Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 31 maggio 2014

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Purtroppo dobbiamo registrare la morte di altri 3 lavoratori del settore agricolo. Le morti in Toscana, nel Molise e in Calabria. Due di queste vittime sono state schiacciate dal trattore. Son 62 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 28 di febbraio giorno in cui è stata mandata una mail a Renzi Martina e Poletti per fare una campagna inofrmativa sulla pericolosità del mezzo e di fare una "leggina" per far dotare di una cabina protettiva i trattori. Senza naturalente ottenere nessuna risposta. Ma evdentemente hanno da fare cose più importani che la protezione della vita di chi lavora

giovedì 29 maggio 2014

Apprendiamo della morte di altri 3 lavoratori

Anche oggi apprendiamo della morte di 3 lavoratori. In provincia di Genova a Santa Margherita Ligure è stato trovato morto l'imprenditore di 42 anni Stefano Podestà. Podestà è stato trovato solo oggi, ma la morte risale a ieri sera. E' caduto da un'altezza di 5 metri mentre stava controllando il carico di terra che aveva sul cassone. Nel Molise un agricoltore schiacciato dal trattore e in Piemonte un altro edile.

La morte della coscienza non esiste, sappiate che i vostri cari morti così tragicamente sono nell'universo

Cari amici. la scienza prova che non si muore mai. Leggete questo incredibile articolo. Lanza è uno dei più grandi scienziati del mondo, non un mistico Tutti abbiamo dei morti, adesso sappiamo che non si muore mai, che la coscienza si diffonde nell'universo sono rimasto colpito molto da questo articolo fatto da un grandissimo scienziato che spiega molto bene quello che "sentiamo" praticamente su base scientifica. Lanza parla d'immortalità, che non è quella della religione ma che si basa su analisi scientifiche. veramente incredibile quello che scrive, ci dà anche la speranza....la nostra coscienza non muore ma si disperde nell'universo. E' così sappiamo che mio nipote e per tutti quelli che piangono figli, fratelli, genitori, fratelli, genitori, nonni e amici sono diventata "energia" con coscienza che si è diffusa nell'universo. Purtroppo con le attuali conoscenze non riusciamo a comunicare razionalmente con questa energia che si diffonde nell'universo quando il corpo viene abbandonato. Ciò che scrive Lanza viene confermato anche da scienziati giapponesi. Un abbraccio a tutti quelli che leggendo questo post pensano ad una persona cara che è scomparsa. carlo teoria quantistica dimostra che alla morte la coscienza si sposta in un altro universo!!! Un libro intitolato “Biocentrismo: come la vita e la coscienza siano le chiavi per comprendere la natura dell’Universo”, ha suscitato molto interesse nel web, in quanto sostiene che la vita non finisce quando il corpo muore ed, anzi, dura per sempre. L’autore di questa pubblicazione, lo scienziato Dr. Robert Lanza, che è stato votato come il terzo più importante scienziato vivo dal New York Times, non ha dubbi che ciò sia possibile. Oltre il tempo e lo spazio Lanza è un esperto di medicina rigenerativa e direttore scientifico della Advanced Cell Technology Company. Prima era conosciuto per la sua vasta ricerca sulle cellule staminali, era anche famoso per diversi esperimenti di successo sulla clonazione di specie animali in via di estinzione. Ma non molto tempo fa, lo scienziato è stato coinvolto dalla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva ha dato vita ad una nuova teoria: quella del biocentrismo. Il biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo. E’ la coscienza che crea l’universo materiale, non il contrario. Lanza indica che la struttura dell’universo stesso, le leggi, le forze e le costanti dell’universo, sembrano essere ottimizzate per la vita. Tutto ciò implica che l’intelligenza esisteva prima della materia. Egli sostiene inoltre che spazio e tempo non sono oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione degli animali. Lanza dice che noi portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, “come le tartarughe con il proprio guscio”, il che significa che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi ancora esistiamo [così come la tartaruga]. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esiste. Esiste solo il pensiero della morte, perché le persone si identificano con il loro corpo. Essi credono che il corpo prima o poi muoia e che la propria coscienza scompaia insieme al corpo fisico. Questo fosse vero se il corpo generasse la coscienza, ma se il corpo riceve la coscienza, allo stesso modo di un decoder che riceve i segnali satellitari, naturalmente, poi, la coscienza non finisce con la morte del veicolo fisico. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori di essa. In altre parole, la coscienza è non-locale. Lanza ritiene inoltre che gli universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto e in un altro continua ad esistere, assorbendo la coscienza che migrò in questo universo. Ciò significa, che una persona morta, durante il viaggio attraverso lo stesso tunnel, non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile dove una volta, lui o lei, abitava, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. E’ quasi come una bambola russa cosmica. Mondi Multipli Questa teoria estremamente controversa di Lanza, ha molti sostenitori inconsapevoli, non solo comuni mortali che vogliono vivere per sempre, ma anche alcuni noti scienziati. Questi sono i fisici e gli astrofisici che tendono a concordare sull’esistenza di mondi paralleli e che suggeriscono la possibilità di universi multipli. Il Multiverso (multi-universo) è un cosiddetto concetto scientifico, che essi difendono. Essi credono che non esistano leggi fisiche che vietino l’esistenza di mondi paralleli. Il primo a sostenerne l’esistenza nel 1895 nel suo racconto The Door in the Wall, fu uno scrittore di fantascienza, HG Wells.Dopo 62 anni, quest’idea è stata sviluppata dal Dr. Hugh Everett nella sua tesi di laurea presso l’Università di Princeton. Si pone in sostanza che, in ogni momento, l’universo si divide in innumerevoli casi simili e successivamente, questi universi “neonati”, si suddividono in un modo simile. In alcuni di questi mondi staremo leggendo questo articolo, in un altro universo staremo guardando la TV. Il fattore scatenante della moltiplicazione di questi mondi sono le nostre azioni, spiega Everett. Se facciamo alcune scelte, subito un universo si divide in due differenti versioni di risultati. Nel 1980, Andrei Linde, scienziato dell’Istituto Lebedev di Fisica, ha sviluppato la teoria di universi multipli. Egli ora, è professore alla Stanford University. Descrizione: PLANCK_FSM_03_Black_copiaLinde ha spiegato: “Lo spazio è costituito da molte sfere di gonfiaggio, che danno origine a sfere simili e quelle, a loro volta, producono altre sfere in numero ancora maggiore e così via all’infinito. Nell’universo, sono distanziati e non sono consapevoli della reciproca esistenza ma rappresentano parti di uno stesso universo fisico”. Descrizione: rcfLa teoria che il nostro universo non sia l’unico è supportata dai dati ricevuti dal telescopio spaziale Planck. Utilizzando i dati, gli scienziati hanno creato una mappa più accurata della radiazione a microonde, la cosiddetta ‘Radiazione Fossile Cosmica di Fondo’, rimasta dall’inizio della formazione del nostro universo. Hanno anche scoperto che l’universo ha un sacco di recessi oscuri rappresentati da alcuni buchi e lacune. Descrizione: rcf2Laura Mersini-Houghton, fisico teorico presso l’Università della Carolina del Nord, insieme con i suoi colleghi sostiene:“Esistono delle anomalie nella radiazione cosmica di fondo, causate dal fatto che il nostro Universo è influenzato da altri universi esistenti nelle vicinanze e i buchi e le lacune sono il risultato diretto degli attacchi contro di noi provenienti da universi limitrofi”. L’ANIMA Quindi, secondo la teoria del neo-biocentrismo, vi è abbondanza di luoghi o di altri universi dove la nostra anima può migrare dopo la morte. Ma esiste l’anima? C’è qualche teoria scientifica sulla coscienza che potrebbe ospitare una simile affermazione? Secondo il dottor Stuart Hameroff, un’esperienza di premorte accade quando l’informazione quantica, che abita nel nostro DNA, lascia il corpo e si disperde nell’universo. Secondo Stuart ed il fisico britannico Sir Roger Penrose, la coscienza risiede nei microtubuli delle cellule cerebrali, che sono i luoghi primari di elaborazione quantistica. Dopo la morte, quest’informazione viene rilasciata dal corpo, il che significa che la nostra coscienza va con esso. Sostengono anche, che l’esperienza della coscienza è il risultato degli effetti della gravità quantica in questi microtubuli, una teoria che hanno definito la riduzione obiettiva orchestrata (Orch-OR): Mi piace · · Promuovi · Condividi

