morti sul lavoro al 21 aprile 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 25 aprile Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 332 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 449 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia, sono monitorati anche quelli che non dispongono di nessuna assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL. Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 34 (50) Milano 6, Bergamo 2 Brescia 11 Como 2 Cremona 3 Lecco 1 Lodi Mantova 3 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio 1 Varese 23 EMILIA ROMAGNA 30 (37 ) Bologna 12 Rimini 1 Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 3 Ravenna Reggio Emilia 3 Piacenza 1 CAMPANIA 29 (38 ) Napoli 9, Avellino 4 Benevento , Caserta 8 Salerno 7 TOSCANA 24 (32) Firenze 9 Arezzo 2 Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 2 Prato 3 SICILIA 21 (28) Palermo 7 Agrigento Caltanissetta 1 Catania 4 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 3 VENETO 20 (28) Venezia 3 Belluno 1 Padova‎ 2 Rovigo 1 Treviso 4 Verona 5 Vicenza 4 PUGLIA 21 (28) Bari 5, BAT 2 Brindisi 4 Foggia 3 Lecce 4 Taranto 3 LAZIO 20 (30) Roma 7 Viterbo 2 Frosinone 5 Latina 2 Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 16 (21) Bolzano 7 Trento 8 PIEMONTE 17 (24) Torino 7 Alessandria 2 (+1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 3 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli 1 ABRUZZO 13 (16) L'Aquila 3 Chieti 4 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 2 SARDEGNA 10 (14) Cagliari 3 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 MARCHE 10 (14) Ancona 3 Macerata 5 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 CALABRIA 8 (11) Catanzaro 3 Cosenza 3 Crotone Reggio Calabria 2 Vibo Valentia 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 6 (8) Genova 2 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 6 (8) Perugia 5 Terni 1 BASILICATA 6 (9) Potenza 5 Matera 1 Molise 3 (4) Campobasso 2 Isernia1 VALLE D’AOSTA 2 Nel 2024 39 gli schiacciati dal trattore 167 nel 2023 29 gli autotrasportatori 43 i morti di fatica tra operai/e, bracciati, autotrasportatore, medici, infermieri 44 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente molto più degli uomini 15 i boscaioli morti

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

Translate (traduci nella tua lingua)

martedì 30 aprile 2019

L'Osservatorio Invita tutti a indossare qualcosa di nero in segno di solidarietà, io sarò il Piazza a Bologna con il lutto al braccio

Domani 1° maggio, migliaia di familiari non festeggeranno con il loro caro morto sul lavoro. Da quando 12 anni fa ho aperto l'osservatorio sono morti oltre 16000 lavoratori complessivi, di questi oltre 7000 sui luoghi di lavoro, una strage che non è calata come ci viene propinato ogni anno, ma addirittura aumentata del 16% nel 2018 rispetto al 2008. Anche quest'anno non va meglio con oltre 400 lavoratori morti compreso itinere e 206 sui luoghi di lavoro. Sta aumentando molto la sensibilità degli itialiani verso queste tragedie e noi ne siamo orgogliosi per aver speso tantissime energie per questo. Carlo Soricelli domani in Piazza a Bologna porterò il lutto al braccio

domenica 28 aprile 2019

Le colossali bufale sulle morti sul lavoro e oggi è la giornata mondiale della Sicurezza sul lavoro. Una strage in Italia, il 1° maggio porta il lutto al braccio


Le colossali bufale sulle morti sul lavoro e oggi è la giornata mondiale della Sicurezza sul lavoro
Purtroppo si continua a dare una visione distorta del fenomeno, lo scrivo da oltre dieci anni ma non c’è niente da fare. Le morti sul lavoro sono molte di più di quelle indicate dall’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Un’enorme bufala è quella dell’indice occupazionale: con questo indice si fanno le statistiche sull’andamento di ogni provincia e regione: moltissimi sono i morti in nero e non assicurati all’INAIL. Sono uscite le statistiche del 2018. Indicare il numero di morti in base a quest’indice è quanto di più sbagliato. Categorie come poliziotti, carabinieri, soldati, vigili del fuoco, agricoltori schiacciati dal trattore, innumerevoli partite iva, tra i quali anche i giornalisti ecc. non sono assicurati all’INAIL e spariscono dalle statistiche. Un’altra grande bufala è quella di un sud con più morti sul lavoro, mentre è invece il contrario, il lombardo veneto ha più morti sui luoghi di lavoro dell’intero sud. Le categorie con più morti non sono quelle dell’industria come si pensa ma l’agricoltura, segue l’edilizia ma con metà morti (ci sono anche i morti in nero nelle nostre statistiche) l’autotrasporto, poi l’industria, tutta l’industria che ha un quarto dei morti dell’agricoltura, e metà dell’edilizia. L’INAIL fa bene a diramare le proprie statistiche, ma sono solo dell’INAIL e rappresentano solo ed esclusivamente i propri assicurati. Una visione distorta di questo fenomeno non fa prendere le misure necessarie a sconfiggerlo. L a politica cominci ad occuparsi finalmente di queste tragedie. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio. Rendiamo omaggio oggi a Daniele Nozori, morto dopo aver lottato un mese tra la vita e la morte a seguito di una caduta dall’alto in provincia di Frosinone, è morto a Roma al Policlinico Umberto I.

