morti sul lavoro al 21 aprile 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 25 aprile Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 332 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 449 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia, sono monitorati anche quelli che non dispongono di nessuna assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL. Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 34 (50) Milano 6, Bergamo 2 Brescia 11 Como 2 Cremona 3 Lecco 1 Lodi Mantova 3 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio 1 Varese 23 EMILIA ROMAGNA 30 (37 ) Bologna 12 Rimini 1 Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 3 Ravenna Reggio Emilia 3 Piacenza 1 CAMPANIA 29 (38 ) Napoli 9, Avellino 4 Benevento , Caserta 8 Salerno 7 TOSCANA 24 (32) Firenze 9 Arezzo 2 Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 2 Prato 3 SICILIA 21 (28) Palermo 7 Agrigento Caltanissetta 1 Catania 4 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 3 VENETO 20 (28) Venezia 3 Belluno 1 Padova‎ 2 Rovigo 1 Treviso 4 Verona 5 Vicenza 4 PUGLIA 21 (28) Bari 5, BAT 2 Brindisi 4 Foggia 3 Lecce 4 Taranto 3 LAZIO 20 (30) Roma 7 Viterbo 2 Frosinone 5 Latina 2 Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 16 (21) Bolzano 7 Trento 8 PIEMONTE 17 (24) Torino 7 Alessandria 2 (+1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 3 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli 1 ABRUZZO 13 (16) L'Aquila 3 Chieti 4 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 2 SARDEGNA 10 (14) Cagliari 3 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 MARCHE 10 (14) Ancona 3 Macerata 5 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 CALABRIA 8 (11) Catanzaro 3 Cosenza 3 Crotone Reggio Calabria 2 Vibo Valentia 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 6 (8) Genova 2 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 6 (8) Perugia 5 Terni 1 BASILICATA 6 (9) Potenza 5 Matera 1 Molise 3 (4) Campobasso 2 Isernia1 VALLE D’AOSTA 2 Nel 2024 39 gli schiacciati dal trattore 167 nel 2023 29 gli autotrasportatori 43 i morti di fatica tra operai/e, bracciati, autotrasportatore, medici, infermieri 44 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente molto più degli uomini 15 i boscaioli morti

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 29 settembre 2022

orribili morti di 4 lavoratori ieri 27 settembre: schiacciati da presse, dai trattori (già 138 quest'anno, caduti da un tetto, schiacciati da rulli.

 






OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO.

L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia.

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008

29 settembre

Dall’inizio dell’anno sono morti 1124 lavoratori, 597 di questi sui luoghi di lavoro i rimanenti in itinere e sulle strade, In questi “numeri” ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL (oltre 4 milioni di lavoratori) in più i morti in nero e i milioni di agricoltori, spesso pensionati che continuano a lavorare per le magre pensioni e i tantissimi morti sulle strade e in itinere che non vengono riconosciuti come tali.

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle Excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro, sulle strade e in itinere.

L’unico sito in Italia che monitora i morti sul lavoro in Italia.

138 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022.

Gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno sono 87

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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https://www.facebook.com/carlo.soricelli

https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/

https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it

su Twitter @pittorecarlosor

Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere. Chiunque svolge un lavoro e muore è per noi un morto sul lavoro.

