morti sul lavoro al 21 aprile 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 25 aprile Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 332 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 449 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia, sono monitorati anche quelli che non dispongono di nessuna assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL. Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 34 (50) Milano 6, Bergamo 2 Brescia 11 Como 2 Cremona 3 Lecco 1 Lodi Mantova 3 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio 1 Varese 23 EMILIA ROMAGNA 30 (37 ) Bologna 12 Rimini 1 Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 3 Ravenna Reggio Emilia 3 Piacenza 1 CAMPANIA 29 (38 ) Napoli 9, Avellino 4 Benevento , Caserta 8 Salerno 7 TOSCANA 24 (32) Firenze 9 Arezzo 2 Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 2 Prato 3 SICILIA 21 (28) Palermo 7 Agrigento Caltanissetta 1 Catania 4 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 3 VENETO 20 (28) Venezia 3 Belluno 1 Padova‎ 2 Rovigo 1 Treviso 4 Verona 5 Vicenza 4 PUGLIA 21 (28) Bari 5, BAT 2 Brindisi 4 Foggia 3 Lecce 4 Taranto 3 LAZIO 20 (30) Roma 7 Viterbo 2 Frosinone 5 Latina 2 Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 16 (21) Bolzano 7 Trento 8 PIEMONTE 17 (24) Torino 7 Alessandria 2 (+1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 3 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli 1 ABRUZZO 13 (16) L'Aquila 3 Chieti 4 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 2 SARDEGNA 10 (14) Cagliari 3 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 MARCHE 10 (14) Ancona 3 Macerata 5 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 CALABRIA 8 (11) Catanzaro 3 Cosenza 3 Crotone Reggio Calabria 2 Vibo Valentia 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 6 (8) Genova 2 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 6 (8) Perugia 5 Terni 1 BASILICATA 6 (9) Potenza 5 Matera 1 Molise 3 (4) Campobasso 2 Isernia1 VALLE D’AOSTA 2 Nel 2024 39 gli schiacciati dal trattore 167 nel 2023 29 gli autotrasportatori 43 i morti di fatica tra operai/e, bracciati, autotrasportatore, medici, infermieri 44 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente molto più degli uomini 15 i boscaioli morti

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 28 febbraio 2023

La morte sul lavoro di Angelo Di Napoli, in coma irreversibile per sette mesi è morto senza poter vedere il suo secondo figlio nato dopo due mesi dall'infortunio che l'ha portato alla morte, sua moglie Carmen ha dovuto combattere anche contro una buracrazia feroce e senz'anima per far riconoscere che era il figlio di Angelo. Ha dovuto fare il test del DNA

Angelo non ha potuto veder nascere suo figlio Mattia, la commovente e straziante storia di Angelo DI Napoli morto sul lavoro a 36 anni dopo 7 mesi di agonia, senza più aprire gli occhi. Angelo faceva l’elettricista, quel maledetto giorno del 24 ottobre 2019 rimase ferito gravemente per essere stato travolto da un trasformatore elettrico pesante 50 quintali: come fu possibile e chi sono i responsabili si è già pronunciata la Magistratura. Ma a breve inizierà il processo civile. La moglie Carmen Cannistra, mia amica di Facebook, era incinta nel momento della disgrazia, ed era già madre di una bambina che due mesi dopo avrebbe compiuto due anni: stava guardando in TV Mascia e l’Orso con la piccola Iris: squillò il telefono e gli dissero che Angelo aveva subito un incidente, ma di stare tranquilla, che non era un infortunio grave. Iniziò quel giorno il calvario di Carmen. Il suo Angelo entrò in coma e non si risvegliò più. Solo una madre può aver sopportato per amore dei suoi figli quello che ha passato lei: andava ogni giorno da Angelo per vedere se si risvegliava, intanto la sua maternità stava per essere portata a termine, Mattia nacque il 18 dicembre del 2019. L’angosciava raccontare a Iris i motivi che avevano portato il suo papà in quelle condizioni, era molto difficile da far comprendere a una bambina così piccola, non riusciva a trovare le parole giuste. Tra l’altro a febbraio in Italia arrivò il covid che impediva alla bambina di andare a trovare il papà, figuriamoci il piccolo Mattia appena nato. Carmen pregava sempre per il suo Angelo: che si svegliasse, che potesse vedere quel bambino appena nato, che Iris chiedeva sempre di lui. L’accarezzava, gli teneva la mano, gli parlava, gli diceva che c’era Mattia che l’aspettava per conoscerlo, ma purtroppo il suo “sonno” profondo lo accompagnò fino alla morte, ma cosa si prova in quello stato lo sanno solo loro. Iniziò per Carmen, dopo la morte di Angelo, anche una montagna burocratica da scalare , dovette fare addirittura il test del DNA a Mattia perché, non essendo sposata, ma solo accompagnata, il piccolo non era stata riconosciuto dal papà che era in coma profondo, e ci volevano prove che fosse veramente lui il padre, umiliando così anche Carmen. Poi, il finanziamento della macchina che lei pagava ma che era intestata al compagno. Si potrebbe continuare all’infinito per raccontare il calvario di Carmen, che oltre alla tragedia doveva continuare a combattere per i suoi figli e per dare giustizia a Angelo: che non può essere accusato di distrazione per essere stato travolto da un carico di 50 quintali. La burocrazia e la giustizia, anche civile, non ha un cuore e trascina queste vicende per un tempo lunghissimo, spesso fino all’assoluzione dei responsabili che se la cavano tutti con un patteggiamento e senza fare neppure un giorno di prigione. Questo è il sedicesimo anno che registro tutti i morti sul lavoro, anche i morti in nero e i non assicurati a INAIL. Dal 2008 ci sono stati 10000 lavoratori morti sui luoghi di lavoro e altrettanti sulle strade e in itinere, se pensate che ognuno di questi morti ha una vita importante e unica come quella di Angelo, che lascia in un dolore insopportabile a chi rimane, che di tantissime di queste morti non c’è neppure nessuna traccia perché sono state occultate da tutti quelli che avrebbero dovuto proteggerli e vigilare, vi fa comprendere che rendere loro visibilità, è una missione che cercherò di portare avanti. Nascerà a breve l’Associazione amici dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro, uno dei compiti principali sarà quello di scrivere un libro dove si racconterà la vita di questi 10000 lavoratori che non devono sparire nel nulla: di riuscire a dare un supporto psicologico a queste vittime. Chiederò la collaborazione di tanti soggetti capaci di scrivere, e di fare ricerca sulla vita di queste vittime innocenti che dall’ Osservatorio sono registrate. Se le loro morti fossero state raccontate, se chi di dovere avesse scritto e allarmato gli italiani sulle reali dimensioni del fenomeno, in tanti si sarebbe potuti salvare. Qualcuno chiederà il conto di queste “distrazioni”: di chi doveva occuparsene e non lo ha fatto, sono diversi i soggetti responsabili di questo: i morti che sono state puntualmente documentati ogni mese dall’Osservatorio e i Report mensili spediti a tutti: dai politici, ai ministeri, all’Inail e a diversi senatori, nessuno si è mai degnato d’andare a vedere se quello che scrivevo era vero. Carmen in questo periodo è giù di corda, si sente in colpa per il suo nervosismo, ma lo sono tutte le madri lavoratrici per l’enorme lavoro che fanno tra casa e lavoro, figuriamoci lei con quello che ha passato e che sta passando. Stiamo vicini a Carmen, che sappia che c’è un popolo che ama quelle come lei, che hanno subito una perdita così devastante, che si commuovono per la sua triste storia. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro, l’unico che ha documentato questa strage degli innocenti nelle sue reali dimensioni.

