morti sul lavoro

Report dei morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2023, paragonati ai primi 5 mesi del 2022, spaventosa recrudescenza a maggio con oltre 160 morti complessivi, con 97 di questi sui luoghi di lavoro Il mese di maggio è stato spaventoso, con un numero di morti sul lavoro mai visto in 16 anni di monitoraggio, sono stati ben 95, 24 di questi schiacciato dal trattore, ne sono morti 15 negli ultimi giorni, ero stato facile profeta scrivendo (a tutti) che dopo le forti piogge ci sarebbe stata una strage, che continuerà anche il mese di giugno; il terreno apparentemente asciutto in superfice è cedevole, dall’inizio dell’anno sono morti in questo modo atroce 65 agricoltori, spesso anziani, ma anche di ogni età, e di questi morti in agricoltura, di questa strage verde che impregna di sangue i campi vi informa solo l’Osservatorio. Il 42% dei morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) hanno dai 62 anni in su (147 su 345).Gli stranieri, se si escludono i morti dai 60 anni in su, sono tutti giovani, rappresentano ormai il 20% dei morti sui luoghi di lavoro. Predominante il sesso maschile nei morti sui luoghi di lavoro, ma in itinere, le donne sono quasi quanto gli uomini a morire mentre vanno o tornano dal lavoro. Assistiamo a un’autentica strage anche di autotrasportatori, ne sono già morti 52, stanchezza, lavoro stressante e con orari con scarsi controlli, sono pericolosi anche per gli automobilisti, tanti gli incidenti mortali. Ma tanti anche i boscaioli, spesso improvvisati, che muoiono travolti dall’albero che tagliavano, Sarebbe importantissima una campagna governativa, ma anche dell’opposizione, sulla strage provocata dal trattore, ogni anno il 20% dei morti sui luoghi di lavoro sono dovute al trattore che travolge chi lo guida. Inail da come 264 di denunce di infortuni mortali nei primi 4 mesi del 2023, ma sono comprensive anche dei morti sulle strade e in itinere, noi solo sui luoghi di lavoro nei abbiamo registrati al 31 Maggio ben 345, a questi occorre aggiungere i morti sulle strade e in altri ambiti lavorativi, che INAIL non copre e diffonde. Con questi numeri, ben più alti, l’aumento sui luoghi di lavoro rispetto al 31 maggio del 2022 è del 16%. Non possono esserci morti sul lavoro di serie A e di serie B, vanno contati tutti come facciamo noi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna, che diventerà a breve un’Associazione che darà assistenza psicologica e legale ai famigliari delle vittime, con il compito anche di rendere visibile l’identità e la storia degli oltre 1000 lavoratori morti sui luoghi di lavoro in questi 16 anni che sono stati registrati dall’Osservatorio Sito osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL 31 MAGGIO Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 576 lavoratori, di questi 345 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero. Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti 65 gli schiacciati dal trattore 14 i boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano 23 i morti in lavori domestici 52 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 28 gli operai e impiegati morti per malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per infortuni sul lavoro 34 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali. Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi, ma per i morti sulle strade e in itinere è difficile che siano esaustivi LOMBARDIA 46 (78) Milano (6), Bergamo (4), Brescia (13), Como (4), Cremona (1), Lecco (2), Lodi (), Mantova (3), Monza Brianza (3), Pavia (5) Sondrio (2), Varese(3) VENETO 33 (55) Venezia (5), Belluno (1), Padova‎ (6), Rovigo (3), Treviso (7), Verona (7), Vicenza (4) SICILIA 25 (42) Palermo (6), Agrigento (2), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (1), Messina (6), Ragusa (1), Siracusa (3), Trapani‎ (4) CAMPANIA 25 (42) Napoli (7), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (8), Salerno (6) PIEMONTE 26 (54) (8) Torino (5), Alessandria (5), Asti (4), Biella (), Cuneo (3), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (4) Vercelli (2) EMILIA ROMAGNA 22 (38) Bologna (1), Rimini (1) Ferrara (2) Forlì Cesena (4) Modena (7) Parma (1) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) TOSCANA 23 (38) Firenze (4), Arezzo (2), Grosseto (4), Livorno (), Lucca (3), Massa Carrara () Pisa‎ (4), Pistoia (1), Siena (2) Prato (1) LAZIO 16 (26) Roma (8), Viterbo (1) Frosinone () Latina (3) Rieti (2) MARCHE 13 (19) Ancona (2), Macerata (3), Fermo (), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (1) TRENTINO ALTO ADIGE 9 (13) Trento (4) Bolzano (4) PUGLIA 16 (26) Bari (7), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (1) SARDEGNA 8 (14 ) Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (1), Medio Campidano (1), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3).Sulcis iglesiente () FRIULI VENEZIA GIULIA 8 (14) Pordenone (4) Trieste (1) Udine (2) Gorizia () CALABRIA 9 (14) Catanzaro (4), Cosenza (3), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1) ) ABRUZZO 8 (12) L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (3) UMBRIA 7 (10) Perugia (5) Terni (1) LIGURIA 3 (5) Genova (1), Imperia (1) La Spezia (1), Savona () BASILICATA 5 (8) Potenza (3) Matera (1) VALLE D’AOSTA 5 (3) Molise 1 (2) Campobasso () Isernia (1). Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Modellino

