Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 30 aprile 2015

Aprile tragico con 75 morti sui luoghi di lavoro. In questo momento siamo addirittura a +4,6% su quello che consideravamo incredibile come il 2014. ma il lavoro precario, l'insicurezza e il lavoro nero portano a questo. e il jons act come la legge Fornero peggioreranno ulteriormente la situazione

Un giovane di 33 anni è morto in provincia di Brescia scontrandosi con un furgone mentre stavano lavorando, altri due suoi colleghi sono gravissimi. In provincia di Lucca è morto un imprenditore di una ditta di pulizie cadendo da 5 metri d'altezza.

Altri 6 morti nelle province italiane in 3 giorni. mai tanti morti dal 2008

Ancora 5 6 morti sui luoghi di lavoro in 3 giorni. A Frosinone è morto Fernando Buccitti di 63 anni. Era un vivaista schiacciato da un camion in un vivaio. A Catania è morto è morto Antonino pappalardo di 51 gli è crollato un pezzo di soffitto adosso. A Rovigo è morto Roberto Rolfin di 57 cadendo dal tetto di una cabina dell'ENEL (era un artigiano ditta individuale). A Salerno è morto Roberto Volpe di 46 cadendo in un pozzo in un pozzo sull'A27 in veneto è morto un autotrasportatore a soli 23 anni, si chiamava Simone Rossi A Como Angelo S. di 54 in un'industria dopo una caduta accidentale

martedì 28 aprile 2015

Ancora due morti anche ieri

Ancora due morti sul lavoro di cui un altro agricoltore schiacciato dal trattore. sette ne sono morti così tragicamente in una settimana. La vittima questa volta in Provincia di Piacenza. Un altro lavoratore è morto a Alatri in provincia di Frosinone schiacciato da un camion in un vivaio

lunedì 27 aprile 2015

SEI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE IN QUESTA ULTIMA SETTIMANA E 33 DALL'INIZIO DELL'ANNO.

CON LA MORTE DELL'AGRICOLTRE SCHIACCIATO DAL TRATTORE IERI IN PROVINCIA DI CUNEO SONO SEI MORTI COSI' ATROCEMENTE IN QUESTA ULTIMA SETTIMANA. E 33 DALL'INIZIO DELL'ANNO. L'ANNO SCORSO BEN 152 E CON CHI CI GOVERNA AVVERTITI PER TEMPO QUEST'ANNO E ANCHE NEL 2014, E SENZA VEDERE SPENDERE NEPPURE UNA PAROLA CONTRO QUESTA CARNEFICINA

domenica 26 aprile 2015

25 aprile tragico per le morti sul lavoro

25 Anche il 25 Aprile, un giorno di Festa moto significativo, non salva la vita di chi lavora. E' questa la nuova resistenza contro i barbari e i potenti che non usano più le armi ma il potere mediatico e e economico. Sono morti altri due agricoltroi schiacciati dal trattore: le due vttime in provincia di Teramo dove è morto Vincenzo Coccia e in provincia di Trapani che vede il secondo agricoltore schiacciato dal trattore in 3 giorni, dopo la morte di Giovanni Cicirello morto il 21 aprile ieri è morto ancora così atrocemente Vinceno catalano. Le altre due vittime in provincia di Pescara dove è morto un edile di 60 anni e in provinci di BAT dove un dipendente dell'Italgas è morto nella Provincia i Barletta-Adria e Trani mentre cercava di intervenire per una fuga di gas. Lo scoppio ha anche provocato innumerevoli i feriti mentre cercavano di aggiustare il guasto.

venerdì 24 aprile 2015

Un altro edile è morto in provincia di Napoli, non risulta nell'organico della ditta per cui lavorava. Era assicurato?

