Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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mercoledì 29 maggio 2024

2024 Anatomia di un massacro annunciato: ecco le 5 categorie dove si muore di più. Nelle foto Gaetano Ruiz De Ballestrero morto ieri a Modena e Simone Mazzolani morto ieri a Pesaro Urbino. Ma sono stati 17 i morti negli ultimi due giorni

Agricoltura 82 morti di questi 52 schiacciati dal trattore che guidavano Edili 76 edili di questi 30 per cadute dall’alto senza imbragature 67 autotrasportatori 50 in lavori domestici 26 nell’industria comprese le aziende piccole ma strutturate

sabato 25 maggio 2024

Con un click dai loro scranni parlamentari hanno condannato a morte centinaia di lavoratori in più ogni anno

Dichiara Giusy la figlia di Antonio Russo morto sul lavoro Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro " papà aveva 61 anni, a quell'età non si possono fare lavori pericolosi e usuranti. Lo scrivo da tantissimi anni che allungare l'età della Pensione indiscriminatamente senza distinzioni tra chi svolge e non svolge lavori pericolosi ha provocato la morte di centinaia e centinaia di morti in più ogni anno. Quest'anno il 35% dei morti sui luoghi di lavoro sono lavoratori che hanno più di 60 anni. E loro, dai loro scranni parlamentari con un clic condannavano a morte tanti uomini anziani padri di famiglia, a volte già nonni

venerdì 24 maggio 2024

Due delle ultime morti per infortuni. Nella foto Nicola Corti stritolato da un macchianario

Nicola Corti, una morte orribile in una fabbrica di Lucca. Trascinato dalla macchina e stritolato in pochi secondi Quattro ore di autopsia sul corpo dell’operaio che ha perso la vita in fabbrica. Domani potrebbero svolgersi i funerali. Gli investigatori sentono altri testimoni. La figlia accorsa quando gli hanno comunicato la morte del suo papà Antonio Russo morto nella metrò di napoli si inginocchia e supplica: “Fatemelo vedere" Fatemelo vedere. Già 555 famiglie urlano quest'anno la morte di un proprio caro: MADRI, FIGLI, FRATELLI, NONNI un calvario che durerà tutta la vita, lo so per essere in contatto con tantissimi familiari di morti sul lavoro. facciamola cessare questa strage. carlo Soricelli
Un abbraccio da parte mia a Maria Falcone che ho conosciuto e che ha recensito il mio secondo libro. Per non dimenticare. 32 anni fa ci fu la strage di Capaci dove morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Alle fine del secolo scorso feci una delle prime opere praniche e non potevo che dedicarla a questo grande figlio della Sicilia vera. Sua sorella la professoressa Maria Falcone, che ancora adesso combatte perchè venga fatta piena luce sulla morte di Giovanni mi recensì il mio secondo libro "Il Pitto" e nell'occasione gli donai questo omaggio pranico al fratello, si trova a Palermo nella Fondazione Falcone e Morvillo. Un forte abbraccio a Maria Falcone da parte mia e di tutti gli amici dell' l'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro del quale sono ideatore e curatorehttp://cadutisullavoro.blogspot.it pittura pratica http://pitturapranica.blogspot.it

mercoledì 22 maggio 2024

Muore dopo 5 giorni di agonia travolto da una rotoballa Gabriele Turrina: lascia la moglie due figlie. I familiari donano gli organi. Alessandro Panariello lavorava in nero a 50 euro al giorno e senza nessuna sicurezza. Lo Stato attraverso non esercita nessun controllo nei sub appalti: si muore anche più che con i privati

