Cari visitatori, sono a invitarvi a partecipare all'inaugurazione della mia mostra presso la Fondazione Carisbo di Bologna, saranno esposte 100 opere su queste tragedie che tratto come artista dal 1980. Aiuterà a sensibilizzare. Parteciperanno numerosi familiari di morti sul lavoro da diverse regioni italiane. Inaugurazione alle ore 16 del 20 dicembre presso la Fondazione carisbo di via Farini 15. La mostra durerà fino al 19 gennaio 2025. con la speranza che la prorogano anche a febbraio
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 30 novembre
Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 29 aprile 2011
E' morta Manuela Tatiana Zecchina un'operaia di 46 anni nel salumificio Fratelli Beretta Spa di Lecco
mercoledì 27 aprile 2011
sono Morti Ugo Ragusa e Mario Fatone due carabinieri in servizioE’ morto Antonio Cavallini .E’ morto Ottavio Baumgartner sommozzatore, 21
NAPOLI -27 aprile E’ morto Antonio Cavallini un operaio di 45 anni. Antonio è morto cadendo mentre puliva i vetri di un'azienda, a causa del tetto in eternit sul quale si trovava.. Cavallini è caduto ed è morto sul colpo sotto gli occhi dei suoi colleghi. Sul posto è intervenuta la polizia che ora indaga sulla dinamica dell'incidente
MANTOVA 27 aprile E’ morto Ottavio Baumgartner, 21 anni, di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti .Il giovane sommozzatore della ditta Artsub della Spezia - - è morto poco dopo mezzogiorno mentre stava eseguendo lavori di pulizia delle griglie delle prese d'acqua di raffreddamento della centrale termoelettrica Edipower. Un collega che monitorava i suoi dati vitali si è accorto che Ottavio , probabilmente era colpito da un malore.Il collega si è tuffato in acqua per soccorrerlo e farlo riemergere. Ma il giovane sub era già morto. Sul posto, oltre a vigili del fuoco e carabinieri, è arrivato anche un ispettore dell'Asl.
Sono morti Danilo Recuperati, di 31 anni. Matteo Franchini di 27
Alessandria 26 aprile E’ morto Giorgio Coppo di 49 anni. Giorgio è morto ieri, nel tardo pomeriggio, ad Alfiano Natta. Un dipendente comunale di 49 anni, Giorgio Coppo, è deceduto in un cantiere travolto da una frana nello scavo in cui stava lavorando. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio quando Coppo stava lavorando nel cantiere in cui si posizionavano le condutture dell’acquedotto comunale: per ragioni ancora da accertare una parte dello scavo della conduttura ha ceduto, travolgendolo.Immediatamente i colleghi hanno chiamato i soccorsi e sul posto sono giunti 118, carabinieri, vigili del fuoco di Alessandria e Casale, oltre i tecnici Spresal. Purtroppo per Coppo non c’è stato niente da fare.
martedì 26 aprile 2011
Una sentenza epocale di Fulvio Fornaro
di Fulvio Fornaro SAIL626
Una sentenza epocale, quella sulla Thyssen Krupp: nessuna ombra di dubbio. L’atroce dubbio invece è: servirà a spezzare la triste catena? A tutt’oggi, il suono del tam tam dei lugubri messagi riecheggia e fa sentire l’urlo straziante dei morti di questi ultimi giorni testimoniando soltanto che le stragi continuano: E allora? Cos’è il destino che si accanisce? O a ben poco servono sentenze e leggi, o viceversa, se non si arricchisce il bagaglio culturale/informativo di ciascun lavoratore?
