'ARRIVO DEL BEL TEMPO A MAGGIO STRAGE DI AGRICOLTORI E EDELI,
http://cadutisullavoro.blogspot.com
E' CLINICAMENTE MORTO L'OPERAIO MAROCCHINO RIMASTO FERITO A RECANATI
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.