Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 29 novembre 2011

E' morto nel cunese Carlo Tomatis

Cuneo 28 novembre E' morto carlo Tomatis di 69 anni cadendo da un'altezza di 4 metri mentre lavorava nella casa in costruzione del figlio. La tragedia a Vicoforte Mondovì. Secondo una prima ricostruzione Tomatis ha perso l'equilibrio ed è caduto all'indietro sbattendo violentemente la testa. La moglie ha immediatamente chiamato i soccorsi ma per il marito non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spresal) dell'Asl.

lunedì 28 novembre 2011

E' morto Berardo Massaro ad Avezzano. E' morto un agricoltore di 69 anni schiacciato dal trattore

L'Aquila 28 NOV E' morto Berardo Massaro, operaio 50 anni. Massaro è morto in un infortunio sul lavoro questa mattina all'interno della cartiera di Avezzano. Lavorava nel turno del mattino e verso le 6,30 per cause in corsa di accertamento è stato investito da un getto di aria calda di oltre 200 gradi fuoriuscita dalla valvola che lo ha ucciso. Brescia 28 novembre E' morto un agricoltore di 69 anni. La vittima di cui non si conosce ancora l'identità è morta schiacciata dal suo trattore a San Cipriano di Lonato, vicino alla sua abitazione. Sembra che il 69enne stava accatastando della legna con l'aiuto del trattore ma a causa del terreno scivoloso è precipitato nella scarpata vicina profonda circa 30 metri e uccidendolo sul colpo. Un vicino richiamato dal trambusto. Sul posto i Vigili del Fuoco e del 118 che non hano potuto che constatarne la morte. Con questa vittima sono 115 gli agricoltori schiacciati dal trattore in Italia dall'izio dell'anno, 18 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Brescia che anche quest'anno avrà l triste primato della provincia con più morti sul lavoro in Italia. Sono 70 i morti sui luoghi di lavoro in Lombardia dall'1 gennaio.

sabato 26 novembre 2011

Muore giovane di 23 anni schiacciato dal trattore

Perugia E' morto a 23 anni sul lavoro. il povero ragazzo è morto schiacciato da un trattore nel comune di Collazzone.La tragedia nel pomeriggio Secondo le prime ricostruzioni, il giovane di cui non si conosce ancora l'identità stava lavorando con una macchina agricola quando, per cause su cui indagano i carabinieri, il mezzo si è ribaltato. Quando sul posto sono arrivati i soccorsi del 118 di Perugia, ai medici non è rimasto che constatare il decesso. sono già 8 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro a Perugia e 14 in Umbria dall'inizio dell'anno.

venerdì 25 novembre 2011

E' morto un operaio a Dalmine di Bergamo. E' morto Joan Tohanean in un cantiere di Roma. E' morta Maria Cristina Allegretti a Oristano

Continua la drammatica sequenza di morti sul lavoro 3 sui luoghi di lavoro anche oggi Bergamo 25 NOV E' morto Rosario Spampinato di 50 anni. Spampinato è morto questa notte in un'esplosione in un cantiere di Lallio, nei pressi di Dalmine. Spampinato stava facendo il turno di notte, secondo quanto riferito dal 118, e' deceduto mentre altri suoi colleghi avrebbero riportato ferite non gravi. Sul posto si trovano le forze dell'ordine e il 118 di Bergamo. 25 novembre Roma. E' morto Ioan Tohanean. romeno di 53 anni. La tragedia in un cantiere in zona Anagnina mentre stava accatastando pannelli di legno per il getto del calcestruzzo.Tohanean è rimasto schiacciato sotto il peso dei pannelli che improvvisamente hanno ceduto e che lo hanno investito mortalmente. Agenti del commissariato Romanina e personale della Asl sono al lavoro per constatare la dinamica esatta dell'incidente. Con Tohanean sono 28 i romeni morti sui luoghi di lavoro in Italia sui luoghi di lavoro. da soli i romeni sono il 46% dei morti tra gli stranieri Oristano 25 novembre E' morta Maria Cristina Allegretti commessa di 36 anni. Maria Cristina Allegretti commessa di un negozio di detersivi, e' stata travolta da un pesante bidone caduto da un camion che effettuava lavori di scarico e carico merce. Sul posto sono intervenuti la polizia e i medici del 118 ma per Maria Cristina allegretti non c'è stato niente da fare. Gli uomini dell'ispettorato del lavoro stanno effettuando verifiche e accertamenti per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilita'.

giovedì 24 novembre 2011

Continua la micidiale sequenza di morti sul lavoro

VENEZIA 24 novembre E' morto Renzo Fratter di 47 anni. Fratter Stava lavorando su un pneumatico quando quest'ultimo è esploso sfondandogli il volto. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, Fratter era intento a effettuare la saldatura di un cerchione quando il rivestimento della ruota è improvvisamente esploso, sfondandogli il volto. Nonostante il veloce trasporto all'ospedale di Mestre, l'artigiano è morto poco dopo il ricovero. 24 novembre Novara E' morto Simone Zenoni un artigiano di 32 anni. La tragedia questa mattina ad Armeno. Il povero giovane è morto in seguito alle ferite riportate cadendo da una scala sistemata su di un balcone di una abitazione privata. Il giovane, da quanto appreso, stava controllando alcuni lavori sull’impianto fotovoltaicio dell’edificio di un parente, che aveva installato alcuni giorni prima. La vittima è caduta compiendo un volo di circa 8 metri. Immediato l’allarme dei proprietari della casa e dei vicini che hanno chiamato i soccorritori. Sul posto è giunta una ambulanza medicalizzata del 118 di Borgomanero che ha cercato di rianimare il giovane per circa 30 minuti, ma per Zenoni non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i carabinieri di Orta San Giulio per gli accertamenti. La procura di Verbania ha aperto un’inchiesta

mercoledì 23 novembre 2011

Un altro morto in provincia di Cuneo, in Piemonte sono 46 sui luoghi di lavoro dal'inizio dell'anno

