Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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mercoledì 31 luglio 2013

E' morto il tecnico tedesco Helmut Otto Neubrech per un'esplosione in uno stabilimento in provincia di Monza

MILANO - È morto Helmut Otto Neubrech tecnico tedesco di 46 anni a causa di un esplosione questo pomeriggio stava lavorando ad una valvola in uno stabilimento a Burago di Molgora. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, tecnici Asl ed i carabinieri. Le cause dell'esplosione sono al vaglio degli investigatori. L'azienda, metalmeccanica ha più di 100 dipendenti. A quanto si apprende, il tecnico era arrivato appositamente dalla Germania per collaudare una valvola.

martedì 30 luglio 2013

Altri 3morti sui luoghi di lavoro e un suicidio di un operaio albanese che era rimasto disoccupato

Campobasso 29 luglio 2013 E' morto upensionato, Silvio Scutti di 67 anni nel tardo pomeriggio. Scutti è l'ennesima vittima del trattore killer che ogni anno uccide, nell'indifferenza della politica e del parlamento, più di 100 agricoltori ogni anno. L'agricoltore sembra si sia ribaltato a seguito di un'asperità nel terreno uccidendo il conducente, il terreno italiana è quasi tutto collinare e questo rende molto più pericoloso guidare questo mezzo che uccide al più piccolo errore di valutazione del terreno. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 Molise ma non hanno potuto fare nulla per salvare lo sfortunato. Sul caso sono in corso indagini della Polizia di Stato. BOLOGNA, 30 LUG E' morto un giovane extracomunitario di 30 anni in un incidente sul lavoro avvenuto la scorsa notte in una ditta di lavorazioni meccaniche a Bentivoglio. Da una prima ricostruzione sembra che sia caduto da una pedana, ma avrebbe battuto la testa riportando un trauma che lo ha ucciso. Sono intervenute le ambulanze del 118 e i carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica dell'infortunio. Sono già sette i morti sui LUOGHI DI LAVORO a Bologna e in Emilia Romagna 33. La nostra regione si sta confermando anche quest'anno ai vertici di questa triste classifica: nel rapporto numero di morti in rapporto agli abitanti,l'unico per noi valido per valutare l'andamento di una provincia e di una regione, risulta addirittura prima anche quest'anno. Teramo 30 luglio 2013 E' morto Antonio Fiorito giovane autotrasportatore di 28 anni.Il corpo del povero giovane è stato ritrovato alle 3 di notte, semicarbonizzato e sepolto sotto quintali di pollame. Il tir che guidava ha travolto una macchina ferma al buio sulla corsia di marcia e poi è volato in fiamme da un cavalcavia della superstrada Teramo-Mare. Segnaliamo anche questa povera vittima per umana pietà, anche se non possiamo inserirla tra le morti sul lavoro E' morto l'albanese Hysni Daci, 50enne padre di tre figli, si era dato fuoco in un campo perché esasperato dalla mancanza di lavoro.Il decesso è avvenuto all’Ospedale Bufalini di Cesena dove daci era ricoverato per le gravi ustioni riportate dopo il tentativo di suicidio. Lascia la moglie e due figli.

lunedì 29 luglio 2013

38 morti compreso l'autista del pullman volato giù da unviadotto inIrpinia

A 16 nei pressi di AVELLINO 28 luglio 2013 E'morto l'autista del pullman assieme ad altre 37 persone. E' questo il bilancio dell'incidente avvenuto ieri sera intorno alle 20.30 su un viadotto della A 16 Napoli-Canosa, nella zona di Monteforte Irpino (Avellino). Un pullman con a bordo circa 50 persone, compresi numerosi bambini, è piombato su varie auto incolonnate, ha sfondato il guardrail e con un volo di 25-30 metri è precipitato nella scarpata sottostante provocando questa terribile carneficina.

domenica 28 luglio 2013

Ancora tre morti sul lavoro in diverse province italiana

Ancona 27 luglio 2013 E'morto un agricoltore di 65 anni schiacciato dalla pressa per il fieno del suo trattore. L'agricoltore stava lavorando in una contrada di Cupramontana. Secondo una prima ricostruzione, a un certo punto il meccanismo si sarebbe inceppato. L'agricoltore probabilmente è sceso per rimetterlo in funzione quando la pressa è ripartita e facendolo rimanere incastrato mortalmente. La tragedia in mattinata. In provincia di Latina è morto P.P dopo avere subito un infortunio sul lavoro quasi due mesi fa cadendo da una scala.

giovedì 25 luglio 2013

Un morto e tre dispersi in una fabbrica di fuochi d'artificio in provincia di Pescara

PESCARA E' morto Alessio Di Giacomo di soli 20 anni. Purtroppo si dispera di trovare ancora in vita i suoi tre parenti dispersi Mauro di Giacomo 45 padre di Alessio,Roberto Di Giacomo di 50 anni, fratello di Mauro e Federico Di Giacomo, 39 anni parente delle vittime. . ci sono anche diversi feriti nelle esplosioni. La tragedia in una fabbrica di fuochi d'artificio nel pescarese, in una contrada di Città Sant'Angelo. Purtroppo non abbiamo più speranze che trovare solo i resti dilaniati dei corpi dei tre dispersi'', ha detto il dottor Emanuele Cherubini, responsabile provinciale del 118 di Pescara che sta coordinando i soccorsi in collaborazione con le forze dell'ordine.Anche un altro figlio del titolare è ricoverato in ospedale. Secondo i soccorritori le probabilità di ritrovare in vita i dispersi sono basse.

lunedì 22 luglio 2013

Ma di che stiamo parlando? Da quando è stato aperto l'Osservatorio assistiamo ad un favoloso calo delle morti sul lavoro

