Cari visitatori, sono a invitarvi a partecipare all'inaugurazione della mia mostra presso la Fondazione Carisbo di Bologna, saranno esposte 100 opere su queste tragedie che tratto come artista dal 1980. Aiuterà a sensibilizzare. Parteciperanno numerosi familiari di morti sul lavoro da diverse regioni italiane. Inaugurazione alle ore 16 del 20 dicembre presso la Fondazione carisbo di via Farini 15. La mostra durerà fino al 19 gennaio 2025. con la speranza che la prorogano anche a febbraio
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 30 novembre
Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 27 febbraio 2009
MOSTRA DEL MAESTRO D'ARTE NAIVE CARLO SORICELLI SULLE TUTE BLU NEGLI ANNI IN CUI LA CLASSE OPERAIA SFIDAVA IL CIELO.
martedì 24 febbraio 2009
E' MORTO GABRIELE DI SABATINO NELLE SUPERSTRADA CHE COLLEGA TERAMO CON L'ADRIATICO. E' MORTO UN OPERAIO A BARBARANO VICENTINO
VICENZA, 27 FEB E' MORTO UN OPERAIO di 57 anni nel pomeriggio per le ferite riportate in una caduta da un carroponte in un'azienda di Barbarano Vicentino. L'incidente e' avvenuto nella Zincol Italia. Da quanto si e' appreso, l'uomo sarebbe caduto malamente da un'altezza di circa tre metri. Nonostante il pronto intervento dei colleghi di lavoro e di un mezzo dell'elisoccorso di Padova, l'operaio ha cessato di vivere poco dopo. Sul posto carabinieri e i tecnici dello Spisal.
Teramo 24 feb E' MORTO GABRIELE DI SABATINO OPERAIO ANAS. GABRIELE stava lavorando alla sistemazione di un giunto di dilatazione su un viadotto della superstrada che collega Teramo alla costa adriatica, quando su di loro e' piombato un autotreno: un operaio e' morto, tre sono rimasti feriti, uno in maniera grave. La vittima, Gabriele Di Sabatino, di Bellante (Teramo), avrebbe compiuto 33 anni ad agosto. Operaio Anas, era impegnato con i colleghi in un cantiere mobile al chilometro 9+100, in direzione di Teramo.
Un cantiere, sottolinea l'Anas, presegnalato da un moviere con bandierina, protetto da un furgone promiscuo con carrello attrezzato con lampeggianti e freccia direzionale a led luminosi. Il mezzo pesante, condotto da un quarantenne polacco, ha travolto tutto e tutti, a cominciare dal primo furgone di segnalazione, per continuare con il secondo, carico di materiali e attrezzature per la riparazione: a bordo di questo c'era uno dei tre operai feriti, l'unico che se l'e' cavata con minori conseguenze. Il camion con rimorchio aveva gia' travolto sulla corsia di marcia i suoi due colleghi. Di Sabatino e' stato soccorso dal personale del 118 ed e' apparso subito il piu' grave. Al pronto soccorso i medici hanno provato a rianimarlo, ma non hanno fatto in tempo a portarlo in sala operatoria. E' morto dopo circa un'ora dallo schianto.
La Tac ha escluso complicazioni per l'altro collega, le cui condizioni, pero', rimangono serie. Anche il conducente del tir e' stato soccorso. Ferito e sotto shock, e' stato sottoposto dai poliziotti della Stradale all'alcol test. I primi risultati escluderebbero uno stato di ebbrezza, cosi' come non sembra sia stato un malore o un colpo di sonno a provocare l'investimento: una fatale distrazione e' l'ipotesi piu' accreditata. Il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, insieme al gruppo dirigente, ha espresso le condoglianze alla famiglia della vittima, "riservandosi, una volta accertate le cause dell'incidente, qualsiasi azione a giusta tutela dei diritti dei lavoratori, che ancora una volta pagano un forte tributo per garantire la sicurezza stradale e la transitabilita' della rete". Si tratta del primo incidente mortale su questo tratto di neanche 18 chilometri, in servizio da poco piu' di due anni. Intanto, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilpa hanno proclamato due ore di sciopero di tutti i lavoratori dell'Anas in concomitanza con i funerali dell'operaio.