lunedì 27 febbraio 2023

Ma neppure nella sede di una Regione lavorano in Sicurezza, è morto di domenica nella Regione Piemonte Antonio Del Mondo in trasferta da Lecce, ma sono stati tre questa domenica, un orrore. Angelo Garbatella è l'autrasportatore del sud che è morto bruciato vivo cadendo con il tir in un viadotto. la terza vittima un artigiano appena andato in pensione travolto dal crollo di un solaio, si tratta di Angelo Stagi

Un orrore anche la domenica, possibile che neppure in una sede di una Regione importante come quella in Piemonte si lavori in Sicurezza? Antonio Del Mondo, operaio 55enne di Otranto (Lecce), è morto in un incidente mentre stava lavorando nello smantellamento del cantiere del grattacielo della Regione Piemonte, inaugurato a ottobre 2022 in via Nizza a Torino, nella mattinata di ieri, domenica 26 febbraio 2023. Secondo i primi riscontri sarebbe caduto da una scala portatile appoggiata sul tetto di una baracca a ridosso di via Passo Buole. Sul posto sono intervenuti gli ispettori dello Spresal dell'Asl Torino, che procedono con le indagini sull'accaduto. Nonostante non sia caduto da una grande altezza, il decesso è avvenuto sul colpo, forse a causa dell'urto contro uno spigolo. La zona è stata sequestrata per consentire le indagini della procura cittadina, coordinate dal pm Alessandro Aghemo. Sul posto anche le volanti della polizia. La seconda vittima è Davide Stagi di 59 anni che è morto schiacciato da una cassa di ferro che pesava almeno due quintali, un mese dopo essere andato in pensione. Angelo garbatella è l'autotrasportatore morto in un modo orrendo: caduto con il tir da un viadotto sull'A1 che si è incendiato; una morte orrenda

domenica 26 febbraio 2023

Giustizia per Leonardo Scarpellini, il giovane di 24 anni morto il 19 gennaio 2017, La mamma Tina mi ha contatattato per chiedere giustizia per suo figlio. Un morto sul lavoro non si può difendere e come sempre la colpa ricade su di lui, da chi doveva vigilare sulla sua sicurezza.

Perché Leonardo Scarpellini lo ha fatto?». È questa la domanda che il pm Raffaella Latorraca ha fatto al capo meccanico preposto alla sicurezza sul lavoro della officina Volvo Truck, dove il giovane Leonardo di Verdellino morì a soli ventiquattro anni alla Volvo Truk il 19 gennaio 2017. Nell'ultima udienza del processo, datata 21 febbraio, che vede imputato l'amministratore delegato di Volvo Group Retail Italia, si cerca di capire le sue responsabilità all'interno della tragica vicenda. A leonardo morì in seguito all'esplosione di un compressore che stava usando per gonfiare i pneumatici all'interno del Volvo Truck Center di Corso Europa a Boltiere e non gli lasciò scampo. Era stato assunto a tempo indeterminato soltanto una settimana prima, il 12 gennaio 2017. Semmbra che il capo officina non sapesse nente di questa prassi irregolare, ma davvero è così? E visto che il giovane era inesperto, nessuno controllava se lavorava in Sicurezza? Sarà il processo a stabilire le eventuali responsabilità, ma di sicuro come succede in tanti casi come questo, una volta accaduta la tragedia "nessuno sapeva e nessuno sentiva" e Leonardo non si può difendere, e i morti non parlano. Da anni consiglio a tutti quelli che svolgono un lavoro potenzialmente pericoloso e che non possono rifiutarsi, pena gravi conseguenza, tanti sono stati licenziati per questo, di annatarea per iscritto quello che a loro parere sono lavori a rischio, se poi capiterà qualcosa "carta canta". Tutta la solidarietà dell'Osservatorio a Mamma Tina, non e e gli amici dell'Osservatorio gli siamo vicini e seguiremo questa tragica vicenda
Otterrai giustizia Caro Leonardo

sabato 25 febbraio 2023

Un'altra strage che non appare mai da nessuna parte: già nove i "boscaioli" morti dall'inizio dell'anno travolti da aberi che tagliavano

