morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 30 giugno 2008

E' MORTO STEFANO BARCHI ELETTRICISTA DI CESENA DI 34 ANNI. E' MORTO UN OPERAIO EDILE IN PROVINCIA DI NAPOLI

IL PIANTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

CESENA,29 GIU

E' MORTO STEFANO BARCHI Un elettricista di 34 anni, di Forlimpopoli, STEFANO e' morto folgorato da una scarica nell'azienda avicola Amadori a S.Vittore di Cesena. Assieme ad altri colleghi stava cercando di riparare un trasformatore finito in avaria ieri, e che aveva provocato rallentamenti al ciclo produttivo. L'azienda si era rivolta subito a una ditta esterna perche' la situazione potesse tornare in fretta alla normalita'. Le indagini sono condotte dai carabinieri, coordinati dal pm Fabio Di Vizio.


NAPOLI, 30 GIU -
E' MORTO UN OPERAIO A AFRAGOLA, in provincia di Napoli, in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere stradale. Secondo quanto si apprende i vigili del fuoco hanno estratto il corpo dell'uomo che sarebbe rimasto travolto a causa dello smottamento di una parte del terreno. Sul posto, in corso Meridionale, e' intervenuto anche il 118.

INCREDIBILE: L'OLIFICIO UMBRO VUOLE UN RISARCIMENTO DI 35 MILIONI DI EURO DAI FAMIGLIARI DELLE 4 VITTIME

IN QUESTO PAESE GOVERNATO DAGLI ISTINTI PEGGIORI NON C'E' PIU' LIMITE ALLA DECENZA

DAL GIORNALE "LA REPUBBLICA"

Oleificio umbro vuole 35 milioni dai parenti di 4 operai"L'incidente è stato causato dalla loro imperizia"
Morirono bruciati in fabbrical'azienda chiede i danni ai familiari
Il gravissimo incidente, due anni fa a Campello sul ClitunnoL'accusa: "Usarono il saldatore che era vietato per fare più in fretta"di GIUSEPPE CAPORALE

Un'immagine dell'incendio nell'oleificioSPOLETO - Quattro operai morti sul lavoro ed un'azienda che, a distanza di oltre due anni dal drammatico incidente, chiede ai parenti delle vittime, e all'unico superstite, trentacinque milioni di euro, come risarcimento danni. Tanto pretende la Umbria Olii dai familiari di Tullio Mocchini, Giuseppe Coletti, Wladimir Toder e Maurizio Manili. Trentacinque milioni richiesti a fratelli, figli e genitori. L'atto legale porta la firma dell'amministratore delegato della società, Giorgio Del Papa, indagato dal giorno seguente la tragedia. Le accuse per il manager sono di disastro colposo con l'aggravante "della colpa con previsione dell'evento", violazione delle norme sulla sicurezza (tra cui l'omissione dolosa dei mezzi di prevenzione) e omicidio colposo plurimo. Secondo la procura di Spoleto, Del Papa sapeva che c'era gas esplosivo (del tipo esano, molto pericoloso) nei silos saltati in aria. E proprio quel gas, per la procura, è la causa di tutto. Per Del Papa, invece, la colpa dell'incidente è da attribuire agli operai. I quattro, lavoravano per conto di una piccola ditta, che aveva l'appalto per lavori di manutenzione di questo colosso europeo della raffinazione dei prodotti vegetali. Secondo l'azienda, gli operai che quel giorno stavano lavorando all'installazione di una passerella per collegare due silos, avrebbero dovuto sapere che le fiamme ossidriche non potevano essere utilizzate in quell'intervento. E proprio l'uso di un saldatore sarebbe stata la causa, per la difesa, dello scoppio del silos. I quattro saltarono in aria. Dilaniati e carbonizzati. Una tragedia che nel novembre del 2006 scosse l'opinione pubblica, è poi divenuta un vicenda giudiziaria a colpi di perizie. Da un lato le 250 pagine dei periti della procura (alcuni dei quali gli stessi intervenuti per la vicenda della Thyssen), dove si sostiene la responsabilità della Umbria Olii e la causa scatenante del gas esano. Dall'altra una perizia richiesta dall'azienda al tribunale civile, e affidata ad un consulente locale che riscontra come causa dell'incidente l'uso del saldatore. In quest'ultima perizia si sostiene che pur in presenza del gas esplosivo, se non ci fosse stato l'innesco della fiamma, lo scoppio non si sarebbe mai prodotto. Un errore, scrive il perito, commesso dagli operai "per fretta e stanchezza".
"Se la giustizia consente questo, cos'altro può succedere?" commenta sconsolato, Klaudio Demiri, unico superstite, che al momento dello scoppio era fortunatamente a bordo di una gru. Lui, ancora oggi, vive nell'incubo di quelle tremende sequenze di inferno e fuoco. Intanto, l'11 luglio il giudice penale deciderà se disporre o meno il processo per Del Papa. A gennaio è fissata l'udienza civile per discutere del risarcimento. Il professor Giovanni Cerquetti, docente di diritto penale generale alla facoltà di giurisprudenza di Perugia, e legale di uno dei familiari delle vittime, parla di "azione irrituale e comunque infondata. Un caso singolarissimo, con azioni civili che espongono chi le ha promosse a quella che il codice di procedura civile definisce come "responsabilità aggravata per lite temeraria"". Il legale non si riferisce solo alla maxi richiesta di risarcimento, ma anche alla precedente azione civile intentata contro i periti della procura. "Ci troviamo di fronte ad azioni di estrema gravità e sono assolutamente convinto che l'ordinamento possa garantire alle vittime di queste iniziative improvvide, tutte le tutele giuridiche idonee a ripararsi da questo attacco inaudito".