Modellino
Ecco il modellino in scala 1/10 dell'opera che vorrei realizzare se troverò i fondi necessari e chi la vorrà esporre. una piramide di m 2,5 di lato dove sopra ci sono oltre 100 foto di morti sul lavoro e dentro la mia scultura a dimensione umana "morte bianca". Pochi sanno che dipingo e scolpisco da oltre 50 anni, che sono presente in musei, uno del quale mi ha dato il titolo di maestro. nell'opera ovviamente nessun lavoratore avrà la foto tagliata

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Andamento nei 15 anni di monitoraggio. In questi 15 anni sono morti quasi 20000 morti complessivi, 9800 sui luoghi di lavoro, tutti registrati, chi parla di cali mente agli italiani, rispetto al 2021 si registra sui luoghi di lavoro un aumento dell'8% se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati INAIL

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Rai 2 soricelli con marzia roncacci

RAI2 TG2 INSIEME - Carlo Soricelli nella trasmissione di Marzia Roncacci

Cristo metalmeccanico

Cristo metalmeccanico
La fabbrica 2007 pochi giorni dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano- Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia- La classe operaia non è più centrale-il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato- di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane- Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia -Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti- Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 30 luglio 2015

Ancora 3 morti, due nella provincia di Bologna

30 luglio 2014 Anche ieri è stata una giornata tragica che ha visto morire altri 3 lavoratori per infortuni sul lavoro. Oltre alla decima vittima dell'Esplosione di Modugno ci sono stati altri due morti nella provincia di Bologna. A Borgo Tassignano è morto fulminato un manutentore di una ditta di ceramica. Nel centro di Bologna è morto un commericiante soffocato nel suo negozio dopo un incendio provocato da un mozzicone di sigaretta. Propbabilmente non è riuscito a uscire dalla porta bloccata dall'interno per ovvie ragioni di sicurezza. Questa morte mi colpisce in modo particolare: la moglie la conosco personalmente, canta nel coro della Regione Emilia Romagna, coro in cui canta anche mia figlia.