Cari amici che dire? tutti gli anni ci parlano di favolosi cali delle morti sul lavoro. In base a questi "favolosi cali" assistiamo tutti gli anni ad un peggioramento della normativa sulla "Sicurezza del lavoro" fatta da governi che nel corso di questi anni hanno sempre "lavorato sodo" contro il mondo del lavoro, e sempre favorendo i potenti. L'Osservatorio Indipendente di Bologna è andato a curiosare nelle statistiche e nelle tabelle excel che giornalmente l'Osservatorio aggiorna. Il 22 luglio del 2008 avevamo registrato 340 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio di quell'anno. Oggi 22 luglio del 2013, sapete quanti sono i morti sono stati registrati dall'inizio dell'anno? 330, un calo in 5 anni lavorativi di ben il 3%. E non si vergognano! Tra l'altro statisticamente siamo sempre stati su questi "numeri" nel corso degli anni successivi. Ripetiamo VERGOGNA, per chi ci governa e non s'informa o non si vuole informare, e per chi disinforma i cittadini italiani. Se c'è stato un calo complessivo, si deve alle automobili tecnologicamente più sicure che per fortuna anche i lavoratori hanno potuto acquistare, perchè, ricordiamo, che anche le morti sulle strade e in itinere sono considerate "per fortuna" dallo Stato come morti sul lavoro. Se poi pensiamo che dal 2008 l'occupazione è crollata ci chiediamo di che calo stiamo parlando.

E' morta dopo lunga agonia il Sindaco di Cardano al Campo Laura Prati

Il sindaco era stata colpita dall'ex comandante dei Vigli Urbani Giuseppe Pegoraro che gli aveva sparato dopo che Laura Prati l'aveva rimosso dopo che aveva "barato" sugli orari e gli straordinari. Giuseppe Pegoraro armato come se fosse in guerra portava con se una carabina, un fucile a pompa, due pistole e due coltelli di caccia. Sparandogli si era voluto vendicare dai presunti danni subiti. Laura Prati era stata colpita da 3 pallottole. Condoglianze e vicinanza alla famiglia e alla città sono state subito espresse dal presidente del Consiglio, Enrico Letta da Nichi Vendola e il sindaco di Roma, Ignazio Marino sottolinea che "Laura Prati ha pagato con la vita il rispetto delle regole". Dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni: "Dolore per Laura e rabbia per una tragedia assurda. L'assassino deve pagare senza sconti di pena". "E' la morte assurda di una donna coraggiosa. Un'ulteriore dimostrazione aggiunge la presidente della camera Laura Boldrini - di quanto pericoloso sia il possesso di armi".

E' morto Giorgio Abeti Scollo a Modica di Ragusa. E' morto il pilota di superbike a Mosca Andrea Antonelli

Ragusa 21 luglio 2013 E' morto Giorgio Abeti Scollo di 39 anni a Modica. Abeti Scollo di professione bancario ha perso la vita mentre lavorava in un terreno di sua proprietà e stava lavorando nella ripulitura delle aree sottostanti gli alberi di carrubo nella proprietà in previsione della raccolta del frutto. Era alla guida di un cingolato quando passando sotto uno degli alberi, è rimasto impigliato tra i rami che lo hanno sbalzato fuori dal trattore facendo un volo all’indietro e cadendo sbattendo la testa contro il telaio del rullo. La morte e’ avvenuta sul colpo. Inutili sono stati i soccorsi. MOSCA 21 luglio 2013 E' morto il pilota Andrea Antonelli dopo essere rimasto coinvolto in un incidente avvenuto all'inizio della gara di Supersport, la categoria cadetta della Superbike. Il 25enne di Castiglione del Lago ha perso il controllo della sua moto nel corso del primo giro ed è caduto venendo investito dalla Honda di Lorenzo Zanetti che non è riuscito ad evitarlo. La tragedia a causa del maltempo che si è abbattuto sul circuito. Antonelli è stato immediatamente soccorso e trasportato nel centro medico del circuito e trasporttato in elicottero verso l'ospedale più vicino. Subito intubato, Antonelli non ha ripreso conoscenza ed è morto poco dopo a causa del violentissimo colpo subito alla testa. Antonelli è la seconda vittima italiana in due anni: La stessa sorte l'ha subita Simoncelli.

domenica 21 luglio 2013

E' morto C.V di soli 21 anni nel cosentino

COSENZA 21 LUG 2013 E' morto C.V un operaio di 21 anni. Il povero giovane è morto ieri sera ad Acri, folgorato da una scarica elettrica: lavorava per una ditta che si occupa dell'installazione di illuminazioni nelle feste patronali. Mentre stava allacciando le luminarie alla rete è stato colpito da una scarica elettrica ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i medici del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare la morte. I carabinieri stanno indagando sulla dinamica della tragedia.

sabato 20 luglio 2013

E' morto Nicola costano, l'ennnesima vittima del trattore Killer

NAPOLI, 19 LUG E' morto Nicola Costano in un infortunio sul lavoro avvenuto in serata a Giugliano. Secondo una prima ricostruzione dei Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto insieme a un' ambulanza del 118, Costano sarebbe rimasto schiacciato dal trattore, che si e' ribaltato. Costano è l'ennesima vittima del Trattore Killer che speriamo, purtroppo da anni, che il parlamento italiano intervenga finalmente per risolvere questa autentica carneficina che si verifica ogni anno a causa del ribaltamento del trattore che travolge il guidatore. Basterebbe poco, basterebbe che si facesse una "leggina" con eventuali incentivi, per far dotare le cabine di questi "mostri" di protezione e di cinture di sicurezza che impediscono al guidatore di essere sbalzato fuori in caso di un errore nella manovra o di terreno impregnato d'acqua o friabile. Il nostro territorio, quasi completamente collinare non "perdona" il minimo errore di valutazione, soprattutto per chi, come gli anziani agricoltori, hanno i riflessi poco pronti.

venerdì 19 luglio 2013

E' morto Franco Citera di 38 anni mentre trasportava tronchi con il trattore

Vibo Valentia 19 luglio 2013 E' morto Franco Cutera di soli 38 anni. La vittima un boscaiolo di 38 anni è morto mentre trasportava dei tronchi con il proprio trattore. La dinamica è chiara agli inquirenti che si sono recati sul posto dopo pochi minuti dopo la tragedia. I soccorsi del 118 di Sapri sono stati vani. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della compagnia di Sapri per accertarsi della dinamica dell'infortunio mortale.

giovedì 18 luglio 2013

Anche oggi due morti sul lavoro: un operaio addetto alle pulizie a Pomigliano d'Arco nello stabilimento FIAT e sullA 14 neipressi di Rimini un addetto all'illuminazione

