morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 28 febbraio 2010

E' MORTO ADOLFO NATILLA DOPO PIU' UN MESE DI COMA

Bari E' MORTO ADOLFO NATILLA OPERAIO EDILE DIi 32 ANNI. ADOLFO rimase gravemente ferito in un incidente avvenuto a Bari il 21 gennaio scorso quando cadde al suolo trascinato da un montacarichi, mentre era al lavoro in un edificio in via Argiro, nel centro cittadino. Subito dopo l’incidente, Adolfo che era al suo primo giorno di lavoro, fu portato in coma al Policlinico dove è rimasto per tutto questo tempo nel reparto di rianimazione. Dopo aver appreso della morte del loro congiunto, alcuni parenti in preda alla disperazione hanno inveito contro i medici battendo pugni e calci contro la porta della rianimazione; la tensione si è stemperata poco dopo, con l’arrivo dei carabinieri.

sabato 27 febbraio 2010

E' MORTO FRANCESCO MAGRO EDILE DI 26 ANNI RIMASTO FERITO IERI A SAN VITO LO CAPO

27 febbraio Trapani E’ morto Francesco Magro, operaio edile di 26 anni. Francesco era rimasto ferito gravemente ieri in un incidente sul lavoro a San Vito Lo Capo. Il giovane, originario di Buseto Palizzolo, è morto in serata. Magro stava eseguendo dei lavori su una palazzina in costruzione ed è precipitato da un’altezza di circa sei metri, riportando un forte trauma cranico. Sull’incidente indagano i carabinieri e gli ispettori dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani.

venerdì 26 febbraio 2010

E' MORTO AURELIANO SCARTOZZI CADENDO DA UNA SCALA A GROTTAMARE DI ASCOLI PICENO. E' MORTO GINO COLLELUORI A ATRI DI TERAMO

Ascoli Piceno 25 febbraio E’ morto Aureliano Scartozzi cadendo da una scala mentre era intento a svolgere alcuni lavori di carpenteria. Aureliano pensionato grottammarese di 76 anni, nel primo pomeriggio di giovedì 25 febbraio stava installando un piccolo ponteggio sul terrazzo al secondo piano della sua abitazione, in via Marconi. L’anziano avrebbe perso l’equilibrio, rovinando a terra dopo un volo di oltre 5 metri e battendo fortemente il capo.Chi ha assistito alla scena ha chiamato prontamente il 118. I sanitari sono intervenuti nel giro di pochi minuti, ma non c’è stato nulla da fare. L’uomo sarebbe morto sul colpo. Sul posto Carabinieri e tecnici dell’Asur hanno eseguito le verifiche del caso. Sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco chiamati per rimuovere il manufatto, ormai pericolante, al quale l'uomo stava lavorando.

Teramo E’ morto Gino Colleluori, 74enne agricoltore residente a contrada Sant'Ilario di Atri, e' morto oggi intorno alle 13 a causa dell'incendio scoppiato nel fienile della sua casa di campagna. Ignote le cause del rogo. Per l'anziano e' stato inutile il pronto intervento dei sanitari.Egli e' deceduto per le ustioni riportate sul 90 per cento del corpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare l'incendio. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della stazione di Atri e dei vigili del fuoco di Roseto degli Abruzzi al momento dell'incendio l'uomo si trovava nella sua abitazione. Ha tentato di salvare gli attrezzi da lavoro ricoverati nella rimessa agricola quando ha visto le fiamme. Era riuscito a tirar fuori un primo trattore ma e' stato travolto ed ucciso dal fuoco quando ha tentato di mettere in salvo il secondo mezzo agricolo. I carabinieri hanno trovato l'anziano a circa due metri dall'ingresso della rimessa, disteso per terra e con il corpo ustionato.

