morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 31 marzo 2008

SONO MORTI MICHELE SPOSITO DE LUCIA, ANGELO SIVIERO IOANN MARICIUK E MAURO DELLE DONNE

STRAGE CONTINUA

E' MORTO IOANN MARICIUK DI 44 anni è morto a Teramo, cadendo da un'altezza di circa 20 metri, durante lavori di smantellamento di una fabbrica. IOANN romeno, era impegnato con due colleghi nel capannone ex Aquila d'Oro, ora di proprietà del Gruppo Malavolta, in via Gammarana, quando è precipitato nel vuoto per cause ancora da accertare.
Immediatamente condotto al pronto soccorso, vi è arrivato senza vita, per il gravissimo trauma cranico riportato nella caduta. Insieme ai colleghi IOANN stava rimuovendo macchinari e altro materiale ferroso. Gli agenti della polizia, intervenuti sul posto, non hanno ancora ricostruito la dinamica: non si sa se l'uomo abbia perso l'equilibrio mentre tagliava qualcosa o se sia stato colpito da un oggetto caduto dall'alto.

In base alle testimonianze finora raccolte, anche gli altri due operai hanno seriamente rischiato di cadere.

E' MORTO MICHELE SPOSITO DE LUCIA DI 39 ANNI è precipitato a Caserta da una impalcatura di un cantiere al centro della città, in corso Trieste. MICHELE era stato ricoverato dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano del capoluogo casertano per le molteplici fratture riportate. Ennesima vittima di un incidente sul lavoro, MICHELE era sposato con figli. Il Comune di Caserta annuncia il lutto cittadino per la sua morte. Sulle cause dell'incidente stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Caserta, mentre due inchieste sono state aperte dalla Procura della Repubblica di S.Maria Capua Vetere e dall'Ispettorato del lavoro. Michele Sposito De Lucia non indossava l'imbragatura prevista dalle norme per la sicurezza sul lavoro, mentre si trovava sul saliscendi dal quale è precipitato da un'altezza di venti metri. E' questo quanto emerge dai primi rilievi dei carabinieri. L'uomo aveva pero' regolarmente indossato il casco.

E' MORTO ANGELO SIVERIO DI 75 ANNI schiacciato dal trattore con cui stava lavorando nella campagna d Vestenanova (Verona). ANGELO era uscito col trattore per lavorare i campi quando, per cause in corso di accertamento, il mezzo si è ribaltato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di San Giovanni Ilarione.



E' MORTO MAURO DELLE DONNE NAPOLI, MAURO, GIOVANE OPERAIO e' morto in serata all'ospedale 'Loreto Mare' di Napoli per un incidente sul lavoro, era rimasto ferito, assieme ad un collega, nel primo pomeriggio a causa del capovolgimento di un cestello elevatore nel quale stavano lavorando all'interno di un cantiere edile di Ponticelli, alla periferia orientale di Napoli, dove si sta realizzando un grande centro commerciale.

venerdì 28 marzo 2008

OMAGGIO AL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE FIN DAL PRIMO GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO DENUNCIA Il GRAVISSIMO PROBLEMA DEI MORTI SUL LAVORO

Caro Presidente Napolitano, la ringrazio per il suo instancabile impegno nel cercare di sensibilizzare tutti noi verso questo gravissimo problema degli infortuni sul lavoro. Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione

giovedì 27 marzo 2008

E' MORTO MASSIMO RONCHETTI

Muore vicino Pisa per una caduta in un cantiere

E' MORTO MASSIMO RONCHETTI ingegnere di 34 anni, di Modena, precipitato questa mattina intorno alle 9.30 dal tetto di un capannone industriale a Cascine di Buti (Pisa), dove stava lavorando all'installazione di alcuni pannelli solari.
MASSIMO e' morto questo pomeriggio, intorno alle 18,30, all'ospedale Santa Chiara di Pisa a causa delle gravi lesioni.
Nella caduta, avvenuta da un'altezza di circa 7,50 metri, il giovane ingegnere aveva riportato fratture e traumi contusivi gravissimi in molte parti del corpo e una forte emorragia cerebrale. L'ingegnere era stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, e poi trasferito in terapia intensiva nel reparto di anestesia e rianimazione.

