morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 dicembre 2014

Si sta concludendo un anno orribile per i lavoratori. Mai tanti morti sul lavoro come quest'anno

Sono quattordici i lavoratori morti in questi ultimi due giorni del 2014. Si spera che le notizie non siano vere, che esiste ancora una fievole speranza di trovare in vita i cinque autotrasportatori della Norman Atlantic: si tratta di quattro napoletani e un messinese di cui non si sa più niente. Anche dei marinai turchi dispersi al largo di Ravenna dopo una collisione non si trova traccia. A queste probabili vittime occorre aggiungere altri due lavoratori morti in provincia di Latina e sull'autostrada A20 Messina-Palermo. Come ho già scritto più volte si sta chiudendo un anno orribile per chi lavora. E' da quando ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 che non ci sono tanti morti. Siamo a +12,8% rispetto all'intero 2013 e a +3,1 rispetto all'intero 2008 e questo nonostante si siano persi da quell'anno milioni di posti di lavoro "buoni". I morti sul lavoro si sono solo spostati da contratti a tempo indeterminato a quelli precari, in nero e partite iva individuali. E questo senza che sia ancora entrato in vigore il Jobs act che produrrà un'ulteriore precarizzazione del lavoro, con conseguente aumento degli infortuni, anche mortali. Chi si opporrà più alla richiesta di svolgere un lavoro pericoloso se corre il rischio di essere licenziati con una scusa se si rifiuta? Occorre una svolta radicale e dare a chi ha un lavoro dipendente e a una falsa partita iva una rappresentanza politica che adesso non hanno in parlamento. Basta divisioni nel mondo del lavoro. Impegniamoci tutti per dare una rappresentanza politica vera e diretta a chi lavora.

domenica 28 dicembre 2014

Due morti e quattro dispersi nell'imbocco del Porto di Ravenna

Tragedia nel Porto di Ravenna, dove sono morti 2 lavoratori e altri 4 sono dispersi a causa di uno scontro tra due mercantili, uno turco, che poi è colato a picco, e l'altro del Belize a circa un miglio dalla costa romagnola. La collisione sarebbe avvenuto mentre una entrava nel porto canale e l'altra era stava uscita. Sulla zona c'era una fittissima nebbia ma questo, a mio parere non può provocare simili disastri se non ci fosse anche incuria e scarsa attenzione per la vita di chi lavora.

sabato 27 dicembre 2014

Job act

Job act L’indecente concertazione tra poteri forti, politica di destra, industriali che controllano i media, sindacati compiacenti e sinistra non legittimata dal voto popolare. Quello che stiamo vedendo in questi giorni è la concertazione, più o meno occulta, di forze che vogliono portare l’Italia a competere con i paesi industrializzati i ma con quelli in via di sviluppo. L’’approvazione del Job Act ci riporta direttamente all’800. Un concentrato di forze che vogliono distruggere il potere contrattatale dei lavoratori attraverso lo svuotamento dei diritti acquisiti alle precedente generazioni, che hanno dato il sangue per conquistarlo. Il decisionismo di questo governo, non legittimato dal voto popolare, in quanto il leader non è stato legittimato per guidare il nostro paese, è rivolto solo contro chi lavora, privandolo del bene primario, di poter esprimere attraverso i propri rappresentanti . Da oggi in poi il lavoro a tempo indeterminato non esiste più. Lo sbandierato contratto a “tempo indeterminato a tutele crescenti” non è altro che un contratto precario che dura trentasei mesi, dove si potrà essere licenziati ogni quattro e che in caso di licenziamento, anche ingiusto, si avrà solo un indennizzo maggiore. La legge Poletti, se chi lavora non ne comprende la gravità e si muoverà di conseguenza, è tutto questo. Questa nuova legge che di fatto riduce in semi schiavitù chi lavora avrà conseguenze inimmaginabili da adesso in avanti. Senza contratto a tempo indeterminato ci sarà un ulteriore crollo della natalità. Entro pochi anni spariranno i sindacati “scomodi” a favore di quelli filo industriali e un esempio l’abbiamo già avuto vedendo chi ha proclamato gli scioperi e chi no, pensando così (sbagliando) di raccogliere il consenso che altri sindacati hanno adesso. I salari non copriranno il potere d’acquisto perché non sarà più possibile nessuna contrattazione. Entro pochi anni cominceranno, con la scusa della crisi, i licenziamenti di quelli che hanno ancora un contratto a tempo indeterminato che hanno ancora la protezione dell’articolo diciotto. Si creerà una piccola “casta aziendale” di lavori super specializzati che saranno quelli che le aziende riterranno utili per far andare avanti le aziende. Tutti gli altri saranno “intercambiabili”. Ma anche minoranza di questi lavoratori “casta” dovrà adeguarsi al nuovo corso jobactiano. Sindacati come la CGIL, la UIL , che alla fine si è accorta col nuovo segretario Barbagallo, del pericolo mortele del job act per l’organizzazione e i lavoratori. E questo riguarda anche i sindacati di base che saranno anche loro spazzati via. Anche i lavoratori Statali e quelli degli Enti Locali non dovrebbero dormire sonni tranquilli. Il job act e la libertà di licenziamento riguardano anche loro, la Ministra Madia dice di no, ma il job act riguarda tutti i lavoratori, nessuno escluso. E’ addirittura ipotizzabile che riguardi anche carabinieri, poliziotti e esercito. Nessuno si iscriverà più a un sindacato che fa davvero il suo mestiere se rischia il licenziamento. Come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, ed è per questo che sono molto duro verso chi ha votato questa legge in parlamento, compresi i tanti sindacalisti che l’hanno votato questa legge, ho già visto cosa ha già portato l’arrivo di Renzi e di un partito che ha preso i voti dai lavoratori , per poi fare leggi contro di loro. Rispetto all’anno scorso abbiamo già un aumento di oltre il 10% delle morti sui luoghi di lavoro, e addirittura, nonostante nel frattempo si siano persi milioni di posti di lavoro, anche un aumento complessivo rispetto all’intero 2008, anno di apertura dell’Osservatorio, siamo già a +1%. E questo aumento si concentra in categorie non assicurati all’INAIL che ha visto un calo consistente in questi anni. Ma qual è la causa di questa politica filo industriale? Nel Parlamento e nelle Amministrazioni, a parte alcuni di cinque stelle, non ci sono parlamentari che vengono direttamente dal lavoro dipendente. Un parlamento in mano alle lobby di professionisti della politica, industriali e rappresentanti di categorie forti. Che fare? Occorre lavorare acremente, fin da ora per portare nelle Istituzioni chi viene dal lavoro dipendente, noi ci stiamo provando. Ciascuno di noi mantenga le proprie idee politiche, ma lavori per portare i migliori rappresentanti di queste categorie in parlamento e nelle Istituzioni.

giovedì 25 dicembre 2014

Orwell è tra di noi

25 DICEMBRE 2014. Orwell è tra di noi Si sta concludendo l'anno orribile dei lavoratori. Tutti i diritti sono stati tolti e le morti sui luoghi di lavoro hanno superato addirittura quelle del 20008. Erano 637 quell'anno e siamo a 640 in questo triste giorno di Natale 2014. Sei anni di monitoraggio reale sulla vera entità del fenomeno, senza condizionamenti di sorta, hanno messo in luce che purtroppo i morti sul lavoro addirittura crescono e non calano come ci viene propinato ogni anno con toni trionfalistici da chi ci governa. Una vergogna vedere che se un cittadino "normale" mette a disposizione della collettività con lavoro volontario il suo tempo trova non solo indifferenza ma addirittura ostilità da parte di chi ci amministra a tutti i livelli e questo perchè sanno che devono vergognarsi della loro indifferenza e della distanza che hanno con i "sudditi" che governano. L' andamento occultato di queste tragedie mette in luce anche che chi lavora non ha nessuna rappresentanza in Parlamento e nelle Amministrazioni ed è per questo prioritario che si trovino nuove forme di rappresentanza per le decine di milioni di lavoratori e di pensionati, che vedono i loro diritti ogni giorno calpestati da lobby che controllano le istituzioni ad ogni livello e che lavorano esclusivamente per i propri interessi, che sono alternativi a quelli dei salariati, dei pensionati. Il Job Act porterà ulteriori sofferenze per chi lavora: Il contratto a lavori crescenti non è altro che una nuova forma di capolarato che toglie tutti i diritti, sia sindacali che economici. Il famigerato lavoro atempo indeterminato a tutele crescenti non è altro che questo: un lavoro precario per tutti che dura trentasei mesi e nel quale si può essere licenziati ogni 4 mesi e se licenziati ingiustamenti si avrà come indenizzo solo un pò di denaro in più. IL RICATTO ENTRA A PIEDI PARI NEI LUOGHI DI LAVORO. Sono i soldi di giuda che tanti sindacalisti e persone che si dichiarano di sinistra hanno "virtualmente" intascato appoggiando questo scempio dei diritti. Un intreccio perverso d'interessi hanno portato a questo per distruggere, oltre che economicamente anche nei diritti chi lavora. Una disinformazione mediatica fa passare anche questo come un avanzamento dei diritti. Orwell come avevo prenosticato già oltre vent'anni fa è tra di noi e controlla la nostra "democrazia". Nel frattempo si continua a morire anche in questi giorni di lavoro. Sono morti in Lomabrdia, in Calabria e in veneto e anche i tanti criminalizzati stranieri pagano un prezzo elevatissimo di sangue. In questi due gioni sono morti un senegalese e un marocchino.

martedì 23 dicembre 2014

Annus Horribilis, il 2014 è un anno orribile per chi lavora.

Annus Horribilis il 2014 per chi lavora. Chi lavora, e in questa categoria ci sono tutti i lavoratori dipendenti, si sta concludendo un anno orribile. Chi lavora, oltre ad avere subito con il Job Act l'annullamento di tutti i diritti conquistati dai lavoratori delle precedenti generazioni e ci riferiamo in specifico all'abolozione di fatto dell'articolo 18, c'è da registrare un incremento superiore dl 10% dei morti sui luoghi di lavoro. In questo momento ci sono solo 2 morti di differenza rispetto all'intero 20008, anno d'apertura dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Questo non è il nuovo che avanza, ma un ritorno di fatto agli anni 50, se non peggio. In questi ultimi due giorni sono morti altri 4 lavoratori: nelle province di Messina, di Brescia e di Ancona dove un pescatotore è stato trovato morto in mare dai compagni di lavoro. Un autotrasportatore veneto è poi morto sull'autostrada A 1 tra Bologna e Firenze. Diamo una rappresentanza politica diretta, a chi lavora. E' l'unica strada per fermare questo scempio dei diritti che ci ha portato questo vecchio che avanza e che vuole portare i lavortori italiani non a rapportarsi con gli Stati europei, ma con i paesi sottosviluppati.

domenica 21 dicembre 2014

Ancora due morti sui luoghi di lavoro

Muore in provincia di Salerno un edile di cui non si conosce ancora l'identità. La vittima che aveva 46 anni è morta cadendo dal tetto di un capannone che stava ristrutturando. In provincia di Biella è morto un agricoltore di 86 anni schicciato dal trattore. Sono 151 gli agricotori morti così atrocemente dall'inzio dell'anno e 141 da quando abbiamo mandato il 28 febbraio 2014 una mail a Renzi Poletti e Martina avvertendoli dell'imminente strage che sarebbe ricominciata entro pochi giorni.

venerdì 19 dicembre 2014

registriamo altri 4 morti sui luoghi di lavoro

19 dicembre 2014 Registriamo altri 4 morti sui luoghi di lavoro. in provincia di Arezzo è morto Mario Abate Cinea autotrasportatore di 57 anni che con il suo Tir è andato fuori strada dopo aver urtato un guardrai rimanendo ucciso sul colpo. Sempre in Toscana, in Provincia di Grosseto è morto F.N un fabbro che stava lavorando su un cancello che lo ha travolto. in provincia di Benevento un pensionato agricoltore è morto annagado dopo essere caduto in un pozzo. In provincia di Sondrio un artigiano che tagliava le pietre è morto cadendo in un dirubo.

mercoledì 17 dicembre 2014

Ancora due morti in edlizia

16 dicembre 2014 Purtroppo dopo alcuni giorni di "tranquillità" è ripresa la strage di lavoratori in provincia di Udine è morto Fadil Begososki di 50 anni. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio è caduto mentre era impegnato nel rifacimento della copertura di una vecchia stalla. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti oltre al personale del 118 anche i vigili del fuoco e i carabinieri. La dinamica dell’incidente è attualmente ancora al vaglio degli inquirenti. In provincia di Treviso è morto Mirco Caneva di 60 anni. caneva ha sofferto per oltre 9 mesi, dall'infortunio che aveva avuto il 9 marzo scorso. Caneva era su una scaletta quando si era staccato il pesante braccio metallico di una gru, che l’aveva sfiorato, facendolo volare a terra. sembra un infortuni da poco, ma poi le sue condizioni si sono aggravate fino a portarlo alla morte.