NAPOLI, 24 APR E' morto un operaio di 53 anni per una scarica elettrica che stava eseguendo lavori di manutenzione in un cantiere edile di Pozzuoli. La vittima stava lavorando vicino ad una macchina impastatrice. A scoprirlo, nella tarda mattina, alcuni colleghi di lavoro. Inutile l'intervento del 118. Dalle prime indagini della polizia non risulta inquadrato nell'organico della ditta esecutrice dei lavori di manutenzione. Allora per l'ennisima volta ci chiediamo era in regola o lavorava in nero come tantisismi che poi s'infortuniano e non denunciano per non perdere il lavoro.

La strage di agricoltori e non solo continua. Anche l'opposizione fa solo "ammuina" su questioni spesso ridicole, ma sulla vita di chi lavora non spendono una parola.

Altri 3 lavoratori morti di cui 2 agricoltori schiacciati dal trattore una strage infinita che comunque rende vani i nostri allarmi e i nostri sforzi per sensibilizzare che avrebbe il dovere d'occuparsene. L'EXPO non può essere solo quello delle multinazionali del cibo che pubblicizzano i loro prodotti, ma esiste anche l'uomo e l'agricoltore che crea questa ricchezza e il benessere per tutti noi. E' assurdo e disumano per chi ci governa non occuparsi di questo e oltretutto dopo essere stati avverti prima dell'imminente strage in questi ultimi due anni. E l'opposizione cosa fa? NIENTE, non spende neppure una parola. Fanno casino soprattutto quando toccano le loro poltrone ma sulla vita di chi lavora anche loro non spendono neppure una parola. Vergogna anche a loro e in questo loro ci metto tutti, da destra a sinistra. Ma ormai è inutile parlare nel deserto dei cuori di questa gente. Noi il 1° maggio porteremo il lutto al braccio, contro questa indifferenza. Sull'EXPO, inaugurato per ironia della sorte proprio il giorno della Festa di chi lavora scorre il sangue dei nostri lavoratori della terra. Gli ultimi due sono morti ieri in provincia di Grosseto e Potenza. Mentre un altro lavoratore è morto schiacciato da un palet nel porto di Savona

mercoledì 22 aprile 2015

MORTI DALL'INIZIO DELL'ANNO 28 AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE. l'ULTIMO IERI A ALCAMO DI TRAPANI

Trapani 21 aprile 2015. E' morto a Alcamo schiacciato dal trattore Giuseppe Cicirello di 50 anni. Sono già 28 i morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e questo nonostante i ministri competenti sono stati avvertiti per tempo. Una strage dell'indifferenza. Ma è come parlare alle pietre del deserto

lunedì 20 aprile 2015

Continua l'impressionante sequenza di morti sul lavoro anche oggi

Apprendiamo oggi della morte di altri 3 lavoratori e un altro è morto anche ieri che era domenica in provincia di Frosinone. 20 aprile 2015 In provincia di Perugia, a Spoleto per l'esattezza è morto un vivaista schiacciato da un ramo dell'albero che stava tagliando In provincia di Rovigo è morto in modo orribile Matteo terga di soli 42 anni schiacciato da una pressa in una'azienda In provincia di Asti, il proprietario di una segheria è rimasto schiacciato da un camion in manovra. La vittima Aldo Aresca aveva settant'anni. ieri in provincia di Frosinone è morto Mario Marrano un autotrasportatore: la vittima è rimasto schiacciato da un carrello

domenica 19 aprile 2015

E morti e morti, e morti e morti......