REGGIO EMILIA, 24 FEB E' MORTO ARALDO GATTI. ARALDO di 68 anni di Carpineti, nel Reggiano. ARALDO e' morto dopo essere stato travolto da una quercia che stava segando. L'agricoltore, di 68 anni, si era recato di buon mattino su un terreno per raccogliere legna, accompagnato dal fratello. Ha cominciato a segare il tronco di una quercia, alto quasi dieci metri, quando l'albero si e' spezzato all'improvviso e lo ha travolto, schiacciandolo. Gatti e' morto sul colpo.
lunedì 23 febbraio 2009
E' MORTO UN ELETTRICISTA DI 39 ANNI A ALASSIO DI SAVONA
giovedì 19 febbraio 2009
E' MORTA SILVANA ZUBLEMA .E' MORTO ANTONIO ROSSIT. E' MORTO RENATO IOPPI STRANGOLATA DA UNA MACCHINA PER LA SPIUMATURA DEI POLLI
Ad accorgersi dell'accaduto e' stato il cugino della Zublena, che le aveva prestato un locale dell'azienda per lo svolgimento di piccoli lavoretti personali. La Zublena, che non era sposata, era molto conosciuta nella zona; a Santhia' fino a pochi mesi fa aveva gestito un negozio. Era anche volontaria della Croce Rossa.
UDINE, 19 FEB - E' MORTO UN OPERAIO di 52 anni, di Concordia Sagittaria (Venezia), e' morto a Blessano di Basiliano (Udine) cadendo da un soppalco. L'uomo e' precipitato mentre stava dipingendo le pareti di una casa in costruzione. La caduta, pur da un'altezza non elevata, e' stata fatale.
Catanzaro E' MORTO UN OPERAIO di 65 anni per essere precipitato mentre stava potando un albero con una motosega. L'incidente e' avvenuto a Serrastretta
Pavia 19 FEB - E' MORTO UN OPERAIO di 68 anni mentre lavorava in un deposito di materiale per l'edilizia. l'OPERAIO, residente a Pavia, e' deceduto sul colpo per un gravissimo trauma cranico. Secondo la polizia, che insieme all'ispettorato del lavoro sta accertando l'accaduto, l'operaio e' morto durante un'operazione di carico e scarico di materiali inerti, forse colpito da un macchinario in movimento.
martedì 17 febbraio 2009
E' MORTO LUCIANO FIRMANI UN AGRICOLTORE DI 53 DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO. E' MORTO STANISLAO PRIMOSIC
Gorizia, 17 feb. E' MORTO STANISLAO PRIMOSIC di 55 anni, STANISLAO e' morto in un incidente sul lavoro schiacciato da un albero a Oslavia, in provincia di Gorizia.
lunedì 16 febbraio 2009
E' MORTO FERRUZZO SOMA' SCHIACCIATO DAL SUO CAMIONCINO
domenica 15 febbraio 2009
sabato 14 febbraio 2009
E' MORTO GINO PIASSATORE UN OPERAIO A MARINA DI CAMPA LIVORNO
venerdì 13 febbraio 2009
E' MORTO UN OPERAIO ALBANESE DI 44 ANNI A BRESCIA
giovedì 12 febbraio 2009
E' MORTO CORRADO BALLATORE DI 82 ANNI A SIRACUSA
12 FEB - E' MORTO CORRADO BALLATORE 82 anni. CORRADO e' morto schiacciato mentre stava spostando un grosso macchinario nel pastificio di famiglia. Il locale, chiuso ormai da diversi anni, si trova a Siracusa, nella periferia della citta', in un'area di insediamenti artigianali. L'anziano stava spostando con un sollevatore idraulico un macchinario in disuso che si sarebbe adagiato su un fianco travolgendolo. Il corpo e' stato estratto dai carabinieri. Indaga la procura di Siracusa.
mercoledì 11 febbraio 2009
E' MORTO ROBERTO DI CLEMENTE. E' MORTO UN OPERAIO A BERGAMO. E' MORTO RIGER MARCOS A TORINO
BERGAMO 11 feb E’ MORTO UN OPERAIO in una cava a Brembate (Bergamo), dopo essere stato travolto e schiacciato da una ruspa mentre stava lavorando. Ancora non è chiara la dinamica dell'incidente, sulla quale stanno lavorando carabinieri, personale dell'Asl e tecnici dell'Ufficio Cave della Provincia di Bergamo. L’operaio, residente a Osio Sotto (Bergamo) è stato soccorso dai sanitari del 118, ma è morto poco dopo. BIELLA 11 feb- E’
MORTO ROGER MARCOS un giovane romeno di 26 anni, di Torino, Roger ha perso la vita oggi mentre era al lavoro lungo la tangenziale del Maghettone, a Mongrando nel biellese. Insieme a un collega impegnato alla gru, stava eseguendo uno scavo per la posa di tubi degli scarichi fognari di un distributore di benzina in fase di costruzione. Il giovane e' stato travolto da una frana che lo ha imprigionato per alcuni minuti. Il collega e' riuscito a tiralo fuori ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Sul posto, sono intervenuti i medici del 118 che hanno tentato di rianimarlo purtroppo senza alcun esito. Il magistrato ha posto sotto sequestro il cantiere.
