morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 28 febbraio 2014

Report morti sul lavoro gennaio-febbraio 2014. Lettera aperta a Matteo Renzi,e ai ministri Giuliano Poletti e Maurizio Martina. Giudicheremo quello che farete dai fatti

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e Sig.ri Ministri del lavoro Poletti e delle Politiche Agricole Martina, il nuovo governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente. L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è aperto dal 1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno si parla di favolosi cali, ma noi, che registriamo tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo. Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto di riferimento per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie, che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili. Tutti gli anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai trattori che guidano nella totale indifferenza della politica e soprattutto da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al lavoro. Gli agricoltori deceduti schiacciati dal trattore sono stati 127 nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sul lavoro. Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione di cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto nei vecchi trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti. Tra poco arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage. Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi, che ci vede primi in Europa. D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Cordiali saluti. Carlo Soricelli Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Report morti sul lavoro gennaio-febbraio 2014 Nei primi due mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 63 lavoratori, tutti documentati. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 130 morti. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto ai primi due mesi del 2013 è del 3,2 %. In edilizia sono morti il 28,3% sul totale. Nel comparto agricolo il 20,5% . Il 10% nell’autotrasporto. Nell’industria il 10%. Percentualmente per ora sono distribuiti in eguale numero in tutte le fasce d’età. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 20% e i romeni , come tutti gli anni, sono i più numerosi. A guidare questa triste classifica è il Lazio con già 9 morti, con la provincia di Roma che registra 4 morti, Rieti e Viterbo 2 e Frosinone 1. Segue la Sicilia con 6 morti con la provincia di Trapani e Messina 2 morti, Toscana con 5 morti, Provincia di Firenze 2 morti. Poi la Lombardia, Il Veneto, L’Emilia Romagna e la Puglia 4 morti. Trentino Alto Adige, Piemonte 3 morti. Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Liguria, Abruzzo, Campania e Calabria 2 morti. Sardegna 1 morto. Come tutti gli anni con l’arrivo del bel tempo comincerà la strage di agricoltori. Non mi risulta siano stati fatti interventi da parte del parlamento per alleviare questa autentica carneficina che con poche risorse e interventi mirati si potrebbe ridurre drasticamente.

giovedì 27 febbraio 2014

Seconda vittima su lavoro in due giorni nel messinese

MESSINA, 26 febbraio 2014 E' morto Salvatore Bongiovanni,un operaio di 56 anni. Bongiovanni è morto mentre stava eseguendo lavori di manutenzione di una condotta idrica, a Letojanni ed è stato centrato da un getto d'acqua che lo ha fatto precipitare in una fossa profonda diversi metri. Indagano i carabinieri. Sono due i morti sui luoghi di lavoro in pochi giorni in provincia di Messina

mercoledì 26 febbraio 2014

Anche oggi altri due morti sul lavoro

Anche oggi ci sono stati 2 morti sui luoghi di lavoro, nel lazio e in Trentino Alto Adige, il primo in agricoltura e il secondo nell'industria

Anche oggi 25 febbraio sono stati 3 i morti sui luoghi di lavoro

Pavia 25 febbraio 2014 E' morto Marco Gamberini un edile di 44 anni a Chignolo Po. Secondo le prime ricostruzioni. Gamberini è deceduto in seguito al crollo di un tetto mentre stava lavorando sullo stessoed è stato colpito alla testa da una trave. Tutti i soccorsi sono stati inutili, sul posto anche i carabinieri per le indagini del caso. Soono tre anche oggi i morti sui LUOGHI DI LAVORO in Italia. Le altre due vittime nella provincia di Roma, dove è morto un agricoltore e in provincia di Messina.

