Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane(escluso itinere), con l'indenza sulla popolazione, ci sono anche i morti non assicurati a INAIL e in nero. Sono i morti dall'inizio dell'anno al 7 settembre. Dalle peggiori in nero
Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 29 dicembre 2012

Muore un bambino di 4 anni schiacciato da un escavatore in manovra in un cortile

MODENA, 31 DIC Un agricoltore di 81 anni e' morto schiacciato dal trattore a Missano di Zocca. La tragedia alle 14.30. Dalle prime ricostruzioni la vittima, un pensionato del posto, sarebbe stata travolta dal mezzo mentre lavorava su un terreno, probabilmente in pendenza. Sono intervenuti l'Elisoccorso, il 118 e i carabinieri. Ogni tentativo di rianimare l'anziano e' stato vano. 27 dicembre Tragedia in Trentino Alto Adige a Pinzolo. Un bambino di 4 anni è morto schiacciato da un escavatore nel piazzale della ditta del padre a Pinzolo, Secondo una prima ricostruzione, a manovrare il mezzo ci sarebbe stato un parente del bimbo. E' intervenuta un'eliambulanza con medico a bordo, il quale ha tentato inutilmente di rianimarlo ma è deceduto sul colpo. abbiamo voluto inserire questo bambino, non tra i morti per infortuni sul lavoro,ma per ricordare quante vittime innocenti muoiono in varie circostanze se non si adottano tutte le misure sulla Sicurezza del lavoro

venerdì 28 dicembre 2012

La Lombardia ha già superato del 2,5% i morti sui luoghi di lavoro del 2011

Arezzo 28 dicembre E' morto Luigi Coppola investito da un furgone mentre lavorava sulla strada riparando delle buche. la tragedia questa mattina questa mattina alle 8.30 nella frazione di Ruscello. Da una prima ricostruzione, il furgone, dopo aver travolto l'operaio, ha anche tamponato violentemente il mezzo del Comune. Sono 38 i morti sui luoghi di lavoro in Toscana nel 2012. Varese E' morto dopo una settimana l'operaio moldavo di 49 anni che era caduto da un ponteggio a Ferno, risalente al 20 dicembre scorso. Il decesso è avvenuto all'ospedale di Circolo di Varese, dove il muratore era ricoverato da una settimana, con un esteso ematoma al cervello che lasciava poche speranze di recupero. La vittima lavorava in un'azienda in sub appalto per l'azienda di Turbigo responsabile del cantiere allestito all'interno di un capannone.

Votiamo alle primarie del PD il Senatore Paolo Nerozzi che ci ha sempre dato una mano con l'Osservatorio

Domenica ci saranno le primarie del PD e senza nessun ombra di dubbio voterò per Paolo Nerozzi per l'ottimo lavoro che ha fatto come Vice Presidente della Commissione morti sul lavoro del Senato e per la collaborazione che ha sempre datonella sua veste all'Osservatorio Indipendente di Bologna di cui sono l'ideatore e curatore. E poi viene dal mondo del lavoro e dal Sindacato (CGIL) e io faccio parte del "Comitato per portare in massa i lavoratori in Parlamento nelle prossime elezioni". consiglio agli amici bolognesi di votarlo in queste primarie.

domenica 23 dicembre 2012

E' morto a 26 anni diego Colosio travolto da una pala della sua escavatrice

Bergamo 22 dicembre e' morto Diego Colosio di soli 26 anni.Il giovane è morto nel Basso Sebino dopo essere stato investito dalla pala della sua escavatrice. LLa tragedia in una cascina in località Spondelle Secondo le prime ricostruzione dei Carabinieri, Colosio era nel cortile di casa a riparare una piccola escavatrice quando la pala ha ceduto, travolgendolo. Le cause dell’incidente sono però ancora in fase di accertamento. A ritrovare il corpo senza vita del giovane è stato un vicino, residente in una cascina poco lontana. Sul posto insieme ai Carabinieri della stazione di Tavernola anche l’elisoccorso e il medico dell’Asl. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare la morte. SONO 15 I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO IN PROVINCIA DI BERGAMO DALL'INZIO DELL'ANNO E 79 IN LOMBARDIA CHE SUPERA IN QUESTO MOMENTO I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO DEL 2011 CHE SONO STATI 78

