morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 27 febbraio 2015

Terribile morte di un tecnico reggiano nel modenese. Ennio Morciano inghiottito da un rullo di un macchianario di una cava.

Modena 26 febbraio 2015 E' morto in modo atroce Ennio Morciano dopo essere rimasto intrappolato in un rullo per il trattamento della ghiaia, nell'azienda Turchi Cesare di stradello Cave Convoglio. La tragedia inotrno alle 18, Morciano stava facendo la manutenzioe i alcuni macchinari, nell'impianto di lavorazione della ghiaia e da una prima ricostruzione pare che sia stato "inghiottito" da un rullo mentre stesse lavorando da solo alla sua base per la pulizia del pietrisco. Straziante e raccapricciante la scena dell'incidente, sotto shock i lavoratori dell'azienda. Sul posto anche la Polizia Scientifica. Purtroppo anche quest'anno è inzioato in modo drammatico nei comparti che da soli hanno oltre il 60% di tutte le morti sui luoghi di lavoro: l'agricoltura e l'edilizia.

giovedì 26 febbraio 2015

Di Pino Pignatta su Famiglia Cristiana

Morti sul lavoro, la strage continua 25/02/2015 Nel 2014 sono morte 135 persone nel comparto edililizio. Molte di queste lavoravano in nero e 25 avevano più di 60 anni. E sono già nove dall'inizio dell'anno i morti schiacciati dal trattore. Carlo Soricelli, direttore dell'Osservatorio indipendente di Bologna spera in un appello di Papa Francesco. 0 5 0 Invia ad un amico Riduci carattere Ingrandisci carattere Stampa la pagina Pino Pignatta pinopignattapino.pignatta Morti sul lavoro, la strage continua Già nove agricoltori schacciati dal trattore dall'inizio dell'anno. Non solo: cominciano ad arrivare i consuntivi dello scorso anno, e dicono che nel 2014 sui luoghi di lavoro sono morte complessivamente 135 persone nel comparto edililizio. ovviamente molte di queste erano in nero. E 25 avaveno un'età superiore ai 60 anni. Ed è questo il dato che fa più riflettere. La domanda è: la legge Fornero ha qualcosa a che vedere con l'aumento delle morti di lavoratori che svolgono mansioni "pesanti", per esempio i muratori over 65? I dati, in generale, sono impressionanti, e le notizie sugli infortuni spesso mortali passano quasi inosservate. Una delle persone che da anni, appassionatamente, con costanza e rigore, urla quasi nel "deserto" la disperazione per questo fenomeno è Carlo Soricelli, 65 anni, tecnico metalmeccanico in pensione, fondatore e direttore dell'Osservatorio indipendente di Bologna sui morti per il lavoro. Ed è lui che ci ha mandato gli ultimissimi dati disponibili. Oltre che al Presidente del Consiglio Renzi, ai ministri del Lavoro Poletti e delle Politiche Agricole Martina, ha scritto anche al Presidente Mattarella: «Spero, ma non ho dubbi, che su questo tema abbia la stessa sensibilità di Napolitano, con cui ho avuto diversi contatti». Carlo Soricelli, 65 anni, tecnico metalmeccanico in pensione, fondatore e direttore dell'Osservatorio indipendente di Bologna sui morti per il lavoro. Carlo Soricelli, 65 anni, tecnico metalmeccanico in pensione, fondatore e direttore dell'Osservatorio indipendente di Bologna sui morti per il lavoro. Intanto, le morti nel settore edlizia del 2014, comparate con il 2013, tra i lavoratori con oltre 60 anni: nel 2013 sono morti nel comparto edilizio 130 persone e 19 avevano un'età superiore ai 60 anni. Nel 2012 ci sono stati 164 morti in edlizia di questi 21 avevano un'età superiore a 60 anni. Nel 2011 i morti in edilizia sono stati 164 e sono stati 24 quelli con un'età superiore ai 60 anni. «Come vede», spiega Soricelli, «in percentuale l'aumento delle morti, ma anche degli infortuni gravi, c'è stato dopo la riforma Fornero. Ma l'avevo scritto subito dopo l'approvazione della nuova legge voluta dal Governo Monti. Come si fa far svolgere lavori pericolosi a persone che non hanno più i riflessi pronti e sono pieni di acciacchi inevitabili dopo una certa età? E questo vale per tutti i comparti, sopratutto l'agricolo, il metalmeccanico e nei servizi alle imprese. Si tenga presente che la crisi in questo settore in questo momento è devastante, ma se riprenderà il lavoro i morti in quella fascia d'età sono destinati ad aumentere. Spero tanto che Papa Francesco mandi un messaggio forte, si salveranno molte vite. Rivolgo questo mio appello al Vaticano, sperando che venga accolto». Il direttore dell'Osservatorio indipendente di Bologna invita anche a considerare che tra poche settimane ricomincerà la strage nei campi. Un agricoltore di 67 anni è rimasto schiacciato dal trattore in provincia di Ascoli Piceno: sono già nove dall'inizio dell'anno morti così atrocemente. «Una carneficina che è cominciata prima del previsto. Tra poco inizierà la bella stagione e ripartirà la strage, puntuale come ogni anno in questo comparto, senza che nessuno faccia niente. Ricordiamo ancora una volta che i ministri dell'Agricoltura, del Lavoro e il Premier dovrebbero interessarsi a queste tragedie che hanno visto morire 152 agricoltori nel 2014 e 142 da quando il 28 febbraio 2014 abbiamo mandato loro una mail per sensibilizzarli su queste tragedie e di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo, oltre che stanziare un po’ di soldi per la messa in sicurezza dei vecchi trattori.senza ottenere nessuna risposta». Carlo Soricelli si chiede anche, un po' amaramente, se all'Expo - che come slogan ha "Nutrire il Pianeta, energia per la vita - si parlerà anche di questa "eccellenza" italiana. «Noi faremo di tutto per sensibilizzare e quel giorno porteremo il lutto al braccio il giorno dell'inaugurazione che è anche la Festa dei lavoratori, invitando tutti a farlo anche all'Expo. Complessivamente dall'inizio dell'anno a oggi sono morti sui luoghi di lavoro 65 lavoratori e sono già stati superati i morti dei primi due mesi del 2014 che erano 63. Ricordiamo che sui luoghi di lavoro nel 2014 abbiamo avuto complessivamente +12,5% rispetto al 2013».

