Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 30 agosto 2018

Povero Gabriele, morire lavorando a 18 anni


Cuneo Gabriele Alladio, 18 anni, è morto il 29 agosto in un infortunio sul lavoro avvenuto in una cascina di Marene . Il "bambino" stava agganciando una trinciatrice sul trattore per la lavorazione del mais. Si è calato sotto trattore per agganciar il perno, ma la trinciatrice l’ha schiacciato. Immediatamente soccorso dall’équipe del «118» è stato trasferito al Pronto soccorso di Savigliano dove è morto poco dopo. Sono intervenuti anche i carabinieri di Marene e i colleghi della Compagnia di Savigliano. L'Osservatorio è solidale con la famiglia del povero giovane. 
Foto tratta dal suo profilo Facebook.


lunedì 27 agosto 2018

Terrificante morte di un operaio di 44 anni: schiacciato da una pressa

Tragedia sul lavoro, operaio muore schiacciato da una pressa

Treviso 27 agosto orribile morte per schiaccaimento di una pressa a SALGAREDA. E' un operaio kossovaro di 44 anni, Shpejtim Gashi, schiacciato da un braccio meccanico robotizzato a cui stava lavorando. Era il suo primo giorno di lavoro dopo le ferie. Sul posto, dopo l'allarme lanciato dai colleghi della vittima, sono giunti i vigili del fuoco e gli infermieri del Suem 118 che non hanno potuto far altro che constatare la morte dell'operaio. Per gli accertamenti del caso giunti i carabinieri e i tecnici del nucleo Spisal dell'Ulss 2. Shpejtim Gashi aveva moglie e tre figli, 

Ricordiamo Antonio Caggianese con il bel murales realizzato dai suoi amici in Via Oscar Romero a Potenza


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·          Antonio Caggianese è morto il 26 febbraio scorso  a soli 28 anni schiacciato da un macchinario in un'isola ecologica di Potenza mentre lavorava presso lo stabilimento  Ageco di Tito Scalo. Antonio è uno dei tantissimi giovani precari e non che hanno perso la vita lavorando in questi mesi del 2018, nei abbiamo monitorati oltre trenta, di cui sappiamo con certezza l'età,
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Murales realizzato dagli  Amici di Antonio
Ivan Amati
Enrico Lamonea
Moreno Giuzio
Antonio Rondanini
Donato Rinaldi
Marco Frontuto
Donatello Frontuto
Antonio Guglielmi
Raffaele Galantucci
Diego Manicone
Giuseppe Pelosi. 


venerdì 24 agosto 2018

Un altro morto sul lavoro di serie B per la cronaca

Nessuno ne ha parlato, non era nei 4 morti enfatizzati l'altro giorno, in realtà come ho scritto sono stati 11 tra il 20 e il 21. Per fortuna oggi fino a alle 17 nessun morto sui Luoghi di Lavoro. Sanfelici, travolto da un auto mentre alle cinque di mattina di sabato raccoglieva la carta e morto dopo due giorni, è il secondo davanti a sinistra, il suo sorriso si è fermato come quello della sua compagna e di suo figlia di 18 anni che perde il papà. I suoi familiari hanno donato gli organi.
GAZZETTADIMANTOVA.GELOCAL.IT
L’autorità giudiziaria ha dato il nulla osta alla sepoltura: torna oggi (23 agosto) a mezzogiorno a San Martino la salma di Stefano Sanfelici dagli ospedali di Brescia, dove era giunto in situazioni disperate sabato scorso. I familiari hanno acconsentito all’espianto degli organi.

giovedì 23 agosto 2018

950 "Nessuno" morti dall'inizio dell'anno per infortuni. Grafico e e vignetta sulle visite all'Osservatorio negli ultimi giorni