A 14 E' morto un addetto all'illuminazione di una galleria un operaio 44enne di Rimini.La tragedia nel pomeriggio poco distante dal casello di Riccione. Incidente mortale sul lavoro oggi in A 14. Ad investirlo un camionista colto da malore. sul luogo della tragedia sono accorsi tutti i mezzi di soccorso compreso l'elisoccorso, ma per l'operaio investito non c'era più niente da fare. Napoli 18 luglio 2013 E' morto Vincenzo Esposito Mocerino di 62 anni, un operaio addetto alle pulizie. Mocerino è caduto in una vasca in disuso nell'area della cataforesi, la vasca in cui si immergono le scocche delle autovetture. Non è ancora chiara la dinamica della tragedia. La FIOM esprime la vicinanza dell'Organizzazione alla famiglia della vittima

mercoledì 17 luglio 2013

Finalmente grazie alla Presidente della Camera Laura Boldrini verrà fatta chiarezza sul reale numero di morti sul lavoro in Italia

La Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha ricevuto la sua e-mail e ne ha preso visione. Al riguardo, desideriamo comunicarle che la Presidente ha disposto che copia della sua e-mail sia trasmessa alla Commissione parlamentare competente, affinché i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione ed assumere le iniziative che riterranno appropriate. Con i migliori saluti. La Segreteria della Presidente della Camera dei deputati Messaggio originale: Indirizzo mail mittente: carlo.soricelli@gmail.com Data della mail: 11/07/2013 - 15:47:00 Oggetto mail mittente: Morti sullavoro rif: 6959 Cara Presidente Boldrini, proprio ieri sono usciti i dati dell'INAIL sulle morti per infortuni sul lavoro e come tutti gli anni sono almeno il 20% in meno di quelli monitorati dall'Osservatorio. questo Istituto dello Stato a cui va il massimo rispetto, non spiega mai che monitorano solo i loro morti, e che le altre vittime sono invisibili. Ciò altera la percezione del fenomeno che è molto più esteso. Purtroppo questo non permette di far mettere in campo le risorse dove devono andare veramente. Si ha la percezione che a morire sui LUOGHI DI LAVORO siano soprattutto gli operai dell'industria, compreso l'artigianato del settore. Cosa non vera, sono "solo" il 6,8%, poi assieme a queste morti ci mettono anche le vittime delle strade (itinere), così si ha una visione diversa. In questo comparto (l'industria) il Sindacato è molto forte e riesce a controllare il processo produttivo. Altra cosa è l'agricoltura e l'edilizia, soprattutto nelle piccolissimi aziende...è qui che occorre intervenire e spostare le risorse che lo Stato mette a disposizione. Non buttare via i soldi per corsi e seminari che riempiono le tasche solo a chi li organizza, danno solo del fumo negli occhi: non voglio far nomi i nomi di queste organizzazioni ma purtroppo è così. Qui sotto le morti del 2012 dell'INAIL e di quelle che ha monitorato l'Osservatorio nel 2012. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatroio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com I morti sul lavoro nel 2012 sono stati oltre 1100 e non 790 come comunica l'INAIL E' uscito oggi il rapporto INAIL che comunica che gli infortuni mortali nel 2012 sono stati 790 complessivi. l'Osservatorio conferma che sono stati molti di più: confermiamo i 1180 complessivi di cui 625 sui luoghi di lavoro sono stati tutti documentati. Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti: la stessa INAIL comunica che sono altri 409 i lavoratori morti non sui luoghi di lavoro, più altri moltissimi contenziosi. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Mentre l'INAIL dovrebbe spiegare più chiaramente la composizione del numero totale delle morti sul lavoro. Se considera morti sul lavoro anche gli agricoltori pensionati schiacciati dal trattore, i lavoratori che muoiono in nero, i militari ecc. e tutti contenziosi che anche in questo rapporto del 2012 sono tantissimi. Qui sotto un esempio. E' di oggi la notizia che con il test del DNA è stato identificato il muratore romeno Mihai Istoc, di 45 anni trovato morto nel giugno 2009 a Montafia d'Asti, vicino a una discarica abusiva. Secondo l'accusa, dopo essere morto in un incidente sul lavoro, l'imprenditore edile e un suo complice ne avrebbero nascosto il cadavere perchè non in regola. La Procura di Asti ha chiesto il loro rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio. Vorremmo sapere se questa vittima è stata considerata come morto sul lavoro o è anche questo povero lavoratore è una dei tanti morti che spariscono dalle statistiche, solo perchè non assicurata.

martedì 16 luglio 2013

Registriamo altri 4 morti sul lavoro

Anche nelle ultime 24 ore sono morti 4 lavoratori: nelle province di Parma, di Padova, di Verona e di Catania. Le vittime nell'autotrasporto, in agricoltura e nell'autoriparazione.

lunedì 15 luglio 2013

E' morto un operaio romeno a Roma cadendo da un ponteggio o da un balcone

Roma 15 luglio 2013 E'morto un operaio romeno cadendo da un ponteggio ( o da un balcone, non è ancora ben chiaro) nel quartiere San Giovanni. La vittima che ha sbattuto la testa sul terreno é morta poco dopo il trasporto in ospedale. Lavorava per una ditta di impianti elettrici e sistemi sicurezza. All'ospedale hanno fatto l'impossibile per rianimarlo ma non c'è stato niente da fare. Si stanno ancora facendo indagini per verificare se la vittima aveva un regolare contratto d'assunzione. tutti gli anni assistiamo a una strage dei nostri cugini romeni, anche quest'anno sono oltre il 30% dei morti tra gli stranieri

sabato 13 luglio 2013

Ancora due morti sul lavoro a Bologna e a Tortona d'Alessandria

Alessandria 13 luglio 2013 E' morto un operaio argentino di soli 25 anni cadendo da un ponteggio alto 12 metri a Tortona. La tragedia nel primo pomeriggio in via Edmondo De Amicis, alle spalle del duomo. Il giovane, residente a Chiniolo Po, in Provincia di Pavia, secondo una prima ricostruzione ha battuto la testa sul selciato della strada. I colleghi di lavoro hanno immediatamente chiamato i soccorsi e fermato le operazioni di smontaggio del ponteggio. Sul posto l’ambulanza del 118: le condizioni del povero giovane sono da subito apparse molto gravi, tanto che è poi morto all’ospedale cittadino. Da verificare se l’operaio era stato messo in condizione di lavorare in base alla normativa sulla sicurezza nei cantieri. Bologna, 13 luglio. E' morto un venditore ambulante di 77 anni cadendo dal tetto del suo Fiat Ducato a Castel San Pietro terme. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, la vittima, che stava oliando gli ingranaggi del meccanismo di apertura e chiusura di un tendone installato sul furgone, avrebbe perso l'equilibrio, precipitando da un'altezza di 5 metri. Inutili i soccorsi del personale del 118.

Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano e pc. al Ministro del lavoro Giovannini, alla Presidente della Camera Laura Boldrini e del Senato Pietro Grasso

Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano. PC al Ministro Giovannini e alla Presidente della Camera Laura Boldrini e del Senato Pietro Grasso Caro Presidente Napolitano, so quanto le sta a cuore il problema delle morti sul lavoro. Il rapporto INAIL del 2012 parla di 790 morti sul lavoro, mentre in realtà sono molti di più. Solo sui luoghi di lavoro l'Osservatorio Indipendente di Bologna ne ha monitorati e documentati l'anno scorso oltre 600, mentre se si sottraggono dai 790 rilevati dall'INAIL i 409 morti, sempre dall'Istituto indicati come morti non sui luoghi di lavoro (sulle strade) , si arriva a contarne per l'INAIL 381. Un numero estremamente basso e irreale. Lei è sempre stato molto impegnato su questo fronte e le chiedo, attraverso i suoi uffici, di fare luce su queste discrepanza così evidente. Parliamo di centinaia di lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO in più che non posso essere spariti nel nulla. L'INAIL monitora solo i suoi assicurati e tanti morti non lo sono, ma non lo spiega mai nei suoi rapporti. Purtroppo questa percezione del fenomeno così riduttiva serve solo a rassicurare i cittadini, non si spiega mai in questi rapporti che il numero totale è comprensivo dei morti in itinere e che tante categorie e lavoratori in nero e pensionati, soprattutto agricoltori non vengono "conteggiati". Temo che gli interessi anche economici che purtroppo ci sono anche in questo campo, spostano le risorse dello Stato i modo errato. Tanto per fare un esempio: dall'inizio dell'anno sono già più di 100 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e se sono già in pensione non vengono considerati tali? Spero in buona fede. Basterebbe poco per ridurre in modo drastico questo fenomeno, ma i dati "ufficiali" non corretti che fa sottovalutare all'opinione pubblica il fenomeno spostano risorse in direzioni errate, e la politica è purtroppo impegnata in cose ben più importanti che le morti sul lavoro. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com/

venerdì 12 luglio 2013

Grazie alla Presidente Laura Boldrini

Finalmente abbiamo una Presidente della Camera che risponde ai cittadini su problemi importanti Gentile Carlo, La ringrazio per le belle parole che ha voluto indirizzarmi nella sua cortese mail, che ho ricevuto e letto con attenzione. La ringrazio per il suo scritto sulle morti sul lavoro e soprattutto per il suo lavoro di Osservatorio. Un lavoro che produce dati interessanti e che evidenzia anche quelle morti che spesso scompaiono dalle cronache. L’impegno quotidiano di tutti noi spero restituisca presto giustizia e serenità sociale al nostro Paese. Le invio i miei più cordiali saluti. Laura Boldrini Presidente della Camera dei deputati

giovedì 11 luglio 2013

Muoiono oggi 11 luglio schiacciati dal trattore altri due agricoltori in Abruzzo

Anche oggi sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore, sono già 125 dall'inizio dell'anno e quasi tutti schiacciati dal trattore , un autentico killer che uccide al più piccolo sbaglio o problema. Sono già 13 in questi primi 11 giorni del mese a morire schiacciati dal trattore. Una carneficina che si potrebbe evitare se solo ci fosse la volontà politica di farlo......Ma sono impegnati a fare altre cose ben più importanti che cercare di ridurre queste morti.

mercoledì 10 luglio 2013

I morti sul lavoro nel 2012 sono stati oltre 1100 e non 790 come comunica l'INAIL

E' uscito oggi il rapporto INAIL che comunica che gli infortuni mortali nel 2012 sono stati 790 complessivi. l'Osservatorio conferma che sono stati molti di più: confermiamo i 1180 complessivi di cui 625 sui luoghi di lavoro sono stati tutti documentati. Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti: la stessa INAIL comunica che sono altri 409 i lavoratori morti non sui luoghi di lavoro più altri moltissimi contenziosi . L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Mentre l'INAIL dovrebbe spiegare più chiaramente la composizione del numero totale delle morti sul lavoro. Se considera morti sul lavoro anche gli agricoltori pensionati schiacciati dal trattore, i lavoratori che muoiono in nero, i militari ecc. e tutti contenziosi che anche in questo rapporto del 2012 sono tantissimi. E' di oggi la notizia che con il test del DNA è stato identificato il muratore romeno Mihai Istoc, di 45 anni trovato morto nel giugno 2009 a Montafia d'Asti, vicino a una discarica abusiva. Secondo l'accusa, dopo essere morto in un incidente sul lavoro, l'imprenditore edile e un suo complice ne avrebbero nascosto il cadavere perchè non in regola. La Procura di Asti ha chiesto il loro rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio. Vorremmo sapere se questa vittima è stata considerata come morto sul lavoro o è anche questo povero lavoratore è una dei tanti morti che spariscono dalle statistiche, solo perchè non assicurate.