mercoledì 28 maggio 2014

Anche due lavoratori dell'edilizia tra i morti sul lavoro di ieri che salgono a 4

Bolzano 27 maggio 2014 E' morto un edile di 51 anni a san Michele di Appiano, la vittima è rimasta schiacciata da una ruspa e morendo sul colpo. Oristano 27 maggio 2014, E' morto Antonio Cossu un edile di 51 anni mentre stava facendo la manutenzione del carro in un capannone industriale in disuso a Massama, non è morto subito: dopo il colpo alla testa si è rialzato, ha fatto qualche metro, si è seduto ed è spirato in pochi minuti. la violenza con cui il braccio della gru su cui stava lavorando non gli ha lasciato scampo ed è morto subito dopo essersi rialzato.

martedì 27 maggio 2014

Muore Dario Testoni giovane geometra travolto da una frana a Roma. Testoni è morto nel tentativo di salvare un operaio romeno seppellito da uno smottamento. Sono queste vittime i veri eroi del nostro tempo.

Roma 27 maggio 2014 E' morto Dario Testoni geometra di 31 anni. Testoni stava tentando di salvare un operaio romeno rimasto seppellito dalla terra all'interno di una buca assieme ad un altro operaio che i vigili del fuoco sono riusciti a mettere in salvo. Nel primo pomeriggio di oggi erano in corso i lavori in un cantiere in via della stazione di Valle Aurelia: gli operai si trovavano all'interno dello scavo per realizzare un impianto fognario, mentre uno di loro stava manovrando una ruspa. Secondo la ricostruzione della polizia, l'operaio stava lavorando da solo in una buca quando è stato travolto da una frana. A quel punto un altro operaio italiano, di 33 anni, ed il geometra Testoni sono entrati nello scavo per soccorrerlo, ma sono stati investiti in pieno da un altro smottamento. le pareti hanno ceduto all'improvviso ed i tre sono stati seppelliti dalla terra. I vigili del fuoco hanno estratto subito i due operai, risultati coscienti, mentre per il geometra c'è voluto più tempo poiché era coperto da un maggior quantitativo di terra. Quando i pompieri sono poi riusciti ad estrarlo, Testoni era privo di conoscenza. Gli addetti del 118 hanno praticato le manovre di rianimazione, ma purtroppo senza nessun risultato.

Anche un giovane romeno ucciso dal trattore guidato da un collega

Ogliastra 27 maggio Anche la Sardegna continua a pagare un tributo di sangue con gli agricoltori schiacciati dal trattore. Questa volta a morire è un giovane romeno di 26 anni schiacciato dal mezzo guidato da un collega. La tragedia a Cardedu nel pomeriggio in località Musciu all’interno di una azienda agricola. L’intervenuto dei sanitari del “118” di Lanusei non è servito a salvare la vita del giovane. Sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Cardedu che hanno avviato gli accertamenti per stabilire le responsabilità e verificare il rispetto delle norme in materia di lavoro.

L'Emilia Romagna con 24 morti prima tra le regioni nelle morti per infortuni sul lavoro

Forlì 26 maggio 2014 E' morto Cristian fabbri di 43 anni a Villanova di Forlì.E' l'ennesima vittima dovute a schiacciamento dal trattore. E' il secondo tragico incidente, per il conducente di un trattore, nel giro di una settimana fabbri stava tagliando l'erba quando, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, il trattore si è ribaltato nel fosso uccidendolo. Sul posto sono intervenuti 118, vigili del fuoco e polizia. Lunedì scorso, a Modigliana, aveva perso la vita sempre schiacciato dal trattore il 51enne Vittorio Maiolani.

lunedì 26 maggio 2014

Continua la strage di lavoratori di tutte le età.

CAMPOSANO. Sembra che lavorasse in nero Antonio Candilio di, 55 anni, la morte conseguente ad una caduta da una scala mentre aiutava il padrone di casa a ricondizionare una canna fumaria e venendo colpito dal crollo di una parte di arco che stavano costruendo. LECCE 26 maggio E' morto Giovanni Chirivì, di 73 anni. Chirivì è morto folgorato mentre stava eseguendo dei lavori di irrigazione in un podere di sua proprietà alla periferia del paese. La vittima secondo quanto accertato dai carabinieri sarebbe stata causata da un cattivo funzionamento dell'autoclave. PALERMO 26 maggio E' morto Salvatore Mastropaolo. la vittima sarebbe stata investita da una betoniera mentre stava eseguendo lavori di manutenzione stradale. I sanitari del 118, arrivati con l'elisoccorso, hanno potuto solo constatarne il decesso. Sulla tragedia indagano i carabinieri.

Un altro agricoltore schiacciato dal trattore.

25 maggio 2014. anche un agricoltore di 93 anni schiacciato dal trattore. Si tratta di Raffaele Biancale che è morto in provincia di Frosinone. E' incredibile che a un uomo di quell'età si permesso d'andare a guidare "un mostro" con il trattore. E da anni che chiediamo che a una certa età gli agricoltori che guidano un trattore siano sottoposti ad una visita medica d'idoneità. Che si diano incentivi per proteggere le cabine e cinture di sicurezza. ma ci vorrebbe uno Stato forte e un parlamento che pensasse alla vita di chi lavora, ma questo sembra l'ultimo dei problemi di questo parlamento. Ma purtroppo non è così, sono 66 dall'inizio dell'anno gli agricoltori schiacciati dal trattore e 56 dal 28 febbraio il giorno che l'Osservatorio ha mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti. Se poi leggete il posto precedente si rimane allibiti per le omissioni e il cieco egoismo della politica e delle organizzazione di categoria.

domenica 25 maggio 2014

Registriamo altri 4 morti sul lavoro, continua la strage di agricoltori schiacciati dal trattore

Registriamo altri 4 morti sul lavoro. Andrea Rocchelli è morto in Ucraina mentre lavorava come fotografo. Un edile in Campania cadendo da un tetto, un giovane moldavo in Toscana e un agricoltore schiacciato dal trattore in Lombardia. Per approfondimenti mandare mail all'Osservatorio

Solo disattenzione o omicidi "verdi"?