venerdì 21 dicembre 2012

Slovacchia E' morto Nicolae Hart, 51 anni, romeno, residente a Thiene

Slovacchia E' morto Nicolae Hart, 51 anni, romeno, residente a Thiene. Hart ha perso la vita el pomeriggio di ieri in un grave incidente sul lavoro: secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe rimasto schiacciato proprio dal macchinario che stava sistemando.

giovedì 20 dicembre 2012

E' morto nel salernitano massimo robustelli di 41 anni a causa di un'esplosione di una bombola

SALERNO 20 dicembre È Morto Massimo Robustelli, 41 anni. Robustelli era il titolare della ditta individuale che si occupava di impianti di riscaldamento e climatizzazione stando alle prime ricostruzioni un operaio era intento a effettuare una saldatura quando una bombola, contenente una miscela di ossigeno e acetilene, è esplosa. Oltre alla vittima ci sono stati altri 3 feriti che non sono in pericolo di vita.

mercoledì 19 dicembre 2012

Un altro morto in provincia di Torino

Torino E' morto un operaio di 53 anni di cui non si conosce ancora la nazionalità cda circa 7 metri d'altezza da un ponteggio e morendo sul colpo. La tragedia a Scalenghe e la vittima è un operaio ternano è deceduto stamattina a Scalenghe, mentre stava lavorando in un cantiere edile per una ditta umbra di cui è dipendente. Sul posto sono intervenuti l'elisoccorso del 118, i cui medici hanno constatato il decesso, i carabinieri e lo Spresal dell'Asl di zona, a cui competeranno le indagini. La provincia di Torino risulta seconda in Italia come numero di morti sui luoghi di lavoro dopo la provincia di Brescia.

dopo le primarie del PD auspichiamo la ricandidatura del Vice Presidente della Commissione morti sul lavoro del Senato del Senatore Paolo Nerozzi

Come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com, che vorrei ricordare alla politica locale bolognese e alle Istituzioni Regionali emiliane, che sono gli unici che ignorano l'importanza che ha assunto a livello nazionale questo osservatorio per gli italiani che cercano notizie in tempo reale su questo triste e incivile fenomeno. Io personalmente e l'Osservatorio formato solo da volontari, è primo in Italia nel Web per anzianità e numero di contatti (oltre 700.000), siamo molto contenti della ricandidatura del senatore Paolo Nerozzi per le prossime elezioni politiche. La CGIL, (a cui sono iscritto) e il Segretario CGIL Gruppi hanno fatto un'ottima scelta di ricandidarlo. In questi 5 anni di monitoraggio delle vittime e delle continue denunce per la sottovalutazione del fenomeno, abbiamo trovato nel Senatore Paolo Nerozzi, Vice presidente della Commissione Morti sul Lavoro, un ottimo interlocutore che ha aiutato l'Osservatorio con una continua collaborazione per chiarire molti aspetti e situazioni, soprattutto sul numero di morti, che le statistiche ufficiali sottovalutano tutti gli anni per il monitoraggio parziale che fanno delle vittime. Ciò fa avere una visione distorta ai cittadini sull'entità di queste tragedie che vorrei ricordare sono in triplo della Germania, nonostante quel paese abbia 20 milioni d’abitanti in più e che sia molto più industrializzato. Ciò fa sottovalutare il fenomeno che andrebbe affrontato con la massima fermezza. Alla CGIL, una forza democratica importantissima rimprovero però di non scendere in campo massicciamente e con la forza di cui è disponibile, per portare in parlamento le sue donne e i suoi uomini migliori e le lavoratrici e i lavoratori più preparati. Anche a leggere i giornali di oggi risulta evidente che le proposte complessive dei partiti (SEL e PD) e le auto candidature in quei partiti, che purtroppo la situazione complessiva nella prossima legislatura sarà simile all'attuale. Che il mondo del lavoro non sarà praticamente rappresentato. Su 945 eletti in parlamento in questa legislatura ci sono solo 4 operai, alcuni sindacalisti e 27 impiegati. Praticamente il mondo del lavoro dipendente, i precari, i disoccupati, gli studenti e pensionanti non avranno nessuna rappresentanza diretta. Un parlamento di CLASSE E questo è una vergogna. Ed è per questo che abbiamo creato un comitato di cittadini contro questa autentica anomalia democratica. Non vogliano un parlamento che non rappresenta decine di milioni di lavoratori. Certo che se quello che si sta delineando sarà confermato ci sarà, anche con il nostro appoggio un'annullamento in massa delle schede elettorali.Carlo Soricelli