Cuneo E' morto Silvano giordano operaio di 35 anni. La tragedia questa mattina alla Cometto di Borgo San Salmazzo, Giordano è rimasto schiacciato tra venivano accoppiate due pale telescopiche. L'esatta dinamica, però, al momento è ancora difficile da chiarire con esattezza. Giordano purtroppo morto all'ospedale di Cuneo, per le gravissime ferite riportate. Sono già 9 i lavoratori morti dall'inizio dell'anno in provincia di Cuneo e 46 in Piemonte che è quest'ano la terza regione per numero di morti sui luoghi di lavoro

martedì 22 novembre 2011

25 lavoratori morti sui luoghi di lavoro dal 16 novembre al 22

Purtroppo siamo costretti ad aggiungere a questo giorno terribile altri 3 lavoratori morti sul lavoro. che diventano così nove e 25 in soli sei giorni Siamo di fronte ad un'autentica strage di lavoratori, in soli 5 giorni lavorativi, ne sono morti 25, ma questa strage fa meno impressione perchè non sono morti collettive, ma singoli lavoratori morti sui luoghi di lavoro in diverse parti del paese. 22 novembre Alessandria E' morto Claudio Ferrando, 42 anni. Ferrando dipendente di una ditta di carpenteria di Ovada, è morto dopo essere rimasto schiacciato sotto un blocco di ghisa pesante diversi quintali. Il blocco di ghisa è scivolato da un macchinario ed è finito sulle sue gambe, uccidendolo. da una prima ricostruzione sembra che Ferrando abbia posato il blocco di ghisa su un macchinario e forse per un errore di posizionamento il blocco si è ribaltato cadendogli sulle gambe. I colleghi che in quel momento stavano lavorando non hanno visto quanto accadeva ma sono accorsi subito sentendo il blocco cadere. Sono arrivati subito il 118, lo Spresal e i carabinieri di Ovada che hanno sequestrato il blocco di ghisa e circondato il punto in cui èavvenuto l’incidente. Claudio Ferrando è stato trasportato all’ospedale di Alessandria ma era in condizioni critiche. Hanno tentato di salvarlo amputandogli una gamba ma il tentativo è stato inutile. Ferrando è morto intorno alle venti in sala operatoria. E' morto Bonaventura Scanniello, il lavoratore 50enne rimasto gravemente ferito lo scorso 17 novembre all'interno di un centro commerciale mentre installava un cartellone pubblicitario. la sua sembrava una caduta di poco conto, ma è morto all'ospedale "Rummo" di Benevento dove era ricoverato, per trauma cranico, in prognosi riservata. Scanniello, dipendente di una ditta grafica, è caduto da uno scaletta da un'altezza esigua, battendo la testa a terra. I familiari di Scanniello hanno autorizzato il prelievo degli organi. sarà l'autopsia a stabilire le cause della caduta che ha provocato il trauma cranico che lo ha portato alla morte. Terni 22 novembre Anche Tersilia Cupido un'anziana di 78 anni è morta per un infortunio sul lavoro nella tarda mattinata odierna a Narni Scalo. Tersilia Cupido stava lavorando in un deposito adiacente alla sua abitazione quando il foulard che indossava le è rimasto impigliato nel motorino elettrico di un macchinario per la macinazione del grano strangolandola in pochi minuti. Frosinone, 22 nov. E' morto un operaio polacco di 28 anni. Il giovane e' morto questa mattina in un incidente sul lavoro a Supino nel frusinate cadendo da un'altezza di circa 10 metri da un'impalcatura del tetto di una fabbrica dove stava riparando un tetto. Inutili i soccorsi. Sul posto sono al lavoro i carabinieri per ricostruire la dinamica dell'incidente. Son 63 i lavoratori morti per caduta dall'alto e rappresentano da soli il 10,4% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. In provincia di Frosinone sono già morti 12 lavoratori sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno TRIESTE, 22 NOV E' morto un operaio bosniaco di 59 anni in una cava ad Aurisina. Sembra che la vittima di cui non si conoscono ancora le generalità, stava lavorando con una escavatrice quando e' rimasto schiacciato dalla caduta di uno roccia di grosse dimensioni. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri che stanno compiendo gli accertamenti Como 22 novembre E' morto un operaio di 56 anni a Montano Lucino per un cedimento in un cantiere stradale, la vittima è stata colpita alla testa da un sasso ed è morto sul colpo. Viterbo, 22 novembre E' morto Giuseppe Delle Monache di 58 anni in una cava a Soriano nel Cimino. Sembra che Delle Monache sia rimasto schiacciato da lastre che stava spostando con un muletto, altri testimoni dicono sia morto mentre usava un carro ponte presso l’area adibita a segheria e laboratorio della cava. Le Forze dell’Ordine e i Servizi Ispettivi intervenuti sul luogo faranno luce su responsabilità e eventi, ma rimane il dolore e l’amarezza per una vita che è andata persa”. CATANZARO, 21 NOV E' morto Natalino Zicchirella a causa di una pioggia torrenziale che ha fatto crollare un muro di sostegno di un'officina travolgendolo e uccidendolo sul colpo. Il muro era da tempo sotto sequestro.

