morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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mercoledì 29 febbraio 2012

Morte orrenda di un autotrasportatore sbranato da un branco di cani randagi

Terribile morte di un autotrasportatore sbranato da un branco di cani. Si tratta di Vito Guastalla di 50 anni. Guastalla è stato aggredito in un parcheggio di una ditta a Biscottino frazione di Livorno. I suoi resti sono stati trovati sparsi per tutto il parcheggio. Probabilmente è scappato ma è stato preso a morsi, soprattutto alle gambe che sono state scarnificate. La terribile scoperta da un dipendente dell'azienda che afferma che "quel branco di randagi si trovavano spesso in quel parcheggio e diverse persone danno loro da mangiare, i cani non sono mai stati aggressivi con chi conoscono". Purtroppo però Vito Guastalla ha pagato con una morte orrenda i mancati controlli.

martedì 28 febbraio 2012

Anche oggi 3 morti sul lavoro E' morto Marco Orsolini, è morto Giovanni Castelletti, è morto Cesare Pelagagge

PERUGIA 28 FEB 2012 E' morto Marco Orsolini un operaio dipendente della provincia di Perugia di 36 anni, di Spoleto. Orsolini e' morto oggi in seguito ad un infortunio sul lavoro avvenuto in mattinata, nel comune di Castel Ritaldi, in una sede distaccata dalla Provincia.
Orsolini stava lavorando con una idropulitrice quando e' rimasto folgorato da una scarica elettrica, morendo sul colpo. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Spoleto.

Verona E' morto Giovanni Castelletti di 58 anni. Castelletti è morto incastrato tra un nastro trasportatore e un macchinario che serve a sollevare le bottiglie. I suoi colleghi hanno assistito impotenti alla tragedia. Una fine terribile per il povero operaio, da più di 35 dipendente della Cantina sociale del consorzio del Garda. La tragedia questa mattina nell’azienda che ha sede a Castelnuovo del Garda: secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Peschiera, si sarebbe chinato per raccogliere alcune bottiglie cadute e sarebbe rimasto intrappolato con un arto, la testa e parte del torace nel macchinario, che nel frattempo si stava abbassando. I sensori che dovevano fermarsi per l'ostacolo non hanno funzionato e per fermare la macchina e tirare fuori, Castelleti purtroppo già morto, hanno dovuto smontare alcuni componenti


Ancona E' morto Cesare Pelagagge di 88 anni. L'anziano stava probabilmente bruciando alcune sterpaglie quando è rimasto avvolto dalle fiamme che l'hanno carbonizzato.
Pelagagge sembra abbia usato del liquido infiammabile, probabilmente gasolio che hanno provocato un rogo istantaneo che lo ha avvolto in pochi istanti.. La tragedia ad Agugliano.

Il controllore è pagato dal controllato?

Nonostante l’anno scorso ci sia stato un aumento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro di oltre l’11% si vogliono smantellare i controlli nelle aziende con una semplice autocertificazione. Nel decreto legge 5/2012 nell’articolo 14, si legge: “Soppressione o riduzione dei controlli sulle imprese in possesso della certificazione del sistema di gestione della qualità (UNI ISO-9001) o altra appropriata certificazione emessa, a fronte di norme armonizzate”.”. Cosa vuol dire? Una semplice certificazione di un ente esterno che certifica l’ ISO 9001 potrebbe bastare per non avere in sostanza verifiche in azienda. L’azienda dove lavoravo come responsabile della Qualità era certificata con l’ISO 9001 e ricordo che la certificazione veniva fatta da un ente che era pagato dall’azienda stessa. Il “controllato” pagava il servizio al “controllore”. E credo che anche addesso funzioni così. Ma questi enti che sono eccessivamente costosi, se si assumeranno la responsabilità sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, faranno lievitare i prezzi della certificazione a prezzi stratosferici se faranno le cose necessarie: ma penso piuttosto che chiuderanno un occhio per non creare beghe all’azienda che gli dà il lavoro. E i lavoratori responsabile della Sicurezza non si assumeranno nessuna responsabilità se sono esterni pagati dall'azienda stessa a certificare. Sui morti sul lavoro, si continua purtroppo a fare della grande confusione. Questo succede soprattutto perchè nelle statistiche ufficiali non si separano i morti sui luoghi di lavoro da quelli in itinere, molti morti in “nero” non vengono conteggiati, come non vengono conteggiate tra le vittime gli anziani agricoltori schiacciati dal trattore, che ricordiamo, sono intorno al 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. I morti sui luoghi di lavoro nel 2011 sono stati 286 al nord con 46,65% sul totale in Italia, 156 al centro con il 25,4% sul totale e 170 al sud comprese le isole con il 27,7% sul totale. Occorre ricordare che essendo oltre il 60% delle mortisui luoghi di lavoro tra edili e agricoltori, il livello d’industrializzazione non ha praticamente nessun valore statistico, l’unico parametro valido è il numero dei morti in rapporto agli abitanti. Solo così è possibile valutare il livello di “virtuosità” di una provincia o di una regione. Gli edili e gli agricoltori ci sono in eguale misura in tutte le regioni italiane, e il nord, che ha un pessimo andamento su qusto fronte, non può trovare scuse che giustifichino tanti poveri lavoratori morti sul lavoro. Nel 2011 ci sono stati 663 morti sui luoghi di lavoro e 1170 se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere. dall'1 gennaio 2012 ci sono già stati 69 morti sui luoghi di lavoro eoltre 130 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Carlo Soricelli osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com
Per approfondimenti http://www.rassegna.it/articoli/2012/02/27/84031/dl-semplificazioni-un-colpo-alla-sicurezza-sul-lavoro