E' MORTO GIOVANNI MAGLIANI TRAVOLTO DAL TRENO

La Spezia, 25 febbraio 2010 e' morto GIOVANNI MAGLIANI. Chissà quante altre volte, prima delle 12.45 di ieri, Giovanni avrà attraversato quel binario dove vengono ‘parcheggiati’ i treni e che infatti viene chiamato binario morto Arsenale. Giovanni tecnico manutentore delle ferrovie è stato schiacciato dal treno interregionale 11855 che, dal binario morto Arsenale, stava per essere posizionato sul primo binario della stazione centrale da dove sarebbe dovuto partire alle 13.12 per Pisa. Giovanni Magliani era uscito proprio in quel momento, per andare a pranzo, dall’ufficio che si trova in posizione un po’ decentrata rispetto al complesso della stazione, oltre il ponte della Scorza, davanti al capannone del Museo dei trasporti. Il destino si è particolarmente accanito, perché la vittima aveva problemi di udito, tanto che portava un apparecchio acustico. Per questo non ha sentito il treno che procedeva a bassa velocità. Il macchinista, sulla base di una testimonianza raccolta dalla polizia ferroviaria che conduce le indagini, gli avrebbe anche suonato quando ha visto quell’uomo che stava attraversando i binari senza guardare. Giovanni Magliani stava anche contando dei soldi che aveva in mano, circa un migliaio di euro, e questo può averlo ulteriormente distratto.E’ stato un attimo. Il macchinista ha frenato, ma per quanto il convoglio procedesse lentamente, non si è fermato subito e ha trascinato il poveretto per una decina di metri. Nella tragedia si inserisce il dramma dei familiari, ancora all’oscuro dell’accaduto due ore e mezza dopo il fatto. Il figlio Paolo, giornalista, quando ha avuto la notizia che c’era stato un morto alla stazione e si è precipitato sul posto.

mercoledì 24 febbraio 2010

E' MORTO GIUSEPPE MUGAVERO OPERAIO DI 52 ANNI A MILANO

Milano 24 febbraio è morto Giuseppe Mugavero operaio di 52 anni. Incidente mortale sul lavoro a Cornaredo, in provincia di Milano. Un operaio della ditta Sotras, che si occupa di trasporti e spedizioni internazionali, e' rimasto schiacciato da un muletto mentre lavorava nell'azienda in via Copernico. Secondo una prima ricostruzione Giuseppe Mugavero originario di Cerignola e residente a Milano, e' stato investito da un muletto, in fase di manovra, guidato da un collega 35enne. Un impatto che non gli ha lasciato scampo: le ferite alla testa sono risultate troppo gravi e gli uomini del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso. Dell'infortunio si occupa la polizia locale e la Asl.

E' MORTO ARTURO GALLO TRAVOLTO DA UNA BALLA DI FIENO A ROMANS D'ISONZO DI GORIZIA

Gorizia 23 FEBBRAIO E' MORTO Arturo Gallo, agricoltore di 52anni, di Romans d'Isonzo (Gorizia), è morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto nella sua azienda agricola di Fratta di Romans d'Isonzo. Arturo Gallo stava trasportando delle balle di fieno quando, per cause in corso di accertamento, è stato travolto da una rotoballa che lo ha schiacciato. Il corpo senza vita di Gallo è stato trovato dalla moglie che ha dato l'allarme. I sanitari e i Carabineri giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne la morte

