Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 27 aprile 2014

Cartine regionali e provinciali dei morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno al 27 aprile e mail spedita

Chiedo ai media e alla politica di occuparsi finalmente e a fondo del triste e sconvolgente fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Un'autentica vergogna nazionale che si cerca di minimizzare e occultare. L'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro formato solo da volontari, monitora i morti per infortunio sul lavoro già dal 1° gennaio 2008, a seguito della tragedia alla ThyssenKrupp di Torino. Tutti gli anni lo stesso numero di morti, senza vedere nessun miglioramento della situazione. E questo nonostante si racconti tutti gli anni che i morti sul lavoro calano. Invece, nonostante il calo degli occupati, le morti addirittura aumentano se si tengono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, che vogliamo ricordare non monitora e non segnala i lavoratori che non sono assicurati a questo istituto. L'INAIL fa un lavoro egregio, ma non ha nessun potere per intervenire su categorie che non assicura. Non possono esserci lavoratori di seria A e di serie B, anche su queste tragedie. Perchè una Partita Iva individuale, e sono diventate milioni, e tantissime anche nei media, (ed è per questo che forse non si occupano a fondo del fenomeno), non deve avere un'assicurazione pari a quella dell'INAIL e allo stesso prezzo? E perchè intere categorie non devono essere neppure come in questo caso "conteggiate" tra le morti sul lavoro, se muoiono sulle strade e in itinere? Non figurano tra le morti sul lavoro Carabinieri, Poliziotti, Militari dell'Esercito, Vigili del Fuoco ecc...E' perchè un agricoltore schiacciato dal trattore se lavora in proprio non deve figurare? O se è già pensionato e porta avanti con il suo pezzo di terra l'agricoltura italiana e muore schiacciato dal trattore perchè deve sparire dalle statistiche? A noi non interessa com'è assicurato, ma solo se è morto lavorando. Il fenomeno è da riconsiderare interamente perchè è in larga parte diverso da come appare a larga parte dell'opinione pubblica che è erroneamente informata. E ricordiamo ancora una volta che dove sono presenti i sindacati le morti sono quasi inesistenti e i pochi lavoratori che muoiono in fabbrica o in un cantiere, sono spesso lavoratori esterni che sfuggono ad ogni controllo perchè dipendenti di aziende appaltatrici. Si sta in questi mesi cercando di metterli all'angolo precarizzando il lavoro di tutti i nuovi assunti e questo inciderà anche sulle morti sul lavoro. L'otto di marzo abbiamo mandato una mail al Primo Ministro Renzi, al Ministro Poletti e al Ministro Martina, pregandoli di lanciare l'allarme sul pericolo che si corre guidando il trattore in un territorio collinare come quello italiano. Sapevamo, in base ai dati raccolti nel corso degli anni che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage, proponevamo anche soluzioni. Ma niente, il nostro appello è caduto nel vuoto. Sapete quanti agricoltori sono morti schiacciati dal trattore da quel giorno? Trentasette. Praticamente uno al giorno morto così atrocemente. Ed è per questo che io e Graziella Marota, madre di Andrea Gagliardoni, morto a soli 23 anni per infortunio sul lavoro in una fabbrica nel 2006, e che non vede, come tanti altri familiari di vittime sul lavoro concluso l'iter giudiziario dopo quasi un decennio, stiamo digiunando chiedendo a tutti di portare il lutto al braccio il 1°maggio Festa dei lavoratori. Ed è per questo che l'Osservatorio è entrato in sciopero e non divulga più post specifici dal 23 aprile. A questa iniziativa hanno dato l'adesione tantissime associazioni, e non solo, di familiari di morti sul lavoro, L'hanno data a titolo personale sindacalisti di primo piano come Bruno Papignani e Renzo Giannaccolo, l'ha data Walter Vitali, già Sindaco di Bologna e Senatore della Repubblica per due mandati. Ha dato l'adesione Marco Bazzoni l'operaio che ha fatto mettere in mora l'Italia dalla Corte Europea per il mancato rispetto di importanti parti delle normative sulla Sicurezza, Ha aderito Roberto Morgantini che tutti conosciamo a Bologna per il suo impegno nel sociale. Poi ancora una domanda. Il terremoto in Emilia ha messo in luce che tantissimi capannoni costruiti prima delle normative antisismiche del 2005 possono venire giù come castelli di sabbia. Cosa stanno facendo le Autorità locali e Nazionali che dovrebbero occuparsene? Stanno facendo il censimento dei capannoni a rischio e chiesto ai proprietari di rilasciare una dichiarazione d'idoneità contro il rischio sismico? Consigliamo anche di fare ispezionare i supermercati costruiti in quegli anni che sembrano costruiti con la stessa tipologia. A me personalmente vengono i brividi se guardo in alto. Non vorremmo piangere centinaia di lavoratori morti in caso di nuovo terremoto. Siamo già centinaia ad aderire a questa iniziativa, e speriamo che tantissimi altri portino il lutto al braccio il 1° maggio. Chiediamo al Parlamento di occuparsi finalmente, e con la velocità che contraddistingue il Primo Ministro Renzi, anche di queste tragedie e delle problematiche elencate.. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

