Report morti sul lavoro in Italia nell'intero 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Report morti sul lavoro del 2024. I dati sono classificati per ciascuna Provincia e Regione italiana, con i morti in riferimento al numero di abitanti, così come fa Eurostat che esclude dalla “conta” anche i morti in itinere per non creare confusione. L’Osservatorio li monitora a parte, anche perché richiedono interventi diversi, che non possono essere addebitati alla professione o all’aziende in cui lavora la vittima, così come fa INAIL e chi “copia” la sua raccolta dati, inventandosi formule “magiche” per meglio poter speculare su queste tragedie, formule che non hanno nessun valore statistico. In questa terribile conta ci sono anche i morti in nero o che hanno assicurazioni diverse da INAIL. Registriamo un aumento dei morti sui luoghi di lavoro del 6,7% rispetto al 2023. Per la prima volta dopo 17 anni di monitoraggio si sono superati i 1000 morti sui luoghi di lavoro, che con l’itinere diventano 1482, ma la conta dei morti in itinere potrebbe essere ancora più alta per la ragione che spesso vengono diffusi in ritardo. La Regione che ha avuto il peggior risultato è il Trentino Alto Adige in rapporto al numero di abitanti, la migliore il Lazio che vede Roma con un terziario avanzato e i Ministeri. Le donne pagano un prezzo elevatissimo sulle strade. Per mancanza di un orario flessibile in entrata e in uscita nel privato, spesso lontano da casa, sono costrette a correre perché si sobbarcano spesso anche il carico familiare: figli, genitori ecc. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sotto i 60 anni sono già il 30% di tutti i morti. In allegato le nazionalità delle vittime. Incredibile la strage di anziani che muoiono lavorando: sono oltre il 30% degli ultrasessantenni e di questi sempre sui luoghi di lavoro 157 hanno addirittura più di 70 anni. E’ davvero incredibile non fare nessuna distinzione sull’età per andare in pensione tra chi svolge un lavoro pericoloso e chi no: con l’età elevata si hanno riflessi poco pronti, udito e vista deficitarie, così come acciacchi di ogni genere. La categoria degli autotrasportatori ha praticamente raddoppiato i morti: per incidenti e per fatica: in tanti vengono trovati morti con la testa sul volante o coi camion fermi nelle aree di sosta, la stanchezza e la fretta provocano spesso tanti morti anche tra chi viene coinvolto con altri mezzi. Anche quest’anno sono morti 143 agricoltori schiacciati dal trattore: in questi 17 anni sono stati quasi 3000. Sono le solite categorie ad avere lo stesso numero di morti da 17 anni, in ordine decrescente: agricoltura, edilizia, autotrasporto (tutte le categorie di appartenenza) artigianato, industria. Pochissimi i morti nelle aziende sindacalizzate, questo per far comprendere l’importanza del Sindacato sulla Sicurezza, i pochi morti sono lavoratori in appalto e non dipendenti diretti: il lavoro precario uccide tanti lavoratori che non possono rifiutarsi di svolgere un lavoro pericoloso, pena il licenziamento, questo soprattutto nelle piccole e piccolissime aziende, dove non c’è nessuna sicurezza; lo si vede anche dai piccoli imprenditori, spesso senza dipendenti che muoiono numerosi, e questo la dice lunga sulla mancanza della cultura della sicurezza che occorrerebbe insegnare nelle scuole, soprattutto in chi si sta diplomando e anche laureando e si avvia al lavoro. Che dire? Speriamo in un 2025 migliore, ma sono già più di 11 i morti in questi primi giorni del 2025. Nell’occasione vi invito a visitare la mia mostra “Morti sul lavoro” presso la Fondazione Carisbo di Via Farini, con opere su queste tragedie che tratto fin dal 1980. Tra queste il “muro delle farfalle bianche” con le foto di 300 lavoratori morti sul lavoro recentemente Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione (morti in nero) o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nell’intero 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 1056 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1482 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI MESE MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE. La seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia e non in quella di residenza sono centinaia i morti in province