mercoledì 25 febbraio 2015

Un altro agricoltore è rimasto schiacciato da trattore.

Un agricoltore di sessantasette anni è rimasto schiacciato dal trattore in Provincia di Ascoli Piceno. Sono già nove dall'inizio dell'anno. La carneficina è cominciata prima del previsto. ma tra poche settimane inizierà la strage che ogni anno si rivelerà puntuale senza che nessuno faccia niente. Ricordiamo ancora una volta che il Ministro dell'Agricoltura, il Ministro del lavoro e il Primo Ministro dovrebbero interessarsi di queste tragedie che hanno visto morire in modo così atroce 152 agricoltori nel 2014 e 142 da quando il 28 febbraio 2014 abbiamo mandato loro una mail per sensibilizzarli su queste tragedie e di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo, oltre che stanziare un po’ di soldi per la messa in sicurezza dei vecchi trattori. Rispediamo alle segreterie di questi ministri la stessa mail del 28 febbraio 2014 sparando che questa volta s'interessino di queste tragedie. All'EXPO si parlerà anche di questa eccellenza italiana? Noi faremo di tutto per sensibilizzare e quel giorno porteremo il lutto al braccio, invitando tutti a farlo anche all'EXPO e alle manifestazioni.

martedì 24 febbraio 2015

La morte di Gianfranco Vettura provocata da un collega

Viterbo . La morte di Gianfrancesco Vettura di 56 anni non è stata una tragica caduta ad ucciderlo giovedì a Nepi. Vettura lavorava in un cantiere per la bonifica di un ex ricovero per equini, è stato infatti colpito a morte da un suo collega che, dopo essersi reso conto di quanto era successo, ha tentato di nascondere ogni prova della tragedia. Durante il fine settimana i Carabinieri della Stazione di Nepi, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civita Castellana ed al personale dell’ASL di Viterbo, hanno fatto chiarezza sull’accaduto denunciando per omicidio colposo il compagno di lavoro. Dalla ricostruzione fatta dai militari, sembrerebbe che nelle immediate vicinanze del ex ricovero equino vi era un altro operaio di origini romene, che manovrava un escavatore ed era intento ad abbattere delle travi. Proprio per rompere uno dei pali, l'operaio romeno romeno ha urtato con il braccio del mezzo la testa dell’operaio. Successivamente era stato soccorso e trasportato con l’eliambulanza presso l’Ospedale Gemelli di Roma dove era deceduto poco dopo. Dagli accertamenti sembrerebbe che il responsabile, immediatamente dopo l’incidente, abbia rimosso la pala meccanica tentando di occultare tutte le tracce che portassero a lui. I militari hanno posto sotto sequestro il cantiere e i mezzi li utilizzati e sono tuttora in atto numerosi ulteriori accertamenti per verificare eventuali altre bugie raccontate per