mercoledì 23 aprile 2014

I motivi dello sciopero

Il blog dell’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul lavoro entra in SCIOPERO contro l’indifferenza delle istituzioni e della politica verso il fenomeno delle morti su lavoro. Da oggi il blog non diramerà più notizie riguardanti i decessi sul lavoro che si susseguono senza soluzione di continuità con un incremento preoccupante rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Continueremo col nostro lavoro di monitoraggio fornendo solo il dato complessivo giornaliero delle morti. SCIOPERIAMO perchè si prenda finalmente coscienza delle reali dimensioni del fenomeno delle morti sul lavoro, molto più esteso di quello che emerge dalle statistiche ufficiali che NON PRENDONO IN CONSIDERAZIONE INTERE CATEGORIE DI LAVORATORI, in nero o con partita iva per fare solo alcuni esempi. Lo scorso 8 marzo abbiamo inviato un nostro comunicato al Presidente Renzi, al Ministro del Lavoro Poletti ed a quello delle Politiche Agricole Martina, per chiedere la messa in atto di una campagna di informazione per prevenire la strage di agricoltori schiacciati dai trattori, che ogni anno si ripete con l’arrivo della bella stagione, 46 decessi dall’inizio dell’anno di cui 36 dal giorno in cui abbiamo inviato la comunicazione, praticamente un agricoltore al giorno: non abbiamo ottenuto nessuna risposta. SCIOPERIAMO perchè il terremoto in Emilia ha messo in luce che nel caso malaugurato di nuove scosse i capannoni industriali costruiti prima del 2005 possono crollare come castelli di sabbia mettendo a repentaglio la vita di migliaia di lavoratori. Nonostante questo ad oggi non ci risulta si sia affrontato il problema concretamente, con un censimento delle strutture a rischio e con azioni tempestive di messa in sicurezza. Dal 26 aprile noi dell’Osservatorio, assieme a molti familiari dell vittime sul lavoro che aspettano giustizia, inzieremo un DIGIUNO come segno di protesta contro l’indifferenza della classe dirigente e parteciperemo alle manifestazioni del 1°maggio con il LUTTO AL BRACCIO. Vi chiediamo di diffondere questo comunicato e di partecipare simbolicamente alla manifestazioni del 1° Maggio con il lutto al braccio