FIRENZE 18 APRILE 2015 e' morto l'architetto Michele Vannelli di 48 anni e i familiari hanno donato gli organi. Vannelli era è caduto da un'altezza di tre metri mentre stava eseguendo dei lavori su un'impalcatura a tre metri d'altezza in un'azienda di Stabbia di Cerreto Guidi. Vannelli si è spento nella rianimazione dell'ospedale fiorentino di Careggi in tarda mattinata, dopo un aggravarsi del quadro clinico nelle ore precedenti. Genova 17 aprile E' morto in mofo orribile Salvatore Longo a 43 anni. Longo era un operaio e lavorava in una cava sulle alture di Sestri Ponente: il suo cuore si è fermato all’ospedale San Martino, dove era stato trasferito d’urgenza nel tardo pomeriggio di ieri.Su quanto accaduto è stata aperta un’inchiesta da parte della Asl: stando alle prime ricostruzioni, Longo è morto sarebbe stato agganciato da un nastro trasportatore che gli ha intrappolato il braccio stritolandoglielo e causandogli gravissime ferite in tutto il corpo. I compagni di lavoro hanno chiamato l’ambulanza, è stato intubato e trasferito al pronto soccorso del San Martino,Ma le gravissime ferite non gli hanno dato scampo. Pistoia 17 APRILE 2015 - Un agricoltore di 48 anni è rimasto schiacciato dal trattore che guidava. La vittima di cui non si conosce l'identità stava eseguendo dei lavori in un terreno in pendenza, ma nessuno si era accorto della tragedia. Solo nel pomeriggio dei boscaioli lo hanno trovato senza vita, incastrato fra il mezzo agricolo e un albero. Per recuperare il corpo è stato necessario l'intervento dei pompieri, ha comunicato oggi la polizia, specificando che le cause dell'incidente non sono ancora state chiarite. Siamo già a 27 morti così orribilmente dall'inizio dell'anno e nulla fa sperare in un miglioramento rispetto al 2014.

venerdì 17 aprile 2015

Una strage annunciata

Come avevamo previsto la strage provocata dai trattori diventa inarrestabile nell’indifferenza generale e soprattutto da parte di chi dovrebbe occuparsene, almeno con una campagna informativa. Noi abbiamo informato con una mail le segreterie di Renzi, Poletti e Martina, anche nel febbraio di quest’anno, come del resto abbiamo fatto il 28 febbraio dell’anno scorso, senza purtroppo ottenere nessun risultato e assistendo impotenti alla morte di 152 agricoltori schiacciati da questo mezzo, più le altre vittime che incautamente sono state trasportate, tra di queste anche bambini e giovanissimi. Niente neppure un twitter sulla pericolosità del mezzo. Sono quattro le vittime provocate da questo “mostro” negli ultimi 3 giorni. In provincia di Palermo, di Perugia, di Ancona, di Bolzano. Siamo già a 25 dall’inizio dell’anno e nulla fa sperare che ci sarà un miglioramento rispetto alla carneficina del 2014. Ma quest’anno ci sarà la vetrina dell”EXPO sulle eccellenze agroalimentari, EXPO che verrà inaugura il 1° maggio Festa dei Lavoratori. Noi quel giorno porteremo il lutto al braccio in segno di solidarietà verso queste tragedie, che purtroppo non sono limitate solo all’agricoltura, ma che vede oggi 18 aprile già 166 lavoratori morire sui luoghi di lavoro vari comparti e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano già i 300 morti. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. In tanti giornalisti di varie testa tra le quali Repubblica, Carlino, Corriere della Sera, Articolo 21, Rai 1, RAI 2, RAI 3 e tantissime altre se ne stanno occupando e riprendendo i dati REALI e non taroccati dell'Osservatorio dimostrando sensibilità e attenzione verso queste tragedie. ma purtroppo non è sufficiente. Un fenomeno che si potrebbe dimezzare se solo la "politica" se ne occupasse veramente e senza strumentalizzazioni.

giovedì 16 aprile 2015

Strage infinita in un paese dove la vita di chi lavora non conta niente. Una strage silenziosa che "eccita" i media solo quando ci sono stragi collettive. In questo momento registriamo un aumento anche rispetto all'incredibile 2014. Erano 163 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno al 15 aprile 2014