era il 14 maggio Gabriele si trovava al lavoro insieme al fratello Gilberto nell'azienda agricola di famiglia, un allevamento avviato dal padre dei due, quando sarebbe stato travolto da una rotoballe che lo avrebbe spinto via, facendogli sbattere violentemente la testa a terra, sul cemento e rimanendo in coma fino alla morte. la famiglia ha donato gli organi del povero agricoltore. Lavorava per soli 50 euro al mese senza nessuna copertura assicurativa il povero Alessandro Panariello, morto dissanguato a soli 21 anni, si lamentava con la madre e la compagna dello sfruttamento subito, Alessandro è morto mentre tirava su da una carricola delle lamiere che cadendo da diversi metri gli hanno reciso la gola. Ma lo Stato che appalta attraverso le sue aziende che controlli esercita: prima Brandizzo dove morirono di notte 5 lavoratori travolti da un treno mentre lavoravano sulle rotaie, come non ripensare a quel "se dico treno sptatevi". Poi anche a Siviana un'altra strage di lavoratori; tecnici che erano di diverse regioni italiane, ma che stavano lavorando senza eventualmente conoscersi su una turbina sofisticatissima. Poi due giorni fa la morte di Miodrag Ilic un serbo di 63 anni in provincia di Lodi travolto da un trattorino tagliaerba in una strada, anche Miodrag era in appalto. Alemeno lo Stato faccia lavorare in Sicurezza, ma non essendo suoi dipendenti non se ne occupa. Nella Foto Gabriele Turrina. Manca in Italia la cultura della Sicurezza che bisognerebbe insegnare già nelle scuole primarie

martedì 21 maggio 2024

Non voglio più lavorare in nero e per due soldi, questo è stato l'ultimo post mandato alla fidanzatadi ALESSANDRO PANARIELLO (nelle foto) morto dissanguato sul lavoro tre giorni fa a soli 21 anni; tirava su con una carrucola una lamiera che gli è crollata addosso recidendogli la gola. Siamo in questo momento a 398 morti sui luoghi di lavoro e complessivamente a 551 morti se si aggiunge l'itinere e gli altri lavoratori morti sulle strade

domenica 19 maggio 2024

Dopo la terribile morti di due giorni fa di Alessandro, anche ieri 4 morti sui luoghi di lavoro, tra questi un 17enne

Alessandro è morto dissanguato lavorando in nero, con la gola recisa da una lastra di lamiera, Ieri ha perso la vita Giuseppe Cocciapaglia di soli 17anni, un tragico destino del povero giovane pastore, morto colpito da un fulmine mentre col papà portava al pascolo un gregge nel barese. dopo il morto del bracciante schiacciato dal trattore il giorno prima in provincia di Catania, ieri è morto nello stesso orribile modo Giovanni Notte nel molisano, già 50 gli schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno, ma nessuno è interessato a questa strage nella strage che ha mietuto 167 vittime nel 2023 e oltre 2600 da quando ho inziato a monitorare i morti sul lavoro nel 2008 e questo nonostante aver spedito a tutti i livelli migliaia di mail. La quarta vittima è un autotrasportatore che aveva cercato di sistemare il carico in autostrada e che viene travolto
Vittorio Cetrone è morto cadendo da una finestra che aveva cercato di riparare. Nella foto il bracciante Giovanni Zumbo morto schiacciato dal trattore

venerdì 10 maggio 2024

Le truffe sui corsi fantasmi o puramente formali sulla Sicurezza, eseguiti da aziende e consulenti complici delle truffe. Chi controlla?

Corsi di formazioni solo sulla carta, false attestazioni, un mercato di "certificati elargiti a pagamento" alle aziende per attestare un rispetto delle norme "in realtà insesistenti". Una fotografia scattata dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano. Una pratica diffusa già nel millenio scorso quando ancora lavoravo. Tra l'altro occorrrerebbe andare a vedere se le aziende, d'accordo con chi questi corsi falsi li fa, se utilizzano anche i soldi detratti dalle buste pagne dei lavoratori. INAIL che controlli fa su queste truffe?

giovedì 9 maggio 2024

Quando la vita di un lavoratore di soli 23 anni vale un patteggiamento a 8 mesi con la condizionale, è quello che hanno proposto i due inquisiti per la sua morte. Dalla Strage di Casteldaccia di Palermo sono morti 14 lavoratori, due di questi in itinere

Simone Ferri, un giovane operaio di 23 anni perse la vita il 26 maggio 2022, cadendo da un tetto di un capannone. Accusati di omicidio colposo hanno chiesto come condanna un patteggiamento di otto mesi. Nella foto Simone Ferri morto a 23 anni cadendo da un tetto

mercoledì 8 maggio 2024

Ecco il grafico comparato dei morti sul lavoro

20024 370 morti sui luoghi di lavoro 522 con itinere e sulle strade Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

martedì 7 maggio 2024

6 lavoratori morti per le esalazioni a Mineo Catania l'8 giugno del 2008. Vi ricorda qualcosa?