sabato 27 aprile 2019

Occhio a chi giuda i trattori in questi giorni, il pericolo è sempre in agguato

sono già 31 i morti schiacciati da questo mezzo dall'inizio dell'anno e 146 sono stati nel 2019. Il trattore uccide al più piccolo errore, ma anche senza commetterne, il territorio collinare dell'Italia è molto pericoloso per chi lo guida. Muoiono anziani, ma anche giovani ventenni schiacciati. occorre essere in perfetto stato di salute e avere un mezzo che ha le cabine protette. NON TI FIDARE DEL TRATTORE UCCIDE UN LAVORATORE SU CINQUE SUI LUOGHI DI LAVORO

giovedì 25 aprile 2019

4 morti sul lavoro il 24 aprile. Il 1° maggio porta il lutto al braccio, non è una festa, è una strage

Con i 4 lavoratori morti ieri 24 aprile nelle province di Cuneo, Cagliari, Salerno e Livorno arriviamo a contare 205 lavoratori morti sui luoghi di lavoro, solo 3 lavoratori morti in meno il 24 aprile del 2018 (208) sull'orribile 2018, anno che ha superato ogni record dell'orrore da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio, erano 172 i morti sui luoghi di lavoro il 24 aprile di quell'anno +16%. Chi parla di cali nel corso degli anni è in malafede il 28 aprile ci sarà la giornata mondiale sulla Sicurezza sul lavoro: qui in Italia abbiamo poco da stare allegri, l'indifferenza della nostra classe dirigente e della politica aiutano la strage: tanto si potrebbe fare, ma non hanno neppure l'accortezza di parlarne perché sanno delle loro responsabilità. ma negli italiani in questi anni è cresciuta la consapevolezza dell'autentica emergenza che c'è su questo fronte. Noi continueremo a batterci. Domani venerdì 26 sarò intervistato su queste tragedia su RAI 3 E.R Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio

mercoledì 24 aprile 2019

Altri due lavoratori morti sul lavoro. il 1° maggio porta il lutto al braccio

Sono diventati 4 i morti oggi, nelle province di Cuneo e  Livorno: in Sardegna e Campania.
 Come da diversi anni propongo di portare il lutto al braccio o di indossare qualcosa di nero alla Festa dei lavoratori del 1° Maggio. Dobbiamo svegliare le coscienze della politica e degli italiani, è intollerabile una strage infinita di lavoratori senza che nessuno faccia niente. Quest'anno già oltre 200 sui luoghi di lavoro e oltre 400 con i morti sulle strade e in itinere. Sii solidale, dai l'adesione quel giorno, ovunque tu sia fai sentire la vicinanza ai familiari dei morti sul lavoro che sono migliaia ogni anno. Chiedo anche ai sindacati di aderire

martedì 23 aprile 2019

Muore a 28 anni precipitando da una scala a Taino in provincia di Varese. Siamo arrivati all'incredibile numero di 200 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 400 con i morti sulle strade e in itinere

Un operaio di 28 anni è morto a Taino, in provincia di Varese.  Secondo le prime ricostruzioni , il giovane era impegnato nella lavorazione di materiale plastico, sarebbe scivolato da una scala mentre scendeva in una camera interrata, precipitando per alcuni metri e battendo violentemente la testa al suolo.
Venerdì 28 aprile, come ogni anno, si celebra la giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro. La giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro è promossa dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) con lo scopo di migliorare la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e quest’anno il tema sarà quello relativo alla raccolta dati sulla sicurezza.