è una persona inesperta, che fa un lavoro, spesso in nero, come l'amico che lo va ad aiutare, molti gli anziano anche qui che nulla hanno a che fare con INAIL, anche questa è una strage mai raccontata da nessuno se non dall'Osservatorio che da 15 anni registra tutti quelli che muoiono lavorando, anche queste sono morti occultate. E' un lavoro faticoso, che richede riflessi molto pronti e persone esperte, ma giovani

giovedì 23 febbraio 2023

I morti sul lavoro domenica alle Primarie del PD votano Elly Schlein

Ovviamente la mia è una provocazione, ma fino a un certo punto: in questi 15 anni di monitoraggio non ho mai visto nessun amministratore interessarsi ai morti sul lavoro in modo serio e continuativo, eppure denunciavo e denuncio a tutti i livelli che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che diffonde INAIL, non starò qui a fare analisi masturbanti che ubriacano chi le legge. Nelle primarie di domenica si scontrano due visioni di società contrapposte. Quella concreta degli amministratori come Bonaccini che però a mio parere operano troppo con il cervello e poco con il cuore, che è quello che è mancato in tutti questi anni. La concretezza va bene, ma se non hai le ali e non fai vedere che sai volare tutti diventa opaco e triste: l’ho constatato in questi 15 anni: è mai possibile che nessuno che amministra si è degnato di dire qualcosa, di occuparsi della strage di lavoratori con una parte occultata prima di tutto dall’indifferenza di chi amministra, ma non dagli italiani che hanno visitato l’Osservatorio in milioni e che hanno dopo tutti questi anni fatto esplodere grazie soprattutto al nostro lavoro certosino l’interesse per le tragedie sul lavoro. la vita di chi lavora non è un numero che si cancella, un morto sul lavoro crea un buco nero nei familiari di chi rimane, un buco nero che risucchia la loro vita, che la fa diventare triste e ingiusta, è così per i familiari di quasi 20000 morti sul lavoro in questi 15 anni di monitoraggio. Cosa ha fatto chi ha amministrato la cosa pubblica, e mi riferisco a quelli di ogni partito? Hanno precarizzato il lavoro in modo drammatico, il jobs act è stato l’inferno dei lavoratori, ma anche prima avevano fatto cose orrende: come si può rifiutare di svolgere un lavoro pericoloso, se poi il giorno dopo puoi essere licenziato? Muoiono tantissimi giovani precari nelle piccole e piccolissime aziende, così come ora anche in Scuola/lavoro. Arrivano da noi tantissimi emigrati, da paesi poveri, si utilizza come manovalanza usa e getta, si fanno fare loro i lavori più pericolosi, senza nessuna preparazione e soprattutto diritti, l’anno scorso se si esclude l’agricoltura, un morto su cinque sui luoghi di lavoro è straniero, e diventeranno sempre di più nei prossimi anni. Cosa si fa per loro? Nessuna proposta concreta di Bonaccini su questi punti, e la Schilen ha messo nel programma attenzione per questo fenomeno . Muoiono moltissimi anziani sul lavoro, uno su quattro ha più di 61 anni e cos’hanno fatto in questi anni? Hanno allungata di tanti anni la vita lavorativa, non distinguendo neppure chi fa un lavoro pericoloso e chi invece non corre nessun pericolo di infortuno, è come dire “andate a morire tanto a noi non tocca”; a una certa età i riflessi non ci sono più, l’udito e la vista calano, le malattie portano stanchezza, come pure un lavoro impegnativo che ha bisogno di attenzione. Possibile che nessuno si scandalizza per questo? No, chi ha amministrato e amministra non l’ha mai fatto. Ma ciò vale non solo per i lavoratori che si sono visti emarginati e soli. Ma ciò vale anche per l’ambiente, io me ne occupo da artista da 50 anni e ho visto un netto peggioramento, con un consumo del suolo che ci sta portando a una cementificazione totale del Paese, il consumismo è diventato un male non solo per le risorse limitate del Pianeta, ma anche la più orribile dittatura, che ci chiude e spegne il cervello: vogliono far contare gli umani per quello che consumano. Il Lavoro e l’Ambiente richiedono un enorme cambiamento, altrimenti spariremo. E la Schlein ha messo Lavoro e Ambiente come prioritari nel suo programma. Certo Bonaccini è un buon amministratore, come lo però è anche Lepore che appoggia la Schlein. Ma il cuore di chi amministra diciamo che è poco attento e inaffettivo, questo perché non perché sono aridi, ma perché devono mediare tra interessi spesso contrapposti, . Ma io voglio vedere anche le ali, i sogni e la fantasia. Per questo domenica andrò a votare e lo farò per Elly Schlein, con lei si può tornare ad accarezza il sogno di un grande partito di sinistra che è vicino ai lavoratori, ai più poveri e agli umili. Con la speranza che poi ci sia un nuovo grande partito di massa che su questi valori costruisca una vera alternativa, senza più orpelli ideologici. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

mercoledì 22 febbraio 2023

Muore a 36 anni Salvatore Eroe nella foto), lascia orfani tre figli piccoli. La tragedia a Avola di Siracusa. Un altro lavoratore in fin di vita a Genova, colpito da un pezzo di tornio, Tragedie cone questa anche in una fabbrica come l'Ansaldo

Salvatore Eroe secondo le prime ricostruzioni, è stato ucciso sul colpo da una scarica elettrica mentre lavorava sul tetto di una casa. Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Polizia e i sanitari del 118: per il giovane padre di tre figli purtroppo non c'era più niente da fare, però, non c’era più nulla da fare.