registriamo altre due vittime sui luoghi di lavoro

Viterbo 10 luglio 2013 E' morto E.M un operaio di 45 anni questa mattina schiacciato da una pala meccanica. La vittima lavorava per un'azienda agricola di Settevene, nello stesso Comune. La tragedia su cui sono in corso accertamenti, è avvenuto probabilmente in seguito a una manovra. Inutile l'intervento degli uomini del 118: per l'operaio non c'era più niente da fare. Sul posto sono giunti anche i carabinieri e i vigili del fuoco, ai quali è arrivata la segnalazione dell'incidente poco prima di mezzogiorno. Firenze 10 luglio 2013. E' morto Safet Dibrami,un operaio di 30 anni che il giorno prima era stato colpito da una scarica elettrica mentre stava riparando una slot machine. Il giovane sarebbe rimasto stordito ma avrebbe rifiutato le cure preferendo andare a casa. A meno di ventiquattrore dall’incidente è stato trovato nel letto senza vita dalla compagna. Da quanto testimoniato, una volta rientrato nell’abitazione aveva cominciato ad accusare stanchezza e dolore addominale.

martedì 9 luglio 2013

Sono già 8 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio del mese. E' morto un edile albanese in provincia di Milano

Milano 9 luglio 2013 E' morto un operaio albanese schiacciato da un camion a Grezzago mentre era impegnato in un cantiere per il rifacimento del manto stradale. Il povero lavoratore è stato trasportato con l’elisoccorso in ospedale ma per lui non c’è stato niente da fare. Pavia 9 luglio E' morto Franco Pagnani di 62 anni. Ad avvertire le autorità della tragedia la compagna che cercandolo ha trovato il trattore ribaltato nel canale. Purtroppo per Pagnani, rimasto schiacciato sotto il "Killer" non c'è stato niente da fare. Livorno, 9 luglio 2013 Anche in provincia di Livorno il trattore ha fattola sua vittima. La tragedia questa mattina fra vicarello e Collesalvetti. Un uomo è morto schiacciato dal trattore sul quale stava lavorando.E' la seconda vittima in pochi giorni in Toscana, un giovane di 16 anni aveva perso la vita sempre a causa del trattore in provincia di Siena. Cuneo E' morto Fabrizio Masoero,un giovane di 23 anni schiacciato dal trattore che guidava che era finito in un dirupo. La tragedia sulle colline di Langa: il giovane gestiva insieme alla famiglia un’azienda agricola, con agriturismo e cantina. Il trattore cingolato, forse per il cedimento del terreno, si è rovesciato e ha travolto il giovane. Sono intervenuti i carabinieri di Neive e l’elisoccorso del 118 I sanitari hanno solo potuto constatarne la morte