mercoledì 26 marzo 2008

SONO MORTI MARCO GELATI E DOMENICO MONOPOLI A 43 ANNI

PARMA 26 MARZO
E' MORTO MARCO GELATI DI 52 ANNI, di Parma, ha perso la vita la scorsa notte a Parma travolto da alcuni bancali che stava sollevando con un carrello elevatore in un magazzino gestito dalla Cooperativa Taddei, per conto della societa' di logistica Number One.
Stando ai primi accertamenti, MARCO GELATI che era alla guida del carrello, sarebbe stato colto da malore e avrebbe perso successivamente il controllo del mezzo che avrebbe cosi' rovesciato il materiale che gli è caduto sopra. Sull'incidente e' stata aperta un'indagine da parte della Procura di Parma e dell'Ispettorato del Lavoro.Denuncia della Filt-Cgil"A quanto risulta il magazzino nel quale stava operando era stato recentemente oggetto di verifiche ispettive. La Cooperativa Taddei, della quale Gelati era socio lavoratore, non e' certo di quelle che hanno alti turn over e personale gettato nella mischia con pochi scrupoli. Al contrario si puo' dire sia caratterizzata da assetti piuttosto stabili e personale di una certa esperienza".
POTENZA 26 MARZO
Morto operaio alla Fiat di Melfi
Caduto da un soppalco, aveva 43 anni ed era di Cerignola
E' MORTO DOMENICO MONOPOLI di 43 anni di Cerignola (Foggia), e' morto per le ferite riportate dopo una caduta da un soppalco. La caduta e' avvenuta mentre stava effettuando il turno di notte nello stabilimento di Melfi della Fiat. DOMENICO era al lavoro nel reparto verniciatura quando - per cause da accertare - e' caduto dal soppalco, da un'altezza di almeno 4 metri. Trasportato al San Giovanni di Dio di Melfi e poi all'ospedale di Rionero in Vulture dove è morto.

sabato 22 marzo 2008

E' MORTO ALBERTO MENEGATTI A COMACCHIO FERRARA

22 marzo Comacchio Ferrara
Cade da capannone e muore
A Comacchio nel ferrarese, i carabinieri stanno indagando
E' MORTO ALBERTO MENEGATTI salendo su un tetto di un capannone che poi cede: ALBERTO e' morto schiantandosi al suolo dopo un volo di 5-6 metri. Alberto Menegatti, è morto sul colpo aveva 54 anni, di Comacchio. Sull'incidente indagano i carabinieri.

venerdì 21 marzo 2008

E' MORTO DANTE TOMANIN

21 marzo Monza (Milano)
E' morto DANTE TOMANIN di 67 anni colpito da una gru in movimento nella ditta dove era cotitolare dell'azienda in Brianza
DANTE che è stato colpito da una gru è' deceduto all'istante; era a contitolare della ditta che produce macchine utensili. Verso le 14 insieme a un dipendente stava spostando un macchinario con una gru che manovrava lui stesso con un telecomando, quando un anello di ferro che reggeva il carico si e' spezzato. La macchina ha compiuto un'oscillazione colpendolo alla testa.

giovedì 20 marzo 2008

E' MORTO MASSIMO LUCIANI DI SOLI 30 ANNI , E' MORTO NICOLO' RICCI UNO STUNTMAN A SESTO SAN GIOV. E' MORTO UN EDILE DI 58 ANNI A VERONA

DOPO ALCUNI GIORNI RIPRENDE LA STRAGE OGGGI 20 MARZO TRE VITTIME SEGNALATE

E' MORTO NICOLO' RICCI Sesto San Giovanni uno stuntman che recitava una scena di una fiction tv nella quale veniva simulato un incidente sul lavoro, ha battuto la testa cadendo da un'impalcatura ed e' morto.
La famiglia ha autorizzato l'espianto degli organi.

A Verona, un operaio 58enne e' morto schiacciato dalla ruspa con cui stava lavorando in un cantiere edile.


Operaio muore schiacciato da pressa
E' MORTO MASSIMO LUCIANI 30 anni di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), e' morto dopo essere stato schiacciato da una pressa. MASSIMO stava lavorando nello stabilimento di un'azienda che produce profilati metallici in Contrada Valle Cupa di Colonnella. Non e' ancora chiara la dinamica dell'infortunio. Soccorso immediatamente dai colleghi, LUCIANI che aveva riportato un trauma da schiacciamento, e' morto nel corso del trasporto in ospedale da parte del 118. Indagano i carabinieri.

domenica 16 marzo 2008

E' MORTO V.S UN ALTRO OPERAIO A CHERASCO (CUNEO)

