morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

Translate (traduci nella tua lingua)

martedì 31 gennaio 2017

Primo Ministro Gentiloni fermi la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Mail spedita al Primo Ministro Gentiloni,sulla strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Mail spedita al Primo Ministro Renzi, al Ministro delle Politiche Agricole Martina e al Ministro del lavoro Poletti sullo stesso tema

31 gennaio 2017
Egr. Primo Ministro Gentiloni, mando anche a Lei la stessa mail che avevo mandato al Primo Ministro Renzi, al Ministro del lavoro Giuliano Poletti e al Ministro delle Politiche Agricole Martina a Febbraio 2014, sperando questa volta di trovare, almeno da parte sua, maggiore sensibilità per quanto riguarda le morti sul lavoro. Nella mail, qui sotto, spedita venerdì 28 febbraio 2014 alle ore 18,42 potrà leggere che pregavo i Ministri elencati che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore, di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Nell’appello chiedevo anche eventualmente di mettere a disposizione fondi per la messa in sicurezza dei vecchi trattori. La metto al corrente che in neppure tre anni del Governo Renzi sono morti schiacciati dal trattore oltre 400 agricoltori, che complessivamente più di 4000 Lavoratori hanno perso la vita lavorando e di questi ben oltre 1700 sui luoghi di lavoro: gli altri sulle strade e in itinere. La prego di far chiedere dai suoi collaboratori all’INAIL, che tra l’altro monitora solo i propri assicurati e non tutte le categorie di lavoratori. In tanti si chiedono come mai dalle denunce delle morti per infortuni che riceve ogni anno questo Istituto più di un terzo non vengono riconosciute come tali e spariscono dalle statistiche. Cosa fanno questi lavoratori “resuscitano”? Noi i morti sul lavoro li monitoriamo ormai da dieci anni, abbiamo iniziato a farlo il 1° gennaio 2008 dopo la trageda della Thyssenkrupp di Torino di poche settimane prima.  L’Osservatorio, formato solo da volontari monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL.  Ma se si prendono in considerazione tutti i morti sul lavoro non abbiamo registrato nessun calo delle morti sui luoghi di lavoro in questi dieci anni, e questo nonostante lo Stato ha investito miliardi di euro per la Sicurezza e la salute dei lavoratori.  Non possono esserci per lo Stato morti sul lavoro di serie A e di serie B. Molti di questi poi muoiono in nero. Credo che dovrebbe richiamare a un maggior impegno i Ministri Martina e Poletti su questo fronte. Mai si è sentito attraverso i mezzi di comunicazione questi ministri spendere una parola di solidarietà verso queste tragedie che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno. Credo che ministri competenti su queste materie dovrebbero avere come priorità la vita dei lavoratori. Purtroppo quest’anno la strage di agricoltori è cominciata prima del previsto. Lancio lo stesso appello che feci tre anni da al Primo Ministro, che ora è Lei, al Ministro Poletti e al Ministro Martina. Fate almeno una campagna informativa sulla pericolosità del trattore.  La metto al corrente che sono già 59 i morti sui luoghi di lavoro in questo primo mese del 2017, di queste   ben cinque provocate da un mezzo agricolo. Spero questa volta di aver maggior fortuna e attenzione. Auguro a Lei di poter condurre la Legislatura verso la sua naturale conclusione. Il Paese ha bisogno di stabilità. Cordiali saluti Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it In allegato il Report delle morti per infortuni sul lavoro del 2017 e 2016
Da: Carlo Soricelli [mailto:carlo.soricelli@gmail.com]
Inviato: venerdì 28 febbraio 2014 18:42
A:
matteo@governo.it; segrgabinetto@lavoro.gov.it; webmaster@politicheagricole.it
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina,

