morti sul lavoro

Report dei morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2023, paragonati ai primi 5 mesi del 2022, spaventosa recrudescenza a maggio con oltre 160 morti complessivi, con 97 di questi sui luoghi di lavoro Il mese di maggio è stato spaventoso, con un numero di morti sul lavoro mai visto in 16 anni di monitoraggio, sono stati ben 95, 24 di questi schiacciato dal trattore, ne sono morti 15 negli ultimi giorni, ero stato facile profeta scrivendo (a tutti) che dopo le forti piogge ci sarebbe stata una strage, che continuerà anche il mese di giugno; il terreno apparentemente asciutto in superfice è cedevole, dall’inizio dell’anno sono morti in questo modo atroce 65 agricoltori, spesso anziani, ma anche di ogni età, e di questi morti in agricoltura, di questa strage verde che impregna di sangue i campi vi informa solo l’Osservatorio. Il 42% dei morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) hanno dai 62 anni in su (147 su 345).Gli stranieri, se si escludono i morti dai 60 anni in su, sono tutti giovani, rappresentano ormai il 20% dei morti sui luoghi di lavoro. Predominante il sesso maschile nei morti sui luoghi di lavoro, ma in itinere, le donne sono quasi quanto gli uomini a morire mentre vanno o tornano dal lavoro. Assistiamo a un’autentica strage anche di autotrasportatori, ne sono già morti 52, stanchezza, lavoro stressante e con orari con scarsi controlli, sono pericolosi anche per gli automobilisti, tanti gli incidenti mortali. Ma tanti anche i boscaioli, spesso improvvisati, che muoiono travolti dall’albero che tagliavano, Sarebbe importantissima una campagna governativa, ma anche dell’opposizione, sulla strage provocata dal trattore, ogni anno il 20% dei morti sui luoghi di lavoro sono dovute al trattore che travolge chi lo guida. Inail da come 264 di denunce di infortuni mortali nei primi 4 mesi del 2023, ma sono comprensive anche dei morti sulle strade e in itinere, noi solo sui luoghi di lavoro nei abbiamo registrati al 31 Maggio ben 345, a questi occorre aggiungere i morti sulle strade e in altri ambiti lavorativi, che INAIL non copre e diffonde. Con questi numeri, ben più alti, l’aumento sui luoghi di lavoro rispetto al 31 maggio del 2022 è del 16%. Non possono esserci morti sul lavoro di serie A e di serie B, vanno contati tutti come facciamo noi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna, che diventerà a breve un’Associazione che darà assistenza psicologica e legale ai famigliari delle vittime, con il compito anche di rendere visibile l’identità e la storia degli oltre 1000 lavoratori morti sui luoghi di lavoro in questi 16 anni che sono stati registrati dall’Osservatorio Sito osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL 31 MAGGIO Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 576 lavoratori, di questi 345 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero. Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti 65 gli schiacciati dal trattore 14 i boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano 23 i morti in lavori domestici 52 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 28 gli operai e impiegati morti per malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per infortuni sul lavoro 34 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali. Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi, ma per i morti sulle strade e in itinere è difficile che siano esaustivi LOMBARDIA 46 (78) Milano (6), Bergamo (4), Brescia (13), Como (4), Cremona (1), Lecco (2), Lodi (), Mantova (3), Monza Brianza (3), Pavia (5) Sondrio (2), Varese(3) VENETO 33 (55) Venezia (5), Belluno (1), Padova‎ (6), Rovigo (3), Treviso (7), Verona (7), Vicenza (4) SICILIA 25 (42) Palermo (6), Agrigento (2), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (1), Messina (6), Ragusa (1), Siracusa (3), Trapani‎ (4) CAMPANIA 25 (42) Napoli (7), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (8), Salerno (6) PIEMONTE 26 (54) (8) Torino (5), Alessandria (5), Asti (4), Biella (), Cuneo (3), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (4) Vercelli (2) EMILIA ROMAGNA 22 (38) Bologna (1), Rimini (1) Ferrara (2) Forlì Cesena (4) Modena (7) Parma (1) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) TOSCANA 23 (38) Firenze (4), Arezzo (2), Grosseto (4), Livorno (), Lucca (3), Massa Carrara () Pisa‎ (4), Pistoia (1), Siena (2) Prato (1) LAZIO 16 (26) Roma (8), Viterbo (1) Frosinone () Latina (3) Rieti (2) MARCHE 13 (19) Ancona (2), Macerata (3), Fermo (), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (1) TRENTINO ALTO ADIGE 9 (13) Trento (4) Bolzano (4) PUGLIA 16 (26) Bari (7), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (1) SARDEGNA 8 (14 ) Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (1), Medio Campidano (1), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3).Sulcis iglesiente () FRIULI VENEZIA GIULIA 8 (14) Pordenone (4) Trieste (1) Udine (2) Gorizia () CALABRIA 9 (14) Catanzaro (4), Cosenza (3), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1) ) ABRUZZO 8 (12) L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (3) UMBRIA 7 (10) Perugia (5) Terni (1) LIGURIA 3 (5) Genova (1), Imperia (1) La Spezia (1), Savona () BASILICATA 5 (8) Potenza (3) Matera (1) VALLE D’AOSTA 5 (3) Molise 1 (2) Campobasso () Isernia (1). Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Modellino

