morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 agosto 2016

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Impressionante sequenza di agricoltori schiacciati...

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Impressionante sequenza di agricoltori schiacciati...: 30 agosto 2016 Con i due morti schiacciati dal trattore  nelle province di Lucca e Parma arriviamo all'incredibile numero di 94 morti in...

Impressionante sequenza di agricoltori schiacciati dal trattore, con i due di ieri arriviamo a 94 dall'inizio dell'anno. In questo mese sono morti per inofrtuni sul lavoro il doppio delle vittime del terremoto, ma queste morti non fanno notizia. Nessun giornalista intervista il Ministro Martina su questa strage dell'indifferenza?

30 agosto 2016 Con i due morti schiacciati dal trattore  nelle province di Lucca e Parma arriviamo all'incredibile numero di 94 morti in modo così atroce dall'inzio dell'anno e ben quattro morti negli ultimi tre giorni. In provincia di Lucca è morto Giuseppe Milea di 78 anni. In provincia di parma la stessa sorte è toccata a Corrado Boccolini che di anni ne aveva 58. il giorno prima la morte con lo stesso mezzoin provincia di Caltanisetta.  di un sessantasettenne di cui non conosciamo l'identità. Il 27 agosto è morto , sempre schiaccaito dal trattore un 84enne in provincia di ancona. Molti sono anziani (ma tanti anche i giovani) , portono avanti l'agricoltura italiana nonostante l'età. Si meritano una morte così atroce per l'indifferenza di chi dovrebbe intervenire e non lo fa, in primo luogo con un'inofrmazione che evidenzia la pericolosità del mezzo e poi per la messa in sicurezza di questi mezzi mortali. ma niente anni e anni di denunce, di avvertimenti prima delle stragi ai vari ministri competenti, ma niente. NON SERVA A NIENTE CERCARE DI DIALOGARE CON CHI DELLA VITA DI CHI LAVORA NON CONTA NIENTE. TWITTANO SI TUTTO, PARTECIPANO A SAGRE E AI MANIFESTAZIONE DOVE SI ESALTA L'AGROALIMENTARE E ITALIANO. TUTTO PATINATO, TUTTO SORRIDENTE, MA DEL  SANGUE VERSATO NEI CAMPI, E SUI LUOGHI DI LAVORO NON SI DEVE PARLARE. POVERO IL NOSTRO PAESE.

lunedì 29 agosto 2016

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Strage provocata dal trattore. Due morti schiaccia...

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Strage provocata dal trattore. Due morti schiaccia...: IL TRATTORE UCCIDE. STAI ATTENTO TU CHE LO GUIDI E I FAMILIARI VIGILINO SUI PROPRI CARI SPIEGANDO LORO IL PERICOLO CHE CORRONO . Anche nel ...

Strage provocata dal trattore. Due morti schiacciati negli ultimi due giorni

IL TRATTORE UCCIDE. STAI ATTENTO TU CHE LO GUIDI E I FAMILIARI VIGILINO SUI PROPRI CARI SPIEGANDO LORO IL PERICOLO CHE CORRONO. Anche nel 2016 la strage di agricoltori schiacciati dal trattore continua inesorabile e nell'indifferenza generale. Sono già 92 dall'inizio dell'anno. Ormai arriviamo a 400 morti con questo mezzo da quando si sono insediati il Governo Renzi e il Ministro Martina. Se hai un nonno, un padre, un figlio, un amico, un conoscente che utilizza questo mezzo AVVERTILO che il trattore è pericolosissimo, che uccide al più piccolo errore, ma anche senza distrazioni, in particolari condizioni del terreno. Se poi il terreno che si sta lavorando è collinare il pericolo è veramente altissimo. UN MORTO SU 5 SUI LUOGHI DI LAVORO TUTTI GLI ANNI E' CAUSATO DEL TRATTORE. FACCIAMO CESSARE QUESTA STRAGE. PASSA PAROLA E POSTALO SULLA TUA PAGINA DI FACEBOOK, CONTRIBUISCI A SALVARE QUESTE POTENZIALI VITTIME, SPESSO INCONSAPEVOLI DEI PERICOLI CHE CORRONO UTILIZZANDO IL TRATTORE. E MAI TRASPORTARE A BORDO BAMBINI, IN TANTI SONO MORTI FACENDOLI SALIRE A BORDO E SBALZATI FUORI