lunedì 27 febbraio 2012

E' morto Liberato Contu in provincia di Nuoro. E' morto Nicola Leobruni cadendo mentre tagliava un albero

NUORO 27 febbraio 2012 E' morto Liberato Contu operaio di 51 anni. Contu è stato trovato morto travolto dalla terra, mentre si trovava in fondo ad uno scavo che serviva alla posa di alcuni tubi: era sceso per un sopralluogo per la riparazione della rete idriga: probabilmente le pareti dello scavo erano intrise d'acqua per il maltempo dei giorni scorsi..
La tragedia questa mattina: sul posto sono arrivati i soccorsi del 118, che hanno cercato di rianimarlo, ma per Contu non c’è stato nulla da fare.
La vittima era impegnata insieme ad un collega nella riparazione della rete dell’acqua, vicino alla stazione ferroviaria. Sull’accaduto l’Ispettorato del lavoro ha avviato un’indagine.
Il sito Meteo Prevenzione e sicurezza sul lavoro aveva purtoppo segnalato il pericolo di gravi infortuni nel nuorese per oggi. Consigliamo sempre ai lavoratori che operano al'aperto d'andare a vedere le previsioni del tempo con il fattore rischio nella propria provincia
Nuoro 27/02/2012 2 °C 11 °C 1580m sereno RISCHIO


TERAMO, 27 FEB E' morto Nicola Leobruni, di 61 anni. Leobruni è morto mentre tagliava i rami di una pianta nel suo giardino. Leobruni era intento alla potatura di un grosso pino danneggiato dalle recenti nevicate e si trovava su una alta scala quando ha perso l'equilibrio ed e' caduto malamente a terra da diversi metri d'altezza.

Purtroppo sono centinaia i morti sul lavoro all'anno di persone non del mestiere che eseguono lavori pericolosi.

domenica 26 febbraio 2012

Un altro morto sul lavoro nella provincia di Brescia

Brescia 26 febbraio 2012 E' morto un agricoltore di 52 anni schiacciato dal trattore. la tragedia nel pomeriggio, in località Etto di Pezzaze, in alta Valtrompia, La vittimaè morto schiacciato dal trattore che stava guidando. La vittima stava lavorando nel proprio terreno quando, forse per una manovra sbagliata, il mezzo agricolo si è ribaltato schiacciandolo.
I familiari presenti hanno immediatamente allertato i soccorsi. Dalla stazione di Marcheno è giunta un’ambulanza ma, purtroppo, per il 52enne non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo. Sul posto per i rilievi sono giunti anche i carabinieri della stazione di Tavernole sul Mella per i rilievi del caso. Certo c'è da rimanere stupiti per l'incredibile numero di morti sui luoghi di lavoro che la provincia di Brescia ha da diversi anni. Quest'anno ha già 5 morti e l'anno scorso ne ha avuti 22 e ha condiviso con la provincia di Torino questo triste primato


Salerno E' morta Anna De Paola di 29 anni. La povera giovane è morta mentre stava aiutando il padre a potare un albero. Anna de Paola era al lavoro con il padre, che stava potando un albero d'alto fusto, quando un ramo l'ha investita in pieno, colpendola alla testa ed uccidendola sul colpo.
Quando sul posto è giunta un'ambulanza del 118 i medici hanno solo potuto costatarne la morte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Eboli per i rilievi del caso.