domenica 14 dicembre 2014

DIOPPPS Disoccupati-impiegati-operai-precari-partite iva-pensionati-studenti

Questo è un momento storico drammatico, solo chi non vuole vederlo non lo vede, l’assurdità delle politiche renziane stanno distruggendo per sempre il legame che il PD aveva col mondo del lavoro e i meno abbienti. Già l’appoggio del PD al Governo Monti e alla legge Fornero avevano fatto allontanare gran parte dei lavoratori, mettendo in ginocchio intere famiglie di esodati, l’allungamento generalizzato dell’età lavorativa ha poi privato della meritata pensione i lavoratori, anche quelli che fanno un lavoro pericoloso e pesante. Non a caso oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro hanno un’età superiore a sessanta anni. Poi il Job Act ha dato il colpo di grazia al legame residuo che questo partito aveva col mondo del lavoro. Renzi pensava che con 80 euro avrebbe comprato la dignità e i diritti di chi lavora. Ma si vede bene che proviene da un altro mondo, che non conosce chi lavora nelle fabbriche, negli uffici, le partite iva ecc…Il colpo di grazia è stata poi la politica scellerata di Mare Nostrum che ha riversato nelle periferie italiane centinaia di migliaia di disperati che sono entrati in competizione con le categorie più povere. Certo che si dovevano salvare queste persone. Ma non imporre all’Europa in proporzione parte di queste persone distribuite equamente in tutti i paesi, ha fatto scoppiare le periferie italiane e fatto montare un razzismo che sta portando una valanga di voti alla Lega di Salvini che con la sua demagogia sta portando la destra italiana a un consenso mai visto. Non può esserci solo l’Europa dei tecnocrati e dei banchieri, ci vuole anche una politica della Solidarietà europea. L’aliquota delle tasse poi proposta dalla Lega al 15% vuol dire privare tutti della Sanità pubblica, dei Servizi, alle Manutenzioni e favorire i più ricchii che questi servizi possono permetterseli privatamente. Occorre dimezzare l’enorme debito pubblico italiano e si può fare solo con una Patrimoniale pagate da tutti in rapporto ai propri redditi e capitali, qui si che ci vuole un’aliquota unica in proporzione a quello che si possiede. Se ci sarà una fuga di capitali, essendo questi in euro italiani occorre farli diventare carta straccia se esportati illegalmente. E questo, a mio parere si può già fare con quelli che sono all’estero, se chi li possiede non ne dimostra la provenienza lecita. Farli tornare in Italia tassati al 50% altrimenti che si vadano a spazzare il sedere, chiunque li possieda. Il renzismo è ormai finito, non può Renzi portare alle elezioni il paese perché le perderebbe. I delusi della sinistra PD che non lo hanno votato anche alle recenti elezioni in Emilia Romagna, non faranno nessuna differenza tra lui e Salvini e mai lo voteranno dopo il Job Act che priva dei diritti fondamentali chi lavora. La sinistra, quella vera è dispersa in mille rivoli, se non si vuole che questa destra montante diventi maggioritaria nel paese occorre cercare di riaggregarla, noi stiamo cercando di farlo, vogliamo un partito di sinistra grande, che ha un potenziale di voti immenso, basta divisioni che spesso nascondono solo posizioni personali di potere, e mettiamoci tutti al servizio dei cittadini e dei lavoratori che devono avere una rappresentanza parlamentare in proporzione ai loro voti. Il nostro comitato formato da dieci persone che abitano in diverse regioni, ha come Presidente Marco Bazzoni operaio metalmeccanico toscano iscritto alla FIOM . Ci ripromettiamo di diventare punto di riferimento per la riaggregazione della sinistra dispersa in tutte le regioni italiane, chi è d’accordo ci contatti. Carlo Soricelli del Comitato DIOPPPS e curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 13 dicembre 2014

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Il Ministro Martina va in macchina a commentare il...

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Il Ministro Martina va in macchina a commentare il...: Non posso non indignarmi come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro nel vedere il Ministro delle Politiche...

Il Ministro Martina va in macchina a commentare i cantieri dell'EXPO di Milano, ma niente ha fatto per salvare la vita dei tanti agricoltori che muoiono schiacciati dal trattore

Non posso non indignarmi come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro nel vedere il Ministro delle Politiche Agricole nelle Cronache del TG La7 fare una sfilata in macchina e commentare i cantieri dell'EXPO di Milano mentre non ha fatto niente da quando il 28 febbraio ho mandato una mail a Lui, a Renzi e a Poletti, avvertendoli dell'imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Da quel giorno ne sono morti così tragicamente 140 e 150 dall'inizio dell'anno. E non si vergogna.Ed è anche per questi motivi che chiuderò l'Osservatorio Indipendente di Bologna il 31 dicembre. Il paese non si merita questa classe dirigente.

E' morto il Vigile del Fuoco Gianluca Latini in provincia di Ancona

Ancona 12 dicembre 2014 E' morto intossicato dalle esalazioni Gianluca Latini vigile de foco di 48 anni. La tragedia in un capannone. I Vigili del Fuoco erano intervenuti per spegnere un incendio scoppiato nell'ex capannone Fiat di Marina di Montemarciano. Latini si è sentito male durante le operazioni di spegnimento ed è morto, forse stroncato da un infarto. Tutti i tentativi di rianimarlo si sono rivelati inutili. La tragedia è accaduta vicino al Famila. Sotto choc i colleghi di lavoro e il comando di Senigallia, cui era aggregato.

giovedì 11 dicembre 2014

Purtroppo è ripresa la "conta" delle morti sui luoghi di lavoro

Sembra interrotta la catena di morti di quest'anno. Purtroppo sono da registare ancora due morti sui luoghi di lavoro.In provincia di Pordenone è morto Dino Innocenti, titolare di un'azienda di lavorazione legnami e semi oleosi di Morsano al Tagliamento. Sembra che Innocenti sia morto schiacciato da un muletto. Sconosciute ancora le cause della tragedia. In provincia di Frosinone un operaio trentenne è morto cadendo dal tetto dell'azienda in cui lavorava.

Io mi difendo DIOPPPS (Disoccupati Impiegati Operai Precari Partite Iva Pensionati Studenti)

IO MI DIFENDO DIOPPPS (Disoccupati Impiegati Operai Precari Partite Iva Pensionati Studenti) Il nostro paese, il mondo del lavoro, i disoccupati, i precari, i pensionati, le partite iva individuali, gli esodati e gli studenti hanno bisogno di qualcosa di nuovo che li rimetta al centro delle politiche; negli ultimi anni queste categorie sono state emarginate e utilizzate per fare gli interessi esclusivi di una classe politica e dei più abbienti che hanno nel Parlamento lobbies potentissime che lavorano esclusivamente per i loro interessi. E questo riguarda tutti i partiti. DIOPPPS si propone di portare nelle Amministrazioni e nel Parlamento solo persone provenienti da queste categorie che sono state le sole a pagare la crisi. In questi ultimi vent’anni sono stati tolti i diritti conquistati dalle precedenti generazioni e una minoranza di italiani si è immensamente arricchita a discapito delle categorie più deboli. Basta leggere l’ultimo rapporto OCSE sull’Italia che lo scrive esplicitamente. Leggi come la Treu, la Biagi, la Fornero hanno ridotto alla fame e al silenzio sui diritti con il precariato, con tutte le forme di lavoro flessibile e l’allungamento dell’età pensionabile. Tra l’altro è ormai provato che il cosiddetto lavoro flessibile, oltre che indebolire ridurre in semi schiavitù chi lavora, provoca l’impoverimento anche delle aziende che lo praticano e uccide tantissimi lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro come può documentare l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Renzi e Poletti con il Job Act tolgono quei residui diritti che ancora resistevano con l’articolo 18, che di fatto viene abolito. Le conseguenze in pochi anni saranno drammatiche sotto tutti i punti di vista. Chi come me lavorava già negli anni sessanta sa di cosa parlo. DIOPPPS si propone di abolire tutte queste leggi inique che hanno ridotto alla fame e al silenzio chi lavora. E questo si può fare solo se si portano in parlamento tantissimi lavoratori, pensionati, precari, disoccupati, partite iva individuali e studenti. Qui ne va della sopravvivenza di chi lavora, di chi lo sta cercando e della dignità che non può fermarsi davanti ai cancelli dei luoghi di lavoro. Rinchiudersi in un vuoto astensionismo non fa che aumentare il potere, le diseguaglianze e favori chi più ti sta danneggiando. Tengo a precisare, come ho espresso più volte, che io non sono comunista, questa definizione non la merito; è impossibile in questo momento dell’Umanità, ancora in uno stadio troppo arretrato e primitivo per valori così alti quali l’uguaglianza e la giustizia sociale. L’uomo non è ancora pronto e probabilmente ci vorranno centinaia di anni per vedere realizzato un progetto simile. La tragica esperienza dell’Unione Sovietica ci ha mostrato questo. Che non siamo pronti come umani a un disegno così grandioso e che in noi tutti prevale ancora l'istinto primordiale che supera l'elaborazione culturale e l’egoismo individuale. Occorre allora cercare concretamente di difendere i più deboli, che devono cominciare a capire che non si può essere gli “utili idioti” di chi poi lavora contro i loro interessi. Non bisogna rinchiudersi in un brontolio sordo che arriva al disimpegno verso tutto quello che sa di sociale e lasciare che i tuoi avversari imperversino in tutti i luoghi dove si prendono le decisioni che ti riguardano. Occorre cercare di ridiventare protagonisti e difendere i diritti da chi te li ha tolti e ce li sta togliendo, senza dividersi e spezzettarsi in mille rivoli inconcludenti. Come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna rimango sgomento nel vedere l’indifferenza di chi ci sta governando verso il fenomeno delle morti sul lavoro che non sono mai state così tante da quando ho aperto sei anni fa l’Osservatorio considerando che già un mese fa avevamo superato i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2013. Noi abbiamo un grande italiano, il Procuratore di Torino Raffaele Guariniello che da anni propone una Procura Nazionale Sicurezza sul Lavoro e che ha sempre difeso il mondo del lavoro dal mancato rispetto delle leggi. Io mi augurerei che chi lavora e i sindacati lo proponessero come prossimo Presidente della Repubblica. In lui troverebbero un ostacolo insormontabile contro i diritti di chi lavora. Esiste uno spazio enorme, i lavoratori, i disoccupati, i precari, gli studenti che hanno idee di uguaglianza sono decine di milioni. Occorre dire basta alle divisioni e cercare di riproporre un soggetto unico portare dei valori di giustizia sociale. Non rinchiuderti in te stesso, torna protagonista della tua vita e cerca di salvaguardare i tuoi interessi e di dare il tuo contributo. Scrivi che apprezzi questo programma? Un comitato formato da una decina di persone di diverse regioni italiane è già formato per mettere in campo un movimento che dalla base e senza intermediazioni cerchi di riaggregare quella sinistra dispersa che può diventare importante come Syriza in Grecia e Podemos in Spagna che nei sondaggi sono diventati i primi partiti in quegli Stati in poco tempo. SI PUO' TENTARE anche qui in Italia e a mio parere con risultati clamorosi. Riaggregare le basi di SEL, Sinistra PD, Rifondazione, L'Altra Europa con Tsipras i tantissimi cinquestellati di sinistra, anche la maggioranza degli italiani che non sono andati a votare, e coinvolgere la galassia che sta ancora più a sinistra in un progetto che abbia come cardine la difesa dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, dei disoccupati e precari e delle partite iva. Credo possa diventare molto importante. Cosa ne pensate? Non è in fondo necessario formare un nuovo partito se non si riesce, ma pretendere che a rappresentare queste categorie ci vadano persone che di queste categorie fanno parte. Non occorre più delegare ad altri, ai professionisti della politica la rappresentanza sociale di queste categorie. In questi ultimi anni abbiamo pagato la crisi solo noi. Occorre dire BASTA ai ladri di voti che in campagna elettorale e a parole difendono chi lavoro ma in pratica fanno solo i loro interessi e leggi per privare queste categorie dei diritti. MANDIAMO NELLE AMMINISTRAZIONI E IN PARLAMENTO SOLO CHI CONOSCE LA FATICA E IL VALORE DEL LAVORO DIPENDENTE, DELLA SOFFERENZA DI ESSERE UN DISOCCUPATO, UN PRECARIO, UN PENSIONATO AL MINIMO E UNA PARTITE IVA INDIVIDUALE. Carlo Soricelli del Comitato per la difesa dei diritti dei lavoratori e curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 6 dicembre 2014

Un altro lavoratore è morto in Veneto per infortunio sul lavoro

Anche il Veneto sta pagando un prezzo elevatissimo di sangue. Con la morte oggi di Stefano Zacchia, un tecnico di una ditta che stava manovrando per tendere un cavo dell'ENEL in provincia di Belluno. Poi il caso del panettiere Daniele Villa di 41 anni, che non è morto per infortunio sul lavoro e che non aggiungiamo tra queste vittime, ma che merita d'essere ricordato per essere stato assunto 5 ore dopo la sua morte per infarto. Sono già 56 i morti sui luoghi di lavoro in Veneto dall'inizio dell'anno e occorre ricordare che sulle strade ne muoiono almeno altrettanti.

