morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 27 giugno 2013

Risposta del Dott. Gabrielli responsabile della Protezione Civile sulle nostre preoccupazioni in caso di forti scosse sui capannoni industriali

Gentile Signor Soricelli, faccio riferimento a quanto ha voluto comunicarmi con la sua mail del 18 giugno scorso, riguardante l'argomento in oggetto. Con riferimento alle previsioni reperibili sul sito OpenHazards, da Lei menzionato, corre l’obbligo di ricordare che, per il territorio nazionale, esistono molte previsioni dei terremoti elaborate con diversi metodi. Visto il livello ancora del tutto sperimentale (se non, in alcuni casi, anche amatoriale) di questi metodi dipendenti dal tempo, questo Dipartimento riceve indicazioni assai contrastanti sulle aree in cui nei prossimi mesi/anni la probabilità di accadimento dei terremoti sarà più alta. Ad esempio, è soltanto di pochi mesi fa la segnalazione da parte di illustri scienziati circa l’aumento della pericolosità sismica in tutto il centro e sud del territorio nazionale, dunque con una tendenza opposta a quella presentata nel sito sopra citato, per il quale i valori più alti di probabilità riguardano invece il centro e nord del nostro Paese. Da questi elementi di valutazione, costantemente seguiti da questo Dipartimento anche con il supporto scientifico della Commissione Grandi Rischi, emerge che le azioni di medio termine che il Servizio Nazionale della Protezione Civile, sotto il coordinamento del DPC, ha già intrapreso e sta sviluppando (pianificazione di emergenza, esercitazioni, piano nazionale di prevenzione) sono quelle giuste. Esse infatti si concentrano, nell’ambito dell’intero territorio nazionale, sulle zone a più alta pericolosità così come sancite dalla Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale (Ordinanza PCM 3274/2003; G.U. n.108 dell'8 maggio 2003), che è il documento ufficiale di riferimento per tutte le azioni di mitigazione del rischio sismico. Nell’assicurarLe, in ogni caso, la massima attenzione da parte di questo Dipartimento per quanto da Lei segnalato, Le invio cordiali saluti. Franco Gabrielli ---------------------------------------------------- Segreteria particolare Capo Dipartimento della Protezione Civile Presidenza del Consiglio dei Ministri Via Ulpiano, 11 - 00193 Roma Fisso + 39 0668204601 Fax +39 0668204602 Grazie della risposta Dott. Gabrielli, è molto importante quello che ha scritto e che metterò a conoscenza attraverso il blog e le mail la sua risposta. E' la prima volta che il responsabile di un'istituzione così importante come la Protezione Civile risponde alle preoccupazioni dell'Osservatorio che è formato solo da volontari, e non ha nessun scopo se non quello di sensibilizzare sulle morti per infortuni sul lavoro, e cercare di proporre soluzioni per far diminuire il numero di morti sul lavoro. E' evidente che quelle del sito americano sono previsioni, ma avendo già previsto quel sito il terremoto in Emilia un anno prima, e sulle cartine si vede chiaramente, la preoccupazione è molto aumentata vedendo che lo stesso sito ha addirittura aumentato le probabilità di nuovi terremoti nelle zone già colpite, allargando le possibilità di forti scosse anche alle città di Bologna, Modena, Reggio Emilia, l'Appennino emiliano, arrivando anche a lambire le zone colpite pochi giorni fa in Toscana entro i prossimi 3 anni. Noi non mettiamo in discussione la serietà della Protezione Civile, e che anzi, apprezziamo molto per l' impegno e professionalità che ha sempre dimostrato, una delle poche strutture veramente all'altezza di un grande paese come l'Italia. Il problema vero è che nessuno ci dice niente (parlo di noi cittadini e non solo dell'Osservatorio), a partire dalle istituzioni locali e arrivando fino al governo del paese, su cosa si sta facendo per i capannoni industriali che presentano le stesse caratteristiche di quelli crollati con il terremoto in Emilia lo scorso anno. Se un terremoto di quella portata capita in un giorno lavorativo e in un normale orario di lavoro, le vittime possono essere migliaia. Io come curatore dell'osservatorio e come cittadino italiano vorrei essere tranquillizzato: vorrei sapere quanti sono questi capannoni a rischio crollo e cosa si sta facendo eventualmente per farli mettere a norma per salvaguardare la vita di chi ci lavora dentro. Solo intorno a Bologna sono migliaia questi capannoni prefabbricati, e a mio parere basterebbe, per evitare in molti casi problemi catastrofici, almeno che le travi in cemento armato siano "imbullonate" con le colonne, sempre in cemento armato, in modo che non crollino e ricordando che in molti capannoni le travi sono solo "appoggiate". Comprendo anche che lo Stato non ha le risorse necessarie per questi controlli, però credo sia importante richiedere ai proprietari di questi capannoni industriali di rilasciare un’autocertificazione che dicesse che lo stesso è costruito né rispetto delle norme antisismiche del 2005. Lo Stato per venire incontro ai proprietari che dovranno eseguire lavori di ristrutturazione per portarli a norma può defiscalizzare questi lavori. Credo che anche l'economia italiana ne trarrebbe grande beneficio, soprattutto l'edilizia e la metallurgia se si cominciasse fin da ora a fare dei sopralluoghi dentro questi capannoni e agli edifici scolastici per poi farli mettere a norma nel rispetto delle leggi antisismiche del 2005. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com

mercoledì 26 giugno 2013

Due agricoltori morti sul lavoro in Puglia

Foggia, 27 giugno 2013 E' morto Tanku Petrica Mircea, rumeno di 54 anni. Mircea stava accudendo le bufale quando e' stato incornato a morte ed è morto nell'azienda agricola nella quale lavorava da alcuni anni, regolarmente assunto nelle campagne di Cerignola. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, Mircea potrebbe aver fatto qualche brusco movimento che ha infastidito uno dei bufali che lo ha colpito con le corna, ferendolo mortalmente all'inguine uccidendolo sul colpo. TARANTO 27 giugno. E' morto un agricoltore di 78 anni a Palagiano in un incidente avvenuto all’interno del suo podere mentre lavorava tra gli ulivi. Durante le operazioni di irrigazione, l'anziano agricoltore avrebbe perso l’equilibro colpendo violentemente la testa contro un albero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Palagiano.