Lombardia 83  Milano (18), Bergamo (9), Brescia (20), Como (5), Cremona (5), Lecco (7), Lodi (1), Mantova (4), Monza Brianza (4), Pavia (5, Sondrio (3), Varese (3) VENETO  50 Venezia (9), Belluno (2), Padova‎ (7), Rovigo (3), Treviso (5), Verona (10), Vicenza (14) CAMPANIA 45 Napoli (10), Avellino (3), Benevento (3), Caserta (15), Salerno (16) PIEMONTE 42  Torino (20), Alessandria (6), Asti (2), Biella (1), Cuneo (8), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola() Vercelli (3)  LAZIO 36 Roma (13), Viterbo (6) Frosinone (10) Latina (3) Rieti (5)    SICILIA 32 Palermo (6), Agrigento (3), Caltanissetta (4), Catania (7), Enna (1), Messina (5), Ragusa (2), Siracusa (), Trapani‎ (4)  EMILIA ROMAGNA 30 Bologna (4), Rimini (3) Ferrara (3) Forlì Cesena (5) Modena (5) Parma () Ravenna (3) Reggio Emilia (4) Piacenza (3) CALABRIA   30 Catanzaro (10), Cosenza (8), Crotone (4) Reggio Calabria (5) Vibo Valentia (3) MARCHE 25 Ancona (10), Macerata (3), Fermo (2), Pesaro-Urbino (9), Ascoli Piceno (3)  TRENTINO ALTO ADIGE 28  Trento (19) Bolzano (9)  PUGLIA 26 Bari (3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (6), Lecce (8) Taranto (7)  TOSCANA 21 Firenze (3), Arezzo (5), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa‎ (2), Pistoia (3), Siena () Prato (2) SARDEGNA 16 Cagliari (3) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (1), Oristano (5), Sassari (7).Sulcis iglesiente  () ABRUZZO 14 L'Aquila (), Chieti (6), Pescara (5) Teramo (3) UMBRIA 8  Perugia (7) Terni (1) FRIULI VENEZIA GIULIA 6 Pordenone (1) Trieste () Udine (4) Gorizia (1)  LIGURIA 6 Genova (2), Imperia (1) La Spezia (1), Savona (2) BASILICATA 6  Potenza (3) Matera (3)    VALLE D’AOSTA 3  (3) Molise 2 Campobasso (2) Isernia (). 

                     Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio. 

http://cadutisullavoro.blogspot.it

mercoledì 28 settembre 2022

Orribile morte di un sessantenne a brescia stritolato da un rullo; negli ultimi due giorni su cinque morti sui luoghi di lavoro quattro hanno dai sessant'anni in su, uno su quattro quest'anno supera quest età, grazie anche alla legge Fornero. Ho deciso in questi tre mesi che mi rimangono dalla chiusura dell'Osservatorio di far resuscitare "Augusto" l'operaio senza corpo che creai negli anni ottanta: non esiste più per la politica da molto tempo, ma vota

 



OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO.

L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia.

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008

28 settembre

Dall’inizio dell’anno sono morti 1118 lavoratori, 593 di questi sui luoghi di lavoro i rimanenti in itinere e sulle strade, In questi “numeri” ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL (oltre 4 milioni di lavoratori) in più i morti in nero e i milioni di agricoltori, spesso pensionati che continuano a lavorare per le magre pensioni e i tantissimi morti sulle strade e in itinere che non vengono riconosciuti come tali.

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle Excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro, sulle strade e in itinere.

L’unico sito in Italia che monitora i morti sul lavoro in Italia.

137 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022.

Gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno sono 87

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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https://www.facebook.com/carlo.soricelli

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https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it

su Twitter @pittorecarlosor

Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere. Chiunque svolge un lavoro e muore è per noi un morto sul lavoro.

Lombardia 83  Milano (18), Bergamo (9), Brescia (20), Como (5), Cremona (5), Lecco (7), Lodi (1), Mantova (4), Monza Brianza (4), Pavia (5, Sondrio (3), Varese (3) VENETO  50 Venezia (9), Belluno (2), Padova‎ (7), Rovigo (3), Treviso (5), Verona (10), Vicenza (14) CAMPANIA 45 Napoli (10), Avellino (3), Benevento (3), Caserta (15), Salerno (16) PIEMONTE 41  Torino (19), Alessandria (6), Asti (2), Biella (1), Cuneo (8), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola() Vercelli (3)  LAZIO 36 Roma (13), Viterbo (6) Frosinone (10) Latina (3) Rieti (5)    SICILIA 32 Palermo (6), Agrigento (3), Caltanissetta (4), Catania (7), Enna (1), Messina (5), Ragusa (2), Siracusa (), Trapani‎ (4)  EMILIA ROMAGNA 30 Bologna (4), Rimini (3) Ferrara (3) Forlì Cesena (5) Modena (5) Parma () Ravenna (3) Reggio Emilia (4) Piacenza (3) CALABRIA   29 Catanzaro (10), Cosenza (7), Crotone (4) Reggio Calabria (5) Vibo Valentia (3) MARCHE 25 Ancona (10), Macerata (3), Fermo (2), Pesaro-Urbino (9), Ascoli Piceno (3)  TRENTINO ALTO ADIGE 28  Trento (19) Bolzano (9)  PUGLIA 26 Bari (3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (6), Lecce (8) Taranto (7)  TOSCANA 21 Firenze (3), Arezzo (5), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa‎ (2), Pistoia (3), Siena () Prato (2) SARDEGNA 16 Cagliari (3) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (1), Oristano (5), Sassari (7).Sulcis iglesiente  () ABRUZZO 13 L'Aquila (), Chieti (6), Pescara (5) Teramo (2) UMBRIA 8  Perugia (7) Terni (1) FRIULI VENEZIA GIULIA 6 Pordenone (1) Trieste () Udine (4) Gorizia (1)  LIGURIA 6 Genova (2), Imperia (1) La Spezia (1), Savona (2) BASILICATA 6  Potenza (3) Matera (3)    VALLE D’AOSTA 3  (3) Molise 2 Campobasso (2) Isernia (). 