Forza Bruno Papignani


Ho appreso solo ieri della grave malattia di Bruno Papignani segretario generale della FIOM CGIL dell’Emilia Romagna. Che dire? Un grande dispiacere, soprattutto come persona unica e come metalmeccanico in pensione. Ha condotto battaglie importantissime per il benessere dei lavoratori: la nostra una generazione voleva afferrare il cielo, voleva i lavoratori protagonisti della vita sociale e politica del Mondo. Sogni, utopie che si sono infrante sulla complessità di un mondo del lavoro diventato sempre più frammentato e diviso in mille rivoli che impediscono una visione unitaria del lavoro. Ancora oggi chi lavora ha beneficio delle grandi conquiste degli anni sessanta e settanta: anche se un po’ alla volta stanno togliendo tutti i diritti. Allora giovani come Papignani hanno raccolto il testimone della generazione precedente di operai che avevano fatto la Resistenza: di un’utopia che arrivava alle stelle. Bruno è stato coerente per una vita, e non ha fatto come i tanti intellettuali trasformisti che urlavano la rivoluzione, che hanno mandato allo sbando una generazione che è stata portata alla lotta armata, mentre loro con una giravolta si sono messi al servizio dei potenti di turno. Io vengo da una tradizione familiare completamente diversa, quello che ho imparato, i sogni, le utopie le speranze di cambiamento le ho imparate in Fabbrica, “luogo di sogni, utopie, e di umane grandi piccolezze” come scrissi in una poesia. Quelli come Bruno mi hanno insegnato ad essere coerente con i valori e i sogni della gioventù, anche se Bruno è più giovane di me di qualche anno. A maggio lascerà la segreteria regionale a un nuovo segretario che spero prenda in mano il testimone: Bruno l’ha preso dalle mani da quelle precedenti e con esso anche i sogni e le speranze di un mondo migliore. Forza Bruno, non siamo riusciti a cambiare il mondo, ma ci abbiamo provato, e chissà, forse i più giovani ci riusciranno, anche grazie alla trasmissione dei valori.
Carlo Soricelli

domenica 21 aprile 2019

Basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore Aderisci alla petizione petizione http://chng.it/WpfMQNJZt7 Un altro morto anche ieri schiacciato da questo mezzo mortale nella provincia di palermo

 http://chng.it/WpfMQNJZt7 ADERISCI ALLA PETIZIONE, DIMOSTRA LA TUA SENSIBILITA' BASTA UN MINUTO
Sono già 31 dall'inizio dell'anno a morire in questo modo orribile e 127 dalla nascita nello scorso giugno del nuovo governo. Oltre 1500 da quando 12 anni fa ho aperto l'Osservatorio Carlo Soricelli

sabato 20 aprile 2019

Poveri Cristi che non risorgeranno e la colpa è dei tanti "Pilato" che hanno guidato e guidano il Paese. Morire a 28 anni per infortunio sul lavoro. Muore travolto da un muletto in movimenti Marco Balzarini. Ma sono 18 i morti per infortunio sui luoghi di lavoro nell'ultima settimana


CREMONA (19 aprile 2019) - Marco Balzarini E' rimasto schiacciato da un macchinario in movimento rimanendo ucciso. La tragedia all'acciaieria Arvedi di Pieve Terzagni, frazione di Pescarolo. Il 28enne lavorava come magazziniere. : il giovane è stato travolto da un muletto dell'azienda incaricata della movimentazione. Sotto shock il conducente del mezzo. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri, polizia, polizia locale, personale del 118 e dell'Ats. 
Domani sarà Pasqua di resurrezione, ma purtroppo anche i 18 lavoratori che hanno perso la vita lavorando non risorgeranno. Tanti "poveri cristi" che vengono ignorati da tutti i "Pilato" che stanno guidando il Paese
Sono stati 18 i morti per infortunio sul lavoro nell'ultima settimana

venerdì 19 aprile 2019

Tre morti schiacciati dal trattore il 18 aprile. dai una mano firma la petizione diretta al Ministro delle Politiche Agricole centinaio http://chng.it/WpfMQNJZt7


18 aprile. Un giorno drammatico per l’agricoltura italiana: tre agricoltori sono morti schiacciati dal trattore. Una strage assurda, dovuta all’indifferenza di chi dovrebbe occuparsene. Non sono un profeta di sventura, quando alcuni giorni fa ho lanciato una petizione https://assets.change.org/photos/0/yp/af/JtYpAfgLgURRyru-48x48-noPad.jpg?1521861409
Carlo Soricelli ha lanciato questa petizione e l'ha diretta al Ministro Politiche Agricole Centinaio. Cesare Morini è morto schiacciato da questo mezzo nella provincia di Mantova: aveva 66 anni, Un trentenne ha perso la vita nello stesso modo a sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona, stessa orribile sorte di Roberto Serrotti che ha perso la vita allo stesso modo in provincia di Arezzo. Da 12 anni mi batto per sensibilizzare la politica e nello specifico i ministri delle politiche Agricoli che si sono succeduti alla guida di questo ministero. Tutti gli anni lancio l’allarme per una strage che ogni anno arriva con la primavera, ma che continua per tutto il corso dell’anno. Con i 3 morti il 18 aprile sono già diventati 30 dall’inizio dell’anno e 126 da quando abbiamo come Ministro delle Politiche Agricole Centinaio a cui è rivolta questa petizione. In questi 12 anni sono morti schiacciati da questo mezzo oltre 1500 agricoltori. Una strage nella strage che ogni anno si ripete con la stessa ferocia. E nessuno fa niente, si potrebbe fare molto, sensibilizzare sulla pericolosità del mezzo gli agricoltori e i loro famigliari, mettere a disposizioni soldi veri e non chiacchiere come è stato fatto nel passato. Sottoporre ad un esame d’idoneità vera chi guida questo mezzo mortale. Dai la tua adesione a questa petizione: siamo noi cittadini normali che dobbiamo farci sentire. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