L’11 giugno 2008 due squadre di lavoratori, due addetti della ditta privata “Carfì servizi ecologici” di Ragusa, e quattro dipendenti pubblici, morirono nell’impianto comunale per la gestione e la depurazione dei reflui urbani di Mineo, in provincia di Catania. Non erano stati formati per le attività da svolgere quel giorno. Non avevano maschere né autorespiratori e non indossavano imbracature collegate a cavi, per consentire il recupero in caso di malori. Mancava la segnaletica sulle precauzioni da prendere. Ecco 17 anni dopo succede lo stesso in provincia di Palermo, dalla strage della ThissenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, non trovando notizie sul numero di morti, comincio il monitoraggio con l'Osservatorio da allora le stragi sul lavoro sono state una cinquantina se si considerano "stragi " quelle dove sono morti più di un lavoratore, ma è impressionante la sequenza delle morti multiple in questo ultimo periodo: da Palermo, a Bologna, da Firenze a Brandizzo di Torino, alla famiglia Colle dove morirono padre e due figli che lavoravano i Fuochi d'Artificio in casa, ma potrei continuare in una sequenza drammatica. Ci sono giorni dove 10 lavoratori muoiono qua e là per il Paese e nessuno ne parla; anche lo Stato coinvolto in questa macelleria sociale attraverso Enel e ferrovie dello Stato. Ieri a Casteldaccia di Palermo è successo la stessa cosa, in questi 17 anni non è stato fatto niente, la situazione è addirittura peggiorata; ecco i nomi delle altre 5 vittime del subappaltodi Casteldaccia: Giuseppe Miraglia, Epifano Alsazia, Roberto Raneri,Ignazio Giordano,Giuseppe La barbera, ma ieri le morti sul lavoro sono state 8. 367 morti sui luoghi di lavoro e 520 con itinere a questa mattina

lunedì 6 maggio 2024

Un'altra strage a Palermo, come a Suviana, come a Brandizzo, come all'Esselunga

un orrore continuo quella della liberarizzazione degli appalti, a Palermo come a Suviana di Bologna, come alla Esselunga di Firenze, come a Brandizzo di Torino. Ecco cosa provoca il subappalto anche quello dello Stato come a Suviana (Enel) come a Brandizzo (Ferrovie dello Stato) a Palermo e a Firenze sono morti lavoratori in appalto. i morti che aumentano di oltre il 30% rispetto allo stesso giorno del 2023 e che raddoppiano da quando nel 2015 fu introdotto il jobs act da Renzi. E questo governo che liberalizza la catena del subappalto, e chi lavora che non può opprsi a questa nuova forma di caporalato legalizzato. gli unici che si salvano da questo macello sono i lavoratori delle grandi aziende e gli statali, quelli veri, che hanno un contratto a tempo indeterminato,io ho già provveduto, ho firmato i 4 referendum, fatelo anche voi, fatelo per voi, per i vostri figli e nipoti. siamo a 366 morti sui luoghi di lavoro e tre 500 con l'itinere.