lunedì 22 febbraio 2010

E' MORTO GABRIELE GATTO A 24 ANNI A D AVEZZANO D'AQUILA

AQUILA E' 22 FEBBRAIO E' MORTO GABRIELE GATTO DI 24 ANNI. GABRIELE è morto all’alba di ieri, dopo due giorni di coma nel reparto di Rianimazione.
Le condizioni del giovane pugliese, che lavorava per una ditta specializzata nella manutenzione dei mezzi spargisale, erano apparse già gravissime ai primi soccorritori, i medici e il personale del presidio di Montereale del 118. Il ragazzo, trasportato in ospedale, era stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa di lesioni interne definite «significative». Nella notte di sabato il quadro clinico ha subìto un graduale peggioramento. Ieri mattina, poi, la notizia della morte, che ha gettato nello sconforto i familiari i quali avevano sperato, nei giorni precedenti, in un miglioramento delle condizioni del ragazzo. Il corpo senza vita del giovane è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Avezzano dove oggi, con ogni probabilità, verrà eseguita l’autopsia. Sull’incidente indagano i carabinieri. Il giovane operaio, venerdì scorso, stava lavorando alla riparazione di una macchina operatrice spargisale. In particolare, stava effettuando la manutenzione del mezzo insieme a un collaboratore, C.P., di 22 anni, di Ortona. A causa della pioggia battente che cadeva in quel momento, aveva chiesto al proprietario del mezzo, M.M., di Montereale, di spostare il macchinario sotto un balcone, per ripararsi dalla pioggia e, quindi, poter lavorare meglio. Durante la retromarcia, per cause ancora in corso di accertamento, il titolare del mezzo ne ha perso il controllo. Lo spargisale ha schiacciato il giovane contro la serranda di un garage che, tuttavia, ha attutito il colpo. Nonostante questo, dopo le prime indagini diagnostiche, le lesioni del ragazzo sono risultate gravi.

L’INCHIESTA. Il mezzo che ha investito l’operaio è stato posto sotto sequestro e, con ogni probabilità, il magistrato disporrà ora degli accertamenti tesi ad appurare se si sia trattato solo di un incidente oppure se siano ravvisabili comportamenti sbagliati oppure omissioni da parte di terzi.

E' MORTO SCHIACCIATO DA UN CANCELLO TRAVOLTO DA UN CAMION A TREVISO

TREVISO 20 FEBBRAIO E' MORTO EMANUELE ROCCHI schiacciato dal cancello che stava aprendo, sotto la pressione di un camion. Questa la terribile morte di un 38enne di Castello di Godego, Emanuele Rocchi. L'incidente è avvenuto ieri nella ditta Femio Luca & Co di Spinea. Ma la vittima non era un dipendente. I titolari: un amico stava aiutando ad aprire la cancellata.
Rocchi stava chiudendo il cancello della ditta per lasciare uscire un camion. Un'apertura manuale delle inferriate mal calcolata: mentre il mezzo pesante usciva, lui ha tentato di richiudere il cancello e a quel punto la struttura in acciaio è andata ad infilarsi nel sottoruota del camion, poi gli è andata contro, lo ha buttato a terra e compresso con il peso del mezzo pesante che gli è passato sopra. Schiacciato fra l'asfalto e il peso del tir.Vani i soccorsi: sul posto è intervenuta un'ambulanza del Suem che ha trasferito d'urgenza l'uomo all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Non c'è stato niente da fare: Rocchi è morto poco dopo.
La vittima, che lascia una mogie e due bambini di circa un anno, non era un dipendente e nemmeno un socio ma indossava abiti da lavoro: «Era un amico, stava solo dando una mano ad aprire un cancello, nulla di più. Non stava lavorando qui», hanno dichiarato i titolari. Le indagini andranno avani per accertare che non vi fossero forme di lavoro irregolare.

sabato 20 febbraio 2010

E' MORTO FULMINATO MARCELLO GRECO MENTRE POTAVA DEGLI ALBERI NEL LECCESE

LECCE 20 FEBBRAIO E' MORTO MARCELLO GRECO OPERAIO DI 41 ANNI. Marcello Greco, nativo di Torchiarolo (Brindisi) ma residente a Squinzano, è morto folgorato mentre si trovava al lavoro: stava potando degli alberi di ulivo nel giardino di un privato. L'incidente è avvenuto sulla vecchia via per Vernole. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuovo di Lecce.

venerdì 19 febbraio 2010

E' MORTO RENZO VECCHIATO. E' MORTO FRANCESCO CALDERARO PRECIPITANDO DAL TETTO DI UN'AZIENDA AGRICOLA. E' MORTO UN OPERAIO A TORRE MONDOVI' DI CUNEO

18 febbraio Taranto E' MORTO FRANCESCO CALDERARO un operaio di Palagiano, in provincia di Taranto. Francesco è morto intorno alle 15 precipitando dall'impalcatura di un capannone di un'azienda agricola. L'operaio stava effettuando lavori di sostituzione del tetto, in particolare la rimozione di alcune lastre in eternit. I carabinieri della Compagnia di Massafra stanno verificando insieme agli ispettori del lavoro se l'operaio fosse stato assunto regolarmente. In ogni caso hanno riscontrato che l'azienda agricola era totalmente abusiva tanto che un'area di 1.200 metri quadrati e' stata sequestrata.

