Se vuoi dare anche un piccolo contributo per il film documentario sull'Osservatorio e su Carlo Soricelli ecco il link. clicca sopra l'immagine

morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 30 novembre

Agghiacciante l'impennata dei morti sul lavoro Report al 30 novembre. Consiglio a tutti di guardare lo Speciale TG1 di Enrica Majo andato in onda ieri sera dove ci sono diverse testimonianze di familiari morti sul lavoro e di cosa succede in una famiglia coinvolta in questa tragedia Osservatorio Indipendente di Bologna, attiva dal 1° gennaio 2008 Report morti sul lavoro nel 2024 al 30 novembre 966 morti sui luoghi di lavoro, ma con l’itinere e altre situazioni arriviamo a 1379 morti Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 139 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 144 gli autotrasportatori e autotrasportatrici 108 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 139 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 143 gli autotrasportatori e autotrasportatrici 108 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. Le “capitali” dei morti sul lavoro senza itinere Napoli 30 morti sui luoghi di lavoro, Brescia 28, Salerno 28, Palermo 22, Torino 22, Bologna 21, Roma e Salerno 19, ma attenzione il numero di morti va rapportato al numero di abitanti in età lavorativa e l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, visto che a morire per il 35% dei morti registrati dall’Osservatorio non sono assicurati a INAIL o lavorano in nero, o sono agricoltori schiacciati dal trattore, spesso anziani che continuano (per nostra fortuna) a coltivare la terra) Il 48% dei morti sui luoghi di lavoro sono ultra sessantenni, 172 di questi addirittura ultra settantenni e da soli sono il 17% di tutti i morti sul lavoro. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sotto i 60 anni sono ormai il 40% sul totale, con albanesi, romeni e marocchini le nazionalità con più morti Anche quest’anno le donne morte sul lavoro sono già più di 100: non solo il lavoro domestico e il lavoro nelle fabbriche, ora muoiono anche guidando trattori e Tir, ma numerosissime in itinere: per stanchezza del doppio e triplo lavoro, per la fretta e per conciliare casa e lavoro e accudimento dei familiari, per le strade poco sicure e la distanza per raggiungere il posto di lavoro Le professioni con più morti sono sempre le stesse da quando 17 anni fa ho aperto l’Osservatorio; Agricoltura, edilizia, autotrasporto (in questi ultimi anni c’è stato il raddoppio dei morti in questa categoria), artigianato e industria, l’Industria ha relativamente pochi morti nonostante milioni di occupati, ma qui c’è il Sindacato che controlla e che spessa collabora con le aziende sulla Sicurezza. I morti nelle industrie con più di 15 dipendenti sono soprattutto dovute al subappalto, così come nelle aziende statali come ENEL e Ferrovie dello Stato dove ci sono state le ultime stragi come a Brandizzo e Suviana, ma anche di lavoratori morti singolarmente, come Giuseppe Schettino morto a Bologna il giorno dello sciopero generale in un appalto ENEL, e sempre nel bolognese Attilio Franzini in appalto alle Ferrovie dello Stato, si vede che la strage di Brandizzo e di Suviana non hanno prodotto un moto di coscienza nei dirigenti di questi due grandi Enti e dei ministri competenti. Carlo Soricelli Morti sul lavoro in Italia nel 2024 al 30 novembre sono morti 966 lavoratori sui luoghi di lavoro, con l’itinere arriviamo a contarne 1379 non temo smentite i morti sono tutti registrati in tabelle Excel ma diversamente da INAIL nelle mie registrazioni ci sono tutti i morti e non solo gli assicurati a INAIL. OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 30 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 964 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1378 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI MESE MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE. La seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 184 totali 122 sui luoghi di lavoro Milano 16 (35 con itinere), Bergamo 11 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 142 totali 93 sui luoghi di lavoro Napoli 30 Avellino 12 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 28 VENETO 113 totali 77 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 8 Padova 8 Rovigo 3 Treviso 13 Verona 14 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 110 totali 71 sui luoghi di lavoro Bologna 21 Rimini 2 Ferrara 6 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 8 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 99 69 sui luoghi di lavoro Palermo 22 Agrigento 6 Caltanissetta 3 Catania 9 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 3 Trapani‎ 8 TOSCANA 95 totali 60 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 7, Massa Carrara 2 Pisa 16 Pistoia 2 Siena 3 Prato 5 LAZIO 121 totali 63 sui luoghi di lavoro Roma 19 Viterbo 12 Frosinone 13 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 78 totali 49 sui luoghi di lavoro Torino 22 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 86 totali 58 sui luoghi di lavoro Bari 14 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 4 Lecce 16 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 50 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 20 ABRUZZO 45 totali 34 sui luoghi di lavoro L'Aquila 7 Chieti 12 Pescara 4 Teramo 6 SARDEGNA 48 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 4 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 32 totali 23 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 2 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 28 totali 19 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 8Gorizia 3 LIGURIA 32 totali 22 sui luoghi di lavoro Genova 6 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 3 UMBRIA 21 totali 14 sui luoghi di lavoro Perugia 12 Terni 2 BASILICATA 22 totali 16 sui luoghi di lavoro Potenza 12Matera 4 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 139 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 143 gli autotrasportatori e autotrasportatrici Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 139 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 143 gli autotrasportatori e autotrasportatrici 108 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc.

Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024

https://youtu.be/qMAiVFQXRJE?si=-9PsVpF3dsg7dMpT

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

Translate (traduci nella tua lingua)

giovedì 31 marzo 2011

Cartine provinciali e regionali delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi tre mesi del 2011






























































Cari amici sono a mandarvi la situazione aggiornata delle vittime per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi tre mesi del 2011 con allegate le cartine geografiche delle vittime riguardanti tutte le regioni e province italiane.
Dall'inizio dell'anno al 31 marzo ci sono stati 142 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne 288 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere.
Sui luoghi di lavoro erano 114 il 31 marzo 2010. Assistiamo ad un aumento delle vittime del 24,56.
In questi primi tre mesi sui luoghi di lavoro l’edilizia ha registrato il 24,6% sul totale delle vittime), l’agricoltura il 20.8%, l’industria il 13,4%, l’autotrasporto l’8,2%. Gli stranieri morti sono stati il 12 % sul totale.
Le categorie con più vittime in questi primi tre mesi sono l'edilizia con 36, l'agricoltura con 30, l'industria con 18.
l’autotrasporto con 11. Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 19 vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano 10), l'Emilia Romagna 17 (province di Bologna 4) e la Sicilia 14 (provincia di Catania 5). Ma anche Torino, dopo anni calo registra già 5 vittime (Piemonte 12) Napoli 4 vittime, Roma, Lecce, Messina 3. Alcune regioni stanno avendo un andamento pessimo, altre sembrano avere imboccato un trend positivo.
A nostro parere il trend positivo di alcune province è dovuto solo alla casualità: a noi non risulta esserci in nessuna regione italiana politiche di prevenzione programmata. Solo la Regione Toscana, la Provincia di Modena e l’ ASL di Milano 2 sembrano cominciare ad adottare strategie mirate su alcuni punti per cercare di arginare queste autentiche stragi. Moltissime vittime sono dovute alle condizioni climatiche, sopratutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione stradale, l'autotrasporto ecc...Qui è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno con la prevenzione, ed allarmando le categorie quando ci sono maggiori rischi. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un aumento delle vittime per questa tipologia di lavoratori.
E' proprio in quest’ottica che l'Osservatorio Indipendente di Bologna sta preparando previsioni del tempo aggiornate quotidianamente per tutte le province italiane, dove si evidenzierà con qualche giorno d’anticipo il fattore rischio per gravi infortuni sul lavoro, che si manifesta quando ci sono condizioni meteorologiche particolari.
Da http://cadutisullavoro.blogspot.com/

