Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 29 novembre 2013

Ma si può morire sul lavoro così, mentre si monta un abero di Natale?

Cosenza 29 novenbre 2013 E' morto Franco Ritacca, operaio di 47 anni. Franco Ritacca, 47 anni, insieme ad altri due lavoratori socialmente utili era intento a sistemare un grande albero di natale in piazza a Cerisano. Salito su una scala ha perso l'equilibrio cercando d'aggrapparsi ad una fune utile per legare l’albero e dopo pochi istanti ha sbattuto violentemente il capo contro il muro. Franco Ritacca ha perso i sensi e non ha più dato segni di vita ed è morto poco dopo all'ospedale di Cosenza.

martedì 26 novembre 2013

INCREDIBILE Con Lorenzo Mochen sono 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e nell'indifferenza da parte di chi dovrebbe occuparsene e fare leggi appropriate..ma sono anni che lo scriviamo e purtroppo la vita di questi lavoratori non interessa a nessuno di quelli che ci sta governando.

TRENTO E' morto dopo 5 giorni d'gonia Lorenzo Mochen agricoltore di 40 anni. Mochen è l'enensima vittima di questa strage degli innocenti che sono le vittime sacrificali dell'indifferenza e della noncuranza politica. Sale all'incredibile numero di 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore, alcuni non schiacciati ma a causa di esso..... Il povero Mochen è morto nel reparto di rianimazione del Santa Chiara. E la triste notizia in pochi minuti è arrivata a Malè dove l’allevatore viveva con la moglie e le due figlie portando avanti l’azienda di famiglia assieme al padre. Era sceso dal trattore, con dietro una botte per i liquami, quando il mezzo lo ha travolto. La ruota anteriore, lo ha spinto alle spalle contro un'auto parcheggiata lì vicino schiacciandolo.

venerdì 22 novembre 2013

Altre due vittime a Palermo e a Pescara

Palermo 21 novembre E' morta Giuseppina Jacona, 79 anni, farmacista di Blufi. La Jacona è stata uccisa con una coltellata alla gola durante un tentativo di rapina. La somma è stata recuperata dai carabinieri che ieri hanno arrestato i due banditi, i due sono stati arrestati poco dopo il delitto grazie all' aiuto dei testimoni che li avevano visti allontanarsi dalla farmacia. Pescara 22 nov 2013 E' morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma Domenico Valerio di 65 anni. Valerio il 13 novembre era rimasto coinvolto in un infortunio sullavoro nell'ufficio della sua attivita' di autodemolizione "Piccolino", a Castiglione. Da una prima ricostruzione fornita dai carabinieri della compagnia di Popoli, Valerio era in ufficio quando si e' verificata l'esplosione di un termoconvettore a gas cui e' seguito un incendio. la vittima era stata investito dal rogo e soccorso prima dai familiari che si sono adoperati per spegnere le fiamme, poi dal personale del 118. Purtroppo anche il trasferimento al Sant'Eugenio di Roma non gli ha salvato la vita

mercoledì 20 novembre 2013

Un altro morto in Emilia Romagna che si conferma da anni una delle regioni con più morti sui luoghi di lavoro

E' morto Marco Fiornetini, un altro lavoratore in Emilia Romagna, il secondo in soli due giorni, la tragedia questa volta nella provincia di Forlì Cesena Fiorentini, 41enne, titolare dell'omonima ditta di allevamento avicolo "fratelli Fiorentini", della quale era titolare assieme al fratello è morto sotto le macerie del capannone che aveva dato in appalto per la demolizione. L'allarme è stato dato dai presenti nl pomeriggio, immediatamente dopo il crollo del solaio dell'immobile, che era i fase di ristrutturazione. Pare chefiorentini mentre i lavori, erano momentaneamente fermi, sia entrato nel capannone, quando dal tetto è crollata una lastra lunga più di 15 metri. Sono arrivati i vigili del fuoco e i sanitari del 118 con l'elicottero, ma una volta estratto il corpo dalle macerie, non c'era più nulla da fare per la vittima Sul posto anche i carabinieri, la medicina del lavoro e il magistrato di turno per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Fiorentini lascia 3 figli e la moglie.