http://chng.it/WpfMQNJZt7

giovedì 18 aprile 2019

Strage continua. Quattro morti sui luoghi di lavoro anche oggi, nelle province di Salerno, Mantova e Bolzano e Arezzo. Tra questi dueo agricoltore schiacciati dal trattore. Firmate la petizione contro la strage di agricoltori, non costa niente, solo un minuto del vostro tempo

Cari visitatori del blog, che siete a migliaia ogni giorno, ancora altri quattro morti sul lavoro anche il 18 aprile. Perdono  la vita due agricoltore schiacciati dal trattore nel mantovano e nell'aretino: Cesare Morini aveva 66 anni e come gli oltre 1500 morti in modo così orribile in questi anni di monitoraggio, non meritava questa morte atroce, così come l'altro guidatore di 73 anni nella provincia di Arezzo. sono già 29 dall'inizio dell'anno e 126 da quando a giugno del 2018 si è insediato il nuovo governo. Stessa indifferenza dei precedenti, facciamo sentire la nostra pressione anche a questi firmando la petizione. Perde la vita anche un autotrasportatore nel salernitano: Antonio Casciano aveva solo 42 anni ed è morto in un capannone dopo diverse settimane di sofferenze. In provincia di Bolzano perde la vita un edile ungherese di 57 anni travolto da una gru. Complessivamente sono diventati 195 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 400 con i morti sulle strade e in itinere

http://chng.it/WpfMQNJZt7

martedì 16 aprile 2019

Inascoltati da 12 anni: i morti sul lavoro sempre di più, nuovo record delle morti sui Luoghi di lavoro il 15 aprile. Chi parla di cali trucca le carte, sono diventati 3 anche ieri i morti sui luoghi di lavoro

Sono poi diventati 3 i morti sui luoghi di lavoro nel Nord Est. Ai due morti segnalati ieri in Provincia di Pordenone e Treviso, abbiamo appreso della morte di un terzo lavoratore nella provincia di Trento, si tratta di Franco bedoni  di 53 anni che è morto schiacciato alla Fucine Film di Ossana, trasportato in condizioni gravissime all'ospedale di Trento è morto poco dopo. Che dire ancora? Non ci sono più lacrime e parole per una strage che non ha mai fine. Siamo già a 191 lavoratori morti sui luoghi di lavoro e oltre 400 con i morti sulle strade e in itinere, erano 185 il 15 aprile del 2018 +3,5% e 151 il 15 aprile del 2008 anno di apertura dell'Osservaorio +21%. Chi parla di cali trucca le carte, noi li registriamo tutti non solo gli assicurati INAIL. E' questa la vera emergenza del paese, non l'invasione fantasiosa degli extracomunitari. Una Classe Dirigente di un Paese che non tutela la salute e la Sicurezza dei lavoratori è indiegna di un paese civile. Non può essere solo un Osservatorio formato da volontari, che non percepiscono nessun compenso a denunciare quello che sta accadendo, rimanendo tra l'altro inascoltati da 12 anni. 

lunedì 15 aprile 2019

Questa mattina poco dopo le sei muore schiacciato da un macchinario un operaio in provincia di Pordenone

Mi segnalano la morte di un operaio di 46 anni a Maniago in provincia di Pordenone. Dell'operaio di cui non conosciamo ancora l'identità sappiamo che è morto in una fabbrica di Magnago poco dopo le 6 di mattina. vediamo se ci sono notizie più dettagliate tra qualche ora. Apprendiamo di un' altra morte a Trevignano di Treviso dove un lavoratore e' stato schiacciato da una gru. Sono a dirvi che non inserisco tutte le morti sul lavoro di cui sono a conoscenza: c'è chi senza fare nessuna fatica le copia, le approfondisce e manda comunicati per avere una medaglia sul petto, ci sono poi quelli che lo fanno per motivi di lavoro. comunque siamo già a 190 morti sui luoghi di lavoro e quasi 400 se si aggiungono (come fanno altri) i morti sulle strade e in itinere, che sono considerati dallo Stato come morti sul lavoro: noi li teniamo a parte, altrimenti si fa solo una grande confusione. Una provincia che ha la sfortuna, oppure ha molti abitanti e lavoratori.balza in testa a questa triste classifica, anche se ha pochissimi morti sui luoghi di lavoro.