Al 18 aprile 2011 le morti sui luoghi di lavoro facevano registrare un aumento pari al 22,5% rispetto al 16 aprile del 2010 (dati dell’Osservatorio Autonomo di Bologna). Carlo Soricelli è colui il quale ha cominciato a contare le vittime sui luoghi di lavoro proprio l’indomani della tragedia di Torino. Si accorse che nessuno lo faceva (eccetto l’INAIL per l’ufficialità che spetta) e tutti i giorni, da allora, con doviziosa meticolosità lui annota i nomi di quella dannata lista. Oggi quei dati non sono soltanto una sterile e inutile conta di croci, ma servono a proiettare delle previsioni purtroppo abbastanza azzeccate, per quello che è l’andamento nei mesi a venire sull’intero territorio nazionale. La domanda è: chi li prende sul serio in considerazione? Diciamocela tutta: c’è molta reticenza e nello stesso tempo una volontà di boicottare dei numeri che comunque danno fastidio e creano scompiglio specialmente in un momento in cui questo argomento si preferisce tenerlo in sordina e non acuire piaghe antiche e riportare alla luce turbe coscienziali volutamente sopite! In quel di Casalecchio di Reno, da 4 anni Carlo Soricelli registra i caduti sul lavoro annotandoli, tutti i giorni, quasi con una tempestività in tempo reale, sul suo Osservatorio Indipendente e sostenendo che i morti per infortuni sul lavoro aumentano e non calano. Calano solo i lavoratori morti sulle strade e non nei cantieri, nelle fabbriche e sui campi. Delle problematiche riconducibili comunque alla strada se ne parlerà a Bologna in occasione di “Ambiente lavoro” il 3 maggio p.v. in un Convegno realizzato dall’ex ISPESL, oggi INAIL e a Cisternino (Br) a fine settembre in occasione della Settimana Europea della Sicurezza sui luoghi di lavoro in un incontro promosso da SAIL626. Prossimamente, il 28 di aprile, proprio a Casalecchio, nella Sala di Rappresentanza del Comune, verrà presentato il lavoro dell’Osservatorio Indipendente di Bologna e si rimarcherà come a morire sono soprattutto le categorie di lavoratori più indifese quali edili e agricoltori: stranieri, e meridionali. Forse il primo atto “ufficiale” di confronto fra il “privato e l’Istituzione” che non deve assolutamente essere momento di “scontro”, ma soltanto un primo passo per valutare e arricchire le tematiche che, crisi o non, devono mettere in condizione il “Sistema” di far scendere i numeri delle luttuose cifre, ad oggi, consolidate sempre e comunque su numeri non prestigioosi.
lunedì 25 aprile 2011
E' morto l'autotrasportatore Eros Pincella. E' morto R.T schiaccaito dal trattore
La tragedia si è verificata poco dopo le 20 e 30. Resta ancora da chiarire L’allarme è stato dato da persone del vicinato che hanno visto R.T schiacciato dal pesante mezzo agricolo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Vignola.
PURTROPPO GLI AGRICOLTORI CONTINUANO A MORIRE COME MOSCHE SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO
Mantova E' morto Eros Pincella un autotrasportatore, cadendo dal tetto del suo camion mentre stava caricando del mangime in un'azienda agricola ed è morto all'ospedale dopo un giorno di agonia. Eros Pincella, 54 anni, di Buscoldo era rimasto gravemente ferito. Stava caricando granaglie sotto un silos in un'azienda agricola di San Silvestro) ed era salito sul tetto del camion quando ha perso l'equilibrio ed è caduto da dioversi metri d’altezza.
sabato 23 aprile 2011
Due agricoltori schiacciati dal trattore in meno di 24 ore in provincia di Arezzo. E' morto Ivo Bianchini. E' morto Silvio Boni
22 aprile Arezzo E’ morto Silvio Boni agricoltore di 78 anni. Ad uccidere Silvio è il solito trattore che continua, nell’indifferenza generale a mietere vittime. L’ennesima tragedia che uccide centinaia di agricoltori all’anno a Mercatale Valdarno nl trado pomeriggio. I sanitari e volontari del 118 intervenuti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Boni
venerdì 22 aprile 2011
PD di Casalecchio di Reno di Bologna
PARTITO DEMOCRATICO
CASALECCHIO DI RENO
GIOVEDI' 28 APRILE 2011
ORE 17,30
SALA CERIMONIE DEL MUNICIPIO
INCONTRO CON CARLO SORICELLI
FONDATORE
DELL' OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA
SU MORTI E INFORTUNII SUL LAVORO
OSSERVATORIO VOLONTARI DI BOLOGNA SULLE MORTI BIANCHE E INFORTUNI SUL LAVORO, ATTIVO DAL 1 GENNAIO 2008 PER RICORDARE I SETTE LAVORATORI DELLA THYSSENKRUPP MORTI COSI' TRAGICAMENTE, SONO REGISTRATI GLI INFORTUNI MORTALI DEL 2011 2010 2009 2008.CERCHIAMO VOLONTARI IN TUTTE LE REGIONI PER LA SEGNALAZIONE DELLE VITTIME DI INCIDENTI E INFORTUNI GRAVI SUL LAVORO.PER INFORMAZIONI carlo.soricelli@gmail.com
….....di questi giorni è la sentenza Thyssenkrupp,
di questi giorni è l'aumento del 28,% dei morti sul lavoro rispetto al 2010......