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e  Sig.ri Ministri  del lavoro Giuliano Poletti e  delle Politiche Agricole Maurizio Martina,
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina,
il nuovo governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente.
L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è  aperto dal  1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno si parla di favolose diminuzioni dei decessi, ma noi, che registriamo  tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo. Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto di riferimento con centinaia di migliaia di visitatori in Italia e non solo (questa settimana oltre 600 accessi dagli Stati Uniti  e 400 della Germania),  per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie, che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime  mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili, Ma si è continuato a prendere per buoni i dati ufficiali che sono sempre sottostimati a causa di un monitoraggio parziale.
Tutti gli anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai trattori che guidano, nella totale indifferenza della politica, e soprattutto da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al lavoro. Gli agricoltori deceduti  schiacciati dal trattore sono stati 127 nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione  di cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto sui vecchi trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti.  Tra poco arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage se non si interverrà immediatamente-
Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi sul lavoro, che ci vede primi in Europa.
D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione  da parte delle istituzioni.
Cordiali saluti.
Carlo Soricelli
Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

mail del 22 maggio 2015

Ma la vita di chi lavora la terra non conta niente?

Ministro Martina dica qualcosa su questa carneficina. Continua inarrestabile la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Sono già 21 dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il pianeta”. Sono 51 dall’inizio dell’anno. Nel 2014 sono stati schiacciati dal trattore 152 lavoratori e 142 da quando l’Osservatorio che dirigo le ha mandato una mail il 28 febbraio 2014 per avvertirla, come del resto ho fatto con Renzi e Poletti dell’imminente strage che puntualmente si è verificata. Lo stesso è stato fatto nel febbraio 2015. Il risultato è lo stesso: la Sua indifferenza e quella di Renzi e Poletti. La vita di questi lavoratori non vale neppure un twitter? Eppure la vediamo tutti i giorni in televisione. Su se ne occupi finalmente, Lei è il Ministro delle Politiche Agricole. Questo post sarà continuamente aggiornato fino a quando non la vedremo spendere una parola su queste vittime che si potrebbero dimezzare se solo ci fosse un’informazione corretta e attenta, oltre ovviamente a interventi mirati per mettere in sicurezza i vecchi trattori con interventi sulle cabine. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it


Starge continua. Questo mese si supererà il record delle morti sul lavoro in un mese di lavoro. Già 58

Benevento, Napoli Milano, ancora morti sui luoghi di lavoro.
A ceppaloni di benevento è morto un agricoltore schiacciato dal trattore, a magenta in provincia di Milano è morto in un capannone Pietro acri, sembra che sia rimasto schiacciato, ma non si conoscono iancora lemodalità dell'inofrtunio. Dopo una lunga sofferenza è morto in provincia di Napoli Luigi Soviero rimasto schiacciato da una pala meccanica da molto tempo

lunedì 30 gennaio 2017

Gennaio tragico per le morti sul lavoro,Sono 57 i morti per infortuni

Il 1° Febbario, fra due giorni farò il primo report sulle morti per infortuni sul lavoro del 2017. Un gennaio tragico, non solo per le morti in Abruzzo, ma in tutto il Paese. Tra l'altro è riciminciata prima del previsto la strage di agricoltori schiacciati dal trattore: sono giù cinque, e genniao ha di molto ridotto le uscite nei campi con questo mezzo. Ma di questi lavoratori nessuno si preoccupa. Neppue chi avrebbe l'obbigo morale per l'incarico che hanno come il Ministro delle Politiche Agricole,: per non parlare poi del Ministro del lavoro.

venerdì 27 gennaio 2017

Spostato il cadavere di Andrea Delan, un albanese di 40 anni.

Il 16 gennaio a Mira di Venezia avevamo appreso della morte di Andrea Delan, un albanese di 40 anni che lavorava in un'azienda di stoccaggio materiale. La morte per una caduta da tre metri di altezza. Così l'azienda aveva dichiaratol'infortunio. Ma per il PM la morte non era chiara e stava indagando. Colto dal rimorso il titolare ha poi confessato che Delan non era caduto dall'alto, ma che era stato investito da un macchinario. E lo aveva fatto per alleggerire le responsabilità aziendali. Ma se il PM non indagava? C'è da chiedersi quanti sono i lavoratori stanieri,   che spariscono perchè lavoravano in nero? Se non hanno legami familiari in Italia questo evento è facile da occultare. sono sati deversi i casi in questi anno dove i cadaveri sono stati spostati dal luogo di lavoro. ma quanti sono quelli occultati?

giovedì 26 gennaio 2017

La strage di agricoltori è ricominciata prima del previsto. Già 4 dall'inzio dell'anno, di cui 3 in Veneto.