domenica 14 aprile 2019

Carabinieri morti sul lavoro e quei morti per infortuni sul lavoro che resuscitano o che spariscono dalle statistiche perchè non sono assicurati all'INAIL



Da oltre dieci anni denuncio che i morti sul lavoro diffusi nelle statistiche ufficiali sono parziali e non sono rappresentativi della reale situazione delle morti sul lavoro, che sono molte di più. Danno una visione distorta della realtà italiana. Intere categorie, come tutte le Forze Armate, i Vigili del Fuoco tantissime Partite IVA, giornalisti ecc. non sono assicurate all’INAIL, ma non per questo non muoiono sul lavoro, e spariscono dalle statistiche: come spariscono i morti in nero e gli agricoltori schiacciati dal trattore. Ogni fine anno viene diramato un bollettino delle morti: nessuno va poi a vedere dopo qualche mese dell’anno successivo, quante di queste denunce arrivate all’INAIL verranno poi riconosciute come morti sul lavoro. Tutti gli anni circa il 30% di queste non saranno riconosciute come tali. Resuscitano? No,  tantissime non hanno nessun diritto: come molti morti sul lavoro di Rigopiano, o del terremoto in Emilia, ma anche innumerevoli altri. Da quando dodici anni fa ho cominciato a monitorare le vittime sui LUOGHI DI LAVORO i morti non sono mai calati, sono addirittura aumentati di oltre il 15%. Il 2018 è stato l’anno con più morti sui LUOGHI DI LAVORO dal 2008, e il 2019 è in questo momento, se si guardano i primi  mesi, addirittura peggiore. Ogni anno cali delle morti inesistenti che hanno condizionato le scelte della politica: il Parlamento in questi anni ha fatto leggi contro la Sicurezza dei lavoratori  Di questo sono responsabili tutti i partiti che si sono succeduti alla guida del Paese nel corso di questi anni. Ultimo il governo gialloverde che un mese fa ha “alleggerito” gli industriali del 30% le tasse che versavano all’INAIL per la Sicurezza. Tra l’altro il Ministro del Lavoro Di Maio addirittura se ne è vantato in rete. Le morti sul lavoro, la Sicurezza sui luoghi di lavoro se fatta bene sarebbe un formidabile motore di crescita: non è burocrazia, è un modo corretto di lavorare, che creerebbe moltissimi posti di lavoro, e che farebbe risparmiare lo Stato un gran numero di miliardi pagati per gli infortuni. La disfatta anche su questo fronte è soprattutto culturale. Anch’io da militare di leva volevo fare il carabiniere, come mio padre e come mio fratello maggiore ora in pensione, che era maresciallo dei carabinieri come Vincenzo Carlo Di Gennaro morto sul lavoro nel foggiano ucciso da un delinquente. Qualcuno dica agli italiani se i tanti carabinieri e poliziotti morti sul lavoro nel 2018 (ma anche degli anni precedenti) sono stati considerati tra il numero totale delle morti sul lavoro. Lo dico io NO!!!!!! Il 13 aprile sono morti anche due autotrasportatori Carlo Soricelli

sabato 13 aprile 2019

Ancora e sempre morti sul lavoro ogni giorno. Massimo Ruffini muore a 26 anni travolto da un ballone di fieno. Un netturbino travolto da un automobilista sotto l'effetto di stupefacenti mentre spazzava una strada nel napoletano. Gabrile Di Guida aveva avvertito la sua fidanzata "quella macchina non funziona bene" Quella macchina l'ha poi ucciso a 25 anni

Altri due morti anche il 12 aprile.Massimo Ruffini qui sorridente è morto a soli 26 anni travolto da un ballone di fieno nella sua azienda agricola del parmense
Nella foto. L'altro giovane di 25 anni Gabriele Di Guida aveva avvertito la fidanzata scrivendo in un messaggio che "quella macchina non funziona bene"
Un netturbino napoletano è morto alle 4 di notte a Tersigno, è stato travolto da un automobilista positivo alla cannabis.
Continua sempre senza soste la strage di lavoratori che sono diventati 184 dall'inizio dell'anno e oltre 360 con i morti sulle strade e in itinere

venerdì 12 aprile 2019

Altri tre morti anche il 12 aprile. Un altro schiacciato dal trattore nel pavese. da qui in avanti, per sei mesi ci sarà un morto schiacciato dal trattore ogni due giorni e mezzo,Dai l'adesione contro questa strage


