Cari visitatori, sono a invitarvi a partecipare all'inaugurazione della mia mostra presso la Fondazione Carisbo di Bologna, saranno esposte 100 opere su queste tragedie che tratto come artista dal 1980. Aiuterà a sensibilizzare. Parteciperanno numerosi familiari di morti sul lavoro da diverse regioni italiane. Inaugurazione alle ore 16 del 20 dicembre presso la Fondazione carisbo di via Farini 15. La mostra durerà fino al 19 gennaio 2025. con la speranza che la prorogano anche a febbraio
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 30 novembre
Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
giovedì 31 marzo 2011
Cartine provinciali e regionali delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi tre mesi del 2011
Cari amici sono a mandarvi la situazione aggiornata delle vittime per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi tre mesi del 2011 con allegate le cartine geografiche delle vittime riguardanti tutte le regioni e province italiane.
Dall'inizio dell'anno al 31 marzo ci sono stati 142 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 288 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere.
Sui luoghi di lavoro erano 114 il 31 marzo 2010. Assistiamo ad un aumento delle vittime del 24,56.
In questi primi tre mesi sui luoghi di lavoro l’edilizia ha registrato il 24,6% sul totale delle vittime), l’agricoltura il 20.8%, l’industria il 13,4%, l’autotrasporto l’8,2%. Gli stranieri morti sono stati il 12 % sul totale.
Le categorie con più vittime in questi primi tre mesi sono l'edilizia con 36, l'agricoltura con 30, l'industria con 18.
l’autotrasporto con 11. Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 19 vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano 10), l'Emilia Romagna 17 (province di Bologna 4) e la Sicilia 14 (provincia di Catania 5). Ma anche Torino, dopo anni calo registra già 5 vittime (Piemonte 12) Napoli 4 vittime, Roma, Lecce, Messina 3. Alcune regioni stanno avendo un andamento pessimo, altre sembrano avere imboccato un trend positivo.
A nostro parere il trend positivo di alcune province è dovuto solo alla casualità: a noi non risulta esserci in nessuna regione italiana politiche di prevenzione programmata. Solo la Regione Toscana, la Provincia di Modena e l’ ASL di Milano 2 sembrano cominciare ad adottare strategie mirate su alcuni punti per cercare di arginare queste autentiche stragi. Moltissime vittime sono dovute alle condizioni climatiche, sopratutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc...Qui è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno con la prevenzione, ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un aumento delle vittime per questa tipologia di lavoratori.
E' proprio in quest’ottica che l'Osservatorio Indipendente di Bologna sta preparando previsioni del tempo aggiornate quotidianamente per tutte le province italiane, dove si evidenzierà con qualche giorno d’anticipo il fattore rischio per gravi infortuni sul lavoro, che si manifesta quando ci sono condizioni meteorologiche particolari.
Da http://cadutisullavoro.blogspot.com/
E’ morto Nello Losno un agricoltore di 78 anni è l'ennesima vittime del trattore
PRATO - E' morto Francesco Apostolico un artigiano di 45 anni. Francesco è morto cadendo da un altezza di 5 metri mentre stava eseguendo dei lavori sul tetto di un' abitazione. La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio. Secondo le prime ricostruzioni, Apostolico sarebbe precipitato per il cedimento della copertura. O
Brescia E' morto Giacomo Gerardini. il giovane di 35 anni di San Colombano è caduto dal muro di contenimento da circa tre metri di altezza sulla strada in località Caricatore sotto Brione il 5 marzo. Non si capisce se sia stato un errore di movimento o, più credibilmente, un malore. È stato soccorso dagli amici con i quali si era spinto fino là a raccogliere (insieme anche ai parenti), la legna che un contadino del posto aveva ceduto loro in cambio solo della pulizia della zona. La presenza dei pezzi d'albero tagliato dava fastidio sulla strada e lo stradino della Provincia aveva già chiesto d'intervenire bacchettando il proprietario del sito. Il gruppo e Ghedini erano andati là con il trattore e con il carro. Si erano portati anche il pranzo ed era l'ora di rifocillarsi.
