Cari visitatori, sono a invitarvi a partecipare all'inaugurazione della mia mostra presso la Fondazione Carisbo di Bologna, saranno esposte 100 opere su queste tragedie che tratto come artista dal 1980. Aiuterà a sensibilizzare. Parteciperanno numerosi familiari di morti sul lavoro da diverse regioni italiane. Inaugurazione alle ore 16 del 20 dicembre presso la Fondazione carisbo di via Farini 15. La mostra durerà fino al 19 gennaio 2025. con la speranza che la prorogano anche a febbraio
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 30 novembre
Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
lunedì 31 marzo 2008
SONO MORTI MICHELE SPOSITO DE LUCIA, ANGELO SIVIERO IOANN MARICIUK E MAURO DELLE DONNE
E' MORTO IOANN MARICIUK DI 44 anni è morto a Teramo, cadendo da un'altezza di circa 20 metri, durante lavori di smantellamento di una fabbrica. IOANN romeno, era impegnato con due colleghi nel capannone ex Aquila d'Oro, ora di proprietà del Gruppo Malavolta, in via Gammarana, quando è precipitato nel vuoto per cause ancora da accertare.
Immediatamente condotto al pronto soccorso, vi è arrivato senza vita, per il gravissimo trauma cranico riportato nella caduta. Insieme ai colleghi IOANN stava rimuovendo macchinari e altro materiale ferroso. Gli agenti della polizia, intervenuti sul posto, non hanno ancora ricostruito la dinamica: non si sa se l'uomo abbia perso l'equilibrio mentre tagliava qualcosa o se sia stato colpito da un oggetto caduto dall'alto.
In base alle testimonianze finora raccolte, anche gli altri due operai hanno seriamente rischiato di cadere.
E' MORTO MICHELE SPOSITO DE LUCIA DI 39 ANNI è precipitato a Caserta da una impalcatura di un cantiere al centro della città, in corso Trieste. MICHELE era stato ricoverato dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano del capoluogo casertano per le molteplici fratture riportate. Ennesima vittima di un incidente sul lavoro, MICHELE era sposato con figli. Il Comune di Caserta annuncia il lutto cittadino per la sua morte. Sulle cause dell'incidente stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Caserta, mentre due inchieste sono state aperte dalla Procura della Repubblica di S.Maria Capua Vetere e dall'Ispettorato del lavoro. Michele Sposito De Lucia non indossava l'imbragatura prevista dalle norme per la sicurezza sul lavoro, mentre si trovava sul saliscendi dal quale è precipitato da un'altezza di venti metri. E' questo quanto emerge dai primi rilievi dei carabinieri. L'uomo aveva pero' regolarmente indossato il casco.
E' MORTO ANGELO SIVERIO DI 75 ANNI schiacciato dal trattore con cui stava lavorando nella campagna d Vestenanova (Verona). ANGELO era uscito col trattore per lavorare i campi quando, per cause in corso di accertamento, il mezzo si è ribaltato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di San Giovanni Ilarione.
E' MORTO MAURO DELLE DONNE NAPOLI, MAURO, GIOVANE OPERAIO e' morto in serata all'ospedale 'Loreto Mare' di Napoli per un incidente sul lavoro, era rimasto ferito, assieme ad un collega, nel primo pomeriggio a causa del capovolgimento di un cestello elevatore nel quale stavano lavorando all'interno di un cantiere edile di Ponticelli, alla periferia orientale di Napoli, dove si sta realizzando un grande centro commerciale.
venerdì 28 marzo 2008
OMAGGIO AL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE FIN DAL PRIMO GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO DENUNCIA Il GRAVISSIMO PROBLEMA DEI MORTI SUL LAVORO
giovedì 27 marzo 2008
E' MORTO MASSIMO RONCHETTI
E' MORTO MASSIMO RONCHETTI ingegnere di 34 anni, di Modena, precipitato questa mattina intorno alle 9.30 dal tetto di un capannone industriale a Cascine di Buti (Pisa), dove stava lavorando all'installazione di alcuni pannelli solari.