Continua la strage infinita di lavoratori, anche il 15 aprile ne sono morti sui luoghi di lavoro altri 4 in varie province italiane. In provincia di Udine è morto cadendo da un traliccio da un'altezza di 16 metri un lavoratore residente nella provincia di Imperia. Un autotrasportare Giuseppe Mangano è morto con il suo tir che si è schiantato contro un muro a secco in provincia di Bari. A Corleone di Palermo un forestale di 48 anni Leuluca Nicolosi è finito in un burrone con il trattore. In provincia di Padova un pensionato di 68 anni è caduto da un tetto rimanendo ucciso sul colpo.

martedì 14 aprile 2015

Una sequenza incredibile e intollerabile di morti sul lavoro a cui è anche difficile stare dietro se non con un lavoro lungo e costante ogni giorno

14 4 2015 E' morto un operaio di 55 anni dipendente di una cooperativa agricola dell'Alto Valdarno, la vittima è stato travolta da un tronco di un albero in caduta ed è morto sul colpo. Inutili gli interventi di rianimazione messi in atto dai sanitari del 118. 12 aprile 2015 Roma E' morto Carlo Maria Goracci di 71 anni il titolare della scuola cinofila «La Valletta» di 71 anni Goracci è morto schiacciato da un masso domenica sera, ma della tragedia ho avuto la notizia solo oggi.. Il centro di addestramento per cani si trova su via del Foro Italico 564, in direzione Salaria nei pressi di Villa Ada. Purtroppo è stato il figlio a dare l'allarme non vedendolo arrivare. PORDENONE Un altra vittima sul lavoro in provincia di Pordenone Una persona è morta a seguito di un infortunio sul lavoro avvenuto attorno alle 13 alla Snua di San Quirino. La Snua s che si occupa di raccolte e smaltimento rifiuti a San Quirino. Secondo le prime notizie, sarebbe rimasta schiacciata da un mezzo pesante in manovra.

giovedì 9 aprile 2015

33 morti in questi 9 giorni di aprile. Una sequenza impressionante.

Altri 3 lavoratori morti. In questi due giorni sono morti 8 lavoratori sui luoghi di lavoro. Tra queste vittime un diciottenne deceduto mentre tagliava un albero, due autotrasportatori, un avvocato e un giudice a Milano colpiti a morte da un imputato, due agricoltori schiacciati da un trattore e un carabiniere paracadutista in etiopia

Aprile tragico per le morti sul lavoro, già 30 in 8 giorni.

9 marzo 2015 Impressionante sequenza di morti sui luoghi di lavoro a Aprile. Già 30 in soli 8 giorni. Di questi ben 9 sono morti schiacciati dal trattore. Una strage annunciata senza che nessuno si sia degnato di spendere neppure una parola di solidarietà. Dovere di chi ci governa sarebbe quello di impegnarsi strenuamente per far cessare queste carneficine. Ma tanto è un parlare e scrivere al vento. Renzi, Poletti e Martina sono stati avvertiti a Febbraio anche quest'anno dell'imminente strage. Eppure quest'anno c'è anche l'inaugurazione dell'EXPO e gli occhi del mondo saranno rivolti verso l’Italia e questa manifestazione mondiale sull’agroalimentare. Ma neppure questo ha fatto dedicare un pò d'attenzione in più verso queste tragedie. Invito tutti per il 1° maggio a portare il lutto al braccio.