Cari amici, l'Osservatorio è visitatissimo 2864 visite ieri e 26340 nell'ultimo mese, altrettanti nelle pagine di Facebook, tra questi tantissimi giornalisti, ma come hanno fatto a INONDA di LA 7 che seppur intervistato, vedendo che i dati raccolti sono scomodi per "lor signori" preferiscono ignorare e far finta che l'Osservatorio non esiste. E' un offesa non a me personalmente ma agli oltre 1500000 cittadini che l'hanno visitato in questi anni, ritenendolo più credibile che le fonti ufficiali. Già 500 i visitatori alle 9 di mattina. ma non si rendono neppure conto che il consenso di costruisce avendo attenzione anche e soprattutto verso chi lavora


mercoledì 22 agosto 2018

Se 11 morti sui luoghi di lavoro il 21 e 22 agosto vi sembrano pochi cari giornalisti???????? Eppure nessuno ne parla o ne parla in modo strumentale sottovalutando le reali dimensioni delle tragedie che si verificano ogni giornoIeri sono stati cinque i morti sui luoghi di lavoro e sei il 21, Insomma una strage continua e sono diventati 48 gli schiacciati dal trattore con Centinaio Ministro. Ci aspettiamo interventi seri e mirati, ma lo diciamo e scriviamo da oltre dieci anni, ma fa comodo non parlarne così non si mettono contro a chi detiene il potere quell vero. Col Ponte l'abbiamo visto bene. Non è il governo, ma sono sempre le lobby parlamentari a dettare la linea politica ed economica, oltre che sociale. ono poi quele che finanziano e condizionano i partiti e i singoli parlamentari.

martedì 21 agosto 2018

21 agosto 2018 Sveglia Una "conta" impressionante altri 5 lavoratori morti sui Luoghi di lavoro e nessuno che fa un cazzo

21 agosto 2018 Sveglia Una "conta impressionante altri 5 lavoratori morti sui Luoghi di lavoro e nessuno che fa un cazzo. L'impotenza  (e io mi sento uno di questi). Come si può assistere senza far niente  a questa strage? sono già tre mesi che abbiamo un nuovo governo, ma che sta facendo per queste morti sul lavoro? Dov'è il segnale di discontinuità. Migliaia di visitatori dell'Osservatorio ogni giorno si aspettano un'attenzione per queste tragedie. Ricordo che i voti Cinque Stelle li ha presi per la maggioranza tra i lavoratori e pensionati che si sono sentiti  traditi da una sinistra che si è fatta destra. Quando si entra nelle stanze del potere vengono fatte delle "punture" per far dimenticare le promesse, e da chi si è presi i voti? Insomma il solito porto delle nebbie romano. Cosa c'è di più importante della vita di chi lavora? Con i 5 morti di ieri e oggi arriviamo a contare 47 agricoltori schiacciati dal trattore con Centinaio Ministro e complessivamente in neppure tre mesi di governo ben 179 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 400 con i morti sulle strade e in itinere. Sveglia.
Morti tra ieri e oggi A Potenza e morto un 24enne indiano cadendo in una vasca di liquami
a Vivo Valentia a un lavoratore gli è scoppiato sul corpo un tubo ad alta pressione che l'ha ucciso all'istante
A Suzzara di Mantavo un operaio addetto ai servizi stradali è morto investito da un automobilista
perde la vita anche una guida a Raganello del Pollino travolto dalla piena del torrente. Apprendiamo di un altro morto a Carrara. Schiacciato da un conteiner

lunedì 20 agosto 2018

Ministro delle Politiche Agricole Centinaio, già 47 i morti schiacciati dal trattore da quando è ministro.

 Di questo passo riuscirà a superare ogni record e arrivare per davvero a un centinaio di morti schiacciati dal trattore. Ma altri due sono i orti ma oggi insistiamo sulla strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Con la morte del 63 enne Norveo Maurizi arriviamo a contarne 47 da quando è ministro e neppure in tre mesi. Davvero si supererà ogni record. persino quelli di Zaia e Martina i suoi predecessori. Davvero non si può fare niente: intanto una bella campagna informativa sulla pericolosità del mezzo allarmerebbe i familiari che il trattore uccide sui luoghi di lavoro un lavoratore su cinque.
Il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio


domenica 19 agosto 2018

Un PAESE ANORMALE, DOVE UN MORTO SU QUATTRO SUI LUOGHI DI LAVORO HA PIU' DI 6O ANNI. TRE DEGLI ULTIMI CINQUE MORTI HANNO DAI 70 AI 79 ANNI