http://chng.it/WpfMQNJZt7
Condividi coi tuoi amici. Anche un solo agricoltore salvato da una morte così atroce vale la tua adesione che dura solo un clic col tuo nome e cognome, se saremo in tanti il Governo e il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio dovranno intervenire. Clicca su Change.org Carlo Soricelli
CHANGE.ORG
Basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore

giovedì 11 aprile 2019

Sono poi diventati tre i morti sui luoghi di lavoro il 10 aprile. Dai la tua adesione alla mia petizione CHANGE ORG per salvare e sensibilizzare sugli agricoltori schiacciati dal trattore nel post

Con la morte di un operaio nell'alessandrino schiacciato da un macchinario sono poi diventati 3 i morti per infortuni sui Luoghi di Lavoro il 10 aprile. Il povero giovane Gabriele Di Guida è morto in modo orrendo: travolto da un rullo di un macchinario nella provincia di Monza: poi ha perso la vita Aniello Russo nel napoletano.
Dammi una mano aderisci alla petizione contro le morti degli agricoltori schiacciati dal trattore, una strage nella strage. Già 26 quest'anno a morire in modo così orrendo, 146 nel 2018 e oltre 1500 da quando ho aperto l'Osservatorio
Vai a questo link per firmare
http://chng.it/TkWvgyrZKS?fbclid=IwAR1iNSHO9MQj-Z92OS8XVcWpYvBo9OyIbe63iYDDux_-kVEuI3eMwEATUqE

mercoledì 10 aprile 2019

Orribile morte a 25 anni di Gabriele Di Guida schiacciato da un rullo. Due morti anche oggi 10 aprile: Nella province di Monza e Napoli.dove ha perso la vita Aniello Russo


 Gabriele Di Guida un operaio di soli 25 anni ha perso la vita schiacciato da un rullo
Sul posto un’ambulanza del 118 di Cornate d’Adda e un’automedica, ma non c’è stato nulla da fare, sembra fosse stato assunto da pochi mesi) Sul posto anche Vigili del fuoco, Carabinieri e il comandante della Polizia locale. sono già 5 in poco più di tre mesi i morti sui LUOGHI DI LAVORO nella provincia di Monza Brianza e 23 in lombardia a questi occorre aggiungere i morti sulle strade e in itinere: si arriva così a contare oltre 50 morti complessivi

Aniello Russo di 52 anni ha perso la vita schiacciato da un muiletto  a Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. Allo Stir cittadino – l'impianto di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti nonostante l'intervento tempestivo dei sanitari del 118, per Russo non c'è stato niente da fare, 

FABIO BILLI SCHIACCIATO DAL TRATTORE LUNEDI' AVEVA SOLO 51 ANNI: FIRMA LA PETIZIONE PER NON VEDERNE MORIRE ALTRI

Si, la nostra è una società malata. che si commuove e mette migliaia di firme contro le violenze sugli animali, ma rimane indifferente verso la strage di agricoltori schiacciati dal trattore che sono centinaia all'anno: già 25 quest'anno, 149 nel 2018 e oltre 1500 da quando ho aperto l'Osservatorio delle morti sul lavoro, Una strage che nessuno vuole vedere, che la politica di ogni colore ignora, che i cittadini che si commuovono per il cane maltrattato rimangono indifferenti. Io come pittore nel 2000 ho anche fatto il calendario dell'ENPA
per raccogliere fondi, ma mai avrei pensato che per la strage dei lavoratori ci fosse un'indifferenza così.

FIRMA LA petizione per salvare dallo schiacciamento i nostri agricoltori
Hai un minuto per aiutare Carlo Soricelli?
Basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore



martedì 9 aprile 2019

cari amici, proprio mentre ieri stavate firmando la petizione change org "basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore" ne è morto un altro schiacciato dal trattore di 51 anni nella provincia di Perugia

Una strage incredibile quella degli agricoltori schiacciati dal trattore, dopo i due di domenica ne è morto un altro lì9 aprile nella provincia di perugia. So che in questi giorni ricomincia la strage e durerà per mesi. FERMIAMOLA FIRMA LA PETIZIONE . Non costa niente solo la perdita di un minuto. SONO GIà 26 A MORIRE IN MODO COSI' ATROCE DALL'INZIO DELL'ANNO, 146 NEL 2018, OLTRE 1500 DA QUANDO HO APERTO L'OSSERVATORIO
CHANGE.ORG
Basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore
 