                     Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio. 

http://cadutisullavoro.blogspot.it

sabato 24 settembre 2022

Tre morti sui luoghi di lavoro anche questo venerd dopo i tre di giovedì, i tre di mercoledì e i tre di martedì. Una strage degli artigiani come Pedrazzi, qui nella foto col suo cane, sembra in lombardia in provincia di Milano un altro lavoratore morto dopo un'agonia durata giorni, ma non poteva mancare il "solito" morto giornaliero provocato dal trattore

 In questi giorni uno spaccato  dell'agonia che c'è in Italia sui morti sul lavoro. Due immigrati egiziano schiavizzati in edilizia che muoiono di notte in un conteiner aziendale, ma erano lavoratori in nero, schiavizzati per 24 ore al giorno; sono morti per le esalazioni di un braciere utilizzato per scaldarsi. nessuna delle cinque aziende dice che sono loro dipendenti. In galera e buttate via le chiavi. Maurizio Lungo muore cadendo da un'impalcatura a Roma, ovviamente non aveva le protezioni. Paolo Floriani, il muscoloso 50enne palestrato muore schiacciato dal trattore a Viterbo. Alberto Predazzi era un artigiano di 49 anni (nella foto con il cane) è uno dei tantissimi artigiani che muoiono per infortuni sul lavoro, muoiono più che gli operai sui luoghi di lavoro, Pedrazzi incastrato con la mano in un ingranaggio di un macchinario rimane dilaniato e schiacciato. Non si conosce ancora l'identita del lavoratore morto ieri in provincia di Milano, a Magenta, l'avevano trovato martedì scorso a terra, probabilmente dopo ore, in una pozza di sangue provocata da una lacerazione alla testa. E' l'82esimo lavoratore morti in lombardia dall'inizio dell'anno, un record negativo in questi 15 anni di monitoraggio, con i morti sulle strade e in itinere questa Regione, molto popolosa supera i 160 morti complessivi. Stesso incredibile numero di morti sui Luoghi di lavoro in Veneto che con 50 morti è la la prima regione per numero di morti in rapporto agli abitanti. Ma la politica in questa vigilia elettorale e precedentemente, non ha mai parlato di questa carneficina. sono già oltre 1100 i morti sul lavoro comprensivi di itinere dall'inizio dell'anno, 584 di questi sui luoghi di lavoro. In questi 15 anni di monitoraggio solitario dei morti sul lavoro credevo di fare un servizio per gli italinai a monitorare i morti sul lavoro, nessuno lo faceva e lo fa, solo io l'ho fatto spendendo come volontario ben 21900 ore di lavoro, con una media di 4 ore al giorno, ma non è servito a niente, non sono riuiscito a far comprendere le reali dimensioni di questo fenomeno, ma è stata una lotta contro i mulini a vento: una lotta impari contro un sistema che penalizza i lavoratori, avrei bisogno di investire denaro per rendere questo servizio visibile a tutti gli italiani, ma non ne ho i mezzi e ho sempre evitato di coinvolgere persone che lavorano nel settore, per non essererne inevitabilmente condizionati; la controparte che è spesso formata da istituti dello Stato e lobby parlamentari ha mezzi economici enormi che sono impossibili da contrastare. per questo alla fine del 15esimo anno il 31 dicembre l'Osservatorio che aprii il 1° gennaio 2008 per onorare i sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino chiuderà. Davide senza neanche la fionda ha perso contro Golia. Domani si voterà, ma nulla cambierà per questa strage che ha già ucciso in questi 15 anni oltre 20000 lavoratori. Nella seconda foto una mia opera rifiutista con i manifesti dei partecipanti alle elezioni politiche di marzo 2018. Chi vincerà? vedremo, ma nulla cambierà se non in peggio per chi lavora, tanti sono spariti o riciclati in altri partiti