E' morto Mario caliano di 61 anni colpito da un ramo che lo ha fatto cadere sull'asfalto

AVELLINO, 26 FEB 2012 E' morto Mario Caliano di 61 anni, di Montoro Inferiore . Caliano è morto colpito da un ramo di un pino mentre due suoi colleghi lo stavano tagliando. La tragedia nel piazzale di una conceria. Caliano stava tirando, da terra, con l'aiuto di una corda, i rami dell'albero segati dai suoi colleghi ed è stato colpito al volto; l'urto col ramo lo ha fatto battere violentemente la testa sull'asfalto e lo ha ucciso sul colpo. Sono in corso verifiche sulla posizione lavorativa della vittima e degli altri operai, che erano stati incaricati della potatura degli alberi presenti sul piazzale della conceria da un'azienda agricola del circondario.

giovedì 23 febbraio 2012

LIVORNO, 23 FEB 2012 E' morto un sub al largo di Castiglioncello e un altro e' stato trasportato all' ospedale di Pisa, dove sara' sottoposto a terapia in camera iperbarica. sembra che i due sub, dipendenti di una ditta di manutenzione stessero lavorando a una boa a circa un miglio dalla costa. Secondo una prima ricostruzione la vittima sarebbe stata colpita da malore, il collega avrebbe tentato di aiutarlo e avrebbe dato poi l'allarme al 113.


Rovigo 23 febbraio 2012 . E' morto Graziano Polizzi un operaio di 47 anni di Bologna. Polizzi è precipitato dal tetto in eternit su cui stava lavorando: stava sistemando un’antenna, ma per cause in corso di accertamento è caduto da un altezza di circa 15 metri morendo in pochissimo tempoo. La tragedia in tarda mattinata: sembra che la vittima si fosse tolta per un attimo l'imbragatura e sfortuna ha voluto che proprio in quel momento abbia ceduto la lastra su cui era appoggiato.
Sono intervenuti sul posto sia i carabinieri della stazione di Occhiobello, sia gli operatori della Spisal che della Direzione provinciale del lavoro di Rovigo.
Sul posto sono arrivati i soccorsi, assieme a un eliambulanza da Bologna, ma purtroppo non c'era più niente da fare se non di constatarne la morte.

mercoledì 22 febbraio 2012

E' morto Arcangelo Mennillo nell'entroterra napoletano

NAPOLI 22 febbraio 2012 E' morto Arcangelo Mennillo, un operaio di 45 anni. Mennillo è morto a causa di un infortunio sul lavoro avvenuto nell’area Asi di Caivano, nell’entroterra di Napoli, e stava lavorando nell’ex stabilimento della Cirio, oggi Effequattro Spa.
Mennillo è stato colpito dal braccio meccanico di un bobcat mentre stavano caricandolo su un camion ed è purtroppo morto sul colpo.

martedì 21 febbraio 2012

E' morto Silvano Delle Case cadendo da un mezzo spargisale in autostrada. E' morto Flavio Montagnani a Grosseto

Genova, 21 feb. E' morto Silvano Della Casa un operaio. Della Casa è caduto dalla scaletta dell'attrezzatura di un mezzo spargisale per cause che sono in corso di accertamento. E' stata inutile l'immediata attivazione dei soccorsi sanitari da parte del personale di Autostrade per l'Italia presente sul luogo della tragedia. Le ultime notizie parlano anche di un possibile malore che lo ha colpito.