Ma sono 3 i morti sui LUOGHI DI LAVORO anche ieri. Un operaio rocciatore è morto cadendo in una cava, un altro di 67, Alberto Duci  anni che ancora svolgeva lavori pericolosi a quell'età è precipitato da un'altezza di diversi metri, mentre potava una pianta. Dammi una mano, BASTA CON QUESTE STRAGI

lunedì 8 aprile 2019

Firma la mia petizione di Change org per fermare la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Carlo Soricelli

Amici firmate e fate firmare la petizione per salvare gli agricoltori che senza interventi moriranno numerosissimi. Non lasciatemi solo in questa battaglia di civiltà. Non costa niente, se non un minuto di tempo per firmare. Chiedo ai Ministri del Lavoro e delle Politiche agricole di fare una campagna informativa sulla pericolosita' del trattore.
CHANGE.ORG
Basta con le orribili morti di agricoltori schiacciati dal trattore

Sono tre i lavoratori morti in questo fine settimana. 176 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 365 con i morti sulle strade e in itinere

Tre lavoratori, di cui due morti schiacciati dal trattore nelle province di Benevento e di Trento e un forestale giardiniere a Monreale di Palermo.
Neppure quando tutti si dovrebbero riposare, a parte i servizi essenziali, si muore lavorando. Nella Provincia di Trento è morto dopo una settimana di sofferenze Marcello Bisoffi che era rimasto schiacciato dal trattore. In provincia di Benevento è morto Giuseppe Mancino di 56 anni: anche lui schiacciato da un mini escavatore. Perde la vita un forestale che stava eseguendo lavori di giardinaggio a Monreale: si tratta di Pino Daidone che è morto in modo orrendo. E' caduto da una scala mentre potava un albero ed è rimasto infilzato da spuntoni di una recinzione. In questo momento siamo a 176 morti sui luoghi di lavoro e oltre 365 con i morti sulle strade e in itinere

sabato 6 aprile 2019

Orribile morte di un autotrasportatore sull'A1: è morto col corpo orrendamente bruciato


 Paolo Schettino, è morto in modo orrendo tra Calenzano e Firenze Nord, sull'A1. Il Tir di cui era al volante ha sbandato e ha preso fuoco dopo essersi ribaltato. Secondo la ricostruzione della Polstrada, Schettino è rimasto incastrato ed è probabile che il decesso sia avvenuto già dopo il forte impatto contro la barriera centrale e il rovesciamento del mezzo. A causa della tragedia la carreggiata sud, è stata chiusa per qualche ora nella notte, con uscite obbligatorie, per circa un'ora, poi è stata riaperta la sola corsia di sorpasso. L'incendio intorno alle 6.30 forse per un malore, una distrazione o un colpo di sonno.
 I morti sui luoghi di lavoro sono diventati già 168 dall'inizio dell'anno sui luoghi di lavoro e 360 con i morti sulle strade e in itinere, Un record negativo da quando 12 anni fa ho aperto l'Osservatorio 

mercoledì 3 aprile 2019

Strage continua nell'indifferenza della politica. sono 4 i lavoratori che hanno perso la vita oggi


Milano, 3 aprile 2019 Tragedia multipla sul lavoro questa mattina a Pieve Emanuele . Due operai napoletani di 45 anni che stavano lavorando lungo la massicciata della ferrovia sono morti schiacciati da una lastra di acciaio Le due vittime stavano realizzando una barriera  lungo la massicciata ferroviaria nel tratto che va dalla stazione dove ferma a linea S13 del Passante e via Roma quando per causa ancora in fase di accertamento è avvenuto il crollo.  
Ma oggi perdono la vita altri due lavoratori, in Provincia di Verona ha perso la vita un operaio ha perso la vita schiacciato da una betoniera
Un povero giovane di 21 anni addetto alla nettezza urbana è morto all'ospedale dopo 15 giorni di agonia schiacciato tra due camion.

E' triste vedere che un Ministro del lavoro gioisce per aver tagliato i risarcimenti e i fondi per la Sicurezza a spese dei lavoratori

Il Ministro del Lavoro Di Maio annuncia sui social l'entrata in vigore della norma che taglia del 30% le tariffe INAIL per le imprese scrive che per la prima volta il lavoro costerà meno. Ma viene fatto a spese della Sicurezza dei lavoratori. Anche la Corte di Cassazione vede a rischio per il danno temporale e morale e vengono penalizzate le vittime di infortuni, anche mortali. . La CGIL lo ha denunciato da tempo, come lo stesso Osservatorio, ma niente, Cinque Stelle corrono verso il disastro e l'irrilevanza

martedì 2 aprile 2019

Impressionante catena di morti per infortuni sul lavoro nella provincia di Roma nel 2019: superati del 25% i morti dell'intero 2018. La Sindaca Raggi cosa sta facendo per la Sicurezza oltre che avere un ministro del lavoro Di Maio che toglie risorse all'INAIL?