venerdì 23 settembre 2022

Tre morti anche ieri, non solo a Roma, ma a Viterbo e a Macerata, nel morto di Roma. No cari Romani non sono solo otto i morti di Roma sui Luoghi di lavoro quest'anno ma ben 13, con i morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 30 morti complessivi ci sono, Ma alla fine dell'anno dopo 15 anni chiuderò l'Osservatorio, sono stanco di lottare contro i mulini a vento e un sistema che chiude le porte a chi come me ha cercato solo di dare una mano per la conoscenza di queste tragedie ignorate nelle sue reali dimensioni da tutti

Paolo fiorani schiacciati ieri dal trattore

 Muore a Roma il 13esimo lavoratore sui luoghi di lavoro, non sono solo otto che sarebbero già tanti, Ma è morto a Tolentino un giovane immigrato nigeriano di 26 anni travolto da infissi, perde la vita anche un altro agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Viterbo, era un uomo con un fisico muscoloso e nel pieno delle forze, questo per chi pensa che gli schiacciati dal trattore sono solo anziani, no su questo mezzo terrificante, già 134 anche quest'anno si muore a ogni età. Sono stanco, molto stanco di questa lotta estrenuante contro il sistema che tratta i propri lavoratori peggio della merce, nessuno escluso in questa mattanza. Copiano senza citare la fonte, denigrano, sono considerato il peggior nemico da Istituzioni che dovrebbero fare un monumento, che si occupano dei morti sul lavoro e diffondono dati parziali per confondere gli italiani che vedrebbero la loro insipienza. Quest'anno si raggiungerà un numero impressionante di morti sul lavoro, che sono già oltre 1100 complessivi e 581 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. I mioei occhi sono stanche e malati e i 73 anni si fanno sentire. ma è stata un'illusione quella di poter cambiare il corso delgi eventi in queste tragedie. Oltre 20000 lavoratori sono morti in questi 15 anni, nell'indifferenza generale.

giovedì 22 settembre 2022

Zero morti sul lavoro a l’Aquila dall’inizio dell’anno. Lì nell’immenso cantiere post terremoto si dimostra che lo Stato se fa lo Stato può addirittura azzerare le morti sul lavoro. Morti due schiavi in Lombardia. Veneto e Lombardia non hanno a cuore la vita dei propri lavoratori con il loro triste primato delle morti sul lavoro.

 