Che dire, sono andato a vedere le statistiche dell'età dei morti sui LUOGHI DI LAVORO. Uno su quattro ha oltre 60 anni: ci sono andato dopo aver visto che tre dei cinque morti ha più di 60 anni. Lino Angelini schiacciato da un pneumatico di anni ne aveva 79. Basilio sedieri di anni ne aveva 76 è morto cadendo da un ponteggio. Molti muoiono guidando un trattore. Il precedente governo la scorsa primavera ha rimandato per l'ennesima volta una legge europea del 20003 (capito?) che obbligherebbe chi guida questo mezzo a sottoporsi ad un esame per l'idoneità alla guida. ma le lobby parlamentari erano e sono ancora così forti da bloccare tutto. Ma non sta andando meglio col Ministro Centinaio della Lega, ne sono morti già 46 in modo così atroce da quando è diventato il 1° giugno ministro delle Politiche Agricole. Insomma come scriveva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: tutto cambia per nulla cambiare. Quando finirà "l'ammuina" sui migranti ci si accorgerà chi tutelano anche questi nuovisti.......

sabato 18 agosto 2018

Muore a 76 anni cadendo da un ponteggio: ma sono 4 i morti sui luoghi di lavoro tra il 17 e 18 agosto

Muore a 76 anni cadendo da un'impalcatura mentre sta facendo una ristrutturazione in una casa. Da pelle d'oca questo Paese dove oltre il 20% dei morti sui luoghi di lavoro ha oltre 60 anni. Com'è possibile? Basilio il nome della vittima.

giovedì 16 agosto 2018

Tredici i morti dalla strage di Genova: ma si temono altri lavoratori vittime del crollo del ponte. . Ma 4 anche i morti in Emilia Romagna e in altre province.

Cinque i lavoratori morti sotto l ponte di questi tre dei servizi: Bruno Casagrande, Mirco Vicini e Sandro Campora il disperso di cui ormai si perde ogni speranza di ritrovarlo vivo, Ma conosciamo il nome anche di un autotrasportatore: Gennaro Santanaro crollato col Tir, di un altro non si conosce ancora l'identità. Poi decine i dispersi. Ricordiamo anche i due albanesi e altri che si recavano o tornavano dal lavoro. Ma non è che dalle altre parti i morti sul lavoro si  sono fermati: da Catanzaro a Parma, da Forlì, a Ferrara (2),da Ascoli Piceno a Udine e  sull'A 30. Noi cittadini ancora con il cuore non vi dimentichiamo. Carlo Soricelli

mercoledì 15 agosto 2018

Genova e non solo: dieci i lavoratori morti qua e là per l'Italia dal 13 al 15 agosto.

Tre i lavoratori travolti dalla "sfiga" ma non solo nel crollo del ponte di Morandi a Genova. Hanno violentato L'Italia e soprattutto i lavoratori con le loro privatizzazione servite solo ad arricchire i soliti lobbisti parlamentari a scapito della Sicurezza e dei diritti.di chi lavora. Si è.risparmiato anche sulla Sicurezza dei ponti? Si altrimenti.non è possibile.che crolli.così.una struttura vecchia e delicata degli anni sessanta. Ma purtroppo temo altre vittime tra i lavoratori quando avremo l'elenco delle vittime. Ma altri sette sono morti in questi due giorni in italia. Dalla Calabria all'Emilia-Romagna,dalla lombardia alla Toscana e Abruzzi e così via. Insomma strage.continua con una.classe.dirigente.che ha altro a cui pensare. Al ministro Centinaio ricordo che ogni giorno e mezzo da quando è ministro delle politiche agricole un agricoltore muore schiacciato dal trattore. Sentito qualcosa da questo ministro su.queste morti di sua competenza?

martedì 14 agosto 2018

Crollo ponte A 10 Genova. Morti numerosi lavoratori

Sembra che il crollo abbia provocato oltre 35 vittime di queste sicuramente degli autotrasportatori che hanno avuto "chiamiamola sfortuna" di transitare proprio in quel momento. Poi chissà quante di queste vittime erano in strada per lavoro. Dopo gli agricoltori e gli edili, sono gli autrasportatori dipendenti o " padroncini" la terza categoria, spesso nel corso degli anni nella stessa percentuale di circa il 7% dei lavoratori dell'industria. Ma è incredibile che un ponte crolli dopo 50 anni, Vuol dire che la manutenzione e i controlli sono stati fallaci. Privatizziamo pure tutto. Questi sono i risultati. Carlo Soricelle

lunedì 13 agosto 2018

Fabrizio Andriotto è morto dopo 11 mesi di agonia per infortunio sul lavoro. Ministro delle Politiche Agricole Centinaio, altri 3 morti schiacciati dal trattore in tre giorni, purtroppo su queste tragedie sta manifestando la stessa indifferenza dei suoi predecessori: il 27% dei morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) sono provocati dal trattore anche col nuovo governo.