Ancora due morti suli luoghi di lavoro anche oggi

29 agosto Ancora due morti sui luoghi di lavoro e anche oggi non poteva mancare lennesimo agricoltore schiacciato dal trattore. sono già 92 dall'inzio dell'anno. In provincia di Caltanisetta è morto Giuseppe Scannella un edile di 47 anni che era caduto da un ponteggio il 13 agosto. A morire schiacciato dal trattore Giuseppe Durante in provincia di Cosenza. Aveva 67 anni.

domenica 28 agosto 2016

Ancora due morti sui luoghi di lavoro

28 agosto 2016 Anche ieri ci sono stati due mrti sui luoghi di lavoro. In un cantiere di Mestre è morto cadendo da un'altezza di due metri un operaio di 65 anni. In provincia di Ancona è morto un altro agricoltore schiacciato dal trattore. Aveva 84 anni. Ma a morire con questo mezzo mortale sono ci anche dei giovani e giovanissimi. Dall'inzio dell'anno dsono già 91

venerdì 26 agosto 2016

Ancora morti per infortuni. MA NON DIMENTICHIAMOCI MAI DEL TERREMOTO IN EMILIA CHE HA MESSO IN LUCE CHE LA MAGGIORANZA DEI CAPANNONI INDUSTRIALI SONO CASTELLI DI SABBIA, E NESSUNO FA NIENTE PER METTERLI IN SICUREZZA



Ovviamente in quella zona li stanno ricostruendo con criteri antisismici. Ma gli altri costruiti con la stessa tipologia negli anni settanta-ottanta e novanta che sono la maggioranza in Italia? Non mi risulta nessun intervento. Se dovesse verificarsi un altro terremoto, anche più lieve di quello di pochi giorni fa a Amatrice nelle zone industriali del Paese ci sarebbe una catastrofe. Se poi il terremoto accade, e accadrà prima o poi, e non ci sarà di notte o nei giorni festivi come in Emilia, ma in giornate lavorative la strage sarebbe incalcolabile. Ma nessuno fa niente, nessuno se ne occupa, nessuno che prende a mano la situazione e li fa mettere in sicurezza. Tanto la vita di chi lavora. In questo periodo chi lavora non conta niente e non ha rappresentanza parlamentare. Mi stupisce anche il silenzio dei sindacati su questo. Possibile che anche loro non ne parlino e non se ne occupino? Io comunque nella pagina d'introduzione da quel terremoto ho messo uno scritto a futura memoria. In centinaia di migliaia l'hanno visto in questi anni, se capiterà qualcosa, e capiterà, lo dicono anche gli esperti, poi spero che i giudici indaghino e vadano a colpire chi avrebbe il dovere d'occuparsene e non lo fa. Se capiterà non si potrà parlare di fatalismo, ma di indifferenza criminale. Poi tremate quando andate a far la spesa in certi supermercati costruiti in quegli anni. Meglio che non guardiate in alto le travi in cemento armato solo appoggiate sulle colonne come i capannoni. Solo solo appoggiate? Tra l'atro se con incentivi per la messa in sicurezza ripartirebbe anche l’economia italiana. Carlo soricelli

mercoledì 24 agosto 2016

Il sangue degli agricoltori schiacciati dal trattore è trasparente. Altri due morti anche tra ieri e oggi. In totale sono quattro i morti per infortuni sui luoghi nelle ultime ventiquattro ore