Di Pino Pignatta di Famiglia Cristiana

Dal 1° gennaio 2011 abbiamo già superato in Italia i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2010. Di tutte le vittime registrate, 113 sono causate dal ribaltamento del trattore. Indice Il 33 per cento degli incidenti mortali in agricoltura La cartina con tutti morti, regione per regione 25 novembre, quinto anniversario di una tragedia assurda Il 33 per cento degli incidenti mortali in agricoltura 22/11/2011 Un dato drammatico, che in Italia ci porta indietro di quattro anni: oggi, martedì 22 novembre, contiamo già nel nostro Paese 600 morti per il lavoro. Non si arresta il lavoro puntuale e appassionato dell’Osservatorio Indipendente di Bologna: la situazione viene monitorata ogni giorno, ed è anche più completa di quella registrata dall'Inail, che fa confluire nelle statistiche soltanto i morti registrati tra i propri iscritti. Carlo Soricelli, che ne è il presidente, elenca le ultime statistiche: la scorsa domenica, 20 novembre, giorno in cui normalmente è ferma la maggior parte delle attività professionali, con 596 vittime sui luoghi di lavoro abbiamo superato i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2010 in Italia (594 morti). «Anche il 20 novembre del 2008 registrammo 596 vittime», spiega Carlo Soricelli. «Solo tra il 2008 e il 2009 l’Osservatorio ha registrato un calo, probabilmente eravamo al culmine della crisi; poi nel 2010 e 2011 i morti sul lavoro sono tornati ad aumentare». Tra le 600 vittime registrate a tutt'oggi, 22 novembre, l’Osservatorio Indipendente di Bologna non ha inserito i lavoratori delle autostrade, quelli in "itinere" sulle strade, e icaduti tra i militari italiani sui "fronti" di guerra, come l'Afghanistan, che sono a tutti gli effetti caduti sul lavoro, anche se non sul territorio nazionale. Con questi si arriverebbe a contare già oltre 1,050 morti (stima minima) sul lavoro dall’inizio dell’anno. Ma il dato che più fa riflettere, e che non sempre è adeguatamente diffuso dalla stampa, è che di tutti i morti sul lavoro ben il 33 per cento degli incidenti accade in agricoltura. Un solo dato per capire: su 600 morti sino a oggi, 113 sono vittime del ribaltamento del trattore. «Basterebbe rinforzare di più le cabine dei mezzi per la lavorazione della terra», sottolinea Soricelli, «e anche predisporre delle visite di idoneità al lavoro nei campi e sui trattori, perché la maggior parte di queste vittime ha più di 60 anni. E temiamo, inoltre, che l'innalzamento dell'età pensionabile, se non adeguatamente calibrata sulle varie categorie professionali, non potrà fare altro che aumentare i morti sul lavoro». Pino Pignatta

lunedì 21 novembre 2011

Un tragico normale lunedì con tanti morti sul lavoro

Foggia, 21 nov. E' morto Marcello Cassinese un operaio di 43 anni. Cassiense è morto dopo essere stato travolto da un carico di zucchero a causa di un nasto trasportatore che si è inceppato. Nonostante i soccorsi per Cassiense non c'e' stato nulla da fare. Sul posto e' arrivata la Polizia che ha avviato le indagini. Udine, 20 nov. E' morto sergio Adami un agricoltore di 39 anni. Adami, e' stato trovato morto sotto il suo trattore in localita' Fuesa da automobilisti che transitavano nella vicina strada. Adami si pensa sia morto all'istante, dopo il ribaltamento del trattore che lo ha travolto . Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Con Adami sono 113 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e da sole queste vittime rappresentano il 18,8% di tutti i morti sul lavoro. speriamo che il nuovo governo presti più attenzione a queste autentiche carneficine e adotti misure immediate e concrete per salvaguardare la vita a tanti poveri innocenti Piacenza E' morto Gheorghe Barbuta un operaio romeno di 38 anni nel primo pomeriggio a Rottofreno, in un quartiere in fase di costruzione. L'operaio si trovava in cima a un’impalcatura di un cantiere quando, per cause ancora da accertare, una delle protezioni ha ceduto facendolo cadere da un’altezza di 3 metri. Il 38 enne è morto sul colpo dopo aver battuto la testa,. A nulla è valso l’intervento del 118 da Piacenza. Sul posto anche i carabinieri che stanno effettuando i rilievi del caso. L'Emilia Romagna con 50 morti sui luoghi di lavoro nel 2011 è la regione con più vittime in rapporto al numero di abitanti. seconda solo alla Lombardia che registra 67 morti ma che ha però il doppio degli abitanti. ci chiediamo cosa stiano facendo le Istituzioni regionali per arginare questo vergognoso fenomeno Catania è morto Salvatore Ficili un autista di 42 anni della Ragusa Latte Ficili è morto questa mattina nella Tangenziale di Catania, mentre viaggiava in direzione Messina. Secondo quanto ricostruito dalla Polstrada di Catania, Ficili avrebbe tentato di evitare un'automobile ferma finendo in una scarpata. Nell'urto è stato sbalzato fuori dalla cabina ed è morto sul colpo. Perugia 21 novembre E' morto G.C muratore di 48 anni.La vittima Stava ristrutturando un vecchio casolare a Silvignano, una frazione tra Spoleto e Campello sul Clitunno, quando cadendo dall’impalcatura avrebbe urtato il volto con un corpo contundente che gli ha provocato la perforazione di un occhio e raggiunto il cervello. Una morte terribile sui cui stanno indagando i Carabinieri di Spoleto.

sabato 19 novembre 2011

Anche oggi due agricoltori sono morti vittime del trattore killer

Teramo 18 novembre E' morto Mario Zarroli, di 73 anni. Zarolli è morto ieri sera poco dopo le 18 in un incidente agricolo a Tortoreto Alto. Zarrolli stava ancora lavorando nei campi quando era già buio e sarebbe stato travolto dalla fresa durante una manovra col trattore. Sembra che Zarrolli sia sceso dal trattore per motivi che non si conoscono ed è stato investito dal mezzo che probabilmente non era stato frenato, oppure potrebbe essere caduto all’indietro rimanendo travolto dalla fresa. Il trattore e la fresa sono stati posti sotto sequestro.Il figlio non lo ha visto arriviare ed è andato a cercarlo scoprendo così la tragedia. Taranto, 19 nov E' morto Giuseppe Leccese agricoltore di 55 anni schiacciato dal trattore. sono 111 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno. Leccese è morto questa mattina nelle campagne di Marina di Ginosa. La tragedia durante i lavori di aratura in un fondo agricolo. La vittima dell'incidente sul lavoro, dipendente dell'azienda, era alla guida di un trattore che, a un certo punto, e' finito in un fossato ribaltandosi. Leccese e' morto a seguito delle gravi lesioni riportate. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Marina di Ginosa, che hanno eseguito i rilievi planimetrici e gli accertamenti per definire le dinamiche dell'incidente.

venerdì 18 novembre 2011

E' morto a Terni un operaio albanese di 25 anni

Terni, 18 nov. E' morto un operaio albanese di 25 anni caduto da un tetto mentre montava pannelli fotovoltaici. Il povero giovane questa mattina e' caduto dal tetto di un capannone. Nella caduta era rimasto gravemente ferito e a nulla sono valsi la corsa in ospedale e l'intervento dei sanitari ed e' morto poco il ricovero in ospedale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno svolgendo accertamenti sulla dinamica dell'incidente. Sono 10 gli albanesi morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e sono secondi come numero di vittime tra gli stranieri dopo i romeni. sono 6 i morti in provincia di terni dall'inizio dell'anno.