mercoledì 8 aprile 2015

ALTRI DUE MORTI SCHIACCATI DAL TRATTORE SIAMO COSI' ARRIVATI A 21

SONO UMANI O MARZIANI???? mercoledì 8 aprile 2015 ALTRI DUE MORTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE SIAMO COSI' ARRIVATI A 21 8 APRILE 2015. Altre 4 vittime d'infortuni sul lavoro, due schiacciati dal trattore. In tanti vanno a messa e a confessare tutte le domeniche, anche ai vertici della Politica. Ma forse se avessere un pò di umanità s'interesserebbero a queste tragedie. Io dico che se credono all'Aldilà dovrebbero temere Dio più di tutti, perchè la loro è solo una fede fasulla. A questo punto mi appello al Papa, l'ho già fatto. E' l'unico che lassù (nei piani alti) che parla ancora in modo umano...Speriamo che il nuovo Presidente Mattarella, mandi una "sberla morale" a tutti quanti. La sinistra è di un'ipocrisia assurda, parla di poveri, di emarginati, di sfruttati, di lavoratori, poi quando vanno nelle Istituzioni fanno peggio degli altri e diventano contineneti lontani...Il centro non ne parliamo, gli ex DC ovunque siano non ne parliamo. La Lega, per l'amor di di Dio. Forza Italia chi l'ha vista....ecc.... Che altro fare? Che altro dire se non assistere inermi alla strage di agricoltori schiacciati dal trattore? Io da buon italiano l'ho fatto e offro il mio lavoro volontario da ben 7 anni per la conoscenza senza "veli" di queste tragedie dell'inciviltà. CHE ALTRO DIRE SE SONO MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO GIA' 145 UMANI DALL'INIZIO DELL'ANNO E ALMENO ALTRETTANTI SULLE STRADE LAVORANDO, SENZA NEPPURE CHE A QUESTE VITTIME GLI VENGA RICONOSCIUTO COME AGLI ASSICURATI ALL'INAIL UNA COPERTURA ASSICURATIVA ADEGUATA E LA VISIBILITA' MEDIATICA? Più che fare come l'anno scorso uno sciopero della fame di diversi giorni senza ottenere nessun risultato, che altro posso fare?. Si rimane sgomenti nel vedere da parte di chi ci governa fare tanti twitter ma mai nessuno per queste vittime. E PENSARE CHE Renzi, Poletti e Martina SONO STATI AVVERTITI IN FEBBRAIO DELL'IMMINENTE STRAGE DI AGRICOLTORI CHE SAREBBERO STATI SCHIACCIATI DAL TRATTORE, COME DEL RESTO HO FATTO IL 28 FEBBRAIO DEL 2014. VEDERE MORIRE IN MODO COSì ATROCE ALTRI 142 DA QUEL GIORNO E' DAVVERO TERRIBILE. IO IL 1° MAGGIO GIORNO DELL'INAUGURAZIONE DELL'EXPO PORTERO' IL IL LUTTO AL BRACCIO E IN TANTI LO FARANNO CON ME. MA SO CHE QUEL GIORNO GLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE SARANNO BEN PIU' DEI 21 DI OGGI. FATE VOI UN TWITTER AI VOSTRI AMICI, FATELO AL POSTO DI CHI CI STA GOVERNANDO E CHE USA QUESTO STRUMENTO SPESSO PER SCRIVERE COSE ASSURDE E A FAR VEDERE QUANTO E' BRAVO (E INUTILE) PER LA POVERA GENTE......

martedì 7 aprile 2015

Ancora due morti sul lavoro anche oggi. Raggiunti già i venti morti tra gli agricoltori schiacciati dal trattore

Altri due lavoratori sono morti sul lavoro: Enrico Bianchi un edile di 56 anni è morto nel torinese cadendo da un balcone. In provincia di Trapani è morto un altro agricoltore schiacchiato dal trattore, si raggiungono già i 20 morti morti così atrocemente dall'inzio dell'anno. e questo monostante i continui appelli che lanciamo ai nostri govevernanti per lanciare almeno una campagna d'inofrmazione sulla pericolosità del mezzo.