Io credo che leggendo questa mail che un tecnico del settore mi ha mandato si rimane inorriditi e storditi dal contenuto. Migliaia di morti in agricoltura e non sono si potevano salvare se solo avessimo una classe dirigente attenta alla salute e alla vita dei lavoratori. io mi chiedo se non si configurano reati e omissioni da parte degli organi competenti. Eg. Sig. Carlo Soricelli Ho letto sul Fatto Quotidiano il suo l’articolo – Agricoltura record di morti dimenticate -, e le volevo comunicare alcune cose riguardanti questo grave problema. La legge relativa all’installazione dei telai di sicurezza risale al 1/1/1974 e prevedeva che i produttori dotassero i nuovi trattori con il rela- tivo telaio, mentre per i macchine già in circolazione le soluzione erano due: i trattori con parafanghi rotondi dovevano essere rottamati , mentre quelli dotati di parafanghi quadrati , dovevano essere portati in officina, dotati di telaio OMOLOGATO, e quindi passare il collaudo alla Motorizzazione. Per chi acquistava un nuovo trattore era previsto un contributo del 20 per cento al Nord , 40 al Sud, 45 nelle Isole. Ma si opposero le organizzazioni agricole che facendo passare furbescamente una modifica , vanificarono una buona legge. Fecero in modo che i trattori da rottamare potessero essere trattenuti dagli agricoltori e pur non potendo circolare su strada, ( potevano essere sequestrati , in quanto non a norma con la circolazione anche per quanto concerneva i dispositivi di illuminazione , frecce stop ecc.), ma continua- vano ad essere utilizzati in campagna. Questo comportò non soltanto un esborso da parte dello Stato per la rottama- zione ma anche per le migliaia di pensioni di invalidità corrisposte, senza contare i drammi delle famiglie per le persone morte dal 74 ad oggi. Spero di esserle stato utile , e si mi vuole contattare per ulteriori informazioni: Gent.le Sig. Soricelli Ho ricevuto la sua risposta e le confermo che il Fatto Quotidiano ha citato L’Osservatorio , con il quale attraverso Internet ho potuto trovare il suo sito. Tornando al problema della sicurezza, la informo anche che ai trattori destinati a rottamazione potessero essere ( tolte le ruote ) alloggiati in appositi basa- menti , presso canali o corsi d’acqua, per irrigazione dei campi. E fin qui la cosa poteva avere un suo senso, qualcuno effettivamente li utilizzò in questo modo, altri dotati di italica fantasia, per risparmiare, si costruirono dei telai casalinghi con profilati di metallo assolutamente inadatti a reggere il peso del trattore in caso di ribaltamento , altri ancora continuarono tranquillamente ad utilizzarli non soltanto nei campi , ma pure su strada , incuranti del pericolo per sé ma anche per gli altri. Posso confermarle una grande quantità di incidenti stradali con invalidità permanenti o perdite di vite ( molti con la moto ) a causa di apparecchiature di illuminazione notturna insufficienti. Per non parlare dei trattori snodati , destinati ad essere utilizzati in pianura ed essenzialmente nelle serre , per poter manovrare in spazi ristretti, ma impiegati anche in collina su terreni scoscesi ed argillosi , che specialmente dopo una pioggia, per un (effetto saponetta ) perdono aderenza e diventano incontrollabili, e non ci sono telai di sicurezza che tengano. Prossimamente le manderò altre mail su motozappe e motocoltivatori e una che riguarda l’utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura ( altra strage che quasi nes-suno conosce). Mi chiede di pubblicarmi sul suo blog , ok per me và bene , cortesemente ometta soltanto via e numero civico. Per il momento le porgo i miei più distinti saluti.

mercoledì 21 maggio 2014

Martina si ricordi che Lei è il Ministro delle Politiche Agricole e che avrebbe il dovere di tutelare la vita di chi lavora la terra. Vada a Leggere quello che le ho scritto il 28 febbraio.

Anche oggi dobbiamo piangere la morte di tre persone. Un lavoratore è morto in Veneto per essere stato travolto da un cumulo di terra scavata con l'escavatore. La vittima è Roberto Michielon di 47 anni che è stato travolto assieme al cugino mentre stava posando dei tubi in un vigneto. La seconda vittima è un imprenditore di 82 anni a Taranto: era salito alla sua età su un ponteggio per controllare dei lavori quando è caduto. anche in questo caso c'è da chiedersi se il ponteggio era a norma. La terza vittima è un agricoltore di 50 anni morto schiacciato dal trattore in provincia di Benevento, e con questa vittima sono 51 gli agricoltori schiacciati dal trattore da quando abbiamo mandato il 28 febbraio una mail d'intervenire immediatamente per la probabile imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore al Primo Ministro Renzi, Al Ministro del Lavoro Poletti, così solerte a istituzionalizzare il precariato con la legge che chiamiamo appunto "Poletti", perchè così tutti si ricordino di quello che ha combinato alle nuove generazioni,e al Ministro Martina che dovrebbe per prima cosa avere a cuore la tutela della vita di chi lavora la terra, ricordandogli che è il Ministro delle Politiche Agricole, se se ne fosse dimenticato. Dal 1° gennaio sono 61 gli agricoltori morti così tragicamente e con gli altri morti in agricoltura questa categoria dimenticata arriva al 40% di tutti i morti sui luoghi di lavoro in Italia.
Oggi è' stata per me una grande soddisfazione e un onore essere intervistato a casa mia dal giornalisita dela RAI Santo Della Volpe sulle morti sul lavoro. Santo è rimasto uno dei pochi che fa ancora inchiese sulle problematiche dei lavoratori in modo continuativo e praticamente da sempre, e non in modo strumentale come fanno tanti che si occupano di queste tragedie solo quando ci sono casi eclatanti che suscitano l'emozione dell'opinione pubblica, per poi dimenticarsi che in tanti muoiono ogni giorno nella totale indifferenza della politica e dei media.Grazie Santo per quello che fai