CUNEO 15 MARZO

V.S UN OPERAIO DI 55 ANNI e' morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto a Cherasco, in provincia di Cuneo. L'uomo, V.S DI 55 anni, di Racconigi (Cuneo), e' stato travolto da una pesante struttura in acciaio che stava montando insieme a un collega e che si e' staccata da un carro ponte. Dell'operaio si conoscono solo le iniziali

giovedì 13 marzo 2008

E' MORTO ARICO ZUCAL

I TRATTORI FANNO STARGE DI LAVORATORI

ARICO ZUCAL pensionato di 77 anni, è morto schiacciato dal proprio trattore in Val di Non, provincia di Trento. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l'uomo stava percorrendo una stradina comunale in localita' Vigo di Ton, quando, per cause in via di accertamento, ha perso il controllo del mezzo agricolo. Il trattore è quindi uscito di strada ribaltandosi nel prato sottostante. Arrivati sul posto, i soccorritori del '118' non hanno potuto che constatare il decesso dell'uomo, provocato da traumi da schiacciamento.

mercoledì 12 marzo 2008

A LUIGI ROCA HANNO TOLTO LA DIGNITA', SONO MORTI ANTONIO STRAMANDINOLI, GIOVANNI ZANIVAN

TORINO 11 MARZO
E' MORTO LUIGI ROCA Inserisco nei caduti sul lavoro anche LUIGI ROCA che si è suicidato. A 39 anni, con due figli piccoli e un mutuo da pagare era ancora precario. quando non si è visto rinnovare il contratto non ha retto allo sconforto. A sua moglie ha lasciato un biglietto con su scritto che perdendo il lavoro ha perso la dignità. Diciamo basta a queste terribili forme di sfruttamento che ledono la dignità delle persone e rendono instabili le vite di milioni di persone.

ANTONIO STRAMANDINOLI è morto poco prima di mezzanotte. ANTONIO era un operaio di 37 anni, dipendente della Comao. Antonio Stramandinoli era nato a Lombriasco, in provincia di Torino, stava riparando una pressa all'interno della Mac di Chivasso, una ditta dell'indotto dell'industria automobilistica, quando un pistone e' uscito dal macchinario e l'ha colpito allo stomaco con esito fatale.

E' MORTO GIOVANNI ZANIVAN Un contadino di 68 anni, GIOVANNI è morto schiacciato da un trattore a Lentini (Belluno), del quale era alla guida.

lunedì 10 marzo 2008

MUORE OPERAIO MOLDAVO DI 44 ANNI A VERONA

10 MARZO
VERONA- UN OPERAIO MOLDAVO di 44 anni, padre di due figli, e' morto a Verona a causa di un incidente accaduto in un cantiere edile. L'uomo, da tempo residente in citta', stava lavorando sotto un'impalcatura innalzata per la ristrutturazione di una palazzina quando e' stato travolto da un blocco di cemento. L'uomo stava lavorando sotto un'impalcatura innalzata per la ristrutturazione di una palazzina quando e' stato travolto da un blocco di cemento. A causare il distacco del pezzo di cemento potrebbe essere stato, secondo i primi accertamenti, il martello demolitore che lo stesso operaio stava utilizzando.

sabato 8 marzo 2008

MUORE OPERAIO TRAVOLTO IN UN TERRAPIENO IN UN CIMITERO PUGLIESE

8 MARZO
E' MORTO a 54 anni mentre lavorava in un cantiere edile a Lizzanello (Lecce). Dalle prime informazioni dei vigili del fuoco sembra che l'operaio sia stato travolto da un terrapieno che e' franato, all'interno del cimitero del paese, a una decina di km DA Lecce. Di R.M si conoscono solo le iniziali

giovedì 6 marzo 2008

E' MORTO CARLO PISTONI TRAVOLTA DA UN TRENO.

E' MORTO CARLO PISTONI, capocantiere di 56 anni, residente a Traversetolo, in provincia di Parma, lavorava per la 'Costruzioni linee ferroviarie spa', ditta che aveva in appalto l'esecuzione di lavori di manutenzione dei binari. CARLO secondo una prima ricostruzione, sembra indossasse il giubbotto catarifrangente, è stato travolto dal treno regionale Torino-Milano mentre si trovava di spalle vicino ai binari. Il convoglio, che da pochi minuti aveva lasciato la stazione di Rho, viaggiava a una velocità di circa 100 chilimetri orari. Inutile l'intervento del 118. CARLO PISTONI è morto ancora prima del trasporto in ospedale. Determinante per stabilire le responsabilità potrebbe essere l'orario dell'incidente. La Clf ha ribadito di aver richiesto l'autorizzazione per effettuare i lavori di manutenzione sui binari alle Ferrovie, le quali, dal canto loro, hanno precisato che l'autorizzazione prevedeva un'interruzione della circolazione ferroviaria a partire dall'1 e 30 mentre l'incidente è avvenuto a mezzanotte e trenta.