CUNEO 19 FEB E' MORTO Fabrizio Pagliano un operaio della Cartiera di Torre Mondovi'. l'OPERAIO DI 31 ANNI e' deceduto oggi a causa di un incidente sul lavoro. Secondo i primi accertamenti, un lembo della tuta da lavoro sarebbe stato afferrato da una puleggia che lo avrebbe trascinato sino a soffocarlo. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco ed il 118. Ma per il giovane non c' e' stato nulla da fare.


18 febbraio Treviso E' MORTO Renzo Vecchiato elettricista di 47 anni. Renzo In tarda mattinata ha perso è caduto da una scala da un’altezza di circa tre metri. Ha sbattuto la testa ed è morto sul colpo.L’incidente si è verificato alle 11 circa di questa mattina, in via Castellana a Perdenello di Paese, all’interno del cantiere di una un’abitazione privata.Vecchiato, che lavora per una ditta di Martellago, sempre nel veneziano, la “Live Elettronica”, è caduto a terra ed il tonfo è stato sentito da un collega in quel momento in un locale attiguo.Ha dato l’allarme, ma per l’elettricista non c’è stato nulla da fare. Sul caso stanno effettuando accertamenti i carabinieri di Montebelluna. MAt. C.

giovedì 18 febbraio 2010

E' MORTO GIUSEPPE TERNULLO NETTURBINO DI AUGUSTA DI SIRACUSA

E' MORTO GIUSEPPE TERNULLO NETTURBINO DI AUGUSTA, in provincia di Siracusa. Giuseppe è stato travolto da un automobilista di ventuno anni con un tasso alcolico superiore al limite consentito. La vittima, Giuseppe Ternullo, 52 anni, si trovava assieme a un collega lungo la provinciale 3 che collega Augusta a Villasmundo. Quando e' stato investito stava svuotando alcuni cassonetti dei rifiuti.

E' MORTO GUERINO BERGHELLA AUTOTRASPORTATORE NELL'AUTOSTRADA A14 VICINO AL CASELLO DI PESCARA SUD

Pescara 16 FEBBRAIO E' MORTO GUERINO BERGHELLA AUTOTRASPORTATORE DI 31 ANNI. GUERINO All'alba incidente avvenuto lungo l'autostrada A14 tra i caselli di Pescara Sud ed Ortona dove perde la vita un autotrasportatore. Guerino Berghella, di Lanciano, residente a Fossacesia ha perso il controllo del suo Tir all'altezza del viadotto Brusciano, finendo fuori strada, il mezzo ha rotto il gad rail facendo un volo di 40 metri. Nel terreno sottostante ha provocato una buca di un metro e mezzo. L'uomo è rimasto imprigionato nella cabina accartocciata. Secondo i primi rilievi, la causa potrebbe essere un colpo di sonno. Sono giunti sul posto gli agenti della Polizia Autostradale di Città S.Angelo, i Vigili del Fuoco, i sanitari del 118 ed i mezzi di soccorso meccanico. Il sinistro non ha causato particolari disagi al traffico autostradale. Il Tir trasportava materiale per la Sevel.

mercoledì 17 febbraio 2010

e' morto un meccanico di 73 anni travolto dal trattore che stava riparando a Palazzolo sull'Oglio di Brescia