MASSIMO e' morto questo pomeriggio, intorno alle 18,30, all'ospedale Santa Chiara di Pisa a causa delle gravi lesioni.
Nella caduta, avvenuta da un'altezza di circa 7,50 metri, il giovane ingegnere aveva riportato fratture e traumi contusivi gravissimi in molte parti del corpo e una forte emorragia cerebrale. L'ingegnere era stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, e poi trasferito in terapia intensiva nel reparto di anestesia e rianimazione.
mercoledì 26 marzo 2008
SONO MORTI MARCO GELATI E DOMENICO MONOPOLI A 43 ANNI
E' MORTO MARCO GELATI DI 52 ANNI, di Parma, ha perso la vita la scorsa notte a Parma travolto da alcuni bancali che stava sollevando con un carrello elevatore in un magazzino gestito dalla Cooperativa Taddei, per conto della societa' di logistica Number One.
Stando ai primi accertamenti, MARCO GELATI che era alla guida del carrello, sarebbe stato colto da malore e avrebbe perso successivamente il controllo del mezzo che avrebbe cosi' rovesciato il materiale che gli è caduto sopra. Sull'incidente e' stata aperta un'indagine da parte della Procura di Parma e dell'Ispettorato del Lavoro.Denuncia della Filt-Cgil"A quanto risulta il magazzino nel quale stava operando era stato recentemente oggetto di verifiche ispettive. La Cooperativa Taddei, della quale Gelati era socio lavoratore, non e' certo di quelle che hanno alti turn over e personale gettato nella mischia con pochi scrupoli. Al contrario si puo' dire sia caratterizzata da assetti piuttosto stabili e personale di una certa esperienza".
POTENZA 26 MARZO
Morto operaio alla Fiat di Melfi
Caduto da un soppalco, aveva 43 anni ed era di Cerignola
E' MORTO DOMENICO MONOPOLI di 43 anni di Cerignola (Foggia), e' morto per le ferite riportate dopo una caduta da un soppalco. La caduta e' avvenuta mentre stava effettuando il turno di notte nello stabilimento di Melfi della Fiat. DOMENICO era al lavoro nel reparto verniciatura quando - per cause da accertare - e' caduto dal soppalco, da un'altezza di almeno 4 metri. Trasportato al San Giovanni di Dio di Melfi e poi all'ospedale di Rionero in Vulture dove è morto.
sabato 22 marzo 2008
E' MORTO ALBERTO MENEGATTI A COMACCHIO FERRARA
Cade da capannone e muore
A Comacchio nel ferrarese, i carabinieri stanno indagando
E' MORTO ALBERTO MENEGATTI salendo su un tetto di un capannone che poi cede: ALBERTO e' morto schiantandosi al suolo dopo un volo di 5-6 metri. Alberto Menegatti, è morto sul colpo aveva 54 anni, di Comacchio. Sull'incidente indagano i carabinieri.
venerdì 21 marzo 2008
E' MORTO DANTE TOMANIN
E' morto DANTE TOMANIN di 67 anni colpito da una gru in movimento nella ditta dove era cotitolare dell'azienda in Brianza
DANTE che è stato colpito da una gru è' deceduto all'istante; era a contitolare della ditta che produce macchine utensili. Verso le 14 insieme a un dipendente stava spostando un macchinario con una gru che manovrava lui stesso con un telecomando, quando un anello di ferro che reggeva il carico si e' spezzato. La macchina ha compiuto un'oscillazione colpendolo alla testa.
giovedì 20 marzo 2008
E' MORTO MASSIMO LUCIANI DI SOLI 30 ANNI , E' MORTO NICOLO' RICCI UNO STUNTMAN A SESTO SAN GIOV. E' MORTO UN EDILE DI 58 ANNI A VERONA
E' MORTO NICOLO' RICCI Sesto San Giovanni uno stuntman che recitava una scena di una fiction tv nella quale veniva simulato un incidente sul lavoro, ha battuto la testa cadendo da un'impalcatura ed e' morto.
La famiglia ha autorizzato l'espianto degli organi.
A Verona, un operaio 58enne e' morto schiacciato dalla ruspa con cui stava lavorando in un cantiere edile.
