morti sul lavoro al 21 aprile 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 25 aprile Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 332 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 449 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia, sono monitorati anche quelli che non dispongono di nessuna assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL. Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 34 (50) Milano 6, Bergamo 2 Brescia 11 Como 2 Cremona 3 Lecco 1 Lodi Mantova 3 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio 1 Varese 23 EMILIA ROMAGNA 30 (37 ) Bologna 12 Rimini 1 Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 3 Ravenna Reggio Emilia 3 Piacenza 1 CAMPANIA 29 (38 ) Napoli 9, Avellino 4 Benevento , Caserta 8 Salerno 7 TOSCANA 24 (32) Firenze 9 Arezzo 2 Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 2 Prato 3 SICILIA 21 (28) Palermo 7 Agrigento Caltanissetta 1 Catania 4 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 3 VENETO 20 (28) Venezia 3 Belluno 1 Padova‎ 2 Rovigo 1 Treviso 4 Verona 5 Vicenza 4 PUGLIA 21 (28) Bari 5, BAT 2 Brindisi 4 Foggia 3 Lecce 4 Taranto 3 LAZIO 20 (30) Roma 7 Viterbo 2 Frosinone 5 Latina 2 Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 16 (21) Bolzano 7 Trento 8 PIEMONTE 17 (24) Torino 7 Alessandria 2 (+1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 3 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli 1 ABRUZZO 13 (16) L'Aquila 3 Chieti 4 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 2 SARDEGNA 10 (14) Cagliari 3 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 MARCHE 10 (14) Ancona 3 Macerata 5 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 CALABRIA 8 (11) Catanzaro 3 Cosenza 3 Crotone Reggio Calabria 2 Vibo Valentia 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 6 (8) Genova 2 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 6 (8) Perugia 5 Terni 1 BASILICATA 6 (9) Potenza 5 Matera 1 Molise 3 (4) Campobasso 2 Isernia1 VALLE D’AOSTA 2 Nel 2024 39 gli schiacciati dal trattore 167 nel 2023 29 gli autotrasportatori 43 i morti di fatica tra operai/e, bracciati, autotrasportatore, medici, infermieri 44 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente molto più degli uomini 15 i boscaioli morti

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 30 ottobre 2023

Continua la strage di lavoratori anziani, da soli sono già sui luoghi di lavoro 304 su 834,dai sessant'anni in su sono il 36% di tutti i morti sui luoghi di lavoro: davvero assurdo allungare ulteriormente l'età per andarci, è stato così

 Davvero una strage di lavoratori anziani assurda: che siano, edidi, agricoltori, nei servizi, ma vedere che sono il 36% del totale fa rabbrividire. Sono 304 su 834. Sono andato a vedere quanti erano nel 2008 erano "solo" 67 e questo aumentop è dovuto soprattutto all'allungamento dell'età per andare in pensione, di anziani che sono costretti a continuare a lavorare per le magre pensioni, a volte in nero, oppure anziani agricoltori che sia per le pensioni basse che per non vedere andare in malora i propri campi e non potentodosi permettere un trattore nuovo o uno stipendiato perararli muoiono numerosissimi, già 150 anche quest'anno. E nessuno fa niente, con ministri del lavoro e dell'agricoltura che sembrano interessati a tutt'altro: ma non solo questi, lo stessa indifferenza dei loro predecessori

sabato 28 ottobre 2023

In certi ambiti le donne hanno raggiunto la perfetta parità: muoiono quasi come gli uomini, soprattuto sulle strade e in itinere, ma anche ieri 4 morti sui luoghi di lavoro


 E' morta Naomi Maiolani una donna elicotterista di 28 anni, ma c'è un'altra strage sempre nascosta che è quella delle donne lavoratrici, sulle strade e in itinere muoiono quasi quanto gli uomini. par la stanchezza per il carico lavorativo e familiare, che provoca incidenti e malori, spesso investite senza colpa da altri automobilisti e coaminionisti: sono oltre un centinaia all'anno, Nel 2022 sono state documentate 137 donne morte di lavoro: anche in casa ci sono diversi pericoli nascosti

Secondo le prime informazioni, l’elicottero precipitato è un velivolo commerciale che a bordo aveva solo il pilota, una ragazza di 28 anni, originaria di Faenza, Naomi Maiolani, dipendente di una società di noleggio e trasporto con elicotteri. A dare l’allarme sono stati i carabinieri della stazione di Luni comandati dal maresciallo Pietra che si è recato sul posto con il maresciallo Castorio, entrambi avvisati da un ristoratore della zona. Subito si è mossa anche la squadra di Protezione Civile del Comune di Luni e l’elisoccorso.

venerdì 27 ottobre 2023

Ecco le morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni (escluso itinere e strade che richedono interventi strutturali diversi)aggiornati al 20 ottobre