martedì 25 febbraio 2014

Altre due vittime su lavoro

registriamo altri due vittime sul lavoro. Un operaio è caduto in un fiume in Umbria e un tassista, Alfredo Famoso, a Milano aggredito da un pedone. E' tenuto in vita solo grazie a un macchinario. Per notizie più approfondite chiedere a Carlo.soricelli@gmail.com

sabato 22 febbraio 2014

E' morto un operaio filippino di 60 anni nel vicentino

Vicenza 21 febbraio 2013 E' morto Eleuterio Rosas un operaio filippino di 60 anni. Rosas ha battuto la testa contro una macchina ed è morto sul colpo. La tragedia questa mattina in uno stabilimento di Pozzoleone. Gli inquirenti dovranno stabilire le cause della morte, se si è trattato di un malore o se la causa è dovuta ad un infortunio sul lavoro.

venerdì 21 febbraio 2014

Negli Stati Uniti un lavoratore dall'azienda petrolifera Chevron è morto in seguito all'esplosione di un deposito di gas naturale e la Compagnia Petrolifera si scusa del disagio alla cittadinanza offrendo una pizza

Cosa dire? Gli Stati Uniti hanno dato tante cose buone al mondo, ma anche tante cose negative quali il mancato rispetto per i lavoratori che possono venire licenziati in qualsiasi momento e anche l'idea che tutto si possa comprare con il denaro.....Purtroppo temo che imiteremo anche questi aspetti. del resto non nascondo la mia "ansia" per il mondo del lavoro sapendo che Renzi vuole stabilizzare i precari con contratti a tempo indeterminato che però durano solo 3 anni (ridicolo). praticamente si vuole precarizzare la vita di tutti i lavoratori. Se non si metteranno delle regole ferree in pochi anni il lavoro "stabile" non ci sarà più con buona pace dei sindacati che morranno in una lunga agonia. Io spesso li ho criticati, ma dai dati raccolti risulta con tutta evidenza che dove sono presenti le morti sui luoghi di lavoro sono percentualmente bassissime. quindi dico ai sindacalisti di ogni colore...occhio e sveglia, e lasciate in questo caso la politica fuori dai luoghi di lavoro e pensate che tra poco ci sarà un abbraccio mortale da parte della politica. Carlo Soricelli

giovedì 20 febbraio 2014

DUE MORTI SUL LAVORO IN DUE GIORNI IN FRIULI

Udine 20 febbraio 2014. E' morto Ermenegildo Pascolo un operaio di 48 anni,. Sono due i morti sui luoghi di lavoro in Friuli negli ultimi due giorni. Pascolo dipendente di una ditta per la posa in opera di alcuni guard rail, per cause in corso di accertamento il povero operaio è rimasto schiacciato da una perforatrice utilizzata per installare le barriere. Sul posto, i carabinieri della Compagnia di Cividale del Friuli. La vittima era originaria di Lusevera e residente a Treppo Carnico. Io credo che occorra MENO POLITICA DELL'IMMAGINE E PIU' ATTENZIONE AL TERRITORIO CHE SI AMMINISTRA

mercoledì 19 febbraio 2014

un lavoratore di 53 anni è morto schiacciato da balle di caffè nel porto di Triste

TRIESTE 19 febbraio 2014 Un lavoratore di 53 di cui non conosciamo ancora l'identità è morto questa mattina in un magazzino del porto. La tragedia sarebbe stata causata da balle di caffè che hanno travolto il povero lavoratore. L'incidente si è verificato all'inizio del turno di lavoro. Sul posto, 118, la polizia marittima e il magistrato, Matteo Tripani. Sono già 51 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

Adele Chiello la madre di Giuseppe Tusa s'illude che i media parlino delle morti sul lavoro