e regioni diverse LOMBARDIA 201 totali 134 sui luoghi di lavoro Milano 20 (41 con itinere), Bergamo 12 (con itinere 23) Brescia 31 (43 con itinere) Como 6 Cremona 5 Lecco 4 Lodi 9 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 13 Sondrio 6 Varese 5 CAMPANIA 156 totali 97 sui luoghi di lavoro Napoli 30 Avellino 12 Benevento 6 , Caserta 20 Salerno30 VENETO 135 totali 81 sui luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 8 Padova 9 Rovigo 3 Treviso 15 Verona 15 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 133 totali 76 sui luoghi di lavoro Bologna 21 Rimini 2 Ferrara 7 Forlì Cesena 5 Modena 11 Parma 9 Ravenna 2 Reggio Emilia 10 Piacenza 3 SICILIA 122 sui luoghi di lavoro 71 Palermo 24 Agrigento 6 Caltanissetta 3 Catania 10 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 4 Trapani‎ 8 TOSCANA 121 totali 76 sui luoghi di lavoro Firenze 19 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 10, Massa Carrara 3 Pisa 16 Pistoia 2 Siena 3 Prato 5 LAZIO 155 totali 72 sui luoghi di lavoro Roma 22 Viterbo 12 Frosinone 15 Latina 16 Rieti 3 PIEMONTE 92 totali 54 sui luoghi di lavoro Torino 25 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 8 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 2 PUGLIA 93 totali 60 sui luoghi di lavoro Bari 14 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 4 Lecce 17 Taranto 6 TRENTINO ALTO ADIGE 55 totali 37 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 21 ABRUZZO 55 totali 37 sui luoghi di lavoro L'Aquila 7 Chieti 13 Pescara 4 Teramo 8 SARDEGNA 52 totali 36 sui luoghi di lavoro Cagliari 9 Sud Sardegna 4 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 12 MARCHE 50 totali 31 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 7 Ascoli Piceno 7 CALABRIA 33 totali 24 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 3 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 34 totali 22 sui luoghi di lavoro Pordenone 7 Triste 1 Udine 10 Gorizia 3 LIGURIA 35 totali 23 sui luoghi di lavoro Genova 7 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 3 UMBRIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Perugia 12 Terni 2 BASILICATA 25 totali 17 sui luoghi di lavoro Potenza 13 Matera 4 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 6 totali 5 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 142 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 152 gli autotrasportatori e autotrasportatrici morti 115 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 115 i morti in infortuni domestici Sui luoghi di lavoro quest’anno oltre il 30% sono ultrasessantenni, in pochi anni saranno la maggioranza. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 30% Stragi 2 morti Imperia per infortunio domestico, 2 a Pisa infortunio domestico, 5 Firenze Esselunga. 7 morti Bologna Suviana centrale Enel, 5 morti Palermo servizi fognari, 2 scontro tra due articolati Verona, 3 guardie di finanza Sondrio, 2 Monza Brianza infortunio domestico, 2 Bologna Toyota 2 autotrasportatori A1, Foggia 2 ambulanti incidente, 5 Calenzano Firenze, 3 morti Latina infortunio domestico, 3 morti Napoli esplosione fabbrica abusiva, 2 Lucca infortunio domestico, 3 Firenze infortunio domestico Nel 2024 ci sono state 14 stragi di lavoratori con 52 morti, 6 di queste per infortuni domestici, di cui, anche in questo caso nessuno parla. Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane dell'intero 2024 nell'intero 2024 Provincia Regione Numero di morti ogni tot. Abit. Medaglia Enna (Sicilia) 0 0 Medaglia di platino Lodi (Lombardia) 9 25440 Medaglia di carbone Trento (Trentino Alto Adige) 21 25619 Medaglia di carbone Belluno (Veneto) 8 25723 Medaglia di carbone Pisa (Toscana) 16 26300 Medaglia di carbone Viterbo (Lazio) 12 26584 Medaglia di carbone Sassari (Sardegna) 12 27760 Medaglia di carbone Potenza Basilicata 13 28514 Medaglia di carbone Chieti (Abruzzo) 13 29000 Medaglia di carbone Ascoli Piceno Marche 7 29670 Medaglia di carbone Sondrio (Lombardia) 6 30240 Medaglia di carbone Macerata (marche) 10 31.400 Medaglia di carbone Aosta (Valle d'Aosta) 4 31721 Medaglia di carbone Frosinone (Lazio) 15 32600 Medaglia di carbone Bolzano (Trentino Alto Adige) 16 32766 Medaglia di carbone Avellino (Campania) 12 34000 Medaglia di carbone Latina (Lazio) 16 35931 Medaglia di latta Salerno Campania 30 36800 Medaglia di latta Teramo (Abruzzo) 8 38732 medaglia di latta Benevento (campania) 7 39000 medaglia di latta Lucca (Toscana) 10 39004 medaglia di latta Benevento Campania 7 39142 medaglia di latta Vibo Valentia (Calabria) 4 40000 medaglia di latta Brescia (Lombardia) 31 40720 medaglia di latta Pavia (Lombardia) 13 42096 Medaglia dilatta Isernia (Molise) 2 42903 medaglia di latta L'Aquila (Abruzzo) 7 43130 medaglia di latta Caserta (Campania) 20 44450 medaglia di latta Pordenone (Friuli-Venezia Giulia) 7 44579 medaglia di latta Grosseto (Toscana) 5 44609 medaglia di latta Gorizia (Friuli-Venezia Giulia) 3 46558 medaglia di latta Lecce (Puglia) 17 47181 medaglia di latta Parma Emilia-Romagna 9 49000 Medaglia dilatta Brindisi (Puglia) 8 49635 medaglia di latta Ferrara (Emilia-Romagna) 7 49766 medaglia di latta Matera Basilicata 4 50225 medaglia di bronzo Prato (Toscana) 5 50922 medaglia di bronzo Bologna (Emilia-Romagna) 21 51429 medaglia di bronzo Pesaro e Urbino (Marche) 7 51530 medaglia di bronzo Rieti (Lazio) 3 52000 medaglia di bronzo Palermo (Sicilia) 24 52842 medaglia di bronzo Udine (Friuli-Venezia Giulia) 10 53000 medaglia di bronzo Reggio Emilia (Emilia-Romagna) 10 53248 medaglia di bronzo Firenze (Toscana) 19 53391 medaglia di bronzo Trapani (Sicilia) 8 54310 medaglia di bronzo Perugia (Umbria) 12 55058 medaglia di bronzo Campobasso (Molise) 4 56161 medaglia di bronzo Crotone (Calabria) 3 58522 medaglia di bronzo Mantova (Lombardia) 7 58944 medaglia di bronzo Treviso (Veneto) 15 59065 medaglia di bronzo Verona (Veneto) 15 61437 medaglia d'argento Monza Brianza (Lombardia) 14 62061 medaglia d'argento Cagliari (Sardegna) 9 62264 medaglia d'argento Messina (Sicilia) 10 63665 medaglia d'argento Ragusa (Sicilia) 5 64272 medaglia d'argento Massa-Carrara (Toscana) 3 65527 medaglia d'argento Vicenza (Veneto) 13 66545 medaglia d'argento Oristano (Sardegna) 4 67428 medaglia d'argento Modena (Emilia Romagna) 11 68000 medaglia d'argento Cremona (Lombardia) 5 71878 medaglia d'argento Asti (Piemonte) 3 72000 medaglia d'argento La Spezia (Liguria) 3 73000 medaglia d'argento Agrigento (Sicilia) 6 73600 medaglia d'argento Cuneo (Piemonte) 8 73639 medaglia d'argento Ancona (marche) 6 76800 medaglia d'argento Cosenza (Calabria) 9 78333 medaglia d'argento Forlì-Cesena (Emilia-Romagna) 5 78813 medaglia d'argento Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte) 2 79883 medaglia d'argento Pescara (Abruzzo) 4 80000 medaglia d'argento Lecco (Lombardia) 4 84700 medaglia d'argento Sud Sardegna (Sardegna) 4 85000 medaglia d'argento Alessandria (Piemonte) 5 85332 medaglia d'argento Vercelli (Piemonte) 2 86934 medaglia d'argento Siena (Toscana) 3 89447 medaglia d'argento Caltanisetta (Sicilia) 3 89903 medaglia d'argento Bari (Puglia) 14 90010 medaglia d'argento Catanzaro (Calabria) 4 90586 medaglia d'argento Torino (Piemonte) 25 91114 medaglia d'argento Bergamo (Lombardia) 12 92494 medaglia d'argento Savona (Liguria) 3 93136 medaglia d'argento Venezia (Veneto) 9 94919 medaglia d'argento Piacenza (Emilia-Romagna) 3 95586 medaglia d'argento Taranto (Puglia) 6 97247 medaglia d'argento Rovigo (Veneto) 3 98333 medaglia d'argento Siracusa (Sicilia) 4 99750 medaglia d'argento Como (Lombardia) 6 100032 medaglia d'oro Napoli (Campania) 30 103567 medaglia d'oro Pistoia (Toscana) 2 104000 medaglia d'oro Padova (Veneto) 9 104030 medaglia d'oro Imperia (Liguria) 2 106500 medaglia d'oro Catania (Sicilia) 10 111330 medaglia d'oro Terni (Umbria) 2 114109 medaglia d'oro Genova (Liguria) 7 121439 medaglia d'oro Novara (Piemonte) 3 123381 medaglia d'oro Foggia (Puglia) 5 125711 medaglia d'oro Barletta-Andria-Trani (Puglia) 3 130849 medaglia d'oro Reggio Calabria (Calabria) 4 138000 medaglia d'oro Milano (Lombardia) 20 160910 medaglia d'oro Rimini (Emilia-Romagna) 2 168393 medaglia d'oro Livorno (Toscana) 2 168667 medaglia d'oro Arezzo (Toscana) 2 172187 medaglia d'oro Fermo (Marche) 1 174849 medaglia d'oro Varese (Lombardia) 5 178009 medaglia d'oro Biella (Piemonte) 1 178551 medaglia d'oro Ravenna (Emilia-Romagna) 2 195707 medaglia d'oro Roma (Lazio) 22 197897 medaglia d'oro Triste friuli Venezia Giulia 1 234662 medaglia d'oro estero 26 26 950 con i morti nelle autostrade 1056