Un meccanico di 73 anni è morto a Palazzolo sull'Oglio (Brescia) mentre stava riparando un trattore. L'uomo, di Telgate (Bergamo), stava effettuando una saldatura quando, per cause in corso d'accertamento, è stato travolto dal trattore che si è ribaltato. L'anziano è stato ricoverato in ospedale a Brescia dove è morto poco dopo. Della ricostruzione dell'incidente si sono occupati i carabinieri di Palazzolo e i funzionari dell'Asl.

martedì 16 febbraio 2010

E' MORTO GINO LOT CADENDO DA UN'IMPALCATURA A SUSEGANA DI TREVISO

Treviso E' morto Gino Lot mentre stava effettuando alcuni lavori in un locale commerciale in via Conegliano a Susegana, nel quale avrebbe dovuto essere allestita una mostra di prodotti. In particolare Gino doveva effettuare i fori per l’aggancio per di scala a chiocciola che sarebbe stata successivamente posata. Incerta la dinamica dell’infortunio perché quando l’uomo è precipitato con lui non c’era nessuno.Si presume che l’artigiano sia scivolato da un’impalcatura precipitando per oltre 4 metri e schiantandosi al suolo. Inutili i tentativi di soccorso dei sanitari del Suem, il 69enne è morto praticamente sul colpo. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche i Carabinieri di Susegana e i tecnici dello Spisal che stanno cercando di capire cosa possa aver provocato la caduta. Gino Lot, lascia la moglie e due figlie.

sabato 13 febbraio 2010

l'imprenditore e' responsabile della morte di un lavoratore se non vengono rispettate le norme sulla sicu

Un operaio muore in azienda e, nonostante la presenza in cantiere del capocantiere (il quale tuttavia non aveva nessuna delega in materia di sicurezza sul lavoro), la Cassazione Penale con la sentenza n. 46747 del 2009, ha ritenuto responsabile il legale rappresentante dell’azienda. In sostanzia, la presenza di un capocantiere non esclude il ruolo di garanzia del datore di lavoro in mancanza di una delega espressa in tema di sicurezza ed inoltre non esclude l'obbligo di controllo in ordine all'applicazione delle regole previste dal piano di sicurezza per fronteggiare i rischi del lavoro che veniva svolto a settanta metri di altezza. In tal modo, la giurisprudenza ha ribadito un importante e consolidato principio ossia la responsabilità dell'imprenditore per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità fisica del lavoratore discende o da norme specifiche o, quando queste non siano rinvenibili, dalla norma di ordine generale di cui all'art. 2087 c.c., la quale impone all'imprenditore l'obbligo di adottare nell'esercizio dell'impresa tutte quelle misure che, secondo la particolarità del lavoro in concreto svolto dai dipendenti, si rendano necessarie a tutelare l'integrità fisica dei lavoratori. Quindi, le norme dettate in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, tese ad impedire l'insorgenza di situazioni pericolose, sono dirette a tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti derivanti dalla sua disattenzione, ma anche da quelli ascrivibili ad imperizia, negligenza ed imprudenza dello stesso, con la conseguenza che il datore di lavoro è sempre responsabile dell'infortunio occorso al lavoratore, sia quando ometta di adottare le idonee misure protettive, sia quando non accerti e vigili che di queste misure venga fatto effettivamente uso da parte del dipendente, non potendo attribuirsi alcun effetto esimente, per l'imprenditore, all'eventuale concorso di colpa del lavoratore, la cui condotta può comportare, invece, l'esonero totale del medesimo imprenditore da ogni responsabilità solo quando presenti i caratteri dell'abnormità, inopinabilità ed esorbitanza, necessariamente riferiti al procedimento lavorativo "tipico" ed alle direttive ricevute, così da porsi come causa esclusiva dell'evento.