lunedì 9 febbraio 2009
E' MORTO CADENDO DA UNA SCALA RODOLFO RUGGERI A ROMA. E' MORTO UN OPERAIO SULL'AUTOSTRADA A4 MILANO-BRESCIA. E' STATO TRAVOLTO DA UN AUTOMOBILE
ROMA 9 NOV E' MORTO RODOLFO RUGGERI CADENDO DA UNA SCALA. RUGGERO e' morto in tarda mattinata dopo essere caduto da una scala mentre effettuava alcuni lavori nel cortile di una scuola elementare a Roma.
Rodolfo e' caduto da un'altezza di cinque metri ed morto sul colpo mentre stava ultimando alcuni lavori nel cortile della scuola elementare Giuditta Tavani Arquati, a lungotevere della Farnesina. I medici del 118, avvertiti dal personale della scuola, hanno constato il decesso.
sabato 7 febbraio 2009
E' MORTO ALFREDO LANZA. E' MORTO VALERIO SIMEONE E' MORTO GIOVANNI LIGUORI. E' MORTO ELIANO FALIVENA SONO PRECIPITATI DA UN ELICOTTERO DELLA POLIZIA
ROMA E' MORTO VALERIO SIMEONE E' MORTO ALFREDO LANZA Il sacrificio di due vite per poterne salvare un'altra. Si è conclusa con una nuova tragedia, la lotta contro il tempo che consente a pazienti in attesa di trapianto di sopravvivere. Questa volta a pagare sono stati due piloti professionisti, Valerio Simeone e Alfredo Lanza, decollati alle 6 del mattino con un velivolo appena revisionato, alla volta di Bologna, per imbarcare l' equipe medica e recarsi poi in Sardegna a prelevare un fegato. L'aereo, un Cessna 650 Airone Executive -, stando a quanto riferiscono le fonti si sarebbe completamente disintegrato forse dopo essere stato colpito da un fulmine. L'aereo era diretto a Bologna. Nel capoluogo emiliano avrebbe dovuto imbarcare una équipe chirurgica per poi ripartire subito alla volta della Sardegna: i medici erano attesi a Carbonia per prelevare un fegato che sarebbe stato poi trapiantato su un paziente a Modena. «Ancora una volta la rete trapiantologica nazionale è colpita da un avvenimento tragico nello svolgimento dell'attività istituzionale - è il commento ufficiale diramato dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt) -. Ancora una volta qualcuno perde la propria vita, mentre sta lavorando per far sì che un organo da trapiantare possa dare una nuova vita ad un paziente».
ESPLOSIONE IN VOLO - Il velivolo, da quanto viene ricostruito in queste ore, sarebbe esploso in volo. I rottami dell'aereo sono sparsi per un raggio di circa 500 metri e non è ancora stato trovato il punto di impatto a terra: tutti elementi, fanno notare le fonti, che confermerebbero l'ipotesi della deflagrazione in cielo. Le due scatole nere sono state recuperate.
L'ALLARME - L'aereo è scomparso dal radar di Roma Ciampino poco dopo il decollo. I responsabili dell'Enac hanno avvertito immediatamente Polaria che si è attivata per la ricerca del velivolo. La polizia ha ritrovato la carcassa del Cessna nei pressi di via Vallata, dietro ai campetti della Roma. I rottami del piccolo velivolo non hanno procurato danni alle abitazioni o a persone.
giovedì 5 febbraio 2009
E’ MORTO A VIAREGGIO SHELQI BARGYAMANY MURATORE ALBANESE DI 54.
Campobasso E' MORTO PASQUALE MASTROGIACOMO. PASQUALE è RIMASTO schiacciato dal suo trattore dopo un volo di 15 metri nella scarpata. Cosi' ha perso la vita Pasquale, 61 anni di Colletorto, in provincia di Campobasso. Pasquale era a bordo del mezzo agricolo a pochi metri dall'abitazione. Per motivi ancora sconosciuti il trattore e' scivolato nel costone senza dare il tempo all'uomo di mettersi in salvo.