E’ morto Nello Losno un agricoltore di 78 anni è l'ennesima vittime del trattore

Bergamo 01 Aprile 2011.E' morto Francesco MangiliI di 56 anni. Francesco è morto schiacciato dal trattore mentre stava lavorando in un campo . Inutili i soccorsi, il pensionato è deceduto praticamente sul colpo. Da quanto si è appreso, stamattina, venerdì 1° aprile, il 56enne si era recato a lavorare in un campo di proprietà del figlio dove ci sono diverse serre. Nessuno ha assistito all'incidente, ma la dinamica è risultata abbastanza chiara: il pensionato si è ribaltato col mezzo rimanendo ucciso sul colpo. Il figlio, non vedendo il padre rientrare a casa per pranzo, è andato al campo a controllare scoprendo il cadavere. Sul posto sono accorsi i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco e l'ambulanza del 118, ma lo staff medico non ha potuto far nulla per Francesco Mangili morto da diverse ore.

PRATO - E' morto Francesco Apostolico un artigiano di 45 anni. Francesco è morto cadendo da un altezza di 5 metri mentre stava eseguendo dei lavori sul tetto di un' abitazione. La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio. Secondo le prime ricostruzioni, Apostolico sarebbe precipitato per il cedimento della copertura. O

Brescia E' morto Giacomo Gerardini. il giovane di 35 anni di San Colombano è caduto dal muro di contenimento da circa tre metri di altezza sulla strada in località Caricatore sotto Brione il 5 marzo. Non si capisce se sia stato un errore di movimento o, più credibilmente, un malore. È stato soccorso dagli amici con i quali si era spinto fino là a raccogliere (insieme anche ai parenti), la legna che un contadino del posto aveva ceduto loro in cambio solo della pulizia della zona. La presenza dei pezzi d'albero tagliato dava fastidio sulla strada e lo stradino della Provincia aveva già chiesto d'intervenire bacchettando il proprietario del sito. Il gruppo e Ghedini erano andati là con il trattore e con il carro. Si erano portati anche il pranzo ed era l'ora di rifocillarsi.
Per 25 giorni Giacomo ha lottato contro la morte ima purtroppo si è spento oggi

Savona, 31 mar. E’ morto Nello Losno un agricoltore di 78 anni, Nello e' morto ieri sera ad Ortovero, nell'entroterra di Albenga, a seguito del ribaltamento del trattore. L’anziano agricoltore stava lavorando a bordo del suo trattore in alcuni terreni quando, si sarebbe avvicinato troppo al ciglio della strada e il trattore si sarebbe ribaltato schiacciandolo. A dare l'allarme i famigliari dell'uomo che non lo avevano visto tornare a casa. Sul posto sono intervenuti 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri, ma per Nelo Osno, purtroppo, non c'era piu' nulla da fare


Bologna E' morto Libero Lipaprini Un pensionato bolognese di 74 anni. Libero è morto questa mattina nell'azienda agricola del figlio, a Castenaso. Stava trasportando con un trattore degli archi di ferro per fare delle serre, ma a causa di un sobbalzo del trattore, gli archi si sono svincolati dal fermo e lo hanno investito uccidendolo sul colpo. A dare l'allarme sono stati i suoi due figli di Lipaprini. Dai primi accertamenti pare che il pensionato si sia recato sul posto di sua iniziativa per dare una mano al figlio.

IL 9 APRILE MANIFESTAZIONE CONTRO IL LAVORO PRECARIO.Il nostro tempo è adesso la vita non aspetta

L'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro aderisce alla manifestazione di sabato 9 aprile contro il lavoro precario. Molti lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro sono precari senza diritti neppure di contestare il mancato rispetto delle norme sulla Sicurezza del lavoro.
AIUTIAMO I NOSTRI GIOVANI AD AVERE UN FUTURO ABOLENDO PER LEGGE TUTTI I LAVORI PRECARI
Il nostro tempo è adesso


la vita non aspetta
Non c’è più tempo per l’attesa. E’ il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per dire che questo paese non ci somiglia, ma non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo. Soprattutto nelle mani di chi lo umilia quotidianamente.

Siamo la grande risorsa di questo paese. Eppure questo paese ci tiene ai margini. Senza di noi decine di migliaia di imprese ed enti pubblici, università e studi professionali non saprebbero più a chi chiedere braccia e cervello e su chi scaricare i costi della crisi. Così il nostro paese ci spreme e ci spreca allo stesso tempo.

Siamo una generazione precaria: senza lavoro, sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito, condannati a una lunghissima dipendenza dai genitori. La precarietà per noi si fa vita, assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio al diritto alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Soprattutto per le giovani donne, su cui pesa il ricatto di una contrapposizione tra lavoro e vita.

Non siamo più disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più tollerabile. Come non sono più tollerabili i privilegi e le disuguaglianze che rendono impossibile la liberazione delle tante potenzialità represse.

Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione, un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale. Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli.

Vogliamo tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i nostri talenti e la nostra motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Vogliamo un paese che entri davvero in Europa.

Siamo stanchi di questa vita insostenibile, ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso.
Per saperne di più
http://www.ilnostrotempoeadesso.it/

martedì 29 marzo 2011

Teramo E’ morto Renato De Luca un muratore di 74 anni

Teramo E’ morto Renato De Luca un muratore di 74 anni. Nuovo grave incidente mortale sul lavoro ad Alba Adriatica. Renato Di Luca e' morto nella tarda mattinata cadendo da un'impalcatura sulla quale era salito per effettuare alcune riparazioni di intonaci nella sua abitazione. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Renato avrebbe perso l'equilibrio e cadendo avrebbe battuto la testa. Inutili i soccorsi che gli sono stati prestati perche' all'arrivo dei sanitari l'uomo era gia' deceduto.