Operaio muore schiacciato da pressa
E' MORTO MASSIMO LUCIANI 30 anni di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), e' morto dopo essere stato schiacciato da una pressa. MASSIMO stava lavorando nello stabilimento di un'azienda che produce profilati metallici in Contrada Valle Cupa di Colonnella. Non e' ancora chiara la dinamica dell'infortunio. Soccorso immediatamente dai colleghi, LUCIANI che aveva riportato un trauma da schiacciamento, e' morto nel corso del trasporto in ospedale da parte del 118. Indagano i carabinieri.
domenica 16 marzo 2008
E' MORTO V.S UN ALTRO OPERAIO A CHERASCO (CUNEO)
V.S UN OPERAIO DI 55 ANNI e' morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto a Cherasco, in provincia di Cuneo. L'uomo, V.S DI 55 anni, di Racconigi (Cuneo), e' stato travolto da una pesante struttura in acciaio che stava montando insieme a un collega e che si e' staccata da un carro ponte. Dell'operaio si conoscono solo le iniziali
giovedì 13 marzo 2008
E' MORTO ARICO ZUCAL
ARICO ZUCAL pensionato di 77 anni, è morto schiacciato dal proprio trattore in Val di Non, provincia di Trento. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l'uomo stava percorrendo una stradina comunale in localita' Vigo di Ton, quando, per cause in via di accertamento, ha perso il controllo del mezzo agricolo. Il trattore è quindi uscito di strada ribaltandosi nel prato sottostante. Arrivati sul posto, i soccorritori del '118' non hanno potuto che constatare il decesso dell'uomo, provocato da traumi da schiacciamento.
mercoledì 12 marzo 2008
A LUIGI ROCA HANNO TOLTO LA DIGNITA', SONO MORTI ANTONIO STRAMANDINOLI, GIOVANNI ZANIVAN
E' MORTO LUIGI ROCA Inserisco nei caduti sul lavoro anche LUIGI ROCA che si è suicidato. A 39 anni, con due figli piccoli e un mutuo da pagare era ancora precario. quando non si è visto rinnovare il contratto non ha retto allo sconforto. A sua moglie ha lasciato un biglietto con su scritto che perdendo il lavoro ha perso la dignità. Diciamo basta a queste terribili forme di sfruttamento che ledono la dignità delle persone e rendono instabili le vite di milioni di persone.
ANTONIO STRAMANDINOLI è morto poco prima di mezzanotte. ANTONIO era un operaio di 37 anni, dipendente della Comao. Antonio Stramandinoli era nato a Lombriasco, in provincia di Torino, stava riparando una pressa all'interno della Mac di Chivasso, una ditta dell'indotto dell'industria automobilistica, quando un pistone e' uscito dal macchinario e l'ha colpito allo stomaco con esito fatale.
E' MORTO GIOVANNI ZANIVAN Un contadino di 68 anni, GIOVANNI è morto schiacciato da un trattore a Lentini (Belluno), del quale era alla guida.
lunedì 10 marzo 2008
MUORE OPERAIO MOLDAVO DI 44 ANNI A VERONA
VERONA- UN OPERAIO MOLDAVO di 44 anni, padre di due figli, e' morto a Verona a causa di un incidente accaduto in un cantiere edile. L'uomo, da tempo residente in citta', stava lavorando sotto un'impalcatura innalzata per la ristrutturazione di una palazzina quando e' stato travolto da un blocco di cemento. L'uomo stava lavorando sotto un'impalcatura innalzata per la ristrutturazione di una palazzina quando e' stato travolto da un blocco di cemento. A causare il distacco del pezzo di cemento potrebbe essere stato, secondo i primi accertamenti, il martello demolitore che lo stesso operaio stava utilizzando.
sabato 8 marzo 2008
MUORE OPERAIO TRAVOLTO IN UN TERRAPIENO IN UN CIMITERO PUGLIESE
E' MORTO a 54 anni mentre lavorava in un cantiere edile a Lizzanello (Lecce). Dalle prime informazioni dei vigili del fuoco sembra che l'operaio sia stato travolto da un terrapieno che e' franato, all'interno del cimitero del paese, a una decina di km DA Lecce. Di R.M si conoscono solo le iniziali
giovedì 6 marzo 2008
E' MORTO CARLO PISTONI TRAVOLTA DA UN TRENO.