05-feb LUCCA Viareggio E’ MORTO SHELQI BARGYAMANY MURATORE ALBANESE DI 54. SHELQUI è precipitato da un’altezza di dieci metri, mentre stava lavorando all'ultimo piano di una palazzina attigua all'Hotel Astor Residente a Firenze, sposato e con due figli, era stato ricoverato in rianimazione e sottoposto a un intervento all'addome e alla milza, ma il giorno dopo è morto. Era dipendente di un'azienda che si occupa della manutenzione degli stabili della catena alberghiera e stava verificando la causa di alcune infiltrazioni di acqua.
martedì 3 febbraio 2009
MUOIONO MOLTISSIMI PRECARI
Stefo
Precarietà mortale
Due righe sui giornali. Un accenno in TV, e non in tutti i telegiornali. Le solite promesse dei parolai istituzionali di turno e poi il silenzio. Chi muove lavorando è un fantasma da rimuovere per la maggioranza dei media.Tranne che per pochi casi, vedi gli operai assassinati alla Thyssen Krupp, la quotidiana moria di lavoratori è entrata a far parte della normalità.---Paura di denunciareEppure le cifre parlano di centinaia di morti all’anno, un conto che purtroppo non tiene conto delle migliaia di infortuni sul lavoro non denunciati. Lavoratori in nero, collaboratori, familiari, precari, extracomunitari: sono queste le categorie a cui la consuetudine impedisce di denunciare l’infortunio se non a costo di perdere il reddito, il permesso di soggiorno o in alcuni casi la stessa vita.Abbiamo telefonato a diverse delle aziende in cui nelle ultime settimane, tragiche per numero dei morti sul lavoro, sono avvenuti incidenti mortali. In alcuni casi, vista la difficile reperibilità dei titolari abbiamo provato a contattare i sindacati del luogo. Rovigo, Vicenza, Gela, Pescara, Limbiate, Casalmaggiore, Dalmine. La domanda è banale ma non appare se non in pochi degli articoli di cronaca che riportano freddamente la notizia: “ Con che contratto erano assunti?”.Il gelo che questa semplice domanda provoca negli interlocutori, non solo aziendali ma anche sindacali, è sintomo del clima culturale in cui la precarietà ha messo radici.---Incidenti poco accidentaliQuasi che pronunciare la stessa parola, ‘Contratto’ fosse una bestemmia, una colpa, o peggio una condanna. “Per che giornale scrive?”, è stata la risposta più educata in un mix che parte da cornette sbattute in faccia, attese infinite e insulti di vario genere. “Fatti i fatti tuoi”, “E’ stata una disgrazia”, “Comunista del cazzo” fino a “Ma come si permette siamo in lutto”.Grazie a controlli semplici e incrociati però, siamo riusciti a scoprire che 2 morti su 3 di quelle indagate (42 tra novembre, dicembre e gennaio 2009)) sono di lavoratori precari. Lavoratori sottoposti a ritmi di lavoro intensi, subappalti crudeli, mandati allo sbaraglio su macchinari e situazioni lavorative complesse, senza uno straccio di collega ‘maturo’ in grado di trasmettere insegnamenti appropriati.---Produttività o fretta?L’indagine, inoltre, ci racconta di un mondo lavorativo che non è quello di ‘Camera Caffè”. Non assomiglia alle immagini asettiche della TV quando racconta i luoghi del lavoro.Le “Tragiche fatalità” che di casuale hanno poco o nulla succedono in cantieri non protetti, dove vi sono macchine complesse, miscelatori, carichi sospesi e in movimento, muletti, tubi. E ancora silos, gas tossici, solventi, cantieri edili. Rumore, grasso e pavimenti sporchi.Luoghi in cui la parola produttività perde ogni suo connotato positivo e diventa il sinonimo di fretta, di superficialità. Proprio lì e in quei momenti dove servirebbe invece prudenza, calma, attenzione.---Ricatto mortaleDalle storie di molti di quei morti, emerge il nodo cruciale e nascosto della precarietà: il ricatto. Mentre esperti, politici e sindacalisti continuano a lamentarsi della mancanza di controlli, di norme insufficienti o leggi più restrittive che nessuno poi farà rispettare, il vero motivo delle tante morti precarie non viene minimamente toccato: la paura di perdere il lavoro. Tanti infortuni sono dettati dalla paura. Sei appena arrivato. Non sai se ti riconfermeranno. Fai il bravo. All’inizio fai finta di non vedere per non doverti disperare subito del nuovo lavoro che hai trovato, magari con fatica.“Vuoi disturbare?”. “Vuoi far vedere che rompi i coglioni per un difetto sulla macchina?”. “Sei una femminuccia?”. “Dai su che non possiamo perdere tempo”. “Se dovessimo mettere la sicurezza ogni volta ci impiegheremmo 4 minuti invece che due a fare uno stampo”.