Per 25 giorni Giacomo ha lottato contro la morte ima purtroppo si è spento oggi
Savona, 31 mar. E’ morto Nello Losno un agricoltore di 78 anni, Nello e' morto ieri sera ad Ortovero, nell'entroterra di Albenga, a seguito del ribaltamento del trattore. L’anziano agricoltore stava lavorando a bordo del suo trattore in alcuni terreni quando, si sarebbe avvicinato troppo al ciglio della strada e il trattore si sarebbe ribaltato schiacciandolo. A dare l'allarme i famigliari dell'uomo che non lo avevano visto tornare a casa. Sul posto sono intervenuti 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri, ma per Nelo Osno, purtroppo, non c'era piu' nulla da fare
Bologna E' morto Libero Lipaprini Un pensionato bolognese di 74 anni. Libero è morto questa mattina nell'azienda agricola del figlio, a Castenaso. Stava trasportando con un trattore degli archi di ferro per fare delle serre, ma a causa di un sobbalzo del trattore, gli archi si sono svincolati dal fermo e lo hanno investito uccidendolo sul colpo. A dare l'allarme sono stati i suoi due figli di Lipaprini. Dai primi accertamenti pare che il pensionato si sia recato sul posto di sua iniziativa per dare una mano al figlio.
IL 9 APRILE MANIFESTAZIONE CONTRO IL LAVORO PRECARIO.Il nostro tempo è adesso la vita non aspetta
AIUTIAMO I NOSTRI GIOVANI AD AVERE UN FUTURO ABOLENDO PER LEGGE TUTTI I LAVORI PRECARI
Il nostro tempo è adesso
la vita non aspetta
Non c’è più tempo per l’attesa. E’ il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per dire che questo paese non ci somiglia, ma non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo. Soprattutto nelle mani di chi lo umilia quotidianamente.
Siamo la grande risorsa di questo paese. Eppure questo paese ci tiene ai margini. Senza di noi decine di migliaia di imprese ed enti pubblici, università e studi professionali non saprebbero più a chi chiedere braccia e cervello e su chi scaricare i costi della crisi. Così il nostro paese ci spreme e ci spreca allo stesso tempo.
Siamo una generazione precaria: senza lavoro, sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito, condannati a una lunghissima dipendenza dai genitori. La precarietà per noi si fa vita, assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio al diritto alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Soprattutto per le giovani donne, su cui pesa il ricatto di una contrapposizione tra lavoro e vita.
Non siamo più disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più tollerabile. Come non sono più tollerabili i privilegi e le disuguaglianze che rendono impossibile la liberazione delle tante potenzialità represse.
Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione, un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale. Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli.
Vogliamo tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i nostri talenti e la nostra motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Vogliamo un paese che entri davvero in Europa.
Siamo stanchi di questa vita insostenibile, ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso.
Per saperne di più
http://www.ilnostrotempoeadesso.it/
martedì 29 marzo 2011
Teramo E’ morto Renato De Luca un muratore di 74 anni
Chieti 29 marzo E’ morto Gianni Giacomucci di 35 anni. Gianni e' morto stamani a Scerni piccolo centro della provincia teatina. L'uomo che si trovava impegnato in alcuni lavori in un terreno di sua proprieta' ad un certo punto ha perso il controllo del mezzo che lo ha travolto ed ucciso. Quando sono arrivati i soccorsi ed i sanitari del 118 per l'uomo non c'era piu' nulla da fare.
Bolzano28 marzo E' morto a soli 21 anni Sebastian Olzer. Sebastian lavorava do soli 5 giorni con la ditta Günther Locher di Sarentino. Il giovanissimo operaio era caduto da una paretina di roccia per 8 metri durante operazioni di consolidamento.
lunedì 28 marzo 2011
Confermata la condanna per la morte di Jamal Boulhabib Eddine
Boulhabib Jamal Eddine è morto l’11 novembre 2002 alla Feralpi Siderurgica Spa di Lonato del Garda (Brescia). Una morte orribile, mentre stava intervenendo per un incaglio durante una fase della lavorazione della vergella, investito da un rotolamento improvviso del filo, che gli ha provocato il decesso immediato per decapitazione. La Fiom Cgil di Brescia si è costituita parte civile in un processo che ha visto accusato l’allora responsabile alla sicurezza del lavoro in Feralpi Luigi Locatelli, condannato ad un anno di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali.
Una sentenza che avuto la prima conferma nel 2005, seguita dalla respinta di impugnazione da parte della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Brescia il 23 novembre 2009 e dal recentissimo rigetto del ricorso presentato dallo stesso Locatelli. Il 23 marzo 2011 la Corte Suprema di Cassazione ha respinto la richiesta e ha così confermato la condanna per il delitto di omicidio colposo nei confronti di Jamal Eddine, deceduto per decapitazione.
Il sindacato dei lavoratori metalmeccanici ha reso pubblica la notizia con la diffusione di un comunicato stampa, prontamente divulgato sul sito ufficiale della Cgil Camera del Lavoro di Brescia. La sentenza della Cassazione conferma “l’obbligo giuridico delle misure di protezione necessarie negli impianti di laminazione”, dove “devono essere predisposte difese per il materiale investa i lavoratori”. La IV Sezione Penale della Corte conferma inoltre che nel caso di infortuni sul lavoro “esistono specifiche norme che legittimano il sindacato a costituirsi parte civile nel processo penale, indipendentemente dall’iscrizione del sindacato della persona offesa”.