mercoledì 29 luglio 2015

Egregio Sig. Presidente Matteo Renzi stia sereno

Egregio Sig. Presidente Matteo Renzi, oggi è morto un altro lavoratore coinvolto nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’ artificio a Modugno in provincia di Bari, sono così diventati 10 i morti: è la strage sul lavoro più grave anche rispetto a quella della ThyssenKrupp del 2007. L’Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it è nato il 1° gennaio 2008 proprio per ricordare quel gravissimo episodio avvenuta poche settimane prima. Quella di Modugno è probabilmente la più grave strage di lavoratori avvenuta in Italia dal dopoguerra dopo quella del 1987 dell’Elisabetta Montanari, la strage su una nave nel Porto di Ravenna, dove morirono 13 lavoratori, di cui diversi in nero, come nella Fabbrica di Modugno . Ma non abbiamo sentito da Lei una parola di solidarietà, se non di circostanza, per questa immane tragedia. A oggi 29 luglio 2015, dall’inizio dell’anno sono morti sui LUOGHI DI LAVORO 379 lavoratori, erano 352 il 29 luglio del 2008, 368 il 29 luglio del 2014, 345 il 29 luglio del 2013 quando governava lo “stai sereno” Enrico Letta”. Come vede, il suo avvento alla guida del Paese certi risultati li ha ottenuti: sicuramente quello di aumentare il numero dei morti sul lavoro che non sono mai stati così tanti da quando l’Osservatorio è stato aperto. Leggi come la Fornero e il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per i nuovi assunti, provocano un inasprimento di questo fenomeno vergognoso. Era logico che precarizzare la vita di tutti i nuovi assunti conducesse a questo aumento. Chi mai più ha il coraggio d’opporsi, se corre il rischio d’essere licenziato, anche alla mancata Sicurezza sui luoghi di lavoro e a ordini “anche velati” impartiti per lo svolgimento dei lavori pericolosi? Il Jobs act e l’abolizione dell’articolo 18 tolgono salario e dignità e riducono chi lavora a una condizione di schiavitù permanente. No, a Lei non si può certo dire che soffre “di annuncite”. I risultati da Lei ottenuti contro i diritti e la Sicurezza dei lavoratori in poco più di un anno sono stati devastanti, risultati che fanno vergognare anche industriali che vedono il loro lavoro come un contributo alla Società. Ma stia sereno, ci sono ancora tante Feste dell’Unità a cui potrà rinunciare a partecipare per non essere sommerso da una montagna di fischi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

martedì 28 luglio 2015

Continua inesorabile la conta delle morti sui LUOGHI DI LAVORO

28 luglio Ancora due morti sul lavoro. A Roma è morto un operaio italiano di 53 anni. era un operaio dell'ACEA. Il lavoratore era andato a verificare se era possibile dentro a un tombino, nel quartiere Centocelle, riparare un guasto che impediva l'erogazione dell'acqua in quella zona. improvvisamente si è accasciato al suolo ed è morto. Probablmente per una fuga di gas, o per carenza d'ossigeno. In Provincia di Cambobasso la seconda tragedia. Un edile è morto per il crollo di una cupola di una chiesa che stavano ristrutturando. La vittima è rimasta sepolta sotto le macerie, mentre alcuni suoi colleghi sono rimasti feriti. Apprendiamo tra l'altro che tante vittime morte a Modugno, per l'esposione di una fabbrica di fuochi d'artificio, lavoravano in nero. Qui sorge l'enensima domanda. Se lavoravano in nero, non sono considerate come tantissime altre vittime, morte per infortuni sul lavoro? Probablmente Si, visto che ogni anno mi trovo a monitarare moltissime vittime in più. Ci chiediamo anche questa volta se per l'INAIL i lavoratori morti a Modugno, che lavoravano in nero, sono considerate morti sul lavoro. Per noi SI, mille volte SI Per Lei Presidente dell'INAIL De Felice?

AI MORTI SUL LAVORO CHE SPARISCONO DALLE STATISTICHE: CHE ALMENO LA TERRA VI SIA LIEVE.

28 luglio 2015 Altri due lavoratori schiacciati dal trattore. Le targedie in Provincia di Brescia e di Pistoia. Sono complessivamente 71 i morti sui LUOGHI DI LAVORO morti in questo luglio tragica. tantissimi di queste morti non saranno nemmeno riconosciute come tai dalle statistiche ufficiali. Inizieranno contenziosi che dureranno anni con gli istituti di assicurazione. Tragedie complicatisisme quelli delle morti sul lavoro che richeiderebbero misure tarsparenti che coinvolgono diversi aspetti della nostra Convivenza Civile di Stato democratico. Tanti i morti innero, tanti gli Hobbisti, tanti i pressapochisti che affidano il lavoro ad un amico, che si rtrovano poi implicati in guai serissimi in caso d'infortunio grave. Ma il comito di uno stato e dellle sue istituzioni sarebbe quello di fare per primo un'informazione corretta che nonguarda in faccia anessuno, Poi che aumenti i controlli e non li diminuisca come è stato fatto da tutti i gverni che si sono succeduti in questi ultimi anni. AI MORTI DIMENTICATI: CHE ALMENO LA TERRA VI SIA LIEVE: SARA' BAGNATA DALLE LACRIME DEI CITTADINI ITALIANI CHE ANCORA CONSERVANO UN PO' DI UMANITA'.