'Osservatorio aderisce alla petizione di Marco Bazzoni

Chiedo a tutti quelli che hanno a cuore la salute e sicurezza sul lavoro di aderire a questa petizione, che chiede di modificare o stralciare le norme per la riduzione per la sicurezza sul lavoro, contenute nel DL 69/2013 (DL Fare), inviando un'email di adesione a: bazzoni_m@tin.it con nominativo, azienda, qualifica e città e di fare girare questa petizione a tutti i loro contatti email, invitandoli ad aderire e a fare lo stesso. Chiedo inoltre ai mezzi d'informazione, ai blog, ai siti web, di aiutarci, pubblicando il testo di questa petizione, possibilmente con le adesioni. Abbiamo pochissimo tempo, Mercoledì 10 Luglio ci sarà la votazione in Commissione Lavoro, poi il DL Fare arriverà in aula per essere approvato e poi passerà al Senato e anche se possono essere proposti degli emendamenti non è per nulla scontato che ci saranno delle modifiche migliorative o quantomeno, non vedo questa intenzione nel Governo Letta. Saluti. Marco Bazzoni Il 21 Giugno 2013 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il DL 69/2013, detto Decreto Legge Fare: http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=13G0011600000010110001&dgu=2013-06-21&art.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-21&art.codiceRedazionale=13G00116&art.num=1&art.tiposerie=SG In tale decreto ci sono numerose semplificazioni per la sicurezza sul lavoro (articoli 32 e 35), anzi il termine più corretto sarebbe riduzioni per la sicurezza sul lavoro. A cominciare dall'esenzione del DUVRI per i" settori di attività a basso rischio infortunistico", alla riduzione formazione, informazione e sorveglianza sanitaria per i lavoratori fino a 50 giornate lavorative nell'anno solare, all'autocertificazione del DVR per i " settori di attività a basso rischio infortunistico", all'eliminazione dell'obbligo di denuncia per i datori di lavoro alle autorità di pubblica sicurezza per gli infortuni mortali e per gli infortuni superiori a 3 giornate lavorative, alle indagini per gli infortuni sul lavoro che non saranno più condotte di ufficio, ma dovranno essere richieste dal lavoratore infortunato, di un superstite o dell'Inail, fino alla "chicca finale", che le indagini sulle responsabilità dei datori di lavoro per gli infortuni sul lavoro si faranno solo se ci sono i soldi per farle: "agli adempimenti di cui al presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziare disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Ma nel Governo Letta, che chi come il Ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione Gianpiero D'Alia, che va dicendo imperterito, che "'Le norme contenute nel dl Fare, come quelle nel ddl Semplificazione, non mettono in alcun modo in discussione la sicurezza dei lavoratori": http://www.asca.it/news-Dl_fare__D_Alia__norme_non_mettono_in_discussione_sicurezza_lavoro-1291285.html Considero queste norme peggiorative e comporteranno una riduzione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ma non solo, anche una probabile (ed ennesima) procedura d'infrazione per violazione della direttiva 89/391/CEE: http://www.articolo21.org/wp-content/uploads/2013/06/Direttiva-europea-quadro-89-391-CEE.pdf per la sicurezza sul lavoro, visto che nel DL 69/2013, ci sono possibili violazioni degli articoli 6,9, 10 e 12 di tale direttiva. Come fare capire al Governo Letta, che qui non siamo di fronte a delle sole semplificazioni burocratiche, ma ad una sostazione riduzione delle tutele del lavoro? Chiedo quindi al Governo Letta, che nel percorso di conversione in Legge, siano modificati molto o meglio ancora stralciati, gli articoli 32 e 35 del DL 69/2013. Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze Email: bazzoni_m@tin.it Adesioni: 1)Samanta Di Persio, scrittrice, L'Aquila 2)Daniela cortese RSU/RLS Telecom Italia Sparkle 3)Associazione Articolo 21 http://www.articolo21.org/ 4)Leopoldo Pileggi rls Correggio 5)MONICA MAROTTA RSU ESSELUNGA FIRENZE 6)Valeria Parrini Toffolutti, giornalista e presidente associazione Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro 7)Roberto Toffolutti, pensionato e consigliere associazione Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro 8)Andrea Bagaglio, medico del lavoro. 9)Marco Spezia Tecnico della sicurezza sul lavoro Sarzana (SP) 10)M.Grazia Beggio Ravenna 11)I Lavoratori Autorganizzati del Ministero dell'Economia e delle Finanze aderiscono alla petizione che chiede di modificare o stralciare le norme per la riduzione per la sicurezza sul lavoro, contenute nel DL 69/2013. http://lavoratoriautorganizzatimef.blogspot.it/ 12)Ben Milena, Rovereto Firmo questa petizione affinchè non vengano ridotte le risorse per la sicurezza sui luoghi di lavoro 13)Paola Gasbarri Cobas Sanità Venezia 14)COVIZZI CLAUDIO, impiegato della CASSA DI RISPARMIO IN BOLOGNA SPA 15)Tiziana Pistol, Torino, psicologa ASLTO1. 16)MORENO ANGHILERI, OPERAIO PRESSO HUSQUARNA SPA VALMADRERA 17)Anna Vitale vedova di Giovanni Di Lorenzo morto sul lavoro, Nola (NA) 18)Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni morto a soli 23 anni con il cranio schiacciato-Porta Sant'Elpidio (FM) 19)Francesco Mongioì, ZeroRischi, Esperto della Sicurezza sul Lavoro, San Michele all'Adige (TN) 20)Daniela Curatolo, Rls 21)Francesco Racalbuto, libero professionista.Aderisco alla petizione, ex RSPP Asp agrigento 22)Alessia Sodano, giornalista Rai, Roma 23)GIANNI ALIOTI - responsabile FIM-CISL nazionale Ufficio Ambiente, Salute e Sicurezza 24)Leonildo Morisi, Libero professionista, Castelfranco Emilia (MO) 25)Paola Gasbarri, COBAS Sanitá , Venezia 26)Testi Mauro- pensionato ex RLS ENEL 27)Gerardo Evangelista, Responsabile Fim-Cisl di Fiat Sata di Melfi. 28)Maria Vannicola ,impiegata Ministero dell'Interno ,Roma 29)Antonello Lenardon, operatore Fim-Cisl, Pordenone 30)Marco Crociati, Trenitalia, macchinista, Roma 31)Marco Bentivogli, Segretario Nazionale, Fim Cisl 32)Roberto Di Stefano, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale della provincia di Lecco del settore Artigiano 33)Patrizia serranti, spp-cnr bologna 34)narcisa pellegrini, FIM CISL LUCCA 35)Cosimo Giannattasio, Resp.le Coordinamento Salute, Ambiente e Sicurezza UST CISL Taranto Brindisi 36)Daniele dipendente dell'Università degli Studi, in servizio presso la Facoltà di Agraria con la qualifica Categoria C6 37)chemello stefano -operatore a tempo pieno fim cisl vicenza -VICENZA 38)Adriano Bardus Ali SpA – div. Friulinox, Taiedo di Chions (PN), Operaio 5° livello – RLS 39)DAVIDE TAGLIAFERRI, SEGRETARIO GENERALE FIM CISL ROMAGNA, SEDE OPERATIVA FAENZA (RA) 40)Massimo Ciurli, CO.ME.S s.r.l. OP 5 L ( RSU - RLS ), Calcinaia Pisa 41)Dr.ssa Oriana Rossi, Dirigente Medico, Livorno 42)Sara Palazzari, studentessa universitaria, Gubbio 43)Andrea Gemma, RLST LUCCA 44)spanò cosimo damiano, beni culturali sopr. BAP di Reggio Calabria terminale associativo USB Beni culturali 45)Gennaro Massimino, CPS-INFERMIERE, ASL NA/3 SUD , PRESIDIO DI 2 LIVELLO DI C/MARE DI STABIA 46)Assessore Giuseppe Angelico, Lavoro - Formazione Professionale, Attività Produttive ( Commercio, Annona, Artigianato, Industria ) ,Comune di Cologno Monzese 47)roberto rizzo, responsabile lavoro e welfare idv toscana , firenze 48)Ing.Luigi Ciulli, Camera dei deputati

Si sono svolti ieri i funerali di Massimo Impieri poliziotto di soli 34 anni ucciso da un'auto pirata

lunedì 8 luglio 2013. ci sono stati i funerali di Massimo Impieri un poliziotto di 34 anni che ha perso la vita sul lavoro nella notte tra sabato e domenica a Crotone travolto da un auto. L’auto l'ha travolto mentre stava svolgendo un’operazione di segnalazione di un incidente stradale avvenuto poco prima. Mentre procedeva a sistemare le torce antivento per segnalare il pericolo alle auto in transito è giunta ad alta velocità l’auto che l'ha colpito in pieno: l’auto pirata non si è fermata nemmeno dopo aver investito il poliziotto ma il collega che era con Impieri, ha avuto il sangue freddo di prendere il numero di targa. Immediato è stato l’individuazione dell’autista, un 22enne che è risultato anche positivo all’alcool test. Per il ragazzo ora grava un’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. anche questi operatori di polizia sono degli oscuri eroi, come le centinaia di lavoratori che perdono la vita mentre svolgono il proprio lavoro

lunedì 8 luglio 2013

Continua la strage di agricoltori, ne sono morti altri 3 schiacciati dal trattore