martedì 25 giugno 2013

I MORTI SUL LAVORO INVISIBILI

San Severo – E’ morto Alessandro Totaro di 33 di San Severo. Totaro viaggiava su una Ford Transit insieme ad altri 7 operai lungo la D14, quando al chilometro 12 a livello tra Bagnacavallo, e Lugo in direzione A14 il suo furgoncino si ribalta in circostanze ancora da accertare, intorno alle 6.30 della mattina. Sul posto sono accorsi agenti della Polstrada, dei Vigili del fuoco, e personale del 118. Totaro non lo segnalaliamo tra i morti sui LUOGHI DI LAVORO ma sulle strade. Riteniamo che siano centinaia i morti sul lavoro che muoiono tra sud-nord/nord-sud soprattutto lavoratori che si muovono su mezzi propri, vittime che passano come morti per incidenti stradali, ma che sono a tutti gli effetti morti in itinere, molti sono in nero e non è possibile avere notizie certe sull'entità di queste tragedie. SONO MORTI SUL LAVORO INVISIBILI A TUTTI GLI EFFETTI

E' morto un agricoltore di 66 anni nel materano

MATERA, 25 GIU E' morto un agricoltore di 66 anni di Altamura (Bari), in un infortunio sul lavoro avvenuto a Ferrandina. l'agricoltore da quanto si e' appreso, e' rimasto incastrato in una macchina imballatrice. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e il 118 ma per l'agricoltore non c'e' stato nulla da fare. Si indaga per chiarire le circostanze dell'incidente.

lunedì 24 giugno 2013

Sono 60 gli agriocoltori morti schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno. E' morto un giovane di soli 18 anni colpito alla testa dalla sponda anteriore di un camion

Caserta 24 giugno 2013 E' morto a soli 18 anni a Gricignano d'Aversa. Il giovane è stato colpito alla testa da un pesante portellone di metallo. Secondo una prima ricostruzione, il lavoratore era dietro al camion che conteneva materiali ferrosi in una ditta che trattava "rifiuti speciali" quando improvvisamente lo sportello posteriore lo ha colpito alla testa uccidendolo. Sembra che la tragedia sia stata causata da un problema del mezzo. Reggio Emilia Reggio Emilia, 24 giugno 2013. E' morto un agricoltore di 45 schiacciato dal killer degli agricoltori. La tragedia in tarda mattinata in un podere agricolo a Bargio di Toano. Sul posto e’ intervenuto il 118: al lavoro i carabinieri per i rilievi che dovranno accertare l’esatta dinamica dell’accaduto. Sono già 18 gli agricoltori schiacciato dal trattore in questo mese e 60 dall'inizio dell'anno. Una vera carneficina che si verifica ogni anno e lascia indifferente la nostra classe politica che non fa niente per queste povere vittime che potrebbero essere salvate con poche leggi a costi irrisori...

I costi della “rottamazione” e dei terremoti di Valter Vecellio

di Valter Vecellio per Articolo 21 Carlo Soricelli, infaticabile curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti per lavoro, e da tempo censisce e segnala le vittime di quella strage quotidiana, con il suo accorato appello al responsabile della Protezione civile, Franco Gabrielli pubblicato su “Articolo 21”, solleva una questione molto seria; questione che andrebbe approfondita, provvedimenti e possibili rimedi andrebbero studiati e messi in cantiere. In quest’ottica, potrebbe valer la pena di sentire un professore napoletano di rara simpatia e straordinaria capacità affabulativa. Si chiama Aldo Loris Rossi, ed è uno dei più apprezzati urbanisti: si è formato alla scuola di Frank Lloyd Wright. La sua è una proposta insieme rivoluzionaria e utopica: dice che bisogna rottamare quella che definisce la spazzatura edilizia post-bellica, senza qualità, interesse storico ed efficienza antisismica. Un qualcosa di ciclopico visto che riguarderebbe almeno 40mila vani costruiti tra il 1945 e il 1975. E però dice che lo Stato riuscirebbe addirittura a risparmiare, se si decidesse di ricostruire tutto secondo criteri come quelli usati in Giappone, piuttosto che cercare di rimediare dopo ogni disastro e terremoto. Sono le parole di un utopista visionario? Sì, perché in Italia chi è capace di prendere una simile decisione? E tuttavia, le cifre, nella loro aridità, fanno pensare. Prendiamo gli ultimi importanti terremoti: Belice, Friuli, Irpinia, Umbria, Abruzzo, Emilia. I costi per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita oscillano tra 60 e 200 milioni di euro; il costo medio della ricostruzione di un singolo comune varia tra i 270 e i 1400 milioni di euro; il costo medio per abitante residente nell’area colpita oscilla tra 270mila e i 783mila euro. I costi dei terremoti e dei disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro. Paese estremamente vulnerabile l’Italia, pensate: il 44 per cento del territorio si trova nella condizione di elevato rischio sismico; significa il 36 per cento dei comuni italiani, oltre 21 milioni di persone. E questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto. 24 giugno 2013 CASE, CAPANNONI, SUPERMERCATI.... TUTTA L'ITALIA A RISCHIO CON I TERREMOTI di Carlo Soricelli

domenica 23 giugno 2013

E' morto un giovane marocchino di 24 mentre raccoglieva ciliege a Cervina in Irpinia