domenica 20 aprile 2014

Prestano più attenzione per gli animali che per la vita di chi lavora. Mai tanti morti sui luoghi di lavoro da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Prestata più attenzione per gli animali che per la vita di chi lavora Mai tanti morti sul lavoro da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Sono andato a vedere le tabelle Excel di questi anni per controllare quanti morti sui luoghi di lavoro c’erano il 20 aprile di ogni anno. Oggi 20 aprile 2014 sono dall’inizio dell’anno 165, nello stesso giorno del 2013 erano 134, nel 2012 154, nel 2011 160, nel 2010 139, nel 2009 150, nel 2008 160. Come vedete è possibile, con questi dati fare diverse considerazioni. Nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro da quell’ormai lontano 2008, anno d’inizio della crisi, i morti sui luoghi di lavoro non sono mai calati. E questo nonostante si siano investiti centinaia di milioni di euro sulla Sicurezza. Parlano sempre ogni anno di straordinari cali delle morti sul lavoro, ma NON E’ VERO, le morti sono addirittura aumentate se si prendono in considerazioni tutte le morti sui luoghi di lavoro e non solo gli assicurati all’INAIL CHE, VOGLIAMO ANCORA UNA VOLTA RICORDARE, CHE MONITORA SOLO I PROPRI ASSICURATI E TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI CHE NON SONO ASSICURATI CON QUESTO ISTITUTO NON VENGONO CONTEGGIATI. E SONO MOLTI MILIONI DI LAVORATORI. Una leggera diminuzione dei morti c’è stata solo sulle strade ma questo non per merito della prevenzione, ma perché, e per fortuna, anche i lavoratori acquistano auto più moderne e tecnologicamente più sicure una volta rottamate le vecchie. Se avessimo una stampa veramente libera cesserebbe questa colossale mistificazione e si farebbe piena chiarezza su questi aspetti fondamentali per un paese civile. Con questi presunti cali si sono fatte leggi per “alleggerire” le normative” sulla Sicurezza. L’Italia è stata messa in mora dall’Europa, su denuncia dell’operaio Marco Bazzoni perché non rispetta parti importanti delle normative sul lavoro. Il giorno 9 marzo di quest’anno l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro ha mandato una mail alle Segreterie del Primo Ministro Renzi, del Ministro del Lavoro Poletti, del Ministro delle Politiche Agricole Martina pregandoli di fare una campagna di prevenzione perché dai dati raccolti nel corso degli anni sapevamo che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Come al solito, non abbiamo ottenuta nessuna risposta, neppure burocratica, come fanno se mandi una mail in qualsiasi altra istituzione fuori dal'Italia. Sapete da quel giorno quanti agricoltori sono morti schiacciati dal trattore che guidavano? Trentaquattro. Un numero di morti impressionante che dovrebbe lasciare sgomento qualsiasi persona che abbia ancora un barlume di sensibilità sociale. Dall’inizio dell’anno sono quarantaquattro gli agricoltori morti così atrocemente. E Renzi che si occupa di tutto, non ha il tempo di pensare anche a quest’aspetto. In questo momento detiene un altro record di velocità: quello del numero di morti sul lavoro, che cresce come non mai da quando è stato aperto l'Osservatorio. Ma questo credo non lo twitty. Spero solo che a lui, a Poletti, a Martina, le segreterie non li abbiano informati della mail che li avvertiva dell’imminente strage di agricoltori, altrimenti saremmo proprio al degrado morale e irreversibile della nostra classe dirigente, compresi i tantissimi giornalisti che dovrebbero fare informazione, non propaganda per i potenti di turno
. Ho letto che un paese civile si vede da come sono trattati gli animali. I nostri amici animali sono importantissimi, ma che verso di loro sia prestata più attenzione che per la vita di chi lavora, è un vero paradosso. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com

sabato 19 aprile 2014

In due giorni due agricoltori sono morti schiacciati dal trattore in provincia di Arezzo

Arezzo 18 aprile 2014 E' morto Giuseppe Fei di 76 anni schiacciato dal trattore. Fei è morto schiacciato dal trattore con il quale stava lavorando nel pomeriggio. La tragedia mnetre stava sistemando un terreno in località Borro della Madonna, quando ha perduto il controllo del mezzo che ribaltandosi lo ha schiacciato uccidendolo sul colpo. Sul posto sono arrivati il 118, i vigili del fuoco di Montevarchi e i carabinieri ai quali sono affidate le indagini per chiarire la dinamica dell'incidente. Ieri nella stessa provincia è morto un altro agricoltore dopo che era rimasto schiacciato dal trattore una settimana fa. E' questa la vera emergenza del Paese: occuparsi dei morti sul lavoro, soprattutto in agricoltura e specificatamente delle "morti verdi" provocate dal trattore. Sono 33 gli agricoltori morti causati dal trattore da quando il 9 marzo abbiamo lanciato l'appello a Renzi, Poletti e Martina, sapevamo già che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage causate da questo mezzo pericolosissimo. Come non chiamarli se non "omicidi verdi"? dall'inizio dell'anno sono 43 le morti causate dal tarrtore