Veneto magico: spariscono nei primi tre mesi del 2023 ben 9 lavoratori morti sul lavoro

Inail e chi analizza i suoi dati diffondono 7 morti sul lavoro in Veneto nei primi 3 mesi, ma l'Osservatorio solo sui Luoghi di lavoro al 31 marzo ne aveva registrati 16, Evidentemente sono resuscitati con un tocco di magia, a questa mattina i morti in Veneto dall'inizio dell'anno sono 21, ma se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a contarne 31. la differenza è dovuta al fatto che INAIL non fa nessun monitoraggio e diffonde i morti che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati. E gli altri morti che hanno un'assicurazione diversa, e i morti in nero o che muoiono in agricoltura? Non esistono. Purtroppo muoiono lo stesso anche se non sono assicurati

domenica 5 maggio 2024

John Floriani muore a soli 26 anni dopo 10 giorni di agonia, ma ieri 3 morti, tra questo un manutentore appaltato morto di notte; anche suo padre era morto nel 2015 per infortunio sul lavoro. Siamo a questa mattina a 360 morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati dall'Osservatorio e a 503 se si contano anche i morti sulle strade e in itinere.

John Floriani aveva solo 26 anni è deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento dieci giorni dopo un infortunio sul lavoro. Era precipitato per una sessantina di metri durante lavori di disgaggio su una parete sul Monte Calisio. In gravissime condizioni era stato trasportato in elicottero a Trento, dove però ieri è deceduto. Un manutentore di una ditta appaltante è morto dissanguato di notte dopo aver avuto tranciato un braccio da un nastro trasportatore, Anche suo padre era morto una 15ina di anni fa per infortunio sul lavoro. Un operaio della Stallantis di Chiti è morto di notte per un malore In questo momento siamo a 360 lavoratori morti sui luoghi di lavoro e a 503 se si conta anche l'itinere e gli altri lavoratori morti sulle strade

sabato 4 maggio 2024

No, fate come al solito disinformazione sul fenomeno le ultime due chicche sulla Toscana e sulla Campania

In Campania i morti non sono 16 (comprensivi di itinere) ma ben 31 sui luoghi di lavoro, che sfiorano i 50 con l'itinere. In toscana segnalano 11 morti nei primi tre mesi, ma erano al 31 marzo 23 e a oggi sono diventati 27 che con l'itinere diventano 38. Morti sul lavoro, in Campania è emergenza. Si è arrivati ormai a 16 vittime in soli 4 mesi. Le ultime due il giorno dopo la ricorrenza del Primo Maggio, a poche ore di distanza l'uno dall'altro, in luoghi diversi, entrambe cadendo dall'alto durante lavori edilizi. Raffaele Manzo, 57 anni, è precipitato dal terzo piano di un palazzo in ristrutturazione a Lettere, piccolo comune sui monti Lattari, pare nel corso dell'allestimento dell'impalcatura. Vincenzo Coppola, 60 anni, è invece morto in questo cantiere di una scuola dell'infanzia in costruzione a Casalnuovo, nel napoletano, sarebbe caduto da una scala. Due le inchieste aperte, Procura di Nola e Torre Annunziata, indagano i carabinieri. Entrambi gli operai non avrebbero avuto imbracature. "Ma la legge 81 esiste da anni.

giovedì 2 maggio 2024

nascosti 9 dei dieci lavoratori morti per infortuni sul lavoro tra il 30 aprile e il Primo Maggio

11 morti sul lavoro tra il 30 aprile e 1° maggio, ma a voi ve hanno ne raccontati due, e anche al nostro Presidente nascondono i morti sul lavoro che non sono stati 1000 come ha detto nel 2023 ma quasi 1500 se si contano tutti: Evidentemente al Presidente danno le statistiche degli assicurati a INAIL, che tra l'altro se si va a vedere quanti ne riconosceranno tra poco vedrete che saranno come ogni anno meno di 700 (evidentemente gli altri resuscitano) https://www.rainews.it/.../basta-morti-sul-lavoro-da... Grazie alle migliaia di bolognesi e turisti di tutto il mondo che si sono fermati a chiedere spiegazioni sul significato dl muro, per fortuna che c'era mio nipote che parla perfettamente l'inglese e francese
In questa fato con Giuseppe e Monica genitori di mattia Battistetti morto sul lavoro a soli 23 anni anni e che sono venuti alla presentazione del muro delle farfalle bianche esposto in Piazza Maggiore a Bologna

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?