 Al Presidente Mattarella al suo Capo Gabinetto Ugo Zampetti, al Cardinale Zuppi alla Presidente Meloni, ai Ministri del lavoro e dell’Agricoltura pc  Sindaco di Bologna, al Capo Gabinetto del Comune di Bologna Sergio Lo Giudice, al Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, , Al Segretario CGIL di Bologna Bulgarelli, ai Segretari Generali  di CGIL, CISL e UIL Landini, Sbarra e Bombardieri, al Maestro  Pupi Avati, ai Presidenti delle Regioni Italiane. Basta disinformazione sui morti sul lavoro. Ecco la drammatica situazione dei morti sul lavoro aggiornata a questa mattina: già superati i morti sui luoghi dell’intero 2022. Qui sotto le Regioni con più morti sui luoghi di lavoro in ordine decrescente rispetto al numero di abitanti (ESCLUSO ITINERE). L’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it monitora i morti sul lavoro dal 1° gennaio 2008, così come li monitora l’Istituto di Statistiche Europee  Eurostat, che separa giustamente i morti sui luoghi di lavoro rispetto all’itinere, su queste tragedie si fa solo una grande confusione, e la prima a generarla è INAIL e chi elabora i suoi morti, che non separa adeguatamente i morti , che diffonde solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati. E’ così da 16 anni. Non esiste nessun indice occupazionale valido se a morire per quasi la metà non sono monitorati come fa l’Osservatorio: i colori e gli indici occupazionali non hanno nessun valore statistico se non si contano tutti i morti visto che a morire per il 40% sono lavoratori di altre categorie, in nero e agricoltori, già schiacciati trattore 150 anche quest’anno che non appaiono da nessun altra parte. La situazione è drammatica per i lavoratori anziani e logorati: sono quest’anno 297 su 815, erano 213 nel 2015 e 67 nel 2008.  L’allungamento dell’età per andare in pensione senza fare nessuna differenza tra chi fa un lavoro impiegatizio e da chi svolge un lavoro pericoloso ha prodotto questa autentica carneficina tra i vecchi lavoratori. Le donne hanno un autentico bum di morti sulle strade; questo perché è impossibile riuscire lucidamente a conciliare la stanchezza con l’attività lavorativa e il carico famigliare.  Ecco i morti sui luoghi di lavoro di ciascuna Regione, non ci sono i morti sulle autostrade e i morti sono registrati dove c’è stato l’evento e non della provincia o regione di apparenza. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro



martedì 24 ottobre 2023

Sub appalto un killeraggio dei lavoratori, i più umili e i meno protetti: a spese di meridionali e stranieri: assistiamo ad un vero caporalato e deportazioni dovute alle trasferte obbligate dal sud al nord del Paese: ma tutto fatto con la complicità di politica e Istituzioni

 Il subappalto, che pratica anche lo Stato non controllando chi esegue i lavori in scuole, ospedali, Ferovie ecc. provocano un'autentica strage di lavoratori, spesso muoino fuori da provnce e regioni di residenza, davveo un killeraggio senza precedenti, è una forma nuova ma antica: il caporalato, solo che ieri lo praticavano abusivamente e senza controlli. ora vine fatto con la complicità di tutti, a partire dallo Stato: A ogni passaggio di subappalto, il prezzo cala e lo sfruttamento aumenta e si riversa verso gli ultimi; spesso meridionali anche al centronord

domenica 22 ottobre 2023

Il grafico che confronta i morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2022 con i morti dall'inzio dell'anno del 2023 al 20 ottbre, come vedete l'arancio che indica i morti del 2023 supera per quasi tutte le regioni i morti del 2022

 

                        Morti complessivi sui luoghi di lavoro (escluso strade e itinere) nelle Regioni al 20 ottobre  2023 e INTERO 2022 registrati dall’Osservato Nazionale di Bologna morti sul lavoro

                                           2023      tutto

 2022

Lombardia                        95           -12%

·        107

Veneto                              73          + 11%

·        65

Campania                         74          + 21%

·        59

Piemonte                          59        + 8,5%

·        54

Lazio                                  44            -11%

·        49

Emilia Romagna              57           +18%

·        47

Sicilia                                 63          + 27%

46

Calabria                            35        +11.5%

31

Marche                             27        - 2,50%

34

Trentino alto Adige        22            -31%

32

Puglia                                47            +32%

32

Toscana                            44           + 32%

30

Sardegna                          17             -32%

25

Abruzzo                            25           + 28%      

18

Umbria                             14            + 28%

10

Liguria                               15           + 20%

12

Friuli Venezia Giulia       23    + 300,28%

7

Basilicata                           6              -34%

9

Valle D'Aosta                    6              -50%

3

Molise                                2        100/100

2

 

Totale morti 2023 sui luoghi di lavoro nelle Regioni escluse autostrade al 20 ottobre 2023 748 Totale intero 2022 672. L’aumento sull’intero 2022 è già del 10%

 

giovedì 19 ottobre 2023

sssssssssss altri 9 morti, ancora due morti e rriveremo all'incredibile numero di morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) , mai raggiunti prima, da quando nel 2008 ho aperto l'Osservatorio, superiore già di 43 morti all'intero e già orribile 2022