Un silenzio assassino sulle morti sul lavoro anche in Emilia Romagna

Bologna 6 dicembre 2014 E' morto Gianpietro Ganzaroli un artigiano carpentiere di 41 anni in provincia di Bologna. La vittima è caduta da un soppalco in legno sbattendo la testa. Un silenzio assassino quello della politica nella nostra regione che è indifferente alla strage di lavoratori. Sono già 51 sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno e tutti concentrati nell'artigianato, nel precariato e dove il sindacato non è presente. BASTA e si vergogni chi fa politica qui da noi. In rapporto al numero di abitantii, che è l'unico paramentro valido la nsotra regione è sempre ai vertici di questa classifica. la gente non va più a votare...e c'è da dire VI MERAVIGLIATE? basta ci vuole una nuova classe dirigente che ha cuore per chi lavora

E' morto Ignazio La Nasa un muratoe di 54 anni

VERCELLI, 5 DIC - E' morto Ignazio La Nasa un muratoe di 54 anni. La tragedia nelle prime ore del pomeriggio, a Trino Vercellese. Secondo i primi accertamenti sulla tragedia, La Nasa è precipitato a causa di un cedimento strutturale durante alcuni lavori che stava svolgendo in una casa . Nonostante i soccorsi tempestivi che hanno visto l'intervento dei medici del 118, la vittima è morta sul colpo.

venerdì 5 dicembre 2014

E' morto a Andria Vincenzo Paparella

Bari 4 novembre 2014 E' morto a ANDRIA Vincenzo Paparella un operaio di 52 anni. paparella è morto schiacciato da un pistone idraulico, mentre stava lavorando alla manutenzione del cassone di un autocarro. LLa tragedia all'interno dell'azienda. Secondo la ricpstruzione dei carabinieri che hanno sequestrato il mezzo e il cantiere, l'autocarro era fermo e il cassone vuoto e nella posizione di scarico quando il pistone si è staccato facendo scivolare il cassone su Paparella.Indagini sono in corso, da parte dei militari, coadiuvati anche da tecnici specializzati per accertare eventuali responsabilità.

giovedì 4 dicembre 2014

ieri 3 dicembre un giorno infausto per il mondo del lavoro, per i precari e per chi un lavoro lo sta cercando

Ieri 3 dicembre 2014 un giorno infausto per il mondo del lavoro, per i precari e per chi un lavoro lo sta cercando Continua la strage di lavoratori anche in dicembre, sono già 9 le morti sui luoghi di lavoro in soli 3 giorni. Dalle province di Brescia e Oristano, da Ascoli Piceno a Rimini, da Salerno a Imperia, Ascoli Piceno Chieti e Treviso. Ma nessuno ne parla, Nessuno di quelli che ci governa fa qualcosa. Pensano solo a togliere i diritti a chi lavora. Quella di ieri sarà ricordata come una giornata infausta per tutti quelli che lavorano o che lo stanno cercando. i precari e i nuovi assunti non avranno più la possibilità d'avere un lavoro stabile che assicuri loro una vita dignitosa e la possibilità d'opporsi anche nello svolgere un lavoro pericoloso pena il licenziamento con una scusa. Alle prossime elezioni ci ricorderemo di quelli che l'hanno approvato.

mercoledì 3 dicembre 2014

Continua la strage di lavoratori, sono stati 4 nei primi due giorni di dicembre

Un autotrasportatore di 65 anni è morto in una galleria nella Statale 28 in provincia di Imperia, la causa è stato uno scontro con un altro mezzo. A Salerno è morto Andrea Cuomo di 57 anni cadendo da un'impalcatura. I carabineiri stanno indagando per accertare le cause che hanno provocato la tragedie e se il lavoratori fosse regolarmente assunto o se lavorasse in nero.

martedì 2 dicembre 2014

Terribile morte di Massimo Sarri che ha avuto la tesat schiacciata da una piegalamiere

Treviso 2 dicembre 2014 E' stata una morte terribile quella di Massimo Sarri di 47 anni rimasto schiacciato con la testa mentre cercada di riparare una macchina piegalamiere. Non ancora chiare le dinamiche della tragedia. Dai primi accertamenti è emerso che Sarri sarebbe deceduto a causa dello schiacciamento del capo mentre stava riparando una piegalamiere in avaria. Inutili i soccorsi dei sanitari. Sono già 55 dall'inzio dell'anno i morti sui luoghi di lavoro in Veneto che si conferma sempre ai vertici di questa triste classifica.

lunedì 1 dicembre 2014

Report morti sul lavoro nei primi 11 mesi del 2014

Report morti sul lavoro 1 gennaio 2014 – 30 novembre 2014 http://cadutisullavoro.blogspot.com L’OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO CHIUDERÀ IL 31 DICEMBRE 2014, DOPO SEI ANNI DALL’APERTURA PER “INDIFFERENZA” Invito a visitare anche il blog “fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it/ dove ho scolpito e dedicato un vaso di fiori a ciascuna vittima dei familiari di morti sul lavoro che ho conosciuto attraverso l’Osservatorio e dove si possono leggere testimonianze sui lavoratori deceduti, testimonianze che non possono non commuovere chi le legge In 11 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 599 lavoratori, tutti documentati, Dall’inizio dell’anno oltre 1150 sei si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 30 novembre del 2013 è del 9,6%, il 30 novembre del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio i morti sui luoghi di lavoro erano 609 solo -1,7% e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro e si siano spesi per la Sicurezza sul lavoro centinaia di milioni di euro . VOGLIAMO ANCORA UNA VOLTA RIBADIRE CON FERMEZZA CHE SECONDO I NOSTRI DATI IN QUESTI SEI ANNI NON SI REGISTRA NESSUN CALO SIGNIFICATIVO DEI DECESSI SE SI PRENDONO IN CONSIDERAZIONE TUTTI I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO E NON SOLO QUELLI MONITORATI DAL’INAIL. CON DATI ALLA MANO POSSIAMO AFFERMARE CHE IN QUESTI ANNI DI MONITORAGGIO I MORTI SUL LAVORO NON SONO MAI CALATI NONOSTANTE I MASS MEDIA E LA POLITICA SPESSO AFFERMINO IL CONTRARIO. SONO CALATI I MORTI TRA GLI ASSICURATI INAIL, MA SONO AUMENTATI IN MODO ESPONENZIALE TRA I PRECARI, LE PARTITE IVA INDIVIDUALI E I LAVORATORI IN NERO; PRATICAMENTE LE CATEGORIE NON PROTETTE DALL’ARTICOLO 18 CHE QUESTO GOVERNO DOMANI CERCHERÀ DI FATTO DI ELIMINARE. Ad oggi l’AGRICOLTURA con il 35,3% del totale dei decessi registra un picco drammatico delle morti. In questo comparto il 72% dei decessi avviene per lo schiacciamento provocato dal trattore. Dall’inizio dell’anno sono 149 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e ben 139 da quando il 28 febbraio scorso abbiamo inviato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata col ribaltamento di questi mezzi. Potevamo affermarlo perchè dai nostri dati questo era il trend di tutti gli anni precedenti. Chiedevamo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine. Non abbiamo mai avuto risposta, troppo impegnati a fare selfie, cinguettii e mangiare gelati. Dati preoccupanti anche dal settore dell’EDILIZIA dove i morti sui luoghi di lavoro sono il 20,3 % sul totale; tra le cause più frequenti annoveriamo le “solite” cadute dall’alto. Calo molto forte percentualmente nel comparto dell’industria che con il 4,9% vede la percentuali di morti più bassa da quando è stato aperto l’Osservatorio tra l’altro nell’INDUSTRIA è compreso anche il comparto artigianale) L’AUTOTRASPORTO registra il 7,8% e incredibilmente quasi raddoppia le morti dell’industria e quando parliamo dell’industria, parliamo di tutti i comparti esclusa l’edilizia. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli STRANIERI morti sui luoghi di lavoro sono il 9,8% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi principalmente nel terziario. Per approfondimenti mandare una mail all’Osservatorio. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Morti per infortuni sul lavoro dal 1° gennaio al 30 novembre 2014 Sono 599 dall'inizio dell'anno. Sui luoghi di lavoro sono già stati superati i morti dell'intero 2013 (570). Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 1200 morti sul lavoro complessivi. Siamo già a +9.6 % sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso giorno del 2013. Se si aggiungono i "diversamente assicurati" che non appaiono mai nelle statistiche delle morti sul lavoro di categorie con assicurazioni proprie, diverse dall'INAIL, pensiamo si arriva a questo numero impressionante di vittime, ma per molte ragioni è impossibile avere un numero certo di vittime sulle strade, soprattutto di lavoratori con Partita IVA individuale che sono classificati come "morti per incidenti stradali", mentre stavano lavorando o erano in itinere. Questa categoria con diversi milioni di lavoratori è trattata in modo vergognoso, non solo se hanno un infortunio grave, ma anche quando si ammalano. Le morti sui luoghi di lavoro che segnaliamo sono tutte documentate. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Valle d'Aosta (2 morto) Aosta 2,Piemonte (44 morti) Torino 19, Alessandria 9, Asti 2, Biella 0, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli.Liguria (9 morti)Genova 6, Imperia 0, La Spezia 1, Savona 2.Lombardia (70 morti) Milano 7, Bergamo 5, Brescia 13, Como 3, Cremona 10, Lecco 0, Lodi 2, Mantova 12, Monza 3, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 3, Varese 4.Trentino-Alto Adige (18 morti)Trento 6, Bolzano 12,Veneto (54 morti)Venezia 10, Belluno 4, Padova‎ 5, Rovigo 4, Treviso 7, Verona 13, Vicenza 8. Friuli-Venezia Giulia (10 morti) Trieste 2, Gorizia 0, Pordenone 3, Udine 5. Emilia-Romagna (50 morti)Bologna 4. Forlì-Cesena 7, Ferrara 6, Modena 6, Parma 7, Piacenza 6, Ravenna 9, Reggio Emilia 3, Rimini 2.Toscana (26 morti) Firenze 2, Arezzo 7, Grosseto 2, Livorno 1, Lucca 3, Massa Carrara 1, Pisa‎ 6, Pistoia 2, Prato 0, Siena 1.Umbria (13 morti)Perugia 8, Terni 5.Marche (19 morti)Ancona 1, Ascoli Piceno 6(compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 5, Pesaro-Urbino 4.Lazio (41 morti)Roma 16, Frosinone 3, Latina 4, Rieti 8, Viterbo 10.Abruzzo (26morti)L'Aquila 9, Chieti 8, Pescara 2, Teramo 7.Molise (8 morti)Campobasso 4, Isernia 4,Campania (42 morti) Napoli 12, Avellino 8, Benevento 5, Caserta 7, Salerno 10,Puglia (37 morti)Bari 14, BAT 2, Brindisi 2, Foggia 4, Lecce 9, Taranto 6.Basilicata (7 morti)Potenza 6, Matera 1. Calabria ( 16 morti) Catanzaro 3, Cosenza 5, Crotone 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 6.Sicilia(48 morti) Palermo 13, Agrigento 5, Caltanissetta 6, Catania 3, Enna 2, Messina 5, Ragusa 3, Siracusa 5, Trapani‎ 6.Sardegna (15 morti) Cagliari 4, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 4, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 3, Sassari‎ 0. Quando leggete questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per turni dove si dovrebbe dormire, per orari prolungati e stanchezza accumulata, per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro. Non sono segnalati a carico Il giorno 28 febbraio abbiamo mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore senza ottenere nessuna risposta. Li pregammo di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre in parlamento una legge per la protezione delle cabine sui vecchi trattori. Da quel giorno ne sono morti così atrocemente 139 e 149 dall'inizio dell'anno. A mio parere la responsabilità morale di queste tragedie è anche loro e di tutto il parlamento DALLE ANALISI DEI DATI RACCOLTI RISULTA EVIDENTE CHE A MORIRE SONO SOPRATTUTTO LAVORATORI PRECARI, IN NERO, PARTITE IVA INDIVIDUALI ECC….E CHE L’ABOLIZIONE DELL’ARTICOLO 18 PROVOCHERÀ UN AUMENTO DELLE VITTIME. SONO POCHISSIMI I LAVORATORI CHE MUOIONO NELL’INDUSTRIA DOV’È PRESENTE IL SINDACATO. NEI SETTORI DOVE NON È PRESENTE È IMPOSSIBILE RIFIUTARSI DI FARE UN LAVORO PERICOLOSO PENA IL LICENZIAMENTO. SALVATE IL MONDO DEL LAVORO DALLE BARBARIE E PRESERVATE QUESTO ARTICOLO DI CIVILTA’. A leggere bene i dati raccolti occorre dar atto all’INAIL d’aver svolto un buon lavoro di prevenzione tra i propri assicurati, ma occorre ricordare ancora una volta che tanti non lo sono. A mio parere valorizza poco questo aspetto e finora, salvo gli ulti mesi, ha ammesso tramite i suoi massimi dirigenti che non monitora tutti i morti sul lavoro. Aver messo a disposizione 15,5% milioni di euro per la messa in Sicurezza dei vecchi trattori è stato un ottimo segnale che dimostra sensibilità. Spero che “allarghi”, anche se non è di sua specifica competenza, i suoi orizzonti, cercando fare una campagna informativa e di prevenzione per tutti i lavoratori e non solo per i propri assicurati. A disposizione per approfondimenti. Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

domenica 30 novembre 2014

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro, sono già 599 sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno.