Quando vedi la foto di un giovane di vent'anni che muore schiacciato dal trattore la rabbia sale ancora di più contro chi dovrebbe occuparsene e non lo fa. Roberto Imola aveva solo vent'anni ed ha dovuto subire una morte orrenda. Anni e anni per sensibilizzare i cittadini che a centinaia ogni giorno visitano questo sito. Ma la stesse sensibilità non ce l'ha chi dovrebbe averla, anche per dovere istiuzionale. Mai sentito il Ministro dell'Agricoltura Martina parlare di queste tragedie. Si vede piuttosto in televisione a inaugurare sagre e quando c'è da fare bella figura, ma delle tragedie che ci sono  sui campi tutti i giorni è meglio stare alla larga. Colpisce il suo sorriso (un pò equino) tanto per restare nell'ambito agricolo. Poi di supporto ha trasmissioni come Linea Verde che ci fa vedere un'Italia bucolica così lontana dalla realtà, ma che mai una volta si è occupata di queste tragedie. Anche in provincia di Siena è morto ul atro agricoltore di 67 anni schiacciato da questo mezzo mortale a Piancastagnaio. Poi altri due morti per infortuni , il primo in provincia di Lecce dove a morire è statu un sessantenne che è caduto mentre smontava le luminarie in una festa, la tragedia sotto gli occhi del figlio. In provincia di Cuneo è morto colpito da un ramo di un albero l'agricoltore e pastore Antonio Caralesu, per chi non avesse letto i post di ieri ricordiamo che altri due sono morti schiacciati dal trattore nei due giorni precedenti. Su Ministro Martina, cominci a pensare che è Lei in prima persona che dovrebbe occuparsi degli agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore, già 90 dall'inizio dell'anno. Una campagna informativa sulla pericolosità di questo mezzo mai????

martedì 23 agosto 2016

Si le morti per infortuni sul lavoro continuano, nonostante io sia andato in ferie......

Si le morti per infortuni sul lavoro continuano, nonostante io sia andato in ferie......
23 agosto Amara ironia la mia, se servisse farli scomparire non monitorandoli smetterei subito di farlo. Forse è questa la tattica che usa chi ha il potere e non se ne occupa. Non ne parlano così questa tragedie che per la maggioranza sono da imputare alle loro responsabilità non esistono se non per chi ha conservato ancora cuore e cervello. Difendento e deninciando queste morti proteggi anche te stesso dai soprusi. Sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore. Uno di cui non si conosce ancora l'identità in provincia di Bolzano. la seconda vittima dell'indifferenza è Sergio premoli di 47 anni che è morto in modo csoì atroce in provincia di Cremona. Le altre morti nelle province di Caltanisetta dove è morto un 42enne che lavorava in una ditta appaltatrice dell'ENEL, conosciamo il cognome Saporito, il nome non lo sappiamo. In provincia di Vicenza è morto bruciato mentre lavorava Baldovino Bigollin. Ancora nel mantovano un ottantenne è morto cadendo dal tetto di un edificio mentre dava una mano al sindaco a rifare il tetto (sig. Ma è così che viene riportata la tragedia). Ma come si fa a far salire sul tetto un uomo di 80 anni, poi addirittura il committente è un  uomo delle istituzioni? In regola? Io dubito. Non riporto il nome della vittima per umana pietà. Spero solo che non sia stato spinto dal bisogno.

Si le morti per infortuni sul lavoro continuano, nonostante io sia andato in ferie......

23 agosto Amara ironia la mia, se servisse farlo scomparire  non monitorandoli smetterei subito di farlo. Forse è questa la tattica che usa chi ha il potere e non se ne occupano. Non ne parlano così questa tragedie che per la maggioranza sono da imputare alle loro responsabilità non esistono. Sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore. Uno di cui non si conosce ancora l'identità in provincia di Bolzano. la seconda vittima dell'indifferenza è Sergio premoli di 47 anni che è morto in modo csoì atroce in provincia di Cremona. Le altre morti nelle province di Caltanisetta dove è morto un 42enne che lavorava in una ditta appaltatrice dell'ENEL, conosciamo il cognome Saporito, il nome non lo sappiamo. In provincia di Vicenza è morto bruciato mentre lavorava Baldovino Bigollin. Ancora nel mantovano un ottantenne è morto cadendo dal tetto di un edificio mentre dava una mano al sindaco a rifare il tetto (sig. Ma è così che viene riportata la tragedia). Ma come si fa a far salire sul  tetto un uomo di 80 anni, poi addirittura da un uomo delle istituzioni? In regola? Io dubito. Non riporto il nome della vittima per umana pietà. Spero solo che non sia stato spinto dal bisogno.