Si, questa che vi racconto è una morte molto sfortunata quella del povero Manuel Favaro che si è scontrato all'alba con il camion con un cervo, che con l'urto è finito dentro la cabina, un impatto devastante, aveva solo 34 anni, ma è successo anni fa anche a me con un daino di oltre 80 kg che mi ha distrutto la macchina, per fortuna robusta. Ma misteriosa la morte di un altro lavoratore: di Luigi Avitabile hanno dato diverse versioni dell'infortunio; prima per malore, poi per infortuni in due cantieri diversi: saranno le indagini già avviate dai magistrati a stabilire i motivi di questo tentativo di sviare le indagini. Forse staremo sotto i 1000 morti sui luoghi di lavoro, ma così come li mescola INAIL arriveremo a contarne intorno ai 1500 con itinere e in altre situazioni lavorative. E parla pure di cali il sistema "morti e infortuni sul lavoro" dove lavorano sott'acqua in tanti di questo sistema che tenta di occultare i morti perchè dovrebbero spiegare ahli italiani come e achi vannoi tanti soldi spesi per la sicurezza. ovviamente spesi male perchè i morti sono in costante aumento, in due giorni altri otto sui luoghi di lavoro e altri in itinere. Riposa in pace Manuel e anche tu Luigi, come ovviamente agli altri sei morti in questi ultimi due giorni sui luoghi di lavoro


mercoledì 18 ottobre 2023

San Giuseppe se vivesse ora morirebbe lavorando con quota 104 , All'Attenzione del Dott. Ugo Zampetti e del Cardinale Matteo Zuppi

 San Giuseppe muore lavorando

Caro Presidente Mattarella, caro Vescovo Zuppi, quota 104 significa solo ulteriori omicidi sociali sul lavoro. Ho controllato questa mattina, 18 ottobre, l’età dei lavoratori morti sui Luoghi di Lavoro, ed è una situazione raccapricciante. Dei 795 lavoratori registrati dall’Osservatorio di Bologna morti sul lavoro, Il 33% dei morti sui luoghi lavoro (escluso itinere), ben 264 di questi hanno più di 60 anni, Ovviamente se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL. E questo succede già ora che c’è quota 103 (composta da 62 anni e 41 anni di contributi). Sconvolgente per chi ha ancora una coscienza sociale.  Con quota 104 che entrerà in vigore il prossimo anno l’età per andare in pensione si allungherà di un anno, poi nel 2025 si allungherà ancora. Tra l’altro questo vale per chi ha maturato gli anni, ma chi per diversi motivi non ha questi requisiti: disoccupazione, maternità, studi ecc. non raggiunge quota 63 o 41 la pensione di anzianità diventa una chimera. Lo scrivo da quando ho cominciato a monitore i morti, vedendo l’orribile sequenza di morti di lavoratori anziani dopo il primo anno di monitoraggio del 2008, ma tanti non erano e non sono assicurati a INAIL, ma muoiono ugualmente Signor presidente. Ma come fa un paese civile a non fare nessuna distinzione tra chi fa un lavoro impiegatizio e chi invece svolge un lavoro pericoloso per se e per gli altri? A quell’età in tanti non hanno più i riflessi pronti, hanno acciacchi, hanno problemi di vista e dell’udito, come li ho io da diversi anni, che ne ho 74, come si fa a fare un unico calderone? Sono migliaia caro Presidente le mail mandate a tantissimi parlamentari, ai ministri competenti che si sono succeduti nel corso degli anni, nessuno che si è mai degnato di rispondere, un muro di omertà e complicità contro la Società Civile: ma “loro” non hanno genitori, nonni che fanno lavori pericolosi, chissenefrega allora, non esiste più in parlamento una forza che difende i diritti di chi lavora, solo chiacchiere sui massimi sistemi; di est e ovest, cosa importa se tanti lavoratori e lavoratrici (le nate tra il 64 e 66 non potranno più utilizzare l’opzione donna)  muoiono per infortuni? Si sono molto arrabbiato caro Presidente, non si possono ignorare gli allarmi continui per 16 anni, senza avere uno, dico uno, che ti risponde, che umilia il tuo lavoro volontario, fatto con oltre 30000 ore di lavoro, non uno che si assume anche la volontà eventualmente di controbattere quello che ho scritto in continuazione: che viene considerato un nemico , solo perché solleva problemi, anche etici, in questo caso. Mai stata così ampia la distanza tra potere politico e economico e i cittadini semplici, i lavoratori considerati solo portatori di voti. Racconto qui sotto tre casi emblematici: Luigi Bernardini lavorava al buio in un cantiere autostradale in Liguria, è stato investito da un’ automobile, aveva 76 anni, quanto ha inciso la sua età in questa morte avvenuta il 12 ottobre di quest’anno? Ciro Adinolfi, napoletano in trasferta a Iesi, aveva 75 anni, è morto per il caldo di quei giorni alla guida di una gru il 19 luglio, Francesco Angeleri faceva l’autotrasportatore, in autostrada il suo camion frigo ne ha tamponato uno della Nettezza Urbana, aveva 74 anni, Emblematica anche la morte in itinere di soli 2 giorni fa di una donna: Alessandra Tortomasi di anni ne aveva 44, aveva appena finita la sua prima giornata di lavoro come insegnante, si era appena trasferita dalla sua Paternò in Sicilia per andare a insegnare a Aprilia nel Lazio: aveva trovato alloggio a una cinquantina di km dalla scuola in cui lavorava, ovviamente per poter risparmiare, visto che i nostri insegnanti, che educano i nostri figli e nipoti hanno stipendi da fame. Alessandra Tortomasi che mi guarda e sorride dalla foto di rito, è morta tornando dalla scuola in un incidente, probabilmente per un malore: la sua 500 si è ribaltata, è morta al san Camillo di Roma, le donne, le madri, le nonne muoiono relativamente in poche sui luoghi di lavoro rispetto agli uomini, ma quasi altrettante sulle strade: il loro doppio e triplo lavoro le uccide numerosissime: per la stanchezza, per la fretta per conciliare casa e famiglia, 137 le donne morte per infortuni nel 2022, e quest’anno non va meglio. Cosa si è fatto di specifico per loro? Niente, ma come possono fare figli le donne lavoratrici che vengono condannate all’inferno. Il nostro Parlamento Caro Presidente, è brutto dirlo, è classista, e penalizza i più deboli e premia gli altri; del resto a dominarlo sono le lobby, che non sono alla luce del sole come negli Stati Uniti. Fermiamo la strage di lavoratori vecchi. Carlo Soricelli volontario e curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro

martedì 17 ottobre 2023

Un'altra vittima del lavoro insicuro. Ripeto per l'ennesima volta: ma alla nostra classe dirigente poco importa, di togliere il culo dalle poltrone e di occuparsi seriamente di questa strage chenon può servire per creare tavoli e nuove poltrone. abbiamo superato i morti dell'intero 2022, sui luoghi di lavoro, ma entro l'anno anche in itinere probabilmente, dove muore il 40% e più di lavoratori

 

Alessandra Tortomasi aveva appena finita la sua giornata di lavoro come insegnante, si era appena trasferita dalla sua Paternò in Sicilia per andare a insegnare a Aprilia nel Lazio: aveva trovato alloggio a una cinquantina di km, ovviamente per poter risparmiare, visto che i nostri insegnanti, che educano i nostri figli e nipoti hanno stipendi da fame. Alessandra finite le sue ore scolastiche era alla guida di una Fiat 500 quando probabilmente per la stanchezza, anche per il viaggio di andata, di circa un'ora d'auto: la macchina si è ribaltata ferendola mortalmente. Per la bella insegnate, della quale non si hanno notizie, sul suo carico famigliare, come tante e tanti, pur di lavorare si trasferiscono lasciando il loro luogo d'origine, spesso a centinaia e migliaia di km,  non c’è’ stato nulla da fare. Trasferita in gravissime condizioni con l’elisoccorso, è morta all'Ospedale San camillo di Roma. Ecco un'altra tragica conferma su come vengono trattati i nostri lavoratori e lavoratrici, ricordo a tutti, che ogni anno ci sono moltissime. Le condoglianze dell'Osservatorio ai famigliari di Alessandra


donne che muoiono in itinere, ma delle quali nessuno parla

domenica 15 ottobre 2023

Lo Stato con suoi importanti organi non può avevre comportamenti da antistato sui morti sul lavoro

 

Mail al Presidente Mattarella  e al Segretario Generale Ugo Zampetti.

 Morti sul lavoro: lo Stato non può comportarsi da antistato, e le ultime “chicche” su alcuni morti sul lavoro

Signor Presidente Mattarella e Dott. Zampetti, è questo che mi viene in mente pensando alle morti sul lavoro, nascoste da pezzi importanti dello Stato. Ho denunciato a tutti i livelli e da 15 anni che una buona parte dei morti sul lavoro sono stati dimenticati e si può dire senza dubbio occultati da parti rilevanti dello Stato: dai Ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura, con i Ministri che si sono succeduti in questi 16 anni, di tanti parlamentari ai vertici dei partiti e di ogni colore politico, di Istituti come INAIL e Enti come ANMIL, di tanti amministratori e sindaci. Hanno fatto finta di non vedere le mie continue denunce sul reale numero di morti sul lavoro, senza che nessuno di questi soggetti sia intervenuto per vedere se quello che scrivevo e scrivo è vero. Dello Stato ho sempre avuto un grandissimo rispetto inculcato da mio padre e da mio fratello maggiore che sono stati Carabinieri, io stesso potevo diventarlo da ragazzo se non mi ammalavo nel periodo di addestramento. E’ intollerabile che ogni anno spariscono dai 300/400 lavoratori morti sui luoghi di lavoro senza che nessuno di questi soggetti alzi un dito e guardi in faccia alla realtà, su qual’è il reale numero di morti sul lavoro in Italia,  che non si mobilitino per impegnarsi per far cessare questa strage molto più ampia di quella che appare. Ma non si fermano qui, cercano anche di impedirmi (e ci riescono) di parlare in manifestazione pubbliche su queste tragedie: hanno paura di quello che potrei dire, hanno addirittura paura di una mia mostra sulle morti e infortuni sul lavoro, di un tema che mi occupo da oltre 40 anni, con opere di pittura e scultura che risalgono agli inizi degli anni ottanta; i paragoni storici sono raccapriccianti, su chi ha cercato di farlo.  Se solo questi soggetti avessero avuto la sensibilità di occuparsene seriamente, senza cercare di far finta di niente, non avremmo questo numero di morti impressionante che sono stati in costante aumento da quando ho aperto l’Osservatorio nel 2008: se lo Stato li avesse contati tutti, se solo INAIL avesse scritto chiaramente   e già da allora, e non solo recentemente ma solo burocraticamente in due righe nell'Open data, che quelli che diffondeva e diffondono agli italiani sono “solo” i morti di questo Istituto, che ci sono tante categorie che non assicura e a queste occorre aggiungere i morti in nero e gli agricoltori. E quelli di INAIL, sono gli stessi morti depurati da itinere che manda in Europa, così l’Italia diventa più virtuale di quello che è in realtà. Come non rimanere sbalorditi nel vedere uno Stato inerte a una mattanza del genere in Agricoltura, dove in questo periodo stanno morendo diversi agricoltori al giorno schiacciati dal trattore che guidavano? Due anche ieri, uno di questi morto dopo mesi di atroci sofferenze, uno il giorno prima, tre in quello precedente, 147 dall’inizio dell’anno, oltre 2600 da quando ho aperto l’Osservatorio e seppur denunciandolo ogni giorno nessuno di questi soggetti è mai intervenuto, seppure nelle loro competenze, cose se la cosa non li riguardasse. Come non suscitare in loro angoscia: ma la burocrazia non ha un’anima e lavora anche contro se stessa, quando denuncio che un morto su 4  sui luoghi di lavoro è un ultrasessantenne? L’esempio in questi ultimi giorni di Luigi Bernardini che a 76 anni (nella foto) che muore di notte in un cantiere autostradale, di un altro ultrasettantenne che muore per il caldo su una gru; di tantissimi agricoltori che muoiono alla guida di un trattore, non sapendo per non essere informati, loro che lo guidano e i loro familiari, che il trattore è una macchina di morte, che uccide con estrema facilità soprattutto in manovra in terreno collinare: un Ministero dell’agricoltura informato ripetutamente, ma anche perché poco interessato, visto che nessuno si è mai preso la briga di contattare l’Osservatorio per saperne di più. Terribile anche la vicenda di Simion Panco moldavo di 55 anni morto pochi giorni fa nella provincia di Forlì Cesena: morto in una terribile solitudine: nessuno sa dove abitava Simion, gli inquirenti stanno cercando da giorni di sapere dove avesse la residenza, per trovare i suoi documenti, neppure la figlia in Moldavia lo sa. Nessuno di questi soggetti sa o vuol sapere che ormai un morto su cinque che muore sul lavoro sotto i 60 anni è straniero, che anche questa è un’autentica emergenza, che entro pochi anni saranno la maggioranza dei morti sul lavoro e con tanti morti le altre comunità ce le troveremo nemiche. Potrei continuare con tante di queste “chicche” signor Presidente Mattarella, da nonno, non posso pensare che i miei nipoti possono entrare in un mondo del lavoro come questo, che senta lo Stato come un nemico e non protettivo come dovrebbe esserlo. Grazie dell’Attenzione carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro

sabato 14 ottobre 2023

Infortuni mortali: dum romae consulitur, saguntum expugnatur Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.Mail al Presidente Mattarella -

 

Infortuni mortali: dum romae consulitur, saguntum expugnatur

Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.

Caro Presidente Mattarella, la strage di lavoratori è continuata: dopo i 15 morti dell’11 ottobre (11 sui Luoghi di lavoro e 4 in itinere) ieri 12 ottobre altri 6 morti sui luoghi di lavoro più altri in itinere, ma ne stiamo valutando altri, morto come altri 3 questo mese in moto che è un mezzo pericolosissimo se hai fretta o sei stanco per il lavoro svolto; genitori e nonni parlatene coi vostri figli e nipoti. Dalla strage di Brandizzo caro Presidente l’Osservatorio ha registrato con nome e cognome 153 morti sui luoghi di lavoro, più un'altra trentina di morti in itinere In questi 16 anni. l’Osservatorio su queste tragedie ha sopperito da solo a quello che doveva ed è un dovere dello Stato attraverso le sue Istituzioni, a partire dai Ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura, del Parlamento e delle sue istituzioni e Enti come INAIL e ANMIL, seppur avvertiti, questi soggetti non hanno mai voluto verificare, che tanti morti sul lavoro sfuggivano a questa terribile “conta”, del resto sono 15 anni che lo scrivo a tutti. Ma perché non voler vederediverse centinaia di morti? Perché ciò  metteva in luce la loro inadeguatezza, per calcolo, per interessi a volte inconfessabili, per non mettersi contro un Istituto come INAIL  che distribuisce una montagna di euro, direttamente e indirettamente: l’ho compreso molto bene in un articolo apparso pochi giorni fa su un giornale nazionale dove si diceva tra le righe; “e i morti INAIL non sono tutti ce ne sono altri che sfuggono” (sfuggono? Sono sfuggiti per malafede), per non mettervi in cattiva luce con chi elargisce direttamente o indirettamente tanti soldi, “il silenzio è proprio d’oro in questo caso”. Poi nell’articolo si citano le collaborazioni con INAIL ecco i l motivo. L’Istituto dello Stato ha nascosto agli italiani buona parte dei morti sul lavoro ed ha un’influenza politica, mediatica e economica spaventosa: a mio favore le decine, centinaia di mail spedite a tutti i livelli, che saranno pur registrate anche dai Ministeri. Recentemente altri hanno cominciato a fare un lavoro di monitoraggio, cito in questo caso l’Ing. Giorgio Langella responsabile del lavoro del PCI, Partito del quale non sono neppure militante e simpatizzante, ma del quale riconosco l’onestà intellettuale:  una volta fatti i relativi controlli, ha cominciato a sua volta  a monitorare i morti, dopo che  si è accorto che quello che scrivevo e scrivo è vero. Ora lo scrivono tutti ma non INAIL, ma almeno riconoscere il lavoro che ho svolto, con oltre 30 ore di lavoro volontario, con tutti contro. Ma perché in tanti ora si chiedono perché il “sistema morti e infortuni sul lavoro” ha occultato tutti questi morti sul lavoro? La risposta è semplice anche se disarmante: soldi, sempre soldi che entrano in ballo in primis, poi il menefreghismo  “ma quelli non sono mica morti nostri” “de noialtri” direbbero e dicono a Roma, INAIL si occupa dei suoi assicurati e quelli dell’Osservatorio che li monitora tutti anche i non assicurati a INAIL. Ma perché tanti Parlamentari, le Commissioni di Camera e Senato, anche queste avvertiti più volte, non hanno mai creduto ai morti diffuso dall’Osservatorio? Perché sono un semplice metalmeccanico in pensione, che lo faceva da volontario? Parlamentari e politici di primo piano di quasi tutti i partiti in Parlamento sono, o sono stati parte del sistema?  Ma ci sono ancora giornalisti che hanno avuto il coraggio di parlarne, come lo fece fino alla sua morte prematura Santo Della Volpe, che credeva e diffondeva i morti dell’Osservatorio, come il Presidente Napolitano, che apprezzava molto il lavoro dell’Osservatorio prima, e ora il Presidente Mattarella, questi rari giornalisti nonostante si sarebbe potuti autocensurare come ha fatto la stragrande maggioranza della categoria e grazie anche a loro che si sono sensibilizzati gli italiani su questo fronte, sapendo che quello che scrivevo e scrivo è vero. Poi chi parla è un semplice metalmeccanico in pensione, cosa volete che ne sappia, e giù a denigrare, ma lo fa perché si vuole fare pubblicità come pittore…Non pensano che in Italia ci sono milioni di cittadini che hanno a cuore, che con il loro lavoro volontario cercano il benessere del nostro Paese, per loro è inconcepibile che facciano tutto gratis. Nel mio caso solo inorridito che sia stato trascurato un aspetto così importante “la vita e la Sicurezza dei nostri lavoratori” solo perché un semplice cittadino lo denunciava, tanti si potevano salvare con la conoscenza. Anche ieri 13 ottobre c'è stato un altro agricoltore schiacciato dal trattore nella provincia di Rieti, sono 146 dall'inizio dell'anno, oltre 2660 dal 2008, anno di apertura dell'osservatorio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro  http://cadutisullavoro.blogspot.it