26 gennaio, Purtroppo mi sono sbagliato, quest'anno la strage di agricoltori schiacciati dal trattore è ricomincita prima del previsto. Sono già 4 gli agricoltori schiacciati da questo mezzo dall'inizio dell'anno. Due quarantenni in provincia di Verona negli ultimi due giorni, uno in provincia di Oristano  e il quarto in provincia di Vicenza. La strage dell'indifferenza ricomincia impietosa anche quest'anno. Lancio l’appello a tutte le persone di buona volontà: salviamo la vita ai nostri agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore.
Ogni anno muoiono un numero spaventoso gli agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 156 nel 2014, 136 nel 2015 e 141 nel 2016. Un morto su cinque sui LUOGHI DI LAVORO ogni anno muore per infortunio sul lavoro in modo atroce a causa di questo mezzo. Un mezzo spesso obsoleto che non lascia scampo nel caso di ribaltamento. Ma succede anche con trattori moderni. Spesso le cause non sono dovute a leggerezze nella guida, ma alle instabilità del terreno provocate dalle condizioni climatiche. Terreno asciutto in superfice, ma bagnato in profondità, troppo duro a causa della siccità, ma anche in altre situazioni climatiche che non sto ad elencare. Il terreno prevalentemente collinare del nostro paese complica poi la situazione in modo drammatico. Una manovra sbagliata su un terreno in pendenza può risultare mortale. Tra l’altro tantissimi di questi lavoratori spariscono anche dalle statistiche delle morti sul lavoro e non vengono riconosciuti come tali. Lo Stato non può essere indifferente verso queste Tragedie. Sono anni che avverto, come oggi il Primo Ministro, il Ministro del lavoro e e quello delle politiche Agricole di questa strage, ma mai se ne sono occupati. Lo Stato dovrebbe anche accertare lo stato di salute di chi guida questo mezzo mortale e incentivare l’acquisto di trattori nuovi, che comunque sono moto meno pericolosi. Ma dovrebbe fare anche una campagna informativa sulle pericolosità del trattore. Muoiono schiacciati dal trattore lavoratori di tutte le età: diversi con un’età superiore ai 65 anni. Chi guida questo mezzo dev’essere in un ottimo stato di salute e avere i riflessi pronti. Lancio un appello ai familiari di queste potenziali vittime. Se volete bene al vostro caro mettetelo al corrente del pericolo che corre. Se volete bene a vostro marito, padre, nonno, ma anche a vostro figlio/a accertatevi del suo stato di salute. Piangere dopo non serve a niente. Amici di Facebook che a centinaia, a volte a migliaia che ogni giorno visitate l’Osservatorio, datemi una mano a far conoscere questa carneficina. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. http://cadutisullavoro.blogspot.it

martedì 24 gennaio 2017

Un gennaio maledetto per le morti sul lavoro, già 45 morti sui luoghi di lavoro. E' ricominciata con oltre un mese d'anticipo la strage di agricoltori provocata dal trattore. Sono già tre dall'inizio dell'anno.

Con la morte dei cinque elicotteristi di oggi nella provincia dell'Aquila sale a 45le morti sui luoghi di lavoro in soli 24 giorni. Anche oggi c'è stato un agricoltore morto schiacciato dal trattore. Sono già tre dall'inizio dell'anno. sembra che quest'anno non ci sia neppure la pausa dovuta alla stagione invernale. Ripostiamo l'appello che abbiamo fatto qualche giorno fa sulle morti provocate dal trattore.

Salva la vita a un agricoltore informandolo che il trattore è una macchina mortale. E' ricominciata prima del previsto la strage di agricoltori causata dal trattore