MUORE F.B DI 68 ANNI un agricoltore è morto in un incidente sul lavoro a Brescia. Erano le 11 circa quando, ha perso la vita a Esine, in un'azienda agricola nella frazione di Plemmo in Valcamonica. Ancora non chiara la dinamica dei fatti: l'uomo, originario del posto, era intento a tagliare della legna quando, forse per un malore o per un incidente, i suoi abiti sono rimasti intrappolati in un macchinario, una sorta di nastro trasportatore, causandone il decesso. I carabinieri di Breno e il personale dell'Asl sono al lavoro per accertare l'esatta dinamica dell'incidente.

mercoledì 5 marzo 2008

E' MORTO CESARE COZZI

Novara 5 marzo
E' rimasto fulminato toccando dei fili elettrici
E' MORTO CESARE COZZI di 39 anni. Cesare e' morto nel pomeriggio in un incidente sul lavoro avvenuto a Cerano, nel Novarese. CESARE COZZI era residente a Cerro Maggiore (Milano). Dipendente di una ditta di Legnano (Milano), la Cf, specializzata in demolizioni. Attualmente stava lavorando nei capannoni dell'azienda Sisco, chiusa dal 2002: probabilmente ha toccato alcuni fili che portavano la corrente elettrica ed e' rimasto fulminato.

martedì 4 marzo 2008

TRAGEDIA DI MOLFETTA




CARI LAVORATORI DI MOLFETTA, LA VOSTRA GENEROSITA' VI E' COSTATA LA VITA.
IL VOSTRO SACRIFICIO SARA' RICORDATO NEI SECOLI A VENIRE. SPERIAMO CHE SIATE VOLATI IN UN MONDO DOVE NON BISOGNA MORIRE PER VIVERE.

MUORE TRAVOLTO DAI LIQUAMI IN UN'AZIENDA AGRICOLA. MUORE M.A UN EDILE DI 38 ANNI

4 marzo Crolla muro casa, muore un operaio
M.A un operaio di cui si conoscono solo le iniziali è morto A Diano Marina (IMPERIA), un edile di 38 anni, di Chiusavecchia (Imperia) e' morto travolto dal muro perimetrale di un'abitazione. M.A stava lavorando alla realizzazione del tracciato di un impianto fognario. La tragedia si e' consumata intorno alle 18, in via Diano Castello, nel Comune di Diano Marina. La vittima stava lavorando, assieme ad altri operai, per conto del Comune di Diano Castello. Erano stati compiuti alcuni scavi nel terreno, quando e' improvvisamente crollato il muro.

4 marzo
Travolto da liquami mentre cercava di sturare un tubo
Un pensionato di 58 anni e' morto dopo essere stato travolto da un'ondata di liquami nell'azienda agricola di un cugino nel Bergamasco. La vittima, residente a Torre Pallavicina (Bergamo), si e' calata in un pozzo di un paio di metri collegato alla vasca di decantazione di un'autobotte, mentre sturava una tubazione intasata. All'improvviso,l'uomo e' stato travolto dal liquame ed e' morto all'istante per annegamento.