giovedì 17 aprile 2014

Sono morti sette lavoratori in due giorni

Belluno 17 aprile 2014 E' morto un Caporal Maggiore degli alpini Williams Tracanna di 28 anni. Tracanna è morto scivolando nel vuoto durante una marcia di esercitazione lungo la normale dello Spiz Vedana sulle Dolomiti. La vittima di Pescara, aveva già svolto con il Settimo Alpini due missioni in Afghanistan. La tragedia è avvenuto a circa 900 metri di quota, nella fase di discesa. Il giovane è precipitato per circa 150 metri.Subito raggiunto dai compagni, ma purtroppo quando l'hanno raggiunto non c'era più niente da fare. Genova (l'infortunio a San Colombano)Domenico Nicodemo, manovale di 57 anni, non ce l’ha fatta ha lottato sei mesi contro la morte. Il povero manovale è stato ottanta giorni in un lettino del reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino. Poi all’ospedale di Lavagna. Infine nella Rsa di Chiavari. Nicodemo si è spento l’altra notte alla Rsa di Chiavari, dov’era ricoverato da diverso tempo. era rimasto vittima di un incidente sul lavoro a San Colombano lo scorso ottobre, non ha mai ripreso conoscenza. Accanto a lui la moglie, Elda e i figli, Michela e Simone. Un autotrasportatore di cui non si conosce ancora l'identità è morto sull'A1 nei pressi di Modena in direzione Milano dopo aver sbattuto con il TIR contro new Jersey centrale. E' morto un agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Cuneo E' morto un agricoltore incornato da un toro e travolto dalla mandria in provincia di Palermo

mercoledì 16 aprile 2014

E' morto un giovane operaio vicino a Marano, in provincia di Bolzano

Bolzano 16 aprile 2014 E' morto un operaio questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto a Giorenza, non lontano da Merano. Il giovane era intento al lavoro su una gru, quando ha perso l'equilibrio, cadendo da un'altezza molto elevata. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi, prestati con un elicottero della Protezione civile. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare la morte dello fortunato lavoratore. Indagini dei Carabinieri sulla dinamica della tragedia

martedì 15 aprile 2014

E' morto Antonio Concas edile di 46 anni a Concas di Oristano

Oristano, 15 apr.E' morto Antonio Concas edile di 46 anni. Concas è morto stamani a Cabras all'interno di un'azienda di agriturismo. Concas, dipendente di una ditta di Oristano, è morto a causa dello sfondamento di un tetto in ondulato di un capannone adibito a deposito attrezzi, precipitando da un'altezza di diversi metri mentre installava un impianto fotovoltaico,

lunedì 14 aprile 2014

Muoiono anche oggi due lavoratori

14 aprile 2014 Morti due lavoratori sui luoghi di lavoro anche oggi. E' morto un operaio in un poltronificio, schiacciato da un macchinario in provincia di Bari. E' morto un autotrasportatore in provincia di Trento.

domenica 13 aprile 2014

E' morto a Misano il pilota Emanuele Cassani

Rimini E' morto nel circuito di MISANO il pilota Emanuele Cassani, di 25 anni. la tragedia nel corso del primo Round della Coppa Italia 2014. Durante il trofeo Bridgestone 600, L'incidente è avvenuto poco dopo la partenza, come fanno sapere in una nota gli organizzatori. Si aspettano notizie più dettagliate per approfondimenti I

sabato 12 aprile 2014

Anche oggi 3 agricoltori sono morti a causa del trattore. E' morto travolto da un muletto, in provincia di Napoli Pasquale Pulcrano

Sono 3 gli agricoltori morti per il trattore. Due in Emilia Romagna e uno nel Lazio. Napoli 12 aprile 2014 E' morto Pasquale Pulcrano di 44 anni. La tragedia sul lavoro a Sant'Agnello Pulcrano è morto dopo essere stato schiacciato da un muletto mentre stava lavorando su un carrello elevatore in un deposito di bibite di Sant’Agnello. All’improvviso è stato travolto dal muletto e ha battuto violentemente la testa a terra, perdendo conoscenza. Inutili i pur tempestivi soccorsi dei sanitari del 118 per la vittima non c'è stato più niente da fare. Sul caso stanno lavorando i carabinieri di Sorrento. Il carrello elettrico e il muletto su cui stava lavorando sono stati sequestrati.

giovedì 10 aprile 2014

Un altro agricoltore morto schiacciato dal trattore, sono 25 morti schiacciati dal trattore da quando l'Osservatorio il 9 marzo ha lanciato l'allarme con una mail a Renzi, Poletti e Martina sull'imminente strage.