E' morto eros vadovotti un cavatore di marmo in provincia di sondrio

Sondrio 19 dicembre E' morto Eros Vedovatti di45 anni. Vedovatti un cavatore, ha perso la vita per le gravi ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto in una cava della località Sabbionaccio, nella frazione in quota di San Giuseppe. La vittima secondo la prima ricostruzione dell'accaduto da parte di carabinieri e ispettori Asl, era impegnato a perforare un blocco di marmo ma il cappuccio della sua felpa sembra sia rimasto impigliato in un macchinario che lo avrebbe scaraventato contro il blocco di marmo. Il lavoratore + stato trasportato in gravi condizioni al'ospedale di Sondrio dove però è spirato

venerdì 14 dicembre 2012

Di Vincenzo Luccarelli Bilancio dei morti sul lavoro da gennaio a novembre 2012

Pubblicato il 14 dic 2012 da Vincenzo Lucarelli Il quadro che si prospetta attraverso la lettura dei dati relativi ai morti sul lavoro nei primi undici mesi di quest’anno (forniti dallo specifico Osservatorio Indipendente di Bologna), evidenzia una situazione non ancora esaustiva, complessivamente parlando. Per il fatto che, da gennaio a novembre gli infortuni sul lavoro sono stati 587, mentre quelli in itinere 513. A cui andrebbero aggiunti 3860 incidenti sulle strade e quelli, non ancora identificati, nell’ ambiente domestico. Tuttavia, il lavoro dell’Osservatorio di Bologna, come sempre, è utile. Persino prezioso, perché al dato numerico di 587 + 513 si somma il raffronto con gli abitanti, con le regioni e le categorie esaminati. Financo con alcune significative percentuali di accadimento, da cui salta fuori, per esempio, che il 35,5% delle vittime documentate appartengono all’agricoltura per cause prevalenti addebitate allo schiacciamento nell’uso dei trattori. Segue l’edilizia, con il 28,4% sul totale, con cadute dall’alto delle impalcature. Mentre, l’industria vera e propria registra una percentuale pari all’11,8%, a cui ha concorso il terremoto dell’Emilia Romagna. I servizi, invece, non sono andati al di là del 5,8%. Altri, come il settore dell’autotrasporto nel suo insieme si attesta al 6,6%. Per conto suo (visto l’impiego bellico all’estero) và l’Esercito con il 2,7%. E, come elemento non proprio di curiosità, il 3% dei morti sul lavoro è appannaggio degli stranieri, inclusi i lavoratori extra-comunitari. Quanto all’età delle vittime, il 4,9% denuncia meno di 29 anni. Il 14,1% è riservato alla fascia di età tra 30 e 39 anni, il 24,48% tra 40 e 49 anni. Mentre dai 50 ai 59 anni la percentuale si ferma al 15,7%, per salire al 45% tra i 60 e i 69 anni e, oltre i 70 anni, si ferma al 12,8%. Nella classifica delle regioni a rischio infortuni sul lavoro, i primi posti sono occupati dal Trentino Alto Adige, dall’Abruzzo, dalla Val d’Aosta, dalla Calabria e dall’Emilia Romagna. Lazio, Puglia e Campania chiudono la classifica. Se questo è quanto viene specificato nella sua analisi da Carlo Soricelli (Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna) nel merito del rapporto tra morti e popolazione residente, una considerazione, niente affatto estemporanea, sorge spontanea. Ossia che lavoro e salute, in una situazione economica come l’attuale, non collimano alla luce del fallimento