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025
intero 2024 Morti sui luoghi di Lavoro nelle Regioni (escluso itinere) in rapporto al numero di abitanti, così come li conta eurostat

Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024

https://youtu.be/qMAiVFQXRJE?si=-9PsVpF3dsg7dMpT

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 giugno 2020

Appalti, meno vincoli e meno burocrazia (così il titolo di un grande giornale). Ma Liberalizzare ulteriormente l'edilizia vuol dire aumentare ancora di più la strage di lavoratori rendendoli più precari e più facilmente ricattabili

😡😈Purtroppo non si ferma la strage in edilizia, soprattutto per le cadute da un tetto o da un poneggio quasi sempre non a norma. Vogliono togliere ogni vincolo, ma questo farà aumentare ulteriormente le morti sul lavoro. Già ora l'edilizia ha tantissimi lavoratori in nero e precari, cosi gli infortuni, anche mortali aumenteranno ulteriormente😡

lunedì 29 giugno 2020

Piccolo imprenditore di 40 anni muore dopo oltre un mese di agonia, era caduto dal tetto

MACERATA - Non ce l’ha fatta Cristiano Cacchiarelli, l’imprenditore 40enne di Macerata che il 20 maggio, era caduto dal tetto del capannone della sua azienda, la Ecquadro srl di Montecassiano, facendo un volo nel vuoto di diversi metri. Si è spento in mattinata all’ospedale di Torrette di Ancona. 

sabato 27 giugno 2020

Ministra delle Politiche Agricole Bellanova ci sono stati 10 agricoltori schiacciati dal trattore nell'ultima settimana: perchè non dimostriamo rabbia e pietà per questa strage nella strage? E che sta facendo per far cessare questa strage?


Due anche ieri gli agricoltori schiacciati dal trattore, sono morti nelle province di Avellino, dove un 53enne è morto per un'emorragia interna provocata dallo schiacciamento. la seconda vittima in provincia di Pescara. Gli altri 8 morti in modo così atroce nelle province di Viterbo, Savona, Asti, Grosseto, Palermo, Trento, ancora Palermo e Massa Carrara. ma questi sono morti trasparenti, pur facendo una morta orribile, con la condizione sbagliata che sono loro stessi a provocarsi la morte per i comportamenti sbagliati. niente di più sbagliato. Spesso è dovuto al terreno infido, collinoso e difficile da lavorare con mezzi inappropriati e quasi sempre obsoleti. C'è anche la convinzione che siano anziani imprudenti a morire, ma a causa del trattore muoiono dai 13 ai 90 anni. Tanto si potrebbe fare e lo scrivo da 13 anni, ma un cittadino come me che fa volontariato da 13 anni, non è degno di ascolto da parte della politica e della classe dirigente di questo Paese. tanto a morire sono solo poveri agricoltori che non hanno lobby che li tutelino e che portano voti. In questi 13 anni ne sono morti oltre 1600 in questo modo disumano

 


venerdì 26 giugno 2020

Una morte orribile che toglie il fiato: operaio morto con la testa schiacciata da una pressa

Michele Favaro muore in modo orribile a Maerne.  Ennesima tragedia sul lavoro stamani alla D. R. Costruzioni, fabbrica di carpenteria di Maerne di Martellago. Un operaio di 54 anni  ha perso la vita poco dopo l’inizio del suo turno di lavoro, poco prima delle 7:  è rimasto schiacciato con la testa sotto una pressa. Immediato l’allarme lanciato dai colleghi ma i sanitari del Suem di Mirano accorsi in ambulanza non hanno potuto che constatare il decesso. Sul posto anche gli ispettori dello Spisal dell’Asl 3 e i carabinieri di Martellago. Sotto choc il titolare e i dipendenti. Stava lavorando da solo ad una pressa piegatrice ed è rimasto schiacciato con il capo. Al momento era da solo al lavoro a quel macchinario, ma nel capannone c'erano altri colleghi. Ma è stato un passante ad estrarre il corpo di Favaro, ma non c'era più niente da fare. Lavorava in quella fabbrica da 6 anni. 
 
La vittima  lascia moglie e tre figli.


 Dopo i due del 24 giugno perde la vita un altro agricoltore, , schiacciato dal trattore, questa volta nella provincia di Viterbo

giovedì 25 giugno 2020

Continua la strage di agricoltori schiacciati dal trattore: due anche il giorno 24 giugno

Sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore. le vittime rimaste schiacciate dal mezzo killer nelle province di Asti e di Savona. Già 62 i morti schiacciati dal mezzo che guidavano, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando 13 anni fa ho aperto l'Osservatorio. E nessuno fa niente contro questa strage che si potrebbe dimezzare con solo un pò d'impegno
 

mercoledì 24 giugno 2020

Che succede in toscana? Chi fa i controlli? Due edili morti cadendo dall'alto in due giorni, ma sette nell'ultima settimana in Italia


