morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 31 marzo 2020

Muore giovane operaio di coronavirus di una grande fabbrica del napoletana

giovane operaio di una fabbrica di Arzano. I sindacati: “Sicurezza non garantita”. Anche gli operai stanno pagando un prezzo altissimo, per la mancata sicurezza sui luoghi di lavoro

lunedì 30 marzo 2020

Muore trasfertista di 63 anni cadendo in una buca in un cantiere in Bulgaria. e ancora lavorava, e all'estero poi.

Un operaio cilentano, Gerardo Di Muoio è deceduto ieri in un incidente sul lavoro in Bulgaria. Il 63enne era impegnato nei lavori di costruzione del gasdotto Balkan Stream a Pleven, settima città più popolosa della Bulgaria. L’operaio cilentano stava alla guida di un mezzo escavatore quando si è verificato l’incidente e sarebbe caduto in una profonda buca. E’ in corso un’indagine da parte delle forze dell’ordine bulgare per cercare di ricostruire bene quanto accaduto. I familiari hanno preso la notizia nella tarda mattinata di sabato.

sabato 28 marzo 2020

Muore operaio schiacciato da due bobine di carta. Sono diventati 54 i medici morti per il coronavirus, superati i 100 i lavoratori morti di coronavirus

Renato Mercuri è morto questa mattina durante un tragico incidente sul lavoro, aveva 54 anni. La tragedia in un'azienda cartiera di Sermoneta Scalo, in provincia di latina. A quanto si apprende, Mercuri è stato schiacciato da due bobine per lavorare la carta di grandi dimensioni: inutile la corsa dei soccorritori sul luogo della tragedia.

venerdì 27 marzo 2020

Muore a 65 anni, a poco tempo dalle pensione Sebastiano Giannini un netturbino del napoletano dopo una settimana d'agonia: era caduto mentre era al lavoro. Già 46 i medici morti per il coronavirus

Morire a 65 anni senza avere la possibilità d'avere il meritato riposo dopo una vita che si lavora. Sebastiano Giannini di anni ne aveva 65 ed è morto dopoo una settimana di agonia dopo essere cadutoa terra sbattendo il volto, non si capisce se da un automezzo o scivolando a terra da solo. Gli ultrasessantenni che muoiono per inofrtuni sul lavoro sono tutti gli anni circa il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Un numero pazzesco di medici è morto già per il coronavirus: sono già 46 in tutta Italia, non solo negli ospedali, ma anche tra i medici di famiglia

giovedì 26 marzo 2020

Tre morti sui luoghi di lavoro il 25 marzo; già 36 i medici morti per il coronavirus

Sono 3 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro il 25 marzo, Nelle province di Bolzano, Trapani e Medio Campisano. orribile morte di Vito oddo di soli 50 anni che è rimastro stritolato da un macchinario. A Bolzano muore un bosciaolo travolto dall'albero che tagliava, nel Medio Campisano un agricoltore è rimasto schiacciato da una macchina agricola. Continua la strage di medici vittime del coronavirus; sono diventati 36 dall'inzio dell'epidemia. Tra questi molti medici di famiglia, ma ormai sfioriamo già i cento morti tra i lavoratori uccisi da questa che è a tutti gli effetti una peste

sabato 21 marzo 2020

4 lavoratori morti sui luoghi di lavoro il 20 marzo. orribile morte di un operaio di 26 anni schiacciato da un rullo. Arrivano a 54 i lavoratori morti per il coronavirus, a molti probabilmente non sarà riconosciuto l'infortunio

Quattro i lavoratori morti. un 26enne muore in una fabbrica di Pontecaiano Faiano in provincia di Salerno. Muore travolto da un muletto nel veneziano, un quarantenne marocchino schiacciato dal trattore a lamezia Terme, perde la vita anche 78enne, morto dopo 9 giorni di agonia travolto dall'albero che tagliava 112 + (54 lavoratori morti a causa del coronavirus, un conto ancora parziale che sto cercando di aggiornare), morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. (+54 lavoratori, tra di questi 17 medici, operatori sanitari morti coronavirus, già una decina anche i parroci morti, farmacisti, poliziotti/a, carabinieri ecc. cominciamo anche il monitoraggio di queste vittime, l’INAIL considera i propri assicurati morti a causa del coronavirus, come morti per infortuni sul lavoro, noi aggiungiamo anche gli altri che svolgono altri lavori, e che sono rimasti contagiati per il lavoro svolto) 240 con i morti sulle strade in itinere, sono già 23 gli schiacciati dal trattore dal 1° gennaio

venerdì 20 marzo 2020

Altri due lavoratori morti sulle strade, altri 35 morti col coronavirus (ma la conta è parziale) Mandatemi segnalazioni di lavoratori morti col coronavirus

La strage continua, questo maledetto virus poi sta mettendo in discussione la nostra "civiltà". Ho cominciato a monitorare anche queste vittime morte mentre lavoravano per gli altri.

giovedì 19 marzo 2020

25 lavoratori sono già morti per il coronavirus. rendiamo omaggio al medico Luigi Fasoli tornato a lavorare per dare una mano ai suoi colleghi in ospedale