Chieti 29 marzo E’ morto Gianni Giacomucci di 35 anni. Gianni e' morto stamani a Scerni piccolo centro della provincia teatina. L'uomo che si trovava impegnato in alcuni lavori in un terreno di sua proprieta' ad un certo punto ha perso il controllo del mezzo che lo ha travolto ed ucciso. Quando sono arrivati i soccorsi ed i sanitari del 118 per l'uomo non c'era piu' nulla da fare.

Bolzano28 marzo E' morto a soli 21 anni Sebastian Olzer. Sebastian lavorava do soli 5 giorni con la ditta Günther Locher di Sarentino. Il giovanissimo operaio era caduto da una paretina di roccia per 8 metri durante operazioni di consolidamento.

lunedì 28 marzo 2011

Confermata la condanna per la morte di Jamal Boulhabib Eddine

Brescia, siderurgica Feralpi: confermata la condanna per la morte di Jamal
Boulhabib Jamal Eddine è morto l’11 novembre 2002 alla Feralpi Siderurgica Spa di Lonato del Garda (Brescia). Una morte orribile, mentre stava intervenendo per un incaglio durante una fase della lavorazione della vergella, investito da un rotolamento improvviso del filo, che gli ha provocato il decesso immediato per decapitazione. La Fiom Cgil di Brescia si è costituita parte civile in un processo che ha visto accusato l’allora responsabile alla sicurezza del lavoro in Feralpi Luigi Locatelli, condannato ad un anno di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali.
Una sentenza che avuto la prima conferma nel 2005, seguita dalla respinta di impugnazione da parte della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Brescia il 23 novembre 2009 e dal recentissimo rigetto del ricorso presentato dallo stesso Locatelli. Il 23 marzo 2011 la Corte Suprema di Cassazione ha respinto la richiesta e ha così confermato la condanna per il delitto di omicidio colposo nei confronti di Jamal Eddine, deceduto per decapitazione.
Il sindacato dei lavoratori metalmeccanici ha reso pubblica la notizia con la diffusione di un comunicato stampa, prontamente divulgato sul sito ufficiale della Cgil Camera del Lavoro di Brescia. La sentenza della Cassazione conferma “l’obbligo giuridico delle misure di protezione necessarie negli impianti di laminazione”, dove “devono essere predisposte difese per il materiale investa i lavoratori”. La IV Sezione Penale della Corte conferma inoltre che nel caso di infortuni sul lavoro “esistono specifiche norme che legittimano il sindacato a costituirsi parte civile nel processo penale, indipendentemente dall’iscrizione del sindacato della persona offesa”.
La Cassazione riconosce dunque la violazione delle regole di prevenzione, confermando sì che l’infortunio mortale di Jamal è avvenuto sia per “l’inadeguatezza dell’informazione del lavoratore sui rischi propri della lavorazione cui era adibito”, ma anche e soprattutto per “l’inadeguatezza (o addirittura l’inesistenza!) delle misure di protezione necessarie per evitare il contatto tra lavoratori e metallo incandescente”.
Alessandro Gatta

sabato 26 marzo 2011

Papa Benedetto XVI contro il precariato e le morti sul lavoro

Benedetto XVI nell'udienza a circa 8.000 pellegrini della diocesi di Terni, ha ricordato anche la "angoscia" delle famiglie per la precarietà del lavoro dei giovani e ha espresso il suo dolore contro le morti per infortuni sul lavoro.

ROMA - "Il lavoro è un elemento fondamentale sia della persona umana che della società, e le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune".

"Occorre mettere in campo ogni sforzo - ha detto Ratzinger - perchè la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata". Il "problema della sicurezza sul lavoro - ha aggiuto - resta grave, come ben sanno i lavoratori di Terni che più volte hanno dovuto affrontare questa tragica realtà".

"La Chiesa - ha concluso Benedetto XVI - sostiene, conforta, incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti un lavoro sicuro, dignitoso e stabile".

Speriamo che ci governa, sopprattutto se è d'ispirazione cattolica tragga ispirazione e insegnamento dalle parole del Papa. Ma ne dubitiamo, visto che il precariato sta diventando l'unica forma d'occupazione dei giovani e non solo, e che le morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono da ricondurre principalmente a questa nuova forma di schiavitù. Carlo Soricelli

venerdì 25 marzo 2011

VOLENTIERI RIPRENDIAMO QUANTO HA DICHIARATO GIANNI PIBIRI DELLA FILLEA PIEMONTESE

Piemonte - Fillea-Cgil su incidenti sul lavoro

Piemonte - Duro intervento della Fillea-Cgil sulle morti sul lavoro nei cantieri edili piemontesi.
Ieri ci sono stati due incidenti mortali sul lavoro in due cantieri edili, uno a Novara e l'altro a Torino.
A Novara è morto un operaio di sessantadue anni, già in pensione da qualche anno, che lavorava in un cantiere delle scuole medie inferiori di Varallo Pombia della ditta PMBF, ditta subappaltatrice di Cazzago San Martino, nel Bresciano.
Il lavoratore ha dovuto percorrere dal suo luogo di residenza circa 150 kilometri prima di arrivare nel cantiere.
“Mi chiedo come si possa lavorare in cantiere dopo aver percorso oltre due ore di viaggio, non certo in prima classe, senza essere esposto a maggiori rischi”, ha dichiarato Gianni Pibiri, segretario generale della Fillea-Cgil Piemonte. “Ora si dirà che aveva il caschetto, forse male allacciato, si diranno tante cose come per episodi analoghi. La triste realtà sta nel realizzare opere sempre alla ricerca del massimo ribasso, con appalti affidati ad imprese che subappaltano ad altri la realizzazione dei lavori”.
Nel pomeriggio di ieri a Torino l'altro incidente mortale: Antonio Di Napoli, di 60 anni, è morto colto da infarto, mentre lavorava su una gru a 70 metri d'altezza.
Sottolinea ancora Pibiri: “Da quante ore lavorava a quell'altezza? E chi lavora in tali condizioni, è idoneo dal punto di vista fisico, viene visitato periodicamente per verificarne le capacità?”
Chiediamo alla Magistratura di indagare a fondo per ricercare eventuali responsabilità ed evitare il ripetersi di questi episodi.

giovedì 24 marzo 2011

E' morto Giuseppe Ventimiglia dopo una settimana d'agonia, un operaio a Torino probabilmente a cauda di un malore e un operaio a Monza schiacciato da

Ravenna, 23 marzo E’ morto dopo una settimana d’agonia Giuseppe ventimiglia operaio di 64 anni. Originario della provincia di Palermo e residente da tempo a Ravenna, Giuseppe è morto in seguito alla caduta da una tettoia su cui stava lavorando. Il pm Cristina D’Aniello ha affidato l’incarico al medico legale Donatella Fedeli. La Dott.ssa D’Aniello vuole capire se Ventimiglia è morto per la caduta o se precedentemente ha avuto un malore. In vista dell’autopsia, il legale rappresentante della ditta artigiana per cui Ventimiglia lavorava è stato indagato a piede libero per omicidio colposo.