MUORE F.B DI 68 ANNI un agricoltore è morto in un incidente sul lavoro a Brescia. Erano le 11 circa quando, ha perso la vita a Esine, in un'azienda agricola nella frazione di Plemmo in Valcamonica. Ancora non chiara la dinamica dei fatti: l'uomo, originario del posto, era intento a tagliare della legna quando, forse per un malore o per un incidente, i suoi abiti sono rimasti intrappolati in un macchinario, una sorta di nastro trasportatore, causandone il decesso. I carabinieri di Breno e il personale dell'Asl sono al lavoro per accertare l'esatta dinamica dell'incidente.
mercoledì 5 marzo 2008
E' MORTO CESARE COZZI
E' rimasto fulminato toccando dei fili elettrici
E' MORTO CESARE COZZI di 39 anni. Cesare e' morto nel pomeriggio in un incidente sul lavoro avvenuto a Cerano, nel Novarese. CESARE COZZI era residente a Cerro Maggiore (Milano). Dipendente di una ditta di Legnano (Milano), la Cf, specializzata in demolizioni. Attualmente stava lavorando nei capannoni dell'azienda Sisco, chiusa dal 2002: probabilmente ha toccato alcuni fili che portavano la corrente elettrica ed e' rimasto fulminato.
martedì 4 marzo 2008
MUORE TRAVOLTO DAI LIQUAMI IN UN'AZIENDA AGRICOLA. MUORE M.A UN EDILE DI 38 ANNI
M.A un operaio di cui si conoscono solo le iniziali è morto A Diano Marina (IMPERIA), un edile di 38 anni, di Chiusavecchia (Imperia) e' morto travolto dal muro perimetrale di un'abitazione. M.A stava lavorando alla realizzazione del tracciato di un impianto fognario. La tragedia si e' consumata intorno alle 18, in via Diano Castello, nel Comune di Diano Marina. La vittima stava lavorando, assieme ad altri operai, per conto del Comune di Diano Castello. Erano stati compiuti alcuni scavi nel terreno, quando e' improvvisamente crollato il muro.
4 marzo
Travolto da liquami mentre cercava di sturare un tubo
Un pensionato di 58 anni e' morto dopo essere stato travolto da un'ondata di liquami nell'azienda agricola di un cugino nel Bergamasco. La vittima, residente a Torre Pallavicina (Bergamo), si e' calata in un pozzo di un paio di metri collegato alla vasca di decantazione di un'autobotte, mentre sturava una tubazione intasata. All'improvviso,l'uomo e' stato travolto dal liquame ed e' morto all'istante per annegamento.
lunedì 3 marzo 2008
SONO MORTI GUGLIELMO MANGANO,LUIGI FARINOLA,BIAGIO SCIANCALEPORE, VINCENZO ALTOMARE E MICHELE TASCA
QUATTRO OPERAI MORTI INTOSSICATI IN PUGLIA
SONO MORTI GUGLIELMO MANGANO, LUIGI FARINOLA,BIAGIO SCIANCALEPORE E VINCENZO ALTOMARE. Tutti morti uno dietr l'altro in una sequenza terribile. Morti tutti per la loro generosità. Sono morti infatti uno dopo l'altro nel tentativo di salvare i loro compagni. Una morte eroica, e un episodio che allunga la tragica lista delle vittime sul lavoro in Italia. Teatro della vicenda la Truck Center, una media azienda nella zona industriale di Molfetta che si occupa di autolavaggio e soprattutto del lavaggio di cisterne. Sono da poco passate le 15.00. Nell'azienda si sta lavando la cisterna di un camion con forti getti di acido solforico. Un lavoro fatto tante volte. Terminata l'operazione Guglielmo Mangano, di 44 anni, apre lo sportello superiore. Non si sa se scende per completare l'opera o se resta alla sommità. Di certo è investito da esalazioni di zolfo. Perde conoscenza e si accascia alla base della cisterna. I suoi compagni si accorgono di quanto sta accadendo. Uno dopo l'altro scendono prima Luigi Farinola, 37 anni, poi Biagio Sciancalepore, di 22, ma nessuno risale. La consapevolezza della tragedia si diffonde in un attimo. E' lì anche il titolare dell'azienda, Vincenzo