Sono gia 25, ma il numero è in difetto, i lavoratori morti in servizio a causa del coronavirus. L'Inail considera i suoi assicurati morti in servizio per il coronavirus come morti per infortuni sul lavoro. Noi cominciamo a monitorarli tutti, anche i non assicuratori INAIL: tra queste vittime ci sono postini, poliziotti, medici, infermieri, operatori sanitari, baristi, spazzini ecc. calano sui luoghi di lavoro per infortuni gli altri lavorratori che muoiono sui luoghi di lavoro, apprendiamo della morte di un altro agricoltore schiacciato dal trattore in Sicilia

martedì 17 marzo 2020

Si ribalta con l'escavatore mentre posa dei tubi,

E' successo ad Albions, in Val Gardena, dove l'uomo stava lavorando nel suo maso per posare dei tubi di plastica con il suo piccolo escavatore. Si è ribaltato l'escavatore che l'ha schiacciato. Nonostante l'arrivo tempestivo dei soccorsi non c'è stato niente da fare

domenica 15 marzo 2020

Due morti schiacciati dal trattore anche il 15 marzo, sono così diventati già 20 dall'inzio dell'anno

Continua la strage nella strage degli agricoltori schiacciati dal trattore anche il 15 marzo. le due vittime sono della provincia di Venezia e di Arezzo. Sono diventati 20 i morti in modo così atroce dall'inzio dell'anno. E' una strage della quale non vogliono occuparsi: un lavoratore su 5 muore sui luoghi di lavoro schiacciato da questo autentico killer chiamato trattore

giovedì 12 marzo 2020

MUORE SCHIACCIATO DAL TRATTORE, E' LA CENTESIMA VITTIMA DALL'INIZIO DELL'ANNO

Con la morte di armando Vella, morto nel frusinate arriviamo a contare 100 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 210 con i morti sulle strade e in itinere. il coronavirus sta rallentando il numero di morti, ma anche 100 sono un numero enorme. Vella è il 18esimo agricoltore schiacciato dal trattore dall'inizio dell'anno. ricordiamo anche oggi l'orribile morte di un operaio ghanese addetto alle pulizie, ma morto stritolato da un ingranaggio, era un lavoratore in appalto. Questi lavoratori sono senza nessuna tutela e diritto sindacale, possibili di licenziamento se svolgono lavori pericolosi. Come mai è stato stritolato da un ingranaggio se si legge che era un addetto alle pulizie? Il povero operaio era assunto da una cooperativa esterna del mantovano, e la ditta è a Carpi di Modena. com'è ridotto il mondo del lavoro di questi tempi.

mercoledì 11 marzo 2020

Orribile morte di un operaio ghanese a Carpi di Modena. Sono stati due i morti sui luoghi di lavoro il 10 marzo

Il 10 marzo sono morti due lavoratori: un operaio di 40 anni è morto a Carpi di Modena, è un addetto alle pulizie che è morto stritolato dagli ingranaggi di un macchinario a Carpi di Modena. la seconda vittima è un autotrasportatore che si è scontrato col suo tir con un altro, lo scontro in Piemonte

martedì 10 marzo 2020

Sul lavoro col coronavirus si muore meno. L’unico aspetto positivo di questa situazione davvero incredibile anche per uno come me che ne ha già viste tante. Il virus ha messo in luce la nostra fragilità, ci fa sentire tutti impotenti, cosa che la nostra arroganza di umani ritenevamo impossibile: scienza, religione, tecnologia, filosofia e arte messe a tacere da esserini che stanno a milioni sulla punta di uno spillo. La sua strategia di sopravvivenza è molto sofisticata e intelligente, ci usa, usa il nostro corpo per riprodursi. Del resto siamo noi che ci nutriamo, senza averne la necessità dei corpi che hanno a disposizione e “loro” gli alieni ne hanno approfittato subito. Diventiamo stupidi contenitori per la loro espansione. Probabilmente è stato un pipistrello mangiato semicrudo in qualche remota regione del mondo a portare la nostra civiltà a una svolta impossibile: crollano borse, vengono limitate le nostre libertà individuali. Chiusi nelle nostre case, a meditare su un modello di sviluppo che ci ha messo contro la Natura, vedere le persone che ci circondano come nemici della nostra salute. Bravi umani le opere: "Gaia sta morendo del 1984 e autoritratto rifiutista

sabato 7 marzo 2020

eppur si muore di lavoro anche col coronavirus

Quella dei lavoratori è una strage silenziosa di cui nessuno si interessa. Dall'inzio di marzo in soli sei giorni sono morti 11 lavoratori sui luoghi di lavoro e più di altrettanti sulle strade e in itinere. Anche ieri hanno perso la vita indue, come il giorno precedente e quello prima....e prima... Del resto risulta impossibile in questo periodo di coronavirus che i media decicano attenzione a questa strage. figuriamoci i politici che mai si sono interessati in questi 12 anni di monitoraggio e attenzione al fenomeno. Ma non ci arrendiamo