Grosseto 20 febbraio 2012 E' morto Flavio Montagnani, operaio 41 anni. Montagnani è morto è morto nel pomeriggio mentre lavorava con un mezzo meccanico alla Vibralcementi di Grosseto. La tragedia poco dopo le 18.30.
Secondo alcune testimonianze, Montagnani stava sostituendo un vetro alla cabina di una gru quando, inavvertitamente, ha azionato il mezzo e il braccio della gru lo ha colpito provocandogli lesioni mortali.
Montagnani lavorava alla Vibralcementi da cinque anni ed era molto conosciuto in città per aver giocato a calcio a livello professionistico nella squadra del Grosseto

lunedì 20 febbraio 2012

E' morto Damir Kulji un operaio croato in una fabbrica del bresciano. E' morto Gianni Colalongo a Loreto

Brescia 20 febbraio 2012 E' morto Damir Kulji operaio croato di 44 anni a Castegnato.
La tragedia questa mattina verso le 6 in una ditta della zona. Kulji sarebbe rimasto schiacciato da un pesante pezzo di metallo sganciatosi dal carroponte. Con 4 morti purtroppo anche quest'anno la provincia di Brescia si sta confermando quella con più morti sui luoghi di lavoro. L'anno scorso con 22 morti, ha condiviso la maglia nera con Torino.

Ancona E' morto Gianni Colalongo un operaio di 47 cadendo dal tetto della fabbrica per verificarne le condizioni dopo l'eccezionale nevicata dei giorni scorsi. Lo strato di eternit di copertura ha però ceduto, e ha fatto cadere Colalongo a terra da dieci metri d'altezza e purtroppo è morto sul colpo, ma è stato trovato dai carabinieri 12 ore dopo la segnalazione della scomparsa.

sono morti 3 militari in missione in Afghanistan

Afghanistan Sono morti Francesco Currò, Luca valente e Francesco Paolo Messineo
I tre giovani militari sono morti nell'area di Shindad, in Afghanistan, in conseguenza di un incidente stradale avuto con un "lince". I militari facevano parte di una pattuglia che a bordo di alcuni veicoli si stava recando a compiere un'attivita' operativa. Sono tre soldati appartenenti al 66esimo reggimento di stanza a Forlì. Un altro soldato sarebbe rimasto ferito. Il mezzo, era impegnato nel recupero di un'unità e nell'attraversare un corso d'acqua", riferisce il comando del contingente italiano, "si è ribaltato intrappolando al suo interno tre dei militari dell'equipaggio che sono successivamente morti". Con queste tre vittime sono 49 i militari morti in Afghanistan dall'inizio della missione. L'anno scorso i morti in Afghanistan sono stati 9

sabato 18 febbraio 2012

E' morto Alberto Martello operaio di 41 anni

MANTOVA, 17 Febbraio 2012 E' morto Alberto Martello un operaio di 41 anni. Martello è morto mentre stava provando un mezzo anfibio nel lago Superiore di Mantova.
La vittima era un dipendente delle Officine Marconi, azienda specializzata nella costruzione e riparazione di veicoli militari. Oggi pomeriggio Martello si trovava con alcuni colleghi in riva al lago per provare un mezzo anfibio. Ad un tratto ilmezzo acquatico, nello scendere, ha impattato violentemente contro la superficie dell'acqua tanto che la vittima per il contraccolpo, ha sbattuto violentemente l'addome contro la plancia di comando. Martello è caduto nell'acqua gelida mentre scendeva. E' stato subito soccorso dai colleghi che lo hanno portato in una vicina cascina dove ha poi perso conoscenza. Un'ambulanza del 118 l'ha trasportato all'ospedale Carlo Poma di Mantova ma purtroppo e' morto nel tragitto stroncato probabilmente da un'emorragia interna.

Articolo sull'Osservatorio del giornalista del Resto del Carlino Gabriele Mignardi

Lettera anonima di un operaio metalmeccanico

Da: Federico Giusti giustifederico@libero.it
A:
Data: Dom 12 Feb 2012 4:11 pm
Oggetto: LETTERA DI UN OPERAIO METALMECCANICO



Vi allego la lettera di un operaio vi chiediamo di pubblicarla/diffonderla a firma di anonimo operaio metalmeccanico. Anonimo per non subire ritorsioni . . .
Grazie



Ero tornato da poche ore, l’ ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l’ ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L’ ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L’ ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L’ ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’ università.
L’ ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
L’ ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’ età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.
Ma mi è mancata l’ aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “La Stampa" di Torino, ho letto l’ editoriale del prof. Mario Deaglio. Nell’ esposizione del professore, i "diritti dei lavoratori" diventano "componenti non monetarie della retribuzione", la "difesa del posto di lavoro" doveva essere sostituita da una volatile "garanzia della continuità delle occasioni da lavoro", ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del "tempo libero in cui spendere quei salari", ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e le 18,00 di martedì 27 luglio 2010).
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’ aria.