Siena 8 luglio. Anche un sedicenne tra le vittime del trattore killer che uccide più di un centinaio di agricoltori ogni anno nell'indifferenza generale, soprattutto della politica. se il padre avesse avuto un'informazione corretta, se avesse saputo che chi guida questo "mostro" rischia la vita in ogni attimo, forse non gli avrebbe permesso di guidarlo. Purtroppo ogni anno assistiamo a queste stragi e abbiamo da tanto tempo fatte anche delle proposte per arginare queste morti. MA LA POLITICA SE NE FREGA, TANTO A MORIRE SONO SOLO DEI LAVORATORI.aNCHE QUESTO POVERO BAMBINO (SI TRATTA PROPRIO DI UNBAMBINO A QUELL'ETA') è MORTO SCHIACCIATO DAL TRATTORE CHE GUIDAVA. Il povero genitore ha assistito impotente alla tragedia. Chieti E' morto Luigi Orsini agricoltore di 56 anni di Villalfonsina. La tragedia è stata scoperta solo la notte dopo che la moglie, non vedendolo rientrare per cena, ha lanciato l’allarme. Il corpo dell'agricoltore è stato trovato senza vita a pochi metri dal trattore. Purtroppo come con tantissimi altri a causa propbailmente di un dislivello del terreno il "mostro" si è ribaltato uccidendolo. BOLOGNA 8 luglio E' morto un agricoltore di 81 anni schiacciato dal trattore che guidava nelle campagne di Sibano di Marzabotto, sull' Appennino bolognese. La tragedia questa mattina. Dalla prima ricostruzione, l'anziano sarebbe stato travolto dal mezzo agricolo col quale stava lavorando.

sabato 6 luglio 2013

Muore cadendo da una scala mentre toglie amianto dal tetto

CUNEO 5 luglio 2013 E' morto un operaio di 73 anni di Fossano questa mattina in un infortunio sul lavoro accaduto a Savigliano. Stava lavorando a diversi metri d'altezza su una scala, per rimuovere su un tetto delle lastre di amianto, quando ha perso l'equilibrio ed e' precipitato al suolo. Nella caduta ha battuto il capo ed e' deceduto sul colpo. Inutili i soccorsi del 118. Sul posto assieme ai carabinieri anche i tecnici dello Spresal.

giovedì 4 luglio 2013

Registriamo altri 4 morti: 3 in agricoltura e uno in edilizia

Milano, 4 luglio 2013 E' morto un operaio italiano di 45 anni a causa della ruspa che si è ribaltata. La tragedia è avvenuto intorno nel pomeriggio in un cantiere di piazza Federico Mistral, nei pressi della stazione ferroviaria di Rogoredo a Milano, dove erano in corso dei lavori di scavo. Sul posto sono intervenuti un'ambulanza, l'elisoccorso e i vigili del Fuoco che stanno cercando di estrarre il corpo rimasto imprigionato dal mezzo. Gli accertamenti sono condotti dalla polizia locale. Venezia 4 luglio 2013 E' morto Piero Deola agricoltore di 72 anni fulminato a causa di un cortocircuito nel nastro trasportatore dopo aver afferrato una sbarra di ferro del nastro trasportatore agricolo per ripetere un'operazione che aveva già fatto un'infinità di volte, colpito da una scarica da 220 volt che lo ha folgorato senza lasciargli possibilità di scampo.