Trieste E' morto Pierpaolo Romio, 49 anni di 49 anni. La vittima è stata travolta dal muro di contenimento che stava costruendo sotto gli occhi del padre. La tragedia giovedì in un cantere edile in nei pressi di via Damiano Chiesa a San Giovanni. Pierpaolo Romio è morto ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cattinara, dopo 24 ore di agonia. I medici hanno tentato l’impossibile per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Siena E' morto questa mattina ad Asciano, Jacopo Boscagli, di 37 anni. Boscagli ha perso la vita schiacciato da un camion che, all'improvviso si è messo in movimento. Sulle dinamiche del terribile incidente stanno indagando le forze dell'ordine mentre a nulla è valso l'intervento dei sanitari del 118. Salerno E' morto Fabio Celentano,di soli 28 anni. Una tragedia ssurda, un camion investe un carrello elevatore sul quale Celentano stava fissando un cartello pubblicitario e facendolo cadere da un'altezza di diversi metri a Pagani. il giovane operaio è morto sul colpo. Sul posto i carabinieri della tenenza di Pagani per gli accertamenti sulla causa della tragedia. Sono già 10 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Salerno dall'inizio dell'anno e in Campania 42

venerdì 28 novembre 2014

Chiedano scusa ai famigliari delle morti sul lavoro per la loro indifferenza

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro scrive: "Per non chiudere l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro voglio le scuse di Renzi, Poletti e Martina per i familiari delle morti sul lavoro. leggete l'articolo qui sotto scritto da Matteo Quadrone Bravissimo Matteo Quadrone l'autore di questa inchiesta. Tutto vero, tutto documentato quello che scrivo nelle pagine dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Dopo tanti anni di emarginazione anche artistica perché gli amministratori politici della “cultura”, soprattutto quelli che si dicono di “sinistra” in questa regione mi hanno fatto il vuoto intorno per aver denunciato il vergognoso silenzio su queste tragedie. Un silenzio che vedeva come protagonisti negativi anche loro, sia a livello locale che nazionale, Solitudine, indifferenza voluta e interessata dalla politica verso chi lavoro e della classe dirigente. Non mi sento più uno sfigato "Don Chisciotte" che credeva di dare un contributo alla conoscenza e alla risoluzione del fenomeno "morti sul lavoro". Uno “sfigato” che ha passato diverse ore al giorno del suo tempo per anni setacciando la rete e non solo per denunciare la vera entità del fenomeno, che credeva che gli eletti dal popolo si sarebbero scandalizzati per quello che denunciavo da anni, e che sta finalmente venendo alla luce nella sua spaventosa dimensione. I protagonisti politici della vita politica regionale e nazionale sono sempre stati avvertiti e messi al corrente della reale situazione. Ma mai hanno fatto niente, mai hanno voluto andare a vedere se quello che scrivevo era vero. Indifferenza incosciente o voluta per non urtare chi ci governa e di auto censurarsi? Lo scandaloso silenzio del Governo Renzi su questo fronte è vergognoso. Soprattutto non hanno mai risposto alla mail del 28 febbraio 2014, dove chiedevo al Primo Ministro Renzi, al Ministro del Lavoro Poletti e delle Politiche Agricole Martina di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del trattore perché dai dati raccolti nel corso degli anni si evidenziava che entro pochi giorni sarebbe ricominciava la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Niente, non hanno fato niente, neppure una risposta di cortesia. Da quel giorno sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori e 149 dall’inizio dell’anno. Chi sono i responsabili di queste morti? Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato 596 morti e superando già abbondantemente i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2013. Un vergognoso silenzio. Io il 31 dicembre chiuderò l’Osservatorio, questa politica, questa classe dirigente non merita “sfigati” come me che lavorano gratuitamente per rendere un po’ di giustizia per chi muore sul lavoro e a chi si sarebbe potuto salvare. Il blog dell’Osservatorio è stato visitato da centinaia di migliaia di persone, tantissimi anche dall’estero. Dalla Germania mi hanno anche detto, quando ho proposto d’aprire un osservatorio simile, che una cosa del genere come un osservatorio volontario e Indipendente non sarebbe mai stata possibile nel loro paese. Tantissime visite anche dagli Stati Uniti e numerose le interviste anche dall’estero. Centinaia di persone mi chiedono di non chiuderlo alla fine dell’anno, che è un aiuto unico e prezioso per conoscere l’entità del fenomeno. Ma io sono stanco, voglio riprendere in pieno la mia attività artistica visto che non ci sono risultati tangibili. Cambierei idea solo se il Primo Ministro Renzi, Martina e Poletti chiedessero scusa, non a me ma ai familiari delle morti sul lavoro per non avere fatto niente dopo aver ricevuto la mail, e di promettere che nel prossimo futuro d’impegnarsi a fondo per cercare di combattere seriamente il fenomeno. Consiglio a tutti d’andare a leggere quello che scrivono i familiari dei morti sul lavoro sul blog “Fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it/ per rendersi conto del livello di sofferenza che si raggiunge quando si perde una persona cara in questo modo così orrendo e incivile." Inail, la relazione sugli infortuni sul lavoro e il punto sull'ente Che cos'è Inail e quali sono le funzioni? Facciamo il punto sulle attività dell'ente in Italia e in Liguria e sulla relazione infortuni e morti sul lavoro genova.erasuperba.it http://genova.erasuperba.it/inchieste-genova/inail-relazione-infortuni-lavoro-dati

Muore travolto da un carico di tronchi

Udine 26 novembre 2014 E' morto travolto da un carico di tronchi d'albero il vivaista Angelo Degano di 53 anni. Era il tardo pomeriggio quando alcuni concittadini che vivono a poca distanza da un piazzale allarmati dalle strazianti grida di un uomo, hanno dato l’allarme al 118. Le urla erano quelle di Angelo Degano che stava subendo l'infortunio che l'ha ucciso.,

martedì 25 novembre 2014

ANCORA DUE MORTI SUL LAVORO

24 OTTOBRE 2014 ANCORA DUE MORTI. UN AGRICOLTORE E' RIMASTO SCHIACCIATO DAL TRATTORE IN PROVINCIA DI VITERBO E UN GIOVANE DI 27 ANNI è MORTO MENTRE CERCAVA DI PORTARESOCCORSO STRADALE CON UN MEZZO SULL'A19 IN SICILIA

lunedì 24 novembre 2014

Un segnale fortissimo dall'Emilia Romagna contro una politica contro il mondo del lavoro

Solo chi non lo voleva vedere il disagio che c’è in questa regione sia a livello locale che rispetto a una politica nazionale che è contro il mondo del lavoro e dei pensionati. Il PD ha vinto dimezzando i voti rispetto alle europee. Un’affluenza così bassa e incredibile in questa regione è veramente scioccante. I lavoratori si sono resi conto benissimo di quello che questo governo vuole combinare loro con l’abolizione di fatto dell’articolo 18 e i pensionati al minimo non hanno avuto nessun aumento delle pensioni. Le Istituzioni regionali sono lontanissime dai cittadini. Come curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro mi risulta insostenibile che in questa regione ci siano già 50 morti sui luoghi di lavoro, praticamente quella con più morti rispetto al numero di abitanti, solo il Veneto la eguaglia ma ha avuto i 4 morti collettivi di Adria. E’ così tutti gli anni, ho mandato loro centinaia di mail, ai vari assessorati e al Presidente Errani, ma mai si sono degnati di rispondere, di andare a vedere se quello che scriveva un cittadino con il suo lavoro volontario corrispondeva al vero, e di confrontare i dati. La rabbia riguarda anche il governo nazionale. Un presidente di una cooperativa rossa va al governo come ministro del lavoro e fa una politica vergognosa contro il mondo del lavoro. Ricordo tra l’altro che l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro ha avuto un milioni di contatti in questi sei anni. Credo che se ci sono tanti visitatori l'Osservatorio indipendente dalla politica e da tutti i poteri abbia una sua credibilità, perché non nasconde nessun interesse di sorta. Quando poi mandi il 18 febbraio un’accorata mail a Renzi, Poletti e Martina dove li pregavo di fare qualcosa, almeno una campagna informativa sulla pericolosità del trattore, che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage e non ottieni nessuna riposta ci rimani male. Chiedevamo anche di fare mettere in sicurezza i vecchi trattori. L’appello lo ha raccolto per fortuna l’INAIL che ha stanziato oltre 15 milioni di euro. Da quel giorno voglio ricordare che sono morti schiacciati dal trattore 138 agricoltori e 148 dall’inizio dell’anno. Una vergogna che sconcerta per la lontananza di chi ci sta governando, e ricordando che più di una volta il Presidente Napolitano ha risposto alle mie mail con lettere intestate congratulandosi per il lavoro volontario svolto. Se il PD non cambierà completamente politica, se la “minoranza” che poi è maggioranza tra i suoi votanti, non manda un segnale molto forte a Renzi e a chi è salito sul carro del vincitore, pur essendo stato eletto con i voti che prese come candidato premier Bersani. sarà la fine di questa sinistra che spostandosi sempre più a destra sta facendo vincere una destra doc che creerà problemi per la convivenza civilee tra i vecchi e nuovi poveri italiani e stranieri. Come si fa a salvare (giustamente) centinaia di immigrati per non farli morire in mare e non andare a battere i pugni sul tavolo in Europa e andare con le navi nei porti europei e farli distribuire in tutti i paesi che la compongono? Poi dove sono andati questi immigrati? A competere in quartieri poveri e degradati con altri poveri italiani. Una politica complessiva folle se la guardi su tutti i punti di vista. Ed è per questi motivi che il PD sta pagando un prezzo elevatissimo e se continuerà con queste politiche scellerate. Diventerà marginale e a rimorchio di Forza Italia e la destra. Io sono fiducioso, credo che queste elezioni siano uno sparti acqua. O si sta con chi lavora, ma non rinchiudendosi nei Palazzi eo dall’altra. Bonaccini è il nuovo Presidente di questa regione, a mio parere dovrebbe liberare tutti gli assessorati dai burocrati che stanno solo tra la classe dirigente e cominci a guardare cosa c’è di buono sul territorio e dialogare. A Bonaccini voglio ricordare che a morire anche in questa regione sono lavoratori precari, in nero, anziani che continuano a lavorare per bisogno e che dov'è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti e che si ricordi delle radici di questo partito.Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

domenica 23 novembre 2014

qui in Emilia Romagna si muore di domenica e mentre si va a votare. In Emilia Romagna già 49 morti dall'inzio dell'anno

PIACENZA 23 NOVEMBRE 2014 MENTRE SI VOTA NELLA NOSTRA CIVILE REGIONE SI CONTINUA A MORIRE SUL LAVORO. Oggi è morto cadendo da una scala da un'altezza di alcuni metri mentre era impegnato in lavori di manutenzione all'esterno di un edificio un lavoratore di 70 anni La vittima sarebbe caduta all'indietro, battendo con violenza il capo sul selciato. Inutile l'intervento del 118. Gli accertamenti sono stati eseguiti dai carabinieri Con questa mote di Piacenza siamo arrivati in Emilia Romagna allo spaventoso numero di 49 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno.

venerdì 21 novembre 2014

Cremona 20 novembre 2014 Sono morti schiacciati da un albero l'Architetto Achille Grazioli, 67 anni e Giambattista Lupo Stanghellini di 69.

Cremona 20 novembre 2014 Sono morti schiacciati da un albero l'Architetto Achille Grazioli, 67 anni e Giambattista Lupo Stanghellini di 69. Le due vittime erano addetti al servizio di manutenzione delle aree verdi. Sul posto sono giunti i soccorsi, rivelatisi inutili. Ora si indaga per ricostruire l'esatta dinamica della tragedia. Stavano cercando di sradicare una quercia secolare, piegata dagli anni e dalle intemperie che rischiava di abbattersi sul tetto di una villa, da tempo disabitata ma circondata da un vastissimo parco che sorge alle porte dell'abitato di Casale Cremasco Vidolasco. La pianta era appena stata imbragata, quando sono rimasti vittime della sua caduta rimanendo colpiti dai grossi rami Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e gli operatori del 118, compreso un equipaggio dell'elisoccorso di Bergamo. Quando è arrivata l'eliambulanza erano già deceduti. I due uomini erano amici e saltuariamente badavano alla manutenzione della villa. Grazioli viveva con la moglie Giovanna, a Bagnolo, dove si trova anche lo studio associato nel quale lavorava. Sono già 70 i morti sui luoghi di lavoro in Lombardia, ma complessivamente in Italia siamo a + 9,6 ed è già stato superato il numeroi morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2014

mercoledì 19 novembre 2014

FINALMENTE SI STA PRENDENDO COSCIENZA DELLA DRAMMATICITA' DEGLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE SONO DAL 25/ AL 30% DI TUTTI I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI ANNO. L'INAIL STANZIA OLTRE 15 MILIONI DI EURO PER FARLI METTERE IN SICUREZZA

FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA CHE ORA è UFFICIALE. L'INAL STANZIA OLTRE 15 MILIONI DI EURO PER L'ADEGUAMENTO DEI VECCHI TRATTORI. LE DOMANDE SI POSSONO FARE ENTRO IL 3 DICEMBRE. Il contributo verrà erogato, tramite l'Inail, in conto capitale, E coprirà fino AL 65 per cento dei costi sostenuti e documentati per l'adeguamento di un trattore agricolo. L' OSSERVATORIO iNDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO DA ANNO CONDUCE UNA BATTAGLIA PROPRIO PER SENSIBILIZZARE VERSO QUESTE TRAGEDIE CAAUSATE DAL TRATTORE E PENSIAMO CHE ANCHE IO NOSTRO CONTRIBUITO PER LA CONOSCENZA DI QUESTE TRAGEDIE SIA STATO MOLTO IMPORTANTE. SPERIAMO L'ANNO PROSSIMO D'AVERE RISULTATI MIGLIORI. QUEST'ANNO E' UNA VERA CARNEFICINA, SIAMO GIA' A 148 AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE DALL'INIZIO DELL'ANNO E 138 DA QUANDO IL 28 FEBBRAIO 2014 ABBIAMO MANDATO UNA MAIL A RENZI, POLETTI E MARTINA AVVERTENDOLI DELL'IMMINENTE STRAGE CHE OGNI ANNO SI RIPETE. CHE DIRE? GRAZIE ALL'INAIL CHE SPRIAMO CHE RIESCA ANCHE A FARE UNA CAMPAGNA INOFRMATIVA SULLA PERICOLOSITà DEL MEZZO CHE UCCIDE SUI LUOGHI DI LAVORO OLTRE IL 25/30% DEI LAVORATORI ITALIANI.