Sono salito sull’ auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
Sono corso a casa dei miei genitori, l’ ho visto per l’ ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.
ODORAVA DI DIGNITA’.

venerdì 17 febbraio 2012

Brescia 16 febbraio 2012 E' morto Roberto Bertola agricoltore di 65 anni

Brescia 16 febbraio 2012 E' morto Roberto Bertola agricoltore di 65 anni. Terribile morte di Bertola che è rimasto stritolato dal cardano del suo trattore La vittima era uscito intorno alle 16 per compiere lavori agricoli nel suo podere. I familiari non vedendolo rientrare hanno lanciato l’allarme. La macabra ieri sera. Il corpo di Bertola è stato trovato straziato, a fianco del trattore. L'ipotesi più plausibile dei Vigili del Fuoco è che Bertola, nel tentativo di agganciare il carro al trattore si rimasto agganciato con la manica del giubbotto nel cardano.
Sono già due i morti sul lavoro in provincia di Brescia che speriamo non continui ad avere anche quest'anno il triste primato di prima provincia in Italia per morti sui luoghi di lavoro.

giovedì 16 febbraio 2012

E' morto il Vigili del Fuoco Maurizio Cheli in provincia di Firenze. E' morto un 67enne cadendo da un camion

Firenze 16 febbraio 2012 E' morto Maurizio Cheli vigile del fuoco di 29 anni ieri notte a Pontassieve. Cheli era in servizio presso il Comando Provinciale di Firenze, ed è deceduto durante un intervento di soccorso. Non siamo ancora a conoscenza delle modalità della tragedia

Perugia 16 febbraio 2012 E' stato dichiarato clinicamente morto all'Ospedale di Perugia l'operaio di 67 anni che ieri pomeriggio era stato ricoverato all’ospedale di Perugia dopo essere caduto da un camion mentre stava lavorando a Macchie di Castiglione del Lago. Dopo essere caduto, l'anziano operaio era stato soccorso dal 118 e condotto al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia in codice rosso ma purtroppo oggi pomeriggio lo sfortunato operaio è deceduto.

mercoledì 15 febbraio 2012

E' morto dopo un mese d'agonia Giorgi Dimostrov

15 febbraio 2012 Massa Carrara E' morto dopo quasi un mese Giorgi Dimotrov, di 22 anni. Dimotrov era uno degli operai rimasti feriti dall'esplosione del metanodotto in località Mulino di Riccò, nel comune di Tresana. Il povero giovane di nazionalità bulgara è morto oggi all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, nel reparto grandi ustionati, Anche il padre del giovane era rimasto coinvolto, riportando alcune ustioni lievi. Dimotrov era uno dei tre feriti gravi; gli altri feriti sono Francesco Panfino e Maria Santini.

martedì 14 febbraio 2012

E' morto Luigi Penna a De Lisi di San severo di Foggia

Foggia 14 febbraio 2012 E' morto Luigi Penna operaio di 55 anni a De Lisi San Severo. Penna ha perso la vita molto probabilmente, nel tentativo di liberare il tetto del capannone dell'azienda dall'abbondante nevicata di questi giorni a causa probabilmente della struttura che non ha letto il suo peso e quello dello strato di neve ed è precipitato nel vuoto da un'altezza di oltre 10 metri. A nulla sono valsi i soccorsi giunti immediatamente sul posto Sulla tragedia stanno indagano i carabinieri e il servizio di vigilanza dello Spesal della Asl di Foggia.

venerdì 10 febbraio 2012

E' morto Alfredo Marcellini un operaio di 58 anni in provincia di Roma

ROMA 9/2/2012 E' morto Alfredo Marcellini operaio di 58 anni a Montecompatri, alle porte di Roma. Marcellini lavorava in un'impresa edile che stava lavorando alla costruzione di un capannone: la tragedia provocata da un contatto tra alcuni cavi elettrici e un'impastatrice che ha folgorato Marcellini. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabinieri della stazione di Colonna.