fin qui registrato dagli indicatori di ripresa e sviluppo. A cui si relazionano tempi troppo poco ordinari. Non a caso, dopo un’emergenza finanziaria e occupazionale che si trascina da oltre 4 anni, la turbolenza inesausta ha finito per legarsi alle inquietudini prevalenti nella società italiana. Fino a ritardare l’uscita dal tunnel, più volte evocata recentemente in sede internazionale e nazionale. Stando così le cose, la prevenzione diventa ipotetica, perché da una parte si continua a morire di lavoro e, dall’altra, si muore anche per assenza di lavoro. Emblematico, a riguardo, il binomio tra salute e lavoro, così come è saltato fuori di recente a proposito del caso ILVA di Taranto. Infatti, (come sottolinea il Corriere della Sera a pagina 32 del 3 dicembre 2012) “chi aveva salutato l’istallazione del maggior complesso siderurgico europeo, vede ora un contesto stravolto nel suo tessuto sociale”. Qui, prosegue il Corriere della Sera, “la siderurgia ha rubato la manodopera alla campagna, alla pesca, alle botteghe artigiane e, di fatto, ha lasciato sul territorio veleni, diossina, polveri ed acidi”. Per non parlare “della tromba d’aria dei giorni scorsi, quasi che gli Dei abbiamo voltato per sempre le spalle ai tarantini”. Detto questo, che fare? Ovviamente, non c’è da stare allegri anche se bisogna rimboccarsi le maniche e tentare una conciliazione con l’inconciliabile, laddove taluni protagonisti e attori della vicenda (senza escludere i politici e i governanti di ieri e di oggi) hanno accumulato molti torti e poche ragioni da vendere. Incluse le disillusioni prodotte dal vivere quotidiano di un mondo che si pensava perfetto. Come se la scienza contemporanea da sola avesse trovato il modo di realizzare un desiderio che “l’umanità (Corsera 25/9/2012) coltiva da millenni”. Rappresentata “dall’eliminazione dell’incertezza e del rischio per le nostre vite”. Che “fanno parte come un tutt’uno con l’esistenza umana”. D’altra parte, dall’epistolario tra lettori e giornali, emerge che “lavoro vivo e lavoro morto, distinguevano gli studiosi della condizione operaia”. “Lavoro vivo quello degli uomini per la fatica che affrontavano, lavoro morto quello delle macchine e degli opifici”. Condizione, quindi, contraddittoria tra lavoro e salute, quasi una catena moderna, che blocca ogni iniziativa di prevenzione, di risanamento ambientale e di ripresa produttiva.

giovedì 13 dicembre 2012

Muoiono due autotrasportatori nel ferrarese

Ferrara, 12 dicembre. Due camionisti sono morti in uno scontro tra tir sulla strada statale Romea, a Comacchio. Secondo le prime ricostruzioni della polizia stradale, i due camion viaggiavano in direzioni opposte quando uno dei due ha invaso la corsia opposta scontrandosi con il tir che veniva dall'altro senso di marcia. Squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per tentare di estrarre i corpi dei due conducenti incastrati nelle lamiere. Sono in corso indagini per accertare le cause della tragedia. A causa dell'incidente la strada e' stata chiusa al traffico. Sono già 11 i morti in provincia di Ferrara sui luoghi di lavoro e 62 in Emilia Romagna che si conferma la regione con più vittime sui luoghi di lavoro in rapporto alla popolazione