sabato 21 febbraio 2015

MORTI SUL LAVORO NEL 2014

Report morti sul lavoro nel 2014 e andamento di queste tragedie dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2014 Nel 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 660 lavoratori, tutti documentati in appositi file. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 1350 morti. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 2013 è dell’12,5%. In questi sei anni di monitoraggio sono stati registrati 4282 lavoratori morti sui luoghi di lavoro e oltre 9000 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere (stime realistiche ma è impossibile avere dati certi dei lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere). Intere categorie non sono monitorate dalle statistiche ufficiali, oltre 700 di queste vittime sono morte in modo atroce, schiacciate dai trattori che guidavano. E senza che si sia fatto concretamente niente, nonostante i continui appelli che l’Osservatorio ha fatto nel corso di questi anni alle Istituzioni locali e nazionali, ultimo il 28 febbraio scorso a Renzi, Poletti e Martina. E’ quindi incredibile che in questi anni si siano fatte leggi per "attenuare" la burocrazia sul lavoro in base a questi cali inesistenti. Le normative sulla Sicurezza dei lavoratori trattate come tali dalla politica e da chi ci governa. Tra l’altro, il terremoto del 2012 in Emilia ha messo in luce un aspetto drammatico, che tantissimi capannoni industriali e non solo (si consiglia un controllo anche dei supermercati costruiti con le stesse caratteristiche), costruiti prima delle normative antisismiche, sono come castelli di sabbia, e che un terremoto che si verifichi di giorno e non di notte, può provocare tantissimi morti tra operai, impiegati e tecnici che ci lavorano dentro. E' gravissimo che non si faccia niente per fare mettere in Sicurezza i capannoni e i supermercati costruiti prima delle leggi antisismiche del 2005. La cosa che sgomenta di più è che parlano sempre di cali incredibili tutti gli anni, mentre non è affatto vero, se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro che ricordiamo ancora una volta non sono solo quelle monitorate dall’INAIL istituto dello Stato che registra solo i propri assicurati, e tantissimi non lo sono. In concreto nonostante l’opinione pubblica pensi il contrario a causa della propaganda di chi si è succeduto nel corso di questi anni al governo del paese, i morti sul lavoro non sono mai calati, e questo nonostante si siano persi per la crisi milioni di posti di lavoro. Le vittime si sono spostate da un lavoro che dispone di un’assicurazione vera a un altro che è in nero, partita iva individuale o precario. Registriamo tra l’altro un aumento dell' 1,9 anche rispetto al 2008 e in tutti gli anni che seguono, a parte una riduzione dello 0,7 registrata nel 2011rispetto al 2014. E questo nonostante ne frattempo si siano persi milioni di posti di lavoro. Mi ero impegnato, dopo la tragedia della ThyssenKrupp a monitorare i morti sul lavoro, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma è stato un lavoro inutile, nonostante le centinaia di migliaia di visitatori del blog i morti sono addirittura aumentati. Questo perché in Parlamento non ci sono lavoratori dipendenti che s’interessino di queste tragedie e che sanno cosa vuol dire svolgere lavori pericolosi. Situazioni che difficilmente toccano i parlamentari e i loro famigliari. Un muro invalicabile fatto d’indifferenza e di sudditanza ai poteri forti che controllano la politica. Nel 2014 l’agricoltura con il 34,2 % del totale risulta anche quest’anno la categoria con più vittime. In questo comparto il 65,5 % sono morti in un modo drammatico: schiacciati dal trattore che guidavano. Gli agricoltori morti schiacciati dal trattore sono il 23% di tutti morti sui luoghi di lavoro. Nel 2014 sono stati ben 152 e 142 da quando il 28 febbraio ho mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti, avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata col ribaltamento dei trattori e lo schiacciamento del conducente. E’ così tutti gli anni. Chiedevo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine di questo mezzo che uccide così facilmente. Inutile scrivere che non si sono mai degnati di rispondere e che il loro impegno è tutto dedicato a fare selfie, cinguettare, a mangiare gelati e a legiferare per togliere i diritti a chi lavora. Mentre per la vita di questi lavoratori che muoiono così drammaticamente non si fa niente, non spendono neppure un minuto del loro prezioso tempo per sensibilizzarli. In edilizia i morti sui luoghi di lavoro sono il 19,8 % del totale, con le solite cadute dall’alto che provocano tantissime morti. Nell’industria il 9,1 %, l’8,18 % nell’autotrasporto. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura, dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono quest’anno il 10,1% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi nelle diverse attività, principalmente nel terziario. Se si analizzano con obbiettività questa raccolta dati si evidenzia un’Incredibile mattanza, che fa comprendere come opera chi ci sta governando e che ci ha governati in questi ultimi anni. Se è vero che l’INAIL registra costantemente dei cali delle morti tra i propri assicurati, e questo lo scrivo ormai da diversi anni, ed è una verità molto scomoda, e se l’Osservatorio Indipendente di Bologna invece può dimostrare dati alla mano che praticamente da quando è stato aperto il 1° gennaio 2008 i morti sui luoghi di lavoro sono addirittura aumentati? Che sono calati gli occupati in posti tutelati e con assicurazioni degne di questo nome. Che le vittime sul lavoro si sono solo spostate da lavori a tempo indeterminato a lavori precari, in nero e grigio. Che la mancanza di tutele per le Partite IVA Individuali e altre importanti categorie di lavoratori, oltre a quelli che lavorano in nero e in grigio, provocano un aumento degli infortuni, anche mortali. Ricordiamo che il Sindacato svolge una funzione determinante per la Sicurezza dei lavoratori: dove sono presenti in modo organizzato le morti sul lavoro sono quasi inesistenti. Ed è per questo che l’Osservatorio non diffonderà più i dati raccolti, se non su richiesta di persone interessate veramente al problema, per la totale indifferenza verso queste tragedia da parte di chi ci governa. Sono semplici verità che la nostra classe dirigente fa finta di non vedere. Le tragedie delle morti sul lavoro sono un fenomeno complesso, che tocca tutte le varie articolazioni dello Stato a cominciare dai controlli sul rispetto delle normative. Aziende, soprattutto piccole, che utilizzano lavoratori senza preparazione o addirittura in nero che poi fanno una concorrenza sleale a chi le regole le rispetta. Ma non c’è solo questo. Pressapochismo, superficialità di chi commissiona il lavoro a persone non qualificate e non assicurate, che spesso sono amici e conoscenti. Le persone che muoiono lavorando sono a volte gli stessi che svolgono, senza avere la preparazione adeguata improvvisandosi muratori, elettricisti, fontanieri, agricoltori ecc…Queste tragedie sono soprattutto un problema di conoscenza e di corretta informazione. Ed è per questo che i media hanno un’importanza determinante per attenuare il fenomeno, ma si occupano sostanzialmente dei morti sul lavoro solo quando ci sono casi di morti eclatanti e collettive. La mancanza di tutele introdotte con il Jobs act istituzionalizza la precarietà per chi lavora che è già a livelli intollerabili per un paese civile. Abolire l’unico baluardo che era rimasto per la tutela dei lavoratori, l’ormai famigerato articolo 18, padre di tutti i mali italiani, che tra l’altro era già di fatto abolito con la legge Fornero è aberrante. Chi si potrà opporre tra i nuovi assunti ad eseguire un lavoro pericoloso se rischierà di essere licenziato? Si deve sapere che dal 2015 gli italiani non avranno più un lavoro “buono” cioè a tempo indeterminato ma solo un indennizzo con una piccola monetizzazione crescente, ma solo stipendi da fame, calpestio dei diritti e inSicurezza sul lavoro. E questo provocherà un danno enorme non solo per i lavoratori ma per tutti il sistema produttivo e un ulteriore calo della natalità. Io non ci sto e protesto chiudendo di fatto alla politica l’Osservatorio, tanto per chi la fa le morti sul lavoro sono solo un impiccio burocratico. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NEL 2014 NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere.) Valle d'Aosta (2 morti) Aosta 2,Piemonte (50 morti) Torino 20, Alessandria 9, Asti 4, Biella 1, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli 2. Liguria (10 morti)Genova 6, Imperia 1, La Spezia 1, Savona 2.Lombardia (76 morti) Milano 7, Bergamo 5, Brescia 16, Como 3, Cremona 10, Lecco 0, Lodi 2, Mantova 13, Monza 3, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 4, Varese 5.Trentino-Alto Adige (18 morti)Trento 6, Bolzano 12,Veneto (59 morti)Venezia 10, Belluno 5, Padova‎ 6, Rovigo 4, Treviso 9, Verona 14, Vicenza 8. Friuli-Venezia Giulia (12 morti) Trieste 2, Gorizia 0, Pordenone 4, Udine 6. Emilia-Romagna (52 morti)Bologna 5. Forlì-Cesena 7, Ferrara 6, Modena 6, Parma 7, Piacenza 6, Ravenna 9, Reggio Emilia 3, Rimini 3.Toscana (28 morti) Firenze 2, Arezzo 8, Grosseto 3, Livorno 1, Lucca 3, Massa Carrara 1, Pisa‎ 6, Pistoia 2, Prato 0, Siena 1.Umbria (13 morti)Perugia 8, Terni 5.Marche (25 morti)Ancona 4, Ascoli Piceno 8(compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 5, Pesaro-Urbino 5.Lazio (42 morti)Roma 16, Frosinone 4, Latina 4, Rieti 8, Viterbo 10.Abruzzo (28 morti)L'Aquila 9, Chieti 9, Pescara 2, Teramo 8.Molise (9 morti)Campobasso 5, Isernia 4,Campania (45 morti) Napoli 12, Avellino 8, Benevento 6, Caserta 7, Salerno 12,Puglia (39 morti)Bari 15, BAT 3, Brindisi 2, Foggia 4, Lecce 9, Taranto 6.Basilicata (7 morti)Potenza 6, Matera 1. Calabria ( 17 morti) Catanzaro 3, Cosenza 5, Crotone 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 7.Sicilia(49 morti) Palermo 13, Agrigento 5, Caltanissetta 6, Catania 3, Enna 2, Messina 6, Ragusa 3, Siracusa 5, Trapani‎ 6.Sardegna (17 morti) Cagliari 4, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 4, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 4, Sassari‎ 0. Quando leggete questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per turni dove si dovrebbe dormire, per orari prolungati e stanchezza accumulata, per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro. Non sono segnalati a carico delle province le morti di autotrasportatori sulle autostrade