Torino, 23 mar. E’ morto Antonio Di Napoli un operaio di 60 anni su una piattaforma sospesa a 60 metri d’altezza. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto per lo sfortunato lavoratore non c’è stato più niente da fare. Sembra che la vittima sia stata colta da malore. La squadra del gruppo speleo alpino dei vigili del fuoco e un'unita' del 118 sono riusciti a raggiungerlo usando un elevatore. I sanitari hanno tentato di rianimare ma per l'operaio. Sara' ora l'autopsia a stabilire levere cause della morte.

Monza –E’ morto William Locatelli un operaio di 35 anni schiacciato da una betoniera. Stando alle prime informazioni disponibili, la vittima sarebbe un operaio bergamasco di 38 anni, che è rimasto schiacciato nell'abitacolo della betoniera a bordo della quale stava viaggiando. Stando a quanto si è appreso finora, il mezzo pesante si è ribaltato in prossimità di una curva. Sul posto i carabinieri. Maggiori informazioni nel pomeriggio.

E' morto Pietro Mazzotti cadendo da un ponteggio in provincia di Novara

Novara 23 marzo E’ morto Pietro Mazzotti un operaio di 62 anni. Pietro e' morto questa mattina in un incidente sul lavoro in un cantiere di Varallo Pombia.La tragedia e' avvenuta nella prima mattinata dove sono in corso i lavori per la costruzione di una nuova scuola da parte della ditta 'Cmbf' di Roccafranca, di cui la vittima era dipendente. Mazzotti si trovava su un ponteggio ad un'altezza di alcuni metri quando, per cause al vaglio dei carabinieri e del personale dello Spresal dell'Asl, e'morto precipitando al suolo.

martedì 22 marzo 2011

PERICOLO MORTALE: AVVERTITE I VOSTRI PARENTI SE LAVORANO ALL'APERTO

Purtroppo ieri avevamo scritto che il maltempo aveva bloccato i lavori all'aperto e con il bel tempo c'era la possibilità di molte vittime anche a causa del terreno impregnato d'acqua e delle superfici bagnate in edilizia.


Perugia 22 marzo. Purtroppo come avevamio previsto con l’arrivo del beltempo è ricominciata la strage al centro-sud. E’ morto un agricoltore di 59 anni a causa del ribaltamento del trattore su cui stava lavorando a gubbio. La vittima , nella frazione di SioliL’agricoltore stava percorrendo una stradina di campagna quando il mezzo, per cause ancora da accertare, è caduto in un dirupo.

Ascoli Piceno 22 marzo E’ morto in un infortunio mortale l'operaio Dante Clementi a Fermo. La vittima di 54 anni era impegnato in lavori di scavo in un'azienda di pneumatici, nella zona industriale, quando il terreno ha ceduto. L’operaio si e' calato nella buca ma e' stato travolto dal cedimento improvviso del terrapieno ed e' stato sepolto dal terriccio. Un altro operaio che lavorava con lui e' riuscito a scappare.

Forlì Cesena 22 marzo E’ morto Raffaele Bianchi un piccolo imprenditore edile di 32 questa mattina nella sua casa in ristrutturazione a Borghi, nell'Appennino cesenate. Il giovane era salito su un'impalcatura diversi metri per prendere dei pannelli quando ha perso l'equilibrio ed e' precipitato. E' morto sul colpo dopo aver battuto la testa sull'asfalto.

Firenze 22 marzo “’ morto un imprenditore a Cerreto Guidi . La vittima ha perso l’equilibrio mentre stava controllando il lucernario del suo maglificio

Bari E’ morto precipitando da un balcone un 66enne a Paolo del Colle. La vittima è precipitata da un balcone al secondo piano di un edificio mentre era intento a montare una tenda da sole in un'abitazione privata. Sembra che la vittima che era su una scala, ha perso l'equilibrio e, non avendo alcuna protezione, e' precipitato in strada. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118. Sull'incidente indagano i Carabinieri.

Cuneo 21 marzo E’ morto Ivan Liliu operaio di 35 anni. Ivan è morto inotrno alle 16 in località Bombonina. Secondo una prima ricostruzione effettuata dalla polizia, l'autista della betoniera stava scaricando del materiale, assistito da Lilliu e da un altro operaio. Il giovane, concluso il suo lavoro, si sarebbe allontanato passando davanti alla betoniera. L'autista non lo avrebbe visto e avrebbe continuato quindi la manovra, schiacciando il capo di Ivan Liliu con una delle ruote anteriori. Gli operai al lavoro nel cantiere si sono subito accorti della gravità della situazione e hanno prestato i primi soccorsi. Purtroppo inutili. Lilliu è morto sul colpo. Raccapricciante la scena che si è presentata agli occhi degli inquirenti, all'équipe del 118 giunta in elicottero e agli altri soccorritori arrivati alla Bombonina: l'operaio aveva il corpo dilaniato.

domenica 20 marzo 2011

E’ morto Daniele Bonino di 48 anni travolto da un albero a Rocca Canavese

Torino, 20 mar. E’ morto Daniele Bonino di 48 anni travolto da un albero a Rocca Canavese. A quanto si apprende l'uomo stava tagliando l'albero quando questo gli e' caduto addosso schiacciandolo. I sanitari del 118 arrivati sul posto non hanno potuto fare niente.

sabato 19 marzo 2011

Importantissima iniziativa della Provincia di Modena a tutela dei familiari delle vittime di infortuni sui luoghi di lavoro

Iniziative di supporto ai familiari delle vittime degli infortuni sul lavoro

La Direzione provinciale del lavoro di Modena ha siglato il 1° marzo del 2011, con Prefettura-UTG di Modena, la Provincia di Modena, l’Inail, l’azienda USL di Modena e e l’azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, un protocollo d’intesa per le iniziative di supporto ai familiari delle vittime di infortuni nei luoghi di lavoro.

In questa intesa le parti hanno convenuto che, qualora nella provincia di modena dovessero verificarsi incidenti mortali sul luogo di lavoro o comunque occasionati dalla prestazione di attività lavorativa, la Prefettura, l’Inail, la provincia, la Asl e la Direzione provinciale del lavoro avranno distinti ed rilevanti compiti.