Sono già due i morti provocati dal trattore dall'inzio dell'anno. Normalmente in questo perido non ci sono morti causate da questo mezzo. Ma purtroppo ne dobbiamo registare già due. Ieri 23 gennaio nella provincia di Pisa dove un agricoltore è stato dilaniato dalla fresa del trattore. La prima vittima del 2017 causata dal trattore il 16 gennaio  è nella provincia di Oristano dove a perdere la vita cadendo dal mezzo (e probabilmente tarvolto) è stato il cinquantenne Maurizio Demartis.
Ogni anno muoiono un numero spaventoso gli agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 156 nel 2014, 136 nel 2015 e 141 nel 2016. Un morto su cinque sui LUOGHI DI LAVORO ogni anno muore per infortunio sul lavoro in modo atroce a causa di questo mezzo. Un mezzo spesso obsoleto che non lascia scampo nel caso di ribaltamento. Ma succede anche con trattori moderni. Spesso le cause non sono dovute a leggerezze nella guida, ma alle instabilità del terreno provocate dalle condizioni climatiche. Terreno asciutto in superfice, ma bagnato in profondità, troppo duro a causa della siccità, ma anche in altre situazioni climatiche che non sto ad elencare. Il terreno prevalentemente collinare del nostro paese complica poi la situazione in modo drammatico. Una manovra sbagliata su un terreno in pendenza può risultare mortale. Tra l’altro tantissimi di questi lavoratori spariscono anche dalle statistiche delle morti sul lavoro e non vengono riconosciuti come tali. Lo Stato non può essere indifferente verso queste Tragedie. Sono anni che avverto, come oggi il Primo Ministro, il Ministro del lavoro e e quello delle politiche Agricole di questa strage, ma mai se ne sono occupati. Lo Stato dovrebbe anche accertare lo stato di salute di chi guida questo mezzo mortale e incentivare l’acquisto di trattori nuovi, che comunque sono moto meno pericolosi. Ma dovrebbe fare anche una campagna informativa sulle pericolosità del trattore. Muoiono schiacciati dal trattore lavoratori di tutte le età: diversi con un’età superiore ai 65 anni. Chi guida questo mezzo dev’essere in un ottimo stato di salute e avere i riflessi pronti. Lancio un appello ai familiari di queste potenziali vittime. Se volete bene al vostro caro mettetelo al corrente del pericolo che corre. Se volete bene a vostro marito, padre, nonno, ma anche a vostro figlio/a accertatevi del suo stato di salute. Piangere dopo non serve a niente. Amici di Facebook che a centinaia, a volte a migliaia che ogni giorno visitate l’Osservatorio, datemi una mano a far conoscere questa carneficina. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. http://cadutisullavoro.blogspot.it

lunedì 23 gennaio 2017

Nessuno è morto. Ma quanti sono i lavoratori che lavoravano all'Hotel Rigopiano? E quanti sono i lavoratori morti dipendenti dell'Hotel? Erano tutti i regola? Perchè si è saputo con cinque giorni di ritardo della morte del cameriere senegalese? Era in regola?

Questa tragedia ci fa fare un mucchio di domande, oltre quelle che tutti si fanno. Si è saputo che 4 lavoratori dipendenti dell'Hotel sono stati trovati morti, di questi un giovane cameriere senegalese che si apprende solo da poche ore che c'era anche lui tra i lavoratori dell'hotel. Perchè si è appreso della sua esistenza solo ora, e da un ospite dell'hotel che c'era anche lui tra i dispersi? lavorava in regola? Noi dell'Osservatorio ce lo domandiamo. ma complessivamente in quanti ci lavoravano e quanti sono i lavoratori dispersi.  E poi c'è da chiedersi se anche queste vittime spariranno dalle statistiche solo perchè probabilmente non sono assicurati all'INAIL

venerdì 20 gennaio 2017

ancora tre lavoratori morti per infortuni anche ieri in diverse province italiane

Purtroppo dopo l'immane tragedia dell'hotel di Rigopiano travolto dalla slavina, anche ieri abbiamo appreso della morte di altri tre lavoratori sui luoghi di lavoro. A perdere la vita in modo atroce un giovane di 25 anni nella provincia di Bergamo. E' scoppiato un compressore che l'ha investito nello scoppio e l'ha ucciso sul colpo. Era stato assunto da una settimana. A morire nella provincia di Cuneo A.R che è caduto da un tetto di un capannone. Anche a Triste c'è stata una vittima ieri. A perdere la vita un autotrasportatore sloveno, che è rimasto ucciso dalla chiusura dello sportellone del camion, probabilmente a causa della forte bora. Insomma complessivamente arriviamo a sfiorare già i trenta morti per infortuni. A questi poi occorre aggiungere tutti i lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere che sono almeno altrettanti.