venerdì 6 marzo 2020

DUE ANZIANI DI 72 ANNI MORTI IERI 5 MARZO PER INFORTUNI SUL LAVORO

sI CONTINUA A MORIRE SUL LAVORO ANCHE IERI HANNO PERSO LA VITA IN DUE, E A 72 ANNI, IN PROVINCIA DI ROMA è MORTO IN UN'AUTOFFICINA IL PADRE DEL TITOLARE CHE DAVA UNA MANO, C'E' STATA UN'ESPLOSIONE. PERDE LA VITA DILANIATO DALLE LAME DI UNA MOTOZAPPA UN ALTRO 72ENNE IN PROVINCIA DI AVELLINO

giovedì 5 marzo 2020

Col coronavirus una strage ancora di più dimenticata: dopo i tre morti del 3 marzo altri due il 4, tra di questi un 15enne schiacciato dal trattore

Continua la strage, che di questi tempi di "peste" è ancora più dimenticata. sono due i morti anche il 4 marzo, dopo i tre di ieri, e i sette dall'inzio di marzo. Ieri hanno perso la vita in due: in sardegna un ragazzino di 15 anni è stato schiacciato dal trattore ; probabilmente, come l'altro di 16 anni, morto tre giorni fa era a casa da scuola per il coronavirus e ha dato una mano nell'azienda di famiglia. l'altra vittima nel mantovan: un operaio era addetto alla segnaletica stradale ed è stato travolto da un tir che non l'ha visto.

martedì 3 marzo 2020

Tre morti sui luoghi di lavoro il giorno 3 marzo: due schiacciati dal muletto e una caduta dall'alto

Sono tre i morti anche il tre marzo: nelle province di Verona dove è morto schiacciato da un muletto un autotrasportatore, a Mantova è morto Giuseppe Martino, cadendo dall'alto mentre stava imbiancando uno stabile del 400, a Vercelli è morto un giovane di 32 anni schiacciato da un muletto, anche questa vittima è un autotrasportatore. Arriviamo così a contare 91 morti sui luoghi di lavoro e oltre 190 con i morti sulle strade e in itinere dall'inizio dell'anno.

domenica 1 marzo 2020

Report morti sul lavoro nei primi due mesi del 2020

Sono stai 86 morti sui luoghi di lavoro nei primi due mesi del 2020, erano 100 nei primi due mesi del 2019, il calo è del 14%. Ma non facciamoci ingannare dai numeri, è ancora presto per dire che c’è un’inversione di tendenza, nel 2019 e 2018 abbiamo avuto un numero di morti altissimo. Le morti come sempre, da quando ho aperto l’Osservatorio sono concentrate per la maggior parte in tre categorie: in agricoltura, che vede già 15 morti schiacciati dal trattore, le cadute dall’alto in edilizia e nell’autotrasporto per incidenti. Qui sotto la situazione delle varie regioni e province italiane. Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro 1 marzo 86 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno e 183 con i morti sulle strade in itinere, sono già 15 gli schiacciati dal trattore dal 1° gennaio L’unico sito in Italia che monitora in tempo reale i morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 Curatore Carlo Soricelli tecnico metalmeccanico in pensione e pittore sociale da 50 anni Su Facebook https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province sono esclusi i morti in itinere e sulle strade, tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. SICILIA 11 Palermo (2), Agrigento (3), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (), Messina (), Ragusa (3), Siracusa (2), Trapani‎ (1) PIEMONTE 11 Torino (2), Alessandria (1), Asti (2), Biella (), Cuneo (4), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli ().Lombardia 11 Milano (2), Bergamo (1), Brescia (3), Como (), Cremona (1), Lecco (), Lodi (3), Mantova (), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (), Varese () CAMPANIA 9 Napoli (2), Avellino (1), Benevento (2), Caserta (2), Salerno (2) EMILIA ROMAGNA 5 Bologna (), Rimini (). Ferrara () Forlì Cesena () Modena (1) Parma () Ravenna () Reggio Emilia (3) Piacenza (1) VENETO 5 Venezia (), Belluno (1), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (), Verona (2), Vicenza (1). TRENTINO ALTO ADIGE 6 Trento (1) Bolzano (4). PUGLIA 3 Bari (), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (1), Lecce () Taranto TOSCANA 3 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno (), Lucca (2), Massa Carrara (), Pisa‎ (), Pistoia (), Siena () Prato () ABRUZZO 3 L'Aquila (1), Chieti (1), Pescara (1) Teramo () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () MARCHE 3 Ancona (1), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (1). LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (), La Spezia (1), Savona UMBRIA 1 Perugia () Terni (1) CALABRIA Catanzaro (), Cosenza (), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia ()() LAZIO 1 Roma (), Viterbo () Frosinone (1) Latina () Rieti () SARDEGNA 1 Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (). Sulcis iglesiente () ) FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Pordenone (1) Trieste () Udine () Gorizia() LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (), La Spezia (1), Savona () Molise Campobasso (), Isernia (). VALLE D’AOSTA ()

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?