In particolare:

la Prefettura curerà il coordinamento delle iniziative

l’Inail individuerà un assistente sociale che si recherà a domicilio dei familiari per prestare i primi aiuti e comunicherà l’accaduto alla Provincia

la Provincia curerà le pratiche amministrative riguardanti il collocamento obbligatorio o in caso di cittadino straniero, fornirà il supporto di un mediatore culturale

l’ Asl e l’azienda ospedaliero-universitaria di Modena fornirà tempestivamente all’inail la documentazione sanitaria necessaria relativa all’evento causa dell’infortunio e qualora necessario attiverà le pratiche per alleviare l’impatto traumatico dell’evento morte sui familiari superstiti

Infine, la Dpl attiverà un controllo ispettivo finalizzato all’immediata erogazione del Fondo di sostegno per i familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro.

I soggetti istituzionali sottoscrittori del Protocollo, entro 15 giorni dalla sottoscrizione, devono comunicare alla Prefettura i nominativi, i numeri telefonici e gli indirizzi e-mail dei rispettivi referenti.

L’Inail ha il compito tra l’altro di tenere informata la Prefettura di ogni iniziativa attivata in merito a quanto concordato con il presente documento o necessaria al migliore raggiungimento dell’obiettivo di tutela dei superstiti dei deceduti sul lavoro, e deve quindi monitorare lo svolgimento delle operazioni per il raggiungimento delle finalità indicate nell’intesa, anche attraverso la Conferenza provinciale permanente.

Per maggiori informazioni si rinvia alla Direzione provinciale del lavoro di Modena.

venerdì 18 marzo 2011

E' morto un autista di un furgone sull'A1 nei pressi di Frosinone a causa di una frana

FROSINONE, 18 MAR –Il persistente maltempo fa franare un costone sull'A1 nel Comune di Pofi, tra Ceprano e Frosinone. Un costone di una collina si e' sbriciolato finendo sull'Autostrada, travolgendo un furgone e un Tir. Una persona e' morta e ci sarebbero alcuni feriti. Vigili del fuoco e mezzi di soccorso sono al lavoro per liberare l'Autostrada e verificare se ci siano altre vittime sotto il fango. Il tratto d’autostrada tra cassino e Frosinone e' stato chiuso in direzione Roma.



Ragusa 18 marzo E’ morto Giovanni Incardona dopo 4 giorni di agonia. Giovanni, operaio, padre di 6 figli. Ha fatto un volo di un metro e mezzo dopo aver sbattuto contro una statua di marmo mnetre3 stava lavorando attorno ad un muretto. I familiari del 62 enne adesso chiedono giustizia e vogliono capire se dietro al decesso ci sia malasanità dei medici del Guzzardi di Vittoria. La polizia ha sequestrato la cartella clinica ed anche la salma in attesa dell’esame autoptico. Il 62 enne era stato condotto da uno dei figli al pronto soccorso del nosocomio vittoriese dove è stato ricoverato in Chirurgia. All’Incardona sono state riscontrate la frattura di 6 costole, contusione epatica.
Intanto le condizioni della vittima si erano ulteriormente aggravate e mercoledì mattina è stato sottoposto ad altro esame Tac, ma qua la fatalità del guasto del macchinario, e dunque l’immediato trasferimento al Civile di Ragusa. L’esame ha riscontrato uno pneumomediastino. I familiari avevano chiesto un ulteriore trasferimento a Catania ma giovedì notte è arrivata la morte per arresto cardiocircolatorio.
Como 18 marzo E’ morto Raffaele Russo un edile di 67 anni e due suoi compagni sono rimasti feriti.E accaduto a Tavernario. Tragedia sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi in piazza Borella dove tre muratori, mentre lavoravano in un casa in fase di demolizione, sono precipitati per il cedimento della soletta di un balcone su cui stavano operando: L’anziano edile è morto sul colpo mentre altri due suoi comagni di lavoro sono rimasti feriti e trasportati agli ospedali Sant'Anna e di Erba. Sul posto, per i soccorsi, sono intervenuti i vigili del fuoco di Como e il personale del 118 ma per uno dei tre muratori non c'è stato nulla da fare. Al lavoro, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto, gli agenti della Questura di Como e il personale dell'Asl per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: il caseggiato è stato posto sotto sequestro.

Belluno 17 marzo. È morto Ennio Vescovi boscaiolo di 37 anni. Ennio è rimasto schiacciato da un abete che stava tagliando. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio sui boschi del monte Roccon, in territorio comunale di Arsiè, nel Bellunese. Ennio Vescovi è stato colpito dal pesantissimo tronco, che gli è caduto sul petto uccidendolo quasi all’istante: è rimasto cosciente ed ha parlato coi suoi colleghi, chiedendo dell'acqua. Ma, prima dell'arrivo dei soccorritori, ha perso i sensi e per lui nulla sono valsi i disperati tentativi di rianimarlo da parte dei medici del Suem. È morto per le lesioni interne riportate.Le cause della morte sono da ricercarsi nella la pioggia e il terreno umido.
Si è alzato in volo anche un elicottero del 118 per soccorrerlo ma all'arrivo dei soccorritori per Ennio, non c’è stato niente da fare..

mercoledì 16 marzo 2011

Omaggio a Garibaldi nel 150° dell' Unità d'Italia

IL BLOG HA VOLUTO IN QUESTO STORICO ANNIVERSARIO FARE UN OMAGGIO AD UN GRANDE ITALIANO CHE HA UNITO IL NOSTRO PAESE E LO HA RESO IL PIU' AMATO NEL MONDO. L'OPERA HA PER TITOLO "il sonno della ragione crea il secessionismo". Vigiliamo affinche' l'italia non torni "spezzettata" in tanti staterelli preda di tutti.

martedì 15 marzo 2011

E' morta una volontaria della Croce Rossa in provincia di Grosseto

Grosseto, 15 mar. E’ morta una donna di 63 anni, volontaria della Croce Rossa Italiana. La volontaria e' morta nella notte in un incidente stradale verificatosi sull'Aurelia: era a bordo di un'ambulanza insieme ad ad altri due colleghi, quando l’ambulanza, per cause in corso di accertamento tecnico da parte dei Carabinieri della Stazione di Gavorrano (Grosseto), ha sbandato sulla carreggiata e dopo aver urtato violentemente sul guard-rail centrale che divide i due sensi di marcia, si e' rovesciato sul fianco destro.

Anche un bambino di 8 anni ucciso da quel killer spetato chiamato trattore. E' morto Daniele re dopo giorni di agonia

Cuneo 14 marzo Segnaliamo purtroppo anche Gabriele Ghigonetto un bambino di 8 anni tra le vittime di quel killer chiamato trattore. gabriele e' morto schiacciato da un trattore a Villar, una frazione collinare di Bagnolo Piemonte (Cuneo). Il mezzo era guidato da un vicino di casa. Il piccolo e' morto all'istante e sono stati vani i tentativi di rianimarlo operati dell'equipe medica del 118, giunta sul posto con un elicottero. Secondo le prime indagini,il piccolo si trovava sul parafango del trattore del vicino di casa, come era solito fare, quando e' caduto rimanendo schiacciato dalla ruota posteriore.