Un altro edile è morto

Foggia 19 novembre 2014 E' morto Rosario Buonpensiero un operaio di 49 travolto dalle macerie provocate dal crollo del solaio di una casa. Il suo corpo è stato estratto poco fa dai vigili del fuoco dai cumuli di detriti.

martedì 18 novembre 2014

Un altro agricoltore schiacciato dal trattore, si sta arrivando ormai all'incredibile numero di 150 agricoltori che sono morti così atrocemente e senza che il governo se ne occupi come avevamo richiesto il 28 febbraio.

Con l'agricoltore morto schiacciato dal trattore ieri nella provincia di Vicenza gli agricoltori morti così atrocemente dall'inzio dell'anno sono stati 147 e 137 da quando il 28 febbraio abbiamo mandato una mail a Renzi Poletti e Martina avvertendoli dell'imminente strage, pregandoli di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Senza purtroppo non vedere neppure un selfie, ha il coraggio d'andare degli alluvionati della Liguri e di Milano e fare una passarella nei quartieri romani dove la tensione razziale ha raggiunto picchi incredibili. Tensioni razziali provocate da una politica scellerata. Chi non è d'accordo se si salvano gli immigrati n mare. Ma perchè non è andato in Europa a battere i pugni sul tavolo per far "distribuire" questa massa di di persone in Europa? Così fa afre il pieno di voti alla destra e alla Lega a quelli che fino all'anno scorso gridavano forza Etne e vesuvio e che volevano spaccare l'Italia. Io ci ho scritto addirittura un libro nel 1997 contro il razzismo della Lega "maruchein terrone abitavo invia del carroccio" e dipinto anche un grande quadro "bossi non risvegliare i mostri del razzismo, sempre di quel periodo. che ha avuto un disce BRAVISSIMO QUESTO PD A GUIDA RENZIANA. Vedremo domenica come andranno le elezioni qui in Emilia, probalmente si accorgeranno che la realtà non è un cinguettio su Twitter..

lunedì 17 novembre 2014

Un tristissimo primato quello del Veneto sulle le morti sui luoghi di lavoro. In questo momento + 20,8% sull'intero 2013. E' questo il buon governo leghista di Zaia?

Venezia 17 novembre 2014 E' morto un operaio di 55 anni a Jesolo Lido, Il lavoratore di cui non si conosce ancora l'identità stava ridipingendo le pareti in un negozio. All'interno dell'esercizio, all'improvviso la tragedia: la vittima è scivolata finendo a terra mentre si trovava su una scala che andava a costituire una sorta di ponteggio. Il volo per terra da un'altezza di circa un metro e mezzo. Immediatamente il responsabile della ditta al lavoro ha avvertito i soccorsi, che si sono precipitati sul posto ma purtroppo non hanno potuto che constatarne la morte. Il Veneto raggiunge così le 53 vittime sui luoghi di lavoro, un numero impressionate di morti si luoghi di lavoro che ha già superato in regione del 20,8% i morti sul lavoro dell'intero 2013. Anche in questa regione ci sarà il buongoverno, ma occorre ricordare che su queste tragedie è prima rispetto al numero di abitanti tra le grandi regioni, seguita dall'Emilia Romagna.

domenica 16 novembre 2014

Muore un giovane di 35 anni figlio del titolare dell'azienda in cui lavorava.

Pescara E' morto Roberto Palma di 35 anni, figlio del titolare dell'azienda in cui lavorava. Palma, è morto nel pomeriggio di oggi a seguito di un incidente sul lavoro mentre stava lavorando su un cestello di una gru quando ha urtato accidentalmente i cavi dell'alta tensione. E' morto sul colpo folgorato. Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118: un'ambulanza e l'elisoccorso, anche se per il 35enne i socccorsi sono stati inutili. Sono intervenuti anche gli operai Enel che hanno interrotto per qualche minuto l'erogazione della corrente elettrica per consentire il recupero del corpo. Del caso si stanno occupando i carabinieri di Montesilvano. Roberto, celibe, lavorava per l'azienda edile del padre Gabriele

venerdì 14 novembre 2014

ancora due vittime in questo 2014 anno da record per le morti sul lavoro da quando è stato aperto l'Osservatorio

14 novembre 2014 Un altro edile è morto a tivoli in provincia di Roma. Si tratta di Epildio Pastore di soli 39 anni. Sembra che l'impalcatura sui cui stava lavorando il povero operaio sia crollata improvvisamente facendolo cadere al suolo. Un marinaio filipppino è morto su una nave ancorata al porto di Ravenna. Sconosciute le cause dell'infortuno mortale

Operaio comunale muore mentre cerca di aprire una chiusa per evitare l'esondazione della Roggia Mulina nel Comune di Moscazzano (Crema)

Cremona 13 novembre 2014 E' morto il dipendente comunale Armando Vagni di 36 anni mentre tentava di aprire una chiusa per evitare l'esondazione della Roggia Mulina.

giovedì 13 novembre 2014

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro lavoro

13 novembre 2014. Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro. Un giardiniere di 40 anni è morto nella provincia di Pistoia travolto da un ramo che stavano tagliano i suoi colleghi di lavoro. Un autotrasportatore salerlitano è morto sull'A3 e un commerciante è stato ucciso a Vieste, in provincia di Foggia mentre cercava di non farsi derubare la giornata di lavoro da un malvivente. Credo che sia giusto inserire anche il commerciante pugliese tra le vittime d'infortunio sul lavoro

mercoledì 12 novembre 2014

Superati abbondantemente i morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2014

12 ago Ancora due morti sul lavoro che confermano il terribile trend di quest'anno. AIn provicnia di Brescia muore un giovane egiziano di 27 anni rimasto schiacciato da un pesante coperchio di un serbatoio; stava verificando il quantitativo di gasolio presente nel vano motore di una trivella di ingenti dimensioni, quando inavvertitamente ha spostato il coperchio di chiusura rimanendone schiacciato. In provincia di Avellino è morto un altro agricoltre schiacciato dal trattore nell'ottore scorso. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono già stati 146 dall'inzio dell'anno e 136 da quando il 28 febbraio abbiamo mandato una mail a Renzi, Polett e Martina avvertendoli dell'imminenete strage che sarebbe ricominciata entro pochi giorni.

lunedì 10 novembre 2014

Con questa morte di brescia arriviamo ad eguagliare il numero totale di morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2013

Brescia 10 novembre 2014. E' morto un operaio di 49 di cui non si conosce ancora l'identità a Pilzone. l'operaio è morto cadendo da un'impalcatura, nella frazione iseana di Pilzone. Purtroppo Purtroppo l'arrivo dei soccorsi non ha potuto far altro che constatarne la morte Il 49enne lavorava su un ponteggio di un cantiere che si trova in un complesso commerciale. L'operaio si stava occupando della posa delle piastrelle. on questa vittima siamo già arrivati ad eguagliare il numero totale di morti dell'intero 2014

venerdì 7 novembre 2014

Spaventoso aumento delle morti sul lavoro in Veneto rispetto all'intero 2013, registra già un +18%. Anche l'Emilia Romagna registra già un aumento di oltre il 10% rispetto all'intero 2013. Anche la Sicilia purtroppo avrà quest'anno ha un incremento delle morti sul lavoro.

E' poco credibile che con la morte di Alessandro Gangi si fermino fino alla fine dell'anno le morti in questa regione. In tutto il 2013 la Sicilia ha avuto 48 morti complessivi, con la vittima in provincia di Caltanisetta siamo già a 47. Speriamo si fermino qui e che questo post aiuti a sensibilizarre anche i siciliani,che insieme all'Emilia Romagna ( + 10,7% rispetto all'intero 2013) risulta terza in questo momento per numero di vittime, regioni precedute da Veneto che ne ha già 51(+ 18% rispetto all'intero 2013. La lombardia con 63 morti sembra in questo momento invece sullo stesso livello del 2013, teniamo sempre presente che questa regione ha il doppio degli abitanti di qualsisia altra regione italiana ed è qeusto l'unico parametro valido per valutare ( a nostro parere) l'andamento delle morti in una regione o provincia

giovedì 6 novembre 2014

Gli autotrasportatori pagano un prezzo altissimo di sangue: sono terzi come categoria per numero di morti

6 ottobre 2014 Con la morte dell'autotrasportatore spagnolo sulla tangenziale di Torino questa categorie arriva ad occupare quest'anno la terza posizione per numero di morti. Anche loro pagano un prezzo altissimo alla crisi che provoca una deregolementazione selvaggia fatta di super lavoro. Che dire poi della morti del pastore albanese Qamil Hyrai d soli 23 anni morto sette mesi fa per un colpo di pistola sparato dal suo datore di lavoro che si stava divertendo ad allenarsi con la pistola mentre lui guradava le sue pecore. Si può consderare un morto sul lavoro? Io penso di si, che anche lui sia una vittima sul lavoro. I carabinieri ci hanno messo sette mesi, ma sono riusciti a capire le cause reali della morte che sembrava avvolta nel mistero.

lunedì 3 novembre 2014

E' morto Giambattista gritti dopo sei mesi dal grave infortunio nel lodigiano

Lodi 2 novembre 2014 E' mortoGiambattista Gritti di 38 anni. Gritti è dopo sei mesi di grandi sofferenze per il grave infortunio sul lavoro avvenuto nel lodigiano ed è morto proprio il giorno in cui commemoriamo i nostri morti. Il lavoratore bresciano lo scorso 30 aprile, mentre era impegnato nello smontaggio di un ponteggio all’interno del cantiere all’ospedale Delmati di Sant’Angelo Lodigiano, era rimasto vittima di un grave infortunio che lo ha ucciso ieri. Gritti si trovava a terra, mentre dall’alto i colleghi, con una carrucola, stavano facendo calare le tavole utilizzate per l’impalcatura. Improvvisamente, una di queste è caduta, colpendolo al capo Le condizioni del 38enne apparvero subito critiche: dopo un primo ricovero al San Raffaele di Milano ed un delicato intervento chirurgico, il muratore di Castrezzato era poi stato trasferito in una stuttura a lunga degenza di Coccaglio dove è sopraggiunta ila morte.