E' MORTO ROCCO PALUMBO UN OPERAIO DI 34 ANNI IN UN CANTIERE DELLA SALERNO REGGIO CALABRIA

E' MORTO ROCCO PALUMBO UN OPERAIO DI 34 ANNI in un incidente sul lavoro avvenuto su un cantiere impegnato nei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. L'operaio e' precipitato da un'impalcatura sul cavalcavia nei pressi della scuola agraria di Palmi riportando gravi ferite ed e' stato trasportato all'ospedale di Polistena, dove e' morto subito dopo. Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Palmi che hanno avviato indagini per ricostruire la dinamica e accertare eventuali responsabilita'. Il sito e' stato posto sotto sequestro.

venerdì 12 febbraio 2010

E' morto Antonio Fiori schiacciato da una pressa a busto Arsizio di M morto Gianfranco Beltrame sotto gli occhi del fratello a Camposampiero di padova

12 febbraio Milano E' morto Antonio Fiori questo pomeriggio, a Magnago, nel Milanese, nelle imeddiate vicinanze di Busto Arsizio. Il fatto è avvenuto attorno alle 12.30 presso la fonderia Focrem lungo la strada statale 527 Bustese, in via Tosi. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco dei distaccamenti di Busto Arsizio e Legnano e i vigili volontari di Inveruno.
Dalle prime informazioni raccolte sul posto sembra che un uomo di 37 anni, Antonio Fiori, di Busto Arsizio, stesse lavorando quando è rimasto schiacciato fra una pressa ed un carrello in metallo. Antonio, sposato, una figlia di appena un anno, è morto sul colpo e a nulla è valsa la corsa dei vigili del fuoco per tentare di estrarre il ferito. Anche ai medici del 118 non è rimasto altro che constatare il decesso sul posto. Bocche cucite sull'accaduto fra i dipendenti della ditta: della ricostruzione dell'incidente si occupano i carabinieri della compagnia di Legnano. Mentre gli altri operai erano in pausa pranzo, l'uomo, che aveva anticipato la sua pausa, era rimasto a lavorare da solo. Accortosi che uno dei carrelli che trasportano la ghisa si era bloccato, ha superato la linea di sicurezza per andare a sbloccarlo. Purtroppo il carrello è ripartito all'improvviso pochi istanti dopo travolgendo l'uomo senza lasciargli scampo.




PADOVA E' MORTO GIANFRANCO BELTRAME SOTTO GLI OCCHI DEL FRATELLO. Gianfranco stava lavorando con il fratello ad una pila di cilindri di cartone pressato quando due pesanti balle di carta, pesanti circa 5 quintali l'una, gli sono cadute addosso schiacciandolo. E' morto così in una fabbrica di Camposampiero, un operaio di 42 anni, Gianfranco Beltrame. L'incidente mortale è avvenuto poco prima di mezzogiorno
nello stabilimento di Camposampiero della Cartiera di Carbonera spa, Gruppo Pro-Gest. Beltrame, celibe, residente a Loreggia, non ha avuto scampo: è morto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso per politraumatismo. In una nota l'azienda della famiglia di Bruno Zago, proprietaria della Cartiera di Carbonera, «si sente vicina alla famiglia di Gianfranco, addolorata e ancora incredula per il tragico destino che ha colpito un collaboratore coscienzioso e un lavoratore attento e generoso. La direzione della Cartiera di Carbonera esprime dolore per l’incidente che questa mattina ha provocato la perdita di Gianfranco Beltrame, uomo posato e cortese, dal modo di fare affabile, lavoratore assiduo e meticoloso. Ritiene che il luogo di lavoro fosse in ordine, ma sulla dinamica dell’incidente sono in corso le indagini delle Autorità, sulle quali non intende interferire minimamente».