Avellino 23 giugno 2013 E' morto folgorato dall'alta tensione un operaio marocchino di 24 anni impegnato nella raccolta delle ciliegie a Cervinara, in Irpinia. Gli agenti della questura di Avellino stanno indagando sull'accaduto e hanno ricostruito solo parzialmente la vicenda. Il corpo del giovane con regolare permesso di soggiorno, è stato trasportato da ignoti all'ospedale di Maddaloni, in provincia di Caserta. A far scattare gli accertamenti è stato un black out elettrico registrato nel primo pomeriggio di ieri in una contrada rurale di Cervinara. I tecnici dell'Enel sono arrivati sul posto e hanno scoperto che una scala usata per la raccolta delle ciliegie era finita sui cavi dell'alta tensione e aveva mandato in corto circuito la linea elettrica. Possibile dunque che il giovane sia finito sui cavi e sia morto folgorato, ma gli inquirenti stanno ancora lavorando per accertare quanto accaduto e scoprire chi abbia la vittima in ospedale.

venerdì 21 giugno 2013

Anche oggi 5 vittime sui luoghi di lavoro

Torino 22 giugno 2013 E' morto Ezio Barbero di 43 anni. Barbero È stato travolto da un macchinario caduto da un carrello elevatore mentre stava lavorando nella ditta di autotrasporti di Villafranca Piemonte mentre caricava delle imballatrici su un camion con il muletto. Scendendo è rimasto schiacciato da una macchina. Immediati i soccorsi, che però sono risultati vani, la vittima è morta poco dopo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e sull'accaduto indaga il Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro dell'Asl di zona. Pavia 20 giugno 2013 E' morto Francesco Ritocca di 73 anni. Ritocca è il 18 agricoltore morto questo mesa a causa del ribaltamento del trattore, un'autentica macchina della morte: è rimasto incastrato sotto il pesante mezzo agricolo ed è morto al pronto soccorso del San Matteo di Pavia. La vittima stava lavorando su un suo terreno in località Pragone. Ritocca sebrava che apparentemente non avesse riportato ferite gravissime, ma è morto poco dopo il ricovero all'ospedale è morto per arresto cardiaco prima di entrare in sala operatoria. MILANO 22 giugno 2013 E' morto un operaio albanese di 40 anni in un cantiere di ristrutturazione di una scuola a Quarto Oggiaro. La vittima è caduta dal tetto che sarebbe crollato rimanendo uccisa sul colpo. Sul posto erano arrivati due mezzi del 118 ma per lil povero operaio non c'era più niente da fare. E' morto un autotrasportatore in Emilia Romagna E' morta barbara De Anna la funzionaria dell'OISM di 40 anni rimasta ferita Il 24 de un attacco dei talebani, a Kabul, in Afghanistan. De Anna era stata investita dall'esplosione di una granata e aveva riportato ustioni di secondo grado sul 90% del corpo. Inzialmente curata nell'ospedale di Emergency poi in quello militare di Baghram, le sue condizioni erano apparse subito gravi ed era stato deciso il trasferimento in Germania, dove questa mattina è morta.

mercoledì 19 giugno 2013

Con le ultime vittime sono già 44 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio del mese

Giugno si sta rilevando, come del resto tutti gli anni un mese tragico per le morti sul lavoro, già 44 dall'inizio del mese, esattamente gli stessi morti che c'erano stati dal 1 giugno al 19 giugno del 2012. Brescia 19 giugno 2013 E' morto Valerio sgotti in una cava di marmo a causa di uno smottamento. La tragedia questa mattina. Un blocco di marmo tagliato è scivolato, trascinando con sé migliaia di metri cubi di materiale e diversi operai. Per fortuna i due figli di Sgotti, nonostante siano stati feriti non sembrano in pericolo di vita. Forse sono state le troppe piogge dell'ultimo periodo a provocare la tragedia. Cosenza 18 giugno 2013 E' morto schiacciato dalla macchina della morte Giuseppe Santoro, di 62 anni. Santoro e' morto schiacciato dal trattore killer che ha già ucciso 7 agricoltori in soli 3 giorni. La tragedia in localita' Castello di Mirto di Crosia. Il mezzo, per cause in corso di accertamento, si e' ribaltato uccidendo Santoro, che e' morto all'istante. Il proprietario del terreno, apprendendo dell'accaduto, e' stato colto da malore e portato nell'ospedale di Rossano. Sul posto sanitari del 118 ed i carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti. Milano 19 giugno E' morto n operaio di 34 anni la scorsa notte al Forum di Assago . Il giovane è morto durante le fasi di smontaggio del concerto dei Kiss dopo essere stato travolto da un carico issato su un montacarichi.

martedì 18 giugno 2013

impressionante sequenza di agricoltori morti in questo mese già 17. Ma complessivamente sono 5 i morti sul lavoro in questa giornata