domenica 2 novembre 2014

Report morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2014

Report morti sul lavoro 1 gennaio 2014 – 31 ottobre 2014 http://cadutisullavoro.blogspot.com L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro chiuderà il 31 dicembre 2014, dopo sei anni dall’apertura per “Indifferenza” Invito a visitare anche il blog “fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it/ dove ho scolpito e dedicato un vaso di fiori a ciascuna vittima dei familiari di morti sul lavoro che ho conosciuto attraverso l’Osservatorio e dove si possono leggere testimonianze sui lavoratori deceduti, testimonianze che non possono non commuovere chi le legge Nei primi 10 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 556 lavoratori, tutti documentati, e oltre 1100 sei si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 31 ottobre del 2013 è del 11,3% , il 31 ottobre del 2008 i morti sui luoghi di lavoro erano 551 e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro. Vogliamo ancora una volta ribadire con fermezza che secondo i nostri dati in questi sei anni non si registra nessun calo dei decessi se si prendono in considerazione non solo quelli monitorati dal’INAIL. Con dati alla mano possiamo affermare che in questi anni di monitoraggio i morti sul lavoro non sono mai calati nonostante i mass media e la politica spesso affermino il contrario. Sono calati i morti tra gli assicurati INAIL, ma sono aumentati in modo esponenziale tra i precari, le partite IVA individuali e i lavoratori in nero; praticamente le categorie non protette dall’articolo 18 che questo governo sta cercando di fatto di eliminare. Ad oggi l’AGRICOLTURA con il 38,3% del totale dei decessi registra un picco drammatico delle morti. In questo comparto il 69% dei decessi avviene per lo schiacciamento provocato dal trattore. Dall’inizio dell’anno sono 141 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e ben 131 da quando il 28 febbraio scorso abbiamo inviato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata col ribaltamento di questi mezzi. Potevamo affermarlo perchè dai nostri dati questo era il trend di tutti gli anni precedenti. Chiedevamo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine. Non abbiamo mai avuto risposta, troppo impegnati a fare selfie, cinguettii e mangiare gelati. Dati preoccupanti anche dal settore dell’EDILIZIA dove i morti sui luoghi di lavoro sono il 19,3 % sul totale; tra le cause più frequenti annoveriamo le “solite” cadute dall’alto. Altre percentuali da segnalare sono 10,3% dell’INDUSTRIA il (compresi i comparti artigianali) e 8,1% nell’AUTOTRASPORTO. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, agricoltura a parte dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli STRANIERI morti sui luoghi di lavoro sono il 9,2% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi principalmente nel terziario. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Valle d'Aosta (1 morto) Aosta 1,Piemonte (43 morti) Torino 18, Alessandria 9, Asti 2, Biella 0, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli. Liguria (9 morti)Genova 6, Imperia 0, La Spezia 1, Savona 2.Lombardia (63 morti) Milano 7, Bergamo 5, Brescia 11, Como 2, Cremona 7, Lecco 0, Lodi 2, Mantova 11, Monza 3, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 3, Varese 4.Trentino-Alto Adige (18 morti)Trento 6, Bolzano 12,Veneto (52 morti)Venezia 9, Belluno 4, Padova‎ 5, Rovigo 4, Treviso 7, Verona 13, Vicenza 7. Friuli-Venezia Giulia (8 morti) Trieste 1, Gorizia 0, Pordenone 3, Udine 4. Emilia-Romagna (47 morti)Bologna 4. Forlì-Cesena 7, Ferrara 6, Modena 6, Parma 7, Piacenza 5, Ravenna 8, Reggio Emilia 2, Rimini 2.Toscana (24 morti) Firenze 2, Arezzo 7, Grosseto 2, Livorno 1, Lucca 3, Massa Carrara 1, Pisa‎ 6, Pistoia 1, Prato 0, Siena 0.Umbria (13 morti) Perugia 8, Terni 5.Marche (19 morti) Ancona 1, Ascoli Piceno 6 (compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 5, Pesaro-Urbino 4.Lazio (38 morti)Roma 15, Frosinone 3, Latina 4, Rieti 7, Viterbo 9.Abruzzo (25 morti)L'Aquila 9, Chieti 8, Pescara 1, Teramo 7.Molise (8 morti)Campobasso 4, Isernia 4,Campania (36 morti) Napoli 11, Avellino 7, Benevento 5, Caserta 4, Salerno 9,Puglia (34 morti) Bari 13, BAT 2, Brindisi 2, Foggia 3, Lecce 8, Taranto 6.Basilicata (7 morti) Potenza 6, Matera 1. Calabria (16 morti) Catanzaro 3, Cosenza 5, Crotone 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 6.Sicilia(46 morti) Palermo 13, Agrigento 5, Caltanissetta 5, Catania 3, Enna 2, Messina 5, Ragusa 3, Siracusa 4, Trapani‎ 6.Sardegna (14 morti) Cagliari 4, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 3, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 3, Sassari‎ 0. Nel leggere questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per stanchezza accumulata causa turni stancanti e orari prolungati e per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro. Non sono segnalati a carico delle province gli autotrasportatori morti sulle autostrade. Dalle analisi dei dati raccolti risulta evidente che a morire sono soprattutto lavoratori precari, in nero, partite iva individuali ecc….e che l’abolizione dell’articolo 18 provocherà un aumento delle vittime. Sono pochissimi i lavoratori che muoiono nell’industria dov’è presente il sindacato. Nei settori dove non è presente è impossibile rifiutarsi di fare un lavoro pericoloso pena il licenziamento. Salvate il mondo del lavoro dalle barbarie e preservate questo articolo di CIVILTA’. A disposizione per approfondimenti. Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 1 novembre 2014

Altri due morti il 31 ottobre 2014

Purtroppo apprendiamo questa mattina che altri due lavoratori sono morti il 31 ottobre, morti sul lavoro che si vanno ad aggiungere a quelli che abbiamo segnalati nel report delle morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2014. E' morto un edile in provincia di Como, si tratta della seconda vittima in pochi giorni e un povero giovane di 18 anni è morto schiacciato dal trattore nella provincia di L'Aquila.

venerdì 31 ottobre 2014

E' morto Vincenzo Silvestri cadendo dal tetto di un capannone

Napoli 31 ottobre 2014 E' morto Vincenzo Silvestri di 56 anni cadendo dal tetto di un capannone che stava ristrutturando a Afragola. Silvestri operaio di Casavatore, dipendente della ditta Biagio Giugliano Snc del corso Meridionale di Afragola che commercia in legname. Secondo quando accertato dagli uomini del locale commissariato Silvestri era intento a riparare la copertura del deposito di legni quando uno dei pannelli di plastica del tetto ha ceduto facendolo precipitare da un altezza di circa otto metri. Silvestri è stato soccorso dai compagni di lavoro che hanno chiamato il 118. L'ambulanza lo ha trasportato all'ospedale san Giovanni Bosco di Napoli dove però è morto due ore dopo il ricovero.

giovedì 30 ottobre 2014

E' morto in provincia di Udine Ghita Herman un giovane romeno di 35 anni

Udine 30 ottobre 2014 E' morto dopo 9 giorni d'agonia Ghita Herman, un edile romeno di 35 anni. Ghita è morto cadendo in una vasca in cemento in costruzione. Le sue condizioni erano subito sembrate gravi, ma a cercato di resistere per 9 giorni. i romeni pagano un prezzo altissimo di sangue nel nostro paese tutti gli anni e hanno sempre il maggior numero di morti tra gli stranieri.

martedì 28 ottobre 2014

Ancora un morto sul lavoro in Emilia Romagna

Modena 28 ottobre 2014 E' morto Alessandro Valentini di 39 anni. La tragedia di Valentini si è consumata a Concordia questa mattina, mentre si trovava a bordo del proprio mezzo, impiegato nello sfalcio e nella manutenzione dell'argine del fiume Secchia per cause d'accertamento al vaglio degli inquirenti - il mezzo si è ribaltato e il lavoratore è rimasto schiacciato tra le lamiere. Sul luogo dell'incidente si è portata immediatamente un'ambulanza del 118, ma per Valentini non vi è stato nulla da fare. Vano anche l'intervento dell'elisoccorso, allertato per precauzione. I Carabinieri di Concordia hanno aperto un fascicolo come di prassi. Sono già 47 i morti sui luoghi di lavoro in Emilia Romagna che ogni anno è una delle regioni con più morti sui luoghi di lavoro. In questo momento è seconda dietro al Veneto in rapporto al numero di abitanti tra le grandi regioni. Speriamo che dopo le prossime amministrative regionali di novembre ci sia un'amministrazione regionale più attenta a qeste tragedie

giovedì 23 ottobre 2014

ITM UNMONDODITALIANI Morti bianche, Guariniello a Renzi: basta stragi, dov'è la sicurezza sul lavoro?

Morti bianche, Guariniello a Renzi: basta stragi, dov'è la sicurezza sul lavoro? di Dalna Gualtieri - Morti sul lavoro: l’appello del procuratore Guariniello perché Renzi ed i Ministri facciano assolutamente in modo di inserire nella Riforma del Lavoro un capitolo per la sicurezza. E si sofferma sulla Thyssen Krupp: “Perché la condanna definitiva per la Thyssen Krupp - dice Guariniello - non è solo una condanna per le persone fisiche, per gli amministratori, ma è anche una condanna per la stessa società." (ITM – UNMONDODITALIANI) Sembra impossibile, ma in un'Italia in cui la crisi occupazione sta raggiungendo livelli impressionanti, c'è anche chi muore per lavoro. Quella delle morti bianche è una casistica importante, sulla quale è intervenuto di recente il procuratore Guariniello, in un appello chiaro e forte al Governo, in particolare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ai Ministri del Lavoro, della Giustizia e della Salute affinché intervengano efficacemente per fermare l’emergenza morti sul lavoro. Il Dottor Guariniello chiede che la Riforma del Lavoro preveda assolutamente un capitolo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Spiega anche come nell’ambito della sicurezza delle aziende i controlli degli Organi di Vigilanza non siano così penetranti e diffusi come dovrebbero. Ed è critico anche nei confronti della Magistratura perché non sempre interviene adeguatamente. E le ragioni sono semplici, continua Guariniello: “da un lato ci sono le Procure della Repubblica nel nostro Paese - che pure hanno ottimi magistrati – ma che sono troppo piccole per specializzarsi in una materia complessa come la sicurezza sul lavoro. Dall’altro ci sono i processi che vanno troppo a rilento. E per tale ragione finiscono spesso in prescrizione. Questo accade in Italia dopo tre gradi di giudizio. E ciò potrebbe far pensare che le regole ci sono ma che possano essere violate”. Il procuratore Raffaele Guariniello si è poi soffermato su Thyssen Krupp. Un caso che ha molto da insegnare alle aziende e all’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Perché la condanna definitiva per la Thyssen Krupp - dice Guariniello - non è solo una condanna per le persone fisiche, per gli amministratori, ma è anche una condanna per la stessa società. Questo ha detto la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con una serie di insegnamenti ed affermazioni che dovrebbero indurre tutte le società a riflettere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. ________________________________

Ancora due morti in edilizia

Potenza 22 ottobre 2014. Abbiamo appreso di un'altra morte in provincia di potenza a Forenza, dove due lavoratori sono caduti da un tetto. Uno è morto infilzato da trafile di ferro e l'altro è rimasto gravemente ferito. Un elicottero del 118, ha portato l'operaio feriro in codice rosso all'ospedale San Carlo di Potenza, dove è ora ricoverato nel reparto di rianimazione. Sull'episodio indagano i carabinieri, che hanno iniziato subito ad ascoltare le altre persone presenti nel cantiere al momento dell'incidente. Secondo quanto si è appreso, i due operai sono caduti da un'altezza di circa sei o sette metri per motivi ancora da accertare. Purtroppo abbiamo appreso che anche l'altro lavoratore coinvolto dal crollo è morto all'opsedale. Le vittime di questa nuova tragedia multipla sul lavoro sono Lorenzo Scalese di 45 anni e del giovane Paolo Lopez morto a soli 24 anni.

mercoledì 22 ottobre 2014

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro

Purtroppo la catena di morti anche questo mese è inarrestabile, registriamo altri 3 morti sui luoghi di lavoro, In provincia di Mantova, di Brescia e di Pesaro Urbino. Per approfondimenti sulle vittime mandare una mail a carlo.soricelli@gmail.com

lunedì 20 ottobre 2014

20 ottobre Anche oggi 5 morti sui luoghi di lavoro. In provincia di Rimini la terribile morte di Federico Magnani, sepolto vivo da una montagna di terra

Anche oggi ci troviamo costretti a registrare 4 lavoratori morti sui luoghi di lavoro: Un addetto ad un'industria del marmo è morto nel veronese schiacciato dalla gru che si è ribaltata. Nella provincia di Macerata un autotrasportatore albanese è caduto con la betoniera in un dirupo. nel cremonese è morto in un cantiere un operaio di 59; ancora sconosciute le cause dell'infortunio mortale. Terribile morte di Federico Magnani edile di 68 anni morto sepolto vivo sotto un metro e mezzo di terra Il 68enne stava svolgendo alcuni lavori in un cantiere di Montefiore.MA AGGIUNGO E' MAI POSSIBILE CHE UNA PERSONA DI QUELL'ETA' SIA SVOLGA ANCORA LAVORI COSI' PERICOLOSI, E' UNA VITTIMA DELLA LEGGE FORNERO? La gru aveva appena terminato di scavare una buca. Magnani ci è sceso dentro per iniziare le piantare alcuni paletti QUANDO AD un tratto, però, la parete di terra soprastante ha ceduto seppellendolo.i compagni di lavoro che erano lì con lui in quel momento, in tutto quattro persone, hanno tentato di soccorrerlo, ma non c’è stato nulla da fare. Ad estrarlo dalla montagna di terra, circa un’ora dopo, è stata una squadra dei vigili del fuoco assieme ai carabinieri della stazione di Montefiore. Apprendiamo di un altro lavoratore morto in Sicilia, si tratta di Giorgio Sgarlatta di 45 anni caduto dall'alto mentre montava in un capannone un sistema d'allarme.

sabato 18 ottobre 2014

Muore bruciato meccanico di biciclette

Treviso 17 ottobre 2014. E' morto avvolto dalle fiamme in un'officina di biciclette a Oderzo. Il meccanico è morto dopo essere stato avvolto dalle fiamme divampate nel retro della sua officina di riparazione di biciclette. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'incendio sarebbe stato innescato dalla stessa vittima, intenta ad adoperare una fiamma ossidrica. L Ai carabinieri il compito di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto.

venerdì 17 ottobre 2014

Mandiamo Bonaccini e il PD all'opposizione alle elezioni di Novembre in Emilia Romagna