E' MORTO UN OPERAIO DI 2 ANNI A SAN PIETRO APOSTOLO DI CATANZAR0O

Catanzaro, 11 feb.E' MORTO C.A Un operaio di 22 anni, C. A. originario di Paola (Cosenza), e' morto oggi in un incidente sul lavoro. Stava lavorando sul letto di un fiume nel Comune di San Pietro Apostolo, vicino al luogo dove pochi giorni fa e' crollato un ponte delle Ferrovie della Calabria. Il giovane stava lavorando su un escavatore che e' scivolato, probabilmente a causa di un cedimento del terreno, finendo nel corso d'acqua. A causa della piena del fiume il suo corpo e' stato trascinato finche' si e' incagliato in alcune sterpaglie nell'acqua. Per recuperarlo ormai cadavere sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e i volontari di un'associazione che stavano operando nella zona per il maltempo.

giovedì 11 febbraio 2010

E' MORTO GIACOMO ROTA A UBIALE CLANESSO DI BERGAMO

BERGAMO E' MORTO GIACOMO ROTA . Giacomo Rota, classe 1943, è morto mentre stava tagliando un albero in fondo a via Ca' Bonorè, dove c'è un vecchio nucleo abitativo, proprio sopra il paese. L'uomo era andato nel bosco per far legna in compagnia della moglie e di un amico. L'incidente è avvenuto quando l'uomo ha deciso di tagliare una grossa pianta che gli è caduta addosso uccidendolo praticamente sul colpo. Sul posto, abbastanza impervio, è intervenuto subito l'elisoccorso del 118, ma il personale medico non ha potuto che constatare il decesso del cinquantasettenne. In azione anche i carabinieri di Almenno San Salvatore. Giacomo Rota, sposato e con due figli, era un operaio in pensione e abitava a Ubiale Clanezzo in via Carimbelli

lunedì 8 febbraio 2010

E' MORTO ALDO FERRARO OPERAIO DI 33 ANNI A REGGIO CALABRIA. E' MORTO G.S UN OPERAIO DI 30 ANNI A SOLBIATE ARNO DI VARESE

Regggio Calabria 8 febbraio E’ morto Aldo Ferraro, operaio di 33 anni. Aldo è morto in un incidente sul lavoro a Reggio Calabria nel cantiere in cui si sta realizzando la diga sul Menta. Ferraro, mentre stava effettuando lavori di sbancamento per interrare un tubo, è stato travolto dal crollo di un muro di contenimento ed è morto sul colpo. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco ed ai carabinieri, sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini per accertare eventuali responsabilità.

VARESE E' MORTO UN OPERAIO DI 30 ANNI a Solbiate Arno, in provincia di Varese. A renderlo noto e' l'Areu, l'azienda regionale emergenza urgenza. Erano circa le 14 quando uomini del 118 sono intervenuti in un'azienda in via Vittorio Veneto dove, G.S., 30 anni, e' stato ucciso da un oggetto metallico, sembra una sbarra, mentre stava lavorando vicino a un macchinario della societa' specializzata in stampaggio di metalli. Ancora da ricostruire la dinamica dell'incidente. Secondo una prima ricostruzione, il giovane metalmeccanico, colpito all'altezza del torace, e' morto sul colpo.

E' MORTO UN AUTOTRASPORTATORE KAZAKO CHE RISIEDE IN GERMANIA

7 FEBBRAIO Reggio Emilia E' morto Ivan Tomahov. igor è rimasto vittima dell'incidente di ieri sera a San Giacomo è un autotrasportatore tedesco di 42 anni originario del Kazakistan. Il suo tir era parcheggiato nel cortile della Padana Tubi. Camminava nel buio, sulla Cispadana. Probabilmente stava andando all'area di servizio per comprare qualcosa da mangiare dopo un lungo viaggio. Ma Igor Tomahov, 42 anni, camionista tedesco, ma originario del Kazakistan, è stato travolto da un'auto e ucciso. Erano le 18.30, la Fiat Multipla proveniva da San Martino in direzione Gualtieri, all'altezza di San Giacomo di Guastalla, il conducente non si è accorto dell'uomo sul ciglio della strada. Secondo i testimoni il camionista non indossava nulla che lo rendesse visibile nell'oscurità. L'urto con la vettura è stato tremendo, l'uomo ha sfondato il parabrezza e parte della carrozzeria, poi è stato sbalzato in un fossato, oltre il guard rail. Il conducente della Multipla, che viaggiava insieme alla moglie, ha chiamato subito i soccorsi. Ma i medici non ha potuto far altro che constatare il decesso del 42enne. E' stato difficile risalire all'identità della vittima, che non aveva con sè documenti. Il suo camion, con targa polacca, era parcheggiato nel cortile della Padana Tubi, a 500 metri dal luogo dell'incidente. Gli agenti della polizia municipale della Bassa hanno ascoltato i testimoni e i colleghi dell'uomo. Nel tir hanno trovato poi passaporto e patente, hanno avvertito il consolato e ora si dovrà procedere all'identificazione ufficiale.