giovedì 17 novembre 2011

e' morto un operaio dopo un infortunio sul lavoro subito un mese fa. E' morto Tiziano Daltin travolto da un albero che stava segando

Genova 17 novembre E' morto un operaio di 50 anni di setticemia dopo aver subito un infortunio sul lavoro. La Procura di Chiavari ha aperto un’inchiesta sulla morte dell'operaio deceduto all’ospedale di Lavagna dove si trovava ricoverato da tre giorni. La vittima un mese fa era stato operato all’ospedale di Rapallo dopo una frattura al poso riportata dopo un infortunio sul lavoro, ma a causa di un’infezione era poi stato ricoverato nel nosocomio lavagnese. Il sostituto procuratore, dopo la denuncia della moglie della vittima, ha inoltre disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. BELLUNO 17 NOV E' morto Tiziano Daltin di 73 anni. Daltin e' morto oggi in un bosco boschiva dell'Alpago dopo essere stato travolto da un albero di sua proprietà. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato proprio Daltin a segare l'albero per ricavarne legna da ardere. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e Suem di Belluno

mercoledì 16 novembre 2011

Altre 6 vittime in meno di 24 ore

Trapani E' morto Salvatore Amoroso un agricoltore di 76 anni. Amoroso è morto nelle campagne di Trapani schiacciato dal suo trattore mentre stava raccogliendo le olive. ed è deceduto poco dopo il trasporto in ospedale. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Massa Carrara, 16 novembre 2011 -E' morto Enrico Mauceri fulminato un cavatore di marmo di 32 anni. La tragedia in cui sono stati rimasti gravemente feriti anche due suoi colleghi in una cava del bacino marmifero di Torano, presso Carrara.sembra che i tre lavoratori erano nei pressi di una cabina elettrica quando sono stati investiti da una scarica elettrica per cause ancora da chiarire. I due feriti sono invece statitrasportati in elicottero in ospedale a Carrara. Sul posto la polizia e personale della Asl.Ma per il povero giovane non c'era più niente da fare Palermo E' morto Antonio Cinquemani, 47 anni, di Partinico. Cinquemani operaio dell'Amap, azienda acquedotti di Palermo, è morto dopo essere stato colpito da un getto d'acqua uscito con una violentissima pressione da un grosso tubo. Cinquemani era impegnato con altri colleghi nell'individuare una perdita segnalata sulla condotta idrica di grande portata che lo ha scaraventato a diversi metri di distanza I medici del 118 hanno potuto solo constatare il decesso. I carabinieri stanno indagando sulla tragedia A3 Salerno-Reggio Calabria E' morto Fabio Bruno un operaio di 27 anni, dipendente di una ditta subappaltatrice impegnata in un cantiere per l'ammodernamento dell'autostrada tra Campotenese e Morano. Il povero giovane è morto in seguito al ribaltamento di un carrello elevatore utilizzato per sollevare e trasportare materiale. Bruno era alla guida del mezzo che, per cause da accertare, si è ribaltato. L'ANAS ha nominato una commissione d'inchiesta interna per verificare la dinamica e le cause dell'incidente. Una strage di romeni sul lavoro in Italia con questa vittima morta a Roma sono 28 i romeni morti in Italia solo sui luoghi di lavoro. I romeni sono oltre il 46 di tutti gli stranieri morti in Italia. E' una tragica realtà che dovrebbe far riflettere tutti gli italiani onesti che dovrebbero onorare e rispettare questi nostri "cugini" che stanno pagando un prezzo altissimo per il nostro benessere. Roma E' morto Georghe Zaarja operaio romeno di 36 anni. Zaarja è morto in un cantiere stradale a Ponte Galeria. La tragedia nel primo pomeriggio. Petreca è rimasto schiacciato da una pesante paratia di metallo, caduta accidentalmente. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Ponte Galeria e personale dell'Asl. Anche in questo caso ancora da chiarire la dinamica dell'accaduto.

domenica 13 novembre 2011

E' morto un operaio di 41 anni a Milano

Milano 13 novembre E' morto un operaio di 41 anni di cui non si conosce ancora l'identità. Un La tragedia questa mattina mentre lavorava all´interno di un palazzo in via Bernardino Verro a a Milano. l'operaio era nella tromba dell´ascensore ed e´ caduto da un altezza di tre metri morendo sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, la polizia e i vigili del fuoco. La vittima risultava regolarmente assunto dall´azienda per cui lavorava. Sono 13 i morti sui luoghi di lavoro in provincia di Milano dal'inizio dell'anno e 67 in Lombardia che si conferma la prima per numero di morti sui luoghi di lavoro in Italia.

sabato 12 novembre 2011

E' morto Fabrizio Zanni, è morto Emilio Moroni

Verbania E' morto Fabrizio Zanni, giardiniere di 41 anni. zanni era rimasto ferito mercoledì 2 novembre cadendo da un'altezza di diversi metri e sarebbe caduto all'interno di un vano scala, precipitando al suolo e battendo violentemente la testa. Era stato immediatamente portato al Maggiore di Novara, dove era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma dopo un lieve miglioramento le sue condizioni si sono riaggravate e ieri mattina è morto. Le autorità vogliono capire che tipo di rapporto avesse Zanni Bergamo E' morto Emilio Moroni un operaio di 62 anni. Moroni è morto a causa di un infortunio sul lavoro nel cantiere di una casa di riposo per anziani di Casazza. Secondo una prima ricostruzione Moroni sarebbe stato colpito da un cassone di calcestruzzo sganciatosi da un'altezza di due metri. Maroni dipendente di una ditta di costruzioni, stava lavorando nei pressi del parcheggio del cantiere della casa di riposo e aveva agganciato a una fune il cassone, pesante diverse centinaia di KG, e dando l'OK al gruista per sollevarlo che però si è sganciato il cassone si è sganciato da un'altezza di due metri colpendolo in pieno.