venerdì 20 febbraio 2015

Muore dopo 40 giorni dall'infortunio sul lavoro in un'azienda del vicentino.

19 febbraio 2014 E' morto dopo 40 giorni dall'infortunio Ibrahim Okic di 51 anni. L'operaio che lavorava in un'industria che trattava i rottami era rimasto colpito da un braccio meccanico 40 giorni fa ed è morto dopo 40 giorni da quell'infortunio. Il lavoratore della Bosnia Erzegovina ha lottato per oltre un mese ma purtroppo ha dovuto soccombere alle gravità delle ferite riportate. In questo momento abbiamo già raggunto i 60 morti sui luoghi di lavoro in Italia se si aggiungono i mrti sulle strade e in itinere si superano già 1 100 morti sul lavoro complessivi.

lunedì 16 febbraio 2015

ALTRI DUE LAVORATORI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO, IN PROVINCIA DI FERRARA E DI RAGUSA

Ferrara 16 febbraio 2014 E' morto un agricoltore di 30 anni questa mattina a Pontemaodino. Il giovane è morto sul colpo mentre stava lavorando in un campo. Secondo i primi accertamenti, stava scaricando letame da un furgone, ma cercando di liberare il mezzo che si era incasrato nel fango, Durante le operazioni di recupero con il cassone ancora aperto, ha urtato i fili dell'alta tensione rimanedo folgorato. Ragusa E' morto un operaio in un cantiere di Modica e un altro è rimasto gravemente ferito e ricpverato all’ospedale Maggiore. I due lavoratori, secondo qi primi accertamenti della Polizia di Stato, prontamente intervenuta sul posto, si trovavano su un elevatore montato in un cantiere edile. Per cause in corso di accertamento, l’elevatore avrebbe avuto un guasto meccanico e i due operai sono precipitati al suolo. Immediati i soccorsi che sono stati attivati. Sul posto oltre alle ambulanze, gli ispettori della Polizia di Stato e i Vigili del fuoco per il primo intervento. Intanto l’autorità giudiziaria ha richiesto il sequestro dell’area interessata all’incidente. PRATICAMENTE SIAMO ALLO STESSO NUMERO DI MORTI DELLO STESSO GIORNO DEL 2014. LA STRAGE CONTINUA

CHIEDIAMO ALL'INAIL DI SPENDERE BENE E CON CONTROLLI ACCURATI GLI OLTRE 200 MILIONI DI EURO CHE METTE A DISPOSIZIONE PER LA SICUREZZA

L'INAIL mette a disposizione oltre 200 milioni di euro per la Sicurezza, ma ci chiediamo che siano spesi meglio e che siano fatti controlli accurati su come vengono spesi e dei risultati raggiunti, Non si possono dare soldi a imprese che hanno gravi infortuni. Ma occorre dare i soldi a risultato raggiunto. Poi i morti sul lavoro non sono calati nel 2014 ma sono aumentati complessivamente del 12,5% se si tiene conto di tutte le morti, non solo quelli assicurati all'INAIL, l'Emilia Romagna con 53 morti sui luoghi di lavoro è terza in termini assoluti dopo Lombardia con 71 morti e Veneto con 58. se poi come è giusto si tiene conto del numero di abitanti se la gioca tra le grandi regioni al primo posto con Veneto e Sicilia che ne ha 50. Dico questo perchè in queste tragedie l'indice occupazionale di una regione o di una provincia è una "cazzata" per il fatto che tantissime morti sono in nero e in grigio o era pensionati. Poi per quanto riguarda i corsi e i soldi per la Sicurezza, a mio parere occorre spenderli con accuratezza e non darli a tutti quelli che ne fanno richiesta su un progetto che spesso rimane sulla carta, ma a quelli che dimostrano d'avere appiccato le normative

domenica 15 febbraio 2015

Sono 9 i lavoratori morti per infortuni sul lavoro in questi ultimi due giorni e 53 dall'inizio dell'anno, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere, si superano i 100 morti complessivi.