domenica 26 luglio 2015

Vaffanculo alla politica dell’indifferenza e della complicità sulle morti per infortuni sul lavoro

Sono salite a nove le vittime dell’esplosione nella fabbrica di Fuochi d’artificio in provincia di Bari, alcuni probabilmente lavoravano in nero, ma questa è solo la punta di un aisberg. C’è uno stillicidio giornaliero che lascia indifferenti tutti. Sono sessantanove i morti sui LUOGHI DI LAVORO in Italia dal 1° luglio 2015. Sono 372 dall’inizio dell’anno e oltre 740 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere che sono considerati dallo Stato a tutti gli effetti come morti sul lavoro. Affanculo alla politica dell’indifferenza, della compiacenza, che mai s’interroga su queste tragedie e sul reale numero delle morti per infortuni sul lavoro. Tutti gli anni parlano di cali favolosi, ma che sono inesistenti. Da quando ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it non sono mai stati così tanti. In questi ultimi due anni poi c’è stato un crescente che lascia sgomenti quelli come me che fanno il lavoro di monitoraggio delle morti senza avere nessun interesse da salvaguardare. Un lavoro volontario fatto per passione, iniziato per ricordare gli operai della ThyssenKrupp di Torino morti così tragicamente poche settimane prima. Ma perché questa disinformazione? Ma perché nessuno va a verificare se quello che l’Osservatorio dice corrisponde al vero? Ma la politica a cosa serve se non s’interessa a queste tragedie? L’INAIL va in Parlamento e parla anche per il 2014 di un calo delle morti per infortuni, mentre da anni scrivo che le morti si sono solo trasferite da chi dispone di quest’ assicurazione a lavoratori in nero o assicurati in modo diverso dall’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Ma nessuno in Parlamento che dica: un momento, c’è chi dice che le morti sono aumentate, andiamo a verificare. Occorre ricordare che L’Onorevole Alfonso Bonafede ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo spiegazioni al Ministro Martina sulle tantissime morti in agricoltura provocate dal trattore.. Allora? La verità è che in Parlamento non c’è più un partito dei lavoratori, che alla fine in quel luogo surreale non c’è nessuno che s’interessi quello che succede a decine di milioni di cittadini. La legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro, muoiono in tantissimi con più di sessant’anni per infortuni mentre lavorano. Ma nessuno dice niente. A nessuno interessa. Diminuiscono ulteriormente le protezioni con il Jobs act, ma a nessuno in quel luogo interessa e si oppone concretamente. I lavoratori utilizzati solo come utili idioti. Sono già 48 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 1° Maggio Festa dei lavoratori, 78 dall’inizio dell’anno e Martina pur avvertito, come del resto Renzi e Poletti, come nel febbraio 2014 sull’imminente strage causate da questo mezzo continua a non far niente. Anche il grande giornalista Santo Della Volpe, scomparso poche settimane fa, uno dei pochi che s’interessava costantemente di queste tragedie non riusciva a farsi ascoltare. Ma in che Paese siamo caro Presidente Mattarella? Li mandi tutti a casa.

venerdì 24 luglio 2015

Strage di lavoratori alle porte di Bari. Sono diventati 6 i lavoratori morti, ma complessivamente se si aggiungono le morti singole arriviamo a contarne 11

