Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 30 dicembre 2023

29 dicembre: un altro giorno orribile per chi lavora,

 Ieri sono morti altri 4 lavoratori sui luoghi di lavoro, un altro in itinere e un povero operaio al quale hanno dovuto tagliare le gambe

Due di questi schiacciati dal trattore nelle province di Avellino e Potenza, un'altra vittima nei lavori domestici: è stato travolto da un grosso ramo mentre lo tagliava in giardino, ma l'orrore più grande un autotrasportatore 71enne di Udine che è morto il giorno di Natale in un area di sosta nel lazio: ma cosa volete, mica disponevano di un'assicurazione queste povere vittime di un sistema che esclude tantissimi, per la maggior parte poveri cristi che cercano di guadagnarsi il necessario per se e i propri cari


giovedì 21 dicembre 2023

Gianni Bodini muore dopo tre mesi di agonia: era caduto dal tetto di un'abitazione

 


Gianni Bodini aveva 52 anni, gli ultimi tre mesi li ha passati tra atroci sofferenze, Bodini un artigiano edile che nella mattinata dello scorso 20 settembre era precipitato per otto metri giù dal tetto di una casa ad Asola, in provincia di Mantova, dove stava lavorando con suo fratello Nicola. L’artigiano è spirato nella mattinata di ieri all’ospedale di Cremona, dove si trovava in condizioni gravissime da quando si era verificato l’infortunio sul lavoro.
Nonostante tutte le cure prestate dai medici dell’ospedale cremonese, infatti, le sue condizioni alla fine si sono rivelate troppo gravi. 

Bodini quella tragica mattina era da poco salito sul tetto di una casa d di Asola: con il fratello Nicola infatti aveva appena concluso i lavori di rifacimento della copertura ed era salito per un controllo finale. Ma mentre il 52enne si trovava sulla parte retrostante della copertura della casa, non visibile dalla strada, improvvisamente una parte del parapetto protettivo avrebbe ceduto facendo precipitare l’artigiano da un’altezza di circa otto metri. Ma anche ieri tre morti, tra questi un  autotrasportatore olandese di 56 anni che è morto travolto da una grande lastra di marmo, che probabilmente stavano caricando

mercoledì 20 dicembre 2023

Attenti agli infortuni domestici: 59 mortali dall'inizio dell'anno

 Mamma 24enne, era uscita probabilmente per portare giù l'immondizia, si era dimenticata le chiavi, in  casa c'erano due bambini piccoli; si è arrampicata sul balcone, è precipitata ed è morta. La casa non è un posto sicuro come sembrerebbe, tantissimi gli infortuni mortali nei lavori domestici, 59 quest'anno monitorati dall'Osservatorio, poi ci sono innumerevoli infortuni non gravi. Sono stati condannati agli arrsti domiciliari con braccialetti elettronici  gli imprenditori agricoli che facevano raccogliere, in nero, i cocomeri con 40 gradi. Ma sono sempre pene lievi per questo caporalatoche riduce in schiavitù i più poveri 

martedì 19 dicembre 2023

Strage di autotrasportatori anziani che muoiono numerosissimi

 Ieri si è concluso con 3 morti sui luoghi di lavoro, nel caso degli autotrasportatori la strada, Zeliko Manarin è stato travolto da un carico in un'azienda del bellunese, aveva 57 anni, gli altri due autotrasportati : Mauto Palombelli aveva 61 anni ed è vittima di un incidente che ha coinvoloto altri veicoli, con feriti, l'altro del quale non conosciamo l'identità aveva 64 anni ed è caduto in un viadotto con l'autocisterna. Dall'inzio dell'anno sono morti sulle strade 114 autotrasportatori, farli lavorare a tarda età su tir, è pericoloso per loro e per chi ha la sfortuna di incrociarli per le strade.  


lunedì 18 dicembre 2023

Oggi sono due anni che sono morti Filippo Falotico, Rberto Peretto e Marco Pozzetti, i tre operai che morirono travolti dal crollo della gru

 