La Cassazione riconosce dunque la violazione delle regole di prevenzione, confermando sì che l’infortunio mortale di Jamal è avvenuto sia per “l’inadeguatezza dell’informazione del lavoratore sui rischi propri della lavorazione cui era adibito”, ma anche e soprattutto per “l’inadeguatezza (o addirittura l’inesistenza!) delle misure di protezione necessarie per evitare il contatto tra lavoratori e metallo incandescente”.
Alessandro Gatta
sabato 26 marzo 2011
Papa Benedetto XVI contro il precariato e le morti sul lavoro
ROMA - "Il lavoro è un elemento fondamentale sia della persona umana che della società, e le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune".
"Occorre mettere in campo ogni sforzo - ha detto Ratzinger - perchè la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata". Il "problema della sicurezza sul lavoro - ha aggiuto - resta grave, come ben sanno i lavoratori di Terni che più volte hanno dovuto affrontare questa tragica realtà".
"La Chiesa - ha concluso Benedetto XVI - sostiene, conforta, incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti un lavoro sicuro, dignitoso e stabile".
Speriamo che ci governa, sopprattutto se è d'ispirazione cattolica tragga ispirazione e insegnamento dalle parole del Papa. Ma ne dubitiamo, visto che il precariato sta diventando l'unica forma d'occupazione dei giovani e non solo, e che le morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono da ricondurre principalmente a questa nuova forma di schiavitù. Carlo Soricelli
venerdì 25 marzo 2011
VOLENTIERI RIPRENDIAMO QUANTO HA DICHIARATO GIANNI PIBIRI DELLA FILLEA PIEMONTESE
Piemonte - Duro intervento della Fillea-Cgil sulle morti sul lavoro nei cantieri edili piemontesi.
Ieri ci sono stati due incidenti mortali sul lavoro in due cantieri edili, uno a Novara e l'altro a Torino.
A Novara è morto un operaio di sessantadue anni, già in pensione da qualche anno, che lavorava in un cantiere delle scuole medie inferiori di Varallo Pombia della ditta PMBF, ditta subappaltatrice di Cazzago San Martino, nel Bresciano.
Il lavoratore ha dovuto percorrere dal suo luogo di residenza circa 150 kilometri prima di arrivare nel cantiere.
“Mi chiedo come si possa lavorare in cantiere dopo aver percorso oltre due ore di viaggio, non certo in prima classe, senza essere esposto a maggiori rischi”, ha dichiarato Gianni Pibiri, segretario generale della Fillea-Cgil Piemonte. “Ora si dirà che aveva il caschetto, forse male allacciato, si diranno tante cose come per episodi analoghi. La triste realtà sta nel realizzare opere sempre alla ricerca del massimo ribasso, con appalti affidati ad imprese che subappaltano ad altri la realizzazione dei lavori”.
Nel pomeriggio di ieri a Torino l'altro incidente mortale: Antonio Di Napoli, di 60 anni, è morto colto da infarto, mentre lavorava su una gru a 70 metri d'altezza.
Sottolinea ancora Pibiri: “Da quante ore lavorava a quell'altezza? E chi lavora in tali condizioni, è idoneo dal punto di vista fisico, viene visitato periodicamente per verificarne le capacità?”
Chiediamo alla Magistratura di indagare a fondo per ricercare eventuali responsabilità ed evitare il ripetersi di questi episodi.
giovedì 24 marzo 2011
E' morto Giuseppe Ventimiglia dopo una settimana d'agonia, un operaio a Torino probabilmente a cauda di un malore e un operaio a Monza schiacciato da
Torino, 23 mar. E’ morto Antonio Di Napoli un operaio di 60 anni su una piattaforma sospesa a 60 metri d’altezza. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto per lo sfortunato lavoratore non c’è stato più niente da fare. Sembra che la vittima sia stata colta da malore. La squadra del gruppo speleo alpino dei vigili del fuoco e un'unita' del 118 sono riusciti a raggiungerlo usando un elevatore. I sanitari hanno tentato di rianimare ma per l'operaio. Sara' ora l'autopsia a stabilire levere cause della morte.