Con i due agricoltori morti schiacciata dal trattore oggi: due in Emilia di cui una donna e nelle Marche si arriva al'impressionante numero di 17 morti, praticamente un agricoltore morto al giorno. Le vittime sono quasi tutte schiacciate da quella impressionante macchina della morte che chiamiamo trattore. Non mi stanco mai di dire ce basterebbe poco per salvare tante vite. Ma tutti i giorni dalla politica dobbiamo sorbirci giochini di potere, liti (spesso finte), posizionamenti a secondo degli interessi personali, ma mai che si occupano di cose serie come queste. Della vita dei lavoratori che muoiono ogni giorno in tutte le categorie, ma soprattutto in agricoltura e edilizia un vero schifo che dovrebbe far vergognare la nostra classe dirigente. Tra l'altro nessuno sembra preoccuparsi della possibilità di un altro terremoto come quello in Emilia dell'anno scorso che ha messo in luce che quasi tutti i capannoni industriali sono a rischio crollo in caso di forte scossa. Roma E' morto un operaio moldavo di 29 anni questa mattina in un incidente sul lavoro. Il giovane era impegnato a scaricare delle cataste di legna in un campo a Maccarese. La morte è dovuta ad una scarica elettrica che ha folgorato il giovane.Inutili i soccorsi del 118. Sul posto era giunto anche un elicottero di soccorso ma al suo arrivo non c'era più niente da fare.

lunedì 17 giugno 2013

Dopo i 3 morti di ieri registriamo altri 3 anche oggi

Piacenza 17 giugno 2013 E' morto folgorato un lavoratore di 31 anni addetto alla manutenzione della Rete Ferroviaria Italiana. La tragedia questa mattina alle 10, quando il tecnico ha perso la vita nel tratto di linea tra Sarmato e Castel San Giovanni, linea Alessandria-Piacenza. Sembra che la vittima che stava lavorando insieme a un collega in cima a un carrello elevatore per cause che polizia di Stato e carabinieri stanno accertando sia rimasto fulminato inspiegabilmente. Solo dopo 3 ore è ripresa la circolazione dei treni in quella linea ferroviaria. Siracusa 17 giugno 2013 E' morto Giorgio Caligiore di 49 anni questa mattina a Palazzolo. La vittima che di professione faceva il vigile del fuoco libero dal servizio, è morto finendo negli ingranaggi di una trebbiatrice. Caligiore stava dando una mano nell’azienda agricola di famiglia. Sulla tragedia stanno indagando i carabinieri. Siena 17 giugno 2013 E'morto Giorgio Rossi di 89 anni. Rossi è l'ennesima vittima di quella macchina infernale che uccide centinaia di agricoltori ogni anno. Il trattore è un autentico killer che uccide al più piccolo errore o distrazione, soprattutto in un territorio collinare come quello italiano. Rossi è rimasto travolto senza riuscire a mettersi in salvo. Rilievi sono in corso per stabilire la dinamica dell’incidente. LANCIO L'ENNESIMO APPELLO A FIGLI, NIPOTI, PARENTI STETTI ED AMICI, SE AVETE QUALCUNO A CUI VOLETE BENE E HA UNA CERTA ETA', FATE DI TUTTO PER IMPEDIRGLI DI USARE QUESTA AUTENTICA BARA IN MOVIMENTO. AD UNA CERTA ETA' I RIFLESSI SONO POCO PRONTI E QUESTO "KILLER" NON PERDONA E LA POLITICA POCO INTERESSA SE NE UCCIDE CENTINAIA OGNI ANNO DI QUESTI ANZIANI AGRICOLTORI...PROBABILMENTE SI SFREGANO LE MANI PER I RISPARMI CHE VENGONO FATTI NON PAGANDO PIU' LE PENSIONI. BASTEREBBE POCO, FAR METTERE DELLE CINTURE DI SICUREZZA CHE NON PERMETTE AL GUIDATORE DI ESSERE SBALZATO FUORI E UNA "GABBIA" CHE NE IMPEDISCE L'USCITA DALL'ABITACOLO...MA E' UNA COSA TROPPO COMPLICATE E POCO INTERESSA AD UN PARLAMENTO CLASSISTA CHE DEI LAVORATORI E DEGLI AGRICOLTORI NON IMPORTA NIENTE. SONO ANNI CHE ASCRIVO QUESTE COSE, MA NON SERVE A NIENTE ANCHE SE SCRIVI E MANDI MAIL A CENTINAIA DI PARLAMENTARI E MINISTRI

C'è chi aveva previsto il terremoto in Emilia un anno prima e dallo stesso sito il pericolo di forti scosse entro 3 anni si è allargato, per questa fonte, oltre che alle zone già colpite, a Bologna, Modena e Reggio Emilia, e anche all'Appennino emiliano di queste zone