Dei 151 morti sui luoghi di lavoro dal 1° di giugno ben 42 sono gli schiacciati dal trattore. 102 dall'inizio dell'annoPurtroppo anche il nuovo governo sulle morti sul lavoro sta manifestando la stessa indifferenza dei precedenti: il "ritmo" delle morti, che non sono mai state così tante da quando oltre 10 anni fa ho aperto l'Osservatorio, è lo stesso. Nulla di nuovo per ora, nessun segnale di cambiamento sotto questo aspetto. Le morti sul lavoro sembrano sia una variabile indipendente dal mercato, i lavoratori una "merce" che quando si è consumata o distrutta si cambia, tanto c'è una riserva immensa di lavoratori importati appositamente: altri nuovi "schiavi" senza più diritti se non quelli di morire sul lavoro.
(e il jobs act li ha tolti a tutti i nuovi assunto, anche sulla Sicurezza).
Rendiamo omaggio oggi a un sorridente Fabrizio Andiotto che di sicuro non si aspettava di morire lavorando

sabato 11 agosto 2018

Muoiono altri sette lavoratori negli ultimi tre giorni, due di 27 e 23 anni. Non se ne può più di questa strage degli innocenti

11 agosto scusate l'aggiornamento parziale ma sono per qualche giorno lontano da casa e in un luogo a Casa Trogoni  dove il cell. Prende a tratti. Ma purtroppo i morti non si fermano neppure in questi giorni. Apprendiamo della morte sui luoghi di lavoro di 7 lavoratori di cui due giovanissimi di 27 in una vetreria ma stava facendo lavori in conto terzi (come al solito, sono loro a morire nelle grandi aziende), muore cadendo dal tetto di una serra un giovane 23enne, ma l'elenco è lunghissimo anche in questi giorni.di agosto.

giovedì 9 agosto 2018

Muore dopo 11 mesi di sofferenza Fabrizio Andriotto, schiacciato da due muletti il 4 settembre scorso a Adria. 443 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

Fabrizio Andriotto morto dopo 11 mesi dall'infortunio. Era rimasto schiacciato tra due muletti in una fabbrica di tubi. Era stato operato al bacino, ma le sue condizioni non sono mai migliorate. MA ALTRI DUE I MORTI NEGLI ULTIMI DUE GIORNI.

martedì 7 agosto 2018

Muore il primo giorno di lavoro un interinale in "prestito". Ma sono altri 4 gli autotrasportatori morti

Muore il primo giorno di lavoro. Un lavoratore "prestato" a una ditta che si occupa di attrezzature meccaniche. 37 anni mandato allo sbaraglio, tocca inavvertitamente un quadro elettrico. Ma sono 4 gli autotrasportatori morti sulle strade italiane. Uno a Bologna e gli altri su e giù per l'Italia.

lunedì 6 agosto 2018

Morti dieci sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni, a Messina, Bari, Caserta, Salerno, Venezia, Venezia, Alessandria, Avellino, Caserta e Frosinone. Se questi sono uomini? mi riferisco ai 4 brccianti morti in itinere. Immigrazione come quella dei braccianti morti nel foggiano ha qualcosa di umano? Salvini e Di Maio tirino fuori l'umanità e da Ministri dell'interno e del Lavoro pongano fine a questo sfruttamento che sembra ricondurre alla raccolta del cotone quando c'erano gli schiavi