lunedì 20 febbraio 2023

Dedichiamo l'8 Marzo alle lavoratrici morte sul lavoro, sono state 137 nel 2022, un morto per inofrtuni su 10 è donna

All'Attenzione del Presidente Sergio Mattarella
Dedichiamo l’otto marzo alle donne morte sul lavoro, sono state l’anno scorso 137, e forse qualcuna in più sfuggite a questa conta mortale, e mai fanno niente per loro se non chiacchiere. E poi si meravigliano che gli italiani non fanno più figli. Ecco le lavoratrici morte sui luoghi di lavoro nel 2022: Elena Russo, Anna Grandi, Ambra Sara Tenna, Romina Bannini, Elena Galeotti, Chiara Santoli, Nicoletta Paladini, Elisabetta Silenti, Casalinga sconosciuta, Teresa Jawicka Drota, Filippina di 50 anni morta a Bologna nel tentativo di salvare un bambino di due anni caduto in piscina, sconosciuta la sua identità, Tiziana Gentilini, Luigina Bruno, Elisabetta Golisano. Nicoletta Paladini stava facendo il turno di notte e questo nonostante avesse due figli e marito. Ma come dimenticarsi di due donne morte l’anno prima Luana D’Orazio e Laila El Harim, morte risucchiate da macchinari ai quali avevano manomessi i congegni di sicurezza per far prima. Ma la vera strage di donne è in itinere e sulle strade, ne sono morte ben 123, donne che spesso fanno il doppio e il triplo lavoro, che lavorano di notte come Nicoletta Paladini: stanche, per la fretta di arrivare al lavoro dopo aver accompagnato figli a scuola, aver accudito il marito e la famiglia, a volte gli anziani, stessa cosa al ritorno con la stanchezza di otto ore di lavoro in più, tante che lavorano in turni il sabato e alla domenica. Un inferno, senza avere neppure la forza e l’istinto di evitare un incidente. Neppure un orario flessibile per cercare di gestire al meglio i loro impegni famigliari. Poi non dimentico mai Lisa Picozzi ingegnere morta nel 2010 per il cedimento di un lucernario che era coperto e non segnalato. Nel dipinto un titolo ironico, quest’opera la feci a fine anni settanta “Maternità consapevole” già c’erano i segnali del crollo della natalità. Un morto per infortunio sul lavoro su dieci è donna. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro

venerdì 17 febbraio 2023

Ancora brividi per chi si sa ancora commuovere. Avete conosciuto Salvatore il giovane calabrese morto schiacciato dal trattore e la sua sorellina, ma Salvatore ha anche una sorella più grande che si chiama Elena, anche lei devastata dal dolore per questo suo fratello morto in questo modo assurdo. Anche la sua lettera al fratello commuove

Vedete che strazio portano queste morti, lo stesso dolore insostenibile di chi perde un propri caro; Anna Battistutti che ha perso suo fratello Matti a soli 23 anni tutti chiede giustizia per lui diventato una farfalla, lo stesso strazio di Benedetta Gagliardoni che ha perso nel lontano 2006 suo fratello Andrea, la mamma Graziella Marota tutti i giorni lo cerca n cielo e in ogni luogo e si chiede se lui la sta ascoltando, potrei continuare con tantissmi familiari di morti sul lavoro che ho conosciuti con l'Osservatorio lore che non ha paragoni, tutti chiusi nel loro profondo dolore che per loro non ha paragoni.

giovedì 16 febbraio 2023

Giuseppe Cianciola muore per infortunio sul lavoro a 79 anni. Paese assurdo dove un morto su 4 che muore per infortunio sui luoghi ha oltre 60 anni e i giovani costretti ad emigrare

un'inchiesta per omicidio colposo, a carico di ignoti, per la morte dell'operaio Giuseppe Cianciola di 79 anni deceduto ieri mattina per infortunio sul lavoro all'interno di un garage Cianciola sarebbe morto a causa delle ferite alla testa dovute ad una valvola staccatasi in seguito all'esplosione della bombola ad alta pressione, contenente gas antincendio.

mercoledì 15 febbraio 2023

La razionalità da mettere da parte in queste incredibili coincidenze. Tutto incridibile

Miracolo? Carissimi amici voglio mettervi al corrente di una serie di coincidenze che sfuggono a ogni razionalità (ma dubito di queste coincidenze in questo caso). Tutti voi sapete che ho postato più volte la tragedia di Salvatore Caruso, il giovane di Locri di 26 anni schiacciato dal trattore, che ha commosso me e tutti voi e diversi migliaia di visitatori dell'Osservatorio, per la letterina di compleanno scritta un mese prima di essere schiacciato dal trattore alla sorellina di pochi anni a cui faceva da papà. Mi sono commosso anch'io e pure la giornalista Daniela Senapa di RAI 3 Buongiorno Regione E. R. quando l'ho letta. Pochi giorni fa è stato disposto il rinvio a giudizio dei datori di lavoro di Salvatore. Saranno poi i giudici a stabilire eventuali responsabilità, non certo io. Sentite quello che mi è accaduto ieri mattina, ero in macchina e accompagnavo mio nipote a scuola, sul computer della macchina appare una telefonata. Vedo e leggo Mar On, non volevo rispondere perché guidavo. Stacco la telefonata, poi lo avrei richiamato, digito Mar On senza neppure pensare che un onorevole non lo scrive sul telefono, viene fuori il nome di Marco Lombardo. Mi ricordavo che come assessore al comune di Bologna mi aveva chiamato in comune per informarsi sulle morti sul lavoro (l'unico della giunta Merola) poi l'avevo perso di vista. L'ho chiamato, ma non mi rispondeva. Vado a vedere se riuscivo a capire perché mi avesse chiamato. Non sapevo che fosse nel frattempo diventato senatore, questo anche perché eletto in Lombardia, guardo la sua biografia e sapete dov'è nato? A Locri la cittadina dov'è nato e morto Salvatore Caruso, lo saluto per messaggio, messaggiamo un po' e sapete cosa mi scrive? Che ha richiesto, primo firmatario, di istituire una Commissione Parlamentare d'inchiesta per i morti sul lavoro. Tutto incredibile, sono molto razionale, ma queste cose mi capitano spesso. Tra l'altro poi Mar On mi chiama e all'improvviso sentendolo parlare ho capito chi è. Mi scuso, ma facevo fatica a capire. Come non pensare a Salvatore che ha fatto da tramite, che ha voluto farci comprendere che lui e i tantissimi morti sul lavoro aspettano giustizia? Come non pensare a lui come portatore di un disegno superiore per sensibilizzare su questa strage? Ma io sono razionale...ma sono davvero solo coincidenze? Oppure io faccio da tramite con Salvatore per l'impegno costante sui morti sul lavoro, che mi fa capire d'andare avanti senza abbattimenti? Era un ragazzo meraviglioso, buono e puro, così lo raccontano i suoi cari.