La prima immagine è del 2011, un anno prima del terremoto in Emilia La seconda immagine è di quest'anno e il pericolo sembra si sia allargato a città come Bologna, Modena, e reggio Emilia Lettera aperta al Dott. Gabrielli responsabile della Protezione Civile Egr. Dott. Gabrielli, sono Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoroblogspot.com, il terremoto in Emilia ha messo in luce che moltissimi capannoni costruiti in Italia prima della legge antisismica del 2005 sono a rischio crollo, come lo sono probabilmente i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno. Come mai nessuno ha preso in serio esame le previsioni d’illustri scienziati a livello mondiali che davano un rischio elevatissimo di forti scosse già nel 2011 nelle zone colpite dal terremoto in Emilia? Purtroppo a parere del sito, con le elaborazioni di grandissimi scienziati http://www.openhazards.com/forecast danno il rischio di un terremoto devastante anche qui a Bologna, nelle zone già colpite, e nell'Appennino Tosco Emiliano entro tre anni, come si può constatare negli allegati. Lo stesso terremoto che ha colpito Vergato in provincia di Bologna pochi giorni fa dovrebbe suscitare allarme. L'Osservatorio già pochi giorni dopo le due tremende scosse che hanno fatto tante vittime, soprattutto tra i lavoratori, ha messo fisso in prima pagina il terribile rischio che corrono migliaia di lavoratori che sotto questi capannoni ci lavorano, come sono a rischio migliaia di cittadini che fanno acquisti nei supermercati. Si stanno controllando questi capannoni e i supermercati per verificare se le strutture possono sopportare un terremoto come quello dell'anno scorso, visto i rischi che si corrono nei prossimi 3 anni, in questa zona segnalata negli allegati? Anche Michele Azzu dell''Espresso ha rilanciato l'allarme, allarme che sembra non abbia suscitato nessuna reazione nelle istituzioni nazionali e locali, lo stesso Presidente della Regione è stato avvertito più volte attraverso la Segreteria di questo rischio, come è stato avvertito la Segreteria del Ministro del Lavoro Giovannini. Consiglio alle migliaia di persone che ricevono questa mail di guardare gli allegati, lo stesso rischio, come quello in Emilia lo corrono l'Italia centrale e la stessa Roma, e altre zone in Italia, come si potrà vedere consultando il sito. In elenco e in allegato Il sito di previsioni di terremoti a livello mondiale, l'elenco degli illustri scienziati che fanno queste previsioni, le cartine col rischio terremoto fatte precedentemente nelle zone colpite dal terremoto, e il rischio attuale che sembra addirittura aumentato. Sperando che finalmente questo allarme venga preso in seria considerazione con l'occasione la saluto cordialmente. Carlo Soricelli Sito di previsioni terremoti mondiali: http://www.openhazards.com/forecast Scienziati che realizzano le previsioni aggiornate ogni mese: http://www.openhazards.com/about

mercoledì 12 giugno 2013

Registriamo altre 4 vittime. Giugno si sta rivelando un mese tragico, sono già 22 i morti sui LUOGHI DI LAVORO questo mese

Rimini 11 giugno 2013 E' morto Renato Zanchini di 70 anni. Zanchini è l'ennesima vittima del trattore killer che uccide ogni anno, nell'indifferenza della politica, più di 100 agricoltori. A notare il mezzo "ribaltato" sono stati un giovane del posto e il postino della zona: proprio quest’ultimo è sceso nel campo per sincerarsi delle condizioni di Zanchini, che purtroppo è morto sul colpo schiacciato dal mezzo. Bari 12 giugno 2013 E' morto Raffaele Cacucci, operaio di 56 anni originario di Valenzano, deceduto stamane mentre era al lavoro in un'azienda agricola in zona Iazzo delle Conche, non c'è stato nulla da fare. E' morto sul colpo, poco prima delle 13, dopo un volo di circa 15 metri. Genova 12 giugno 2013 E' morto Renato Malatesta, dipendente Enel di 52 anni, stava lavorando sul tetto della propria abitazione e ha perso l’equilibrio ed è precipitato al suolo. Il cinquantacinquenne ha fatto un volo di alcuni metri ed è morto sul colpo. La tragedia sotto gli occhi della moglie. Purtroppo spesso non ci si rende conto che svolgere lavori pericolosi come quelli sul tetto richiedono una grande professionalità e in diversi casi a morire sono gli stessi proprietari di abitazione e di capannoni industriali che svolgono lavori molto pericolosi senza avere le protezioni necessarie. “ Crotone, 12 giu. E' morto George Demitru Corculeu un operaio rumeno di 28 anni. Corculeu ha perso la vita nel pomeriggio di oggi a causa di un incidente sul lavoro, avvenuto in localita' Villa Magherita, nei pressi dell'aeroporto Sant'Anna di Crotone. Il giovane stava lavorando su degli alberi per conto di una ditta boschiva di Petilia Policastro; l'operaio si trovava in cima ad una pianta quando improvvisamente e' precipitato al suolo da un altezza di diversi metri. La vittima non è morta per l'impatto colsuolo ma per l'albero che gli è rovinato addosso uccidendolo sul colpo.

martedì 11 giugno 2013

Registriamo altri due morti sul lavoro

Anche oggi sono morti altri due lavoratori in Friuli e in Lombardia. Nel primo caso è un camionista che era rimasto gravemente ferito ieri e nell'altro un dipendente comunale investito da un'automobile mentre lavorava su una strada statale all'ingresso di una galleria.

lunedì 10 giugno 2013

Oggi sono morti due stranieri comunitari nel lazio a Roma e in provincia di Frosinone

ROMA 10 giugno 2012 E' morto George Savonea, operaio romeno di 39 anni. Savonea era al quarto piano e stava montando una tenda su una finestra quando all'improvviso ha perso l'equilibrio ed è caduto al suolo dal quarto piano rimanendo ucciso sul colpo. Inutili i soccorsi. La tragedia questa mattina in via Leoncavallo nel quartiere Vescovio, a nord della Capitale. I condomini hanno sentito un tonfo quando il corpo del povero operaio si è schiantato su una terrazza al primo piano. Sono 13 i morti sui LUOGHI DI LAVORO nel Lazio dall'inizio dell'anno e 7 nella provincia di Roma Frosinone 10 giugno 2013 E' morto un giovane operaio polacco di 28 anni a Supino. Il giovane è morto cadendo da un’impalcatura sulla quale stava lavorando mentre stava eseguendo alcuni lavori di sistemazione di un tetto in una fabbrica quando, per cause in corso di accertamento, è precipitato da un’altezza di circa dieci metri. Sulla tragedia stanno indagando i carabinieri di Supino