15 febbraio 2015 Purtroppo continua inesorabile la conta dlle morti sui luoghi di lavoro. In questi ultimi due giorni sono morti tre lavoratori. In provincia di Udine un uomo di 67 anno è morto schiacciato da un albero. Un operaioo Antonio Patta è morto schiacciato da una pedana mentre lavorava nello scarico e carico di un camion in un'azienda. In provincia di Roma un edile romeno è morto cadendo da un tetto di una casa dei Castelli Romani.

giovedì 12 febbraio 2015

Dopo 4 anni apprendiamo di un altro morto sul lavoro che era stato fatto passare per incidente stradale. per fortuna che abbiamo una magistratura che funziona, anche se fanno di tutto per bloccarla

Da L’OCCHIO ANGRI. Era il mese di settembre 2011 quando Pino Russo viene trasportato d’urgenza all’ospedale, in gravi condizioni. Era stato investito da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta. Così riferì ai medici del pronto soccorso il 56enne Antonio Alfano. A distanza di 4 anni emerge una verità choc: Russo non è stato investito. È l’ennesima vittima delle morti sul lavoro. Il 54enne di Angri era stato assunto a nero dalla ditta di Alfano e quel giorno cadde da un’impalcatura, facendo un volo di sei metri. I colleghi di Pino Russo avvisarono il datore di lavoro che si presentò sul luogo di lavoro mezz’ora dopo l’incidente, caricò sulla sua automobile la vittima e lo portò in ospedale, dove ai medici raccontò di averlo investito. Ora il 56enne deve rispondere dell’ipotesi d’accusa di omicidio colposo, omissione di soccorso, simulazione di reato e intralcio alla giustizia. PURTROPPO I LAVORATORI PER NON PERDERE IL LAVORO, ANCHE SE IN NERO, MENTONO SUL LORO STATO. SARA' COSI' ANCORA DI PIU' CON IL JOBS ACT, PER NON ESSERE LICENZIATI SI ACCETTERA' ANCHE DI SVOLGERE LAVORI PERICOLOSI

Purtroppo anche quest'anno l'andamento è pessimo, sono stati già raggiunti i 50 morti sui luoghi di lavoro. In 3 giorni sono morti sette lavoratori

giovedì 12 febbraio 2015 Purtroppo anche quest'anno l'andamento è pessimo, sono stati già raggiunti i 50 morti sui luoghi di lavoro. In 3 giorni sono morti sette lavoratori Purtroppo anche Quest'anno l'andamento è pessimo. Sono già 50 i morti sui luoghi di lavoro. Un giovane operaio è morto in una ristrutturazione di una piscina nel salernitano. Un agricoltore è morto schicciato dal trattore in provincia di Imperia. Un autotrasportare napoletano è morto in uno scontro tra TIR sull'Autostrada del Sole. Un altro agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Savona, un altro in provincia di Bergamo travolto dal trattore di un "amico". In provincia di Lecce Piero Colazzo è caduto da una scala mentre lavorava nell'illuminazione pubblica. A Massa Carrara un altro agricoltore è rimasto schicciato dal trattore. Sono 4 in questi giorni morti schiacciati dal trattore nell'indifferenza generale e soprattutto da chi dovrebbe occuparsene. Ma partecipano a tavolate sull'EXPO ma non rabbrividiscono neppure per i 152 agricoltori che sono morti così atrocemtne nel 2014. Agricoltori e lavoratori come carne da macello. BASTA DELEGARE LA RAPPRESENTANZA POLITICA DEI LAVORATORI DIPENDENTE. SE VOGLIONO FAR FINIRE QUESTE TRAGEDIE OCCORRE UNA RAPPRESENTANZA DIRETTA IN PARLAMENTO DI CHI LAVORA. IMPIEGATI, OPERAI, DISOCCUPATI, PARTITE IVA, STUDENTI DIRETTAMENTE IN PARLAMENTO A RAPPRESENTARE SE STESSI CON I PROPRI DELEGATI SCELTI IN QUESTE CATEGORIE

mercoledì 11 febbraio 2015

Sono già 5 gli agricoltori che sono morti a causa del trattore dall'inizio dell'anno

savona 11 febbraio 2015 E' morto domenico Mulatera di 80 anni a causa del trattore . Mulatera è morto per shock emorragico subito dopo il suo arrivo in ospedale. In tarda mattinata era impegnato a bordo di un trattore a cui era agganciata una pala, di quelle che servono per pulire i canali di scolo e trasportare l'acqua. Mulatera ad un certo punto è sceso e si è messo ad armeggiare con la pala. È rimasto impigliato con il braccio in un giunto che collega il trattore alla pala tramite un cardano che era in movimento.