Altomare, di 64 anni. Non ci pensa due volte: si cala anche lui, ma anche lui non tornerà più su. Tutti asfissiati dallo zolfo. Si salva solo un ragazzo di 20 anni, Michele Tasca, che è in rianimazione nell'ospedale di Molfetta. Le sue condizioni, che in un primo momento sembravano non disperate, in serata si sono però aggravate. In pochi minuti il piazzale si popola. Ci sono gli investigatori, i vigili del fuoco che hanno estratto le salme, c'é il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, con gli occhi gonfi di pianto, ci sono politici e amministratori. E soprattutto i parenti delle vittime. Il loro strazio è acuto. Si abbracciano, si confortano, gridano per il dolore, mentre sotto la luce delle fotoelettriche i corpi dei loro cari sono ancora lì per terra, coperti da lenzuola, sul piazzale dell'azienda a due passi da quella cisterna dove hanno trovato la morte. Il dolore è enorme, ma in fondo è composto. Non si cerca un capro espiatorio, un nemico. Al contrario, è evidente il clima di unità, di solidarietà fra loro, che rispecchia il rapporto che ci doveva essere anche tra il titolare e i suoi dipendenti. "Per favore - dice ai giornalisti una cognata di Mangano - non scrivete che la colpa è del titolare. E' morto anche lui per salvare i suoi operai. Guglielmo lavorava qui da soli otto mesi, ma diceva sempre di sentirsi come in famiglia". "Il titolare - aggiunge - lo trattava come un figlio e lui era contento di stare qui. Erano tutte brave persone". I corpi vengono portati via poco dopo le 19.30, ma i parenti in parte per un po' restano ancora qui, sembrano attoniti, ancora increduli. Nel frattempo i tecnici dei carabinieri, con tute e mascherine, si calano nella cisterna e cominciano i rilievi. "Per ora - dice il col. Gianfranco Cavallo, comandante provinciale dei carabinieri - non si possono fare ipotesi, non si può dire se vi sono responsabilità. Saranno i militari del Noe e dell'Ispettorato del Lavoro a fare luce, ma ci vorrà del tempo". Forse errori ce ne sono stati; il pm di turno della procura di Trani, Giuseppe Maralfa, era qui con gli investigatori, ma almeno per stasera le polemiche non trovano spazio. Ma quest'altra tragedia non può restare senza risposta: i sindacati hanno proclamato per mercoledì prossimo uno sciopero generale regionale con una grande manifestazione a Bari. "Qui forse c'é stato anche il caso, forse anche dell'altro, di certo sono morti dei generosi - dice Giuseppe Filannino, segretario della Camera del Lavoro di Molfetta - ma queste morti dimostrano ancora una volta che manca la cultura del lavoro, che si parla ma non si fa mai abbastanza. No, così non può continuare".
All'alba del giorno dopo è morto anche il quinto operaio MICHELE TASCA DI SOLO 20 ANNI.
Roma 3 marzo
Muore un giovane macedone di 34 anni urtando una linea di alta tensione
Un operaio macedone di 34 anni e' morto folgorato nel primo pomeriggio in via di Castel Giuliano, a Bracciano, localita' a nord di Roma. Secondo quanto e' stato accertato dai carabinieri, lo straniero, residente nella provincia di Viterbo, stava tagliando alcuni rami quando, per cause ancora da accertare, ha urtato la linea elettrica dell'alta tensione ed e' rimasto folgorato
M'inchino commosso con le lacrime agli occhi di fronte a una generosità così grande, che è costata la vita ai tre lavoratori che hanno cercato di salvare il compagno di lavoro. Non ho niente d'aggiungere, ho il cuore spezzato. Questa di Molfetta sembra una pagina epica e tragica dell'antica grecia. Carlo soricelli
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.