martedì 19 novembre 2013

E' morto a Bologna un operaio romeno di 39 anni cadendo da due metri d'altezza

BOLOGNA 18 novembre 2013 E' morto un operaio romeno di 39 anni in un'azienda di spedizioni. La vittima è precipitata da un'altezza di circa due metri in uno stabilimento della ditta di spedizioni Tnt. La tragedia sul lavoro è avvenuto verso le 22 in via Cristoforo Colombo, alla periferia di Bologna. Per gli accertamenti e per ricostruire la dinamica dell'infortunio mortale è intervenuta la polizia. Sono già 8 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro in provincia di Bologna e 42 in Emilia Romagna che è sempre ai vertici di questa triste classifica.

Nel nubifragio in Sardegna dove si registrano decine di morti, tra le vittime anche un poliziotto, e altri 3 colleghi in prognosi riservata per i crollo di un ponte mentre prestavano soccorso. E queste vittime delle Forze dell'Ordine che tutelano la nostra incolumità non sono neppure considerate morti sul lavoro e i feriti annoverati tra gli infortuni dalle statistiche ufficiali. SIAMO SCANDALIZZATI

Nuore E' morto un poliziotto che si trovava assiema 4 colleghi nell'auto finita sotto un ponte sulla Provinciale Oliena-Dorgali. Il poliziotto, un assistente capo, viaggiava con altri tre colleghi (che sono invece ricoverati in ospedale in prognosi riservata) quando il ponte è crollato. NON CONOSCIAMO ANCORA L'IDENTITà DELLA VITTIMA E DEI SUOI COLLEGHI GRAVEMENTE FERITI

sabato 16 novembre 2013

Altri 3 morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Ancora morti sul lavoro anche oggi: in Sardegna, in Veneto e in Emilia Romagna.Due di queste vittime sono in agricoltura e uno straniero nell'industria

giovedì 14 novembre 2013

E' morto un giovane edile egiziano in provincia di Savona cadendo da un ponteggio in allestimento

SAVONA 14 ovembre 2013 E' morto un operio di nazionalità egiziana di 26 anni,. Il giovane è caduto da un ponteggio in fase di allestimento,cadendo da 15 metri d'altezza. Sono stati i compagni di lavoro a dare l'allarme. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, le condizioni dell'operaio erano disperate, Purtroppo è morto poco dopo all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Le indagini sono affidate ai carabinieri e agli ispettori dell'Asl