Morto un agricoltore schiacciato dal trattore a poche centinaia di metri da casa mia, a Ceretolo di Casalecchio di Reno

Purtroppo apprendo della morte di un altro agricoltore schiacciato dal trattore, e questa volta a poche centinaia di metri da casa mia.Si tratta di Nello Falchieri di 87 anni, morto dopo 4 giorni d'agonia, a questi occorre aggiungere nella giornata di ieri altri tre agricoltori morti così atrocemente. Da anni chiedo di fare interventi mirati contro queste tragedie, di fare informazione sulla pericolosità del mezzo, di dare incentivi per la protezione delle cabine e cinture sui vecchi trattori, di sottoporre ad una certa età a visita medica per chi utilizza questo mezzo pericolosissimo. Ma niente, ti trovi sempre e comunque a sbattere contro un muro di gomma. Dalla mail a Renzi, Poletti e Martina del 28 febbraio sono morti 50 agricoltori schiacciati dal trattore e dall'inizio dell'anno 60. Una strage continua nell'indifferenza generale della politica locale e nazionale. A volte ti prende un cupio dissolvi dovuto all'impotenza di poter fare qualcosa di concreto contro queste tragedie che non siano solo denunce. E la mia regione, quella che viene considerata tra le più civili d'Italia ha il triste primato con 22 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno.

martedì 20 maggio 2014

registriamo 5 morti sul lavoro anche oggi: 3 in agricoltura, uno nell'industria e uno nell'edilizia

Vicenza 20 maggio 2014 E' morto Claudio Grossele di 45 anni. Grossele che aveva le funzioni di capo reparto, è morto dopo essere rimasto coinvolto in un infortunio sul lavoro ieri in una ditta metalmeccanica di Rosà. Sembra che la vittima sia rimasta colpita da una lamiera scagliata a grande velocità da una pressa. Soccorso dal Suem 118, le sue condizioni sono sembrate subito molto gravi. Dopo alcune ore di agonia, il lavoratore è deceduto. Sul posto anche lo Spisal ed i carabinieri per i rilievi del caso. Altri 3 agricoltori sono stati schiacciati dal trattore in questa giornata. Le tragedie in Emilia romagna, in Liguria e in sicilia. Arriviamo così a contare 49 morti da quando l'osservatorio ha mandata il 28 febbraio un'accorata mail a Renzi, Poletti e Martina per lanciare l'allarme e fare una campagna d'informazione per l'imminente strage che da lì a pochi giorni sarebbe ricominciata, purtroppo nulla è stato fatto e credo che se un governo non s'interessa dell'incolumità dei propri lavoratori dovrebbe andare a casa....... Dall'inizio dell'anno sono già 59 gli agricoltori morti così tragicamente e con le altre morti in agricoltura questa categoria arriva al 40% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Anche un povero giovane di 24 anni è morto dopo una settimana d'agonia in provincia di isernia cadendo dal tetto di un capannone. La famiglia del giovane ha permesso l'espianto degli organi. ma che tristezza pensare che un giovane deve morire così precocemente per un infortunio sul lavoro

lunedì 19 maggio 2014

Un altro lavoratore morto in un cantiere autostradale

A3 E' morto Antonio de Luca di 39 anni. La tragedia nel pomeriggio, intorno alle 17.00, a Lauria. De Luca stava lavorando in uno dei cantieri collegati all'A3. L'incidente è avvenuto in una galleria Serra Rotonda, in direzione Reggio Calabria. De Luca - secondo quanto reso noto dall’Anas - è stato travolto dall’armatura metallica già montata per il getto del rivestimento definitivo della galleria». Sul posto sono ancora a lavoro i Vigili del fuoco e personale del 118 di Basilicata: è già stata aperta un’inchiesta giudiziaria sull'incidente. Quest'ennnesima tragedia in un luogo poco distante dalla galleria Renazza dove il 30 marzo scorso perse la vita un altro lavoratore.

domenica 18 maggio 2014

E' morto Alessandro Di Trapani, l'operaio rimasto ustionato in un incendio su una nave in manutenzione nel porto di Palermo