giovedì 9 febbraio 2012

E' morto carlo Bernasconi di 46 anni

ROVIGO 9 febbraio 2012 E' morto Carlo Bernaccioni marittimo di 46 anni. La tragedia al largo del rigassificatore offshore. Bernaccioni è morto schiacciato da una cassa di acciaio a bordo di un rimorchiatore oggi pomeriggio a bordo di un rimorchiatore che portava dei pezzi meccanici verso una nave metaniera battente bandiera danese. La gigantesca nave ferma da alcuni giorni per il maltempo è stata affiancata dal rimorchiatore oceanico «San Giorgio» per un trasbordo di materiale meccanico che serve ad unire i tubi con cui si effettua il trasbordo del metano liquido dalla nave cisterna al rigassificatore. Sembra che Bernasconi sia rimasto schiacciato da una cassa di acciaio sollevata da una delle gru di bordo. Le cause dell'incidente sono al vaglio del magistrato e dei militari della Guardia costiera di Chioggia. Purtroppo Bernasconi è morto per arresto cardiocircolatorio a bordo di una motovedetta che lo stava riportando a terra.

lunedì 6 febbraio 2012

Terribile morte di un operaio a Sciacca. E' caduto in una vasca piena di calce viva.

Agrigento E' morto Domenico Fravolini operaio di 61 anni. Una morte terribile quella di Fravolini che è morto cadendo in una vasca piena di acqua e calce. La tragedia a
Sciacca, quasi al confine con il territorio di Menfi. Purtroppo non c'è stato nulla da fare quando sono intervenuti le ambulanze e i Carabinieri.

6 febbraio 2012 Reggio Calabria E' morto Francesco Conte un giovane operaio nel pomeriggio di oggi a Rizziconi. Il povero giovane è morto folgorato da una scarica elettrica mentre stava cercando di recidere un cavo di rame pensando che non fosse collegato alla rete elettrica. Francesco e' morto sul colpo.

sabato 4 febbraio 2012

Avellino 4 febbraio E' morta Anna Maria Di Cristo, 46 anni

Avellino 4 febbraio E' morta Anna Maria Di Cristo, 46 anni. La Di Cristo è stata schiacciata dalla sera crollata sotto il peso della neve ed è morta sul colpo, travolta dalla pesante struttura in alluminio. La vittima era proprietaria di una serra per la coltivazione di fiori a Pietradefusi. Stamattina intorno alle 10,15 si era andata a verificare la stabilità della struttura dopo le abbondanti nevicate che da due giorni stanno interessando la zona. Vigili del fuoco e carabinieri superando molte difficoltà sono riusciti a raggiungere il luogo della tragedia, una zona rurale distante alcuni chilometri dal centro abitato ma non hanno potuto che constatare la morte della sfortunata donna.

FROSINONE. E' morto Domenico Martino di 62 anni. Martino è rimasto schiacciato sotto un capannone agricolo crollato sabato pomeriggio sotto il peso della neve. Il capannone utilizzato come rimessa per trattori e materiale agricolo.

18 ragioni per dire NO all'abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori

Dove non c'è l'Articolo 18 dello statuto dei lavoratori (che protegge contro il licenziamento senza giusta causa e giustificato motivo) ci sono più morti e infortuni gravi sui luoghi di lavoro



Presidente Monti e Ministra Fornero l’articolo 18 non annoia ma dà dignità a chi lavoro









18 ragioni per dire no all’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori

Premessa
Come tutti gli umani anche i datori di lavoro e i superiori non sono tutti degli stinchi di santo
Con una scusa potrai essere licenziato se:

1) sciopererai contro l’azienda o per il contratto ( i precari non scioperano mai pena il mancato rinnovo)
2) Sei donna e vuoi fare più di un figlio (ricordiamoci dei licenziamenti in bianco fatti firmare dalle giovani donne)
3) Ti ammali di una patologia invalidante e hai ridotto le tue capacità lavorative
4) Passi un periodo di vita difficile e non dai il massimo
5) Hai acciacchi ad una certa età che riducono le tue prestazioni (ed è molto probabile con l’allungamento dell’età lavorativa voluta dal Suo governo
6) Sei “antipatico” al proprietario o ad un capo che ti mettono a fare lavori meno qualificati e umilianti (mobbing)
7) Chiedi il rispetto delle norme sulla sicurezza (nei luoghi di lavoro dove non
esiste l’articolo 18 gli infortuni gravi e i casi mortali sono molti di più)
8) Rivendichi la dignità di lavoratore, di uomo e donna.
9) Sei politicamente scomodo (ricordiamoci dei licenziamenti e dei reparti confine degli anni 50 e sessanta)
10) Non ci stai con i superiori
11) Contesti l’aumento del ritmo di lavoro
12) T’iscrivi ad un sindacato vero (su 1000 lavoratori richiamati alla FIAT di Pomigliano non uno è iscritto alla FIOM)
13) Appoggi una rivendicazione salariale o di miglioramento delle condizioni di lavoro
14) Fai ombra al superiore e se pensa che sei più bravo di lui e puoi prenderne il posto (a volte comandano più del proprietario)
15) Hai parenti stretti con gravi malattie e hai bisogno di lunghi permessi
16) Non sei più funzionale alle strategie aziendali
17) Reagisci male ad un’offesa di un superiore
18) Dimostri anche allusivamente una mancanza di stima verso il capo e il proprietario
Ne avre altre ma sono 18 come l’articolo che volete abolire o stravolgere.
Molte di queste situazioni le ho toccate con mano nei miei quarant’anni di lavoro in fabbrica e alcune altre riportate dalla stampa