E' morto Carlo Roversi un meccanico di moto a Bologna. E'morto un agricoltore schiacciato dal trattore a Treviso
Secondo quanto si è appreso, la vittima sarebbe stato travolto dal capovolgimento di una macchina agricola, della quale era alla guida, all'interno di un podere.
Bologna 21 aprile E’ morto Carlo Roversi di 44 anni. Carlo titolare di un’officina è morto mentre stava provando una moto di ul cliente dopo averla riparata. Secondo le prime indagini della polizia, Roversi in sella a una Suzuchi percorreva Via della Salute quando ha avuto lo scontro con una FIAT Panda.
martedì 19 aprile 2011
E' morto sopo una settimana d'agonia Adriano Bignone l'agricoltore travolto dal trattore il 12 aprile
Bignone era sceso dal trattore ed un improvviso movimento del mezzo lo ha travolto.
Soccorso dal 118 era stato ricoverato d'urgenza in ospedale ma le cure dei medici non sono riuscite a salvargli la vita.
lunedì 18 aprile 2011
Oggi sono morti sette lavoratori. E' morto fulminato G.M un operaio del messinese.
L’Aquila E’ morto Guglielmo Gaucci di 70 anni. Gaucci è rimasto impigliato con un polsino della sua camicia in un ramo dell’albero rimanendo soffocato. Una tragedia che non ha lasciato scampo all’anziano agricoltore di Sulmona, E’ accaduto oggi pomeriggio in località Boschetto della Cona. La dinamica dell’incidente è, tuttavia, ancora da chiarire e se ne saprà di più dopo l’autopsia, prevista per oggi, disposta dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione.
Chieti Sono morti due giovani stranieri un ucraino e un albanese. La tragedia che si è consumata quando, per cause ancora al vaglio dei carabinieri di Lanciano, qualcosa è andato storto durante la messa in posa di una grossa struttura in legnoTre operai stavano scaricando una porzione del prefabbricato con l’ausilio di una grossa gru. Improvvisamente quella che sarebbe dovuta essere la parete della struttura si è ribaltata schiacciando i due giovani. Il primo, un giovane ucraino è morto sul colpo, il secondo, invece, albanese è morto poco dopo il trasporto in ospedale.
PADOVA, 18 APR E’ morto Luca Stocco un operaio di 27 anni, Luca e' morto oggi schiacciato da un pannello di un impianto fotovoltaico sul tetto di una azienda artigiana a Vandiana,
Il povero giovane secondo una prima ricostruzione, stava montando dei pannelli sul tetto di un’azienda di arredamenti da giardino, quando un pannello gli e' caduto addosso uccidendolo.
Lucca – E’ morto un agricoltore di 73 schiacciato dal trattore mentre stava lavorando in un terreno in località Fornacette, nel comune lucchese di Barga. Il mezzo è scivolato su un fianco travolgendo l’anziano e uccidendolo sul colpo.
Brescia E’ morto Un muratore di 47 anni, oggi pomeriggio mentre lavorava al rifacimento della copertura di un capannone nella zona artigianale del paese. Con altri due muratori, la vittima stava sostituendo dei pannelli di cartongesso ricoperti di onduline di plastica, incastrati nella struttura in uno scheletro di metallo. Attorno alle 17 la tragedia: l’uomo è precipitato nel vuoto da un’altezza di almeno sette metri. Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno verificando cause e modalità dell’incidente mortale anche in relazione all’applicazione o meno delle norme di sicurezza sul lavoro.