sabato 6 febbraio 2010

E' MORTO LUCIANO TAVERNESI PER UN GANCIO CHE GLI HA PERFORATO UN OCCHIO AD AREZZO

AREZZO E' MORTO LUCIANO TAVARESI scivolando, dopo aver perso il controllo di un attrezzo, con tutto il peso su un gancio per sollevare materiali che gli è penetrato nell'occhio. Luciano, 48 anni, originario di Lucignano e residente ad Arezzo, all'inizio della giornata di lavoro, intorno alle 8, in un capannone industriale dove si fa manutenzione delle attrezzature edili.
TAVARESI secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, stava lavorando con una macchina per la pulizia delle assi da cantiere quando ha perso il controllo dell'attrezzo ed è scivolato finendo sopra il gancio. Immediati i soccorsi dei compagni di lavoro che hanno chiamato un'ambulanza del 118 mentre, vista la gravità della situazione, si stava già alzando in volo l'elicottero Pegaso. Ma l'uomo era già morto.

venerdì 5 febbraio 2010

E' MORTO SALVATORE GLORIOSO AL POLICLINICO DI PALERMO DOPO ESSERE RIMASTO GRAVEMENTE FERITO SUL LUNGOMARE DI CEFALU'

Palermo E' morto Salvatore Glorioso l'operaio di 48 anni, rimasto gravemente ferito ieri sul lungomare di Cefalu' in un incidente sul lavoro. Salvatore è morto al Policlinico di Palermo. salvatore stava effettuando dei lavori per il rifacimento del prospetto di un edificio sul lungomare Vittorio Emanuele quando, per cause in via di accertamento dei carabinieri, e' caduto da un ponteggio ed e' finito sulla scogliera.In un primo tempo era stato trasportato all'ospedale di Cefalu' e, successivamente, a causa delle gravi ferite riportate, e' stato trasferito al 'Giaccone' di Palermo. La procura di Palermo ha disposto il sequestro del cantiere di lavoro.

martedì 2 febbraio 2010

MUORE EDILE CADENDO DA UN PONTEGGIO IN VALCHIAVENNA

Operaio muore in Valchiavenna
SONDRIO Un operaio di un'impresa veneta è morto in un incidente sul lavoro in Valchiavenna, precipitando da un ponteggio, dove si trovava per alcuni interventi ad una centralina idroelettrica. L'uomo, V.C. di 52 anni, residente a Schio (Vicenza), secondo i primi accertamenti dei carabinieri di Chiavenna e dei tecnici dell'Asl, è precipitato da un'altezza di circa 8 metri. Era sul ponteggio per alcuni interventi di manutenzione all'elica di una turbina di una centralina idroelettrica ubicata nel territorio comunale di Samolaco (Sondrio), al confine con quello di Gordona

ANCHE NEL MESE DI GENNAIO 2010 A MORIRE SONO SEMPRE I SOLITI: GLI AGRICOLTORI E GLI EDILI, SONO GIA' 30 I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO

CONTINUA LA STRAGE DI AGRICOLTORI E EDILI. NEL MESE DI GENNAIO CI SONO GIA' STATI 30 MORTI QUASI TUTTI IN EDILIZIA E IN AGRICOLTURA. IL MINISTRO ZAIA SI OCCUPI DELLE VITTIME IN AGRICOLTURA PIUTTOSTO CHE ALLA SUA CAMPAGNA MEDIATICA PER DIVENTARE PRESIDENTE DEL VENETO.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?