Monza –E’ morto William Locatelli un operaio di 35 anni schiacciato da una betoniera. Stando alle prime informazioni disponibili, la vittima sarebbe un operaio bergamasco di 38 anni, che è rimasto schiacciato nell'abitacolo della betoniera a bordo della quale stava viaggiando. Stando a quanto si è appreso finora, il mezzo pesante si è ribaltato in prossimità di una curva. Sul posto i carabinieri. Maggiori informazioni nel pomeriggio.
E' morto Pietro Mazzotti cadendo da un ponteggio in provincia di Novara
martedì 22 marzo 2011
PERICOLO MORTALE: AVVERTITE I VOSTRI PARENTI SE LAVORANO ALL'APERTO
Perugia 22 marzo. Purtroppo come avevamio previsto con l’arrivo del beltempo è ricominciata la strage al centro-sud. E’ morto un agricoltore di 59 anni a causa del ribaltamento del trattore su cui stava lavorando a gubbio. La vittima , nella frazione di SioliL’agricoltore stava percorrendo una stradina di campagna quando il mezzo, per cause ancora da accertare, è caduto in un dirupo.
Ascoli Piceno 22 marzo E’ morto in un infortunio mortale l'operaio Dante Clementi a Fermo. La vittima di 54 anni era impegnato in lavori di scavo in un'azienda di pneumatici, nella zona industriale, quando il terreno ha ceduto. L’operaio si e' calato nella buca ma e' stato travolto dal cedimento improvviso del terrapieno ed e' stato sepolto dal terriccio. Un altro operaio che lavorava con lui e' riuscito a scappare.
Forlì Cesena 22 marzo E’ morto Raffaele Bianchi un piccolo imprenditore edile di 32 questa mattina nella sua casa in ristrutturazione a Borghi, nell'Appennino cesenate. Il giovane era salito su un'impalcatura diversi metri per prendere dei pannelli quando ha perso l'equilibrio ed e' precipitato. E' morto sul colpo dopo aver battuto la testa sull'asfalto.
Firenze 22 marzo “’ morto un imprenditore a Cerreto Guidi . La vittima ha perso l’equilibrio mentre stava controllando il lucernario del suo maglificio
Bari E’ morto precipitando da un balcone un 66enne a Paolo del Colle. La vittima è precipitata da un balcone al secondo piano di un edificio mentre era intento a montare una tenda da sole in un'abitazione privata. Sembra che la vittima che era su una scala, ha perso l'equilibrio e, non avendo alcuna protezione, e' precipitato in strada. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118. Sull'incidente indagano i Carabinieri.
Cuneo 21 marzo E’ morto Ivan Liliu operaio di 35 anni. Ivan è morto inotrno alle 16 in località Bombonina. Secondo una prima ricostruzione effettuata dalla polizia, l'autista della betoniera stava scaricando del materiale, assistito da Lilliu e da un altro operaio. Il giovane, concluso il suo lavoro, si sarebbe allontanato passando davanti alla betoniera. L'autista non lo avrebbe visto e avrebbe continuato quindi la manovra, schiacciando il capo di Ivan Liliu con una delle ruote anteriori. Gli operai al lavoro nel cantiere si sono subito accorti della gravità della situazione e hanno prestato i primi soccorsi. Purtroppo inutili. Lilliu è morto sul colpo. Raccapricciante la scena che si è presentata agli occhi degli inquirenti, all'équipe del 118 giunta in elicottero e agli altri soccorritori arrivati alla Bombonina: l'operaio aveva il corpo dilaniato.
domenica 20 marzo 2011
E’ morto Daniele Bonino di 48 anni travolto da un albero a Rocca Canavese
sabato 19 marzo 2011
Importantissima iniziativa della Provincia di Modena a tutela dei familiari delle vittime di infortuni sui luoghi di lavoro
La Direzione provinciale del lavoro di Modena ha siglato il 1° marzo del 2011, con Prefettura-UTG di Modena, la Provincia di Modena, l’Inail, l’azienda USL di Modena e e l’azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, un protocollo d’intesa per le iniziative di supporto ai familiari delle vittime di infortuni nei luoghi di lavoro.
In questa intesa le parti hanno convenuto che, qualora nella provincia di modena dovessero verificarsi incidenti mortali sul luogo di lavoro o comunque occasionati dalla prestazione di attività lavorativa, la Prefettura, l’Inail, la provincia, la Asl e la Direzione provinciale del lavoro avranno distinti ed rilevanti compiti.