venerdì 11 novembre 2011

Un altro morto sul lavoro in provincia di Bologna

Bologna 10 novembre. E' morto Alfredo Gasperini,49 anni. Gasperini è morto a Sasso Marconi schiacciato da un albero che stava tagliando in un terreno privato. La vittima, che aveva in affitto l'appezzamento era in compagnia del proprietario, e insieme stavano eseguendo il lavoro. In base alle prime ricostruzioni, Gasperini tagliava l'albero con la motosega, mentre il conoscente teneva l'albero con una fune ma l'albero è caduto addosso a Gasperini uccidendolo all'istante. Con Gasperini sono 12 i morti sui luoghi di lavoro in provincia di Bologna dall'inizio dell'anno e 48 nella Regione Emilia Romagna, che si conferma quella con più vittime in rapporto al numero di abitanti

giovedì 10 novembre 2011

Non allungate l'età della pensione: il 26% di tutti i morti sul lavoro ha più di 60 anni

Lettera aperta ai Sindacati e alle forze politiche che hanno a cuore l’integrità e il benessere dei lavoratori Sono Carlo Soricelli dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro, in questi giorni di grande confusione politica ed economica sembra che si stia trovando la soluzione dei gravi problemi italiani scaricando la crisi sui lavoratori dipendenti. Questi anni terribili dal punto di vista economico, politico e morale hanno lasciato macerie. Si vogliono far pagare ai lavoratori tutti gli errori e le malefatte di una classe dirigente che ci ha governato pensando solo ai propri interessi che a quella del paese. Come trovare i soldi necessari per rimettere in sesto il Paese? Come al solito colpendo i lavoratori allungando loro ulteriormente l’età della pensione e non facendo pagare chi si è ulteriormente arricchito anche in questi anni di crisi. Il 10% degli italiani controllava nel 2000 il 30% della ricchezza e nel 2011 controlla il 49%. Che paghino loro il costo della crisi e non i lavoratori e i pensionati che si sono ulteriormente impoveriti in questi anni di berlusconismo. Ma voglio darvi un dato che dovrebbe far vergognare chi sostiene un ulteriore innalzamento dell’età della pensione. ANCHE QUEST’ANNO IL 26% DI TUTTI I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO HA PIU’ 60 ANNI. Riflessi poco pronti, stato di salute spesso con problemi, sono componenti micidiali che provocano gravi infortuni sul lavoro, spesso mortali. Credo che chi ha a cuore i lavoratori dovrebbe riflettere a lungo prima di avvallare ulteririori misure punitive contro il mondo del lavoro. Carlo Soricelli osservatorio indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro

mercoledì 9 novembre 2011

E' morto un operaio romeno di 27 anni in provincia di Perugia e L'elicotterista Sergio torre nel catanese

Catania 9 novembre E' morto Sergio Torre copilota di un elicottero. l'elicottero era decollato dall'ospedale di Caltanissetta, e sarebbe caduto a seguito di un urto con alcune pale eoliche causato dalla scarsa visibilità, in territorio di Raddusa, al confine con Mineo. A bordo del mezzo si trovavano cinque persone: un medico donna, un infermiere, due piloti e un paziente. Nell'impatto, il copilota Sergio Torre è morto schiacciato sotto le lamiere; feriti gli altri passeggeri. Sul posto, altri due elicotteri. I soccorsi hanno difficoltà ad intervenire a causa della fitta nebbia. Perugia, 09-11-2011 E' morto un operaio romeno di 27 anni i in seguito al ribaltamento di un muletto conil quale stava lavorando in un'azienda agricola di Papiano . Sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri. Secondo una prima ricostruzione la tragedia in un terreno per cause in corso di accertamento. E' intervenuto anche personale del 118 ma all'arrivo dei soccorsi per il giovane non c'era più niente da fare. Con questo giovane morto a Perugia sono già 27 i romeni morti in Italia per infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno. Gli stranieri morti , se si esclude l'agricoltura sono il 15% di tutti i morti sul lavoro

martedì 8 novembre 2011

E' morto Angelo Bernardini autotrasportatore di 54 anni.

LIVORNO 7 novembre E' morto Angelo Bernardini autotrasportatore di 54 anni. Bernardini è morto nel pomeriggio in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto nel porto di Livorno. Sembra che la vittima si trovava al terminal Docks Etruschi dove avrebbe dovuto caricare della cellulosa. Durante le operazioni Bernardini sarebbe stato urtato, ma alcune testimonianze hanno parlato di una caduta dall'alto, probabilmente dal pianale del suo mezzo. Il conducente del muletto alla polizia ha spiegato di non aver capito cos'è successo e che improvvisamente ha visto l'autista per terra. Si tratta della seconda morte in porto, a Livorno, in tre giorni: sabato scorso era deceduto all'ospedale Elson Abang un ufficiale che di una nave in seguito ad un probabile malore che lo fatto cadere da diversi metri d'altezza. sono 5 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Livorno dall'inizio dell'anno e 39 nella Regione Toscana che diventa una delle meno sicure su questo fronte in rapporto al numero di abitanti