Se il Presidente Monti e la Ministra Fornero rispondono in merito a quanto ho scritto spiegando ai lavoratori italiani cosa faranno contro queste potenziali discriminazioni, mi convinceranno sull’abolizione dell’articolo 18. Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com

giovedì 2 febbraio 2012

Muore a 76 anni schiacciato da una pala meccanica in un magazzino nel materano

Matera E' morto un uomo di 76 anni di cui non si conosce ancora l'identità che stava lavorando su di una pala meccanica. La vittima che si trovava da solo al momento dell'accaduto, è rimasto schiacciato da una pala in un magazzino. Ad accorgersi della tragedia i figli, che non vedendolo rientrare all'ora di pranzo si sono recati sul posto trovando morto.Immediatamente avvisati i soccorsi, i sanitari del 118 hanno potuto solo constatare la morte. Ora sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso.
Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari del 118 anche i vigili del fuoco di Policoro e i Carabinieri della compagnia locale.

No all'abolizione dell'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che viete il licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo

Io personalmente non voterò più nessun partito che darà il consenso per l’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che vieta il licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Un governo senza nessuna legittimazione democratica espressa dal voto si permette con molta leggerezza di stravolgere la vita di milioni di donne che non “si annoiano” di certo col loro triplo lavoro. Non si annoiano neppure gli uomini e i giovani precari che hanno bisogno di sicurezza di una vita decente e non una spada di Damocle sulla testa che può rimettere in discussione la loro dignità in qualsiasi momento. Ministri che cambiano idee in ogni momento, che una volta piangono, l’altra buttano il sasso poi lo ritirano, per ricominciare da capo subito dopo per vedere se c'è un calo di tensione di chi si oppone. Chi voterà per un peggioramento così radicale per i lavoratori sarà responsabile delle loro future condizioni. Anche oggi con l'Articolo 18 licenziano milioni di persone. E allora perchè insistono tanto? Perchè vogliono rendere in semi schiavitù il mondo del lavoro. Perchè vogliono che la democrazia si fermi all’ingresso della fabbrica. Non vogliano l’articolo 18 per cacciare fuori dalla fabbrica e da tutti i luoghi di lavoro i lavoratori chi non si adeguano ad un modello liberista e che rivendicano il diritto di esprimere un’opinione sulle strategie aziendali. Non lo vogliano per spaventare i lavoratori più battaglieri e cacciarli via se s’iscrivono o appoggiano sindacati scomodi, come stanno facendo alla FIAT di Pomigliano D’Arco dove su centinaia di lavoratori richiamati non uno è iscritto alla FIOM. Non lo vogliono così i lavorati potranno morire per infortuni sul lavoro anche nelle Fabbriche grandi e non solo in quelle piccole dove spesso la Sicurezza è inesistente proprio perchè ricattati dal possibile licenziamento se ne viene contestata la mancanza. E questo viene fuori con evidenza nei 4 anni di monitoraggio dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro: nelle fabbriche più piccole e dagli artigiani si muore di più per mancanza dell'articolo 18 che fa diventare muti come pesci i lavoratori anche sulla sicurezza.
Non lo vogliano per poter espellere chi è malato seriamente. Non lo vogliono per poter licenziare con una scusa chi non è più capace di mantenere i ritmi imposti dall’azienda. Non permettiamo che un governo di banchieri e di grandi burocrati che non sanno neppure cosa vuol dire "fatica" di lavorare si permettono di sconvolgere la vita di persone che vivono con 1000 e poco più di euro al mese.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?