 Il 18 dicembre di due anni fa morirono Filippo FaloticoRoberto Peretto Marco Pozzetti, i tre operai vittime del crollo di una gru. Quest'anno abbiamo superato il 20% dei morti dell'intero 2022, ma è un argomento che poco interessa a questo Governo di primati.Lo è anche questo


 

venerdì 15 dicembre 2023

Daniele Gassoso muore a 42 anni cadendo da un solaio nel cosentino

 Anche ieri ci sono stati morti sui luoghi di lavoro, Daniele Gassoso è morto cadendo da un solaio e battento la testa, nulla da fare per i soccorritori che non hanno potuto che constatarne la morte. Gassoso è il 48esino morto sui luoghi di lavoro in Calabria dall'inizio dell'anno a questi occorre aggiungere i morti in titinere che noi contiamo a parte, per avere una separazione netta tr chi muore sui luoghi di lavoro da chi muore in itinere. Con un morto ogni 40000 abitanti, l'unico parametro valido per vedere l'andamento di una Regione o provincia la Calabria,nella lista nera, si pone  ai vertici di questa triste classifica, dopo l'Abruzzo


giovedì 14 dicembre 2023

C'è lo schiavismo nel subappalto e riguarda soprattutto i lavoratori stranieri

 Ahmed Yousef era egiziano è morto a soli 24 anni, abitava a Cinisello Balsamo  che si trova in provincia di Milano, lavorava in trasferta in un cantiere nel senese, nello stesso cantiere lavorvano sei aziende diverse, davvero incredibile permettere questo, già ci sono morti provocati nello stesso cantiere da lavoratori di ditte diverse. cinque degli otto morti negli ultimi 3 giorni sui luoghi di lavoro sono stranieri, anzi extracomunitari: di loro è anche difficilissimo sapere come si chiamano; solo un sito su 100 ha riportato l'identita del povero Ahmed. Solo due giorni prima nel milanese era morto un altro giovane egiziano di 27 anni, sempre in edilizia, anch per lui grandi difficoltà per riuscire a sapere chi era, ma si vede che per i nostri media la vita di questi poveri "nuovi schiavi" desta poco interesse. Tra qualche anno questi lavoratori saranno la maggioranza a svolgere lavori umili e pericolosi: la Sicurezza del Paese sarà a rischio se li trattiamo come schiavi, un caporalato legalizzato moderno



martedì 12 dicembre 2023

le incredibili coincidenza di due omicidi sul lavoro di due ventenni

 Davvero  orribile che mentre si svolgeva nella giornata di ieri il processo per l'omicidio sul lavoro di Mattia Battistetti (nella foto), proprio ieri un altro giovane Mohammed Alì di 27 anni è morto nella stessa terribile situazione: ambedue i giovani sono stati uccisi da un carico che si è sganciato da una gru, stesse modalità. Il povero giovane egiziano (nella  foto) era venuto in Italia per dare da mangiare alla sua famiglia e al suo piccolo di pochi anni , ma trova la morte. Nulla è stato fatto dopo la tragedia di Mattia; i lavoratori come carne da macello; viene una gran rabbia vedere i due giovani che ti sorridono in queste due foto



lunedì 11 dicembre 2023

Dai forza che se ci mettiamo un pò di impegno in più riusciamo ad arrivare a 1000 morti sui luoghi di lavoro

 E' questo l'amaro commento che mi viene da fare vedendo che quest'anno siamo arrivati già allo stratosferico numero di 941 morti sui luoghi di lavoro, che diventano 1420 con i morti sulle strade. Ma parleranno ancora "i morti calano, ma non bisogna abbassare la guardia". E le scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano poggiano il culo sui cadaveri dei nostri lavoratori.