lunedì 7 novembre 2011

Corriere della Sera di Salvatore Pettineo

l 9 ottobre si è celebrata quasi sotto silenzio la 61° giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. L’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha dato il via alle celebrazioni con una messa solenne in memoria dei Caduti sul Lavoro. Di recente si è celebrata un’altra messa solenne per celebrare qualcuno che è morto mentre si dedicava a una sua grande passione, mentre “lavorava”: Marco Simoncelli. Giovanissimo, con capelli ingarbugliati, pieno di entusiasmo, simpatia, freschezza. 24 anni sono pochi per morire lavorando, anche se è stata una sua la scelta correre in pista a 300 Km orari. Entrambe le messe non danno una risposta a questi dati: secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro [http://cadutisullavoro.blogspot.com/], dall’inizio dell’anno ci sono stati 547 morti sui luoghi di lavoro. Erano 485 il 30 ottobre del 2010, l’aumento quest’anno è dell’11,4%. Sempre secondo l’Osservatorio, se venissero tenuti in conto anche i lavoratori deceduti a causa di incidenti stradali avvenuti mentre si recavano a lavoro o durante le trasferte, il numero delle vittime salirebbe a 950. La nostra prospettiva sul lavoro è talvolta offuscata da un pregiudizio: sovrastimiamo la cultura, gli intellettuali, gli eroi dello sport e dello spettacolo. “Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera“, aveva detto in una intervista Marco Simoncelli. Continuiamo, invece, a sottostimare il contributo sociale delle persone più deboli, dei non istruiti, di quelli che ogni giorno lavorano con fatica contribuendo al benessere della Nazione. Il lavoro dei “brutti”. Marco Simoncelli apparteneva alla categoria dei “belli”: quando sfrecciava sulla sua moto suscitava emozioni, creava mondi immaginari. Ma non è sui Simoncelli che poggia il benessere del Paese. L’economia gira grazie ai milioni di persone che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare sporcandosi le mani. Di questi, quando muoiono, non parla nessuno: che fine hanno fatto, ad esempio, i processi per i morti alla Saras di Sarroch in Sardegna? [Un'altra vittima e altri due feriti alla Saras dei Moratti]. Purtroppo ci sono altri giovani e anziani che muoiono nelle fabbriche, nei cantieri, sui campi che non hanno avuto neppure la possibilità di scegliere di fare un lavoro che a loro piaceva. Se ne vanno nell’indifferenza generale. Sono i “piccoli”, quelli che ogni giorno si trovano immersi nei contesti concorrenziali, quelli che non sono garanti nel loro lavoro da un ordine professionale, da un monopolio, dalla natura del proprio contratto, a portare sul di sé la responsabilità di assolvere ai propri doveri, facendo notevoli sforzi lavorativi e contribuendo al benessere della collettività. Non c’è una gerarchia dei lavori. Tutti i lavori sono importanti. Quello di Simoncelli quanto quello degli operai morti a Cagliari. Gli utili lavorano e, se muoiono, non fanno clamore. Sono loro i pilastri su cui poggia il sistema-Paese, il sostegno della Repubblica fondata sul lavoro (utile). Avevi mai pensato di dividere il mondo in belli e utili? Tags: belli, lavoro. utili, Saras, Sarroch, Simoncelli

Di Marco Bazzoni

Facendo una ricerca su internet, mi sono imbattuto in questa notizia. E' di 20 giorni fa, è vero, ma purtroppo i mezzi d'informazione ne parlano talmente poco, che si fa fatica anche a trovare le notizie di condanne per le stragi sul lavoro (quando non vanno in prescrizione). Quando l'ho letta, mi si è accapponata la pelle. Purtroppo in Italia per chi ha avuto un suo caro morto sul lavoro non ci sarà mai giustizia. Quattro condanne si, ma a pene talmente basse (condanne che vanno da 1 anno e sei mesi ad un anno e 4 mesi), che ci sarebbe di cui vergognarsi. Per l'amministratore delegato, tanto per cambiare, l'assoluzione. Simone Medas aveva solo 29 anni, quando è stato stritolato dagli ingranaggi di una macchina della fabbrica Euroallumina di Portovesme. Sono dell'idea, che le condanne che ci sono state nel processo di primo grado Thyssen (ammesso che reggano in appello), non sono ripetibili in nessun altro processo per morti sul lavoro. Anche quando succedono stragi come quella della Truck Center di Molfetta, le condanne non superano i 5 anni. Intanto l'Inail ci dice che le morti e gli infortuni sul lavoro sono in calo..... C'è lo dice da 5 anni consecutivi. Ma anche il presidente Inail Sartori ha dovuto ammettere alla conferenza stampa per la presentazione del Rapporto Annuale sugli infortuni sul lavoro (Luglio 2011), che all'appello mancano almeno 200 mila infortuni, perchè questi appartengono al sommerso: non vengono denunciati o vengono fatti passare per malattia, perchè molti lavoratori sono precari, o in nero o in grigio e hanno paura di ritorsioni se denunciano tali infortuni. Tutte le volte che accade una strage sul lavoro, leggo da più parti (specialmente dal mondo politico, ma anche quello sindacale), che bisognare fare, che bisogna aumentare i controlli, che bisogna aumentare le pene, che ci vuole certezza della pena, che la sicurezza andrebbe insegnata fin dalla scuola, che manca la cultura sulla sicurezza sul lavoro. C'è lo vanno ripetendo da anni, però l'unica cosa che manca sono i fatti per spezzare questo stillicidio quotidiano nei luoghi di lavoro, questa strage nell'indifferenza, questo bollettino di guerra sul lavoro. Tutto questo ci dovrebbe invitare alla riflessione, perchè così non si può più andare avanti. Se i mezzi d'informazione ne parlassero sempre e non a fasi alterne, se la politica facesse qualcosa di concreto perchè ci siano più controlli e la certezza di una pena severa per i datori di lavoro responsabili di tutte queste morti sul lavoro, se i sindacati facessero di più, forse non ci sarebbero tutti questi morti sul lavoro.....e non come le chiamano ancora in molti, anzi in troppi, "morti bianche o tragiche fatalità!!! Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze

sabato 5 novembre 2011

5 novembre un sabato d'ordinaria strage sul lavoro: sono morti oggi 4 lavoratori

VENEZIA, 5 NOV E' morta Maria Monteanu, romena di 22 anni. la povera ragazza è morta travolta da un muletto nell'azienda di ingrosso di ortofrutta in cui lavorava, a San Pietro di Cavarzere.La tragedia questa mattina. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Cavarzere, ad investire la donna, per cause in corso di accertamento, sarebbe stato il proprietario della ditta che guidava il muletto. Sul posto è intervenuto anche lo Spisal. OLBIA, 5 NOV E' Morto Anton Pietro Abeltino pensionato di 65 anni. Albeltino è rimasto schiacciato dal trattore nella tarda serata nelle campagne di Calangianus. Abeltino stava lavorando nei terreni di di sua proprietà quando avrebbe perso il controllo del trattore che si e' ribaltato schiacciandolo. Solo quando non lo hanno visto rientrare per la cena i familiari si sono accordi della tragedia. Sono già 109 gli agricoltori schiacciati dal trattore in Italia dall'inzio dll'anno. E' morto Mario Galesi agricoltore di 72 anni precipitando dal tetto del magazzino dove era depositata la soia. a suoneria del cellulare si avvertiva in lontananza, un trillo flebile che sembrava provenire dall’interno del magazzino. Il nipote Andrea sentiva il cellulare suonare all'interno del capannone e quando ha visto la terribile scena dello squarcio sul tetto e lo zio Mario a terra già morto. Nel giro di pochi minuti sono accorsi tutti i parenti, sconvolti dalla scena. Subito dopo sono arrivate le pattuglie della Questura e il funzionario della medicina del lavoro dell’Asl. Galesi ha probabilmente perso l'equilibrio ed è caduto su una lastra della copertura che si è squarciata. È precipitato a terra dopo un volo di quasi cinque metri, battendo la testa sul pavimento del capannone. Livorno E' morto Elson Abang, 43 anni ufficiale della nave gasiera Laguna Swan. Abang è caduto nella stiva di una nave ed è morto poco dopo in ospedale per le ferite riportate. Abang secondo ufficiale di bordo, stava lavorando a bordo della nave, arrivata a Livorno in mattinata, con i colleghi quando, forse per un malore, ha perso l'equilibrio ed è caduto. I colleghi l'hanno soccorso e l'hanno portato sulla banchina nel disperato tentativo di salvargli la vita. Scattato l'allarme al 118, sul posto sono intervenuti i volontari della Misericordia con il medicoma purtroppo è morto una volta arrivato al Pronto soccorso. Sul posto sono arrivati anche gli esperti della Medicina del Lavoro dell'Asl che verificheranno se sulla nave sia tutto a norma