Zero morti sul lavoro a l’Aquila quest’anno. In questa provincia I cantieri attualmente attivi sono all'incirca 600 nel capoluogo e si arriva a quasi 1000 sull'intero cratere, ma che – nel complesso – la ricostruzione ha visto la partecipazione di circa 4000 imprese tra appaltatori, sub appaltatori e autonomi e un esercito di 10.000 operai, tecnici: come sappiamo per l’edilizia ci lavorano tantissime figure professionali; muratori, tecnici, ingegneri, fabbri, elettricisti, fontanieri ecc. Eppure non ci sono stati morti sul lavoro. Lo Stato qui ha fatto lo Stato con controlli accurati su infiltrazioni della malavita, con controlli approfonditi su chi vinceva gli appalti, il lavoro nero azzerato, la Sicurezza sui tetti e impalcature adeguate. Allora carissima politica, come vedete è possibile dimezzare se non addirittura azzerare le morti sul lavoro. Venite fuori dalla bolla parlamentare e pensate ai lavoratori italiani: mai stati tanti morti sul lavoro nel Paese da quando 15 anni fa ho aperto l’Osservatorio, e non consolatevi con i pochi morti diffusi dall’INAIL che ormai sanno tutti gli italiani sono parziali e non fa un monitoraggio delle morti, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio. L’Aquila lo dimostra, e non solo quest’anno, che è possibile far cessare questa strage. Ma terribile vedere che esistono ancora gli schiavi; due lavoratori egiziani molto giovani; di 26 e 29 anni stanno nel cantiere24 ore al giorno, di giorno a lavorare e di notte in una baracca a vigilare. Da terrone ma che vive a bologna da 69 anni ammetto che sono prevenuto nei riguardi dei leghisti veneti e Lombardi che guidano le due Regioni, ma i fatti parlano chiaro: della vita dei lavoratori delle due regioni, importa poco; un numero spaventoso di morti sui Luoghi di Lavoro, sia in Lombardia che in Veneto. Ma mi domando questa scarsa attenzione per i lavoratori morti, non è che è dovuta alle origini dei morti, che per la stragrande maggioranza sono stranieri e meridionali anche in queste due Regioni? Poi c’è qualcosa da dire anche sullo studente Giuliano De Seta morto nella Scuola/lavoro schiacciato in provincia di Venezia pochi giorni fa, ma anche di Lorenzo Parelli, morto nel nordest in provincia di Udine. Come si va a far svolgere lavori pericolosi a studenti così giovani? Si sono prevenuto coi leghisti, del resto come non posso essere quando sento ancora il loro razzismo che adesso è occultato, mentre vent’anni fa era brutale; Non a casa ho fatto diverse opere su questo e ci scrissi anche nel 1996 il mio primo libro “Marucheìn terrone, abitavo in via del Carroccio” quando Bossi proclamò l’Indipendenza della ridicola e inventata Padania? In quel libro parlavo della mia infanzia di meridionale cresciuto al nord e fu un successo con migliaia di copie vendute, Ma i morti sul lavoro parlano chiaro. E non si dica che ce ne sono tanti perché lì perché si lavora tanto, l’Emilia Romagna è altrettanto industrializzata e si può paragonare come numero di abitanti al Veneto, ma ha poco più della metà dei morti sui luoghi di lavoro, la stessa Sicilia ha sui luoghi di lavoro 32 morti rispetto ai 50 del Veneto, e in Sicilia si c’è tanto lavoro nero. La stessa Campania che ha anche più abitanti del Veneto ha meno morti sul lavoro. Questa è la realtà che non si può occultare. Nel quadro "Il risveglio dei mostri del razzismo" del 1996Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro di Bologna http://cadutisullavoro.blogspot.it


mercoledì 21 settembre 2022

Muore un altro rider sulle strade; Ramon, argentino aveva 48 anni ed è il 50esimo morto sui luoghi di lavoro in Veneto, che si conferma la Regione con più morti in rapporto alla popolazione, ma sono stati tre i morti sul lavoro anche ieri. stiamo arrivando velocemente a raggiungere i 1100 morti per infortuni, complessivi di itinere

 Ha perso la vita con la sua moto mentre portava pizze (era in regola?) Ramon Emiliano Zapata argentino, che è venuto a morire qui in Italia come i tantissimi altri lavoratori, portava pizze, fermo sulla strada, per fare i suoi bisogni? è stato investito da un automobilista, sono centinaia gli stranieri morti sul lavoro in Italia, moltissimi sui luoghi di lavoro ma altrettanti per le strade mentre si spostano da una provincia eda una regione all'altra. Già 575 i morti sui luoghi di lavoro e 1090 comprensivi dei morti sulle strade e in itinere. Mi tocca non segnalare tanti morti perchè in tanti copiano e li spacciano come propri, come certi sindacati di base, e singole èersone  che si dovrebbero solo vergognare, i primi a sfruttare il lavoro altri spacciandolo come se l'avessero fatto loro

sabato 17 settembre 2022

Un altro povero giovane di soli 18 anni muore in uno stage di scuola lavoro: ma sono tre i morti anche ieri, muore il 132esimo agricoltore schiacciato dal trattore dall'inizio dell'anno

 Si chiama giuliano Di Seta il 18enne morto ieri sul lavoro, in uno stage scuola/lavoro è ilterzo dall'inizio dell'anno, ma non dimentichiamoci anche di Lorenzo, il povero giovane morto con altri due anche nel 2021. ora anche i giovani studenti muoiono lavorando. Assurdo fargli svolgere lavori pericolosi.  Ci vorrebbe un sciopero generale sulla Sicurezza, che coinvolga anche gli stidenti, che non possono morire così. Spero ci sia anche la mobilitazione degli studenti universitari che non possono assistere inermi alla morte degli studenti più giovani.  