giovedì 19 gennaio 2017

Dai sette ai nove lavoratori dispersi nell'Hote Rigopiano travolto da una slavina

19 gennaio 2017
Purtroppo nellla tragedia immane che ha colpito l'Hotel Rigopiano della provincia di Pescara, dove dovrebbero esserci state complessivamente 35 dispersi, almeno sette sono i lavoratori che hanno perso la vita ( a meno di un miracolo) travolti dalla frana che ha spazzato via l'Hotel, dove oltre al personale c'erano una trentina di turisti. Ma c'è da chiedersi se era davvero imprevedibile questa tragedia. Oltre al terremoto anche le forti nevicate hanno inciso sulla dinamica di questa autentica catastrofe. Ma nessuno è andato a controllare la situazione a monte, prima e dopo i forti terremoti?

martedì 17 gennaio 2017

Ieri giornata tragica per le morti sul lavoro: sono stati cinque i morti sui luoghi di lavoro, compreso un autotrasportatore sull'A1. Grazie ai 2400 visitaroi che anche ieri hanno visitato questo blog

. Grazie ai visitatoti dell'osservatorio, ieri ci sono state ben 2400 visite dovute al post sulla strage di agricoltori
diventa pesantissimo il bilancio di ieri sulle morti sul lavoro. sono state ben 5. Tre avvenute in mattinata le avevamo già segnalate. nel pomeriggio abbiamo appreso di altre due vittime. Un autotrasportatore è rimasto ucciso sull'A1 nei pressi di Modena e un altro a castiglion del lago in provincia di Perugia, dove a morire è stato ul lavoratore colpito da un ramo mentre stava tagliando un albero.

lunedì 16 gennaio 2017

Impressionante, tre morti sui luoghi di lavoro anche questa mattina: nelle province di Venezia, Napoli e Brindisi. Putroppo i morti sui luoghi di lavoro di ieri 16 gennaio sono diventati 5

Mentre la politica continua a fare giochini e se ne frega della vita di chi lavoro, come è stato fatto in questi ultimi anni, i lavoratori continuano a morire sui posti di lavoro non sindacalizzati e dove non c'è un rappresentante della Sicurezza. Renzi strizza l'occhio a Berlusconi e Berlusconi fa altrettanto con Renzi. Intanto chi lavoro continua a morire in un silenzio assordante per gli italiani che a migliaia visitano questo Osservatorio. Tre morti sul lavoro questa mattina a Napoli, Venezia e Brindisi. Avevo appena postato che a breve inizierà la strage di agricoltori schiacciati dal trattore che apprendo di questa strage silenziosa di anche tanti altri lavoratori. A Venezia, in una piscina è morto un operaio per lo scoppio di una bombola. altri cinque suoi compagni di lavoro sono stati feriti; tre in modo grave. In provincia di Brindisi a perdere la vita un povero giovane di 24 anni, Francesco Leo che è rimasto schiacciato da una pressa che compatta i rifiuti. In provincia di Venezia è morto Andrea Delin un 40enne  cadendo da una scaffalatura. I sindacati comincino a occuparsi direttamente di politica, trovi il modo di unirsi nel fermare questa strage che ai politici di professione poco importa. Dove sono presenti le morti sono quasi inesistenti