18 aprile Messina E’ morto G.M un operaio di 45 anni. L’operaio e' morto folgorato a Castelmola, la vittima stava eseguendo dei lavori in un cantiere edile privato quando, con il braccio meccanico di una betoniera, ha toccato i fili dell'alta tensione. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i caranibieri e indagini sono in corso
domenica 17 aprile 2011
E' morto Giambattista Vassalini schiaciato dal trattore
In ricordo degli operai Thyssen di Alessandro Gatta
La sentenza e' un importante precedente. Ora la sicurezza sul lavoro, quella vera
Milano – La condanna ai sei dirigenti delle acciaierie Thyssenkrupp di Torino comincia ad essere un principio di giustizia, una sentenza storica mai promulgata prima d’ora in Italia, una piccola e flebile luce nell’orrore nero delle morti per infortuni sullavoro, spesso trascurate e spesso dimenticate. La morte dei sette operai della Thyssen di Torino nel 2007 (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demani) è stata l’ennesima strage che si voleva insabbiare, sulla quale le responsabilità pesanti stavano per essere ridotte a poco più di niente. Dopo quasi nove ore di camera di consiglio la sentenza è stata quella di omicidio colposo: 16 anni e 6 mesi di carcere all’ad della Thyssen Herald Spenahan, oltre all’interdizione a vita dai pubblici uffici e dalla contrattazione con la pubblica amministrazione, 13 anni e mezzo invece a Marco Pucci, Gerald Preignitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, 10 anni e 10 mesi di reclusione a Daniele Moroni. La Corte di Assise di Torino ha inoltre riconosciuto risarcimenti di diversi milioni di euro alle parti civili del processo, a cui si aggiunge una sanzione di circa un milione di euro, e il divieto di fare pubblicità per sei mesi. Forse ancora pochi, perché non basterebbe una vita.
Come non sono bastate sette vite a far cambiare idea alla dirigenza e ai suoi esponenti, se riprendiamo le parole dei legali difensori dell’azienda: “Vedere questo tipo di cose è sconsolante”. Alla fine ha vinto la tesi presentata dai pm Francesca Traverso, Laura Longo e su tutti Raffaele Guariniello, che l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro non ha esitato nel definire “un eroe del nostro tempo che in silenzio difende questa società dalle ingiustizie e dalle violenze verso i più deboli”. Al termine del processo non ha esitato un momento nel correre ad abbracciare i familiari delle vittime, mentre l’aula intera ha accolto il verdetto con uno scroscio di applausi. Una piccola rivincita operaia che però non cambia lo stato attuale delle cose, lo stato di abbandono in cui molte volte versa la sicurezza sul lavoro, con leggi e sanzioni nei confronti delle aziende che valgono poco più di una carezza. Anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, è sembrata soddisfatta: “Questa sentenza dice una cosa precisa, che la vita di un lavoratore non si può trasformare in profitto. Non so se sia una decisione storica, so solo che è la prima volta che un amministratore delegato viene condannato per omicidio volontario”. La Procura torinese riconosce che si è trattato di “un evento importantissimo per la giurisprudenza”, quasi “una svolta epocale per la sicurezza dei lavoratori”. Questo è tutto da verificare.
Carlo Soricelli dell’Osservatorio Indipendente di Bologna non vuole certo che la sentenza venga sottovalutata, ma neanche che possa essere uno strumento per assicurare agli occhi degli italiani che di punto in bianco la questione della sicurezza sia risolta: “Aver condannato l’ad della Thyssenkrupp a 16 anni di reclusione – ha scritto ieri mattina – non è stata una vendetta per delle morti che si potevano evitare, è stato solo un atto di giustizia, una sentenza che dice che la vita di un lavoratore è più importante di qualsiasi strategia aziendale”. La Thyssen, con un comunicato ufficiale, ha voluto invece ribadire che considera la decisione dei giudici torinesi “incomprensibile e inspiegabile”, dimenticando forse il grande insegnamento che ci ricorda ancora Soricelli, “la grande dignità dei familiari di quei sette martiri del lavoro […] che in questi anni hanno lottato con tenacia per avere giustizia”.
“In questi quattro anni di monitoraggio delle morti per infortuni sul lavoro – continua Soricelli – mi sono accorto che non esiste, purtroppo tra la maggioranza degli italiani,la capacità di capire quanto sia triste e barbara una morte per infortunio sul lavoro”. E’ la grande malattia della società in cui viviamo, nonostante i secoli di battaglie dei lavoratori: deve vincere il profitto, deve perdere l’uomo. Sui luoghi di lavoro non è aumentata la prevenzione, anzi con la crisi è calata, così come è sembra sia calato l’interesse per una vera e propria guerra che si combatte giorno per giorno.