domenica 29 giugno 2008

IL KILLER DEGLI AGRICOLTORI FA UN'ALTRA VITTIMA



SONO INCREDIBILI TANTE MORTI PROVOCATE DAL RIBALTAMENTO DEL TRATTORE. E' MAI POSSIBILE CHE CON L'ATTUALE TECNOLOGIA NON SI POSSA EVITARE CHE IL TRATTORE, AUTENTICO KILLER DEGLI AGRICOLTORI, NON SI RIBALTI? SONO GIA' DECINE DALL'INIZIO DELL'ANNO I MORTI PROVOCATI DA QUESTE AUTENTICHE BARE IN MOVIMENTO

VITERBO, 29 GIU



E' MORTO UN AGRICOLTORE SCHIACCIATO DAL TRATTORE

Un agricoltore residente a Grotte Santo Stefano a Viterbo e' morto schiacciato dal trattore con cui stava lavorando su un suo terreno. Il trattore, secondo quanto accertato dai carabinieri, si e' ribaltato in un punto particolarmente scosceso del podere. Il quarantenne e' finito sotto la parte posteriore del mezzo agricolo che gli ha schiacciato il torace e le gambe. Quando sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Viterbo e gli operatori del 118, era gia' morto.

E' MORTO UN OPERAIO MACEDONE NELL'AQUILANO

IL PIANTO DEL PRESIDENTE

L'AQUILA, 28 GIU -


E' MORTO UN OPERAIO MACEDONE di 40 anni e' morto a Pizzoli, nell'Aquilano, travolto da una mensola di acciaio di 250 chili sganciatasi da una gru. L'operaio stava lavorando su una piattaforma al di sotto di un ponte stradale quando la mensola si e' sganciata precipitandogli addosso. Giunto all'Ospedale San Salvatore gia' in coma profondo per le lesioni cerebrali, toraciche e addominali riportate, e' stato ricoverato nel reparto di rianimazione, dove e' deceduto. Non si conosce l'identita della vittima

venerdì 27 giugno 2008

E' MORTO STEFANO STEFANO MUSETTI FOLLATI A LUCCA

IL PIANTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO
LUCCA 27 GIUGNO

E' MORTO STEFANO MUSETTI FOLLATI di 47 anni, professione fabbro e socio di una ditta di Camaiore, ed è morto dopo il ricovero in ospedale. STEFANO stava risistemando giovedì pomeriggio una saracinesca in una villetta in via Sezione a Barghecchia, frazione di Massarosa.
A un certo punto, la molla che tiene in tensione uno dei ferri laterali che alzano e abbassano la serranda si è schiantata e la sbarra di ferro che sosteneva è schizzata via colpendo alla testa l'uomo che stava lavorando in cima a una scala.
Musetti Fallati è così caduto a terra, subendo un secondo trauma dopo quello già grave del colpo in testa. Rapida la corsa all'ospedale Versilia, dove è stato giudicato ferito in modo grave.
A causa del delicatissimo quadro clinico, i medici hanno predisposto tutto per il trasferimento all'ospedale Santa Chiara di Pisa, ma l'artigiano è peggiorato ed è deceduto durante il viaggio.
Intanto il garage dove si è ferito è stato posto sotto sequestro e sottoposto ai controlli di rito del servizio prevenzione infortuni dell'Asl versiliese.

giovedì 26 giugno 2008

E' MORTO UN OPERAIO ROMENO


IL PIANTO DEL PRESIDENTE

GROSSETO, 26 GIU -

E' MORTO UN OPERAIO ROMENO DI 47 ANNI nell'incendio di una azienda che smaltisce rifiuti speciali. Le fiamme, seguite ad alcune piccole esplosioni, hanno distrutto un capannone della ditta Agrideco di Scarlino, nel grossetano. L'operaio morto era romeno ed aveva 47 anni, era sposato e padre di un figlio. L'altro e' un livornese di 60 anni residente a Suvereto. E' ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Pisa.

mercoledì 25 giugno 2008

E' MORTO LUIGI CURIA IMPRENDITORE DI 49 ANNI, E' MORTO TOMMAR XEKA OPERAIO ALBANESE DI 34 ANNI

IL PIANTO DEL PRESIDENTE

E' MORTO LUIGI CURIA 49 ANNI imprenditore di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, LUIGI è morto schiacciato dal suo trattore mentre era intento a trasportare della legna dentro un capannone della sua azienda. per cause ancora in corso di accertamento, CURIA ha perso il controllo del mezzo che stava guidandofinendo sotto il grosso mezzo: è morto sul colpo. Sul posto per le indagini ci sono i carabinieri di San Giovanni in Fiore.