Altri due anziani morti sui luoghi di lavoro ieri 14 febbraio: avevano 70 e 82 anni. Ma spariranno anche loro dalle statistiche dei morti sul lavoro. Ricordo che oltre il 20% dei morti sui luoghi di lavoro (esclusi i morti sulle strade e in itinere) hanno pù di 60 anni

Antonio Fantini morto sul laqvoro a70 anni a schiacciato da alcuni pesanti tubi d'acciaio che solitamente vengono utilizzati in agricoltura per costruire le intelaiature delle serre. la tragedia attorno alle 16 in un terreno a Sant'Egidio, frazione di Cesena, praticamente adiacente all'abitazione della vittima. Scattato l'allarme sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco e i sanitari del 118, ma non hanno potuto fare altro che costare la morte di Fantini. A todi in provincia di Perugia l'altra vittima travolto dalla motozappa. QUANTI FAMIGLIARI DEGLI ANZIANI MORTI SANNO CHE UNO SU QUATTRO/CINQUE CHE PERDE LA VITA SUI LUOGHI DI LAVORO SONO ANZIANI? NESSUNO LO SA VISTO CHE QUESTI MORTI NON APPAIONO SE NON CON L'OSSERVATORIO DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

lunedì 13 febbraio 2023

La vergogna dell'indifferenza: migliaia di lavoratori italiani morti spariti nel nulla, la stessa indifferenza che Liliana Segre riscontrò per gli ebrei. A lei una mia lettera. sono stati 12 i morti sui luoghi di lavoro negli ultimi tre giorni, ma nessuno ne parla. Muore un 73enne travolto da un macchinario

Carissima Senatrice Liliana Segre, lei è un esempio di vita, solo lei mi può aiutare a fare emergere questa autentica strage dei morti sul lavoro. Mi colpisce sempre quando dice che l'indifferenza è stata la cosa peggiore nei riguardi degli ebrei: ora fanno lo stesso con tanti morti sul lavoro che i Ministri del Lavoro, dell'Agricoltura e dell'INAIL hanno fatto sparire dall'elenco dei morti sul lavoro e io, come curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it lo scrivo e lo denuncio presso tutte le Istituzioni da 15 anni, dal Capo dello Stato in giù, che sicuramente non è stato messo al corrente di questa strage. Ma di cosa si tratti in specifico? Succede questo cara Senatrice Segre: che INAIL non fa nessun monitoraggio dei morti sul lavoro, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati, ma più di 4 milioni non lo sono, poi ci sono i morti in nero, e oltre 2300 agricoltori morti schiacciati dal trattore in questi anni di monitoraggio, calcolo che circa 10000 morti sui luoghi di lavoro, sulle strade e in itinere non appaiano da nessuna parte, spariti nel nulla, sono solo nell'archivio dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro. Tra l'altro lo Stato spende miliardi di euro sulla Sicurezza attraverso INAIL senza risultati visto che i morti sul lavoro sono stati in continuo aumento, e non in calo se si contano tutti. INAIL fa in modo, non facendo piena chiarezza su questo, che i suoi morti sul lavoro siano rappresentativi di tutto il panorama lavorativo. Cosa non vera. Lo stesso hanno fatto i Ministri del Lavoro e dell'Agricoltura che si sono succeduti in questi 15 anni, che sono stati messi al corrente con migliaia di post, mai un commento, mai una risposta, i cittadini come me, che volevano solo dare una mano con lavoro volontario trattati come sudditi, da una struttura di potere senz'anima: un’omertà che ha fatto morire e sparire migliaia di morti sul lavoro. Faccio sempre l'esempio del giovane trattorista calabrese Salvatore Caruso di 26 anni, uno dei 2300 morti schiacciati dal trattore, travolto da questa belva il 24 maggio del 2019. Se il povero Caruso avesse saputo che quell'anno già 33 erano morti schiacciati dal trattore prima di lui, se INAIL e i Ministri competenti avessero informato sull'enorme numero di morti che il trattore provocava, il giovane avrebbe chiesto più sicurezza. Solo un magistrato della Cassazione che si chiama Bruno Giordano ha finalmente scritto in un articolo su Repubblica quelli che denuncio da 15 anni. Solo lei con quello che ha passato può comprendere il mio scoramento. Mi aiuti a fare emergere queste morti finite nell'oscurità, il male come scrivo in una poesia è anche questo, l'indifferenza. E l'ho scritta proprio pensando alle sue parole. Un abbraccio e grazie per quello che ci ha insegnato. In allegato il modellino del piccolo mausoleo: una piccola piramide scala di Cheope scala 1/10 dove sulle facciate farò stampare sopra centinaia di foto di morti sul lavoro che ho raccolto in questi anni, a partire dalla strage alla ThyssenKrupp di Torino. Non facciamoli finire nell'oscurità del male dell'indifferenza.