In particolare:
la Prefettura curerà il coordinamento delle iniziative
l’Inail individuerà un assistente sociale che si recherà a domicilio dei familiari per prestare i primi aiuti e comunicherà l’accaduto alla Provincia
la Provincia curerà le pratiche amministrative riguardanti il collocamento obbligatorio o in caso di cittadino straniero, fornirà il supporto di un mediatore culturale
l’ Asl e l’azienda ospedaliero-universitaria di Modena fornirà tempestivamente all’inail la documentazione sanitaria necessaria relativa all’evento causa dell’infortunio e qualora necessario attiverà le pratiche per alleviare l’impatto traumatico dell’evento morte sui familiari superstiti
Infine, la Dpl attiverà un controllo ispettivo finalizzato all’immediata erogazione del Fondo di sostegno per i familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro.
I soggetti istituzionali sottoscrittori del Protocollo, entro 15 giorni dalla sottoscrizione, devono comunicare alla Prefettura i nominativi, i numeri telefonici e gli indirizzi e-mail dei rispettivi referenti.
L’Inail ha il compito tra l’altro di tenere informata la Prefettura di ogni iniziativa attivata in merito a quanto concordato con il presente documento o necessaria al migliore raggiungimento dell’obiettivo di tutela dei superstiti dei deceduti sul lavoro, e deve quindi monitorare lo svolgimento delle operazioni per il raggiungimento delle finalità indicate nell’intesa, anche attraverso la Conferenza provinciale permanente.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Direzione provinciale del lavoro di Modena.
venerdì 18 marzo 2011
E' morto un autista di un furgone sull'A1 nei pressi di Frosinone a causa di una frana
Ragusa 18 marzo E’ morto Giovanni Incardona dopo 4 giorni di agonia. Giovanni, operaio, padre di 6 figli. Ha fatto un volo di un metro e mezzo dopo aver sbattuto contro una statua di marmo mnetre3 stava lavorando attorno ad un muretto. I familiari del 62 enne adesso chiedono giustizia e vogliono capire se dietro al decesso ci sia malasanità dei medici del Guzzardi di Vittoria. La polizia ha sequestrato la cartella clinica ed anche la salma in attesa dell’esame autoptico. Il 62 enne era stato condotto da uno dei figli al pronto soccorso del nosocomio vittoriese dove è stato ricoverato in Chirurgia. All’Incardona sono state riscontrate la frattura di 6 costole, contusione epatica.
Intanto le condizioni della vittima si erano ulteriormente aggravate e mercoledì mattina è stato sottoposto ad altro esame Tac, ma qua la fatalità del guasto del macchinario, e dunque l’immediato trasferimento al Civile di Ragusa. L’esame ha riscontrato uno pneumomediastino. I familiari avevano chiesto un ulteriore trasferimento a Catania ma giovedì notte è arrivata la morte per arresto cardiocircolatorio.
Como 18 marzo E’ morto Raffaele Russo un edile di 67 anni e due suoi compagni sono rimasti feriti.E accaduto a Tavernario. Tragedia sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi in piazza Borella dove tre muratori, mentre lavoravano in un casa in fase di demolizione, sono precipitati per il cedimento della soletta di un balcone su cui stavano operando: L’anziano edile è morto sul colpo mentre altri due suoi comagni di lavoro sono rimasti feriti e trasportati agli ospedali Sant'Anna e di Erba. Sul posto, per i soccorsi, sono intervenuti i vigili del fuoco di Como e il personale del 118 ma per uno dei tre muratori non c'è stato nulla da fare. Al lavoro, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto, gli agenti della Questura di Como e il personale dell'Asl per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: il caseggiato è stato posto sotto sequestro.
Belluno 17 marzo. È morto Ennio Vescovi boscaiolo di 37 anni. Ennio è rimasto schiacciato da un abete che stava tagliando. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio sui boschi del monte Roccon, in territorio comunale di Arsiè, nel Bellunese. Ennio Vescovi è stato colpito dal pesantissimo tronco, che gli è caduto sul petto uccidendolo quasi all’istante: è rimasto cosciente ed ha parlato coi suoi colleghi, chiedendo dell'acqua. Ma, prima dell'arrivo dei soccorritori, ha perso i sensi e per lui nulla sono valsi i disperati tentativi di rianimarlo da parte dei medici del Suem. È morto per le lesioni interne riportate.Le cause della morte sono da ricercarsi nella la pioggia e il terreno umido.