martedì 12 novembre 2013

Morti sul lavoro 2013

12 novembre 2013 Dall'inizio dell'anno sono documentati 516 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre 1050 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere (stima minima su percentuali rispetto ai morti sul lavoro che ogni anno si rilevano costanti con variabili del 50/55% sul totale delle morti). Tra l'altro di altri tantissimi lavoratori (oltre 500) che muoiono sulle strade e in itinere, e non solo, si sa solo che hanno denunciato la morte di un parente e che la loro morte non è riconosciuta come infortunio mortale, e solo dopo lunghi processi si saprò se lo era. Come più volte abbiamo denunciato, intere categorie e professioni non sono considerate in caso d'infortunio mortale come morti sul lavoro, su queste vittime c'è da sempre un silenzio devastante da parte di tutti a cominciare dalle nostre massime istituzioni, da quasi la totalità dei media e dalla politica. Tra questi morti non segnalati, anche tra categorie di lavoratori che difendono la nostra sicurezza come i Carabinieri, i Poliziotti, i Soldati e i Vigili del Fuoco, ma potremmo continuare con tantissimi altre figure professionali, tra questi molte partite IVA che spesso nascondono un rapporto di lavoro dipendente e che sono costrette a stipulare un'assicurazione privata pur di lavorare. Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati monitorati 3668 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 7200 vittime d'infortuni mortali. Un’autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i morti sono mediamente un terzo di quelli italiani. L'Osservatorio registra tutti i "morti sul lavoro" e non solo quelli che dispongono di un'assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in "nero"e alcune categorie non sono considerate "morti sul lavoro" solo perchè hanno assicurazioni diverse. Fino ad oggi Il 39 % sono morti lavoratori dell' agricoltura dei quali, tantissimi schiacciati dal trattore. Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9% nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il 5,4% nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse. Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali" Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e numero totali delle morti sui luoghi d lavoro nelle regioni Genova 16 morti (Liguria 21). Roma 11, Latina 5 (Lazio 23). Brescia 15, Milano 12, Pavia 7, Bergamo e Como 6, Sondrio 5 (Lombardia 63). Torino 13, Cuneo 10 (Piemonte 32). Chieti 10, Pescara 5 (Abruzzo 21). Foggia 12, Bari 9, Taranto 5 (Puglia 32). Cosenza 11 (Calabria 25). Palermo 11, Messina 8, Trapani 8, Agrigento 7, Ragusa 5 (Sicilia 45). Bologna 8, Modena e Parma 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna 38). Verona 9, Padova e Treviso 6. Venezia e Rovigo 5 (Veneto 38). Salerno 12, Napoli 8, Avellino 6 (Campania 32). Cagliari 7 (Sardegna 14). Perugia 11 (Umbria 12), Ancona 9 (Marche 20), Trento 6 (Trentino Alto Adige 9) Siena 7, Pistoia 6 (Toscana 30), Friuli Venezia Giulia 8, Basilicata 4, Molise 5, Val D'Aosta 1.

Sei morti sul lavoro in 24 ore

Carbonia-Iglesias 12 nov. E' morto Angelo Orrù di 53 anni cadendo dal tetto di un capannone nella zona artigianale di Domusnovas, in provincia di Carbonia-Iglesias. Orrù dove stava eseguendo dei lavori ed è precipitato da un'altezza di 15 metri ed è morto sul colpo. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Ma anche l'11 novembre è stata una giornata tragica con 6 morti sul lavoro. le vittime in Piemonte, in Puglia, in Sardegna, in Val d'Aosta, in Molise e in Veneto

Altri 3 lavoratori morti sui luoghi di lavoro

11 novembre 2013 sono morti altri 3 lavoratori in diverse regioni italiane: in Molise e in Toscana. le vittime sono nell'autotrasporto e in edlizia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

domenica 10 novembre 2013

La congiura del silenzio contro i lavoratori

La congiura del silenzio Ho appena finito di leggere su Left, l’articolo di Tiziana Barillà, “licenziamento all’italiana” con Fabrizia Caputo che cita i dati veri sulle morti sul lavoro “Morti sul lavoro, l’INAIL sbaglia i conti e “come far fuori il dipendente scomodo” di Manuele Bonaccorsi. Sono ormai anni che c’è una congiura del silenzio, ma non solo quella, contro il mondo del lavoro. Tutta una classe dirigente, e soprattutto politica che hanno cercato di “far fuori” tutto quello che c’era di buono nel mondo del lavoro. I casi dei 3 lavoratori come GIUSEPPE, OPERAIO TORINESE PEDINATO PER DUE MESI DALL’AZIENDA E POI LICENZIATO, DI RICCARDO, FERROVIERE LICENZIATO PER AVER RACCONTATO LA VERITA’ SULLA STRAGE DI VIAREGGIO E DI MARCO ZANFRAMUNDO DELL’ILVA SONO EMBLEMATICI. Cos’hanno in comune questi 3 lavoratori? tutti e tre si sono ribellati contro l’azienda in cui lavoravano e per motivi legati alla Sicurezza. Anch’io personalmente ho subito queste violenze, ma erano gli anni settanta e la tutela dei lavoratori era cosa sacra, ma adesso? Il mondo del lavoro imbavagliato dai media tutti in mano a “padroni senza scrupoli e anima”. Partiti politici che ormai non sanno più nemmeno come è fatto un lavoratore. In un parlamento pieno di avvocati, medici, professionisti della politica, soubrette, cosa volete che importi dei problemi di chi lavora. Hanno legiferato l’allungamento dell’età della pensione, fanno finta di credere che da anni c’è un calo delle morti sul lavoro, cosa non vera, ma utile a fare leggi per far diminuire ulteriormente la sicurezza sui luoghi di lavoro. Lavori precari con false partite IVA che non hanno neppure la dignità se muoiono lavorando di essere riconosciuti come tali. Controriforme come quelle della Fornero dove hanno allungato l’età della pensione indipendentemente se si svolge un lavoro più o meno pericoloso, e data la discrezionalità alle aziende e ai giudici sull’articolo 18, con l’abolizione di fatto dell’obbligo di riassunzione in caso che non esista la giusta a causa e il giustificato motivo per licenziare. E gli ultimi operai che resistono a queste angherie si licenziano, così si riducono al silenzio tutti gli altri. Hanno utilizzato scientificamente una massima di Mao "colpirne uno per educarne cento". Una politica classista che ha ucciso e ridotto al silenzio il mondo del lavoro. Alla fine a chi lavora hanno rubato anche la dignità.