la strage continua più che mai. mi scuso per non aver aggiornato l'Osservatorio, ma qualche giorni di riposo ci vuole. Sono dieci i morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi tre giorni, ma non dimentichiamoci della strage di braccianti morti in itinere (sarà poi itinere o è solo uno spostamento, trai  campi?). Ammassati come animali i poveri immigrati,altri 4 sono rimasti gravemente feriti, Il loro sangue vale meno del rosso dei pomodori sparsi per la strada dopo l'incidente? Che dire la situazione peggiora sempre di più più e noi italiani assistiamo inerti a questa autentica carneficina, che solo questo Osservatorio rileva nelle reali dimensioni. censurano, si che censurano, ormai le prove sono tante. Solo qualche bravo giornalista con la schiena dritta riesce ancora a parlarne. Ma mica tutti sono dei "Santo della Volpe". Far comprendere agli italiani le reali dimensioni del fenomeno mette in discussione un intero sistema, fatto di complicità e occultamenti. Il Nuovo governo vada a vedere e metta sotto la lente di ingrandimento chi va a occupare le Commissioni Lavoro della Camera e del senato che mai si sono posti , a parte il rimpianto Senatore Paolo Nerozzi (non a caso non riconfermato a senatore). Anche in queste nuove Commissioni sul Lavoro saranno le solite lobby a controllarle e i lavoratori senza avere nessun rappresentanza?. E' perfino ovvio comprendere che la Legge Fornero e il Jobs act contribuiscono a far aumentare i morti sul lavoro. La Fornero perchè costringe chi svolge lavori pericolosi a lavorare anche in tarda età, quando la salute, i riflessi e gli acciacchi impediscono d'avere una reazione pronta. Il jobs act voluto da Renzi e i "vari" Marchionne per mettere in sudditanza i lavoratori, non solo nelle proprie libertà individuali, ma anche sul piano della Sicurezza: chi si può rifiutare di svolgere lavori pericolosi se puoi essere licenziato con una scusa e un pò di soldi. Mi aspettavo qualcosa di più da Cinque Stelle, quale il ripristino dell'articolo 18 per tutti i nuovi assunti , ma un primo passa si sta facendo, ne aspettiamo altri. Un serbatoio immenso aspetta che qualcuno li rappresenti nei loro interessi. Del resto il parlamento è piena di lobby di ogni tipo. Perché mai decine di milioni di lavoratori e pensionati non hanno qualcuno che li rappresenti nelle loro istanze e interessi?

sabato 4 agosto 2018

Agosto morto sul lavor non ti conosco. Cinque lavoratori morti tra il 3 e il 4 agosto

Purtroppo la strage continua. Sono cinque i lavoratori morti. Un edile di 50 è morto cadendo da mi ko tetto di una villa a Cassino. Due pescatori travolti mentre pescavano in provincia di Venezia. Un altro morto schiacciato dal trattore e un pastore è stato travolto da un masso mentre portava le pecore al pascolo.

Agosto morto sul lavor non ti conosco. Cinque lavoratori morti tra il 3 e il 4 agosto

Purtroppo la strage continua. Sono cinque i lavoratori morti. Un edile di 50 è morto cadendo da un tetto di una villa a Cassino. Due pescatori travolti mentre pescavano in provincia di Venezia. Un altro morto schiacciato dal trattore e un pastore è stato travolto da un masso mentre portava le pecore al pascolo.

giovedì 2 agosto 2018

" 2 agosto 1980" Rendiamo omaggio ai morti di quella strage di cui non si conoscono ancora i mandanti



Quel giorno ero a poche centinaia di metri, ricordo benissimo, prima una caldaia ma solo dopo poche ore si è saputo che era una bomba. Una serie di dipinti fatti due giorni dopo su quel tragico evento. E' da allora che è cominciato il riflusso.

mercoledì 1 agosto 2018

Con la morte del vice brigadiere dei Carabinieri Attilio Picoco giungono a 4 i morti causati dall'investimento di Nola

Non ce l'ha fatta Attilio Picoco, è morto dopo 12 giorni dall'investimento provocato da un automobilista. Le altre vittime morirono immediatamente: Enzo Ottaviano l'altro carabiniere e la Guardia Giurata Benigno Di Gennaro e per l'appunto Picoco furonn investiti mentre stavano facendo i rilievi di un incidente stradale a Nola di Napoli. Morì anche un  automobilizta coinvolto nell'incidente,mentre guardava i rilievi dei Carabinieri. anche le Forze Armate come i carabinieri avendo un'Assicurazione propria spariscono dalle statistiche. Anche loro morti sul lavoro di serie B?

Video di Carlo Soricelli sulla strage di lavoratori nei primi sette mesi del 2018

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10212290826722131/?t=29

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?