venerdì 19 agosto 2016

Tutto sbagliato, tutto da rifare sulle morti per infortuni sul lavoro

Con i sei morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi  tre giorni raggiungiamo l'incredibile numero di 37 morti in agosto. A questi occorre aggiungerne almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere, che normalmente sono intorno al 110% rispetto ai morti sui luoghi di lavoro.  E' tutto sbagliato, è tutto da rifare se si vuole affronatre seriamente i problemi inerenti alle morti sul lavoro. Ma dubito, questo Parlameto di eletti dai partiti è insensibile su queste tragedie. Le ingenti risorse dello Stato, e parliamo di centinaia di milioni di euro ogni anno sono spese male e mai arrivano a scalfire il numero di morti che ogni anno superano l'incredibile numero di mille morti. Potenziamo i controlli, facciamo rispettare le normative inerenti la Sicurezza, facendo campagne informative forti e dirette verso chi non lavora nelle  grandi industrie, non solo farebbe risparmiare una montagna di soldi allo Stato, ma aumenterebbe di molto il numero di occupati. Ma purtroppo con chi ci governa e con chi sta in Parlamento è impossibile avere un dialogo, un confronto serio con chi si occupa con un lavoro volontario, ormai da dieci anni per sensibilizzare su queste tragedie che portano il lutto a in oltre mille famiglie ogni anno. Mai sono calati i morti per infortuni sui luoghi di lavoro da quando il 1° gennaio 2008 ho cominciato a monitorare queste vittime d'infortuni mortali, e questo se si prendono in considerazione TUTTE le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL Il Governo non ne parla, i parlamentari non ne parlano se non in modo stumentale, i media se ne occupano solo quando ci sono casi eclatanti, mentre la "moria" di persone VERE è giornaliera. Ma dall'alto del loro disprezzo per chi lavora, mai si abbasseranno a dialogare con chi sogna solo di vedere finalmente calare lo spaventoso numero di morti sul lavoro che ogni anno c'è in Italia. Carlo Soricelli













 

venerdì 12 agosto 2016

Due giorni di vacanza in agosto e al ritorno registriamo 13 lavoratori morti sui luoghi di lavoro



Due giorni di vacanza in agosto e al ritorno registriamo 13 lavoratori morti sui luoghi di lavoro
Tredici morti sui LUOGHI DI LAVORO negli ultimi due giorni. Questa mattina sono tornato a Bologna dopo aver passato due giorni di ferie in un luogo dell’Appennino Bolognese dove Internet non prende. Si rimane stupiti nel vedere che nelle ultime quarantotto ore sono morti 13 lavoratori, in un’Italia unita solo da queste tragedie che non risparmiano nessuna provincia italiana. Ormai non serve a niente richiamare ogni volta la politica all’assunzione delle proprie responsabilità. Che il Parlamento faccia finalmwnte leggi per incrementare la Sicurezza invece di distruggerla come hanno fatto i vari governi che si sono succeduti nel corso di questi ultimi anni con la scusa della burocrazia che appesantisce le imprese. Controlli praticamente inesistenti, campagne informative assenti, per esempio sulla pericolosità dei trattori che vede ogni anno più di cento guidatori schiacciati sotto questi mezzi. Anche quest’anno ne sono già morto ottantacinque. Ma la vita di chi lavora non conta niente. I lavoratori trattati come “utili idioti”: ci si ricorda di loro solo quando ci sono le elezioni. Praticamente in parlamento non ci sono rappresentanti di lavoratori dipendenti, operai, impiegati, tecnici, artigiani "difesi" nei loro interessi da avvocati, medici, faccendieri, professionisti della politica ecc Ssono stanco d’accusare genericamente la politica di questo massacro d’innocenti. Io credo che ogni rappresentante del popolo, di qualsiasi partito, deve avere come priorità la salvaguardia della vita di chi lavoro e impegnarsi in questo. Se non lo fa è complice di questa strage. Da parte loro c'è solo indifferenza e lacrime di squali quando ci sono morti che colpiscono l'opinione pubblica. Nessuno che siede in parlamento e nelle istituzioni merita il voto di chi lavora. Neppure chi è al vertice della Camera dei Deputati. I tredici morti per infortuni di questi giorni. In provincia di Brescia è morto a 50 anni Giovanni Paolo Sanzone morto schiacciato da un macchinario in un’industria bresciana. In provincia di Avellino è morto nell’edilizia Nicola Antonio Di Leo di 46 anni rimasto sepolto da un cumulo di macerie. In provincia di Caltanisetta è morto a 42 anni Giuseppe Saporito caduto da un traliccio. In provincia di Trapani è morto l’agricoltore Franco Messina di 60 anni, morto fulminato mentre cercava di riparare un motore. In provincia di Foggia è morto l’autotrasportatore Giuseppe Pellicciotti. In provincia di Pordenone è morto Giordano Petrucci di soli 40 anni, anche Petrucci è morto schiacciato da un macchinario. In provincia di Torino è morto a 84 anni schiacciato da un taglia erba Bruno Forneris. In provincia di Salerno è morto Luigi Esposito .era caduto dal tetto di un capannone il 25 luglio scorso. In provincia di Palermo è morto Gioacchino Profeta schiacciato da una lastra di marmo. In provincia di Chieti è morto Luciano Lezzi imprenditore edile di 70 anni. In provincia di Vicenza è morto l’autotrasportatore Francesco Cangiani di 47 anni cadendo in un burrone. In provincia di Alessandria è morto un agricoltore di cui non conosciamo l’identità cadendo da l trattore. Infine sull’A4 è morto Vincenzo Cadauro che si è scontrato col mezzo con un altro TIR.