Si è alzato in volo anche un elicottero del 118 per soccorrerlo ma all'arrivo dei soccorritori per Ennio, non c’è stato niente da fare..
mercoledì 16 marzo 2011
Omaggio a Garibaldi nel 150° dell' Unità d'Italia
martedì 15 marzo 2011
E' morta una volontaria della Croce Rossa in provincia di Grosseto
Anche un bambino di 8 anni ucciso da quel killer spetato chiamato trattore. E' morto Daniele re dopo giorni di agonia
Cuneo 14 marzo E' morto Daniele Re all'ospedale Cto di Torino, dove si trovava ricoverato da venerdi' scorso, Daniele dipendente di una ditta di una ditta privata di fornitura di energia elettrica eras rimasto folgorato mente era al lavoro in una centralina di Paesana (Cuneo). Era stato colpito da una scarica di 70 mila volt.
lunedì 14 marzo 2011
Chieti 14 marzo. E’ morto un operaio edile albanese di 45 anni
domenica 13 marzo 2011
Biella E' morto Roberto Rossetti operaio di 27 anni
venerdì 11 marzo 2011
Pubblichiamo il bell'intervento di Santo Della Volpe sulle morti per infortuni sul lavoro scritto su "Articolo 21"
Meno morti sul lavoro nel 2010, ma diminuiscono solo le vittime sulle strade
Il numero di morti sul lavoro del 2010 è ufficialmente diminuito, rompendo la soglia delle 1000 vittime; secondo l’Inail,sono 980 i morti sul lavoro del 2010, con una flessione ufficiale del 6,9% rispetto all’anno precedente: più contenuto invece il calo degli incidenti in generale, che si attestano a quota 775mila,15mila in meno rispetto al 2009 (-1,9%). Queste le prime cifre che potrebbero finalmente indurre all’ottimismo. Ma purtroppo, scomponendo i dati anticipati dall’Inail, la realtà appare meno rosea: perché a diminuire sono stati soprattutto le vittime sulle strade andando o tornando dal lavoro. Lo stesso Presidente dell'INAIL, in una recente intervista, ha dichiarato che nel 2010 il 53,5% delle vittime è in itinere e sulle strade: detraendo il 53,5% da 980, sono in tutto 456 i lavoratori che secondo l'INAIL sono morti sui luoghi di lavoro, con un aumento del 6,8% rispetto al 2009. Inoltre l’Inail non conteggia nei suoi dati le vittime sul lavoro che non pagano i contributi Inail, cioè i pensionati, ad esempio, in agricoltura ed i militari e forze dell’ordine , non assicurati Inail. Le vittime monitorate dall’”Osservatorio sui morti sul lavoro “ di Bologna che non sono deceduti in “itinere”ma sul lavoro,lo scorso anno sono state 595; comprendendo 51 autotrasportatori e 75 vittime che hanno più di 65 anni e che si presume siano già pensionati , più i 15 i militari morti nel 2010.
Tornando alle vittime censite secondo il metodo dell’INAIL, la diminuzione del 2010 è dovuto a più fattori: anche al miglioramento del parco auto di chi va a lavorare ( per effetto di anni di rottamazione delle auto vecchie). A soprattutto all’aumento della cassa integrazione e della disoccupazione che nel 2010 è salita alla cifra di 2 milioni e 621.000 di persone, pari al 10,2% della forza lavoro effettiva (secondo la CGIA di Mestre). Anche l’INAIL riporta il fatto che (dati Istat) il calo occupazionale nel 2010 è stato dello 0,6%,rispetto al 2009 nel quale c’era già stato un calo dell’occupazione pari all’1,6%.
A questi dati va sommato il monte di ore lavorate in tutti i settori dell’industria, dell’agricoltura,del terziario e del lavoro in Italia, ancora diminuito nel 2010 rispetto all’anno precedente, nonostante la ripresa del lavoro a fine anno.
E non è un buon risultato, perché ci si poteva aspettare una più decisa diminuzione di morti ed invalidi nei luoghi di lavoro, che invece sono più o meno gli stessi del 2009. Le variazioni sono interessanti anche considerando i vari settori di lavoro: nell’industria , dove cassa integrazione e disoccupazione hanno colpito a fondo, il calo degli infortuni mortali è stato del 6,1%. Ma il problema che emerge dalla lettura dei dati nell’agricoltura (dove il calo di infortuni è stato del 4,9%) e nell’edilizia (-7,3%) , riguarda il lavoro nero: poiché nei due settori il lavoro regolare ,secondo l’Istat, è rimasto invariato, è probabile che sia aumentato il lavoro nero e di conseguenza sia diminuito il numero di denuncie di infortuni all’INAIL e quindi il sommerso “dannoso”, il sommerso degli incidenti tragicamente più sofferenti con l’abbandono della vittima al Pronto Soccorso o sul ciglio di una strada, senza assistenza e senza aiuto.