---Dogmi bugiardiE’ per questi motivi che è necessario ribaltare i concetti che stanno alla base dei documenti di riforma del mondo del lavoro. Da Sacconi a Boeri, da Ichino a Treu, da Morando fino a molti sindacalisti di Cisl Cgil e Uil e agli gli economisti liberisti che dettano le regole su tutti i media italiani.Per loro efficienza, produttività, e competitività sono le parole magiche che ci faranno uscire dalla crisi (oggi) oppure che potranno permettere lo sviluppo del paese (domani). Chi si oppone a questi ragionamenti viene considerato un ‘conservatore’. Chi si permette di far notare l’evidenza delle cifre che abbiamo riportato sopra viene considerato alla stregua di un ‘terrorista’. Guai a toccare i dogmi su cui ormai si fonda il sistema: la precarietà del reddito e della stessa vita per i lavoratori.---Competizioni pericoloseE’ invece necessario dire che è proprio la produttività che genera quella fretta esiziale per tante vite umane. E’ la competitività che produce quella foga di mettersi in mostra tra i colleghi davanti ai datori di lavoro, a provocare tanti infortuni. E’ l’efficienza che esclude da lavori qualificati donne incinte, categorie protette, ultraquarantenni, scaricandoli sulle spalle della collettività tramite sussidi, fondi per la formazione e se va bene posti di lavoro nel pubblico impiego.---Come uscire dalla precarietàE’ la flessibilità che ha spezzato i legami tra i lavoratori giovani e anziani, gli unici ad avere conservato nella memoria gli strumenti per opporsi a quello che hanno già conosciuto un tempo e che ora torna con prepotenza.Sono loro i depositari delle ricette per uscire dall’abbattimento prodotto dalla precarietà. Ascoltare i loro racconti, le esperienze passate, riallacciare il filo della memoria spezzato da anni di bugie liberiste, è un antidoto che può riuscire lì dove oggi sembrano non esserci risposte.La storia del lavoro è uno strumento tanto necessario quanto facile da reperire. E’ la storia orale dei tanti che ci sono passati, e dei modi in cui sono riusciti ad ottenere non sussidi ma diritti, non fondi per la formazione ma aumenti di salario, mensa e trasporti pagati.Provate a parlare della precarietà a diversi lavoratori delle generazioni che hanno lavorato tra 1950 al 1965. Loro si che ne sanno qualcosa di futuro incerto, infortuni, ricatto del reddito, e totale mancanza di diritti visto che hanno provato sulla loro pelle cosa vogliano dire. Provate a sentire cosa vi raccontano, come la pensano. E fatevi anche dire, secondo loro, come se ne può venir fuori. Nelle loro parole non troverete teorie, nessuna disquisizione da intellettuali. Ma concretezza. Fatti. Azioni. Le uniche luci che possano squarciare il grigiore di un futuro che fa paura, illuminandolo dalla speranza di un giusto riscatto.
E' MORTO UN OPERAIO DI 48 ANNI IN UNA DITTA REGGIANA DI TASSO DI CADELBOSCO SOPRA
03-feb Frosinone E’ MORTO ENRICO COSTANTINI, autotrasportatore di 52 anni. Enrico è morto in ospedale dopo tre mesi di agonia. Il 4 novembre scorso cadde dal mezzo sul quale stava lavorando, mentre stava scaricando delle gomme presso la “Marangoni” di Anagni. Subì una gravissimlesione alla schiena e fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Reggio Emilia E' MORTO UN OPERAIO DI 48 ANNI per un infortunio sul lavoro presso la ZI.DE S.p.A. di Tasso di Cadelbosco Sopra, comune della bassa reggiana.
Per cause ancora al vaglio dei Carabinieri, intervenuti sul luogo dell'infortunio unitamente al personale della medicina del lavoro dell'Ausl di Guastalla, a perdere la vita e' stato un 48enne operaio residente a Reggio Emilia.
Le sue generalita' non sono state rese note in attesa di informare i familiari. L'operaio si trovava nel reparto cromatura quando, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, sarebbe rimasto schiacciato tra il forno essiccatoio e il cestello delle viti che sopraggiungeva sulla linea di produzione. L'uomo e' morto sul colpo per arresto cardiorespiratorio in politrauma.
E' MORTO UN OPERAIO A MILANO RISUCCHIATO DA UN NASTRO TRASPORTATORE
2 feb Perugia Giano dell'Umbria E' MORTA GIOVANNA BACCHETTINI AGRICOLTRICE di 35 stritolato da una macchina per triturare paglia e foraggi, in una stalla di Bivio Case Maggi.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.