mercoledì 12 dicembre 2012

Anche oggi 4 morti sui luoghi dilavoro

FOGGIA –E' morto Domenico Formillo,un operaio di 28 anni, di Viggianello (Potenza). Formillo ha perso la vita in un incidente sul lavoro accaduto a Casalvecchio di Puglia Il povero giovane giovane stava lavorando su un traliccio della corrente, ad un’altezza di 15 metri, quando è precipitato nel vuoto. Secondo quanto verificato dai carabinieri che indagano sull’accaduto, l’operaio, per cause in corso di accertamento, ha perso l’equilibrio ed è caduto nel vuoto. I primi a soccorrerlo sono stati alcuni compagni di lavoro che hanno immediatamente chiamato il 118. Purtroppo è morto per le gravi ferite riportate mentre veniva trasportato all'ospedale ALTRI DUE MORTI IN CAMPANIA E UNO IN SARDEGNA

Siaomo a 600 morti sui luoghi di lavoro, anche quest'anno una carneficina

Purtroppo ieri abbiamo toccato la spaventosa cifra di 600 lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno, sono oltre 1100 se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere.

martedì 11 dicembre 2012

Anche oggi 3 morti sul lavoro

VERONA, 11 DIC E' morto un operaio di 56 anni in un incidente sul lavoro avvenuto oggi in una ditta di Castelnuovo del Garda, un'azienda meccanica che opera nel settore industriale. Secondo una prima ricostruzione l'operaio, addetto alla catena di montaggio, sarebbe stato colpito al volto da un pezzo di lamiera, staccatosi dalla macchina su cui l'operaio stava lavorando. Ci chiediamo come mai le protezioni non siano state sufficienti a salvargli la vita. Sono 11 i morti sui luoghi di lavoro in provincia di Verona dall'inizio dell'anno e che risulta quella con più vittime. Sono 41 i morti in Veneto dall'inizio dell'anno sui luoghi di lavoro Cuneo E' morto Armando Giuseppe di 73 anni. La tragedia questa mattina presso una ditta di Borgo San Dalmazzo un infortunio mortale sul lavoro. ISi stava caricando su un camion un carico di materiale ferroso quando all'improvviso dall'altro lato una lamiera è scivolata, ha rimbalzato sulla vettura e l'ha colpito sulla testa. Il Pretore con le forze dell'ordine ha fatto i necessari rilievi. Probabile autopsia sulla salma.

lunedì 10 dicembre 2012

E' morto Narender Malhotra un indiano di 43 anni

Cuneo 10 dicembre E' morto Narender Malhotra un indiano di 43 anni. Malhotra morto nel pomeriggio in un incidente su lavoro avvenuto al Molino Chiavazza rimanendo impigliato in una macchina che posiziona i sacchi di farina sui bancali. A dare l'allarme è stato un compagno di lavoro.. Sono intervenuti il 118 con l'elisoccorso, gli ispettori dello Spresal, i vigili del fuoco di Racconigi e i carabinieri ma purtroppo per lui non c'era più niente da fare.