Modellino
Ecco il modellino in scala 1/10 dell'opera che vorrei realizzare se troverò i fondi necessari e chi la vorrà esporre. una piramide di m 2,5 di lato dove sopra ci sono oltre 100 foto di morti sul lavoro e dentro la mia scultura a dimensione umana "morte bianca". Pochi sanno che dipingo e scolpisco da oltre 50 anni, che sono presente in musei, uno del quale mi ha dato il titolo di maestro. nell'opera ovviamente nessun lavoratore avrà la foto tagliata

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Andamento nei 15 anni di monitoraggio. In questi 15 anni sono morti quasi 20000 morti complessivi, 9800 sui luoghi di lavoro, tutti registrati, chi parla di cali mente agli italiani, rispetto al 2021 si registra sui luoghi di lavoro un aumento dell'8% se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati INAIL

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Rai 2 soricelli con marzia roncacci

RAI2 TG2 INSIEME - Carlo Soricelli nella trasmissione di Marzia Roncacci

Cristo metalmeccanico

Cristo metalmeccanico
La fabbrica 2007 pochi giorni dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano- Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia- La classe operaia non è più centrale-il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato- di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane- Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia -Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti- Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 30 agosto 2015

Un agosto di sangue nonostante in tanti siano stati in vacanza. Siamo già a 67 morti in questo mese che non si è ancora concluso.poi c'è chi continua a fare confusione inserendo tra le morti sul lavoro anche altre tipologie di morti che nulla hanno a che fare con gli infortuni, ma che confondono la realtà di queste vicende tragiche pur di farsi un po' di pubblicità..

30 agosto Anche agosto di sta concludendo con un bilancio drammatico per le morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, sono morti ben 67 lavoratori. Anche tra venerdì e sabato registriamo la morte di 6 lavoratori in diverse parti d'Italia: nelle province di Ravenna, di Potenza, di Salerno, di Bergamo e di Massa Carrara. Rispetto anche al dramamtico 2014 riegistriamo dall'inizio dell'anno un aumento del 3,9%

venerdì 28 agosto 2015

Sono 61 i morti anche in agosto mentre lavorano.

28 agosto Anche tra ieri e oggi ci sono stati 5 morti sui luoghi di lavoro. Nelle province di varese, Modena, Viterbo, Savona e sull'A3 nei pressi di Cosenza. Nel varesotto è un giovane di 20 anni a morire in un cementificio cadendo dalla rampa di un ascensore, lascia un bambino di un anno. E' un marocchino di 44 anni a morire sullA3, mentre come ogni giorno c'è un agricoltore che muore schiacciato dal trattore, questa volta in provincia di Viterbo, Nella provincia di Modena è morto un 74enne cadendo da una scala mentre potava un albero. Sono 61 i morti dall'inizio di agosto

mercoledì 26 agosto 2015

Continua la carneficina di agricoltori schiacciati dal trattore. Ministro Martina dica qualcosa, faccia qualcosa