Palermo 17 maggio 2014. E’ morto nell'ospedale civico di Palermo Alessandro Di Trapani, l'operaio rimasto ustionato giorni fa nell'incendio divampato su una nave nel porto di Palermo, la nave era in bacino per interventi di manutenzione.

sabato 17 maggio 2014

Un altro morto provocato dal trattore

parma 16 maggio E' morto un agricoltore di 75 anni schiacciato dalla macchina con cui stava imballano il fieno. La tragedia a Samboseto di Busseto. Secondo una prima ricostruzione, l'agricoltore sarebbe caduto dal trattore all'indietro finendo nella maglie della macchina imballatrice, che lo hanno schiacciato, uccidendolo sul colpo. E' intervenuto l'elicottero del 118 e i vigili del Fuoco ma per l'agricoltore non c'era già più nulla da fare. Indagano Cc e Medicina del lavoro.

venerdì 16 maggio 2014

Il silenzio assassino della politica. la terra è impregnata del sangue dei nostri agricoltori

parlano..parlano e fanno propaganda, ma mai un intervento concreto per le morti in agricoltura Ennesima mail a Petrini, Renzi, Martina, Poletti e Repubblica IL SILENZIO ASSASSINO DELLA POLITICA, LA TERRA E' IMPREGNATA DEL SANGUE DEI NOSTRI AGRICOLTORI Leggo con molto fastidio quello che ha scritto il Ministro Martina su Repubblica e quello che ha scritto anche il buon Carlo Petrini, si preoccupano di aspetti importanti dell'agricoltura, ma trascurano quello più importante: la vita di chi sulla terra ci lavora. E' una strage continua che non cessa mai e che vede come protagonisti dell'indifferenza tutti i governo che si sono succeduti in questi anni. A Petrini mandai 8/3/2010 un elenco delle centinaia di morti in agricoltura negli anni 2008/2009/2010. Una lista sconvolgente, C'era allora il ministro Zaia. Ma mai si è degnato di fare qualche intervento a favore di queste vittime. La maggioranza dei morti in agricoltura sono dovuti al trattore che si ribalta e basterebbe poco per salvare tante vite. Ancora adesso è così,il solito silenzio assassino da parte di tutti.Il 28 febbraio di quest'anno come curatore dell'Osservatorio ho mandato una mail al Primo Ministro Renzi, al Ministro del lavoro Poletti e al Ministro Martina, pregandoli di fare almeno una campagna di sensibilizzazione attraverso i media per il pericolo che corrono gli agricoltori che guidano questo "mostro" che uccide con un'estrema facilità. Sapevo che dopo pochi giorni sarebbe ricominciata la strage. Dal 9 di marzo 2014 sono morti schiacciati dal trattore 44 agricoltori e 54 dall'inizio dell'anno, ma nulla dicono per queste tragedie. La terra, e le coscienze di chi ci governa e di chi si fa tanta propaganda come Carlo Petrini, sono impregnate del sangue di queste povere vittime dell'indifferenza. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Qui sotto la mail del 2010 inviata a Carlo Petrini con l'elenco dei morti in agricoltura e quella del 9 marzo 2014 inviata a Martina, ministro dell'indifferenza verso la vita chi lavora la terra. 8 /3/2010 Buongiorno Dott. Petrini, sono il metalmeccanico in pensione e maestro d'arte naive Carlo Soricelli, dopo la tragedia della Thyssen, che tanto mi colpì per la tragicità di quelle morti collettive, mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in tepo reale i morti per infortuni sul lavoro. Dal 1 gennaio 2008 ho cominciato questo lavoro volontario che m'impegna diverse ore al giorno. Alla fine del 2008 ero in grado di elaborare, con l'aiuto di mio figlio, delle tabelle excell con: identità, luogo e data della tragedia, professione, età e nazionalità delle vittime. Di questa tragica conta credo che non mi sia sfuggita neppure una vittima. Sia nel 2008 che nel 2009 risulta che la categoria che muore di più è quella degli agricoltori con quasi il 30% delle vittimi sul totale e questo purtroppo non viene mai sufficientemente evidenziato. Sui morti per infortuni sul lavoro i media fanno una grande confusione: inseriscono tra le vittime per infortuni sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade in itinere. L'INAIL lo fa (GIUSTAMENTE) per ragioni contributive ma questo genera confusione e non permette di adottare misure di prevenzione sia per i lavoratori morti per infortuni sul lavoro, sia per quelli morti per le strade. Se si separano queste morti risulta quella terribile percentuale del 30% di contadini morti sul totale dei morti per infortuni sul lavoro. Questi lavoratori muoiono quasi tutti (90%) in tarda età schiacciati dagli obsoleti trattori che guidano, che non hanno