sabato 11 febbraio 2023

Dopo i 7 morti sui luoghi di lavoro del giorno 9 febbraio un morto anche ieri, è un giovane di 29 anni morto nel porto di Civitavecchia, ma non dimentichiamoci dei morti sulle strade e in itineredel

Alberto Motta aveva solo 29 anni al porto di Civitavecchia travolto da un container che stava spostando con il muletto.È successo all'alba alla banchina 25. A morire Alberto Motta, 29 anni, dipendente di Rtc ovvero la società che gestisce il terminal container. Alberto era figlio di un altro storico lavoratore della compagnia portuale. La tragedia arriva a meno di 24 ore da un'autentica strage dove hanno perso la vita ben 7 lavoratori sui luoghi di lavoro. Non solo nel porto di Trieste dove ha perso la vita Paolo Borselli, 58 anni,nel pomeriggio del 9 febbraio a seguito di un infortunio sul lavoro accaduto al Molo VII. cadendo in mare. ma altri sei hanno perso la vita in Veneto, in Piemonte, in Lazio, in liguria

giovedì 9 febbraio 2023

Questa mattina l'udienza per la morte di Salvatore Caruso il giovane che ha commosso tutti noi per la letterina di compleanno scritta alla sorellina di otto anni alla quale faceva da papà

cari amici la morte di Salvatore Caruso morto schiacciato dal trattore a 26 anni che un mese prima di morire scrisse una lettera testamento per la sorellina ci ha commosso tutti, colpevole chi gli ha messo tra le mani un trattore non a norma, ma anche li Stato attraverso i ministeri del Lavoro e dell'Agricoltura e il suo Ente assicurativo INAIL per non aver monitorato i morti schiacciati dal trattore, per non avere neppure mai tenuto in considerazione il monitoraggio dell'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro che denunciava questa strage ogni giorno e lo fa da 15anni in tutte le sedi. Se Salvatore era messo al corrente che il trattore uccide facilmente e senza errori del guidatore, se sapeva che prima del 24 maggio 2019 aveva già ucciso 33 agricoltori Salvatore avrebbe chiesto le protezioni che a quel mezzo non aveva. Li Stato verrà chiamato in causa per notizie tendenziose e altro per la morte di Caruso? Decideranno i famigliari

mercoledì 8 febbraio 2023

Il report dei morti sul lavoro del 2023 aggiornato a questa mattina 8 febbraio, sui luoghi di lavoro sono 56, erano 61 l'8 febbraio del 2022

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia Aperto il 1° gennaio 2008, Il sito http://cadutisullavoro.blogspot.it 2023 all’8 febbraio dall’inizio dell’anno sono morti 94 lavoratori, 57 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 137 in itinere, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 15 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022 , sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 I morti nelle regioni italiane sui luoghi di lavoro 57 Morti sui luoghi di lavoro schiacciati dal trattore 4 Morti nell’autotrasporto 6 Stranieri morti sui luoghi di lavoro 6 Di seguito i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali In tutte le regioni e province italiane 56 due sulle autostrade non a carico delle regioni LOMBARDIA 8 Milano (), Bergamo (), Brescia (5), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova ( ), Monza Brianza (1), Pavia (1) Sondrio (), Varese () VENETO 6 Venezia (), Belluno (1), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (2), Verona (1), Vicenza (1) CAMPANIA 5 Napoli (1), Avellino (), Benevento (), Caserta (3), Salerno (1) TOSCANA 4 Firenze (1), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (), Lucca (), Massa Carrara () Pisa‎ (), Pistoia (), Siena (1) Prato (1) PIEMONTE 4 Torino (1), Alessandria (1), Asti (), Biella (), Cuneo (1), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () LAZIO 4 Roma (2), Viterbo () Frosinone () Latina () Rieti (1) SICILIA 3 Palermo (2), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ () EMILIA ROMAGNA 2 Bologna (), Rimini () Ferrara ( ) Forlì Cesena () Modena (1) Parma (1) Ravenna () Reggio Emilia () Piacenza () CALABRIA 2 Catanzaro (2), Cosenza (), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia () MARCHE 2 Ancona (), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (1) UMBRIA 2 Perugia (2) Terni () TRENTINO ALTO ADIGE 3 Trento (3) Bolzano () PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto () SARDEGNA 1 Cagliari () Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (1).Sulcis iglesiente () ABRUZZO L'Aquila (), Chieti (), Pescara () Teramo ()LIGURIA 1 Genova (1), Imperia () La Spezia (), Savona () FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (2) Trieste () Udine () Gorizia () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () VALLE D’AOSTA 1 () Molise Campobasso () Isernia (1). Autotrasportatori Autostrade 2 Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Report morti sul lavoro dall'inizio dell'anno all'8 febbraio