24 luglio Bari, esplode fabbrica di fuochi d'artificio alle porte della città: 6 morti accertati e c'è ancora confusione su eventiali dipsersi. Ci sono anche diversi feriti gravi Terribile tragedia in provincia di Bari. L'esplosione nello stabilimento di fuochi d’artificio della ditta Bruscella a Modugno cittadina che si trova vicino a Bari. Ma occorre ricordare lo stillicidio che c'è ogni giorno in Italia: anche oggi complessivamente 11 morti per infortuni sul lavoro. dall'inizio del 2014 erano al 24 luglio 355. Erano 345 lo stesso giorno del 2008. Chi parla di cali "favolosi" in questi anni fa solo disinformazione. Noi li abbiamo registrati tutti e non temiamo smentite. Da quando è stato aperto, il 1° gennaio del 2008 l'Osservatorio non ci sono mai stati così tanti morti per infortuni

martedì 21 luglio 2015

ancora due morti per infortuni

Venezia 21 luglio 2015. E' morto a mestre un operaio albanese di 40 anni.La vittima lavorava per una ditta appaltartice al Petrolchimico di Marghera e stava lavorando con una lancia a pressione e colpito con violenza dal getto d'acqua è morto sul colpo. Sul posto, per ricostruire la dinamica dell’accaduto, i tecnici dello spisal dell’Usl 12. Si dovrà capire, innanzitutto, se le condizioni di lavoro della vittima fossero adeguate e se fossero state rispettate tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Secondo una prima ricostruzione l’operaio, lavoratore di un’azienda esterna e non dipendente di Eni, è stato investito da un getto di acqua a cento atmosfere che serviva per il lavaggio di un serbatoio. Terni. Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore, questa volta a Narni. La tragedia questa mattina in seguito al ribaltamento del suo trattore cingolato. L'allarme è stato dato da una persona, che ha visto quanto accadeva. Qundo sono arrivati i vigili del fuoco non hanno potuto fare nulla perchè l'anziano agricoltre era già morto sul colpo. Il corpo è stato rinvenuto a circa 50 metri dal cingolato che ha finito la sua corsa contro un palo abbattendolo, a causa della dinamica poco chiara stanno indagando i carabinieri di Narni.

Ancora un morto per infortunio in Romagna

Ravenna 20 luglio 2015 Un altro morto per infortunio sul lavoro in Romagna. La tragedia questa volta Lugo. Un socio di una Ditta ‘Eco Chmica srl’, è morto nel primo pomeriggio. ‘Eco Chmica srl’, è attiva nella produzione, lavorazione e trasformazione di prodotti di materie plastiche e di gomma e loro derivati. Al momento non sono note né le generalità della vittima, né la dinamica della tragedia. Sul posto sono inizialmente intervenute un’ambulanza e il mezzo avanzato di soccorso con a bordo il medico rianimatore, ma per l’uomo non c’è stato purtroppo nulla da fare. Sono in corso le indagini per ricostruire l’accaduto da parte dei carabinieri e dei tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ausl.

sabato 18 luglio 2015

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro anche il 17 luglio. Terrificante l'andamento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro della Toscana.

Ancora tre lavoratori morti il 17 luglio 2015. Du agricoltori sono morti schiacciati dal trattore: Uno è morto in Toscana e un altro in Molise. Arriviamo a 43 morti così atrocemente dal 1° maggio Festa dei Lavortori, mentre dall'inizio dell'anno sono già 73. Come al solito senza vedere nessun intervento concreto della politica e del Ministro Martina contro questa carneficina. La terza vittima in Lombardia, nella provincia di Brescia che anche quest'anno, come gli anni precedenti è ai vertici di questa triste classifica provinciale con 14 morti sui luoghi di lavoro. Terrificante l'andamento delle morti sui luoghi di lavoro della Toscana che con 38 morti ha solo 5 morti in meno ripsetto alla Lombardia che ha più del doppio degli abitanti. In tanti fanno confusione con parametri che non hanno nessun senso come l'indice occupazionale e altre amenità del genere. a morire sono spesso persone che con questi indici non ha nulla a che fare. ma che lavorano ugualmente........

venerdì 17 luglio 2015

Da Bolzano a Caltanisetta, Italia unita solo in un unico dato: 17 morti sui luoghi di lavoro in 3 giorni