“Ad oggi (ieri, ndr) le morti sui luoghi di lavoro sono aumentate del 22,5% rispetto al 16 aprile 2010 – conclude Soricelli, curatore del blog cadutisullavoro.blogspot.com – Uno stillicidio giornaliero. Solo negli ultimi tre giorni ci sono state otto vittime in edilizia e agricoltura. Speriamo che questa sentenza apra gli occhi a chi nelle aziende si occupa di sicurezza, ai proprietari che spesso delegano a persone poco competenti aspetti così importanti, che si ricordino che davanti a loro hanno uomini e donne con vite importanti e irripetibili”.
Alessandro Gatta
alessandro.gatta@voceditalia.it
venerdì 15 aprile 2011
Verità e giustizia per i sette operai vittime della strage Thyssenkrupp
Verità e giustizia per i sette operai vittime della strage Thyssenkrupp
(15 Aprile 2011)
Dopo più di tre anni di resistenza e di lotte gli operai della ThyssenKrupp di Torino, e con loro le famiglie delle vittime, che hanno testimoniato ad ogni udienza il loro grido di rabbia e di dolore, uniti per ottenere Giustizia e Verità, vedono giungere finalmente l’udienza finale e la pronuncia della sentenza del processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise iniziato il 15 gennaio 2009. Operai costituiti Parte Civile (in tutto 48, per la prima volta in Italia), di cui circa 15 ancora senza un lavoro, insieme agli altri circa 40 precari/disoccupati, da tre anni discriminati da Azienda ed Enti locali (Comune di Torino in testa) nella ricollocazione lavorativa perché costituiti nel processo.
Processo che vede imputati sei dirigenti della ThyssenKrupp con imputazioni a loro carico senza precedenti nel nostro Paese: tra cui la più grave a carico dell’AD H. Espenhahn, omicidio volontario con dolo eventuale, reato mai contestato prima in Italia per un incidente sul lavoro.
Da quella maledetta e tragica notte del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe, per le famiglie e i lavoratori sopravissuti è iniziata una dura battaglia contro la multinazionale tedesca ed i suoi lacchè, tra cui alcuni rinviati a giudizio per il reato di falsa testimonianza (per cui sarà celebrato in seguito un nuovo processo) ma la forza della solidarietà giuntaci a partire dai luoghi di lavoro della Torino operaia e progressista, si è stretta al nostro fianco per sostenerci in questa giusta lotta per la Verità e la ricerca di Giustizia e individuare i responsabili di una delle più gravi stragi di lavoratori nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.
Tutto ciò però non basta ad un cambiamento di rotta, per una rivoluzione delle coscienze e a far sì che non vi siano più morti sul lavoro (più di 1000 l’anno nonostante le milioni di ore di Cassa Integrazione e la continua chiusura di aziende), infortuni (decine di migliaia l’anno con costi sempre più alti per il Paese ma mai a carico delle imprese), invalidi da lavoro o colpiti da malattie professionali (oltre 2000 l’anno, esclusi da ogni statistica), triste primato che ci vede agli ultimi posti in Europa in fatto di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro.
Come se non bastasse il Governo Berlusconi e la Confindustria hanno cancellato e depotenziato, nella sua parte più “repressiva” (sanzioni e pene detentive sono state fortemente ridotte) il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza) voluto dai lavoratori, dalla Cgil e dai Sindacati di Base con la volontà di limitare questa vera e propria vergogna nazionale che non ha eguali in altri Paesi civili.
Anche il recente attacco portato ai lavoratori della Fiat (e non solo) attraverso l’introduzione delle misure contenute nel cosiddetto piano Marchionne (aumento della produttività e diminuzione delle pause a scapito della sicurezza) non fa altro che creare quelle condizioni generali di precarietà (maggiore ricattabilità e insicurezza) che daranno vita inevitabilmente ad altre stragi come quella avvenuta alla ThyssenKrupp.
I lavoratori ThyssenKrupp aderiscono e parteciperanno allo Sciopero Generale del 6 maggio indetto dalla Fiom-Cgil perché diventi una giornata di lotta e di mobilitazione che metta al centro il tema del lavoro e del diritto ad un lavoro sicuro e dignitoso per tutte e tutti.