Genova. Sono passati mesi dal terribile incidente di Molo Giano, una tragedia che nessuno può e deve dimenticare, un dolore straziante che non abbandonerà mai le famiglie delle vittime. “Come era prevedibile, questa strage avvenuta lo scorso 7 maggio nel porto di Genova è stata dimenticata da tutti i media”. A parlare è Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa, una delle nove vittime di Molo Giano. Da qui un appello accorato ai conduttori del Festival di Sanremo. “Soprattutto Fabio Fazio, che si è sempre occupato di temi sociali e che per di più è cittadino ligure, dovrebbe ricordare quanto accaduto e le 9 vittime di Genova. Non mi interessa che parli del treno deragliato in Spagna perché prima dovrebbe vedere quello che è accaduto nel nostro Paese – continua la signora Chiello – dovrebbe inoltre trattare il tema di allarme sociale sulla sicurezza della vita dei lavoratori, un argomento non sensibile sopratutto ai media perché da come si evince dai fatti evidenti, le prime responsabilità sono riconducibili proprio alle istituzioni statali. La costituzione e il testo unico dlg 81/2008 cita il diritto alla vita, lo stato ne dovrebbe essere il soggetto garante e la magistratura ha l’obbligo di esercitare l’azione penale contro coloro che violano i diritti fondamentali dell’essere umano”. “Mio figlio Giuseppe Tusa era un militare italiano, morto nell’adempimento del proprio dovere per lo stato, ma lo stesso non ha tutelato la sua vita applicando l’obbligo della valutazione dei rischi in tutta l’area del porto di Genova, il luogo di lavoro di mio figlio – le norme che ha lo Stato sono buone, forse le migliori in Europa, ma devono essere applicate nella maniera corretta. Io chiedo giustizia per mio figlio e per tutte le vittime e non mi fermerò”, conclude. Purtroppo credo che anche questa volta non ci sarà nessun interessamento concreto su queste tragedie, Se ne frega la politica, la stampa e le televisioni s'interessano solo quando ci sono casi clamorosi. Persone come Fazio, che nelle sue trasmissioni non ha mai chiamato un lavoratore e mai si è interessato ai problemi concreti della gente è difficile che lettere come queste gli fanno cambiare idea. Loro vivono in un mondo parallelo, fatto di privilegi, scambi di favori, interessi di bottega e di lanci di prodotti, che possono essere anche film e canzonette. La gente muore sul lavoro in un numero molto più alto che nelle statistiche ufficiali,ma nonostante le continue denunce questo a loro poco interesse. Una casta, due caste, dieci caste...una volta la chiamavano "classe" sorda a ogni problema che non tocca gli ambienti in cui nuotano come pesci.

venerdì 14 febbraio 2014

Muore un operaio albanese di 50 anni cadendo dall'alto

Pesaro-Urbino E' morto Bardhjl Gjepali un operaio albanese di 50 anni. La tragedia che vede ancora una volta vittima uno straniero questa mattina a Piana di Talacchio. Gjepali è morto a seguito di un volo di 8 metri dal tetto di un'azienda di Materie Plastiche, dove stava effettuando dei lavori di manutenzione. Da una prima ricostruzione dei vigili del fuoco di Pesaro sembrerebbe che Gjepali sia caduto dopo un cedimento della struttura. Sul posto, oltre i pompieri di Pesaro, anche gli uomini del 118 i quali hanno solo potuto constatare il decesso. -

mercoledì 12 febbraio 2014

E' morto Johan Daniel romeno di 33 anni schiacciato da una mucca.

12 febbraio 2014 E' morto Johan Daniel romeno di 33 anni. il povero giovane è rimasto schiacciato da una mucca al quale il bovino non ha lasciato scampo. Il giovane è morto mentre puliva la stalla. La tragedia in mattinata in località Cascina di Sotto, a Pieve Emanuele. Sul posto dell’incidente sul lavoro sono giunti i soccorritori del 118, che purtroppo però non hanno potuto fare nulla per salvare Daniel. Secondo la prima ricostruzione, il Daniele stava pulendo la stalla quando una mucca di circa 500 chili lo ha trascinato prima con il muso e successivamente con il corpo contro il muro, per poi schiacciarlo. Il giovane presentava uno sfondamento toracico e molti traumi di grave entità che lo hanno condotto ad un arresto cardiaco che lo ha ucciso.