venerdì 17 luglio 2015 Diciassette morti sui luoghi di lavoro in soli 3 giorni: da mercoledì 14 a giovedì 16 luglio 2015. Da Bolzano a Caltanisetta passando dalle province di Roma, Teramo, Fermo, Campobasso, Torino, Massa Carrara, ( Roma bis in due giorni) Venezia, Mantova, Campobasso, Bergamo, Bari, Bolzano (bis in due giorni), Sondrio e Oristano. Bel Paese il nostro dove ci dicono che i morti sul lavoro calano, mentre stanno aumentando e non di poco da quando nel 2008 ho aperto l'Osservatorio. Belpaese quando l'INAIL presenta in parlamento il suo rapporto annuale e nessun parlamentare che si alza e dica: ma come altri dicono che le morti aumentano, come mai? Cosa c'è di vero? ma gli interessi politici (e non solo) sono tanto intrecciati che vedono coinvolti in questa farsa tutti. Calano tra gli assicurati INAIL ma aumentano nelle altre categorie. Un pò di vergogna da parte di Renzi, Poletti e Martina? Ma fatemi il piacere come diceva Totò: ci sarebbe da ridere se non parlassimo del martirio senza fine di chi lavora. Ma è mai possibile che nessuno alzi la manina in parlamento a difesa della Sicurezza dei lavoratori?

mercoledì 15 luglio 2015

Almeno tu che lavori pensa che un domani potresti essere tu o i tuoi familiari a subire questa tragedie che aumentano da quando ho aperto l'osservatorio il 1° gennaio 2008. Altro che cali

Ieri 14 luglio 2015 una strage di lavoratori. Ne sono morti ben otto in diverse province italiane e in diverse categorie. Ma è un problema che poco interessa, ai tanti amici di F. come del resto a chi ci sta governando e che twitta su tutto ma non su queste tragedie. Pensano solo a come togliere diritti a chi lavora e "alleggerire" ulteriprmente la Sicurezza con l'entrata in vgore del Jobs act.Governano solo per fare gli interessi della troika, della BCE e del Fondo Monetario. E' ora che qui in Italia si risveglino le coscienze. Tu che lavori, se non t'interessi un domani potrebbe toccare a te o a un tuo caro e ci rimarresti male se vedessi la stessa inodffernza. ma è come parlare in un deserto di sentimenti umani.........Io ci sto provando da tanti anni a smuovere qualche coscienza, ma l'indifferenza aumenta. Carlo soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it Mi piace · Commenta · Condividi

lunedì 13 luglio 2015

Un altro edile straniero che muore in un cantiere

Trento 13 luglio 2015. E' morto un operaio serbo di 39 anni. la tragedia questa mattina questa mattina all'interno dell'ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto. La vittima è caduta dall'impalcatura nel cantiere del nuovo reparto dialisi del nosocomio della città. Un volo di cinque metri che gli ha procurato lesioni subito definite gravissime dai sanitari. l'edile è stato trasferito d'urgenza con l'elisoccorso al S. Chiara di Trento e portato immediatamente in sala operatoria, ma purtroppo è morto poco dopo.

Ancora due agricoltori sono morti schiacciati dal trattore e un autotrasportatore sull'A1: è il secondo in pochi giorni.

Ancora due agricoltori sono morti schiacciati dal trattore e un autotrasportare è morto sull'A1. Pistoia 11 luglio E' morto schiacciato Mauro Rastrelli e fortunatamente il nipotino di 8 anni si è miracolosamente salvato. La tragedia ieri sera a Massa e Cozzile (Pistoia). I familiari non li hanno visti rientrare e sono andati a cercarli in un frutteto di loro proprietà: Rasterelli era sotto la macchina agricola ed il bambino sbalzato dal trattore ribaltato, con una gamba fratturata. I vigili del fuoco hanno estratto l'anziano da sotto il trattore ma per lui non c'è stato niente da fare. Si raccomanda ancora una volta di non trasportare su questo mezzo mortale delle altre persone,soprattutto bambini, ma anche non permettere a adolescenti di usare questo mezzo come un divertimento, tra l'altro "caricando" amici. Il trattore che si ribalta ha già ucciso dall'inizio dell'anno 70 persone. Speriamo che all'Interrogazione parlamentare il Ministro delle Politiche Aricole Martina risponda di questa indifferenza all'Interrogazione parlamentare dell'Onorevole Bonafede. Il secondo agricoltore morto schiacciato dal trattore in provincia di Salerno è morto così atrocemente Giovanni Di Marco di soli 49 anni. Sull'A1 è morto un autotrasportare: Claudio de Flipppo