Cuneo 14 marzo E' morto Daniele Re all'ospedale Cto di Torino, dove si trovava ricoverato da venerdi' scorso, Daniele dipendente di una ditta di una ditta privata di fornitura di energia elettrica eras rimasto folgorato mente era al lavoro in una centralina di Paesana (Cuneo). Era stato colpito da una scarica di 70 mila volt.

lunedì 14 marzo 2011

Chieti 14 marzo. E’ morto un operaio edile albanese di 45 anni

Chieti 14 marzo. E’ morto un operaio edile albanese di 45 anni. La Polizia di Lanciano sta indagando sulla morte di un operaio edile romeno di 45 anni, deceduto mentre era al lavoro nel centro storico della citta', dove sono in corso lavori di ristrutturazione di una vecchia abitazione. Verso le 11 il manovale si accasciato a terra ed e' morto. L'indagine mira ad accertare se l'uomo sia stato colto da malore, verosimilmente un infarto, o se si sia trattato di incidente sul lavoro. Il romeno, padre di due figli, era in Italia da sei mesi

domenica 13 marzo 2011

Biella E' morto Roberto Rossetti operaio di 27 anni

Biella, 12 marzo. E’ morto Roberto Rossetti un operaio di 27 anni. Roberto e' morto folgorato da un cavo di media tensione nell'azienda dove lavorava, a Gifflenga. Rossetti, 27 anni, si trovava su un trabattello con il figlio del titolare suo coetaneo, venendo a contatto con il filo da 15 mila volts Rossetti Rossetti è rimasto ucciso sul colpo, mentre il figlio del titolare pur sbalzato a terra, ha riportato solo gravi lesioni alle mani. Sull'incidente ha aperto un'inchiesta la Procura.

venerdì 11 marzo 2011

Pubblichiamo il bell'intervento di Santo Della Volpe sulle morti per infortuni sul lavoro scritto su "Articolo 21"

di Santo Della Volpe

Meno morti sul lavoro nel 2010, ma diminuiscono solo le vittime sulle strade

Il numero di morti sul lavoro del 2010 è ufficialmente diminuito, rompendo la soglia delle 1000 vittime; secondo l’Inail,sono 980 i morti sul lavoro del 2010, con una flessione ufficiale del 6,9% rispetto all’anno precedente: più contenuto invece il calo degli incidenti in generale, che si attestano a quota 775mila,15mila in meno rispetto al 2009 (-1,9%). Queste le prime cifre che potrebbero finalmente indurre all’ottimismo. Ma purtroppo, scomponendo i dati anticipati dall’Inail, la realtà appare meno rosea: perché a diminuire sono stati soprattutto le vittime sulle strade andando o tornando dal lavoro. Lo stesso Presidente dell'INAIL, in una recente intervista, ha dichiarato che nel 2010 il 53,5% delle vittime è in itinere e sulle strade: detraendo il 53,5% da 980, sono in tutto 456 i lavoratori che secondo l'INAIL sono morti sui luoghi di lavoro, con un aumento del 6,8% rispetto al 2009. Inoltre l’Inail non conteggia nei suoi dati le vittime sul lavoro che non pagano i contributi Inail, cioè i pensionati, ad esempio, in agricoltura ed i militari e forze dell’ordine , non assicurati Inail. Le vittime monitorate dall’”Osservatorio sui morti sul lavoro “ di Bologna che non sono deceduti in “itinere”ma sul lavoro,lo scorso anno sono state 595; comprendendo 51 autotrasportatori e 75 vittime che hanno più di 65 anni e che si presume siano già pensionati , più i 15 i militari morti nel 2010.
Tornando alle vittime censite secondo il metodo dell’INAIL, la diminuzione del 2010 è dovuto a più fattori: anche al miglioramento del parco auto di chi va a lavorare ( per effetto di anni di rottamazione delle auto vecchie). A soprattutto all’aumento della cassa integrazione e della disoccupazione che nel 2010 è salita alla cifra di 2 milioni e 621.000 di persone, pari al 10,2% della forza lavoro effettiva (secondo la CGIA di Mestre). Anche l’INAIL riporta il fatto che (dati Istat) il calo occupazionale nel 2010 è stato dello 0,6%,rispetto al 2009 nel quale c’era già stato un calo dell’occupazione pari all’1,6%.
A questi dati va sommato il monte di ore lavorate in tutti i settori dell’industria, dell’agricoltura,del terziario e del lavoro in Italia, ancora diminuito nel 2010 rispetto all’anno precedente, nonostante la ripresa del lavoro a fine anno.
E non è un buon risultato, perché ci si poteva aspettare una più decisa diminuzione di morti ed invalidi nei luoghi di lavoro, che invece sono più o meno gli stessi del 2009. Le variazioni sono interessanti anche considerando i vari settori di lavoro: nell’industria , dove cassa integrazione e disoccupazione hanno colpito a fondo, il calo degli infortuni mortali è stato del 6,1%. Ma il problema che emerge dalla lettura dei dati nell’agricoltura (dove il calo di infortuni è stato del 4,9%) e nell’edilizia (-7,3%) , riguarda il lavoro nero: poiché nei due settori il lavoro regolare ,secondo l’Istat, è rimasto invariato, è probabile che sia aumentato il lavoro nero e di conseguenza sia diminuito il numero di denuncie di infortuni all’INAIL e quindi il sommerso “dannoso”, il sommerso degli incidenti tragicamente più sofferenti con l’abbandono della vittima al Pronto Soccorso o sul ciglio di una strada, senza assistenza e senza aiuto.

giovedì 10 marzo 2011

Il terreno scivoloso dopo tanta pioggia ha ucciso per il ribaltamento del trattore che guidava Mario Felici. E' morto a Milano Giacomo Campanini di 77

Milano E’ morto Giacomo Campanini di 77 anni. Giacomo è morto cadendo da un'impalcatura in un cantiere edile nell'area ex Pirelli).La tragedia è avvenuta intorno alle 13.30 di mercoledì 9 marzo. L'uomo, artigiano con una propria attività, stava intonacando uno dei palazzi in costruzione quando, per cause ancora da accertare, è scivolato da un'altezza di circa tre metri,. Le sue condizioni sono apparse immediatamente molto gravi. Chiamato il 118, si è deciso per il suo trasporto nell'ospedale di Vizzolo Predabissi.