sabato 9 novembre 2013

Tragica morte di un giovane tornitore

TORINO 9 Nov 2013 E' morto un giovane di 31 anni ieri sera, all'ospedale Cto di Torino, dopo due giorni di agonia, l'operaio di 31 anni rimasto vittima di un incidente sul lavoro mercoledì. Dalle prime ricostruzioni il povero giovane, che faceva il tornitore presso un'azienda meccanica di Alpignano, si sarebbe ferito gravemente, andando a sbattere il capo contro il tornio su cui lavorava, trascinato dall'indumento che indossava rimasto incastrato negli ingranaggi. Inutili i tentativi dei soccorritori e dei medici di salvarlo.

giovedì 7 novembre 2013

Anche oggi sono morti sui LUOGHI DI LAVORO altri 3 lavoratori

Ancora tre lavoratori morti di cui due in edilizia e uno nei servizi. le vittime in Sicilia,in Toscana e in Puglia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

mercoledì 6 novembre 2013

SONO FELICE CHE BILL DE BLASIO SIA DIVENTATO SINDACO DI NEW YORK. UN AUTENTICO PROGRESSISTA D'ORIGINE ITALIANA

Sono molto orgoglioso che un italo americano come De Blasio sia diventato sindaco di New york, è originario della provincia di Benevento come me ed è uno che sta dalla parte dei più deboli e rivoluzionerà la città. Con i Cervone americani, di cui non ne conoscevo neppure l'esistenza, sono discendenti del fratello di mia nonna partito dall'inizio del 900 per gli Stati Uniti come Giuseppe il nonno di Bill De Blasio. Due nipoti americani del fratello di mia nonna mi sono venuti a trovare a Bologna e sono molto orgogliosi delle loro origini italiane. Spesso mi chiedo come mai tantissimi visitatori di questo blog siano americani,poi vedo che anche gli altri blog dove parlo della ia attività artistica sono visitatissimi. SONO ORGOGLIOSISSIMO DI QUESTO

lunedì 4 novembre 2013

Terribile morte di un operaio di una cava nel bresciano. E'morto un operaio schiacciato dal peso del ferro in una ditta del cosentino