E' MORTO TOMMAR XEKA OPERAIO ALBANESE DI 34 ANNI, residente ad Aosta, è morto alle 15 di oggi in un incidente a Cogne. Stava lavorando a un'armatura nel cantiere di ampliamento dell'albergo 'Fior di roccia' quando è stato travolto da una pala meccanica.
TOMMAR dipendente di un'impresa di Saint-Christophe che ha in subappalto i lavori dell'hotel, era vicino ad alcuni colleghi quando il mezzo, guidato dal committente, gli è finito addosso. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Cogne e di Aosta. TOMMAR XEKA lascia la moglie e due figli piccoli.

martedì 24 giugno 2008

E' MORTO IVAN CIFFARY A SOLI 24 ANNI. E' MORTO ALOIS FRANZ ANTHOF DI 52 ANNI IN ALTO ADIGE


IL PIANTO DEL PRESIDENTE
E' MORTO ALOIS FRANZ ANTHOF stradino di 52 anni di Monguelfo. FRANZ e' morto, travolto da un albero lungo la strada della Val di Landro, nei pressi di Dobbiaco: era intento a lavori ai margini della strada, quando e' stato travolto dall'albero che stavaabbattendo.
I compagni di lavoro hanno subito chiamato i soccorsi, giunti sul posto con un elicottero del 118. I sanitari, pero', non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Indagini sono in corso per accertare la dinamica dell'incidente.
E' MORTO IVAN CIFFARY DI 24 ANNI. IVAN è morto stamane a Civitavecchia nel cantiere per la riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord. IVAN era un dipendente della ditta Pichler, di nazionalità slovacca, addetto al montaggio del nastro trasporto carbone, è precipitato da un'altezza stimabile in 15-20 metri ed è morto sul colpo. Lo rende noto un comunicato dell'Enel. Sono state immediatamente avvertite le autorità di Polizia, il Sindaco e i sindacati dei lavoratori. L'ad di Enel Fulvio Conti ha chiesto subito di effettuare i necessari accertamenti all'Organismo di vigilanza per la sicurezza e per raccogliere tutti gli elementi necessari ad una prima ricostruzione della dinamica dei fatti. L'Enel ha poi avviato immediatamente un'indagine interna per accertare eventuali responsabilità. Nello stesso cantiere era morto un altro lavoratore il 17 ottobre dell'anno scorso.
Sciopero generale di otto ore per domani al cantiere di Torre Valdaliga Nord. La protesta è stata indetta da Cgil Cisl Uil di Civitavecchia e dalle categorie presenti nel cantiere.

domenica 22 giugno 2008

E' MORTO GIUSEPPE RUSSO OPERAIO DI AGRIGENTO


AGRIGENTO 21 GIU
E' MORTO GIUSEPPE RUSSO - GIUSEPPE UN OPERAIO che un mese fa era rimasto ferito in un incidente sul lavoro a Menfi. GIUSEPPE RUSSO e' deceduto nella tarda serata di ieri all'ospedale Civico di Palermo, dove era stato trasferito dopo le prime cure all'ospedale di Sciacca. Russo, durante la giornata lavorativa era scivolato ed aveva sbattuto la testa su alcune lastre metalliche. Gravi le ferite riportate nonostante indossasse il casco di protezione.

venerdì 20 giugno 2008

E' MORTO GASPERINO GELLI DI 50 ANNI




FERRARA, 20 GIU -

E' MORTO GASPERINO GELLI DI 50 ANNI. GASPERINO di Comacchio era un autista di un'ambulanza del 118 che si stava recando per un soccorso a Massafiscaglia (Ferrara) e' morto nello scontro con un'auto. Seriamente feriti medico e infermiera che viaggiavano sull'ambulanza, Oren Krimciasky, di origine israeliana, e Stefania Grandi, ricoverati all'ospedale del Delta, lo stesso dal quale erano partiti poco prima. Grave l'automobilista, trasportato a Ferrara

mercoledì 18 giugno 2008

E' MORTO LUCIANO BRUGNERA. E' MORTO UN GIOVANE OPERAIO DI 24 ANI SI E' ACCOLTELLATO ACCIDENTALMENTE, E' MORTO VITO PREDAZZOLI IMPRENDITORE