domenica 9 dicembre 2012

RICORDO DI TUTTI I MORTI SUL LAVORO

Oggi 6 dicembre ricorre l’anniversario della strage alla ThyssenKrupp di Torino in cui morirono bruciati vivi 7 operai. Li ricordiamo attraverso un comunicato dei loro compagni. 5° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE THYSSENKRUPP DI TORINO LA CLASSE OPERAIA NON DIMENTICA... Domani ricorre il 5° Anniversario della strage alla ThyssenKrupp di Torino che ha barbaramente ucciso i nostri compagni di lavoro Antonio, Roberto, Bruno, Angelo, Rocco, Saro e Giuseppe, sacrificati in nome del profitto. Cinque anni che non hanno minimamente scalfito il loro ricordo nei familiari, nei compagni di lavoro, in tutti quelli che li hanno conosciuti. Ancora una volta rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alle famiglie dei nostri compagni e a quelle di tutti i morti sul lavoro nel nostro Paese, una vera e propria piaga sociale causata da chi non si fa scrupoli a fare profitti sulla pelle dei lavoratori. Da quel 6 dicembre 2007 non è cambiato nulla, si continua a morire nei cantieri, nelle strade, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro. La crisi di questo sistema produttivo riduce le opportunità di lavoro, crea schiere di disoccupati e precari pronti a lavorare a qualsiasi salario e condizione di sfruttamento, insicurezza e pericolo che generano sempre più morti, infortuni e malattie da esposizione a sostanze nocive, in costante crescita. La soluzione accomodante del governo “tecnico” chiamato a risolvere la crisi non può essere la soluzione: Monti, Draghi, Fornero, Lagarde e tutti i vertici dei governi e delle maggiori autorità europee provengono da quegli stessi gruppi bancari e finanziari che, con manovre e speculazioni, hanno creato questa crisi. E non saranno certo loro a prendere le misure necessarie (lavoro dignitoso e utile per tutti) a tirarci fuori dal pantano economico, sociale e culturale in cui siamo sempre più immersi. La soluzione non possiamo che essere noi lavoratori: non basta più difendere il posto di lavoro e pretenderne la sicurezza ma lottare, ognuno nella propria organizzazione di appartenenza, per un traguardo politico più ampio e che possa garantirci tutte quelle misure di cui abbiamo bisogno, dignità del lavoro, tutela della salute, servizi efficienti e cultura a prezzi popolari. Tutti insieme i comitati di famigliari delle vittime del profitto (ThyssenKrupp, Viareggio, Umbria Olii, Ilva di Taranto, Ass. Toffolutti di Piombino, Casale Monferrato, L'Aquila), gli organismi che si battono contro la devastazione ambientale (No Tav, No TEM e comitati contro le devastazioni), gli operai che si battono per il lavoro sicuro e dignitoso (Fiat, Alcoa, Ilva, minatori del Sulcis, studenti, precari, disoccupati, lavoratori della scuola, dei trasporti e della sanità), il Movimento Pastori Sardi e il Movimento dei Forconi, la sinistra sindacale, la Fiom-CGIL e i sindacati di base hanno tutta l'autorevolezza necessaria per porsi come alternativa politica a coloro che ci hanno trascinato in questa crisi. E' questo il modo migliore per far sì che resti vivo il ricordo di questi nostri compagni: creare, sulle ceneri di questo sistema in declino, un mondo più giusto in cui i morti per profitto siano una barbarie del passato. "...il capitale non ha riguardo per la salute e per la durata della vita dell'operaio, quando non sia costretto a tali riguardi dalla società" (K. Marx) Torino, 5 dicembre 2012 Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino

venerdì 7 dicembre 2012

E' morto Mario Quarantelli nel genovese

GENOVA, 7 Dicembre E' morto Mario Quarantelli di 53 anni. Quarantelli dipendente del Comune di Casarza Ligure, e' morto oggi in seguito ad un infortunio sul lavoro avvenuto sulla strada per Bargone. La vittima stava pulendo la sede stradale con la spazzatrice per cause in via d'accertamento il mezzo e' uscito di strada precipitando in una scarpata. Inutili i soccorsi.