Come curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com ieri ero in Piazza maggiore con altre 50.000 persone a difendere i diritti di chi lavora La regione Emilia Romagna sempre ai vertici della triste classifica nelle morti sui luoghi di lavoro da quando nel 2008 ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, diventato punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie. Ricordiamo che le morti sui luoghi di lavoro sono soprattutto dovuta a lavoro nero, precario e partite IVA Individuali. parlano sempre di cali favolosi ma le morti non sono mai state così tante dal 2008, oggi in Italia siamo a +11% rispetto al 2013 e a +3,9% rispetto al 2008. E questo rispetto al numero di abitanti unico parametro valida per valutare l’andamento di una regione. Dov’è presente il Sindacato con propri rappresentanti le morti sono quasi inesistenti. Ed è per questo che ieri sono andato in Piazza Maggiore da pensionato e da artista sensibile alle problematiche sociali e chi conosce le mie opere sa bene di cosa parlo. Ho partecipato allo sciopero della CGIL per difendere lo Statuto dei lavoratori e l’articolo 18, che protegge dai soprusi, dà dignità a chi lavora e protegge anche contro gli infortuni sul lavoro. La regione attraverso anche la Segreteria del Presidente Errani è sempre stata informata di questo andamento sulle morti sul lavoro, così quasi tutti gli assessorati. Hanno governato bene? Io non credo. Mai nessuno si è interessato per andare a verificare se quello che scrivevo era vero. E’ comodo prendere i dati INAIL che monitora solo i propri assicurati e tantissimi non lo sono, soprattutto tutte le nuove forme contrattuali, e dove i morti risultano in calo, e questo proprio per merito del Sindacato, la CGIL in specifico, che riesce ancora a dire la sua anche sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro in questa regione. Quelli che stanno governando quella che fu una regione “rossa” sono solo dei burocrati attenti alle loro posizioni individuali che “parlano” solo tra loro. Ed è per questo che io come tanti i lavoratori e pensionati a novembre non voteremo il PD e le liste collegate, Il PD un partito lontano dai cittadini e che ha presentato come candidato presidente Bonaccini, un “renziano” dell’ultima ora scelto dall’apparato burocratico. Ormai hanno scelto di difendere le categorie più agiate e i poteri forti e di togliere i diritti a chi lavora e ai pensionati. I lavoratori non svendono i propri diritti e la loro dignità per 80 euro, che poi ti toglieranno con le nuove tasse come si è visto con la manovra presentata ieri e che ha visto le Regioni in rivolta perché questi “ottanta euro” saranno costretti a tagliare anche sulla Sanità. Guardate qui sotto l’andamento dal 2008 sulle morti sui luoghi di lavoro nella nostra regione. Con il terremoto stanno avendo lo stesso atteggiamento che ha avuto la “burocrazia” a Genova con le alluvioni. Morti sui luoghi di lavoro nella Regione Emilia Romagna dal 2008 al 2014 In questo momento del 2014 risulta terza con 45 morti dopo la Lombardia (che ricordiamo sempre ha il doppio degli abitanti di qualsiasi regione italiana) e il Veneto che ne ha 47. Nel 2013 sono morti sui luoghi di lavoro in Emilia Romagna 45 lavoratori. Terza in termini assoluti dopo Lombardia con 68 morti e Sicilia 48. Nel 2008 furono 48 Nel 2009 53 terza in termini assoluti dopo la Lombardia con 68 morti e il Veneto con 60 2010 sesta con 40 morti per numero di morti sui luoghi di lavoro dopo Lombardia 81 morti, Vento 53, Lazio 43, Puglia 45, Sicilia 48 2011 Seconda con 55 morti per numero si morti sui luoghi di lavoro dopo Lombardia con 78 morti 2012 seconda con 63 morti sul lavoro, Anno del terremoto dove morirono sotto capannoni industriali 12 lavorati e un parroco. Ci chiediamo se la regione ha fatto da quell’anno un monitoraggio del rischi sismico sulle altre fabbriche della regione e sui supermercati costruiti nello stesso periodo con la stesse caratteristiche. Io credo che la Regione non ha fatto niente. Spieghi ai cittadini emiliani e romagnoli se ha almeno fatto un monitoraggio sulle fabbriche a rischio. Mai ricevuto una risposta

giovedì 16 ottobre 2014

Strage continua e ci dicono che i morti calano ma siamo ad un aumento a due cifre rispetto al 2013

Ho avuto problemi col computer, ma anche in questi due giorni ci sono stati diversi morti sui luoghi di lavoro. Ci sono stati morti sui luoghi di lavoro nelle province di Sondrio, di Padova, di Udine e di Alessandria

L'OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO PARTECIPA ALLO SCIOPERO INDETTO DALLA CGIL DELL'EMILIA ROMAGNA CONTRO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18.

L'OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO PARTECIPA ALLO SCIOPERO INDETTO DALLA CGIL DELL'EMILIA ROMAGNA CONTRO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18. SCIOPERIAMO PER AVER CONSTATATO DA ANNI CHE A MORIRE SUI LUOGHI DI LAVORO SONO SOPRATTUTTO LAVORATO CHE NON HANNO QUESTA PROTEZIONI. DOV'E' PRESENTE IL SINDACATO E UN RAPPRESENTANTE DELLA SICUREZZA LE MORTI SONO PRATICAMENTE INESISTENTI. NELLE FABBRICHE DOVE C'E' LO STATUTO DEI LAVORATI MUOIONO SOPRATTUTTO LAVORATORI TERZISTI DI AZIENDE APPALTATRICI CHE SPESSO NON SONO PROTETTI COME I DIPENDENTI. IO PERSONALMENTE SARO' IN PIAZZA MAGGIORE TUTTA LA MATTINATA. Carlo Soricelli

mercoledì 15 ottobre 2014

Più morti sul lavoro che omicidi

Infortuni: Censis, Morti sul lavoro superano gli omicidi Roma, 5 ago. (Adnkronos/Labitalia) - Si muore di più sul lavoro che non a causa della criminalità o di episodi violenti. I morti sul lavoro, infatti, sono quasi il doppio degli omicidi. A lanciare l'allarme è il Censis, secondo il quale, tuttavia, ''gran parte dell'attenzione pubblica si concentra sulla dimensione della sicurezza rispetto ai fenomeni di criminalitá''.

martedì 14 ottobre 2014

Io voglio bene a chi lavora tutto qui,

Da L'Avvenire.it Lorenzo si è infortunato nel più classico dei modi: precipitando. Mentre stava lavorando sul tetto di un capannone, la soletta ha ceduto e lui è “volato” per dodici metri cadendo in piedi. Così, a 34 anni, si è ritrovato paraplegico e su una carrozzina per il resto della vita. La storia di Lorenzo Degl’Innocenti, fiorentino 36enne, è abbastanza comune e, infatti, proprio ieri, allo stesso modo, è morto Giuseppe Milizia, 48 anni, caduto dal soffitto di un centro commerciale di Porto Empedocle (Agrigento). Secondo l’Ispesl, l’Istituto di ricerca sugli infortuni dell’Inail, la caduta dall’alto è all’origine del 47% degli incidenti in edilizia e provoca il 20% dei decessi nei cantieri. Sia Lorenzo che Giuseppe sono caduti perché mancava la linea guida, il cavo d’acciaio cui agganciarsi mentre si lavora. «In 19 anni una sola volta l’ho trovata: sul tetto di una caserma dei carabineri», racconta Lorenzo, ricordando che, all’estero, la linea guida è quasi sempre presente e, chi non la usa, viene licenziato in tronco. «Da noi questo non succede – aggiunge il lavoratore toscano – Anzi, se ti lamenti ti tolgono il lavoro per darlo a qualcun altro». Per accendere l’attenzione su questo e tanti altri problemi che ancora collocano l’Italia tra i Paesi industrializzati con il più alto tasso di infortuni, per oggi l’Anmil (l’Associazione che rappresenta gli infortunati e le loro famiglie), promuove la 64esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. In ogni capoluogo si svolgerà una manifestazione, mentre l’appuntamento nazionale è in programma a Firenze, con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. A lui e agli altri rappresentanti delle istituzioni, il presidente nazionale dell’Anmil, Franco Bettoni, ricorderà l’importanza di «difendere il nostro sistema di welfare, che sembra oggi sotto attacco, come fonte di una spesa pubblica non più sostenibile». La strada per risparmiare, però, non passa dal taglio delle prestazioni. Se, stando ai dati ufficiali dell’Inail, è vero che in Italia gli infortuni sono in calo da almeno un quinquennio (nel 2013 sono stati 50mila in meno rispetto all’anno prima, con 660 casi mortali, pari a -21% in dodici mesi), lo stesso Istituto di assistenza stima in oltre 50 miliardi di euro all’anno il costo sociale degli incidenti sul lavoro. Il primo investimento da fare, allora, è nella formazione dei lavoratori. Lo ricorda la vicenda di Filomena Rago, 45 anni di Solofra (Avellino), che, nel 1991, ha perso la mano destra nel rullo di una stiratrice da conceria. «Ero giovane e alla mia prima esperienza – racconta – e, soprattutto, nessuno mi aveva spiegato come si lavorava». Fortunatamente oggi non è più così e, per esempio, l’edilizia, settore con la più alta frequenza di infortuni gravi, malattie professionali e incidenti mortali, è corsa ai ripari introducendo, il 1° gennaio 2009, 16 ore di formazione obbligatoria per i neo assunti, da frequentare prima di mettere piede in cantiere. Risultato: tra il 2008 e il 2012, gli infortuni nel settore sono passati da 96.255 a 52.046, quasi dimezzandosi (-46%). È ancora dura e tutt’altro che vinta, invece, la guerra al lavoro nero che, secondo la Cgia di Mestre, riguarda più di 3 milioni di addetti, di tutti i settori, produce quasi 100 miliardi di Pil irregolare e provoca un’evasione fiscale di 42,7 miliardi di euro l’anno. Cifre enormi dietro cui si cela anche il dramma di tanti lavoratori in nero che si infortunano nel silenzio generale. Non si sa nemmeno quanti sono, visto che sul fenomeno non esistono dati attendibili. Tra le poche voci che in questi anni si sono levate per denunciare questa e altre ingiustizie legate agli infortuni, c’è quella di Carlo Soricelli, promotore dell’Osservatorio indipendente di Bologna. Ma anche questa voce rischia di spegnersi. «Il 31 dicembre chiudo per l’indifferenza della politica», dice con amarezza. Se lo farà davvero sarà una brutta giornata per i lavoratori. Non credo che quando chiuderà l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sarà una brutta giornata per i lavoratori come dice il giornalista di questo articolo. Ma io in questi anni ho combattuto una battaglia volontaria che mi ha impegnato ore e ore al giorno. E vedere che i morti invece di calare aumentano, che si sono delle omissioni e delle bugie gravissime da parte di tutte le istituzioni a partire dai vertici fino ad arrivare al comune dove abiti ti raggela. E tutti sono stati informati e tempestati di mail. Siamo a una società orwelliana. Pure la verità vien ignorata, ed è quella che i morti sul lavoro aumentano nonostante la crisi e che dove ci sono i sindacati le morti sono quasi inesistenti. Ma non serve a niente e ignorano perchè questa "casta" o "classe" che ci governa ha in mano tutto, il potere economico, mediatico e politico e mancanza di etica. E una vergognosa voglia di ridurre chi lavora ad un regime di semi schiavitù come lo sono i precari e i lavoratori in nero e partite iva. Ti senti impotente. Perchè ho fatto e sto facendo questo lavoro di volontariato? Non è ideologia,è solo la voglia di fare qualcosa per il prossimo. Io so quanta umanità c'è nel mondo del lavoro e io a queste persone voglio bene, anche se non le conosco. Tutto qui

Grazie al Fatto Quotidiano per questo articolo. Intanto un alltro giovane di 30 anni è morto schiacciato dal trattore in provincia di Viterbo

lunedì 13 ottobre 2014

Un'altra strage collettiva di lavoratori. Sono morti 3 operai che stavano lavorando nella corsia d'emergenza dell'autostrda catania-Siracusa

Autostrada Catania-Siracusa 13 ottobre 2014. Sono morti 3 operai che stavano eseguendo lavori di manutenzione nella corsia di emergenza per conto dell'Anas. i tre poveri operai sono stati travolti da un tir. La tragedia collettiva è avvenuta sull'autostrada Catania-Siracusa. Solo uno dei cinque operai è rimasto illeso: degli altri quattro tre sono morti sul colpo, il quarto, ferito in maniera grave è stato trasferito in elisoccorso all'ospedale Cannizzaro. Secondo una prima ricostruzione della polizia stradale di Siracusa, l'autotreno ha invaso la corsia di emergenza. Sul posto sono intervenuti l'elisoccorso del 118, le squadre di pronto intervento Anas e le forze dell'ordine per gli accertamenti del caso. Al momento il traffico veicolare in direzione Siracusa viene deviato allo svincolo di Lentini. In meno di un'ora i retroscena dell'incidente sono stati rivelati dal conducente del tir un autotrasportatore di 56 anni originario di Ragusa che ha ammesso le proprie responsabilità sostenendo di avere avuto un attimo di distrazione proprio quando l'autotreno che conduceva si trovava all'altezza del tratto di strada che gli operai della Covir stavano tenendo in manutenzione. I test sull'eventuale utilizzo di stupefacenti e quello alcolemico fatti all'autotrasportatore sono risultati negativi.

domenica 12 ottobre 2014

Oggi la 64esima giornata delle morti sul lavoro. Basta con la retorica di questa giornata, Siamo a 11,6% rispetto all'11 ottobre del 2013 e + 3,9 rispetto allo stesso giorno del 2008.