Viterbo 10 aprile E' morto Francesco Bottaru di 52 anni un agricoltore sardo in un incidente sul lavoro nel viterbese. Bottaru stava lavorando i campi che costeggiano la provinciale tra Tuscania e Arlena di Castro quando ha perso il controllo del trattore, che si è ribaltato schiacciandolo. All'arrivo dei soccorsi per lui non c'era piu' niente da fare.

Padre e figlio morti sul lavoro a Molfetta,

L'altro giorno avevamo dato notizie sommarie sulla morte dei due lavoratori di Molfetta, questo perchè il fatto era appena accaduto e non si avevano notizie più precise. Poi abbiamo appreso che sono morti padre e figlio. Si tratta di Nicola Rizzo di 50 anni e del figlio Vincenzo di 28. In un primo monento si pensava fossero morti per inalazione come nel caso precedente verificatosi sempre a Molfetta, mentre in realtà sono morti annegati mentre tentavano di soccorrere Alessio, secondo figlio di Nicola, colpito da un malore mentre era intento a pulire una cisterna. Alessio si trova ora ricoverato all'ospedale di Corato in prognosi riservata. Secondo le ricostruzioni sarebbe stato proprio lui a calarsi per primo nella cisterna. Accortosi che il giovane stava male, il padre è sceso ad aiutarlo ed è riuscito a metterlo in salvo, ma ha a sua volta si è sentito male. L'altro fratello, Vincenzo, è quindi sceso per aiutare il padre, morendo con lui. La tragedia è avvenuta nell'azienda Di Dio, la cui sede si trova nella zona industriale della cittadina. Sei anni fa la morte di 5 operai - Poco lontano dalla Di Dio vi è la Truck Center, ditta che si occupa di lavaggio di mezzi industriali. Lì, il 3 marzo del 2008, cinque operai morirono nello stesso modo durante la pulizia di una cisterna, inalando acido solfidrico mentre tentavano di soccorrersi l'un l'altro.

mercoledì 9 aprile 2014

Anche oggi ci sono state due vittime per infortuni sui luoghi di lavoro

Vicenza 9 marzo 2014 Ancora una tragedia nei campi dovuti al trattore e all'indifferenza della nostra classe dirigente, responsabile morale di questa carneficina. Oggi dobbiamo piangere la morte di Antonio Nani, 70 anni, titolare dell’azienda agricola e presidente del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta. Nani che stava trasportando fuori dalla propria coltivazione di ulivi i rami risultanti dalla potatura delle piante. La causa è sempre la stessa il trattore che si ribalta a causa del terreno in pendenza e le condizioni atmosferiche. Durante una manovra il trattore si è ribaltato a causa del forte pendio e della scivolosità del terreno.In questo caso sembra che il trattore avesse il sistema di protezione anti ribaltamento, ma purtroppo sembra fosse disinserito. Ed anche per questo che il 9 aprile abbiamo mandato una mail a Renzi, Poletti e Martina per aprire una campagna d'informazione perchè entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Come al solito senza ottenere nessuna risposta, neppure di carattere burocratico.Da quel giorno sono stati 24 gli agricoltori schiacciati dal trattore. Una mostruosità che non apre il cuore di chi governa. E' così da sempre, da quando nell'ormai lontano 1° gennaio 2008 ho aperto l'osservatorio. Chi ci governa è insensibile alle morti sul lavoro e questo anche perchè i lavoratori non hanno nessuna rappresentanza parlamentare. Purtroppo dobbiamo registrare un'altra vittima sul lavoro a bagheria in provincia di Palermo. In questo caso è morto un falegname, Mario Di Salvo di 65 anni che ha perso la vita restando schiacciato sotto un macchinario. Non si conosce ancora l’esatta dinamica della tragedia. sono dovuti arrivare i Vigili del Fuoco per estrarre il cadavere di Di Salvo.

martedì 8 aprile 2014

Anche oggi 5 lavoratori morti sui luoghi di lavoro; una strage infinita che lascia sgomenti, ma solo i cittadini normali, non i nostri politici che sembrano ignorare queste tragedie, in questo momento siamo dall'inizio dell'anno a +26% rispetto allo stesso giorno del 2013