Sono 6 i lavoratori morti in questi due giorni, arriva a casa nel pomeriggio e inizia ancora questa terribile conta. Un marittimo di 39 anni è morto nel porto di Livorno schiacciato da materiale per un'inclinazione improvvisa della nave Urania. Ben tre agricoltori sono morti schiacciati dal trattore; due nella provincia di Chieti e uno in quella di Rieti. Due gli edili morti per caduta dall'alto in provincia di Catania e di Agrigento. ma quello che sconvolge di più e non sentire il Ministro Martina che prende posizione su queste tragedie. Ma come si fa a essere il Ministro delle Politiche Agricole e stare in silenzio su queste carneficine? Sono 60, avete capito bene? Sessanta dal giorno dell'inaugurazione dell'expo il 1° maggio che anche la Festa dei Lavoratori. Praticamente è morto un agricoltore ogni due giorni. E sono 90 dall'inzio dell'anno. Anche quest'anno è stato avvertito, sia lui che Renzi e Poletti sull'imminente strage a febbario. ma niente...e poi amici del PD mi rimproverano di non andare alla Festa provinciale de l'Unità di Bologna come ho scritto in un post? Di sicuro andrei a contestare Martina che sarà ospete di questa Festa...Quindi è meglio non andarci

lunedì 24 agosto 2015

E' morto Francesco Panzarino edile di 58 anni a Santa maria di Leuca

Lecce 24 agosto 2015 E' morto Francesco Panzarino di 58 anni. Anche gli edili hanno finito le ferie e ricominciano a morire. La tragedia a Santa Maria di Leuca, Panzarino è rimasto vittima del solaio di un'ex scuola elementare in ristrutturazione. Panzarino era il cognato del titolare dell'azienda, Secondo le prime ricostruzioni, il crollo avrebbe interessato la parte superiore dell'immobile,

domenica 23 agosto 2015

TORNO DA QUALCHE GIORNO DI FERIE E RICOMINCIO A CONTARE I MORTI PER INFORTUNI

23 AGOSTO DOPO QUALCHE GIORNO DI FERIE, TORNO ALLA "CONTA" DELLE MORTI SUL LAVORO, CHE NON SI FERMANO NEPPURE IN QUESTI GIORNI DOVE TUTTI DOVREBBERO RIPOSARSI. SONO QUATTRO IN DIVERSE REGIONI ITALIANE

sabato 15 agosto 2015

Ferragosto di sangue. Continua la strage, neppure in questi giorni c'è una pausa

Continua inesorabile la strage di lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro. Sono stato via solo alcuni giorni e purtroppo dobbaimo registare le morti di altri 11 lavoratori in diverse regioni italiane. altri quattro sono i morti schiacciati dal trattore, come sempre senza che il ministero competente e il Ministro Martina faccia qualcosa (almeno che dica qualcosa). Sono ottantassette dall'inizio dell'anno e cinquantasette dall'inaugurazione dell'EXPO che nutre il pianeta, ma soprattutto la terra di sangue degli agricoltori. Poi sono morti autotrasportatori, addetti alla manutenzione delle autostrade, operai dell'industra e dell'edilizia .Ma si può andare avanti così? C'è ormai la nausea nel sentire che va tutto bene da questi boriosi e arroganti che guidano questo nostro povero paese, andrà bene per i pochi che privilegiano ma per tantissimi NO.

martedì 11 agosto 2015

Questi sono i veri dati delle morti sul lavoro in Emilia Romagna nel 2014 e 2015. Altri fanno solo confusione