martedì 11 febbraio 2014

Muore fulminato a Guastalla un giovane operaio parmense di 29 anni.

reggio Emilia 11 febbraio 2014 E' morto a Guastalla un giovane lavoratore di 29 anni fulminato. L’operaio stava collaudando un quadro elettrico presso un'azienda del posto. Secondo i primi rilievi sul posto, pare che il giovane operaio stesse controllando il funzionamento di un macchinario ma qualcosa non ha funzionato ed è morto folgorato perché colpito da una scarica elettrica. Inutili i tentativi di rianimazione messi in atto dai medici del 118. Il giovane operaio è stato trasportato presso l’ospedale di Guastalla e qui è morto poco dopo l’arrivo. I Carabinieri stanno verificando la dinamica della tragedia.

domenica 9 febbraio 2014

E' morto Giuseppe Milotta imprenditore di 62 anni di Alcamo

Trapani 9 febbraio 2014 E' morto Giuseppe Milotta di 62 anni. Milotta è morto inseguito all'imputazione della gamba provocata da un infortunio sul lavoro nell'azienda di cui era proprietario. I medici dell´ospedale civico di Partinico non sono riusciti a salvarlo. La vittima è morta in serata in sala operatoria dopo che gli era stata schiacciata la gamba da un muletto condotto da un familiare che non l'ha visto mentre stava facendo manovre. Una tragica fatalità sulla quale è stata comunque aperta un´inchiesta condotta dagli agenti del commissariato di Alcamo.

venerdì 7 febbraio 2014

E' morta Simona Hosquet di 30 anni Guida Alpina e militare dell'Esercito di 30 anni,

Aosta 6 febbraio 2014 E' morta Simona Hosquet di 30 anni Guida Alpina militare dell'Esercito di 30 anni, mentre accompagnava dei clienti, quando all'improvviso sono stati travolti da una valanga con altre persone. La tragedia alle 12.30 nella zona della Valtournenche (Aosta), sopra Cheneil : due sono stati estratti vivi dalla neve, mentre degli altri sono ancora in corso le ricerche. L'elicottero del soccorso alpino valdostano sta trasportando sul posto numerose unità cinofile. Una delle persone estratte subito,Simona Hosquet è morta in ospedale ad Aosta, dove era stata trasportata in elicottero. La donna, militare dell'Esercito e in passato atleta dello sci di fondo,stava accompagnando clienti in una discesa di Heliski. L

sabato 1 febbraio 2014

E' morto un giovane sub spagnolo mentre lavarava sotto il Costa Concordia alll'isola del Giglio. E' morto Lorenzo Ponzone nel cunese rimanendo travolto da un carico di un camion

Cuneo 31 gennaio 2014 E' morto Lorenzo Ponzone, 60 anni. Ponzone è morto a Farigliano nel cortile dell’azienda dove lavorava per essere stato travolto dal carico di un camion. Sulla dinamica della tragedia stanno indagando i carabinieri di Fossano, intervenuti con i militari di Dogliani, i tecnici dello Spresal, i vigili del fuoco di Mondovì e l’ambulanza del «118». Da una prima ricostruzione Ponzoneo sarebbe stato travolto durante le operazioni di scarico del camion. Livorno 1 febbraio 2014 E' morto un sommozzatore spagnolo di 30 anni mentre stava lavorando sotto il relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio. La tragedia questo pomeriggio nell’area del cantiere. Secondo una ricostruzione sembra che il sub spagnolo sia rimasto incastrato tra le lamiere mentre era impegnato in un’immersione dedicata a operazioni preliminari all’installazione dei cassoni che dovranno riportare la Concordia in galleggiamento. Il giovane e’ stato immediatamente soccorso dallo staff medico e paramedico del cantiere e successivamente dal personale del 118, ma la situazione e’ apparsa subito drammatica e non c'è stato nulla da fare per poterlo salvare.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?