Bari 8 aprile 2014 Sono morti due operai dopo essersi calati in una cisterna per soccorrere un collega che era intento a pulirla e che era stato colto da malore per le esalazioni.L'operaio colto da malore si è salvato, mentre i due operai soccorritori sono morti. E' accaduto questa mattina a Molfetta, all'interno di una azienda che commercializza prodotti ittici. Non si conoscono ancora le generalità delle vittime RAVENNA, 8 APRILE 2014 E' morto Lorenzo Petronici di 58 anni, è morto questa notte nello stabilimento ravennate di Marcegaglia. Petronici dipendente di una ditta esterna, secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato travolto da un'enorme bobina di acciaio. La dinamica della tragedia non è ancora chiara ed è avvenuta questa notte, e non ci sarebbero infatti testimoni diretti dell' accaduto. Anche un agricoltore è morto in Puglia e un operai dell'industria in Piemonte, per quest'ultimo la morte è dovuta ad una caduta provocata da un malore

venerdì 4 aprile 2014

Sono 9 i morti sui luoghi di lavoro in 48 ore. Cosa possiamo fare noi cittadini per far smuovere la politica su queste tragedie?

Con i cinque morti di oggi nelle province di Treviso, Mantova, Torino, Fermo e Palermo sono morti 9 lavoratori in soli due giorni e 132 dall'inizio dell'anno. Un'autentica carneficina che lascia indifferente la politica che potrebbe fare tanto, ma purtroppo non fa niente. Cos'altro possiamo fare? Niente, con questa classe dirigente è come parlare con un muro di gomma che è indifferente a tutte le problematiche del mondo del lavoroChi vuole avere notizie più approfondite può chiedere a carlo.soricelli@gmail.com

giovedì 3 aprile 2014

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro: due nella provincia di Brescia e uno in quella di Salerno

Brescia 3 aprile 2014 E' morto Un'altra tragedia sul lavoro, nel primo pomeriggio di oggi, a Calvisano. Poche ore dopo l'incidente che si è portato via un operaio, schiacciato da una lastra di metallo nella sede della Bresciacciai, un nuovo dramma si è consumato nella Bassa. Poco dopo le 13 un edlile è rimasto folgorato mentre stava lavorando. Secondo le prime informazioni stava effettuando alcuni lavori all'interno delle Officine Vaia di via Brescia. La vittima per cause in corso di accertamento, avrebbe urtato con un attrezzo il cavo dell'alta tensione, rimanendo folgorato. Inutile l'intervento del 118 e il tentativo di rianimare il muratore, in arresto cardiaco. L'uomo è deceduto alcuni minuti dopo. Salerno 2 aprile E' morto Gianluca Procida di 41 anni. Procida ha perso la vita mentre stava riparando delle macchine presso la sua ditta, nella zona industriale: ad una di esse, una leva di comando l'ha colpito violentemente alla testa uccidendolo. A lanciare l’allarme, i familiari: sul posto i soccorsi, la polizia municipale ed i carabinieri. Inutile,

mercoledì 2 aprile 2014

E' morto Giuseppe Garzillo cadendo da un muletto

Salerno 1 aprile 2014 E' morto Giuseppe Garzillo di 50 anno. Garzillo è morto dopo essere caduto dal muretto di una scuola. La tragedia nei pressi della media De Lorenzo, a Nocera Inferiore. Giuseppe Garzillo, dipendente della Nocera Multiservizi, ha perso la vita nel trasporto all'aspedale. Secondo le prime ricotruzioni il dipendente avrebbe perso l’equilibrio mentre si trovava seduto su uno dei muretti che costeggia l’ingresso della scuola.

martedì 1 aprile 2014

E' morto Antonio Vizzini alla Raffineria Eni di Gela e altri 5 agricoltori sono morti schiacciati dal trattore

Caltanisetta 1 aprile 2014 E' morto Antonio Vizzini alla Raffineria Eni di Gela un operaio ha perso la vita, pare schiacciato da una gru. Vizzini è stato trasportato in ospedale, dove però è morto L’incidente sarebbe avvenuto all’interno della Centrale termoelettrica. Antonio Vizzini e lavorava per la ditta Lorefice. Sul posto polizia e carabinieri. Sono morti 5 agricoltori schiacciati dal trattore: due in Sicilia, uno in provincia di Bologna, uno in Toscana e un altro in Umbria. per maggiori informazioni chiedere a carlo.soricelli@gmail.com

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?