FINO A QUESTO MOMENTO I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO IN EMILIA ROMAGNA SONO STATI 24. Così nelle varie province: Bologna (6) . Forlì-Cesena (2) , Ferrara (2) , Modena (4) , Parma , Piacenza (2) , Ravenna (3), Reggio Emilia (3), Rimini (2). Se poi a queste morti si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a sfiorare i 50 morti. L'INAIL considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono in itinere e tantissimi non vengono riconosciuti o non sono assicurati a questo istituto che non li monitora. Noi monitoriamo TUTTE le morti per infortuni sul lavoro da ben otto anni e per primi in Italia. Non inseriamo le morti per cause naturali o per malattie professionali che sono altra cosa. All' 11 agosto i morti per infortuni sui Luoghi di Lavoro in Emilia Romagna erano 38 nel 2014 e nell'intero 2014 54 (un calo fino ad ora molto significativo). La nostra regione è stata l'anno scorso con 54 morti sui luoghi di lavoro terza per numero di morti, dopo la Lombardia e il Veneto. A fine anno ci dovrebbe essere un netto miglioramento, se si separano, come facciamo noi i lavoratori effettivamente morti sui luoghi di lavoro. I morti sulle strade e in itinere sono altra cosa che richiedono interventi diversi e specifici, ma che non hanno niente a che fare con gli infortuni. Lo Stato considera giustamente morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono mentre vanno o tornano dal lavoro. ma se si mettono insieme casistiche così diverse si crea solo confusione. Carlo soricelli curatore dell'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro. Altri dati che circolano creano solo confusione http://cadutisullavoro.blogspot.it

venerdì 7 agosto 2015

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto. Renzi, un vero Robin Hodd allo rovescio

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto Continua la strage di lavoratori anche in questo torrido agosto, noi non monitoriamo i morti sul lavoro per agenti climatici, che sono tanti, ma altra cosa, ma s'inseriscono anche loro in questo abbandono da parte di tutti del mondo del lavoro, anzi, non d'abbandono si tratta, ma di accanimento contro ogni diritto perpretato da questo governo. Muoiono per il caldo soprattutto poveri immigrati trattati come schiavi, neppure moderni, ma nel senso più autentico del termine. Basterebbe mettere loro le catene per tornare indietro ai tempi antecedenti l'abolizione della schiavitù. Ma si può dire che di questi tempi è anche peggio. Non essendo di fatto i proprietari terriri possessori di questi schiavi, non vengono neppure trattati da "merce preziosa". che va salvaguardata Questo è in quest'estate malefica che vede tolti tutti i diritti di chi lavora. Ma anche per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO ne sono morti 12 dal 1 agosto. Renzi un Robin Hood alla rovescio che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Sono rimasto basito ieri quando ho sentito in televisione che si potranno fare l'esame per il colesterolo e e trigliceredi solo ogni 3 anni. Altrimenti dovremo farli a pagamento, questi e tantisismi altri. Quindi con questa riforma si potranno curare adeguatamente solo i ricchi. E si ci ammaliamo seriamente cavoli nostri, il medico non potrà più fare indagini, pena il pagamento degli esami da parte del medico che li prescrive, se avarnno dei dubbi e faranno fare esami che si riveleranno inutili saranno costretti a pagarli di tasca propria. Tutti noi che abbiamo da 50 anni in su sappiamo bene che questi valori è difficile averli normali, ma che occorre tenerli constantemente sotto controllo per non rischiare ictus, infarti e altre gravi malattie. I tantissimo soldi risparmiati in sanità, per l'abolizione di fatto della Sanità Pubblica saranno utilizzati per calare le tasse. Naturalmente questo e altri interventi servono a favorire i più ricchi, che lui difende da vero robin Hodd alla rovescio...Noi pensionati da mille euro e giù di lì risparmieremo pochissimo e i più ricchi tantissimo. Ma bona, non se ne può più e Bersani e gli altri la piantino di fare "ammoina", con le sue metafore e faccia qualcosa di concreto per farlo cadere e se non ci riusciranno dovrà essere chiaro a tutti che ha l'appoggio di Verdini e Berlusconi, oltre che dai fuorusciti grillini

lunedì 3 agosto 2015

Ma quanto uccide il trattore nell'indifferenza di chi legifera?

3 agosto Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore. Ma non si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul lavoro i casi come quello del bambino di 8 anni di Avezzano che è stato schiacciato dal mezzo guidato dal padre che probabilmente non l'ha visto, o di quel giovane di 28 anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara con amici per poi postare la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore è il mezzo più pericoloso in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto tantissime volte al Ministro Martina, di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore, senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida, inoltre, occorrerebbe richiedere una patente d’idoneità fisica e psichica. Ma è una misura impopolare. Piangere dopo non serve a niente.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.