IL PIANTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

TREVISO, 18 GIU -

E' MORTO LUCIANO BRUGNERA di 54 anni, LUCIANO e' morto stamani in incidente avvenuto a Trevignano (Treviso) in un cantiere. Li' e' in costruzione di un magazzino della Geox. LUCIANO BRUGNERA dai primi accertamenti dei carabinieri di Montebelluna, e' precipitato da una scala da un'altezza di circa 4 metri battendo il capo sul pavimento. Gli investigatori ritengono che abbia perso l'equilibrio per un malore. Luciano era sposato e lavorava per una ditta appaltatrice di Frosinone.
E' MORTO UN GIOVANE OPERAIO DI 24 ANNI . SI E' ACCOLTELLATO accidentalmente mentre stava lavorando in un'azienda specializzata nella macellazione delle carni a Oggiona Santo Stefano (Varese).
Inutili i tempestivi soccorsi portati prima dai colleghi, poi dai sanitari del 118.
Il 24enne e' deceduto durante il viaggio verso l'ospedale di Tradate. Sull'esatta dinamica dell'incidente stanno compiendo gli accertamenti di rito i carabinieri.



MANTOVA, 19 GIU -
E' MORTO VITO PREDAZZOLI IMPRENDITORE DI 70 ANNI. VITO e' morto questa mattina dopo essere stato investito dal camion che stava scaricando mangime nella sua azienda. Vito di San Giovanni del Dosso (Mantova), ERA uno dei titolari dell'omonimo salumificio, era nella sua azienda agricola a pochi chilometri dallo stabilimento e stava controllando che lo scarico del mangime avvenisse regolarmente. All'improvviso l'autista ha effettuato una manovra in retromarcia e lo ha investito.

sabato 14 giugno 2008

IL TRATTORE KILLER DEGLI AGRICOLTORI FA UN'ALTRA VITTIMA


FOGGIA 14 GIU - E' MORTO UN AGRICOLTORE di 75 anni schiacciato dal proprio trattore mentre stava lavorando sul suo terreno. La tragedia e' avvenuta nel tardo pomeriggio in localita' 'Figorella', nelle campagne di Castelluccio Valmaggiore. Sul luogo dell'incidente sono accorsi, i carabinieri, un'ambulanza del 118 e i vigili del fuoco di Foggia che, con un'autogru hanno sollevato il trattore, ma l'gricoltore era gia' morto.

venerdì 13 giugno 2008

E' MORTO OMAR SALAMA AWAD, E' MORTO MOHAMMED HASSANM. DUE EGIZIANI CLANDESTINI. E' MORTO DOMENICO CAGNINA UN OPERAIO A PALERMO

E' MORTO OMAR SALAMA AWAD DI 27 ANNI . E' MORTO MOHAMMED HASSAN DI 28 ANNI. I DUE GIOVANI EGIZIANI CLANDESTINI SONO MORTI NEL MILANESE a causa del crollo di un'impalcatura. Un terzo è ferito grave. I tre operai stavano lavorando su un ponteggio a circa 20 metri di altezza di un palazzo di sei piani in costruzione in via Don Minzoni a Settimo milanese, nell'hinterland del capoluogo lombardo.
L'incidente è avvenuto alle 11 di questa mattina.
E' un loro connazionale che li faceva lavorare in nero in subappalto. quali sono le aziende che hanno appaltato il lavoro a questo caporale?





AI CLANDESTINI OMAR E MOHAMMED

ERANO FIGLI DEL SOLE OMAR E MOHAMMED
FIGLI DEGLI ANTICHI CHE CON LE PIRAMIDI
SFIDAVANO IL CIELO PER RAGGIUNGERE IL SOLE
NEL SANGUE STORIA ANTICA
STORIA MILLENARIA PATRIMONIO DELL’UMANITA’
MA UN GIOVANE NON SI RASSEGNA AL FATALISMO DELLA POVERTA’
ALLA MISERIA E ALLA DISPERAZIONE
MA L'ANTICO MARE CHE CI UNISCE
MA CHE IN QUESTO MOMENTO CI DIVIDE
VI FA DIVENTARE CLANDESTINI
UOMINI INVISIBILI SENZA IDENTITA’
SENZA VITA E SENZA STORIA
CLENDESTINI
PAROLA TERRIBILE CHE FA PAURA
A NOI EUROPEI VECCHI E TIMOROSI
CON QUESTA PAROLA HANNO VINTO LE ELEZIONI
CLANDESTINI , CLANDESTINI, DELINQUENTI
CHE PAURA
MA SOLO SE V’INCONTRO PER LA STRADA
SE OSATE GUARDARMI CON SGUARDO FERMO
DI CHI HA NEL SANGUE STORIA ANTICA
E NON HA NIENTE DA IMPARARE.
IN QUESTO PAESE DI TETTE E CULI
DI RAZZISTI DELLA PORTA ACCANTO
DI TELEVISIONI E GIORNALI ALLINEATI
QUALCUNO PIANGE ANCORA E SI COMMUOVE
PER LE VOSTRE VITE GIOVANI SPEZZATE
NON CHI IN PUBBLICO VI URLA CONTRO
POI VI SFUTTA E UMILIA NEI CANTIERI
IL VOSTRO ALLAH VI ACCOGLIERA’
E ANCHE IL NOSTRO DIO
VI PRENDERA’ PER MANO




