mercoledì 8 luglio 2015

Ancora due morti nell'indifferenza generale

Brescia 7 luglio. ancora un morto in questa provincia che ogni anno è tra le più colpite. ha perso la vita morendo dissanguato un operaio albanese di 35 anni. Si tratta di Indi Doci. I colleghi hanno visto accasciarsi a terra in un lago di sangue hanno subito chiamato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i medici a bordo di un’ambulanza e l’elicottero inviato dal 118. Ma quando i sanitari sono giunti sul posto non hanno potuto che constatarne al morte. 7 luglio A1 nei pressi di Firenze è morto un autotrasportatore di un tir. E' rimasto carbonizzato dopo aver tamponato un altro mezzo pesante. L'autostrada è stata chiusa in direzione Nord e si registrano 4 chilometri di coda; anche sulla carreggiata Sud non mancano disagi alla circolazione.

martedì 7 luglio 2015

Un ritmo giornaliero impressionante: anche oggi registriamo 3 morti sui luoghi di lavoro

Anche oggi 3 morti sui luoghi di lavoro: nelle province di Torino, Bari e Fermo. In provincia di torino è morto un operaio schiacciato da un macchinario, si tratta di Luigi Cabriza di 57 anni. In provincia di Bari una postina è morta in un incidente stradale. la vittima si chiamava Marta Colucci. La terza vittima è l'ennesimo agricoltore schiacciato da trattore. Si tratta di Ennio Achilli di 66 anni. Occorre ricordare che se si aggiungono ogni giorno i morti sulle strade arriviamo a contare almeno il doppio delle vittime. ricordando che per lo Stato anche le morti sulle strade e in itinere, se si va e viene dal lavoro sono considerate morti sul lavoro. ma in tanti non appaiono per avere assicurazioni diverse da quelle dell'INAIL

lunedì 6 luglio 2015

Altri tre morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Altri tre morti sui luoghi di lavoro anche oggi: le vittime sono sempre nelle due categorie più a rischio: l'agricoltura e l'edilizia. le tragedie nelle province di Napoli, brescia e Caltanisetta. Morti orribili come sempre soprattutto perchè con un'informazione più corretta e attenta le vittime si potrebbero dimezzare. ma fanno monumenti per ricordare queste tragedie, sarebbe meglio se questi soldi fossero investiti in Sicurezza e informazioni. poi mi fermo qui per non vorrei scrivere degli spropositi

Una strage che non si ferma mai

Sono morti altri 3 lavoratori sui luoghi di lavoro. In provincia di Cagliari è morto Fausto Ciampioni un giovane di 24 anni è morto cadendo da un ponteggio di una diga, da un'altezza di 80 metri. In provincia di Pordenonone un operaio è morto stritolato da un pantografo: si tratta di Moreno Rosolen, che aveva solo 48 anni. In Provincia di Grosseto Sirio Baricci di 73 anni è morto andando sul tetto della sua fabbrica per mettere a posto un pannello che si era spostato. In atnti muoiono svolgendo lavori pericolosi non avendo l'esperienza e credendo che sia facile avventurarsi su un tetto senza correre pericoli.

venerdì 3 luglio 2015

Ancora due agricoltori schiacciati dal trattore

2 lugio 2015 Continua ininterrotta la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. questa volta è il Trentino Alto Adige che vede morire in modo così atroce due lavoratori. Uno in Provincia di Trento e un altro in Provincia di Bolzano. E si tratta di due persone relativamente giovani di 40 e 57 anni.

mercoledì 1 luglio 2015

Il 30 giugno sono morti sei lavoratori in diverse regioni italiane

30 giugno 2015 Sono morti complessivamente 6 lavratori in questo ultimo giorno di giugno. Sono morti nelle province di Piacenza, Catania, Como, Bologna, Teramo e Chieti. le categorie con più vititme sono sempre le stesse. agricoltura e edlizia. I morti schiacciati dal trattore con la vittima di ieri sono arrivate a 56 dall'inzio dell'anno. L'incredibile è che ci sono gli stessi morti sui luoghi di lavoro del pur orrible 2014. il 30 giugno del 2014 erano dall'inizio dell'anno 301.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.