martedì 10 febbraio 2015

Ricomincia la strage di agricotori schiacciati dal trattore. Sono già 4 dall'inzio dell'anno

9 febbraio 2015 - Massa carrara E' morto schiacciato dal trattore Fabrizioo Mele di soli 37 anni a Fivizzano. Mele è morto nel campo a Posara, a poco meno di due chilometri da Fivizzano, dove stava lavorando, tradito dalusando il suo trattore . I soccorritori ccorrerlo non hanno potuto salvargli la vita. Per liberarlo, incastrato sotto al pesante mezzo, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Si cerca di ricostruire quanto accaduto, Una strage che anche quest'anno ricomincia, sono già 3, nonostante il pessimo tempo che sono morti in modo così atroce. E' questa la vera eccellenza italiana da far vedere all'EXPO.

sabato 7 febbraio 2015

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro

Rovigo 6 febbraio 2015 sono morti due lavoratori, Albano Casello (45 anni) e Franco Tridello (64), mentre stavano lavorando alle 22.45 di ieri nella corsia sud -verso Rovigo - tra lo svincolo per la Valdastico e Crocetta di Badia Polesine. Le vittime sono stati travolte e uccise da un tir proveniente da Verona mentre erano al lavoro per sistemare delle buche sull’asfalto della Transpolesana che collega Rovigo a Verona. Il tir diretto verso Rovigo ha travolto i due operai non lasciando loro scampo. Uno dei due è rimasto intrappolato sotto il mezzo pesante. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri le due vittime indossavano i catarifrangenti. Brindisi 6 febbraio E' morto Antonio Palma cadendo da una finestra durante il montaggio di una finestra in anticorodal, facendo un volo di quattro metri, schiantandosi sul marciapiede. Antonio Palma, Palma stava aiutando un amico a installare l’infisso. Occorre ancora una volta chiedersi se anche questo lavoratore che stava "lavorando per un amico" era in regola.

martedì 3 febbraio 2015

Tragica fine di un giovane di 33 anni morto per l'esplosione di una cisterna nel veronese. Ricomincia la strage di agriicoltori nell'indifferenza delle Istituzioni.

Tragica fine di un giovane di 33 anni morto per l'esplosione di una cisterna nel veronese. Ricomincia la strage di agriicoltori nell'indifferenza delle Istituzioni. VERONA 2 febbraio 2015 E' morto un giovane operaio di 33 annie un’altro è rimasto ferito, ustionato gravemente, per un'esplosione in un capannone ad Arcole. In un'officina dove si effettuano lavorazioni su autocisterne. L’esplosione è avvenuta in un capannone dove la vittima, assieme ad un collega, stava saldando una parte di cisterna. Le cause dell’esplosione, secondo i vigili del fuoco, sono i fumi di benzina ancora presenti nella cisterna che ha scaraventato violentemente a terra i due lavoratori. Il primo ha battuto violentemente la testa e per lui non c’è stato nulla da fare, il suo collega ha riportato gravi ustioni ed è stato ricoverato all’ospedale. I vigili del fuoco stanno verificando le condizioni strutturali del capannone. Sul posto i vigili del fuoco, carabinieri di San Bonifacio e a tecnici dello Spisal dell’Ulss 20. Il magistrato che indaga sull’esplosione di Arcole ha dipsosto il sequestro del capannone. I rilievi effettuati dai vigili del fuoco sulla struttura, ora interdetta all’attività, hanno evidenziato danni a pannelli e agli infissi. L’area è stata posta in sicurezza e per martedì è previsto un ulteriore sopralluogo da parte dei vigili del fuoco. Un agricoltore di 82 anni, Mario Corsi, è morto a Casola (Massa Carrara) precipitando col suo trattore nella scarpata di un bosco nelle vicinanze di Reusa. E' possibile che l'anziano sia stato colpito da un improvviso malore mentre era alla guida del mezzo. Non vedendolo tornare a casa in serata i familiari hanno dato l'allarme. Intorno alle 22 vigili del fuoco e carabinieri hanno individuato il corpo ormai senza vita in fondo a un dirupo. Noi da tempo ci stiamo battendo a favore di una campagna informativa sulla pericolosità del trattore che uccide senza pietà e per far mettere a disposizione fondi per fare mettere in sicurezza i più vecchi. Ma anche i familiari di questi anziani dovrebbero sensibilizzare queste persone sulla pericolosità del mezzo e che in un'età avanzata è come mettere in mano a chi lo guida un'arma micidiale.