 

 

 

venerdì 13 ottobre 2023

Orroriamoci anche per ieri

 Dopo i 15 morti del giorno 11 ottobre i 6 di ieri: Luigi Bernardini aveva  SETTANTASEI ANNI LAVORAVA A QUELL'ETA' IN UN CANTIERE NOTTURNO SULL' A12 NEI PRESSI DI LA SPEZIA IN UN CANTIERE AUTOSTRADALE, E' STATO TRAVOLTO. MA COME FA UN PAESE NORMALE A SOPPORTARE QUESTA STRAGE, DI FATTO PER BUONA PARTE OCCULTATA, IL 30/35 DEI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO ULTRASESANTENNI. SALVINI DOVE SEI COI TUOI PROCLAMI PRIMA DELLE ELEZIONI? OGNI ANNO DICI CHE CHE CALI L'ETA'? NON TROVARE SCUSE SEI AL GOVERNO FALLO.

giovedì 12 ottobre 2023

"Orroriamoci tutti": Solo l'Osservatorio vi dice che ieri sono morti ben 15 lavoratori per infortuni

 Ieri 15 morti sul lavoro. Nella foto il povero giovane di 20 anni Carlos Barletta una morte che racchiude tutte le problematiche del lavoro; in erba, staniero, in trasferta fuori regione e responsabile della Sicurezza, vi rndete conto in che marciume stiamo vivendo? 15 morti ieri per infortuni e potrebbero anche essere sottostimati. Ma solo 4 su 15 probabilmente sono assicurati a INAIL. Ecco come occultano i morti sul lavoro, nessuno ne parla nella sua interezza se non l'Osservatorio, ma ora mi sono stancato di fare l'utile idiota mettendoli in rete così senza nessuna fatica, copiano e spacciano questo lavoro durissimo come se fosse il loro senza mai citare la fonte e ci sono anche sindacati, queslli che fanno i "durissimi" che si scandalizzano per lo sfruttamento del lavoro altrui, ma sono i primi a farlo, per non parlare disedicenti giornalisti, che vedono così visto che i morti sul lavoro ora "tirano" ci sibuttano dentro senza sapere neppure di cosa parlano: lo farei se prima vedo che hanno il mio stesso numero di morti decumentato. Ma colpisce la morte di pochi giorni fa di un povero ragazzo di Carlos Barletta di origine boliviana di soli 20 anni; abitava in Piemonte , era in trasferta a Verona, era anche l'addetto alla Sicurezza, vi rendete conto a 20 anni, praticamente funziona così, prendono un ingenuo lo fanno rappresentante della Sicurezza e così diventa  il responsabile di eventuali infortuni anche mortali, in questo caso della sua morte: Carlos è stato schiacciato sulla volta di un capannone, il carrello elvatore è salito fino a schiacciarlo. Un orrore vedere che muoiono così tanti giovani precari e supersfruttati