protezioni adeguate in caso di ribaltamento. Basterebbe poco per salvarne tanti, un'informazione corretta del pericolo che corrono e la rottamazione dei vecchi mezzi. Alle persone che hanno un pò di sensibilità vengono i brividi quando vedono questa interminabile lista, di quasi 400, che c'è qui sotto, degli agricoltori morti per infortuni sul lavoro, che, per regioni di privacy ho dovuto ricordare solo col nome. DALL'ELEABORAZIONE DELLE MIE TABELLE EXCELL RISULTA EVIDENTE CHE GLI AGRICOLTORI HANNO DOVUTO RIMANDARE I LAVORI ALL'APERTO IN QUESTI PRIMA DUE MESI DELL'ANNO E CHE CON L'ARRIVO DEL BEL TEMPO CI SARA' ANCHE QUEST'ANNO UN'AUTENTICA STRAGE IN QUESTA CATEGORIA (E IN QUELLA DEGLI EDILI). L'ANNO SCORSO MANDAI AL MINISTRO ZAIA UN'ACCORATA MAIL SULLA POSSIBILITA' DI UNA STRAGE DI AGRICOLTORI, MA PURTROPPO NON SI DEGNO' NEPPURE DI RISPONDERMI. COSI' GLI AGRICOLTORI MORIRONO A CENTINAIA COME VITTIME SACRIFICALI DELL'INDIFFERENZA. Spero in un suo intervento che possa allertare questa categoria così dimenticata. Con stima Carlo Soricelli http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Da: Carlo Soricelli [mailto:carlo.soricelli@gmail.com] Inviato: venerdì 28 febbraio 2014 18:42 A: matteo@governo.it; segrgabinetto@lavoro.gov.it; webmaster@politicheagricole.it Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina, Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e Sig.ri Ministri del lavoro Giuliano Poletti e delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il nuovo governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente. L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è aperto dal 1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno si parla di favolose diminuzioni dei decessi, ma noi, che registriamo tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo. Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto di riferimento con centinaia di migliaia di visitatori in Italia e non solo (questa settimana oltre 600 accessi dagli Stati Uniti e 400 della Germania), per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie, che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili, Ma si è continuato a prendere per buoni i dati ufficiali che sono sempre sottostimati a causa di un monitoraggio parziale. Tutti gli anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai trattori che guidano, nella totale indifferenza della politica, e soprattutto da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al lavoro. Gli agricoltori deceduti schiacciati dal trattore sono stati 127 nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione di cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto sui vecchi trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti. Tra poco arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage se non si interverrà immediatamente- Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi sul lavoro, che ci vede primi in Europa. D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Cordiali saluti. Carlo Soricelli Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Report morti sul lavoro gennaio-febbraio 2014 Nei primi due mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 63 lavoratori, tutti documentati. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 130 morti. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto ai primi due mesi del 2013 è del 3,2 %. In edilizia sono morti il 28,3% sul totale. Nel comparto agricolo il 20,5% . Il 10% nell’autotrasporto. Nell’industria il 10%. Percentualmente per ora sono distribuiti in eguale numero in tutte le fasce d’età. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 20% e i romeni , come tutti gli anni, sono i più numerosi. A guidare questa triste classifica è il Lazio con già 9 morti, con la provincia di Roma che registra 4 morti, Rieti e Viterbo 2 e Frosinone 1. Segue la Sicilia con 6 morti con la provincia di Trapani e Messina 2 morti, Toscana 5 morti, Provincia di Firenze 2 morti. Poi la Lombardia, Il Veneto, L’Emilia Romagna e la Puglia 4 morti. Trentino Alto Adige, Piemonte 3 morti. Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Liguria, Abruzzo, Campania e Calabria 2 morti. Sardegna 1 morto. Come tutti gli anni con l’arrivo del bel tempo comincerà la strage di agricoltori. Non mi risulta siano stati fatti interventi da parte del parlamento per alleviare questa autentica carneficina che con poche risorse e interventi mirati si potrebbe ridurre drasticamente.