venerdì 16 settembre 2022

Strage continua e la società orwelliana in cui viviamo. La morte per ustioni di Luigi Romano mi hanno fatto ricordare la strage della ThyssenKrupp di Torino e quest'opera degli operai bruciati vivi realizzata pochi giorni dopo, come il povero Luigi ieri

 



Ancora 4 morti; quella del povero operaio lucano Luigi Romano morto in modo orribile dopo giorni per le ustioni riportate in una fabbrica alimentare mi ha fatto tornare al tempo orribile della morte degli operi della ThyssenKrupp, anche loro col corpo devastato dalle ustioni, e proprio a loro dedicai questo terribile dipinto e decisi di aprire l’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro. Siamo in campagna elettorale ma nessun partito che è stato in Parlamento parla di queste tragedie, eppure abbiamo già superato abbondantemente i 1000 morti complessivi con ben 567 lavoratori morti sui Luoghi di Lavoro e si arriva allo spaventoso numero di morti che ho riportato se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere, che lo Stato considera morti sul lavoro. per Inail stanno calando, ma non è vero se si contano tutti e non solo gli assicurati a questo Istituto e Inail lo dico a tutti non fa un monitoraggio dei morti sul lavoro come facciamo noi, ma raccoglie le denunce che gli arrivano dal territorio, nessuno che va a vedere se quello che scrivo da oltre un decennio è vero. Perché? Me lo chiedo tutti i giorni; menefreghismo, visto che i politici non hanno famigliari che lavorano per portare a casa la pagnotta? Che è un problema che non li riguarda, visto che nessuno di loro è coinvolto in questa mattanza? Non lo fanno perché l’opinione pubblica poi chiederebbe loro spiegazioni sui motivi del loro mancato intervento? Ma temo sia molto peggio: ormai viviamo in una società orwelliana, dove qualsiasi notizia che coinvolge i potentati economici e politici oppure anche di questi grandi Istituti dev’essere occultata? Stampa e televisioni sono controllati indirettamente da loro, con la pubblicità, con lobby economiche che ormai controllano tutto il Parlamento con i loro rappresentanti e sono trasversali a tutti i partiti? Temo di sì. Già 32 anni fa mi accorgevo di questo e feci la scultura “Orwell con 1984 era in anticipo”. Adesso ci siamo in pieno. Molto preoccupato vedere che il prossimo governo sarà guidato da partiti che si sono opposti alle sanzioni contro l’Ungheria di Orban che la stragrande maggioranza dei paesi europei ha condannato e giudica autocratiche, lo stesso Berlusconi ha preso le distanze. Diventeremo come l’Ungheria? Forse lo siamo già. In allegato la situazione dei morti sul lavoro aggiornata a questa mattina. Questi sono “numeri” veri, senza tirare i morti da una parte per farli sembrare meno. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna http://cadutisullavoro.blogspot.it 

Le quattro vittime a Arcore di Monza dove un operaio è morto fulminato, a Taranto un edile travoto da un solaio, a Catania dove a morire è un altro edile caduto da un'impalcatura precario che lui stesso aveva montato. poi la terribile morte per ustioni di Luigi Romano di soli 36 anni che è morto dopo due giorni di agonia per le ustioni in una fabbrica alimentare


 

giovedì 15 settembre 2022

Altri 5 morti negli ultimi due giorni sui luoghi di lavoro: tre di questi schiacciati dal trattore, uno di questi aveva solo 28 anni ed è morto sotto gli occhi della fidanzata. Tre schiacciti dal trattore al giorno toglie le pensioni di torno, così l'INPS fa guadagni milionari e la politica non c'è per i lavoratori. Ma perdonono la vita anche due operai, uno di questi schiacciato da un macchinario