giovedì 10 marzo 2011
Il terreno scivoloso dopo tanta pioggia ha ucciso per il ribaltamento del trattore che guidava Mario Felici. E' morto a Milano Giacomo Campanini di 77
Ascoli Piceno 10 marzo E’ morto Mario Felici agricoltore di 69 anni. Mario ha perso la vita dopo che il trattore che guidava si è improvvisamente ribaltatoFelici è stato sbalzato a terra ed è rimasto schiacciato sotto il peso del mezzo. Il trattore, infatti, lo ha travolto uccidendolo sul colpo. Quando sono arrivati i primi soccorritori per lui non c'era più nulla da fare. Il corpo senza vita dell'agricoltore è stato estratto con difficoltà dalla squadra dei Vigili del Fuoco accorsa sul posto, alla quale si sono aggiunti i sanitari del 118 e i Carabinieri di MonterubbianoS’ipotizza che Felici, potrebbe aver perso il controllo del mezzo mentre stava lasciando la strada di campagna per immettersi su un tratto ripido e cedevole, anche per via delle abbondanti piogge degli ultimi giorni. La morte di Mario Felici, purtroppo, non è la prima di questo genere. Sale di anno in anno, anche nel Fermano, il numero degli agricoltori uccisi dal peso dei trattori. Il 69enne monterubbianese lascia la moglie Ada e le figlie Claudia e Alessandra. L'ultimo saluto all'agricoltore verrà dato con molta probabilità domani mattina nella chiesa fermana di S.Antonio.
Oggi 9 marzo 3 vittime. A Olevano in provincia di Roma un edle di 45 anni. a Torino Morena Agli una ragazza di 26 anni e Gaspare Popolo ad Agrigento
Torino E’ morta Morena Agli una giovane lavoratrice di 26 anni. La giovane è stata uccisa da una scarica elettrica mentre lavorava accanto a un'attrezzatura in rame per la produzione del formaggio nell'azienda agricola di famiglia.
Agrigento E’ morto Gaspare Popolo un artigiano di 32 anni. Gaspare è morto dopo essere caduto da un'altezza di circa quattro metri mentre stava lavorando all'installazione di alcune telecamere in un capannone. Popolo, che gestiva una ditta che si occupa di impianti di videosorveglianza, sarebbe caduto da una scala o forse dal tetto. Il giovane, sposato con un figlio, è morto sul colpo per un grave trauma cranico.
martedì 8 marzo 2011
E' morto roberto Vistocco nel salernitano e altre due vittime in poche ore nel nord est Giuseppe Fazio a Marghera eRoberto Pillon di 52 anni
PORDENONE 8 marzo E’ morto Roberto Pillon un operaio di di 52 anni in un incidente sul lavoro alle Costruzioni meccaniche Cimolai di Roveredo in Piano). L'azienda e' nota per avere costruito la copertura dello stadio olimpico di Atene. La vittima e' stato schiacciata da un carico di lamiere che gli e' caduto addosso..
A morire per infortuni sul lavoro sono lavoratori di aziende in appalto e in sub appalto come Giuseppe Fazio nelle grandi fabbriche e in canteri
Venezia 8 marzo E' morto Giuseppe Fazio, 34 anni, l'operaio travolto ieri nel cantiere navale Fincantieri di Porto Marghera. La morte del giovane siciliano, dipendente di una ditta in appalto, è stata comunicata dai sindacati, che hanno immediatamente proclamato uno sciopero per la sicurezza sul lavoro. L'incidente era avvenuto ieri mattina verso le 11.30. Un camion in manovra ha investito Giuseppe Fazio. Il camionista mentre manovrava il pesante automezzo non si è accorto che l'operaio stava lavorando nei pressi. Si è reso conto di averlo investito solo quando lo ha travolto con le ruote e altri operai hanno iniziato a gridare. I primi a soccorrere l'infortunato sono stati i colleghi di lavoro.'La tragica morte di Giuseppe Fazio mette in evidenza le precarie condizioni di sicurezza del cantiere navale e del suo modello organizzativo fondato su una catena di appalti e sub appalti, su un livello di decentramento produttivo che non ha eguali nel sistema industriale'' affermano i rappresentanti di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. ''Sulla sicurezza nei cantieri navali siamo ad una vera e propria emergenza più volte denunciata dai lavoratori e dal sindacato.