lunedì 8 agosto 2016

Le morti sul lavoro non si fermano neppure nel mese del riposo

8 agosto Ancora morti sul lavoro in agosto. Un agricoltore che stava lavorando con Walter De Negris, che è morto fulminato due giorni fa e che era stato colpito dalla scarica elettrica è morto a sua volta dopo due giorni di sofferenza. Aveva solo 46 anni. De Nigris 27. A Napoli, in un deposito ferroviario di Trenitalia è morto un giovane manutentore di 31 anni mentre stava lavorando su un treno frecciarossa.

giovedì 4 agosto 2016

I morti sul lavoro non vanno in ferie. Incredibile mattanza di lavoratori morti per infortuni in due giorni. Dono stati sei ieri e tre il due agosto

una mattanza incredibile quella che vede l'inizio del mese di agosto. Sonto stati 9 in due giorni i morti sui LUOGHI DI LAVORO il 2 e 3 agosto. Le vittime a Pescara dove Bruno Aimonti è rimasto schiacciato dal trattore e che è morto dopo un mese di agonia.Stessa sorte a un altro agricoltore in provincia di la Spezia, In provincia di Cuneo è morto un ventenne mentre potava un albero. Sempre nella stessa provincia il 3 agosto è morto un cinquantassettene cadendo da un albero. In provincia di Bologna un imprenditore Franco Ermenegildo è morto rimanendo schiacciato contro il soffita da un muletto. lavorava da solo. In provincia di Venezia un guidatore di un furgone si è schiantato frontalmente contro una beotiera. In Provincia di Salerno un giovane di 27 anni Walter de Nigris è rimasto fulminato mentre con due colleghi stava posando un palo in una casa in costruzione. In provincia di lecce un anziano è caduto dall'altro mentre stava pulendo dagli aghi di pino in una fabbrica in disuso. In provincia di Pavia un 57enne è stato falciato da un tir mentre con dei colleghi stava falciando l'erba dalle strade.Come al solito nessuno della politica s'interessa di queste cose. I vari intervistatori dovrebbero chiedere a chi sta in parlamento cosa stanno facendo. Non mancherei di chiedere al Ministro delle Politiche agricole Martina cosa sta facendo per la carneficina delle morti da schiacciamento provocate dal trattore.Pur avvertito da quando si è insediato non ci risulta nessun intervento concreto e mediatico su queste stragi































martedì 2 agosto 2016

E' un agricoltore schiacciato dal trattore il primo morto sui luoghi di lavoro in agosto

In Provincia di Pescara è morto dopo un mese di sofferenze bruno almonti. almonti era rimasto schiacciato dal trattore il 5 luglio scorso, maè morto per le gravi ferite riportate  oggi due agosto. Sono 82 dall'inizio dell'anno i morti schiacciti dal trattore. ma nessun interesse da parte di chi dovrebbe occuparsene

lunedì 1 agosto 2016

Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2016 SONO 375 MORTI PER INFORTUNI sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno al 31 luglio.



Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2016
SONO 375 MORTI PER INFORTUNI
sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno al 31 luglio.
Oltre 800 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere.
Al 31 luglio 2015 erano sui luoghi di lavoro 385 -2,6%. Al 31 luglio 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio erano 358 +4,55%. Da quell’anno non esiste nessun calo se si prendono in considerazioni tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL. Moltissimi morti sul lavoro non erano assicurati all’inail o lavoravano in nero. Il 35% dei morti sui luoghi di lavoro sono in agricoltura, tra questi ben il 60% sono morti schiacciati dal trattore che guidavano.  E’ l’edilizia col 18% delle morti al secondo posto di questa triste classifica. Una percentuale di queste morti sono dovuta a cadute dall’alto. L’autotrasporto continua a pagare un forte tributo di sangue con l’8,2%. Segue l’industria con l’8%. Come tutti gli anni i lavoratori morti nell’industria sono dall’8 al 10%. Incredibile la percentuale di lavoratori ultrasessantenni che sono morti sui LUOGHI DI LAVORO in questi primi sette mesi del 2016; sono il 28,2%. A causa della legge Fornero i morti in tarda per infortuni sul lavoro sono aumentati notevolmente. Cosa aspetta il Governo a porvi rimedio? E’ disumano far continuare a lavorare in tarda età chi svolge lavori pericolosi per se e per gli altri. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 10,9% sul totale. Per approfondimenti chiedere mandare mail a carlo soricelli,
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2016 per regione e provincia in ordine decrescente. I morti sulle autostrade e all’estero non sono conteggiati nelle province. Se guardate qui sotto l’andamento delle regioni e delle province pensate che ci sono almeno altrettanti morti per infortuni sulle strade e in itinere.

Campania 40 Napoli (14 di questi 3 in mare), Avellino (5), Benevento (4), Caserta (7), Salerno (10). Emilia-Romagna 37 Bologna (7). Forlì-Cesena (6), Ferrara (3), Modena (5), Parma (2), Piacenza (2), Ravenna (3), Reggio Emilia (8), Rimini (1). Veneto 34 Venezia (2), Belluno (4), Padova (6), Rovigo (2), Treviso (3), Verona (4), Vicenza (13). Toscana 30 Firenze (1), Arezzo (4), Grosseto (1), Livorno (6), Lucca (4), Massa Carrara (6), Pisa (2), Pistoia (2), Siena (2) Prato (3). Lombardia 27 Milano (2), Bergamo (3), Brescia (12), Como (2), Cremona (2), Lecco (1), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza (2), Pavia (2), Sondrio (1), Varese Lazio 25 Roma (8), Viterbo (5) Frosinone (3) Latina (7) Rieti (2). Sicilia 23 Palermo (21), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (6), Enna (1), Messina (3), Ragusa (2), Siracusa (), Trapani (1). Piemonte 22 Torino (5), Alessandria (1), Asti (5), Biella (), Cuneo (10), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (1).Puglia 17 Bari (), BAT (5), Brindisi (1), Foggia (2), Lecce (2), Taranto (7) Marche 11 Ancona (2), Macerata (4), Fermo (), Pesaro-Urbino (2), Ascoli Piceno (2). Abruzzo 11 L'Aquila (1), Chieti (5), Pescara (2) Teramo (3). Trentino-Alto Adige 11 Trento (7), Bolzano (4). Sardegna 10 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campisano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3). Calabria 10 Catanzaro (4), Cosenza (3), Crotone (1), Reggio Calabria (1) , Vibo Valentia (1). Molise 6 Campobasso (6), Isernia (). Umbria 5 Perugia (1) Terni (4). Friuli-Venezia Giulia 5 Trieste, Gorizia (1), Pordenone (1), Udine (3). Liguria 4 Genova (2), Imperia (1), La Spezia (), Savona (1). Basilicata 1 Potenza (1) Matera () Valle D’Aosta () I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province-
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E su questo aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i metalmeccanici che sui luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni, poi, nelle statistiche ufficiali, non separando chiaramente le morti causate dall’itinere, dalle morti sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi in questa categoria che è numerosissima e ha una forte mobilità per recarsi o tornare dai luoghi di lavoro. Anche quest’anno una strage di agricoltori schiacciati dal trattore, sono già 80 dall’inizio dell’anno, Tutti gli anni sui LUOGHI DI LAVORO il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo. 132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo molto della sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno visitano il sito. In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura sempre la categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, i metalmeccanici e l’autotrasporto.
Morti sul lavoro nel 2015
Le morti sulle autostrade e all’estero non sono segnalate nelle province
SONO STATI 678 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO nel 2015
CONTRO I 661 del 2014 +2,6%. ERANO 637 nel 2008 +6,1%
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL c’è stata un'inversione di tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell'infortunio mortale. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?