Oggi noi tutti, lavoratori, familiari, parenti ed amici nostri e di altre vittime e stragi di lavoro, cittadini progressisti, attendiamo che venga fatta Giustizia e che siano ristabilite la verità ed il giusto valore della vita e della dignità dei sette operai di Torino periti quella maledetta notte, per i loro cari e le loro famiglie, per gli operai della TK sopravvissuti ma anche in nome di tutti quei lavoratori che continuano a morire o che sono morti e che non riescono ancora a trovare giustizia!
VENERDI’ 15 APRILE
PRESIDIO DAVANTI AL PALAGIUSTIZIA
DALLE 9.00 PER TUTTO IL GIORNO
Torino, 15 Aprile 2011
Associazione Legami d’Acciaio onlus
Operai e familiari vittime TK Torino
Con l'arrivo del bel tempo stragi di edili e agricoltori come avevamo previsto alla fine di febbraio
Carlo Soricelli
E' morto Michele Zoccarato a Padova industria Acqua Vera
MACERATA, 15 APR E’ morto un operaio ROMENO in un incidente sul lavoro in un cantiere della Quadrilatero. L’operaio di cui non si conosce ancorao l’identità era con un collega su di un “cestello” all'interno di una galleria in costruzione a Fonte delle Mattinate, frazione di Serravalle del Chianti. Entrambi sarebbero precipitati all'improvviso dal “cestello” e uno dei due ha perso la vita.E' il terzo incidente grave che avviene in uno dei cantieri della Quadrilatero Marche Umbria spa,una societa' pubblica incaricata di realizzare collegamenti fra le due regioni.
sono morti: Franco Scotti, Antimo Ciccarelli, un operaio romeno in provincia di Bari e Ezio Ghilardi
Pisa. E’ morto Antimo Ciccarelli edile di 57 anni. La tragedia in un n un cantiere edile di Cantanbrone . Antimo si trovava all'interno di una ex colonia in corso lavori di ristrutturazione. A quanto si è saputo Ciccarelli sarebbe morto per dissanguato dopo essersi reciso l'arteria femorale. Per ricostruire la dinamica dell'incidente e i sanitari del 118 che hanno provato a rianimarlo a lungo senza successo. Purtroppo Ciccarelli è morto dissanguato prima che i sanitari potessero intervenire. La dinamica dell'incidente non è ancora chiara e sul posto stanno operando i tecnici della Medicina del lavoro per ricostruire la tragedia. A quanto si è appreso, però, sembra che Ciccarelli sia scivolato su un ferro provocandosi una mortale ferita a una gamba. I soccorritori del 118, giunti sul posto in pochi minuti, hanno provato a tamponare l'emorragia ma le condizioni di Ciccarelli sono parse subito disperate e per oltre un'ora si è tentato di rianimarlo senza riuscire però a salvargli la vita.
14 aprile Bari E’ morto Aurus Bentea, operaio in un cantiere a Gioia del Colle, in provincia di Bari. Per cause in corso d'accertamento, l'operaio - romeno da anni residente in Italia - è precipitato al suolo dal tetto di un capannone alto una decina di metri. Immediatamente soccorso dai compagni di lavoro, l'operaio è morto durante il trasporto all'ospedale di Gioia del Colle. Nel cantiere sono intervenuti, per accertare le circostanze dell'incidente, anche gli ispettori dello Spesal.
14 aprile Lecco E’ morto , Ezio Ghilardi, autotrasportatore bergamasco di 49 anni di Cisano, nel Lecchese, schiacciato dal suo camion. Una tragedia lavorativa che anche i carabinieri hanno fatto fatica a spiegarsi. Entrato in un senso unico, ha accostato il camion sul lato sinistro della strada ed è uscito dall'abitacolo, in uno spazio ristretto tra la cabina del camion e un muro. Avrebbe dovuto scaricare il suo mezzo pesante. Per cause non ancora accertate, ma probabilmente non era stato inserito inl freno a mano, il camion si è mosso, spostandosi verso il muro, forse a causa di una lieve pendenza del terreno.
Basta morte verdi causate dal trattore
ASTI 14 APR –E’ morto Maurizio Cirio di 44 anni travolto dal trattore che stava guidando in un suo frutteto con il terreno in forte pendenza. Cirio era molto conosciuto a Cessole dove e' titolare di un ristorante.