Ascoli Piceno 10 marzo E’ morto Mario Felici agricoltore di 69 anni. Mario ha perso la vita dopo che il trattore che guidava si è improvvisamente ribaltatoFelici è stato sbalzato a terra ed è rimasto schiacciato sotto il peso del mezzo. Il trattore, infatti, lo ha travolto uccidendolo sul colpo. Quando sono arrivati i primi soccorritori per lui non c'era più nulla da fare. Il corpo senza vita dell'agricoltore è stato estratto con difficoltà dalla squadra dei Vigili del Fuoco accorsa sul posto, alla quale si sono aggiunti i sanitari del 118 e i Carabinieri di MonterubbianoS’ipotizza che Felici, potrebbe aver perso il controllo del mezzo mentre stava lasciando la strada di campagna per immettersi su un tratto ripido e cedevole, anche per via delle abbondanti piogge degli ultimi giorni. La morte di Mario Felici, purtroppo, non è la prima di questo genere. Sale di anno in anno, anche nel Fermano, il numero degli agricoltori uccisi dal peso dei trattori. Il 69enne monterubbianese lascia la moglie Ada e le figlie Claudia e Alessandra. L'ultimo saluto all'agricoltore verrà dato con molta probabilità domani mattina nella chiesa fermana di S.Antonio.

Oggi 9 marzo 3 vittime. A Olevano in provincia di Roma un edle di 45 anni. a Torino Morena Agli una ragazza di 26 anni e Gaspare Popolo ad Agrigento

ROMA 9 marzo E’ morto un operaio di 45 anni a Olevano, in provincia di Roma, travolto dal crollo di una parete di cemento armato mentre stava eseguendo dei lavori all'interno di un'abitazione. Il fratello, che stava lavorando con la vittima al momento del crollo ed è titolare della ditta di lavori edilizi, e' stato denunciato per omicidio colposo perché non ha rispettato le norme in materia di sicurezza sul lavoro. L'operaio aveva subito un trauma cranico e al torace, oltre a diversi ematomi su tutto il corpo. E per lui non c’è stato niente da fare.

Torino E’ morta Morena Agli una giovane lavoratrice di 26 anni. La giovane è stata uccisa da una scarica elettrica mentre lavorava accanto a un'attrezzatura in rame per la produzione del formaggio nell'azienda agricola di famiglia.

Agrigento E’ morto Gaspare Popolo un artigiano di 32 anni. Gaspare è morto dopo essere caduto da un'altezza di circa quattro metri mentre stava lavorando all'installazione di alcune telecamere in un capannone. Popolo, che gestiva una ditta che si occupa di impianti di videosorveglianza, sarebbe caduto da una scala o forse dal tetto. Il giovane, sposato con un figlio, è morto sul colpo per un grave trauma cranico.

martedì 8 marzo 2011

E' morto roberto Vistocco nel salernitano e altre due vittime in poche ore nel nord est Giuseppe Fazio a Marghera eRoberto Pillon di 52 anni

Salerno 8 marzo E’ morto Roberto Vistocco in un infortunio sul lavoro nel Vallo di Diano. Roberto è morto schiacciato sotto alcune pesanti lastre di vetro pesanti circa venti quintali che alcuni operai stavano trasportando a mano con un carrello. Sembra che mentre gli operai stavano trasportando all’interno del capannone nella zona industriale di Atena Lucana Scalo, in contrada Barre,.Anche il figlio Francesco ha assistito impotente alla scena. Inutile ogni tentativo di soccorso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Sala Consilina e del nucleo operativo della compagnia, i funzionari del servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro dell’Asl,.

PORDENONE 8 marzo E’ morto Roberto Pillon un operaio di di 52 anni in un incidente sul lavoro alle Costruzioni meccaniche Cimolai di Roveredo in Piano). L'azienda e' nota per avere costruito la copertura dello stadio olimpico di Atene. La vittima e' stato schiacciata da un carico di lamiere che gli e' caduto addosso..

A morire per infortuni sul lavoro sono lavoratori di aziende in appalto e in sub appalto come Giuseppe Fazio nelle grandi fabbriche e in canteri
Venezia 8 marzo E' morto Giuseppe Fazio, 34 anni, l'operaio travolto ieri nel cantiere navale Fincantieri di Porto Marghera. La morte del giovane siciliano, dipendente di una ditta in appalto, è stata comunicata dai sindacati, che hanno immediatamente proclamato uno sciopero per la sicurezza sul lavoro. L'incidente era avvenuto ieri mattina verso le 11.30. Un camion in manovra ha investito Giuseppe Fazio. Il camionista mentre manovrava il pesante automezzo non si è accorto che l'operaio stava lavorando nei pressi. Si è reso conto di averlo investito solo quando lo ha travolto con le ruote e altri operai hanno iniziato a gridare. I primi a soccorrere l'infortunato sono stati i colleghi di lavoro.'La tragica morte di Giuseppe Fazio mette in evidenza le precarie condizioni di sicurezza del cantiere navale e del suo modello organizzativo fondato su una catena di appalti e sub appalti, su un livello di decentramento produttivo che non ha eguali nel sistema industriale'' affermano i rappresentanti di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. ''Sulla sicurezza nei cantieri navali siamo ad una vera e propria emergenza più volte denunciata dai lavoratori e dal sindacato.

lunedì 7 marzo 2011

E' morto Andrea banchellini un operaio di 28 anni a Pontedera

Pisa, 7 mar. E’ morto un operaio di 28 anni. Il giovane e' morto stamattina in una ditta di Pontedera. Sono ancora poco chiari i particolari dell'incidente mortale sul lavoro. Secondo una prima ricostruzione, il povero giovane sarebbe caduto da un'altezza di 5 metri e deceduto subito dopo l'arrivo all'ospedale Santa Chiara di Pisa. Non si conosce ancora l’identità della vittima

sabato 5 marzo 2011

E' morto Stefano Collucci un carabiniere sull'A3 Salerno- Reggio tra gli svincoli di Cosenza Nord e Montalto

Cosenza, 5 mar. E’ morto Stefano Collucci un carabiniere di 29 anni in un incidente che e' avvenuto questo pomeriggio sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Cosenza nord e Montalto. Un'auto dei carabinieri si e' ribaltata finendo contro il guard rail. Un militare dell'Arma e' morto sul colpo. Sul posto sono giuntCi i colleghi, la polizia stradale che sta svolgendo i rilievi, un'ambulanza del 118 e il personale dell'Anas.