lunedì 3 marzo 2008

SONO MORTI GUGLIELMO MANGANO,LUIGI FARINOLA,BIAGIO SCIANCALEPORE, VINCENZO ALTOMARE E MICHELE TASCA

UNA TERRIBILE NOTIZIA APPENA BATTUTA DALLE AGENZIE


QUATTRO OPERAI MORTI INTOSSICATI IN PUGLIA
SONO MORTI GUGLIELMO MANGANO, LUIGI FARINOLA,BIAGIO SCIANCALEPORE E VINCENZO ALTOMARE. Tutti morti uno dietr l'altro in una sequenza terribile. Morti tutti per la loro generosità. Sono morti infatti uno dopo l'altro nel tentativo di salvare i loro compagni. Una morte eroica, e un episodio che allunga la tragica lista delle vittime sul lavoro in Italia. Teatro della vicenda la Truck Center, una media azienda nella zona industriale di Molfetta che si occupa di autolavaggio e soprattutto del lavaggio di cisterne. Sono da poco passate le 15.00. Nell'azienda si sta lavando la cisterna di un camion con forti getti di acido solforico. Un lavoro fatto tante volte. Terminata l'operazione Guglielmo Mangano, di 44 anni, apre lo sportello superiore. Non si sa se scende per completare l'opera o se resta alla sommità. Di certo è investito da esalazioni di zolfo. Perde conoscenza e si accascia alla base della cisterna. I suoi compagni si accorgono di quanto sta accadendo. Uno dopo l'altro scendono prima Luigi Farinola, 37 anni, poi Biagio Sciancalepore, di 22, ma nessuno risale. La consapevolezza della tragedia si diffonde in un attimo. E' lì anche il titolare dell'azienda, Vincenzo Altomare, di 64 anni. Non ci pensa due volte: si cala anche lui, ma anche lui non tornerà più su. Tutti asfissiati dallo zolfo. Si salva solo un ragazzo di 20 anni, Michele Tasca, che è in rianimazione nell'ospedale di Molfetta. Le sue condizioni, che in un primo momento sembravano non disperate, in serata si sono però aggravate. In pochi minuti il piazzale si popola. Ci sono gli investigatori, i vigili del fuoco che hanno estratto le salme, c'é il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, con gli occhi gonfi di pianto, ci sono politici e amministratori. E soprattutto i parenti delle vittime. Il loro strazio è acuto. Si abbracciano, si confortano, gridano per il dolore, mentre sotto la luce delle fotoelettriche i corpi dei loro cari sono ancora lì per terra, coperti da lenzuola, sul piazzale dell'azienda a due passi da quella cisterna dove hanno trovato la morte. Il dolore è enorme, ma in fondo è composto. Non si cerca un capro espiatorio, un nemico. Al contrario, è evidente il clima di unità, di solidarietà fra loro, che rispecchia il rapporto che ci doveva essere anche tra il titolare e i suoi dipendenti. "Per favore - dice ai giornalisti una cognata di Mangano - non scrivete che la colpa è del titolare. E' morto anche lui per salvare i suoi operai. Guglielmo lavorava qui da soli otto mesi, ma diceva sempre di sentirsi come in famiglia". "Il titolare - aggiunge - lo trattava come un figlio e lui era contento di stare qui. Erano tutte brave persone". I corpi vengono portati via poco dopo le 19.30, ma i parenti in parte per un po' restano ancora qui, sembrano attoniti, ancora increduli. Nel frattempo i tecnici dei carabinieri, con tute e mascherine, si calano nella cisterna e cominciano i rilievi. "Per ora - dice il col. Gianfranco Cavallo, comandante provinciale dei carabinieri - non si possono fare ipotesi, non si può dire se vi sono responsabilità. Saranno i militari del Noe e dell'Ispettorato del Lavoro a fare luce, ma ci vorrà del tempo". Forse errori ce ne sono stati; il pm di turno della procura di Trani, Giuseppe Maralfa, era qui con gli investigatori, ma almeno per stasera le polemiche non trovano spazio. Ma quest'altra tragedia non può restare senza risposta: i sindacati hanno proclamato per mercoledì prossimo uno sciopero generale regionale con una grande manifestazione a Bari. "Qui forse c'é stato anche il caso, forse anche dell'altro, di certo sono morti dei generosi - dice Giuseppe Filannino, segretario della Camera del Lavoro di Molfetta - ma queste morti dimostrano ancora una volta che manca la cultura del lavoro, che si parla ma non si fa mai abbastanza. No, così non può continuare".
All'alba del giorno dopo è morto anche il quinto operaio MICHELE TASCA DI SOLO 20 ANNI.

Roma 3 marzo
Muore un giovane macedone di 34 anni urtando una linea di alta tensione
Un operaio macedone di 34 anni e' morto folgorato nel primo pomeriggio in via di Castel Giuliano, a Bracciano, localita' a nord di Roma. Secondo quanto e' stato accertato dai carabinieri, lo straniero, residente nella provincia di Viterbo, stava tagliando alcuni rami quando, per cause ancora da accertare, ha urtato la linea elettrica dell'alta tensione ed e' rimasto folgorato


M'inchino commosso con le lacrime agli occhi di fronte a una generosità così grande, che è costata la vita ai tre lavoratori che hanno cercato di salvare il compagno di lavoro. Non ho niente d'aggiungere, ho il cuore spezzato. Questa di Molfetta sembra una pagina epica e tragica dell'antica grecia. Carlo soricelli

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?