lunedì 2 febbraio 2015

REPORT MORTI SUL LAVORO 1/31 GENNAIO 2015

Report morti sul lavoro in Italia 1 gennaio/31 gennaio 2015 http://cadutisullavoro.blogspot.com MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Sono 32 i morti sui luoghi di lavoro in questo primo mese del 2015 MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Valle d'Aosta ( ) Aosta ,Piemonte ( 3 ) Torino, Alessandria 1, Asti , Biella 0, Cune 2, Novara, Verbano-Cusio-Ossola , Vercelli. Liguria1 ( ) Genova 1 , Imperia , La Spezia , Savona 2.Lombadia (8) Milano 3, Bergamo , Brescia 1, Como , Cremona 1, Lecco 0, Lodi , Mantova , Monza , Brianza , Pavia , Sondrio , Varese 2.Trentino-Alto Adige ( 1 )Trento 1, Bolzano ,Veneto ( 3 )Venezia, Belluno 1 , Padova‎ , Rovigo , Treviso 2 , Verona , Vicenza . Friuli-Venezia Giulia ( ) Trieste , Gorizia 0, Pordenone , Udine . Emilia-Romagna ( 2 ) Bologna . Forlì-Cesena 1 , Ferrara , Modena , Parma , Piacenza , Ravenna , Reggio Emilia 1, Rimini .Toscana ( 2 ) Firenze , Arezzo , Grosseto , Livorno 1, Lucca , Massa Carrara , Pisa‎ , Pistoia , Siena 1. Marche ( 2 ) Ancona , Macerata, Fermo 1 , Macerata , Pesaro-Urbino 1 . Lazio ( )Roma 1 Frosinone , Latina , Rieti , Viterbo .Abruzzo ( 1 )L'Aquila , Chieti 1, Pescara , Teramo .Molise ( )Campobasso , Isernia ,Campania ( 1 ) Napoli , Avellino , Benevento , Caserta , Salerno 1, Puglia ( )Bari , BAT , Brindisi, Foggia , Lecce , Taranto .Basilicata (7 morti)Potenza , Matera . Calabria (morti) Catanzaro , Cosenza, Crotone , Reggio Calabria , Vibo Valentia .Sicilia( 2 ) Palermo, Agrigento , Caltanissetta , Catania , Enna , Messina 1, Ragusa 1 , Siracusa , Trapani‎ .Sardegna ( ) Cagliari , Carbonia-Iglesias , Medio Campidano , Nuoro , Ogliastra , Olbia-Tempio 0 Oristano , Sassari‎ 0. Sulle autostrade sono morti due autotrasportatori, due lavoratori sono morti all’estero, gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono quattro. Diverse centinaia di persone mi hanno chiesto di continuare questo lavoro volontario di monitoraggio dei morti sul lavoro che viene considerato su queste tragedie l’unica voce indipendente, volontaria e senza interessi di sorta. Mi sono commosso e anche se con molta fatica continuerò a farlo. Ma chiedo a tutti i visitatori del blog e ai media che hanno a cuore la Sicurezza e la vita di chi lavora d’interessarsi della vita degli agricoltori che entro poche settimane ricominceranno a morire numerosissimi schiacciati dal trattore che guidano. Sono stati 152 in tutto il 2014 e 142 da quando il 28 febbraio abbiamo andato una mail a Renzi, Poletti e Martina, avvertendoli dell’imminente strage, chiedevo di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo, oltre che di mettere a disposizione fondi per far mettere in sicurezza i vecchi trattori. Senza ottenere nessuna risposta. Spero che quest’anno non manifestino la stessa indifferenza. A loro manderò una bottiglia di vino rosso, sono in totale in 152 esemplari come gli agricoltori morti così atrocemente. Tirate come “opere d’arte” che ho chiamato “Sangue d’agricoltore schiacciato dal trattore”. Sperando che quest’anno non ne meritano un’altra. Una andrebbe al dimissionario Presidente della regione Emilia Romagna Vasco Errani e ai vari assessorati di questa regione che avvertiti per conoscenza dell’imminente strage non hanno fatto niente. Ben venti di questi agricoltori morti nel 2014 schiacciati dal trattore sono emiliani e romagnoli.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?