martedì 13 maggio 2014

E' morto un operaio albanese di 35 anni cadendo da un ponteggio a Mondovìe

CUNEO, 13 MAGGIO E' morto un operaio albanese di 35 anni cadendo dall'alto. La tragedia a Mondovì, il povero operaio si trovava sul ponteggio di un cantiere quando è caduto da un'altezza di oltre 10 metri morendo solo dopo pochi minuti.

domenica 11 maggio 2014

Un altro agricoltore morto atrocemente schiacciato dal trattore

Arezzo, 11 maggio 2014 E' morto Armando Mobilia, un boscaiolo di 59 anni. Mobilia stava lavorando nella zona di Sinalunga, in località Farnetella quando con il trattore che trainava un altro mezzo su ruote si è ribaltato uccidendolo sul colpo. Siamo già a 52 agricoltori morti dall'inizio dell'anno schiacciati dal trattore e 42 da quando il 9 marzo abbiamo lanciato l'allarme a Renzi, Poletti e Martina sull'imminente strage. Da quel giorno sono morti 42 agricoltori in questo modo orrendo. Ma niente si muove anche sotto questo governo

sabato 10 maggio 2014

E' morto Enrico Gaspari a Ravenna

Ravenna 10 maggio 2014 E' morto Enrico Gaspari di 59 anni. gaspari stava scendendo dall’escavatore, nel farlo sembra sia rimasto impigliato in una leva, finendo per cadere a terra dall'altezza di un metro che però gli è stato fatale. Si è rialzato per poi ricadere a terra, l'intervento immediato di un'ambulanza che lo ha portato d’urgenza all’ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna dove, in considerazione del quadro clinico critico, i medici lo hanno sottoposto ad un intervento chirurgico che però non gli ha salvato la vita.