PALERMO, 13 GIU

E' MORTO DOMENICO CAGNINAdi 44 anni e' caduto da un'impalcatura morendo sul colpo. ERA IL SUO ULTIMO GIORNO DI LAVORO ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA. E' accaduto intorno alle 9 a Termini Imerese, nel Palermitano. L'uomo, originario di Trabia, e' precipitato da un'altezza di circa tre metri. Lavorava alla centrale termoelettrica dell'Enel e stava eseguendo dei lavori di manutenzione ai supporti meccanici, insieme con altri colleghi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri.

giovedì 12 giugno 2008

E' MORTO LUIGI PALMA A LECCE


MONTESANO DI LECCE (LECCE), 12 GIU -
E' MORTO LUIGI PALMA di 78 anni. LUIGI è rimasto carbonizzzato nell'incendio nel suo podere nei pressi di Montesano di Lecce (Lecce). Luigi Palma, 78 anni, aveva appiccato alle stoppie del campo in contrada Masserie le cozze, alla periferia dell'abitato, quando e' rimasto intrappolato nella morsa del fuoco a causa del vento che ha cambiato direzione. Colto da malore e' caduto ed e' stato investito dalle fiamme. Il pm ha disposto l'autopsia.

mercoledì 11 giugno 2008

STRAGE DI OPERAI A MINEO CATANIA



TUTTE LE FORZE POLITICHE INDISTINTAMENTE E GLI INDUSTRIALI VOGLIONO MODIFICARE UNA LEGGE FATTA DAL GOVERNO PRODI CHE INASPRISCE LE PENE PER CHI NON RISPETTA LE NORMATIVE SULLA SICUREZZA.I LAVORATORI SI TROVANO SEMPRE DI PIU' SOTTO RICATTO DEL LICENZIAMENTO SE FANNO VALERE I PROPRI DIRITTI, SONO COSTRETTI SEMPRE DI PIU' A LAVORARE IN AMBIENTI DI LAVORO CHE NON HANNO LE NECESSARIE TUTELE IN SICUREZZA. UN GRANDE BASTA A TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO I LAVORATORI SILENZIOSI E SFRUTTATI COME SCHIAVI.




IL PIANTO DEL PRESIDENTE PER LA STRAGE DI CATANIA, GRAVE QUANTO QUELLA DELLA THYSSEN DI TORINO



E' MORTO GIUSEPPE ZACCARIA, E' MORTO , GIOVANNI SOFIA,E' MORTO GIUSEPPE PALERMO, E' MORTO SALVATORE PULICI, E' MORTO SALVATORE TUMINO E' MORTO SALVATORE SMECCA