venerdì 8 dicembre 2023

Orrenda morte di Franchino, così lo chiamavano gli amici

 Franchino stava dando fuoco alle sterpaglie nei suoi campi, a Vico del Gargano, ma ha avvertito un malore ed è precipitato a terra: molto probabilmente, come capita sempre in questi casi (mi è capitato personalmente), le fiamme con il vento avevano cominciato a espandersi e nel tentativo di spegnerle e non vedere distrutte le coltivazioni ci si è buttato in mezzo e probabilmente accusare un malore e cadere  per terra, e il suo corpo  avvolto dalle fiamme in pochi minuti. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto a bordo di un’ambulanza, per gli amici ‘Franchino’, non c’era più nulla da fare. Inoltre, il corpo presentava ustioni gravissime in varie parti. La tragedia, che ha scosso i colleghi agricoltori e tutta la comunità vichese, è avvenuta lunedì 6 dicembre. Attenzione a questo lavoro che in apparenza sembra banale, spesso le fiamme sfuggono dal rogo che sembra controllato, provoca incendi e spesso la morte, già 8 quest'anno a morire in questo modo atroce

mercoledì 6 dicembre 2023

Veneto nefasto per chi lavora: già 89 i morti sui luoghi di lavoro, sono stati 67 in tutto il 2022, con un aumento del 25% sull'intero 2022

Ma che succede in Veneto? una Regione devastata dai morti sul lavoro, con un aumento del 25% sull'intero 2022, risulta quinta per il maggior numero di morti quest'anno in rapporto al numero di abitatni: lo stesso parametro utilizzato da Eurostat per monitorare il triste fenomeno; due morti sui luoghi di lavoro negli ultimi 3 giorni. A questa tabella occorre aggiungere i due morti di Denis Tadiello di 47 anni e Cristiano rossi di 45


lunedì 4 dicembre 2023

grazie al giornalista del Carlino Gabriele Mignardi per l'articolo dove nel mio studio "santuario dell'arte" di Casalecchio di Reno sono venuti a visitarlo i genitori di Mattia Battistetti morto sul lavoro a soli 23 anni

 https://www.facebook.com/photo/?fbid=10223811786978937&set=a.10201608029178869&__cft__[0]=AZUFeIASSeawsL2nV3oCd-6oN-00zzaUvfVtmHj_YyttH2rxLDFqfv7km78ExIWf5za0MjArNn3qILMj25P0oQltMk_DqHSraOG47v5QSCa5j0cAhZeSxpnSLkrgXliUodxKC5xiK0uVaNxJmQySpudFh23rSR1cW9bWwmKQofG-gjJAh2AJWVSyTvfRin00qmA&__tn__=EH-R

domenica 3 dicembre 2023

Strage di donne in Itinere, ma anche sui luoghi di lavoro

 

Orribile la morte dell'operaia Susanna Celentano, 63 anni (anche le donne hanno subito un'allungamento dell'età per andare in pensione, con il peggioramento della legge Fornero, anche per colpa della Lega e di Salvini in specifico, che prima delle elezioni fa fuoco e fiamme per abolirla, poi una volta eletto se ne dimentica trovando ogni tipo di scusa, ma lui è anche un ministro, faccia cadere il governo se non l'aboliscono).  La donna lavorava all’interno dello stabilimento Leonardo Spa (ex Finmeccanica) di Campi Bisenzio ed era appena uscita da lavoro: come ogni giorno aspettava l’autobus alla fermata per tornare a casa dopo una giornata di duro lavoro in fabbrica. Secondo le prime ricostruzioni del sinistro, effettuate dai carabinieri della stazione di Campi Bisenzio e della compagnia di Signa, la donna è stata investita da un tir, il cui conducente era impegnato in una manovra di retromarcia all’interno del grande piazzale che costeggia la strada, probabilmente per la stanchezza dopo tante ore di lavoro, per i riflessi poco proni a quell'età non ha fatto in tempo a scansarsi. Questi Ministro Salvini sono omicidi sul lavoro Susanna a quell'età doveva fare la nonna

sabato 2 dicembre 2023

Il servizio del TG3 Emilia Romagna con l'intervista a Monica mamma di Mattia Battistetti

 https://www.rainews.it/.../Buongiorno-Regione-Emilia... Dal Minuto 12,32 il Sevizio del TG3 Bongiorno Regione, è girato nel mio studio di Casalecchio che ho aperto per la mamma di Per Mattia Battistetti che è venuto a vedere le mie opere, soprattutto per quelle che esporrò alle prossime mostre a Ravenna e a Bologna, sperando che diventi itinerante. Domani il Report dei morti sul lavoro dall'inzio dell'anno al 30 novembre, con una situazione che fa accapponare la pelle


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?