Dopo la morte a prato, dove un 57enne è caduto dal tetto il giornoprima a POMARANCE un 37enne ha perso la vita, anche lui cadendo dal tetto di un capannone. E' morto in ospedale per le ferite riportate in una caduta di diversi metri. Era salito sul tetto di un capannone per alcuni lavori e ad un tratto il manto ha ceduto facendolo precipitare  all'interno dello stabilimento. E' stato soccorso dai presenti e da un'ambulanza inviata dal 118. Con l'elisoccorso è stato trasferito a Cisanello dove è morto nel pomeriggio per le lesioni alla testa e interne. Sul posto sono intervenuti gli ispettori di Medicina del lavoro Ausl assieme ai carabinieri, per i rilievi e per cercare di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Ma sono sette gli edili che hanno perso la vita cadendo dall'alto nell'ultima settimana

martedì 23 giugno 2020

due morti sul lavoro il 22 giugno: cade dal tetto sfondando il lucernaio. Muore un imprenditore travolto in un cantiere stradale

PRATO. Infortunio mortale  Un operaio albanese, 56 anni, Imer Koltraka residente a Firenze, è morto precipitando dal tetto di un'officina:stava facendo un intervento di riparazione della copertura per conto di un'altra impresa edile.

Koltraka ha fatto un volo di oltre sette metri dopo aver sfondato un lucernario. Il muratore è stato trovato privo di vita dai soccorritori. Indagano gli inquirenti per verificare se tutto era a norma e se aveva l'assicurazione


domenica 21 giugno 2020

Quattro morti sul lavoro anche sabato 20 giugno: due sono agricoltori schiacciati dal trattore

Muore un giovane di 23 anni fulminato in un parco mentra lavora in un quadro elettrico. duegli schiacciati dal trattore nelle province di Palermo e grosseto. muore un autotrasportatore uscendo fuori strada sull'A1 nei pressi di frosinone

venerdì 19 giugno 2020

Non c'è pace per chi lavora: altri tre morti per infortuni anche il 18 giugno. sessantenne muore schiacciato da una motrice di un treno alle due di notte. altri due schiacciati dal trattore

Lavorava per Rfi il sessantenne morto nella notte in un incidente sul lavoro avvenuto a Verona, al bivio Fenilone vicino a San Massimo. Per cause in via di accertamento, intorno alle due di notte, il tecnico ferroviario è rimasto schiacciato sotto ad una motrice ferroviaria. In quel momento erano in corso alcuni lavori di manutenzione alla linea aerea. Alla guida della motrice pare ci fosse un dipendente di una ditta esterna. Al vaglio della Polizia Ferroviaria la dinamica dell'incidente. Due agricoltori quarantennimorti schiacciati dal trattore nelle province di Trento e Palermo. arriviamo così a contare 57 agricoltori schiacciati dal questo mezzo killer

giovedì 18 giugno 2020

Altri due morti sui luoghi di lavoro anche il 17 giugno

Continua, senza suscitare clamore la strage di lavoratori dopo la ripresa del lavoro del dopo coronavirus. Due i lavoratori morti mercoledì 17 giugno. Un operaio romeno di 64 anni, ha perso la vita in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere stradale per il rifacimento dell'asfalto a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena. La vittima secondo i primi accertamenti svolti sul posto dai carabinieri di San Felice, è rimasto schiacciato da una macchina operatrice durante una manovra condotta da un altro operaio. Oltre a quelli dei militari, sono in corso accertamenti anche da parte di Ausl e Medicina del lavoro. il cinquantenne, titolare di un’ azienda agricola situata a Tirolo, località confinante con la provincia spezzina e il comune di Bolano, stava compiendo una manovra quando s’è ribaltato. Inutile l’intervento dei sanitari del 118. I Carabinieri di Albiano Magra hanno raggiunto l’azienda agricola e ascoltato i familiari della vittima. Guarda il video se non l'hai visto dove parlo di questa strage nella strage che sono gli agricoltori schiacciati dal trattore, già 56 quest'anno, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando 13 anni fa ho aperto l'Osservatorio https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

mercoledì 17 giugno 2020

Muore dopo 23 giorni di agonia artigiano romeno. Le donne che lavorano sono tre su quattro tra gli infortunati dal coronavirus

Si chiamava Giovanni Ioan Mihai, l'artigiano romeno della falegnameria in zona artigianale a Ladispoli: era caduto durante il lavoro di ristrutturazione del tetto. Mihai è spirato ieri al policlinico Gemelli dove era ricoverato dal 25 maggio. Aveva solo 42 anni stava lavorando alla manutenzione del tetto quando è caduto da un’altezza di cinque metri. Le sue condizioni sono apparse subito gravi ai soccorritori del 118: si è reso necessario l’intervento dell’eliambulanza che ha preso in carico il ferito portandolo al policlinico La categoria più fragile sono ancora una volta le donne. I decessi registrati sono inferiori rispetto alla controparte maschile, ma si ammalano di Coronavirus più degli uomini. La tendenza, inversa rispetto alle prime settimane della pandemia, è fotografata dall’ultimo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità: oltre il 54 per cento dei casi di Covid è in rosa. Percentuale che sale in modo esponenziale se si prendono in considerazione le denunce per infortunio sul lavoro legate al coronavirus presentate all’Inail. La Lombardia si conferma la regione più colpita, con il 35,5 per cento di contagi sul lavoro e il 42,2 per cento di decessi.

martedì 16 giugno 2020

Governo Conte: non date la possibilità di licenziare agli industriali con la scusa della crisi provocata dal coronavirus.