Muore un agricoltore di 61 anni nel bolognese schiacciato dall'albero che stava tagliando

7 aprile 2015 E' morto schiacciato dall'albero che stava tagliando un agricoltre di 61 anni a Pianoro in Provincia di Bologna.

venerdì 3 aprile 2015

Anche il 2 aprile è stato un giorno drammatico con 8 morti sui luoghi di lavoro. Su un' altra morte in uno stabilimento di Ortisei sta indagando la Procura. I morti sui luoghi di lavoro erano 130 il 2 aprile del 2014. E il 2014 è stato un anno orribile con un aumento complessivo del 12,5% riispetto al 2013

Drammatica giornata anche il 2 aprile. Sono morti complessivamente 8 persone in diverse attivita lavorative. Oltre ai 4 lavoratori morti per il naufragio di un peschereccio, sono morti altri 5 lavororatori: in provincia di Palermo è morto dopo settimane d'agonia Vittorio Guidone un meccanico è morto dopo essere stato schiacciato da un muletto, in provincia di Monza, Giuseppe Panin è morto dopo essere caduto da 15 metri d'altezza mentre riparava un ascensore. In provincia di Avellino è morto Giuseppe Rusolo un piastrellista di 60 anni cadendo da 15 metri d'altezza. In provincia di Chieti un agricoltore è morto per una grave ferita riportata nell'euso di una motozappa. Poi occorre capire cosa ci faceva in un stabilimento di Ortisei un uomo di 70 ann che sembra sia caduto dall'alto.La Procura competente sta indagando.

giovedì 2 aprile 2015

Primo Ministro Renzi, Ministro Poletti e Ministro Martina sono un gufo se ho scritto nelle pagine dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro che il 24 marzo che entro poco tempo ci sarebbero state delle morti collettive di lavoratori? Oggi sono morti due pescatori e altri due sono dispersi

SONO UN GUFO E FELICE DI ESSERLO. MA UN GUFO CHE CERCA DI FARE QUALCOSA PER IL NOSTRO PAESE, COSE CHE DOVREBBERO FARE I NOSTRI GOVERNANTI Cari amici, purtroppo quello che temevo e avevo scritto il 24 marzo nelle pagine dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it si è avverato. L'avevo scritto lo stesso giorno anche sulla mia pagina di Facebook . Scrivevo che entro poco tempo si sarebbe verificata un caso di morti collettive di lavoratori. Purtroppo oggi è successo. Un peschereccio è affondato e ci sono due pescatori morti e altri due sono dispersi. Sono un gufo? No, ho solo elaborato dei dati statistici raccolti nel corso di questi anni sulle morti collettive. E io sono un semplice cittadino, anche abbastanza incolto. ma ho la volontà di dare un servizio volontario al mio Paese. Cosa che dovrebbe fare chi ci governa. ma a loro non importa niente di chi lavora. Pensate che cosa potrebbero fare in fase di prevenzione lo Stato se solo ci fosse un po’ di sensibilità in più. Qui sotto quello che ho scritto il 24 marzo del 2015. Morti per infortuni sul lavoro collettive? Spero di no, ma temo si realizzino a breve, almeno le statistiche elaborate nel corso di questi otto anni mi spingono a scrivere questo. 24 marzo Spero di sbagliarmi perché le statistiche si fanno su dati già raccolti nel corso dei mesi e degli anni. Spero di sbagliarmi ma temo che a breve ci sarà un infortunio sul lavoro collettivo dove saranno coinvolti più lavoratori. Le altre volte non ho mai voluto scriverlo, ma questa volta voglio farlo, come dicevo sperando di sbagliarmi, oppure che le statistiche questa volte non siano rispettate. Macerata 2 aprile 2015 Un peschereccio è affondato stamani al largo di Civitanova Marche. Due marinai sono morti e altri due sono dispersi. La motonave prelevava cozze in impianti di miticoltura, Ancora non si conoscono le cause della tragedia. Le motovedette della Capitaneria di porto di Civitanova sono ancora in mare per cercare di salvare i due dispersi. Ma si teme che le speranze siano vane.