"Solo" 980 vittime sul lavoro? Sono 1080

Per fortuna, sembra che col passare dei giorni l'incremento delle vittime rispetto all'anno scorso si stia ridimensionando, anche se ancora molto alto (19,3%) rispetto al 5 gennaio del 2010. Sono anche usciti i dati ufficiali che danno un calo consistente nel 2010, addirittura sotto i mille morti, 980 per l'esattezza. I dati dell'Osservatorio raccolti l'anno scorso e documentati danno 595 vittime sui luoghi di lavoro e 1080 se si aggiungono i morti sulle strade, con un aumento consistente del 7% rispetto al 2009 e 1050 se si aggiungono i morti sulle strade. Sarebbe opportuno che i grandi enti che raccolgono i dati sulle morti sul lavoro informassero l'opinione pubblica su come viene raccolto il numero delle vittime. Se vengono inserite tutti i morti sul lavoro, cosa che per esempio non viene fatto con i militari morti in Italia e in Afghanistan, se tutte le categorie vengono inserite. Se nei 980 morti ci sono anche gli agricoltori pensionati o chi si occupa saltuariamente del proprio fondo agricolo pur non facendo l'agricoltore ma un altro mestiere, e ancora se i casi dubbi in itinere e sulle strade rimangono sospesi.......L'INAIL e l'INPS giustamenete segnalano i morti delle loro categorie, ma il triste fenomeno è purtroppo molto più grande e articolato. In definitiva sui luoghi di lavoro le vittime non calano ma aumentano e questo vuol dire che praticamente non viene fatta nessun tipo di prevenzione se non nelle grandi aziende sindacalizzate. Il numero dei morti rimane stabile complessivamente soprattutto perchè, e per fortuna, anche i lavoratori acquistano automobili tecnologicamente più sicure una volta rottamate le vecchie.

mercoledì 2 marzo 2011

volentieri pubblichiamo l'articolo di Ilaria Bartoli di Quotidiano Sicurezza

Lavori all’aperto, nel Lazio il rischio infortuni potrebbe aumentare a partire dal 4 marzo.
Scritto il 2 marzo 2011 da Ilaria Bartoli
MALTEMPO E LAVORO

MALTEMPO E LAVORO

BOLOGNA – Carlo Soricelli, dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti e gli infortuni sul lavoro, ce lo aveva annunciato poco tempo fa ed ora, quella che sembrava solo un’ipotesi, è realtà. Si tratta di un sistema messo a punto proprio dall’Osservatorio per correlare l’andamento meteorologico con il rischio di infortuni in due dei settori più pericolosi: edilizia ed agricoltura. Un sistema che può essere esteso a tutti coloro che lavorano all’aperto e anche a chi si muove per lavoro sulle strade. Sono queste, infatti, le categorie di lavoratori che più risentono degli effetti dei cambiamenti climatici: pioggia e ghiaccio, infatti, rendono particolarmente pericolosi campi, impalcature, tetti e strade, sia nei giorni di maltempo che nei giorni immediatamente successivi.

Si tratta di una novità assoluta: è il primo esperimento del genere in Italia.
Grazie alla capacità di incrociare questi dati, tenendo conto anche di tutta una serie di statistiche relative agli ultimi 3 anni, l’Osservatorio ha pubblicato oggi il suo primo bollettino di rischio e le notizie sono allarmanti soprattutto per quello che riguarda il Lazio. “In genere – spiega Soricelli – gli infortuni aumentano a partire dal 10 marzo, abbiamo però ritenuto opportuno, già da questi giorni, rendere pubblici i risultati del nostro lavoro per allertare le categorie che potrebbero essere a rischio visto il maltempo che proseguirà durante i primi giorni della settimana”.
Secondo i dati prodotti – e tenendo conto che i maggiori casi si hanno subito dopo la fine del maltempo, alla ripresa dei lavori all’aperto - secondo l’Osservatorio edili e agricoltori, ma anche coloro che lavorano nei trasporti nelle varie province del Lazio sarebbero esposti a rischio soprattutto a partire dal prossimo 4 marzo.
“Per le altre regioni del centro sud non sono ancora disponibili i dati ma – dice Soricelli – contiamo di averle in breve tempo e comunque crediamo che, essendo simili le condizioni metereologiche, il maggiore rischio dovrebbe concentrarsi intorno al 3 e 4 marzo”. Paragonando queste previsioni a quanto accaduto negli scorsi tre anni si tratterebbe dunque di anticipare l’allerta di una settimana rispetto al passato.

martedì 1 marzo 2011

Volentieri pubblichiamo l'articolo di Alessandro Gatta

Morti bianche, nuovo allarme dell’Osservatorio Indipendente di Bologna
188 decessi nel 2011, alto rischio nel Lazio a causa del maltempo


Milano – L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro lancia un nuovo e drammatico allarme sulla situazione delle morti bianche in Italia, in continuo e costante aumento. Dall’inizio dell’anno infatti si contano già 188 decessi (a cui si può e si deve aggiungere quello dell’alpino Massimo Ranzani ucciso da una mina in Afghanistan) di cui 102 sui luoghi di lavoro, con una crescita esponenziale incontrollata di cui però nessuno sembra preoccuparsi. A guidare questa triste classifica sono l’Emilia Romagna e la Lombardia con 14 vittime (oltre il doppio se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade), seguite dalla Sicilia con 13.

“Ci chiediamo quali sono le misure che gli Assessorati dell’Agricoltura, dell’Industria e dei Lavori pubblici delle Regioni e delle varie Province stanno mettendo in campo – scrive Carlo Soricelli del blog cadutisullavoro.blogspot.com – per porre rimedio a queste autentiche stragi che portano lutto a tantissime famiglie”. L’Osservatorio ha deciso di pubblicare le cartine regionali e provinciali delle morti per infortuni sul lavoro dei primi due mesi del 2011, affiancando ad esse le previsioni meteo per la Regione Lazio e per le Regioni del Centro Sud, dove negli ultimi anni si rileva un alto rischio d’infortuni mortali in questo periodo.

“E’ il primo esperimento in Italia per verificare anticipatamente se esiste una correlazione tra infortuni sul lavoro e condizioni meteorologiche – continua Soricelli, prima voce dell’Osservatorio – Se questa correlazione esiste, possiamo estendere queste previsioni meteo con il fattore rischio a tutto il Paese, così da poter riuscire ad allarmare per tempo le categorie che lavorano all’aperto”.

In questi primi due mesi gli agricoltori morti sono stati il 24,1% del totale, gli edili il 20,2%, gli autotrasportatori l’11,1%, mentre la percentuale di stranieri si attesta ancora una volta su cifre vicine al 15%.

e' morto un operaio di 43 anni a San Donato Milanese

MILANO - E' morto un operaio edile italiano di 43 anni. l'operaio è deceduto dopo essere stato travolto e schiacciato da un muro che è improvvisamente crollato mentre stava lavorando in un cantiere di via Fabiani a San Donato Milanese, Lo comunica l'Azienda emergenza urgenza (Areu), spiegando la tragedia sul lavoro è avvenuta poco prima delle 8.30 e che l'operaio è morto sul posto, nonostante l'intervento dell'elisoccorso del 118.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?