venerdì 4 novembre 2011

Ravenna 4 novembre E' morto un lavoratore anziano di 70 anni cui non si conosce ancora l'identità

Ravenna 4 novembre E' morto un lavoratore anziano di 70 anni cui non si conosce ancora l'identità. L'anziano è morto in seguito a un grave incidente avvenuto all'interno del piazzale della ditta Morigi Sider Srl, azienda siderurgica situata nella zona industriale di Roncalceci, in via dell'Arrotino. Stando alle prime informazioni, il settantenne sarebbe stato travolto da un bilico in manovra, rimanendo schiacciato sotto l'asse. Sembra che la vittima non fosse un dipendente della ditta ma il proprietario di un furgone che stava scaricando il materiale. L'allarme a vigili del fuoco e 118 è partito attorno alle 14.15. Decollato anche l'elicottero dall'ospedale di Ravenna. Purtroppo tutti i soccorsi sono stati inutili sono già 48 i morti sui luoghi di lavoro in Emilia Romagna che si conferma la regione con più vittime in rapporto al numero di abitanti seconda solo alla Lombardia che ha 62 morti ma il doppio della popolazione

Il bell'articolo di Sirio Valent su Diritto di Critica http://www.dirittodicritica.com

L’Italia che lavora è molto meno sicura oggi rispetto a due anni fa. Quest’anno, più che nei 12 mesi del 2009, ha fatto registrare oltre il 12% in più di vittime rispetto all’anno scorso. Di professione muoiono i vecchi contadini, i giovani stranieri, gli operai senza protezione e i precari del sub-sub-appalto. Eppure sui media il tam tam è lo stesso del ministro Sacconi: “la sicurezza sul luogo di lavoro è migliorata”. L’agricoltura dei caduti dimenticati. 108 morti l’anno sono l’equivalente di una guerra “a bassa intensità”: suona strano pensare che a causarli è il trattore, che si capovolge e schiaccia i contadini più anziani. Fa più morti dei cantieri edili, con il loro 27% del raccolto totale di vittime, precipitate da tetti senza impalcature e da ponti senza ringhiere. Tra i mattoni e le betoniere, i morti sono 143: uno su sette è straniero, la maggior parte viene dalla Romania. E spesso non sono ragazzini. Un quarto dei caduti è ultrasessantenne. Il 25% delle vittime ha un’età compresa tra i 60 e i 90 anni. Come il sessantatreenne Antonio Annunziata, uno dei due operai seppelliti in un pozzo artesiano durante un lavoro d’ampliamento. Lui e Peluso – l’altra vittima – lavoravano in nero e prendevano 40 euro al giorno, “come il 40% degli edili della Provincia di Napoli”, spiega Ciro Nappo, segretario generale Fillea Napoli. Viva il subappalto. Poi ci sono 57 “liberi professionisti”, che nel subappalto delle medie aziende (subappaltato ad altre aziende, come matrioske) hanno trovato la morte in modi assurdi: soffocati dentro un silos di prodotti chimici, ingoiati da un pozzo artesiano, fulminati da corti improvvisi. Accomunati da paghe da fame, contratti inesistenti, rassegnazione al rischio. In fabbrica si muore meno. Ma solo dove c’è il sindacato. Là le vittime del 2011 si contano sulle dita di una mano, forse perché caschi e guanti si usano davvero: e le vertenze (quegli odiosi bastoni tra le ruote degli imprenditori) salvano parecchie vite. Fuori, nelle aziende di servizi esternalizzate per risparmiare sui costi, è giungla. Capovolgere le statistiche. I dati ufficiali si perdono qualche pezzo per strada. Contano 980 morti tra “caduti sul luogo di lavoro e in itinere”, contro gli oltre 1080 registrati: forse perché escludono i soldati (9) uccisi in Afghanistan, i 34 stranieri di nazionalità non identificata periti nei campi di pomodori, i camionisti travolti dalle altre auto in autostrada. La verità è che si muore meno soltanto per strada, andando al lavoro: e non grazie alla viabilità migliorata, ma a più airbag in auto, quello sì un progresso tecnologico vero. Ma a parte questo, i numeri parlano chiaro. Si muore sempre di più sul luogo di lavoro. Vedere per credere: http://cadutisullavoro.blogspot.com/

giovedì 3 novembre 2011

Si continua a morire in tutte le parti d'Italia

A 14 all'altezza di Pesaro E' morto M.M. un operaio 45enne originario di Chioggia. M.M stava conducendo un mezzo escavatore su di un terreno sterrato, quando, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo che si è ribaltato contro un albero, schiacciando l'operaio veneto.La tragedia è avvenuta nel cantiere autostradale , durante i lavori di ampliamento per la realizzazione della terza corsia. Sul posto sono intervenuti la polizia, i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e l'ispettorato del lavoro per le verifiche del caso. Vercelli E' morto diversi giorni di agonia Gabriele Follador di soli 26 anni. Follador, l’operaio di 26 anni di Castello d’Agogna, era rimasto vittima di un incidente sul lavoro il 18 ottobre all’inceneritore di Vercelli. Il giovane è spirato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Novara dove era stato ricoverato subito dopo l’infortunio e dove è rimasto per oltre due settimane senza riprendere conoscenza. La tragedia che gli è costato la vita a pochi giorni dopo essere stato assunto. Il povero giovane era caduto in una botola rimasta accidentalmente apertaed era caduto nel vuoto da diversi metri d'altezza. Lo sfortunato giovane di Castello d’Agogna è rimasto tra la vita e la morte per quasi due settimane, nel corso delle quali non ha mai ripreso conoscenza, purtroppo ieri è deceduto.