Eroi sconosciuti o ignorati di Graziella Marota

Per Articolo 21 Eroi sconosciuti e ignorati di Graziella Marota Ci sono eroi di cui non si parla, non compiono imprese eclatanti, anche se inspiegabilmente riescono ad arrivare alla fine di ogni mese, che nessuno nota, ascolta o difende. Muoiono in silenzio senza che nessuno ne dia conto o si assuma la responsabilità, non portano costumi, né maschere, non hanno super poteri anche se inconsapevolmente sono potentissimi, le loro gesta sono di quotidiana regolarità, in una nazione che di regolare non ha nemmeno il mare. Escono di casa salutando la moglie, la madre, i fratelli e sorelle, i figli, si sacrificano per avere e dare ai propri cari una vita dignitosa, non chiedono, né pretendono onori e glorie, chiedono solo di poter tornare a riabbracciare le persone a loro care che, in alcuni drammatici casi, non rivedranno mai più. Fanno di necessità virtù senza porsi domande, senza cercare risposte. Dopo la sciagura, questi eroi diventano un numero insignificante su una lista infinita e che nessuno porta agli onori della cronaca, diventano un trafiletto in terza pagina che nessuno si curerà di capire o di spiegare. Vittime di un sistema barbaro ed incomprensibile a cui nessuno pone rimedio quasi a voler dire “non ci interessa se muoiono, tanto sono carne da macello”. Buoni solo per essere sfruttati, maltrattati ed in fine ammazzati. Poco importa se un bambino non riabbraccerà il papà o la mamma, niente importa se una madre o un padre non riabbracceranno mai più l’ eroe di turno, a nessuno interessa se una famiglia piange la morte di una persona cara solo ed unicamente per responsabilità altrui. Questa categoria di eroi è formata dagli operai che ignari del loro destino, si recano sul posto di lavoro, tutti i santi giorni che dio manda in terra. Esiste una categoria di assassini invisibili che hanno le mani intrise del sangue di questi eroi, riescono ad uccidere con una penna, appongono senza farsi scrupolo la firma a decreti legge che sono, per chi li subisce, una sentenza di morte. Questi assassini si muovono tranquillamente tra noi, non sono perseguibili per legge anche se responsabili di una strage senza eguali. Riescono ad avere sembianze umane anche se di umano hanno ben poco, portano abiti firmati, fanno sfoggio della loro arroganza senza vergogna o dignità, mangiano bevono e sperperano il sangue di questi eroi dei quali non si assumono alcuna responsabilità, rispondono solo al dio profitto, senza tenere in conto chi ci rimette la vita. Questa categoria di assassini è formata da alti dirigenti, amministratori delegati, politici, sindacalisti corrotti, i quali, in una società seria andrebbero giudicati per crimini contro l’ umanità. * Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni morto a soli 23 anni per mancanza di sicurezza sul lavoro

Già 20 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio del mese

Già 20 morti sui luoghi di lavoro in giugno. Le categorie più colpite sono sempre le stesse: agricoltura, edilizia e autotrasporto.

sabato 8 giugno 2013

Anche oggi registriamo altri 4 morti

Perugia 8 giugno E' morto un operaio d'origine marocchina di 39 anni a Gualdo Cattaneo, per conto della ditta di pulizie di cui era dipendente. Il suo corpo è stato trovato da un passante che lo ha visto questa mattina, era ncastrato tra il muletto e il cancello d’ingresso dello stabile.Probabilmente il muletto era "sfrenato" e lo ha schiacciato contro l cancello. Afghanistan E' morto Giuseppe La Rosa capitano dei bersaglieri a Farah. Oggetto dell’attacco, un mezzo Lince. Secondo la ricostruzione dei fatti un afghano, sembra che chi ha lanciato la bomba sia stato un bambino di 11 anni. si è avvicinato al tank sul quale viaggiavano i nostri militari, di ritorno da un’attività congiunta con i soldati afghani, lanciando una bomba a mano. L’attacco ha causato la morte di un capitano del Terzo Bersaglieri e il ferimento di altri tre militari.

mercoledì 5 giugno 2013

Terribile sequenza di morti sul lavoro, ne sono morti 4 anche oggi. dall'inizio del mese sono già 10 sui luoghi di lavoro

5 giugno 2013 E' morto un autotrasportatore in Umbria Bat E' morto un operaio di 63 anni e suo figlio è ricoverato all'Ospedale di Andria. La tragedia in un capannone dove è crollata la copertura. MILANO E' morto Roberto Veloce di 40 anni battendo violentemente la testa contro i resti di unmuro in demolizione. La tragedia Cormano. La vittima aveva 5 figli in tenera età. Al momento dell’incidente, nel cantiere stavano lavorando numerosi lavoratori. Ma nonsono ancora chiare le modalità della tragedia. PORDENONE % giugno E' morto un operaio di 29 anni in un impianto di trattamento rifiuti a Maniago. Per cause al vaglio dei Carabinieri, l'operaio e' rimasto schiacciato dalla benna di una pala meccanica. A Udine è morto un anziano, agricoltore di 73 schiacciato dal trattore mentre tagliava l'erba.

martedì 4 giugno 2013

Anche oggi 3 morti sul lavoro. Grazie ai tantissimi visitatori del blog e agli amici di Facebook che ci mandano segnalazioni in tempo reale di molte vittime

Savona 4 giugno 2013 E' morto Roberto Zunino di 56 anni questa mattina.La tragedia sulla strada panoramica che porta da Savona a Naso di Gatto: un camion della ditta Germano, che trasportava catrame, è uscito di strada ed è finito in una scarpata.Il conducente, il 56enne Roberto Zunino, è morto sul colpo. registriamo oggi la morte di altri due lavoratori: nella provincia di Milano e di Ravenna. Il nome delle vittime saranno comunicati nei prossimi giorni L'Osservatorio ringrazia i tantissimi visitatori del blog e gli amici di Facebook che ci mandano segnalazioni in temo reale di molte vittime