Onoriamo noi Tonino Farnesi, l'operaio di 49 anni schiacciato (nella foto), Antonio Vacaluzzo morto per uno scoppio in una fabbrica di Fuochi d'artificio, Stefano Pardegnana schiacciato dal trattore nel Trentino a soli 28 anni, questo per evidenziare che a morire schiacciati da questo mezzo sono di tutte le età, anche 15enni, stessa orribile sorte  Fabrizio Guidi di 67 anni, schiacciato dal trattore in provincia di Firenze, un ultima vittima di questa terribile macchina di morte in provincia di Caserta, raggiungiamo già la spaventosa cifra di 131 morti schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno. Nelle foto Stefano Pardegnana e Tonino Fanesi



martedì 13 settembre 2022

Ma che Paese terribile è diventato il nostro per chi lavora. La morte di Milano. Un operaio straniero di edilizia acrobatico ha 52 anni, abita a Terni e lavora per una ditta di Palermo e muore solo a Milano cadendo da 20 metri

 

😡😡Milano13 settembre 2022 - ​Il moschettone che penzola dal tetto, con la facciata solo in parte imbiancata.  edile marocchino viveva a Terni e che avrebbe compiuto 52 anni il 15 dicembre, ed era su una parete a quellì'età a fare edilizia acrobatica: è precipitato nel vuoto per venti metri. Un volo che non gli ha lasciato scampo. L’ennesima morte, che aggiorna il tragico bilancio di un 2022 nerissimo con la Lombardia che ha già superati i 150 morti complessivi dall'inizio dell'anno, con Milano che ha già 17 morti sui luoghi di lavoro (esclusi i morti sulle strade) Cenisio.  L’operaio, assunto da una ditta palermitana specializzata in edilizia acrobatica, si era appena calato lungo la facciata laterale dello stabile al civico 23: niente ponteggi, ma fune e imbracatura per scendere nel punto esatto per imbiancare. Qualcosa, però, non ha funzionato: Foullous è caduto nel cortile interno del palazzo confinante da oltre 20 metri. C'è da rimanere allibiti per questa storia di ordinaria follia lavorativa, che ha visto la politica accanirsi con i lavoratori: per la maggioranza stranieri e meridionali che muoiono numerosissimi in edilizia nei cantieri del nord.


lunedì 12 settembre 2022

Altri tre morti schiacciati dal trattore, ma c'è anche un'altra vittima indiretta: un 15enne alla guida di questo mezzo terribile uccide col trattore un anziano, ma sembra che fossero in un campo: ma che roba. A 15 anni guidava questo mostro assetato di sangue?

 Davvero pazzesca questa strage; altri tre morti provocati dal trattore; due che lo guidavano, nelle province di Grosseto e Foggia e un terzo, un anziano che in un campo è stato schiacciato dal trattore che era guidato da un 15enne, ma siamo alla follia, chi ha messo nelle mani di questo bambino un mezzo pericoloso, è stata la vittima, e i gentitori, e i controlli chi li fa nessuno. Ci vorrebbe un esame severo per chi guida questro mezzo mortale, tra l'altro quasi tutti obsoleti e guidati praticamente da tutti quelli che ne hanno voglia: ma è una macchina di morte; già 178 dall'inizio dell'anno. Ecco cosa guidano


 

domenica 11 settembre 2022

Con la morte di Samuele Vairetti (nella foto) il boscaiolo di soli 29 anni la Lombardia arriva a superare i 150 morti complessivi per infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno, 75 di questi sui Luoghi di Lavoro gli altri sulle strade e in itinere, si conferma seconda per numero di morti sul lavoro dopo il Veneto in rapporto al numero di abitanti, l'unico parametro valido per capire l'incidenza sulla popolazione, che è l'unico parametro valido, visto che a morire sono tanti non assicurati a INAIL o che lavorano in nero, o sono pensionati in agricoltura

 

Sondrio-È un giovane  di 29 anni, che risiedeva a Talamona, la vittima dell'incidente sul lavoro avvenuto ieri prima delle 8 sulle montagne del territorio comunale di Tartano.