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia Aperto il 1° gennaio 2008, Il sito http://cadutisullavoro.blogspot.it 2023 all’8 febbraio dall’inizio dell’anno sono morti 94 lavoratori, 57 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 137 in itinere, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 15 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022 , sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 I morti nelle regioni italiane sui luoghi di lavoro 57 Morti sui luoghi di lavoro schiacciati dal trattore 4 Morti nell’autotrasporto 6 Stranieri morti sui luoghi di lavoro 6 Di seguito i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali In tutte le regioni e province italiane 56 due sulle autostrade non a carico delle regioni LOMBARDIA 8 Milano (), Bergamo (), Brescia (5), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova ( ), Monza Brianza (1), Pavia (1) Sondrio (), Varese () VENETO 6 Venezia (), Belluno (1), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (2), Verona (1), Vicenza (1) CAMPANIA 5 Napoli (1), Avellino (), Benevento (), Caserta (3), Salerno (1) TOSCANA 4 Firenze (1), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (), Lucca (), Massa Carrara () Pisa‎ (), Pistoia (), Siena (1) Prato (1) PIEMONTE 4 Torino (1), Alessandria (1), Asti (), Biella (), Cuneo (1), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () LAZIO 4 Roma (2), Viterbo () Frosinone () Latina () Rieti (1) SICILIA 3 Palermo (2), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ () EMILIA ROMAGNA 2 Bologna (), Rimini () Ferrara ( ) Forlì Cesena () Modena (1) Parma (1) Ravenna () Reggio Emilia () Piacenza () CALABRIA 2 Catanzaro (2), Cosenza (), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia () MARCHE 2 Ancona (), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (1) UMBRIA 2 Perugia (2) Terni () TRENTINO ALTO ADIGE 3 Trento (3) Bolzano () PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto () SARDEGNA 1 Cagliari () Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (1).Sulcis iglesiente () ABRUZZO L'Aquila (), Chieti (), Pescara () Teramo ()LIGURIA 1 Genova (1), Imperia () La Spezia (), Savona () FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (2) Trieste () Udine () Gorizia () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () VALLE D’AOSTA 1 () Molise Campobasso () Isernia (1). Autotrasportatori Autostrade 2 Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

martedì 7 febbraio 2023

Grazie al Magistrato Bruno Giordano per aver raccontato in questo articolo i tanti morti che INAIL non include nel suo conteggio

Ma perchè, Perche questo silenzio inspiegabile sui morti sul lavoro. Perchè? ma Perche? Non posso che ringraziare da parte mia e da parte mia e da tutti voi il Magistrato della Corte di Cassazione Bruno Giordano che finalmente scrive quello che io denuncio da 15 anni: che tanti morti sul lavoro non ci sono nelle statistiche INAIL, migliaia e migliaia di morti e le loro famiglie divorati da queste tragedie sono sparite nel nulla: vite perse per l'assudo silenzio delle nostre Istituzioni seppur informate con migliaia di mail in questi 15 anni. Parlo di INAIL, dei Ministri del lavoro e dell'Agricoltura, di ANMIL, di Osservatori nati dopo quello che creai io nel 2008, che pur sapendo che i morti erano molti di più hanno raccontato una realtà minimalista che tutti voi conoscete bene per averla raccontata nel corso di questi 15 anni. Perchè? Perchè sono stato trattato come un corpo estraneo, come nemico, come intralcio ai loro racconti minimalisti'? Tantissime vite si potevano salvare caro Magistrato Bruno Giordano, se le vittime avessero avuto la consapevolessa che in tanti morivano mentre svolgevano il loro lavoro: parlo di agricoltori schiacciati dal trattore, quasi mai racontati da questi soggetti, oltre 2300, tutti documentati dall'Osservatorio, degli anziani ultrassessantenni in agricoltura, in edilizia e non solo, spesso veri e propri vecchi ultrasettantenni, costretti a lavorare per le magre pensioni che sono morti per infortuni sul lavoro. Lo Stato è stato latitante con i suoi Ministeri, con i suoi Istituti, Credo che sia doveroso risarcire moralmente ed economicamente queste vittime. l'Osservatorio, che presto si trasformerà lavoreraà per questo. Grazie ancora caro Magistrato, grazie anche di avermi onorato con la sua amicizia

venerdì 3 febbraio 2023

Il primo Report del 2023 dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro dei morti sul lavoro del 2023: leggero decremento dei morti sui luoghi di lavoro

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia Aperto il 1° gennaio 2008, Il sito http://cadutisullavoro.blogspot.it 2023 al 2 febbraio dall’inizio dell’anno sono morti 92 lavoratori, 47 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 137 in itinere, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 15 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio, sono morti complessivamente oltre 18.500 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 I morti nelle regioni italiane sui luoghi di lavoro 47 Morti sui luoghi di lavoro schiacciati dal trattore 3 Morti nell’autotrasporto 6 Stranieri morti sui luoghi di lavoro 6 Di seguito i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade, se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali In tutte le regioni e province italiane 45 due sulle autostrade non a carico delle regioni LOMBARDIA 8 Milano (), Bergamo (), Brescia (5), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova ( ), Monza Brianza (1), Pavia (1) Sondrio (), Varese () VENETO 4 Venezia (), Belluno (1), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (), Vicenza (1) TOSCANA 4 Firenze (1), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (), Lucca (), Massa Carrara () Pisa‎ (), Pistoia (), Siena (1) Prato (1) CAMPANIA 3 Napoli (1), Avellino (), Benevento (), Caserta (1), Salerno (1) PIEMONTE 3 Torino (1), Alessandria (), Asti (), Biella (), Cuneo (), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () LAZIO 3 Roma (1), Viterbo () Frosinone () Latina () Rieti (1) SICILIA 2 Palermo (1), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ () EMILIA ROMAGNA 2 Bologna (), Rimini () Ferrara ( ) Forlì Cesena () Modena (1) Parma (1) Ravenna () Reggio Emilia () Piacenza () CALABRIA 2 Catanzaro (2), Cosenza (), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia () MARCHE 2 Ancona (), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (1) UMBRIA 2 Perugia (2) Terni () TRENTINO ALTO ADIGE 1 Trento (1) Bolzano () PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto () SARDEGNA 1 Cagliari () Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (1).Sulcis iglesiente () ABRUZZO L'Aquila (), Chieti (), Pescara () Teramo ()LIGURIA 1 Genova (1), Imperia () La Spezia (), Savona () FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Pordenone (1) Trieste () Udine () Gorizia () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () VALLE D’AOSTA 1 () Molise Campobasso () Isernia (1). Autotrasportatori Autostrade 2 Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor Leggero decremento delle morti sui luoghi di lavoro  dall'inizio dell'anno sono 47 sui luoghi di lavoro, erano 55 nello stesso periodo del 2022, nessun calo come scrive INAIL nel 2022, ma un consistente aumento dell'8% rispetto al 2021 se si contano tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati a INAIL. Tanti si sono messi a "contare" i morti, lo spero senza manipolazioni politiche e economiche e senza continuare a sfruttare il lavoro   dell'Osservatorio manipolandoli leggermente, e questo è gravissimo se lo fanno i sindacati, come è successo nel recente passato. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it 

giovedì 2 febbraio 2023

Carissimi visitatori del blog ieri sono usciti i morti dell'intero 2022 di inail, sono stati per loro 1090. L'Osservatorio ripost il Report dei morti dell'intero 2022 per noi sono stati complessivamente 1499. Giudicate voi quali sono i più veritieri