Il blocco dei licenziamenti per il coronavirus li ha proprio fatti indignare. Il pericolo vero di questa crisi è proprio questo. Dare la possibilità, con la scusa della crisi di liberarsi di tutti quelli che non sono funzionali, che contestano l'azienda, che sono considerati "estremisti" solo perchè questa società non va bene e cercano di renderla più giusta. Se potessero in un sol colpo si libererebbero di contestatori, delegati sindacali veri, di malati, di "rompicoglioni", dei contestatori brontoloni.deio presunti scansafatiche perchè uno è meno veloce degli altri Insomma vorrebbero avere nelle aziende dei ROBOT e non degli essere umani

domenica 14 giugno 2020

Muore trafitto dalla recinsione 47enne. muore a soli 22 anni schiacciato da un macchinario. ma cinque le morti sul lavoro di sabato 13

orribile morte a Fino Mornasco (Como) 12 giugno 2020 -Tragico incidente sul lavoro nella tarda mattinata di oggi a Fino Mornasco, nel Comasco: un operaio di 47 anni è morto dopo essere precipitato da un'altezza di diversi metri, rimanendo trafitto dalla recinzione che delimita un'azienda. La dinamica non è ancora stata ricostruita con esattezza. Il lavoratore era salito su una scala all'esterno di una ditta di carrozzeria quando, per cause non ancora accertate, è caduto finendo trafitto dalla recinzione. Subito apparso in gravissime condizioni, il ferito è stato liberato dai vigili del fuoco. Purtroppo, però, non è stato possibile salvarlo. Tragedia in fabbrica questa sera, nel Nucleo Industriale di Pozzilli, dove all’interno di uno stabilimento che lavora la plastica, la Serioplast, un giovane operaio è morto probabilmente travolto da un macchinario. Si tratta del 23enne Domenico D’Amico (foto in basso), residente a Bojano. I colleghi di lavoro si sarebbero subito accorti della gravità dell’incidente, allertando i soccorsi. Sul posto, oltre a un’ambulanza del 118, sono giunti anche i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Isernia in supporto al personale sanitario per recuperare il corpo privo di sensi del giovane. Purtroppo i medici hanno potuto solo constatarne la mmorte. Muore una donna di 34anni a causa del furgone guidato dal collega in lombardia

giovedì 11 giugno 2020

Poesia dedicata ai morti sul lavoro

Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia La classe operaia non è più centrale e il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

martedì 9 giugno 2020

Di Emilio morto per infortuni sul lavoro il 4 giugno a zurigoi suoi familiari non sanno neppure dov'è il cadavere

E’ ancora un mistero la vicenda della morte di Emilio, 52 anni, capocameriere bellunese morto sul lavoro a Zurigo. La tragedia il 4 giugno, nel ristorante dove Emilio lavorava. Il cameriere stava caricando delle stoviglie su una sorta di montacarico, quando l'ha schiacciato. Ora il padre Edo Sacchet, 82 anni, cerca di fare chiarezza, almeno su dove si trovi la salma del figlio, e promette: “Lo riporteremo a casa, appena sarà possibile: Emilio riposerà qui a Longarone”. Muore un altro agricoltore schicciato dal trattore, questa volta in provincia di Trento, sono già 55 dall'inzio dell'anno a morire in questo modo orrendo e nessuno fa niente, se incotrorei la Ministra teresa bellanova gli direi che non ci sono solo i braccianti che sofforono sui campi; che sono impregnati del sangue dei nostri agricoltori, 149 sono morti l'anno scoros e oltre 1600da quando il 1 gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio: guarda il video girato il 4 giugno del 2019 dove parlo di questa strage nella strage https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

domenica 7 giugno 2020

Sabato di sangue di lavoratori; 4 infortuni mortali, 3 al nord uno al centro. Orribile morte di un operaio vicentino risucchiato da una pressa

Dopo la strage di lavoratori al sud, questo sabato ne sono morti altri 4 al nord. Orribile ragedia in tarda mattinata a Chiampo in un’azienda meccanica: un operaio di 49 anni è morto risuscchiato e "macellato" da una pressa. Alle 11.15 i vigili del fuoco sono intervenuti all’interno di un capannone in via dell’Artigianato: i pompieri, arrivati da Arzignano, hanno assistito il personale medico del Suem 118, intento a soccorrere il lavoratore. Purtroppo ogni soccorso si è rivelato inutile ed è stato possibile solo constatare la morte del fresatore, che al momento dell’incidente era intento a lavorare su una fresa a controllo numerico di grandi dimensioni. L’allarme è stato dato da un’altra persona presente all’interno dell’azienda. Sul posto anche i carabinieri e il personale dello Spisal, che dovrà accertare cause e responsabilità del tragico infortunio sul lavoro. Morto a causa di una fresa anche un operaio di 38 anni a Conselice di Ravenna schiacciato da una pressa. Perde la vita anche un operaio nel varesotto; un edile ha perso la vita cadendo da un ponteggio che è stato urtato da un muletto in manovra

venerdì 5 giugno 2020

Strage di lavoratori nei primi 4 giorni di giugno: sono 14 in quattro giorni. Guarda il video della Poesia "morti bianche" recitata da flavio Insinna