"Basta con le stragi sul lavoro", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano di fronte al terribile incidente di Mineo in cui hanno perso la vita sei lavoratori. Gli operai sono morti mentre pulivano il filtro di una vasca all'interno di un depuratore consortile. E' accaduto in Sicilia, a Mineo, a 35 km da Catania. La nuova tragedia sul lavoro sembra sia stata causata dall'inalazione di sostanze tossiche. "Questa ulteriore strage, quest'altro gravissimo episodio di carenza di tutele e di misure di prevenzione, da parte di soggetti pubblici e privati, ripropone l'imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti bianche".Una catena che conta oggi, in Italia, nove vittime. Altri tre lavoratori hanno perso la vita in varie parti d'Italia, oltre ai sei della Sicilia. A dare l'allarme, a Mineo, e' stato un collega, allertato dai familiari degli operai che non li avevano visti tornare per il pranzo. L'uomo e' andato sul posto e li ha trovati morti. Ha dato subito l'allarme e poi per lo choc e' stato colto da un malore. Ora sta meglio. Inalazione di sostanze tossiche, scossa elettrica o forse il fango riversato da una pompa che, per motivi da precisare, avrebbe riempito la vasca di una sorta di 'sabbie mobili' le ipotesi al vaglio degli investigatori. STRAGE IN UN DEPURATORE DEL CATANESE, MORTI SEI OPERAISono morti dentro una stanza dell'impianto di depurazione probabilmente per l'esalazione di sostanze tossiche, anche se non viene esclusa l'ipotesi di una scarica elettrica. I corpi dei sei lavoratori erano uno sopra l'altro, come se ognuno di loro avesse cercato di salvare il collega di lavoro, senza farcela. E' il film dell'ultima 'strage bianca' consumatasi a Mineo, un paesino della piana di Catania. Le vittime sono due operai specializzati di Ragusa, Salvatore Tumino di 47 anni e Salvatore Smecca di 51, e quattro dipendenti del comune di Mineo (Giuseppe Zaccaria, di 47 anni, Giovanni Natale Sofia, di 37 anni, Giuseppe Palermo, di 57 e Salvatore Pulici, di 37. I cadaveri sono stati scoperti da un dipendente del comune che nel pomeriggio si è recato nell'impianto, a circa quattro chilometri dal centro abitato, dopo che alcuni familiari dei lavoratori, non vedendo tornare i propri congiunti per l'ora di pranzo, si sono recati in municipio per avere notizie. "Sono morti abbracciati uno con l'altro, quasi certamente nel tentativo di salvarsi a vicenda", dice Don Miné Valdini, parroco della chiesa di Sant'Agrippino, patrono di Mineo. "Sono morti - aggiunge il sacerdote - con un gesto d'amore. Un atto di generosità che purtroppo non è servito a nulla". Per il recupero dei corpi, avvenuto nella tarda serata, è intervenuta una squadra speciale dei sommozzatori dei vigili del fuoco, la Saf (speleo alpino fluviale), che si sono calati nella vasca con bombole di ossigeno. Secondo una prima ricostruzione i due operai avrebbero calato una scala in alluminio nella vasca che ogni mercoledì veniva ripulita e sarebbero entrati con un tubo che immette acqua ad alta pressione in un locale per pulire il filtro dai fanghi di depurazione che poi sarebbero stati caricati su un camion. A quel punto, per motivi che ancora non sono stati accertati e su cui indaga la Procura di Caltagirone, i due si sarebbero sentiti male e gli altri quattro sarebbero via via intervenuti per aiutarsi a vicenda. "Li abbiamo trovati uno accanto all'altro, in fondo alla vasca, coperti da un sottile strato di fango - dice Salvatore Spanò, comandante dei vigili del fuoco di Catania - Quasi certamente hanno tentato di salvarsi prima di rimanere intrappolati dentro quella 'camera della morte'. Stiamo facendo tutti i rilievi necessari, con l'ausilio del nostro nucleo specializzato in interventi chimici e batteriologici, per trovare una spiegazione". E il colonnello Giuseppe Governale, comandante provinciale dei carabinieri, aggiunge: "La situazione è complessa, stiamo verificando con delle perizie tecniche per capire cosa può essere accaduto". I sei operai vengono descritti come persone esperte. Giuseppe Zaccaria era rientrato proprio oggi dalle ferie appositamente per i lavori che si dovevano svolgere nel depuratore comunale. Era infatti il responsabile della sicurezza della struttura, assieme a lui è morto anche il custode. Dopo avere appreso la notizia, i familiari delle vittime si sono recati nell'impianto, trasformato in un luogo di dolore e commozione. "Voglio vedere Giovanni, e fatemi vedere subito mio figlio, non ci posso credere..." ha urlato la madre di Giovanni Natale Sofia. La donna sostenuta da due familiari ha cercato di varcare il cancello, controllato da carabinieri e vigili urbani, ma inutilmente. Sulla stradina che si inerpica verso Mineo, tra rovi e fichi d'india selvatici e piccole strade sterrate il dolore dei parenti delle vittime è stato evidente ma sommesso, quasi controllato. Tutti si sono abbracciati cercando di darsi inutilmente conforto e sostegno. La moglie di una delle vittime, giovanissima, ha urlato: "Perché proprio a me, mio Dio non è possibile". Al centralino del municipio una donna risponde in lacrime: "Erano nostri colleghi, bravissimi colleghi". Il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, si è subito recato nel depuratore. "C'é troppo dolore, le vittime le conoscevamo tutti e il paese è sconvolto - dice con la voce rotta - non so cosa fare ma credo che sia evidente a tutti che domenica prossima alle amministrative qui si dovranno annullare le elezioni, non so chi potrà andare a votare".

E LE MORTI NON SI FERMANO A CATANIA


NUORO 11 GIU -
E' MORTO UN OPERAIO A URUNI ERA STATO PORTATO OGGI in ospedale a Nuoro dove era stato ricoverato dopo la caduta da un ponteggio nel paese barbaricino. Secondo i Carabinieri della Compagnia di Ottana, che stanno svolgendo le indagini sull'accaduto, l'uomo stava eseguendo dei lavori di manutenzione di un'abitazione privata da solo, quando, per cause ancora da accertare, ha perso l'equilibrio ed e' caduto, facendo un volo di alcuni metri.

E' MORTO BORTOLO STRAMBINI OPERAIO AVEVA 42 ANNI. E' MORTO DINO BERGHIGNAN DI 33 ANNI

IMPERIA, 11 GIU

E' MORTO BORTOLO STRAMBINI di 42 anni, BORTOLO originario di Sondrio, e' morto ieri sera mentre lavorava nel cantiere della ferrovia Genova-Ventimiglia. STRAMBINI aveva appena iniziato il turno di notte. Sembra che gli operai (tra questi anche Strambini) avessero utilizzato il braccio di un escavatore come gru per sollevare una centina per armare la volta della galleria. La centina ha cominciato a oscillare colpendo l'uomo al torace. Inutili i tentativi dei medici del 118 di rianimarlo.