Brescia 4 novembre 2013 Terribile morte sul lavoro questa mattina mattina a Buffalora dove un operaio di 53 anni è morto stritolato nella macchina che tritura i sassi in una cava. Sul posto sono intervenute in codice rosso due ambulanze del 118 e i vigili del fuoco, ma per la povera vittima morta così atrocemente non c'è stato nulla da fare. Allertata anche la Questura, che ha inviato una pattuglia della Polizia per effettuare i rilievi del caso. Sono già 14 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno. Purtroppo anche quest'anno, come da diversi anni la provincia di Brescia è hai vertici di questa triste classifica. La Lombardia ha complessivamente 64 morti sui luoghi di lavoro. Cosenza 4 novembre E' morto Palmiro Montalto in una ditta della zona industriale di Corigliano. Montalto è morto stamattina in un incidente sul lavoro.La tragedia è avvenuta nel piazzale di un'azienda e da quanto si è appreso, l'operaio stava scaricando del ferro da un muletto quando è stato travolto rimanendo schiacciato dal peso del materiale. Pronto l’intervento degli operatori del servizio di soccorso 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare la morte di Montalto. Sul posto anche i carabinieri che hanno avviato le indagini .

Morti sul lavoro di seria A e di serie B

Oggi 4 novembre è la Festa delle nostre Forze Armate. Ma perchè i carabinieri, i poliziotti, un soldato dell'Esercito, ma anche un Vigilie del Fuoco, se muoiono in un conflitto a fuoco con dei delinquenti o come è capitato pochi giorni fa con il vigile del fuoco Maurizio Berardinucci, morto dopo 3 mesi d’agonia per l’esplosione in una fabbrica non sono considerati MORTI SUL LAVORO? E’ una grave anomalia e ingiustizia che merita, speriamo per almeno una volta, l’attenzione della nostra classe dirigente, a partire dai Presidenti della Camera e del Senato, che s’indignino veramente, e che costringono questo parlamento ad impegnarsi e fare chiarezza sul reale numero dei morti sul lavoro nel nostro paese. Da anni stiamo dicendo che le statistiche ufficiali sono sottostimate, che i morti sul lavoro sono molti di più, che non c’è un calo reale delle morti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Ma ora sappiamo che quello che abbiamo scritto per tanti anni è vero; che intere categorie, anche quelle che proteggono la nostra vita e incolumità, non sono considerate morti sul lavoro. Se i Carabinieri, Poliziotti, Soldati e Vigili del Fuoco, ma anche tantissime altre categorie che non sono assicurate all’INAIL, come per esempio anche i lavoratori con partita IVA, anche quelli che nascondono un lavoro continuativo dipendente, perché almeno non si onorano dandogli almeno la dignità d’essere considerati morti per infortuni sul lavoro nell'adempimento del loro lavoro? Il nostro è veramente un paese incredibile. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.com

venerdì 1 novembre 2013

499 morti sui luoghi di lavoro nei primi 10 mesi del 2013, con le morti sulle strade si superano le 1000 vittime

Con i 3 morti sui luoghi di lavoro del 31 ottobre si arriva a sfiorare i 500 morti complessivi. Le ultime 3 vittime in Toscana, nelle Marche e nel Lazio. Ancora due morti in agricoltura per schiacciamento del guidatore del trattore e una morte nel giardinaggio. Notizie più approfondite sulle ultime tragedie chiedere approfondimenti all'OSSERVATORIO

E' morto Maurizio Berandinucci Vigile del Fuoco di 47 anni

31 ottobre 2013 Apprendiamo con ritardo della morte all'ospedale Gemelli di Roma del Vigile del Fuoco Maurizio Berardinucci di 47 anni. Berardinucci, il vigile del fuoco del comando provinciale di Pescara, era rimasto ferito in modo graveo il 25 luglio scorso nell'esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici a Villa Cipressi di Città S. Angelo (Pe). Nell'incidente era rimasta coinvolta l'intera squadra di soccorso dei vigili del fuoco che per prima era giunta sul posto. Nonostante gli interventi e le terapie mediche a cui è stato sottoposto in questi mesi, prima nell'ospedale ''Spirito Santo'' di Pescara e successivamente nel Policlinico ''A. Gemelli'' di Roma, le condizioni cliniche di Berardinucci si sono aggravate, fino al decesso avvenuto il giorno 26 ottobre. E anche questo lavoratore non è inserito tra le morti sul lavoro dalle statistiche "ufficiali", è dura da comprendere ma è così.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?