Secondo i primi accertamenti, l'incidente potrebbe essere stato causato da un cedimento del terreno. Il trattore si e' rovesciando imprigionando l'uomo al posto di guida.
giovedì 14 aprile 2011
E' morto a como Roberto Dominioni schiacciato dal trattore. E' morto Sergio Giusti nel casertano travolto da una lastra di cementotravolto
Caserta E’ morto Sergio Giusti Incidente mortale sul lavoro a Santa Maria Capua Vetere. Secondo una prima ricostruzione Giustila vittima sarebbe stata travolta da una lastra di cemento che stava scaricando da un tir betoniera. L'incidente è avvenuto nell'area dell'ex tabacchificio di via Galatina, alla periferia di Santa Maria Capua Vetere, dove si sta costruendo un centro commerciale. Sul posto i carabinieri
martedì 12 aprile 2011
E' morto Pierpaolo Pulvirenti di 25 anni colpito assieme a due suoi compagni da un getto di ossido di zolfo
lunedì 11 aprile 2011
Il killer ne ha ucciso un altro dopo la vittima di ieri. E' morto Fernando santi
MA COME MAI I FAMILIARI DEGLI ANZIANI AGRICOLTORI NON SI RENDONO CONTO CHE GUIDARE UN TRATTORE NEL NOSTRO PAESE CHE E' IN TERRITORIO COLLINARE E' PERICOLOSISSIMO E NON IMPEDISCONO DI GUIDARLO? E UNA LEGGE PER UN PATENTINO D'IDONEITA' ALLA GUIDA A UNA CERTA ETA' E' TANTO DIFFICILE DA VARARE?
sabato 9 aprile 2011
Grosseto, 9 aprile 20E’ morto Ferruccio Giovi 55 anni tecnico dell’Enel alla guida di una ruspa che lo ha investito
Chieti E’ morto Pavel Berbece romeno di 43 anni. Pavel residente a Ortona, è morto nel pomeriggio di oggi per i traumi riportati da un infortuni sul lavoro in agricoltura nel primo pomeriggio; stava lavorando in un terreno di sua proprietà a bordo di un trattore sul crinale di una ripida scarpata. Ha perso il controllo del trattore e dopo essere sbalzato fuori è rimasto schiacciato da qull’arma letale chiamato trattore. Purtroppo per il povero immigrato non c’è stato niente da fare è morto poco topo il ricovero.
venerdì 8 aprile 2011
E' morto Giuseppe Bordonaro, è morto Serafino Angelini
5 aprile Biella E’ morto Serafino Angelini di 61 anni in officina davanti al figlio. Serafino è morto a causa di un grave trauma alla testa, colpito da un`auto che è scivolata dal ponte. A dare l`allarme è stato il figlio, che ha assistito all`incidente. Angelini era molto conosciuto in zona per la sua passione per la montagna e l`impegno nel volontariato
martedì 5 aprile 2011
E' morto Raffaele Sorgato un giovane di 26 anno nella racolta rifiuti a Vicenza
E' morto un operatore ecologico di 26 anni
sabato 2 aprile 2011
E’ morto Davide Nalin di 33 anni a Rovigo. E' morto Giuseppe Calabrese a Ragusa
Ragusa 2 aprile E’ morto Giuseppe Calabrese di 66 anni. Giuseppe per cause in via di accertamento da parte dei Carabinieri, è caduto mentre stava cambiando dei pannelli dal tetto di un capannone industriale. L’allarme è stato subito lanciato dai colleghi di lavoro, ma quando è arrivata l’ambulanza del 118, per Calabrese non c’era più niente da fare.. Sembra sia morto sul colpo a causa della fatale botta alla testa, come confermato dall’esame autoptico condotto nell’obitorio del cimitero comunale. L´inchiesta della procura mira ad accertare, tra le altre cose, se erano rispettate le condizioni di sicurezza imposte dalla rigida normativa europea in materia
venerdì 1 aprile 2011
Marco Bazzoni
Forse 3 operai morti in un solo giorno sono pochi?O perchè ci sono cose più importanti di cui parlare?Sarà sicuramente questo, voglio sperare, anche se non capisco cosa ci si di più importante di parlare di 3 operai che hanno perso la vita sul lavoro?Lo ripeto nuovamente, queste non sono "morti bianche", come ancora molti mezzi d'informazione si ostinano a chiamarle, non sono incidenti sul lavoro, ne tragiche fatalità, SONO OMICIDI SUL LAVORO.Iniziamo a chiamare le morti sul lavoro, come devono essere chiamate.Negli anni 60 le chiamavano così, lo so è un termine forte, ma sicuramente più realistico.Basta prendere in giro i familiari con il termine "morti bianche".Me lo chiedo nuovamente, cosa c'è di bianco in una morte sul lavoro, cosa?Le morti sul lavoro sono tragedie inaccettabili per un paese che si definisce civile, che non può permettersi tutte queste morti sul lavoro.Ma nessuno ne parla, nessuno si indigna, nessuno fa qualcosa per fermare queste stragi.O forse qualcuno vuole dirmi che il Governo Berlusconi ha fatto qualcosa per fermarle?Quando con il Dlgs 106/09 si è stravolto la legge per la sicurezza sul lavoro voluta dall'allora Governo Prodi (Dlgs 81/08).Ed i controlli per la sicurezza?Come si fanno ad aumentare, se i tecnici Asl sono ridotti al lumicino?O forse 1850 tecnici devono controllare 6 milioni di aziende sparse in tutta italia?Dove la trovano la forza per farlo, quando si è stimato che se dovessero controllare a tappeto una ad una ci metterebbero 33 anni?Ed intanto i lavoratori continuano a morire, ad infortunarsi, a rimanere gravemente invalidi, ma siamo in Italia, purtroppo non importa a nessuno.........