mercoledì 2 novembre 2011

Due edili che lavoravano in nero sono morti in provincia di Napoli. Oggi abbiamo raggiunto in in Italia lo stesso numero di morti dell'intero 2009. Con l'itinere siamo già a oltre 1000 morti

Napoli 2 novembre Sono morti Antonio Annunziata di 63 anni e Antonio Peluso di 44, la tragedia a Somma Vesuviano a causa di crollo di una parete di un pozzo fondo molti metri. Secondo una prima ricostruzione e dalle indagini in corso è emerso che Annuniziata e Peluso stavano scavando un' enorme buca per convogliare le acque piovane per evitare l'allagamento dei terreni a causa delle forti piogge di questi giorni. Sembra che anche questi due lavoratori lavoravano in nero lo sostiene in una nota, Ciro Nappo, Segretario generale Fillea Napoli. Si allunga la lista delle morti sul lavoro che sono diventati 553 dall'inizio dell'anno. Sono 10 dall'inizio dell'anno sui luoghi di lavoro in provincia di Napoli e 34 in Campania. Avellino E' morto B.F un giovane di 19 anni a Montemarano. Il povero giovane è morto dopo essere stato travolto dalla benna di un escavatore che stava eseguendo dei lavori in un fondo privato. L' incidente e' avvenuto in via Spineta, alla periferia del comune altirpino. Secondo una prima ricostruzione B.F. e' stato colpito alla testa dal mezzo manovrato da un parente, dipendente di una impresa edile di Montemarano.(Avellino), Sul posto sono accorsi i medici del 118 ma per il giovane non c'era piu' nulla da fare. Il cantiere e' stato sequestrato ed un rapporto e' stato inviato dai militari alla Procura. Anche l'Ispettorato provinciale del lavoro ha aperto un'inchiesta. Chieti 2 novembre E' morto Domenico Sprecacenere, 86 anni, schiacciato dal trattore. La tragedia questa mattina intorno alle 13,30. Il trattore sul quale si trovava l'anziano agricoltore si è ribaltato probabilmente a causa di una manovra errata e ed è stato sbalzato a diversi metri di distanza. Subito soccorso, è stato trasferito con l'elicottero del 118 nell'ospedale di Chieti e ricoverato in terapia intensiva. E' stato tutto inutile dopo poche ore Sprecacenere è morto. Sno già 11 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno in provincia di Chieti e 25 in Abruzzo.Gli agricoltori morti a causa del trattore sono 110 dall'inizio dell'anno in Italia

martedì 1 novembre 2011

Morti sui luoghi di lavoro nei primi nei primi dieci medi dell'anno e categorie lavorative delle vittime

Prima di tutto grazie ai tantissimi visitatori dell'Osservatorio. Sono a darvi la situazione italiana sulle morti per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi 10 mesi dell'anno. Al 31 ottobre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 552 rispetto al 31 ottobre del 2010 l'aumento è del 12% (485). Oggi, con 2 mesi d'anticipo, abbiamo già raggiunto lo stesso numero di morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2009. L'Agricoltura paga un prezzo pesantissimo con oltre il 30% di tutti i morti sul lavoro, la maggioranza di queste vittime sono dovute al ribaltamento del trattore che ha già ucciso 108 agricoltori e che da sole queste vittime morti rappresentano il 20% di tutti i morti sul lavoro. Basterebbe poco per salvarne tante, ma questo argomenti alla nostra classe dirigente interessa poco. L'altra categoria dover si muore di più è l'edilizia con oltre il 27% sul totale. Gli edili, per la maggioranza meridionali e stranieri anche nei cantieri del centro-nord muoiono principalmente a causa di caduta dall'alto per mancanza di protezioni e impalcature a norma. Le vittime lavorano in piccoli e piccolissimi cantieri con pochi dipendenti, che lavorano in condizioni precarie anche 10/11 ore al giorno. l'industria ha il 12,4% delle vittime e comparate al numero di lavoratori impiegati ha una mortalità molto più bassa delle altre categorie. Nelle aziende sindacalizzate le morti sono pochissime. L'autotrasporto ha il 7,5% dei morti e spesso gli autotrasportatori muoiono, non sulle strade, ma quando stanno eseguendo operazioni di carico e scarico della merce o quando si fermano per diversi motivi sulle strade e vengono investiti da altri mezzi. Poi ci sono una miriade di artigiani che lavorano nei servizi alle imprese quali: Elettricisti, installatori di pannelli solari, idraulici, piastrellisti ecc. che hanno complessivamente oltre il 10% delle vittime. Se si analizza la situazione nell'insieme viene in evidenza che la situazione peggiora dal 2009, che a morire sono soprattutto precari che non possono dire la loro anche sulla Sicurezza, pena il licenziamento, che intere categorie quali agricoltore anziani, militari e lavoratori in nero non vengono "conteggiate" come morti sul lavoro. Un altro aspetto è da evidenziare: l'Osservatorio monitora i morti SUI LUOGHI DI LAVORO già da 4 anni e solo tra il 2008 e il 2009 ha registrato un calo, in questi ultimi 3 c'è un aumento, e le proiezioni del 2011 a fine anno ci danno praticamente gli stessi morti del 2008. Come mai allora le statistiche ufficiali continuano a dare un calo? Una verità poco edificante per la nostra classe dirigente. E' in itinere che sui muore meno, e questo perchè anche i lavoratori, per fortuna acquistano automobili tecnologicamente più sicure una volta rottamate le vecchie. CONCLUSIONI: se ci si libera della propaganda, si vede che la Sicurezza sui luoghi di lavoro è diminuita e non calata, visto che registriamo dal 2009 un aumento delle vittime. Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?