16 gennaio 2017 La calma prima della strage. Tra circa un mese ricomincerà una strage della quale tutti si dimenticano.  Lancio l’appello a tutte le persone di buona volontà: salviamo la vita ai nostri agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore. Una strage provocata dall’indifferenza.
Ogni anno muoiono un numero spaventoso gli agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 156 nel 2014, 136 nel 2015 e 141 nel 2016. Un morto su cinque sui LUOGHI DI LAVORO ogni anno muore per infortunio sul lavoro in modo atroce a causa di questo mezzo. Un mezzo spesso obsoleto che non lascia scampo nel caso di ribaltamento. Ma succede anche con trattori moderni. Spesso le cause non sono dovute a leggerezze nella guida, ma alle instabilità del terreno provocate dalle condizioni climatiche. Terreno asciutto in superfice, ma bagnato in profondità, troppo duro a causa della siccità, ma anche in altre situazioni climatiche che non sto ad elencare. Il terreno prevalentemente collinare del nostro paese complica poi la situazione in modo drammatico. Una manovra sbagliata su un terreno in pendenza può risultare mortale. Tra l’altro tantissimi di questi lavoratori spariscono anche dalle statistiche delle morti sul lavoro e non vengono riconosciuti come tali.  Lo Stato non può essere indifferente verso queste Tragedie. Sono anni che avverto, come oggi il Primo Ministro, il Ministro del lavoro e e quello delle politiche Agricole di questa strage, ma mai se ne sono occupati. Lo Stato dovrebbe anche accertare lo stato di salute di chi guida questo mezzo mortale e incentivare l’acquisto di trattori nuovi, che comunque sono moto meno pericolosi. Ma dovrebbe fare anche una campagna informativa sulle pericolosità del trattore. Muoiono schiacciati dal trattore lavoratori di tutte le età: diversi con un’età superiore ai 65 anni. Chi guida questo mezzo dev’essere in un ottimo stato di salute e avere i riflessi pronti. Lancio un appello ai familiari di queste potenziali vittime. Se volete bene al vostro caro mettetelo al corrente del pericolo che corre. Se volete bene a vostro marito, padre, nonno, ma anche a vostro figlio/a accertatevi del suo stato di salute. Piangere dopo non serve a niente. Amici di Facebook che a centinaia, a volte a migliaia che ogni giorno visitate l’Osservatorio, datemi una mano a far conoscere questa carneficina. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. http://cadutisullavoro.blogspot.it

la calma prima della strage



16 gennaio 2017 La calma prima della strage. Tra circa un mese ricomincerà una strage della quale tutti si dimenticano.  Lancio l’appello a tutte le persone di buona volontà: salviamo la vita ai nostri agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore. Una strage provocata dall’indifferenza.
Ogni anno muoiono un numero spaventoso gli agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 156 nel 2014, 136 nel 2015 e 141 nel 2016. Un morto su cinque sui LUOGHI DI LAVORO ogni anno muore per infortunio sul lavoro in modo atroce a causa di questo mezzo. Un mezzo spesso obsoleto che non lascia scampo nel caso di ribaltamento. Ma succede anche con trattori moderni. Spesso le cause non sono dovute a leggerezze nella guida, ma alle instabilità del terreno provocate dalle condizioni climatiche. Terreno asciutto in superfice, ma bagnato in profondità o troppo duro a causa della siccità, ma anche in altre situazioni climatiche che non sto ad elencare. Il terreno prevalentemente collinare del nostro paese complica poi la situazione in modo drammatico. Una manovra sbagliata su un terreno in pendenza può risultare mortale. Tra l’altro tantissimi di questi lavoratori spariscono anche dalle statistiche delle morti sul lavoro e non vengono riconosciuti come tali perchè non dispongono di un'assicurazione, o che è diversa dall'INAIL.  Lo Stato non può essere indifferente verso queste Tragedie. Sono anni che avverto, come oggi il Primo Ministro, il Ministro del lavoro e e quello delle politiche Agricole di questa strage, ma mai se ne sono occupati. Lo Stato dovrebbe anche accertare lo stato di salute di chi guida questo mezzo mortale e incentivare l’acquisto di trattori nuovi, che comunque sono moto meno pericolosi. Ma dovrebbe fare anche una campagna informativa sulle pericolosità del trattore. Muoiono schiacciati dal trattore lavoratori di tutte le età: diversi con un’età superiore ai 65 anni. A volte vengono coinvolti anche bambini e adolescenti innocenti. Chi guida questo mezzo dev’essere in un ottimo stato di salute e avere i riflessi pronti. Lancio un appello ai familiari e agli amici di queste potenziali vittime. Se volete bene al vostro caro mettetelo al corrente del pericolo che corre. Se volete bene a vostro marito, padre, nonno, ma anche a vostro figlio/a accertatevi del suo stato di salute e se il mezzo che guida è idoneo. Piangere dopo non serve a niente.. Amici di Facebook che a centinaia, a volte in migliaia, che ogni giorno visitate l’Osservatorio, datemi una mano condividendo e far conoscere questa carneficina. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. http://cadutisullavoro.blogspot.it

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?