Anche il 9 di maggio sono morti tre lavoratori sui luoghi di lavoro. Due sono gli agricoltori schiacciati dal trattore e un operaio sull'A16 Napoli-Canosa

Continua la strage di agricoltori schiacciati dal trattore, questa volta a perdere la vita con questo "mostro", soprattutto alimentato dall'indifferenza, ci sono due lavoratori della terra.Un agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Benevento e un altro in provincia di Potenza. a queste due vittime occorre aggiungerne un'altra. un operaio è stato ucciso in un cantiere da un'automobilista sull'autostrada Napoli-Canosa.

venerdì 9 maggio 2014

Con Di Pietro a Casalecchio di Reno

oggi Di Pietro è venuto a Casalecchio di Reno, ci sono le elezioni comunali assieme alle Europee. Gli ho consegnato tutta la documentazione inerente alle morti sul lavoro e la sottovalutazione del triste fenomeno che ormai sanno tutti che è sottostimato. Speriamo che faccia qualcosa e sensibilizzi la politica verso queste tragedie che sono dovute soprattutto all'indifferenza da parte di chi ci governa .

giovedì 8 maggio 2014

Muore un altro lavoratore a Molfetta in provincia di Bari

Bari 8 maggio 2014 E' morto Pasquale Soldano di 44 anni. La vittima è morta sul lavoro questa mattina nella zona industriale di Molfetta. Soldano stava scaricando 300 quintali di fertilizzanti dal proprio Tir di 18 metri, all'interno dell'azienda ILSA Mediterraneo, un'azienda di Verona che produce e vende concimi organici e organo minerali, quando è stato schiacciato dalle ali metalliche del camion rimanendo schiacciato tra il camion e una ruota, rimanendo ucciso sul colpo. Sono in corso le indagini per capire le cause della tragedia.

martedì 6 maggio 2014

Una storia incredibile degna di un romanzo d'orrore di fino ottocento quella capitata a Mario Gagliano un operaio morto per infortunio sul lavoro in provincia di Varese

Varese 5 maggio 2014 E' morto mario Gagliano. Leggete questa incredibile storia di un lavoratore che fa il turno notturno da solo, che muore per infortunio sul lavoro che viene dato per disperso e per poi essere ritrovato sotto un macchinario molte ore dopo aver finito il suo turno di notte da un compagno di lavoro. E' successo per davvero in questo Paese dove i lavoratori sono ormai trattati come merce. E' capitato a Mario Gagliano, il 57enne dato oggi per disperso. Gagliano lunedì 5 maggio, si era recato al lavoro in un'azienda tessile di Olgiate Olona, per motivazioni ancora da chiarire, sarebbe rimasto incastrato nei meccanismi della macchina su cui stava lavorando. Solo dopo moltissime ore il ritrovamento: il corpo è stato scoperto da un compagno di lavoro che ha subito lanciato l'allarme. Sconvolta la famiglia, che approfondirà la questione sulle misure di sicurezza all'interno dell'azienda, e che afferma «Mario avrebbe fatto il turno di notte da solo». Possiamo dire che è una storia terribile e che con l'aumento del precariato e la libertà di licenziamento, con nuove leggi, che vede come massimo artefice un ex dirigente di cooperativa queste tragedie aumenteranno a dismisura? SI VUOLE DISTRUGGERE IL SINDACATO del quale ci renderemo conto dell'importanza quando non conterà più niente. registriamo inoltre la morte di un altro agricoltore schiacciato dal trattore in Puglia

domenica 4 maggio 2014

Muore un edile polacco in provincia di Terni

Terni 3 maggio 2014 E' morto un edile polacco di 49 anni oggi a Toscolano, frazione di Avigliano Umbro. La vittima è un operaio polacco di 49 anni residente ad Avigliano. Secondo quanto accertato dai carabinieri di Amelia la vittima stava svolgendo alcuni lavori edili all'interno di un'abitazione privata ed è caduta da un'impalcatura alta circa tre metri, Inutili i soccorsi del 118, chiamato dal padrone di casa: l'operaio è deceduto sul colpo. Tra le prime ipotesi dei militari c'è il cedimento dell'impalcatura ma ulteriori accertamenti della tragedia e sono svolti dai carabinieri della stazione di Montecastrilli e da personale dell'Asl. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Terni Raffaele Pesiri.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?