E' MORTO DINO BERGHIGNAN DI 33 ANNI. DINO è morto ieri sera nelle Valli del Natisone, in provincia di Udine, vittima di un infortunio. Ne danno notizia i quotidiani locali, secondo i quali l'uomo e' scivolato in un pendio ed e' stato travolto da una ruspa mentre era al lavoro in un campo.

domenica 8 giugno 2008

IL MINISTRO DEL WELFARE MAURIZIO SACCONI VUOLE UNA "DEREGULATION CHIRURGICA" DEL MERCATO DEL LAVORO

DAI CONTENUTI ELENCATI AL CONVEGNO DEI GIOVANI INDUSTRIALI A SANTA MARGHERITA LIGURE DAL MINISTRO MAURIZIO SACCONI SI E' CAPITO CHE IL GOVERNO SI STA PREPARANDO A "RIVOLUZIONARE" IL LAVORO. QUESTE COSE NON E' ANDATO A DIRLE IN UNA PLATEA SINDACALE, MA AL CONVEGNO DEI GIOVANI INDUSTRIALI. QUESTO LA DICE LUNGA SULLE INTENZIONI DEL GOVERNO. DA CHE PARTE E' SCHIERATO. VERRANNO RIVOLUZIONATI GLI ORARI DI LAVORO, I CONTRATTI A TERMINE, LA SICUREZZA E LE DIMISSIONI VOLONTARIE. DI SICURO NON SARANNO I LAVORATORI A BENEFICIARE DI QUESTA "RIVOLUZIONE". MA QUESTO BLOG L'HO APERTO PER ONORARE LE VITTIME SUL LAVORO E NON POSSO NON ESSERE INDIGNIATO PER LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO. QUANDO IL MINISTRO DICE "METTEREMO MANO ATTRAVERSO UN INTENSO DIALOGO SOCIALE AL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO PERCHE' TALE SICUREZZA NON PUO' ESSERE SOSTENUTA DA ODIOSI INCREMENTI DI ADEMPIMENTI FORMALI E DA SANZIONI SPROPOSITATE" .
DA QUESTE AFFERMAZIONI E' MOLTO CHIARO CHE IL MINISTRO VUOLE DEMOLIRE LA LEGGE FATTA DAL GOVERNO PRODI CHE REGOLAMENTAVA MAGGIORMENTE LE PROCEDURE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO E INASPRIVA LE SANZIONI PER LE AZIENDE E I RESPONSABILI AZIENDALI INADEMPIENTI. IL MINISTRO SACCONI MI FA VENIRE I BRIVIDI QUANDO AFFERMA CHE LA SICUREZZA NON PUO' ESSERE SOSTENUTA DA SANZIONI SPROPOSITATE. SANZIONI SPROPOSITATE PER CHI PROVOCA MORTI SUL LAVORO?
QUESTA NUOVA LEGGE SULLA SICUREZZA ERA STATA FATTO SUBITO DOPO LA TRAGEDIA ALLA THYSSEN DOVE ERANO VENUTE ALLA LUCE ENORMI RESPONSABILITÀ' AZIENDALI PER LA MORTE DEI SETTE OPERAI.
I LAVORATORI SI OPPORRANO FERMAMENTE A QUESTE CANCELLAZIONI DELLE REGOLE E DELLE RESPONSABILITA' PENALI PER CHI NON RISPETTA LE PROCEDURE IN MATERIA DI SICUREZZA. QUESTA "DEREGULETION" FAREBBERO TORNARE IL MONDO DEL LAVORO AGLI ANNI CINQUANTA E FAREBBERO AUMENTARE I MORTI PER LAVORO. VINCERE LE ELEZIONI NON VUOL DIRE DIVENTARE PADRONI DI VITA O DI MORTE DEI LAVORATORI.
SONO SOLO UN METALMECCANICO IN PENSIONE CHE NON PUO' ACCETTARE SENZA INDIGNARSI PER QUELLO CHE STA CERCANDO DI PROPINARCI QUESTO GOVERNO FILO PADRONALE. E' ANCHE VERGOGNOSO CHE PER PEGGIORARE LE CONDIZIONI DEI LAVORATORI SI TIRI SEMPRE IN BALLO MARCO BIAGI E IL SUO LIBRO BIANCO, STRUMENTALIZZANDOLO OGNI VOLTA E CERCANDO DI FAR PASSARE PER FILO BRIGATISTA CHI CRITICA LE LEGGI FATTE IN SUO NOME SUCCESSIVAMENTE ALLA SUA MORTE. I LAVORATORI HANNO DA SEMPRE INDIVIDUATO NEI SUOI ASSASSINI I PEGGIORI NEMICI DELLA CLASSE OPERAIA.