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia Aperto il 1° gennaio 2008, Il sito http://cadutisullavoro.blogspot.it Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 15 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto, perché in nero o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio, sono morti complessivamente oltre 18.500 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Situazione in Italia e nelle Regioni/province al 31 dicembre 2022 Sono morti complessivamente 1499 lavoratori, 757 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere (sono stati 692 nell’intero 2021 i morti sui luoghi di lavoro, esclusi i morti per covid e ovviamente i morti sulle strade e in itinere). L’aumento è dell’’8,6%. Questo dato comprende anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL (oltre 4 milioni), che ricordiamo non fa nessun monitoraggio, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati, ci sono in questo numero anche i morti in nero e gli agricoltori schiacciati dal trattore; spesso si tratta di anziani in pensione, ma non solo, alcuni hanno un doppio lavoro perché i terreni di famiglia non li sfamano e che non risultano da nessuna parte. Due giorni fa in un cantiere del casertano è morto un anziano che lavorava in nero INAIL nei primi dieci mesi dell’anno ha ricevuto 909 denunce di morti sul lavoro tra i suoi assicurati, in questo dato sono compresi anche i morti sulle strade e in itinere. In tutto sono 167 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022, 107 gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno. Assieme all’edilizia l’edilizia in queste tre categorie si supera la metà dei morti sui luoghi di lavoro. I lavoratori stranieri morti quest’anno sui luoghi di lavoro sono 95 e rappresentano il 14% sul totale, se si escludono gli agricoltori schiacciati dal trattore quasi tutti italiani, molti lavoravano in nero. Altrettanti sono morti sulle strade: come non ricordare i 5 operai pakistani che all’alba da Torino andavano a lavorare in Lombardia, oppure i tre operai foggiani che tornava dal Molise? Spesso queste morti “in nero” hanno dinamiche terribili. Alcuni lavoravano in grandi cantieri nei quali esercitavano diverse ditte, ma nessuno di queste ha ammesso che erano loro dipendenti; capita spesso per non avere gravi problemi e responsabilità penali, non essendo in regola. La percentuale di stranieri aumenterà progressivamente nei prossimi anni a causa della denatalità italiana: la loro conoscenza dei diritti/doveri e delle normative sulla Sicurezza diventerà determinante per porre argine a queste tragedie. Decessi sui luoghi di lavoro nelle Regioni e nelle province italiane Di seguito i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade, se non autotrasportatori morti sulle strade stata provinciali e statali, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. 672 complessivi a carico delle Regioni, gli altri 83 morti sono per incidenti di autotrasportatori in autostrada, alcuni di questi morti in acque non territoriali. LOMBARDIA 107 Milano (21), Bergamo (12), Brescia (29), Como (7), Cremona (6), Lecco (8), Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (4), Pavia (6) Sondrio (3), Varese (3) VENETO 65 Venezia (10), Belluno (4), Padova‎ (8), Rovigo (3), Treviso (10), Verona (13), Vicenza (17) CAMPANIA 59 Napoli (13), Avellino (5), Benevento (3), Caserta (20), Salerno (18) PIEMONTE 54 Torino (25), Alessandria (9), Asti (2), Biella (2), Cuneo (8), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (3) LAZIO 49 Roma (22), Viterbo (6) Frosinone (12) Latina (3) Rieti (6) SICILIA 46 Palermo (9), Agrigento (4), Caltanissetta (7), Catania (9), Enna (1), Messina (7), Ragusa (3), Siracusa (), Trapani‎ (6) EMILIA ROMAGNA 46 Bologna (5), Rimini (3) Ferrara (4) Forlì Cesena (9) Modena (7) Parma (1) Ravenna (4) Reggio Emilia (8) Piacenza (5) CALABRIA 31 Catanzaro (10), Cosenza (8), Crotone (4) Reggio Calabria (6) Vibo Valentia (3) MARCHE 34 Ancona (14), Macerata (4), Fermo (3), Pesaro-Urbino (9), Ascoli Piceno (4) TRENTINO ALTO ADIGE 32 Trento (22) Bolzano (10) PUGLIA 32 Bari (3), BAT (), Brindisi (2), Foggia (12), Lecce (8) Taranto (7) TOSCANA 30 Firenze (6), Arezzo (7), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (3, Pisa‎ (3), Pistoia (3), Siena () Prato (2) SARDEGNA 25 Cagliari (4) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (1), Nuoro (4), Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (5), Sassari (9).Sulcis iglesiente () ABRUZZO 18 L'Aquila (1), Chieti (8), Pescara (6) Teramo (3) UMBRIA 10 Perugia (9) Terni (1) LIGURIA 12 Genova (3), Imperia (3) La Spezia (3), Savona (3) FRIULI VENEZIA GIULIA 7 Pordenone (1 Trieste () Udine (5) Gorizia (1) BASILICATA 9 Potenza (5) Matera (4) VALLE D’AOSTA 3 (3) Molise 2 Campobasso (2) Isernia () Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?