GRAZIE GIUDICE GUARINIELLO, UN VERO EROE DEL NOSTRO TEMPO

(ANSA) - NAPOLI, 4 GIU - Gli ha stretto le mani, con le lacrime agli occhi. Poi gli ha mostrato la foto di suo padre e di sua madre, morti entrambi per l'amianto di Bagnoli. E al procuratore Raffaele Guariniello, Luisa Pastore ha detto: ''Dio la benedica''. A Napoli, ad un convegno al quale Guariniello ha preso parte, Con la voce rotta dalla commozione, Luisa ha descritto al pm le emozioni provate ieri alla lettura della sentenza: ''E' grazie alla sua insistenza che non siamo rimasti soli'', ha detto. Grazie al Procuratore Guariniello vero difensore dei più deboli, un vero eroe del nostro tempo. Carlo Soricelli. Le foto sono del nostro collaboratore Domenico Bertuccelli

lunedì 3 giugno 2013

Altri due morti anche oggi

3 giugno 2013 Sono morti altri due lavoratori, uno in Toscana e un altro in Lombardia. Prato è morto Marco Bertocci di 52 anni, schiacciato da una macchina punzonatrice che gli ha schiacciato il torace due lavoratori di cui non si conosce ancora l'identità lavoravano uno nell'industria del legno, cadendo dal'alto, e l'altro in un'industria meccanica schiacciato da un macchinario.

sabato 1 giugno 2013

Report morti sul lavoro al 31 maggio 2013 e cartine provinciali e regionali delle morti sui LUOGHI DI LAVORO