martedì 10 ottobre 2023

La danza macabra dei morti sul lavoro

 Presidente di ANMIL Zoele Forni ecco come spariscono i morti sul lavoro in Italia: scrive ANMIL che elabora i morti INAIL che la provincia di Vibo Valentia   con zero morti sul lavoro è la provincia più virtuosa d’Italia; ma davvero? E questi 5 che le mando qui sotto chi sono?  Ma incredibile anche Cosenza, per INAIL sono 7 al 31 agosto, ma l'Osservatorio ne ha registrati 16 a oggi 10 settembre. E questi morti  sui Luoghi di lavoro registrati dall’Osservatorio e spariti nel nulla chi sono? Ma purtroppo è così in tutto il Paese, ma nessun partito e nessun ministro e nessun amministratore  ha il coraggio d'andare a vedere perchè spariscono tanti morti dal conteggio e si danno anche i colori alle Regioni e indici occupazionali? su quali basi? Su un numero ridotto di morti sul lavoro? Si parla di morti sul lavoro con tavoli in tutta Italia senza neppure sapere quanti sono? Ci sono morti di serie A e altri di serie B e C? Si faccia chiarezza finalmente come chiede l'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro da 15 anni.  https://lapoliticalocale.it/decessi-sul-lavoro-vibo-valentia-e-la-provincia-piu-virtuosa-ditalia-crotone-maglia-nera/ ma tantissimi altri siti danno questi morti di INAIL

29/04/23

Vibo Valentia

Calabria

Filippo Rubino

08/06/23

Vibo Valentia

Calabria

Marco Romeo

03/07/23

Vibo Valentia

Calabria

Vincenzo Giannini

03/07/23

Vibo Valentia

Calabria

Giuseppe Rubino

10/07/23

Vibo Valentia

Calabria

Massimo Moschella

 

“Sono i numeri elaborati dall’Anmil, l’Associazione nazionale Lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, che ha ripreso i dati dell’Inail presentandoli in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che, come ogni anno, ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica per mettere fine a questa strage. Quasi tutti sballati i “numeri” qui sotto. Ma anche la stessa Crotone ha 5 morti e non tre, certo INAIL ha diffuso i morti al 31 agosto, ma anche così all’Osservatorio ne risulta uno in più. Ma come si fa a parlare di indici occupazionali quando a morire sono una buona parte lavoratori che hanno un’assicurazione diversa da INAIL (4 milioni) e lavoratori in nero?

Scrive ANMIL  “A guidare la triste classifica degli incidenti mortali è la Lombardia, dove da gennaio ad agosto i morti sui luoghi di lavoro sono stati 112. Seguono il Lazio e il Veneto con 60, la Campania con 57 e il Piemonte con 52. In Calabria 13 le vittime. numero di incidenti mortali in Molise e in Valle D’Aosta, con una vittima ciascuno in otto mesi.

Sulla base dei dati provincia per provincia, in Calabria al primo posto troviamo Crotone e all’ultimo Vibo. L’analisi valuta l’indice di incidenza della mortalità, ossia il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa.

In zona rossa Crotone (che conta 39.766 occupati, è al primo posto in Italia con 3 casi di morte sul lavoro e un Indice di incidenza sugli occupati del 75,4) e Cosenza (196.916 occupati è al 19esimo posto con 7 casi totali e un indice del 35,5). In zona gialla Catanzaro: (107.154 occupati è al 59esimo posto tra le province italiane con 2 casi e un indice del 18,7). In zona bianca Reggio Calabria (al 92esimo con un caso, un indice del 7,1 su 139.872 occupati). Al 98esimo, ultimo posto in Italia per la provincia di Vibo Valentia (zero casi e conta 45.266 occupati

 

domenica 8 ottobre 2023

Oggi nella giornata degli infortuni sul lavoro ve lo dice l'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro quanti sono in realtà i morti sul lavoro, fanno inutili tavoli dove parlano in coro su un numero di morti esiguo, ttra l'altro mescolandolo con i morti in itinere e sulle strade che è una cosa ben diversa che morire sui luoghi di lavoro. Ma a me non mi invitano perchè hanno paura di quello che potrei dire e direi senza tentennamenti; che nascondono buna parte dei morti sul lavoro

 https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/notiziari/video/2023/10/TGR-Emilia-Romagna-del-07102023-ore-1400-33e1d1ac-e28c-4288-9a44-bdbf3e6d4293.html

Report morti sul lavoro dall'inizio dell'anno al 6 ottobre.