giovedì 6 dicembre 2012

E' morto Bruno Raddi travolto da un cancello pesante una tonnellata

La Spezia 6 dicembre E' morto Bruno Raddi operaio di 42 anni. La tragedia nello stabilimento dell’area ex San Giorgio, ora di proprietà di ASG. La vittima era dipendente di una ditta di serramenti e stava posizionando assieme ad altri due colleghi una grossa cancellata in uno degli ingressi della ex San Giorgio, l’area recentemente acquisita dal gruppo Malacalza. Il cancello pesante oltre una tonnellata, per cause ancora in fase d'accertamento, si è abbattuto addosso al povero Raddi uccidendolo sul colpo. Lorenzo Cimino, Segretario della Camera del Lavoro della Spezia, appresa la notizia si è recato subito sul luogo: «Inconcepibile morire in questo modo, siamo affranti, ci stringiamo

lunedì 3 dicembre 2012

E' morto Gaetano de Stefano in provincia di Catania

Catania E' morto Gaetano De Stefano, un giovane di 17 anni dilaniato dalla fresa mentre lavorava in un vigneto a Mazzarrone. sembra che la fresa lo ha agganciato al giubbotto dilaniandolo e uccidendolo sul colpo sul colpo. Sono 3 i lavoratori morti in provincia di Catania in pochi giorni e 11 dall'inizio dell'anno U

E' morto Fernando Orticelli di 48 anni.

Latina 2 dicembre 2012 E' morto Fernando Orticelli operaio di 48 anni. La tragedia a seguito delle ferite riportate in un infortunio sul lavoro avvenuto questa mattina all'interno di un'azienda di Aprilia .Orticelli e stato e stritolato da una macchina avvolgitrice mentre stava eseguendo dei lavori di manutenzione in un'azienda che si occupa di confezionamento e imballaggio per conto terzi. Trasferito d'urgenza al San Camillo di Roma con l'eliambulanza del 118, ma le sue condizioni erano così gravi che è morto poco dopo. Sull'episodio aperta un'inchiesta, seguita dai carabinieri e dal personale del servizio igiene pubblica della Asl di Latina.

domenica 2 dicembre 2012

E' morto nel porto di Catania Riccardo B. investito da un escavatore

CATANIA 1 dicembre 2012 E' morto Riccardo B. di 34 anni. Il giovane operaio stava lavorando all'interno del cantiere per la darsena nel porto di Catania. Una distrazione di pochi secondi e nel pomeriggio si è consumata la tragedia. Riccardo. B è morto dopo essere stato travolto da un escavatore manovrato da un collega che non si è accorto della sua presenza. Il mezzo stava effettuando una retromarcia e ha investito l'operaio, che è morto sul colpo.

sabato 1 dicembre 2012

cartine geografiche dell'inciviltà, morti sul lavoro nelle regioni italiane nei primi 11 mesi del 2012

E' il Trentino Alto Adige la regione con più morti sul lavoro nel 2012 in rapporto al numero di abitanti

Dall’1 gennaio al 30 novembre sono morti sui luoghi di lavoro in Italia 583 lavoratori. Qui sotto l’incidenza della morti sui luoghi di lavoro in ogni regione in rapporto al numero di abitanti. Totale popolazione italiana 60.626.442 Trentino A.A 0,0000202 1.037.114 abitanti Abruzzo 0,0000193 1.342.366 abitanti Valle d'Aosta 0,0000156 128.230 abitanti Calabria 0,0000145 2.011.395 abitanti Emilia-Romagna 0.0000136 4.432.418 abitanti Molise 0,0000125 319.780 abitanti Umbria 0,0000122 906.486 abitanti Basilicata 0,0000119 587.517 abitanti Liguria 0,0000111 1.616.788 abitanti Friuli V.G. 0,0000105 10° 1.235.808 abitanti Toscana 0,0000093 11° 3.749.813 abitanti Piemonte 0,0000084 12° 4.457.335 abitanti Sicilia 0,0000083 13° 5.051.075 abitanti Sardegna 0,0000083 13° 1.675.411 abitanti Veneto 0,0000081 14° 4.937.854 abitanti Marche 0,0000076 15° 1.565.335 abitanti Lombardia 0,0000073 16° 9.917.714 abitanti Puglia 0,0000070 17° 4.091.259 abitanti Campania 0,0000063 18° 5.834.056 abitanti Lazio 0,0000047 19° 5.728.688 abitanti

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?