Come curatore dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono stanco d'assistere ogni anno a questo rito inconcludente che è la giornata delle morti sul lavoro. E' così tutti gli anni, si fa dei bei discorsi, ci s'indigna, ma poi non si fa mai niente di concreto per alleviare queste tragedie che non sono mai diminuite da quando è stato aperto l'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008. Se guardiamo il primo anno d'apertura dell'Osservatorio e andiamo a vedere quanti morti sui luoghi di lavoro c'erano l'11 ottobre di quell'anno, ci accorgiamo che si registra un aumento del 3,9%. Quel giorno del 2008 erano 501 sui luoghi di lavoro, sono oggi 11 ottobre 2014 521. Rispetto poi all'anno scorso siamo ad un aumento spaventoso dell'11,6%. E questo nell'indifferenza generale ed è incredibile che si parli sempre di cali favolosi. anche le televisioni e la stampa fa disinformazione, parla di cose che non conosce e prende per buone notizie false e incomplete. Basta occultare i dati veri. NON C'E' NESSUN CALO DELLE MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO. Quindi basta vantarsi di presunti cali che non esistono e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro. i morti da quell'anno si sono trasferiti in questi anni dagli assicurati INAIL a lavoratori precari, in nero, alle partite iva individuali (spesso false perchè nascondono un rapporto dipendente). E' ora che lo Stato si occupi concretamente di queste tragedie e che finalmente si accorga della vera entità del fenomeno che è molto più esteso. complessivamente se ci aggiungiamo ai morti sui luoghi di lavoro anche i morti sulle strade e in itinere si superano già abbondantemente i 1000 morti.
L’Aquila 11 ottobre 2014 E' morto schiacciato dal trattore a Carrito. Rodolfo Taglieri di anni 75. Carrito è morto questa sera mentre con il trattore lavorava in terreni di sua proprietà. Il trattore si è ribaltato ed è rimasto schiacciato, dal peso del mezzo,che lo ha ucciso. Accorsi tempestivamente sul luogo carabinieri, ambulanze e vigili del fuoco, ma per Rodolfo non c’è stato nulla da fare. Agrigento 11 ottobre 2014 E' morto a PORTO EMPEDOCLE Giuseppe Milizia di 48 anni al centro commerciale Le Rondini di Porto Empedocle. Secondo le prime ricostruzioni di polizia e procura, stava lavorando sul tetto per ripulire il tetto dagli escrementi di uccelli. Tetto e controsoffitto hanno però ceduto e Milizia è finito, dopo un volo di diversi metri, tra gli scaffali del supermercato, dove in quell'esatto momento c'erano dei clienti. Milizia è arrivato in codice rosso, in arresto cardiorespiratorio e con un politrauma, al pronto soccorso dell'ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento, dove i medici hanno tentato, di rianimarlo senza riuscirci Poco dopo, il quarantottenne è deceduto. La Procura, con il sostituto Carlo Cinque, ha aperto un fascicolo. L'ispettorato del lavoro sta effettuando un sopralluogo nella zona del centro commerciale dove si è verificato l'incidente.

giovedì 9 ottobre 2014

E' morto a soli 23 anni schiacciato dal trattore Michele Santino Testa. Tante di queste morti si sarebbero potute evitare se il governo interveniva per tempo e se il parlamento avesse avuto a cuore la vita di chi lavora.

Campobasso 8 ottobre 2014 E' morto a soli 23 anni Michele Santino Testa, l’agricoltore che ha perso, nelle campagne di Gildone, schiacciato dal trattore con cui stava arando il terreno di famiglia. Il povero giovane stava arando un terreno con un mezzo gommato, che si è ribaltato e lo ha schiacciato. In serata parenti e conoscenti, non vedendo arrivare si sono allarmati e hanno raggiunto il campo e scoperto la disgrazia. Inutile l’intervento delle forze dell’ordine e e dei sanitari. Michele è la 126esima vittima del trattore e la 136esima dall'inizio dell'anno. Noi il 28 febbraio avevamo mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti informandoli che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Li pregavamo di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di fare una "leggina" in parlamento per far mettere in protezioni i trattori. Naturalmente non hanno fatto niente: il loro tempo prezioso lo stanno usando per togliere i diritti dei lavorati per rendere tutti "semi schiavi" come i precari e le partite IVA individuali. Parlano di un lavoro a tempo indeterminato che dura tre anni dove però si può essere licenziati ogni 4 mesi. Una vergogna che dovrebbe indignare tutte le persone di buon senso e che hanno a cuore la vita e il benessere psicofisico di chi lavora. Non è un caso sono in queste categorie poco protette, dove non ci si può rifiutare neppure di fare un lavoro pericoloso, pena il licenziamento che si verificano la maggioranza delle morti sul lavoro che ricordiamo sono molte di più di quelle che diffondo le statistiche ufficiali. Ed è per questo che l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, che ha monitorato i morti sul lavoro chiuderà il 31 dicembre 2014. chiuderà per "Indifferenza". Un Paese come il nostro diretto da questa classe dirigente egoista e priva di scrupoli non merita persone che volontariamente cercano di dare un contributo per migliorare la vita e la Sicurezza di chi lavora. ANCORA UNA VOLTA VERGOGNA.

Operaio morto, appello del papà «Aiutate la compagna e le figlie»

Operaio morto, appello del papà «Aiutate la compagna e le figlie» Giovanni Villacci denuncia: a due mesi dalla tragedia sul Passante, neppure un euro di risarcimento «Francesco e Lisa non erano sposati, lei non ha neanche la liquidazione. Le istituzioni si muovano» Email di Rubina Bon BREDA DI PIAVE. «Ci sentiamo abbandonati dallo Stato e stretti nelle morse della burocrazia dopo che il nostro Francesco è morto lavorando. Fino ad ora la moglie non ha percepito un centesimo e ha una famiglia da mandare avanti»: a parlare, non senza difficoltà visto che il dolore è ancora vivo e la ferita aperta più che mai, è Giovanni Villacci, il papà di Francesco, morto a 28 anni lo scorso 29 luglio nell’incidente lungo il Passante di Mestre, a Scaltenigo di Mirano. Nella stessa tragedia aveva perso la vita anche il collega Mauro Camerotto, 47enne di Varago di Maserada. I due operai della “De Zottis” di Saletto stavano lavorando ai bordi della carreggiata quando un Tir li aveva travolti. Francesco, nato e cresciuto in provincia di Benevento, nella Marca aveva trovato il lavoro e l’amore con Lisa, con cui conviveva a San Bartolomeo di Breda. Sei anni fa era nata Giada, a fine gennaio di quest’anno era arrivata Desirè. La tragedia lungo il Passante ha sconvolto la vita dei familiari di Francesco. Anzitutto di Lisa e delle piccole, rimaste all’improvviso senza il compagno e il papà. Un dolore lancinante e per contro la necessità di riorganizzare la vita con molte difficoltà: Francesco era l’unica fonte di reddito della famiglia e la sua improvvisa scomparsa ha certamente minato gli equilibri dei bilanci domestici. «Sono passati due mesi e mezzo dalla disgrazia, finora la moglie non ha percepito un centesimo, ma ci sono la casa da pagare, le spese per le bimbe. Dove deve prendere i soldi? Cosa deve aspettare?», denuncia il padre di Francesco, Giovanni Villacci, che si sfoga. «Francesco e Lisa non erano sposati, lei quindi non può prendere la liquidazione. Deve decidere tutto il giudice: ma quando? Questi sono lo Stato italiano e la burocrazia. Ci sentiamo abbandonati, oltre tutto non sappiamo più niente dell’incidente. Hanno fatto alcune perizie per capire come possa essere successo, non ci hanno fatto sapere nulla. Nemmeno il conducente del camion si è fatto sentire con noi. Ha ucciso due persone, andrà a finire che non gli succederà nulla». Nei giorni immediatamente successivi alla tragedia lungo il Passante, la comunità bredese si era stretta alla giovanissima vedova Lisa e alle bimbe, cercando di dare loro non solo affetto e vicinanza, ma anche un sostegno economico attraverso una raccolta di fondi in alcuni negozi del paese, oltre che grazie ad iniziative di gruppi spontanei. Anche il Comune di Breda si sta muovendo per la famiglia di Francesco. Ma lo sfogo di papà Giovanni vuole essere anzitutto un monito e una richiesta d’aiuto concreto: Lisa e le piccole non possono essere lasciate da sole anche dal punto di vista economico, per assicurare loro un futuro tutti devono fare la loro parte.

Muore amputandosi gli arti con un verricello

TRENTO, 8 OTT - Un lavoratore di cui non si conosce ancora l'identità è morto è morto stamani lavorando nei boschi in Trentino a Fivè, si è amputato entrambi gli arti con un verricello. A dare l'allarme, intorno alle 8, è stato un cercatore di funghi, che ha sentito lo schianto. Sul posto sono accorsi il 118 con ambulanza e elisoccorso, insieme ai vigili del fuoco, ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

martedì 7 ottobre 2014

Anche oggi siamo purtroppo a registrare due morti sui luoghi di lavoro

Savona 7 ottobre 2014 E' morto un operaio di 40 anni di cui non si conosce ancora l'identità. La vittima è rimasta schiacciata da bancali in un'azienda di vado Ligure. Vibo Valentia. Un altro agricoltore è rimasto schiacciato dal trattore . L'anziano è la 125esima vittima morta in modo così atroce da quando abbiamo mandato una mail a Renzi, Poletti e Martina avvertendoli il 28 febbraio dell'imminente strage. Chiedevamo di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di far mettere in protezione le cabine dei vecchi trattori. Risposta 0. dall'inizio dell'anno ne sono morti così drammaticamente 135.

venerdì 3 ottobre 2014

Ancora due morti in Italia del nord

PADOVA 3 ottobre E' morto Fabio Betto di 48 anni. la tragedia mentre a Arre. Due operai stavano potando una siepe e inavvertitamente uno ha toccato un filo dell’alta tensione mentre si trovava sul cestello in alto. Insieme a Betto si trovava il collega F.O. 41 anni, di Arre, ricoverato al centro grandi ustioni di Padova. Betto, artigiano, lavorava in proprio, l’amico lo stava aiutando a potare i rami di un giardino privato. Il 41enne ferito è un vigile del fuoco in servizio a Piove di Sacco, che ogni tanto fa qualche lavoretto per arrotondare. Stando ai primi rilievi fatti da Spisal (Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro) e carabinieri sembra che a toccare i fili del traliccio dell’alta tensione sia stato Betto, inavvertitamente, e per «conduzione» anche l’amico ha ricevuto una forte scossa. Fabio, vedovo da un anno, lascia un figlio di sedici anni, che stamane si trovava a scuola a Monselice. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Abano Terme oltre ai medici del Suem e i carabinieri della locale stazione. Anche questa tragedia lasci a bocca aperta, il compagno di lavoro era un vigile del fuoco e quindi vuole dire che lavorava in nero. Ma possibile che chi commissiona il lavoro non si rende conto in quali guai si va a cacciare in caso d'infortunio. Brescia 3 ottobre 2014 E' morto un operaio di 55 anni all’interno degli stabilimenti della Riva Acciaio di Cerveno, azienda della Vallecamonica di proprietà della famiglia Riva (che possiede anche l’Ilva di Taranto e tre stabilimenti in Valcamonica). L'operaio è rimasto schiacciato da un mezzo in manovra. I sanitari del 118 arrivati sul posto non hanno potuto che constatarne la morte.

e le morti sul lavoro non si fermano mai......

MANTOVA 2 ottobre 2014 . E' morto Calogero Vinciguerra operaio di 62 anni cadendo da una scala mentre dipingeva un cassone di un autoarticolato, cadendo con la schiena ha subito un infortunio mortale. L’operaio era salito su un piccolo ponteggio, intento a verniciare il cassone di un autoarticolato. Sono in corso gli accertamenti dei funzionari della medicina del lavoro dell’Asl, che trasmetteranno una relazione in Procura con la ricostruzione dell’infortunio. P Grosseto 2 ottobre 2014 E' morto schicciato dal trattore anche un nobile proprietario di una vasta tenuta a Capalbio. Si tratta del barone Giovanni Sant Just de Teulada, La tragedia questo pomeriggio La vittima di 61 anni, originario di Roma ma residente a Capalbio nella propria azienda agricola aveva finito di lavorare i campi e stava tornando a casa quando la ruota del trattore è finita in un dislivello del terreno ribaltandosi. Il mezzo non essendo cabinato, lo ha schiacciato sotto il trattore. Il barone Sant Just de Teulada è la 134esima vittima morta così atrocemente e la cento14esima da quando il 28 febbraio 2014 abbiamo mandato una mail a renzi , Poletti e Martina chiedendo loro di fare una campagna d'informazione contro la pericolosità del mezzo. O

martedì 30 settembre 2014

Anche oggi altri morti

Arezzo 30 settembre 2014 E' morto Safet Sejfuli boscaiolo macedone di 33 anni. Il povero giovane è morto nel bosco di Pontenano comune di Talla, in Casentino. Sejfuli, era al lavoro con altri colleghi in un castagneto e per cause in corso di accertamento, sarebbe caduto in una scarpata e travolto da un masso di grandi dimensioni. A dare l'allarme sono stati i suoi colleghi. Sul posto si sono subito portati i sanitari del 118. Particolarmente difficili le operazioni di soccorso per via della zona impervia Un medico ed un infermiere sono stati calati con il verricello ed hanno raggiungo il boscaiolo, tentando inutilmente di rianimarlo. Purtroppo l'uomo era già morto. Napoli 30 settembre 2014 E'morto Raffaele Di Francesco di 56 anni. Di Francesco è morto schiacciato dal crollo di un solaio vicino al museo ferroviario di Pietrarsa a Portici schiacciata. Il Comune ha reso noto che a crollare è stato il solaio della palazzina dalla quale si accede al museo durante alcuni lavoro di consoldamento. Nella tragedia anche due feriti, Giuseppe e Andrea Carosone, zio e nipote, di 42 e 46 anni che sono ricoverati in stato di shock.

5 i morti sul lavoro anche ieri

Sono altri 5 i lavoratori morti ieri in diverse zone d'Italia quella che mi colpisce molto è la donna di 60 anni che è morto alla guida di un trattore che si è ribaltato in provincia di Benevento. Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore, un altro è morto a san Vito di cadore. mente un altro lavoratore è morto in provincia di trento e un Carabiniere in provincia di Cagliari.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?