lunedì 7 marzo 2011
E' morto Andrea banchellini un operaio di 28 anni a Pontedera
sabato 5 marzo 2011
E' morto Stefano Collucci un carabiniere sull'A3 Salerno- Reggio tra gli svincoli di Cosenza Nord e Montalto
"Solo" 980 vittime sul lavoro? Sono 1080
mercoledì 2 marzo 2011
volentieri pubblichiamo l'articolo di Ilaria Bartoli di Quotidiano Sicurezza
Scritto il 2 marzo 2011 da Ilaria Bartoli
MALTEMPO E LAVORO
MALTEMPO E LAVORO
BOLOGNA – Carlo Soricelli, dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti e gli infortuni sul lavoro, ce lo aveva annunciato poco tempo fa ed ora, quella che sembrava solo un’ipotesi, è realtà. Si tratta di un sistema messo a punto proprio dall’Osservatorio per correlare l’andamento meteorologico con il rischio di infortuni in due dei settori più pericolosi: edilizia ed agricoltura. Un sistema che può essere esteso a tutti coloro che lavorano all’aperto e anche a chi si muove per lavoro sulle strade. Sono queste, infatti, le categorie di lavoratori che più risentono degli effetti dei cambiamenti climatici: pioggia e ghiaccio, infatti, rendono particolarmente pericolosi campi, impalcature, tetti e strade, sia nei giorni di maltempo che nei giorni immediatamente successivi.
Si tratta di una novità assoluta: è il primo esperimento del genere in Italia.
Grazie alla capacità di incrociare questi dati, tenendo conto anche di tutta una serie di statistiche relative agli ultimi 3 anni, l’Osservatorio ha pubblicato oggi il suo primo bollettino di rischio e le notizie sono allarmanti soprattutto per quello che riguarda il Lazio. “In genere – spiega Soricelli – gli infortuni aumentano a partire dal 10 marzo, abbiamo però ritenuto opportuno, già da questi giorni, rendere pubblici i risultati del nostro lavoro per allertare le categorie che potrebbero essere a rischio visto il maltempo che proseguirà durante i primi giorni della settimana”.
Secondo i dati prodotti – e tenendo conto che i maggiori casi si hanno subito dopo la fine del maltempo, alla ripresa dei lavori all’aperto - secondo l’Osservatorio edili e agricoltori, ma anche coloro che lavorano nei trasporti nelle varie province del Lazio sarebbero esposti a rischio soprattutto a partire dal prossimo 4 marzo.
“Per le altre regioni del centro sud non sono ancora disponibili i dati ma – dice Soricelli – contiamo di averle in breve tempo e comunque crediamo che, essendo simili le condizioni metereologiche, il maggiore rischio dovrebbe concentrarsi intorno al 3 e 4 marzo”. Paragonando queste previsioni a quanto accaduto negli scorsi tre anni si tratterebbe dunque di anticipare l’allerta di una settimana rispetto al passato.
martedì 1 marzo 2011
Volentieri pubblichiamo l'articolo di Alessandro Gatta
188 decessi nel 2011, alto rischio nel Lazio a causa del maltempo
Milano – L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro lancia un nuovo e drammatico allarme sulla situazione delle morti bianche in Italia, in continuo e costante aumento. Dall’inizio dell’anno infatti si contano già 188 decessi (a cui si può e si deve aggiungere quello dell’alpino Massimo Ranzani ucciso da una mina in Afghanistan) di cui 102 sui luoghi di lavoro, con una crescita esponenziale incontrollata di cui però nessuno sembra preoccuparsi. A guidare questa triste classifica sono l’Emilia Romagna e la Lombardia con 14 vittime (oltre il doppio se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade), seguite dalla Sicilia con 13.
“Ci chiediamo quali sono le misure che gli Assessorati dell’Agricoltura, dell’Industria e dei Lavori pubblici delle Regioni e delle varie Province stanno mettendo in campo – scrive Carlo Soricelli del blog cadutisullavoro.blogspot.com – per porre rimedio a queste autentiche stragi che portano lutto a tantissime famiglie”. L’Osservatorio ha deciso di pubblicare le cartine regionali e provinciali delle morti per infortuni sul lavoro dei primi due mesi del 2011, affiancando ad esse le previsioni meteo per la Regione Lazio e per le Regioni del Centro Sud, dove negli ultimi anni si rileva un alto rischio d’infortuni mortali in questo periodo.
“E’ il primo esperimento in Italia per verificare anticipatamente se esiste una correlazione tra infortuni sul lavoro e condizioni meteorologiche – continua Soricelli, prima voce dell’Osservatorio – Se questa correlazione esiste, possiamo estendere queste previsioni meteo con il fattore rischio a tutto il Paese, così da poter riuscire ad allarmare per tempo le categorie che lavorano all’aperto”.
In questi primi due mesi gli agricoltori morti sono stati il 24,1% del totale, gli edili il 20,2%, gli autotrasportatori l’11,1%, mentre la percentuale di stranieri si attesta ancora una volta su cifre vicine al 15%.
e' morto un operaio di 43 anni a San Donato Milanese
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.