lunedì 1 luglio 2013

Report morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2013

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sui luoghi di lavoro Report morti sul lavoro dall’1 gennaio 30 giugno 2013 Dall’1 gennaio al 30 giugno 2013 sono morti sui luoghi di lavoro 293 lavoratori, 69 solo nel mese di giugno, complessivamente se si aggiungono le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 600 vittime. Nel 2012 alla stessa data erano morti sui luoghi di lavoro 305 lavoratori e se si pensa che dall’anno scorso si sono persi tantissimi posti di lavoro e la cassa integrazione è cresciuta in modo drammatico il risultato non è certo incoraggiante, anzi, in proporzione assistiamo, nonostante la crisi ad un aumento del fenomeno, che ci vede primi in Europa in rapporto al numero d’abitanti, che è il solo parametro valido per valutare l’andamento delle morti in una provincia o in una regione. Questo perchè a morire sono in larga parte persone che non dispongono di un’assicurazione e che non rientrano nelle “statistiche ufficiali”. Noi pensiamo ci sia la necessità di fare la massima chiarezza su un aspetto fondamentale: noi consideriamo morti sul lavoro tutti i lavoratori che muoiono mentre lavorano, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa che spesso è diversa o addirittura non esiste (lavoro nero). E’ raccapricciante pensare che un terzo dei lavoratori morti ha oltre 60 anni e che la riforma Fornero ha inciso notevolmente su queste morti, non avendo fatto nessuna distinzione nell’allungamento dell’età della pensione tra chi svolge un lavoro pericoloso o di concetto. Superata una certa età i riflessi sono poco pronti e molti lavoratori soffrono di diverse malattie quali artrosi, artriti, diabete ecc….che rallentano i movimenti. Tutti gli anni assistiamo ad una strage di agricoltori schiacciati dal trattore ed edili, nell’indifferenza della politica e della nostra classe dirigente. Anche gli intellettuali che “pontificano” sempre su tutto su questa autentica strage non spendono una parola, quasi nessuno s’indigna, tanto a morire non sono loro i “lavoratori del pensiero” ma chi suda e si "ammazza" di lavoro tutti i giorni sui campi, nei cantieri, nelle fabbriche e nei servizi artigianali alle imprese. VERGOGNA CARI INTELLETTUALI, siete come i politici e non v’interessate più della società, dei lavoratori, dei precari e delle persone che ogni giorno perdono il posto di lavoro, siete interessati solo al vostro tornaconto personale. E questo si vede anche nelle arti, sono ormai passati oltre 40 anni, dalla morte di Togliatti, quando ci fu la polemica tra il Partito Comunista e alcuni artisti “moderni” che dicevano che l'arte doveva essere libera dal sociale che non si vedono più opere che si occupano della Società. La stragrande maggioranza di questi artisti e più genericamente degli intellettuali trasformisti, sono corsi dietro al denaro e messi al servizio di miliardari senza moralità. Un vero sfarcelo morale che anche le morti sul lavoro indicano come tale. Scusate lo sfogo, ma se ancora ci fossere gli intellettuali di una volta, quelli che si diceva fossero intrisi “d’ideologia”anche questo fenomeno sarebbe molto ridimensionato. Invece tocca a noi che veniamo dalla “classe operaia” d' occuparci di queste tragedie, ma la nostra voce conta poco o niente, anche se ce la mettiamo tutta per sensibilizzare i cittadini, con voce libera da interessi economici e politici, salvo rare eccezioni se ne sbattano di queste tragedie i politici di destra, di centro e di sinistra. In questi primi sei mesi il 35,6%dei morti sul lavoro è nel comparto agricolo: quasi i due terzi delle vittime sono morti schiacciati dal trattore. Le morti in edilizia risultano il 26,2% sul totale. Il 19,1% nei servizi, Il 6,8% nell’industria, Il 6, % nell’autotrasporto. Poi ci sono i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro e che sono almeno altri 300 dall’inizio dell’anno. Moltissimi sono considerati come morti per incidente stradale, ma in effetti molti di questi sono lavoratori che si spostano sulle strade e autostrade, dal sud al nord o viceversa e spesso nascondono lavoro nero ma che è impossibile riuscire a quantificare nell’interezza. L’opinione pubblica ha la sensazione che a morire siano soprattutto operai nelle fabbriche mentre sono “solo” il 6% dall’inizio dell’anno, mentre nel 2012 furono il 7% del totale, per la stragrande maggioranza nelle piccolissime aziende dove il sindacato e la prevenzione non esistono. Lo Stato attraverso vari enti spende milioni di euro per corsi, che a nostro giudizio non servono a niente, se non a fa riempire le tasche di chi li organizza, ma senza mai arrivare a essere utile a chi dovrebbe essere sensibilizzato e istruito sulla Sicurezza. Agli agricoltori che muoiono così in tanti , dei quali tantissimi schiacciati dal trattore che non ha nessuna protezione, cosa viene offerto in termini di conoscenze, aiuti per migliorare i mezzi e la prevenzione? E per gli edili che muoiono con le stesse percentuali in piccolissime aziende, che cadono dall’alto o travolti dai mezzi che guidano loro stessi o i loro colleghi, o dal materiale che stanno manovrando, cosa si fa? Che conoscenze si danno e cosa si fa per rendere più sicuro il lavoro a persone che spesso non conoscono neppure l’italiano e lavorano in nero o in grigio per 10 o 12 ore al giorno svolgendo attività faticose e poco sicure? E’ molto frustrante quindi vedere tutti gli anni scrivere le stesse cose e vedere i dati delle solite statistiche considerate “ufficiali”che ti dicono che i morti sono molto meno numerosi. Questo cosa significa? Che in realtà sia a causa dei minori controlli dovuti a meno risorse stanziate dagli ultimi governi, la Sicurezza sui luoghi di lavoro complessivamente sta calando. Le statistiche ufficiali sono completamente alterate perchè mettono assieme ai morti sui luoghi di lavoro quelli che muoiono sulle strade e in itinere che sono un’altra cosa; l‘assicurazione INAIL in itinere è sacrosanta, ma come si fa a non distinguere quantitativamente e qualitativamente gli interventi da mettere in atto se non distingue la morte di chi cade da un tetto o sotto un macchinario al morto in un incidente automobilistico? Occorre sapere con chiarezza come intervenire se si vuol salvaguardare la vita di chi lavora. Si organizzano corsi sulla sicurezza per categorie “forti” che hanno sindacati in grado di tutelare i lavoratori e si lasciano allo sbando i poveri diavoli, i meno tutelati, quelli che lavorano in nero o in grigio. E’ intollerabile che un paese come il nostro che ha 60 milioni d’abitanti conti tantissimi morti in più sui luoghi di lavoro degli altri grandi paesi europei. Tra l’altro l’Osservatorio Indipendente di Bologna è visto spesso con sufficienza, con fastidio o come un intruso anche da molte organizzazioni dei lavoratori. E questo è molto triste. Chi si sta preoccupando della vita e della sicurezza dei lavoratori che lavorano per la maggior parte in fabbriche che non sono adeguate alle norme antisismiche del 2005? Chi sta facendo i controlli nercessari che li metta al sicuro in caso di altre scosse di terremoto come quelle che hanno colpito l’Emilia nel 2012? Per i lavoratori che operano all’aperto quali edili, agricoltori, autotrasportatori e per tutti quelli che utilizzano un mezzo per andare a lavorare si consiglia di visitare il sito di previsioni del tempo http://prevenzionemeteo.blogspot.it/ dove oltre alle previsioni del tempo si può valutare il fattore rischio infortuni sul lavoro legato alle condizioni atmosferiche. Nel solo mese di giugno sono morte sui luoghi di lavoro 69 lavoratori Carlo Soricelli http://cadutisullavoro.blogspot.com .

Morte di Denis Silvestrin un giovane precario con contratto di 3 mesi nel trevigiano. E' morto Massimo Cavallarin di soli 31 anni cadendo da un teto di una fabbrica mentre faceva manutenzione sui pannelli fotovoltaici. E' morto stritolato da una macchina "pressa foraggi" Enrico Melloni di 46 anni

Treviso 28 giugno 2011 E' morto Denis Silvestrin di 34 anni. Silvestrin ha perso la vita dopo esser stato schiacciato da una pressa all’interno all'interno di una ditta di Orsago, un'azienda che si occupa della produzione di manufatti in cemento quali caminetti e barbecue. La tragedia nel pomeriggio e il povero giovane era al suo ultimo giorno di lavoro di precario dove si trova la sede centrale dell’azienda. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso dell’ospedale di Treviso ma ai medici, dopo aver tentato di rianimare il 32enne, residente le Coneglianese, non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso. Alla Sarom è subito arrivato il fratello dell’operaio. «Oggi era il suo ultimo giorno in azienda – ha raccontato in lacrime -. Lavorava qui da tre mesi e il suo contratto scadeva proprio con la fine del mese di giugno». CAGLIARI, 28 giugno E' morto Enrico Meloni agricoltore di 46 anni finendo stritolato negli ingranaggi di una macchina pressa foraggi nelle campagne di Pabillonis. La tragedia è stata scoperto poco prima delle 21 quando i familiari, non vedendolo tornare a casa, sono andati a cercarlo. PADOVA, 28 GIU ' morto Massimo Cavallarin di 31 anni questo pomeriggio dopo essere caduto dal tetto di un'azienda della zona industriale di Piove di Sacco. La vittima stava stava svolgendo assieme ad un collega alcuni lavori di manutenzione ad un impianto di pannelli fotovoltaici. Anche un suo collega ha riportato lievi ferite.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?