Alla Provincia di Milano occorre aggiungere un altro morto sul lavoro che abbiamo appreso dopo aver fatto le cartine. Report Morti sul lavoro 1 gennaio 2013 al 31 maggio 2013 Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com Seguiranno a breve le cartine provinciali e regionali dele morti sui luoghi di lavoro. Non sono a carico delle province le morti sulle autostrade e all’estero Ad oggi 31 maggio 2013 sono morti sui luoghi di lavoro 219 lavoratori, più di 450 se si aggiungono i decessi sulle strade e in itinere. Alla stessa data nel 2012 erano morti 240 lavoratori, si registra un lieve calo, ma occorre tenere presente che l’anno scorso c’è stato il terremoto in Emilia e che i disoccupati sono aumentati di oltre 2.000.000, e che anche la cassa integrazione ha raggiunto livelli mai toccati prima. Vogliamo precisare che l'Osservatorio considera morti sul lavoro tutti i lavoratori che muoiono lavorando, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa che spesso addirittura non esiste (lavoro nero). Alcune percentuali sul totale dei decessi: 33,7% in agricoltura che ha superato l’edilizia, in questi ultimi due mesi c’è stata un’autentica carneficina di agricoltori morti schiacciati dal trattore 13 fino al 9 aprile e 33 dopo quella data, l’Osservatorio aveva mandato oltre 1000 mail per allarmare su questo pericolo per chi lavora all’aperto, a seguito della segnalazione del sito di meteorologia http://prevenzionemeteo.blogspot.it/ che mette in relazioni le morti sul lavoro all’aperto da noi segnalati, e gli infortuni gravi e mortali conseguenti, in questo blog ci sono previsioni mirate giornaliere per chi lavora all’aperto. L’Edilizia ha avuto in questi primi 5 mesi il 28,2%% del totale delle morti sui luoghi di lavoro. A proposito vorremo segnalare l’infortunio mortale di pochi giorni fa, per caduta dall’alto, in provincia di Fermo, di Claudio Smerilli all’età di 66 anni. E’ inconcepibile che un lavoratore a quell’età debba ancora lavorare sui tetti, e speriamo che questa morte non sia dovuta alla riforma Fornero che non ha fatto nessuna distinzione tra lavori pericolosi e quelli che non lo sono, nell’allungare di diversi anni l’età per raggiungere la pensione, Il 21,5% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha oltre 65 anni, una cosa vergognosa: oltre i 60 anni non si hanno più i riflessi pronti e gli acciacchi rallentano i movimenti e i riflessi. Speriamo che il nuovo Ministro del Lavoro Giovannini abbia la forza e la volontà d’affrontare questo problema che oltre a togliere la vita a moltissimi lavoratori non permette alle nuove generazioni di trovare un lavoro. Il 16,6% delle morti sui luoghi di lavoro sono nei Servizi. L’autotrasporto ha avuto il 4,6% dei morti sul totale, in questo “conteggio” sono esclusi gli agenti di commercio e altri lavoratori che passano come vittime di “incidenti stradali”, Nell’industria i morti sono stati il 6% sul totale delle morti sui luoghi di lavoro. Poi ci sono morti in altre categorie, ma che percentualmente non segnaliamo. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 9,8% sul totale e i cugini romeni da soli sono oltre il 50% di tutti i morti sul lavoro tra gli stranieri. Sui luoghi di lavoro il triste primato spetta alla Lombardia con 28 morti, segue la Sicilia con 21 morti, l’Emilia Romagna con 19, il Piemonte 18, il Veneto con 16, la Liguria con 15, la Campania con 13, la Puglia con 12, il Lazio con 11, la Calabria con 10, le Marche con 9, la Sardegna con 8, la Toscana e L’Abruzzo con 6, l’Umbia e il Trentino Alto adige con 4, la Basilicata e il Friuli con 2, il Molise con 1. Le province di Roma, Torino, Chieti e Cosenza con 6 morti sono quelli con più vittime sui luoghi di lavoro. La provincia di Genova registra 12 morti a causa della tragedia che ha colpito la città l’8 maggio dove morirono 9 lavoratori nel porto. Ci sono poi i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono giustamente considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma per i quali non esiste nessuna normativa di protezione o che ne analizza le cause. Occorre ricordare che sono più dei morti sui luoghi di lavoro. Moltissimi sono annoverati tra i morti per incidente stradale, ma in realtà gran parte di questi sono lavoratori che si spostano sulle strade e autostrade, dal sud al nord o viceversa e spesso nascondono lavoro nero che è impossibile riuscire a quantificare complessivamente. I cittadini hanno una visione sbagliata del fenomeno che è molto più esteso di quello che si percepisce. Si ha la percezione che a morire siano soprattutto operai nelle fabbriche mentre sono “solo” il 6% dall’inizio dell’anno, nel 2012 la percentuale era delle stesse dimensioni. Anche in questo caso il calo, rispetto agli anni precedenti è dovuto principalmente alla crisi, e le morti si concentrano soprattutto nelle piccolissime aziende, dove non esiste il sindacato o un rappresentante della sicurezza, e la prevenzione non esiste. Lo Stato e le Istituzioni locali spendono milioni di euro per corsi sulla sicurezza che a nostro giudizio non servono a niente, se non a riempire le tasche di chi li organizza, che non hanno una vera utilità per chi dovrebbe essere sensibilizzato e istruito su questo tema visto che non vengono coinvolte le categorie che hanno più vittime. Agli agricoltori che muoiono schiacciati dal trattore che non ha nessuna protezione, cosa viene offerto in termini di conoscenze, aiuti per migliorare i mezzi e prevenzione? E per gli edili che muoiono con le stesse percentuali in piccolissime aziende, che cadono dall’alto o travolti dai mezzi che guidano loro stessi o i loro colleghi, o dal materiale che stanno manovrando cosa si fa? Che conoscenze si danno e cosa si fa per rendere più sicuro il lavoro a persone che spesso non conoscono neppure l’italiano e lavorano in nero o in grigio per 10 o 12 ore al giorno svolgendo attività faticose e poco sicure? Per non parlare del fatto che grazie alle nuove normative volute dalla Fornero e da Monti si deve lavorare fino a quasi 70 anni, età in cui spesso non si ha un perfetto stato di salute, i riflessi sono lenti e nel caso di lavori così pericolosi e faticosi si tratta di componenti micidiali, non a caso i morti sui luoghi di lavoro ultrasessantenni sono numerosissimi. Risulta molto frustrante dover fare tutti gli anni le stesse osservazioni e vedere i dati delle solite statistiche considerate “ufficiali” che ti dicono che i morti sono molto meno numerosi di quelli monitorati dall’Osservatorio. Questo cosa significa? In realtà con la scusa della diminuzione si fanno anche minori controlli e si risparmia risorse sulla Sicurezza. Come abbiamo già avuto modo di dire le statistiche ufficiali a nostro parere sono fuorvianti perchè accorpano morti sui luoghi di lavoro e decessi sulle strade e in itinere che sono un’altra cosa. L‘assicurazione INAIL in itinere è sacrosanta, ma come si fa a non differenziare CHIARAMENTE, quantitativamente e qualitativamente gli interventi da mettere in atto se non distingui la morte di chi cade da un tetto o sotto un macchinario dal morto per incidente automobilistico? Occorre sapere chiaramente come intervenire se si vuol salvaguardare la vita di chi lavora . La formazione sulla sicurezza si fa solo per le cosiddette categorie “forti” che hanno sindacati che le tutelano e riescono ad imporla, mentre si lasciano allo sbando i poveri diavoli, i meno tutelati, quelli che lavorano in nero o in grigio o in piccole aziende. Pensiamo sia intollerabile che un paese come il nostro che ha 60 milioni di abitanti conti il triplo dei morti sui luoghi di lavoro degli altri grandi paesi europei. Un capitolo a parte meritano i capannoni costruiti prima delle norme antisismiche del 2005, il terremoto in Emilia di un anno fa, ha messo in luce che quasi la totalità delle fabbriche sono a rischio di crollo in caso di terremoto e se un evento del genere si verifica di giorno e non di notte come in Emilia, e nei giorni lavorativi ci potrà essere un’autentica carneficina. A questo proposito segnaliamo l’articolo di Michele Azzu sull’Espresso “Emilia, l’allarme inascoltato” http://espresso.repubblica.it/dettaglio/emilia-lallarme-inascoltato/2207929/25 Carlo Soricelli http://cadutisullavoro.blogspot.com

registriamo altri due morti

Ragusa, 1 giu. - E' morto Orazio Macauda, muratore di 63 anni. Macauda è orto nel reparto di Rianimazione dell'ospedale 'Maggiore' di Modica, era caduto il 20 maggio scorso dal tetto del magazzino di sua proprietà nel sistemare le tegole. Milano 31 maggio 2013 E' morto Antonio Germanò alle 13, un treno in manovra lo ha travolto e ucciso. Non sono ancora chiare le modalità della tragedia che ha colpito questo lavoratore instancabile, molto esperto che aveva passato 42 anni fra le stazioni di Sesto e Milano Greco Pirelli. E’ una tragedia che non si spiega». La procura ha bloccato tutto in attesa dell’autopsia che si farà nei prossimi giorni.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?