CARLO SORICELLI
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sabato 7 giugno 2008

E' MORTO GIORGIO CIOFANI AGRICOLTORE DI 70 ANNI, L'HA UCCISO IL KILLER DEGLI AGRICOLTORI: IL TRATTORE


CHIEDIAMO ALLO STATO DI BLOCCARE I TRATTORI KILLER, DALL'INIZIO DELL'ANNO UN'AUTENTICA STRAGE DI AGRICOLTORI A CAUSA DI TRATTORI CHE SI RIBALTANO. BASTEREBBERO DELLE BARRE LATERALI IN ACCIAIO CHE NE IMPEDISCONO IL RIBALTAMENTO
7 GIU
E' MORTO GIORGIO CIOFANI agricoltore di 70 anni. GIORGIO e' rimasto schiacciato dal trattore che si e' ribaltato mentre lavorava su un podere a Francavilla al Mare.Il ribaltamento e' avvenuto quando le ruote del trattore sono finite sul ciglio di un dislivello e il terreno ha ceduto. Il primo a prestare soccorso a Giorgio Ciofani e' stato un contadino della zona richiamato dalle grida dell'uomo, che ha chiamato il 118 e i vigili del fuoco: quando sono giunti i medici, per il settantenne non c'era piu' niente da fare.

venerdì 6 giugno 2008

NO AGLI STRAORDINARI CHE OBBLIGHERANNO I LAVORATORI A LAVORARE DI PIU' E GUADAGNARE MENO

AI TANTI VISITATORI DI QUESTO BLOG LANCIO UN APPELLO, DI NON ACCETTARE SUPINAMENTE NELLE AZIENDE IN CUI LAVORANO DI FARE O AUMENTARE LE ORE STRAORDINARIE ALLETTATI DALLA DETASSAZIONE CHE IL NUOVO GOVERNO STA INTRODUCENDO PER LEGGE . ALLA FINE, COME E' SUCCESSO, E COME ERA FACILMENTE PREVEDIBILE, SUCCEDERÀ COME PER LE PENSIONI INTEGRATIVE: IN POCO TEMPO HANNO SVUOTATO LA PENSIONE D'ANZIANITÀ CALANDO IL TASSO DI COPERTURA E CIO' HA RESO PRATICAMENTE OBBLIGATORIO FARE UNA PENSIONE INTEGRATIVA PER NON AVERE UNA PENSIONE DA FAME. E I LAVORATORI HANNO DOVUTO UTILIZZARE L'UNICA PICCOLA FONTE DI DENARO CHE AVEVANO A DISPOSIZIONE UNA VOLTA CESSATA L'ATTIVITA' LAVORATIVA: LA LIQUIDAZIONE. ALLA FINE SONO RIUSCITI A FREGARCI ANCHE QUELLA. SUCCEDERA' LA STESSA COSA CON GLI STRAORDINARI: IN POCO TEMPO LA PAGA CONTRATTUALE VERRA' SVUOTATA E TUTTI SARANNO COSTRETTI A LAVORARE DI PIU' PER GUADAGNARE MENO DI ADESSO IN TERMINI DI POTERE D'ACQUISTO. TRA LE ALTRE COSE AI GIOVANI SARA' ANCORA PIU' DIFFICILE ENTRARE IN UN CIRCUITO LAVORATIVO STABILE. E PER ULTIMO, MA PIU' IMPORTANTE, DOPO OTTO ORE LAVORATIVE LA STANCHEZZA RENDE I RIFLESSI MENO ATTENTI (LO SO PER ESPERIENZA DIRETTA) E A CAUSA DI CIÒ AUMENTA IN MODO ESPONENZIALE IL RISCHIO DI UN GRAVE INFORTUNIO. CARLO SORICELLI
ESPRIMI LA TUA OPEINIONE

E' MORTO MARCO PITTONE UFFICIALE DEI CARABINIERI, MUORE OPERAIO A CUNEO




Il pianto del presidente per la morte del tenente dei carabinieri Marco Pittone e dell'operaio a Cuneo
MARCO PITTONE tenente dei carabinieri, è morto dopo essere stato gravemente ferito in un conflitto a fuoco avvenuto verso le 10.30 di questa mattina a Pagani, in provincia di Salerno. La sparatoria è avvenuta davanti all'ufficio postale di via Ettore Padovano, dove tre malviventi stavano tentando una rapina. All'arrivo dei carabinieri è partito il colpo che ha ucciso l'ufficiale, in servizio presso la compagnia di Nocera Inferiore.
MARCO PITTONE raggiunto alla gola da un proiettile è stato portato all'ospedale di Nocera, dove è deceduto subito dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico.
Secondo la ricostruzione, l'ufficiale dei carabinieri si trovava già all'interno dell'ufficio postale e stava parlando con il direttore quando hanno fatto irruzione i tre malviventi, uno dei quali armato di pistola. Ne è nata una colluttazione, nel corso della quale sono esplosi 4-5 proiettili, uno dei quali ha colpito il tenente.
Torino, 6 giu. -E' MORTO UN OPERAIO DI 46 ANNI A CUNEO CADENDO DA UN'ALTEZZA DI 3 METRI Stava eseguendo alcuni lavori in cima ad una scala quando, per cause ancora da accertare, ha perso l'equilibrio ed e' caduto al suolo. Vittima dell'ennesimo infortunio sul lavoro, avvenuto oggi ad Alba, nel cuneese l'operaio e' deceduto sul colpo e sono stati inutili i soccorsi del 118.
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Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?