Fermiamoci tutti a riflettere, perchè così non si può andare avanti.....
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze.
E’ morto Federico Severino operaio di 30 anni a La Spezia
L’anziano agricoltore stava guidando un grosso trattore su una stradina di campagna quando improvvisamente il terreno è franato provocando il ribaltamento del mezzo. Rimasto intrappolato al posto di guida, l'agricoltore è morto sul colpo.
Vigili del fuoco e Carabinieri intervenuti sul posto stanno ora indagando sulle cause che hanno portato alla frana del fondo stradale
1 aprile La Spezia E’ morto Federico Severino operaio di 30 anni. Federico è' caduto da una passerella, precipitando per oltre sette metri. Una caduta che lo ha ucciso all’’istante. Il giovane operaio era dipendente di un'impresa che effettuava lavori di manutenzione sull'impianto di illuminazione stradale . Mentre era imbragato con le cinture di sicurezza a un ponte che sovrasta i binari della stazione ha perso l'equilibrio precipitando nel vuoto. Sono in corso indagini sul caso.
Asti 31 marzo E’ morto un agricoltore di 72 anni che si è ribaltato a causa del cedimento del terreno. L'episodio è avvenuto ad Agliano Terme.
L’anziano agricoltore stava guidando un grosso trattore su una stradina di campagna quando improvvisamente il terreno è franato provocando il ribaltamento del mezzo. Rimasto intrappolato al posto di guida, l'agricoltore è morto sul colpo.
Vigili del fuoco e Carabinieri intervenuti sul posto stanno ora indagando sulle cause che hanno portato alla frana del fondo stradale.
Bergamo 01 Aprile 2011. E' morto Francesco Mangili di 56 anni.Francesco è morto schiacciato dal trattore mentre stava lavorando in un campo . Inutili i soccorsi, il pensionato è deceduto praticamente sul colpo. Da quanto si è appreso, stamattina, venerdì 1° aprile, il 56enne si era recato a lavorare in un campo di proprietà del figlio dove ci sono diverse serre. Nessuno ha assistito all'incidente, ma la dinamica è risultata abbastanza chiara: il pensionato si è ribaltato col mezzo rimanendo ucciso sul colpo. Il figlio, non vedendo il padre rientrare a casa per pranzo, è andato al campo a controllare scoprendo il cadavere. Sul posto sono accorsi i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco e l'ambulanza del 118, ma lo staff medico non ha potuto far nulla per Francesco Mangili morto da diverse ore.
Udine 1 APR E’ morto Dragan Jelinic un operaio di nazionalita' serba. Dragan Jelinic Dragon e' morto schiacciato da una lastra di metallo all'interno di un cantiere edile a Udine.
Secondo una prima ricostruzione, Dragan stava manovrando la lastra, solitamente utilizzata per le colate di cemento, sopra un'impalcatura. Per cause da accertare, Dragan ha improvvisamente perso l'equilibrio cadendo a terra da circa rimanendo schiacciato dalla lastra stessa. E' morto poco dopo l’arrivo dei sanitari
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.