Premesse

Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie

 A questa mattina nella giornate dei morti sul lavoro, della quale escludono l'Osservatorio sono morti 762 morti, già 7 in più dell'intero 2022, 1181 se si contano tutti compreso l'itinere. sui luoghi di lavoro tre di questi schiacciati dal trattore nelle province di Cuneo, Belluno e Prato, ma nessuno sa che ne sono già morti in questo modo atroce ben 141 dall’inizio dell’anno, la settima vittima della quale abbiano avuto notizia ieri e che è morta dopo  nove giorni i di agonia è un povero giovane di 20 anni che si chiamava Carlo Barletta domani è la giornata nazionale sui morti e infortuni sul lavoro, l'Osservatorio non è stato invitato a parlarne in nessuna iniziativa, questo perché voce dissonante con la narrazione minimalista del sistema “morti e infortuni sul lavoro”. L'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro registra tutti i morti sul lavoro anche i non assicurati all'Inail, che sono, escluso itinere il 30/35% ogni anno. L'osservatorio tiene separati i morti sui luoghi di lavoro e registra e diffonde solo i morti sui luoghi di lavoro così come fa Eurostat, che è l'istituto Europeo di statistica e non si inventa indici occupazionali quando a morire sono in buona parte lavoratori non assicurati a Inail o in nero. 12 Regioni hanno già superato i morti, sempre sui luoghi di lavoro, ultima arrivata la Regione Emilia Romagna. Rispetto al 2008 anno di apertura dell'Osservatorio l'aumento sui Luoghi di lavoro sarà a fine anno di oltre il 40%. Nulla è cambiato da quell'anno per quanto riguarda percentualmente le morti. Sempre simili seppur in numeri maggiori: Agricoltura con lo sconvolgente numero di agricoltori schiacciati dal trattore, già 138 anche quest'anno, l'edilizia con le cadute dall'alto per la stragrande maggioranza di morti. Un netto peggioramento tra gli autotrasportatori che messi insieme, diventano la terza categoria per numero di morti, lo vediamo tutti come corrono sulle strade o quando ti portano un pacco. Nelle grandi aziende i morti sono quasi inesistenti, e questo perché c'è presente il Sindacato: i pochi morti nelle grandi e medie industrie sono quasi tutti lavoratori in appalto o artigiani specializzati in diverse mansioni. Il 95% dei morti sui luoghi di lavoro sono concentrati nelle piccole e piccolissime aziende o tra artigiani. Sotto i 60 anni gli stranieri morti sono ormai oltre il 20% dei morti sui luoghi di lavoro. Un morto su 4 sempre sui luoghi di lavoro è un ultrasessantenne. Allungando indistintamente l'età della pensione per tutti e non distinguendo chi svolge un lavoro pericoloso, ha fatto impennare i morti tra i lavoratori anziani. Sono poche le donne che muoiono sui luoghi di lavoro ma sulle strade, in specifico sono quasi quanto gli uomini. Qui sotto il Report dei morti aggiornato a questa mattina

6 ottobre 2023

1176 morti complessivi dall’inizio dell’anno, 759 di questi morti sui luoghi di lavoro, contiamo un morto in più sui luoghi di lavoro dell’intero 2022 gli stessi morti sui luoghi di lavoro dell’intero e orrendo 2022, Ma escluso i morti nelle autostrade nelle Regioni sono già stati superati i morti dell’intero 2022 l’anno scorso al 31 dicembre sono stati sui luoghi di lavoro 755

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere

Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.

Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 755 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti

 

Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono quasi altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali.

 Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi,

LOMBARDIA  92 sui Luoghi di Lavoro (155 totali. con itinere così come li conta INAIL, idem le altre Regioni) Milano 12, Bergamo 8 Brescia 27, Como 9, Cremona 3, Lecco 5, Lodi 1, Mantova 5, Monza Brianza 5 Pavia 9 Sondrio 2, Varese 4  CAMPANIA 70 (118 tot.) Napoli 18, Avellino 9 Benevento 7, Caserta 19, Salerno 15 VENETO 66 (105 tot.) Venezia 11 Belluno 4, Padova‎ 9, Rovigo 4, Treviso 16 Verona 15, Vicenza 5 PIEMONTE 58 (93 tot.) Torino 19, Alessandria 6, Asti 7, Biella 2, Cuneo 16, Novara 1, Verbano-Cusio-Ossola 5 Vercelli 2  SICILIA 51 (83 tot.) Palermo 9 Agrigento 9 Caltanissetta 1, Catania 4, Enna 1, Messina 9, Ragusa 3, Siracusa 7, Trapani‎ 7  EMILIA ROMAGNA 52 (81 tot.) Bologna 5, Rimini 2 Ferrara 4 Forlì Cesena 5 Modena 16 Parma 6 Ravenna 5 Reggio Emilia 6 Piacenza 34  PUGLIA 47 (73 tot.) Bari 18, BAT 2, Brindisi 8, Foggia 7, Lecce 8 Taranto 3  TOSCANA 44 (67 tot.) Firenze 9, Arezzo 9, Grosseto 4, Livorno, Lucca 5, Massa Carrara 2 Pisa‎ 6, Pistoia 1, Siena 3 Prato  LAZIO 40 (62 tot.) Roma 16, Viterbo 4 Frosinone 4 Latina 5 Rieti 8  CALABRIA 35 (57 tot.) Catanzaro 7, Cosenza 12, Crotone 5 Reggio Calabria 5 Vibo Valentia 5 MARCHE 27 (43 tot.) Ancona 6, Macerata 7, Fermo 4, Pesaro-Urbino 5, Ascoli Piceno 1 ABRUZZO 24   (38 tot.) L'Aquila 7, Chieti 9, Pescara 3 Teramo 4 FRIULI VENEZIA GIULIA 21 (36 tot.) TRENTINO ALTO ADIGE 22 (33 tot.) Trento 11 Bolzano Pordenone 8 Triste 2 Udine 10   UMBRIA 13 (19 tot.) Perugia 11 Terni 2 11  SARDEGNA 16 (26 tot.) Cagliari 1 Carbonia-Iglesias 2 Medio Campidano 2, Nuoro 1, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 2, Oristano 4, Sassari 3 BASILICATA 6  (9 tot.) Potenza 4 Matera 2 LIGURIA 15 (25 tot.) Genova 3 Imperia 5 La Spezia 6, Savona (1) VALLE D’AOSTA 2 (5 tot.) Molise 6 (9 tot.) Campobasso 5 Isernia 1.

Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni 

Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

 

141 gli schiacciati dal trattore

94 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

77 gli operai/e, impiegati/e, agricoltori/e, braccianti  ecc. morti per malori sui luoghi di lavoro, in luglio e agosto per il caldo che sono a tutti gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro

43 i morti in infortuni domestici

28 boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano

64 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più



 


Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?