Con le due morti di ieri a Napoli, dove è morto colpito da un tubo di ferro Raimondo Martinelli nel depuratore regionale di Acerra e del pescatore morto per il ribaltamento del peschereccio a Anzio arriviamo a contare 14 morti sui luoghi di lavoro in soli 4 giorni. Sono rimasti uccisi molti più lavoratori per infortuni sul lavoro che per infortuni per il coronavirus. le altre vittime in diverse province italiane: da Napoli (quattro in 4 giorni) a Bologna, Roma, Arezzo, Treviso, poi Foggia, la Spezia, Caserta, Bologna (un altro) e Teramo. Guarda il video della poesia "morti bianche" recitata da Flavio Insinna https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=IO7gAUTYQqc&feature=emb_logo

giovedì 4 giugno 2020

Tre morti anche il 3 giugno dopo gli otto del 2. anche la magistratura sta indagando dalle "strane" morti che si sono verificate. Tutte probabilmente in nero. Non si sa chi sia il giovane ventenne extracomunitario morto in un cantiere e travolto dal crollo di un muro

Sono 3 i morti del 3 giugno: a Ostia è morto cadendo da un'impalcatura Carlo Picchereddu di soli 43 anni. Carlo Picchereddu, è morto sul colpo oggi pomeriggio mentre lavorava alla manutenzione della facciata di una palazzina in via Umberto Grosso. Secondo una prima ipotesi l’uomo sarebbe precipitato per il cedimento dell’impalcatura. Perde la vita anche un anziano a gricoltore a gaggio Montano di Bologna. perde la vita anche un boscaiolo romeno in provincia di arezzo; gli è caduto addoddo il tronco che tagliava. Non sappiamo se le ultime vittime lavoravano in regola; buona parte delle otto vittime che abbiamo segnalato ieri non lo erano; lavoravano tutte in nero e le giustificazioni e le spiegazioni date per queste morti appaiono tragicamente ridicole, e questo per sollevarsi dalle responsabilità di morte in nero. Uno che portava il caffe agli amici che stavano lavorando in un cantiere e viene travolto da una trave. Un altro povero lavoratore romeno che "salta" giù da un fosso per recuperare una scala e questo nelle cinque Terre in provincia di La Spezia, ancora quel povero ventenne nordafricano travolto da un crollo di un muro a Pianura e del quale non si conosce l'identià e che nessuno sembra conoscere. Davvero sconcertante quest'Italia della ripresa del lavoro dopo il lockdown. Svegliamoci non permettiamo che se ne approfittino di questa crisi per colpire ancora di più i lavoratori

mercoledì 3 giugno 2020

I morti sul lavoro non possono parlare e difendersi per non apparire stupidi e sfigati e far giustificare così le loro morti per infortuni

6 morti sul lavoro il 2 giugno (il giorno della festa della Repubblica fondata sul lavoro), ma due ci lasciano basiti per come sono raccontati dalla cronaca e probabilmente riportato da chi deve difendersi dalla loro morte. Un muratore romeno G.D finisce di lavorare, va a recuoperare gli attrezzi ma salta un fosso, così tanto per fare qualcosa, ma non si accorge chein mezzo alle sterpaglie c'è il vuoto, così precipita da diversi metri battendo la testa. Davvero siamo così tonti da credere a questa "favola"? dell'orrore ovviamente. Ma un altro caso ieri che lascia basiti, sempre nel giorno della festa della Repubblica un 47enne va a trovare degli amici che lavorano in un casolare nonostante la festa, ma per colmo della sfortuna, mentre passa una trave cade proprio al suo passaggio. Ma i morti non possono parlare, non possono raccontare come sono andate veramente le cose. Le altre morti in Veneto, in Emilia Romagna (2), in Liguria e in Puglia

martedì 2 giugno 2020

I lavori erano abusivi: le due vittime di Napoli stavano lavorando su una villetta ma nessun autorizzazione per quei lavori. Ma il 1 giugno sono morti altri due lavoratori