Sette lavoratori morti in un solo giorno, il 1° aprile, E non è uno scherzo

Che altro può fare un cittadino normale che vuole soldare una mano per sensibilizzare verso le tragedie che sono le morti sul lavoro? Che altro fare se vedi l'indifferenza di un Governo e di un Ministro delle Politiche Agricole che se pur avvertito dell'imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore, come del reto nel 2014, vede morire in un sol giorno morire così atrocemente tre agricoltori schiacciati dal trattore? Che altro fare se in un solo giorno, il 1° aprile vede che sono morti complessivamente sette lavoratori. Ma la libera stampa non s'indigna, e le televisioni non dovrebbero fare informazione? E gli stessi cittadini non rimangono sconvolti nel vedere morire tanti lavorati. Ma che Paese è il nostro? me lo chiedo sempre più stesso. Viviamo in un Paese con un egoismo che spaventa e fa chiudere in se stessi. Ma io non mi arrendo, in tanti non ci arrendiamo. Ministro Martina, Primo Ministro Renzi, Ministro Poletti, in tanti porteremo il lutto al braccio il 1° maggio Festa dei lavoratori e giorno d'inaugurazione dell'EXPO. Noi non ci arrendiamo alla vostra indifferenza verso chi lavora.

mercoledì 1 aprile 2015

Un altro agricoltore schiacciato dal trattore.

Un altro agricoltore Valder Hector Apodine di 59 anni, d'origine argentina schiacciato dal trattore in provincia di Arezzo. Arriviamo così già a 15 morti cosi atrocemente dall'inzio dell'anno

Report morti sul lavoro nei primi 3 mesi del 2015

ADOTTA UN AGRICOLTORE INFORMANDOLO CHE QUESTO MEZZO UCCIDE CON LA MASSIMA FACILITA’. Chiediamo al Ministro Martina di non fare solo apparizioni televisive per l’EXPO ma di occuparsi della vita degli agricoltori schiacciati dal trattore. 1 aprile 2015 Report morti sul lavoro in Italia MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Sono 117 i morti sui luoghi di lavoro in questi primi tre mesi del 2015. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 240 morti complessivi. Nonostante la nostra mail spedita come nel febbraio 2014, si continua a non far niente per gli agricoltori schiacciati dal trattore che sono già 15 dall’inizio dell’anno su 19 complessivi morti in questi primi 3 mesi (16,2% sul totale. Chiedevamo a Renzi, Poletti e soprattutto Martina di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Decine di apparizione televisive sull’EXPO di questo pessimo ministro ma mai un attimo di solidarietà e un intervento a favore di questa categoria di lavoratori. Ci penseremo noi a ricordarglielo il 1° maggio giorno dell’inaugurazione dell’EXPO portando il lutto al braccio. Ricordiamo ancora una volta che dal 28 febbraio del 2014 alla fine dell’anno ne sono morti così atrocemente 142 e 152 in tutto il 2014. Chi ha sensibilità e cuore faccia qualcosa, avverta almeno l’amico, il parente, il conoscente che guida il trattore, che questo “mostro” uccide per tantissime cause. Di non far salire sul mezzo persone anziane o non in perfetto stato di salute, oltre che ragazzi e bambini. Chi lo guida ogni volta che lo usa corre un pericolo mortale. ). La carneficina continua anche in edilizia che vede il 20% delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro sul totale nei primi 3 mesi. Le cadute dall’alto sono sempre la prima causa di morte in questo comparto. Nell’industria i morti sono il 7,6% sul totale. Nell’autotrasporto il 5,9% sul totale. Le altre vittime degli infortuni mortali sono da distribuirsi nei vari servizi artigianali e giardinaggio. Voglio ricordare a chi legge questo report, che per il 2014 sono circolate in rete dei “numeri” veramente stravaganti sulle morti sul lavoro nelle varie province; che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà. Aspettiamo che l’INAIL diffonda i suoi dati sulle morti per infortuni sul lavoro per il 2014 poi li confronteremo, ben sapendo che questo istituto monitora solo i propri assicurati. Ma noi dell’Osservatorio Indipendente di Bologna siamo sicuri di quello che scriviamo: i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati e li monitoriamo anche se dispongono di assicurazioni diverse o che ne sono privi. E sono in tanti.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?