Si chiamava Samuele Vairetti, con una famiglia e un figlioletto di pochissimi mesi avuto quest'estate dalla giovane moglie. Sulla dinamica del tragico infortunio, costato la vita al giovane boscaiolo, stanno ora indagando i tecnici di Ats della Montagna e i carabinieri, intervenuti in Val Corta con gli uomini del Soccorso Alpino. Si ipotizza, al momento, che il 29enne sia stato colpito con violenza alla testa dal carrello della teleferica adibita al trasporto del legname. Nulla da fare per lui all'arrivo dei soccorritori. 



sabato 10 settembre 2022

Grazie a Vittorio Sgarbi che mi ha convinto ad andare a votare. Nel post potrete vedere chi erano i partiti partecipanti alle elezioni politiche di marzo 2018




Certo che vedere che si è candidato come senatore a Bologna mi ha fatto molto riflettere, non mi piace per niente come critico d'arte, tanti, che non urlano sono meglio di lui, come per esempio Tomaso Montanari molto più ferrato nell'arte rinascimentale e sugli altri periodi della Storia dell’Arte, poi Montanari è molto attento al Sociale, mentre Sgarbi sempre al servizio dei potenti e mai un’esternazione sulla condizione di vita dei deboli e dei lavoratori. Un Ciambellano di Corte al servizio dei ricchi, ma soprattutto non dimentico la sfuriata in Parlamento nel 1994 contro il capo partigiano Arrigo Boldrini, nome di battaglia Bulow, al quale dedicai un busto dipinto in terracotta che conservo come molto caro; allora era deputato ed era nei DS. Sgarbi lo portarono con la forza fuori dalla Camera dei Deputati, sembrava un invasato. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/01/19/gazzarra-pro-sgarbi-in-scena-alla.html

Anche successivamente ha chiamato assassini i partigiani. Sono iscritto all'ANPI da tantissimi anni, qui a Casalecchio ci fu l'eccidio del Cavalcavia dove 13 giovani partigiani furano seviziati, uccisi e legati a pali dove rimasero parecchio giorni, il più giovane aveva solo 17 anni. E questo personaggio a cui ho dedicato un ritratto rifiutista, con una capra e che dalla bocca spara coglionate dovrebbe rappresentare Bologna al Senato? Ma per piacere. Cosa cercheranno di fare una volta che vinceranno le elezioni? Equiparare i fascisti ai partigiani o togliere il Sacrario a loro dedicato in Piazza Nettuno? Non so chi voterò. Letta finalmente si è accorto che i lavoratori, dopo la Fornero e il jobs Act hanno abbandonato in massa questo partito, cerca di correre ai ripari e si ripromette di abolire il jobs act e il lavoro precario. Era ora. Ma i lavoratori osservano e vedono ancora tanti renziani e renziane in questo partito, che probabilmente si metteranno di traverso quando ci sarà da modificare queste leggi. Ma come curatore dell'Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna ho sofferto molto in questi anni nel vedere l'indifferenza della Politica tutta verso queste tragedie, ho registrato in questi 15 anni su tabelle Excel oltre 20000 morti comprensivi di itinere e ben 9752 sui Luoghi di Lavoro. Indifferenza della politica tutta che continua anche in queste elezioni, soli piccolissimi partiti di sinistra e sindacati ne parlano con continuità. Lo stesso sconforto mi prende anche come artista, dove critici servi del potere dominano la scena e vanno solo a soldi, e quelli come me, che vengono dalla Classe Operaia non hanno nessuna possibilità di affermazione: ormai ha dipinto e scolpito il doppio degli anni di Van Gogh e Raffaello; ho creato la Pittura Pranica copiata in tutto il mondo già a metà degli anni novanta e il Rifiutismo dagli anni ottanta, sono passati già 55 anni dal mio primo quadro. In allegato oltre al ritratto di Sgarbi rifiutista c’è anche un’altra grande opera: tutti voi potrete rivedere i partecipanti alle elezioni politiche del 2018 coi loro manifesti che si staccavano io li raccoglievo e inserivo in una grande opera rifiutista che si trova nel mio studio. Carlo Soricelli artista sociale. Ps Ci saranno grandi riscontri come avevo previsto per Cinque Stelle, che ha fatto le uniche poche cose a favore di poveri e diseredati. Ma non li voterò: mi avevano convinto a votarli nel 2018 perché mi avevano promesso mare e monti per i morti sul lavoro, poi una volta lì, la stessa indifferenza su questa strage, come gli altri partiti, con il Ministro delle Politiche Agricole che mai ha mostrato il minimo interesse per gli agricoltori schiacciati dal trattore, già 127 anche quest'anno e oltre 2100 in questi 15 anni. Vedremo chi mi convincerà, anche se credo che una volta eletti torneranno a comportarsi come sempre su questo fronte. 

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?