La montagna di terra e fango è venuta giù all’improvviso, sbriciolando un muro di mattoni. Era da poco passato mezzogiorno quando a Pianura la frana si è portata via la vita di due lavoratori, due operai che lavoravano al rifacimento di una parete di contenimento. Invece le loro esistenze sono state spazzate via da una fatalità tragica, ma forse non del tutto imprevedibile. Morire di lavoro, a Napoli, nel 2020. E ora c’è già qualcuno che parla di tragedia annunciata: il cantiere era abusivo e nessuno avrebbe rilasciato la licenza per autorizzare quei lavori. Purtroppo perdono la vita altri due lavoratori: un altro schiacciato dal trattore nella provincia di Teramo, e un pensionato in nero che faceva lavori da un vicino

lunedì 1 giugno 2020

Due operai sono morti e un terzo, ma forse più di uno dispersi a Napoli travolti dallo smottamento del terreno di un muro di contenimento. La tragedia intorno alle 12.30 in una zona tra i quartieri Pianura, Fuorigrotta e Soccavo. Sul posto i vigili del fuoco che hanno estratto i corpi senza vita dei due operai. Si continua a scavare alla ricerca di almeno un'altra persona. Sul posto sono presenti anche

Report morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2020

Report morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2020 Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 444 lavoratori, di questi 2016 sui luoghi di lavoro – 21% rispetto allo stesso periodo del 2019, il lockdown ha fatto diminuire i morti sul lavoro. occorre però aggiungere a questo numero di morti 355 lavoratori morti nei vari settori (soprattutto medici e infermieri) per il covid 19. Sui luoghi di lavoro il 25% dei morti per infortuni sono agricoltori schiacciati dal trattore (ma nessuno fa niente per questa piaga), un morto su cinque sui luoghi di lavoro ha oltre 60 anni, il 9,25% sono stranieri: l’agricoltura da sola ha oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro. Sempre per il lockdown crollano al 15% i morti in edilizia. Si contano sulle dita di una mano i morti nelle fabbriche. Per vedere la situazione nelle varie province e regioni guardare più in basso. Per approfondimenti chiedere a Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro L’unico sito che monitora in tempo reale i morti sul lavoro. Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli 1 giugno Dall’inizio dell’anno sono morti 444 lavoratori, di questi 216 sui luoghi di lavoro (tutti i morti sul lavoro sono registrati da 13 anni in apposite tabelle excel), a questi occorre aggiungere altri 355 lavoratori morti a causa del coronavirus, un conto ancora parziale che stiamo cercando di aggiornare), tra questi 162 medici, il 50% tra quelli di base, 45 infermieri e operatori sanitari, 105 parroci, 10 carabinieri, 3 giornalisti, poi 8 farmacisti, poliziotti/a, vigili del fuoco, operai, impiegati, cassiere, autotrasportatori, sindacalisti ecc. l’INAIL considera i propri assicurati morti a causa del coronavirus, come morti per infortuni sul lavoro, noi aggiungiamo anche gli altri che non lavorano nella Sanità, che svolgono altri lavori e che sono rimasti contagiati per il lavoro svolto) 270 con i morti sulle strade in itinere, sono già 51 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 1° gennaio: il più giovane aveva solo 13 anni il più anziano 90 Curatore Carlo Soricelli tecnico metalmeccanico in pensione e pittore sociale da 50 anni Su Facebook https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province sono esclusi i morti in itinere e sulle strade, tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per il coronavirus ). SICILIA 26 Palermo (7), Agrigento (5), Caltanissetta (1), Catania (2), Enna (1), Messina (2), Ragusa (5), Siracusa (2), Trapani‎ (2) CAMPANIA 22 Napoli (7), Avellino (5), Benevento (3), Caserta (3), Salerno (4) PIEMONTE 20 Torino (2), Alessandria (2), Asti (5), Biella (), Cuneo (6), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (3) Vercelli (1) Lombardia 17 Milano (3), Bergamo (1), Brescia (3), Como (1), Cremona (1), Lecco (1), Lodi (3), Mantova (2), Monza Brianza (2), Pavia (), Sondrio (), Varese EMILIA ROMAGNA 15 Bologna (1), Rimini (1). Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (4) Parma (1) Ravenna (1) Reggio Emilia (4) Piacenza (1) VENETO 14 Venezia (3), Belluno (1), Padova‎ (2), Rovigo (), Treviso (2), Verona (3), Vicenza (3). LAZIO 13 Roma (7), Viterbo () Frosinone (3) Latina (1) Rieti (1). TOSCANA 11 Firenze (3), Arezzo (1), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa‎ (), Pistoia (1), Siena () Prato () PUGLIA 12 Bari (3), BAT (2), Brindisi (2), Foggia (3), Lecce (2) Taranto() TRENTINO ALTO ADIGE 11Trento (4) Bolzano (7) MARCHE 8 (1) Ancona (1), Macerata (2), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (2) Fermo () SARDEGNA 4 Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (2), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (). Sulcis iglesiente ABRUZZO 5 L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (1) UMBRIA 3 Perugia (2) Terni (1) LIGURIA 4 Genova (2), Imperia (), La Spezia (1), Savona (1) LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (), La Spezia (1), Savona () ) FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (1) Trieste () Udine () Gorizia (1) CALABRIA 3 Catanzaro (1), Cosenza (1), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () Molise Campobasso (), Isernia (). VALLE D’AOSTA () Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?