Con la morte di Francesco Florio morto per infortunio sul lavoro questa mattina sul raccordo anulare di Roma ci chiediamo cosa sta succedendo nella nostra Capitale sul fronte della Sicurezza dei lavoratori. Un numero di morti impressionante. Nell'intero 2018 Roma ha avuto in tutto dieci morti sui Luoghi di Lavoro, quest'anno sono già 13. Risulta la Provincia con più morti sui luoghi di lavoro, tanto per fare confronti tra le grandi città Torino ne ha avuti in questi primi tre mesi 6 e Milano 3. Davvero una cosa impressionante, che non si può spiegare con la casualità. Ben cinque di queste morti sui Luoghi di lavoro sono in edilizia. Genovesi del sindacato degli edili definisce lo "sblocco cantieri" uno "sblocca porcate". Da questo governo ci aspettavamo interventi seri sulla Sicurezza, ma è stato fatto un'ulteriore liberalizzazione che togliere ulteriore Sicurezza a chi lavora. Poi non si può che essere indignati vedere che il Ministro Di Maio si vanta in rete d'aver fatto un "regalo" del 30% alle imprese sui contributi che le stesse pagavano all'INAIL

Chi ha ucciso Eric Dallapiazza il bambino di 18 mesi schiacciato dal trattore? la nostra indifferenza e soprattutto di quelli che dovrebbero occuparsene



Non è retorica, da 11 anni mi sto battendo inutilmente contro la strage provocata ogni anno dai trattori: vecchi, obsoleti, poco sicuri, spesso guidati anche sulle strade da persone che non hanno più un'idoneità psicofisica per farlo. Spesso a morire schiacciati da questo mezzo anziani. Il Trattore è una macchina della morte, che uccide anche senza che il guidatore faccia degli errori: le cause sono nel terreno infido, spesso apparentemente asciutto, ma che subito dopo è impregnato d'acqua e che per il peso, quando si manovra  cede da una parte, e questo in un terreno collinoso è facilissimo avere incidenti. Se poi ci mettiamo anche l'età avanzata, la politica che rinvia per oltre 15 anni una legge europea che obbligherebbe chi guida questi mezzi a sottoporsi ad un esame per il rilascio di un patentinosi creano le condizioni per un incidente spesso mortale. Ne sono morti in modo così atroce oltre 1500 in questi anni di monitoraggio, in più queste vittime innocenti che non possono essere considerati effetti collaterali. Due bambini di 3 anni e 18 mesi hanno perso la vita a causa di questi mezzi. POLITICA VUOI COMINCIARE AD OCCUPARTENE? il piccolo Eric  di 18 mesi NON CE L'HA FATTA, COME E' SUCCESSO CON SILVANO CARTA DI 3 ANNI (nelle foto). Sono già 22 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno, più questi poveri innocenti






lunedì 1 aprile 2019

Report morti sul lavoro nei primi tre mesi del 2019. Europa salvaci tu


        Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
 Report morti sul lavoro nei primi tre mesi del 2019
Si conclude anche marzo, con un incremento delle morti sui luoghi di lavoro nei primi tre mesi del 2019 del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ma se guardiamo il 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio l’aumento è del 16,7%. Quando parlano di cali delle morti sui luoghi di lavoro non credeteci, è solo propaganda per giustificare i miliardi di euro spesi per la Sicurezza senza risultati.
Il mese di marzo si conclude con la morte di due agricoltori schiacciati dal trattore nelle province di Roma e di Avellino (due di questi con la motozappa), avevano solo 40 e 50 anni. Ma vogliamo dedicare questo Report ai due bambini di soli tre anni e 18 mesi travolti dal trattore: Eric aveva solo 18 mesi e Silvano 3 anni (nella foto). Se può consolare il nonno, sappia che gli italiani, quelli più sensibili sanno che si potrebbe fare tanto per i vecchi trattori, ma che mai non hanno fatto niente per rinnovare il parco trattori seppur avvertiti di questa strage con migliaia di mail e denunciato in trasmissioni televisive come Fuori TG di Rosaria De Medici. Da 11 anni ci battiamo con l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro contro questa carneficina che con un po’ di buona volontà da parte della politica si potrebbe dimezzare, ma mai abbiamo visto l’interesse della politica e dei ministri delle Politiche Agricole che si sono succeduti. Sono già 22 i morti schiacciati dal trattore in soli 3 mesi, 120 dalla nascita del nuovo governo a giugno 2018. Sono oltre 1500 i lavoratori schiacciati da questo mezzo mortale da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio, poi occorre aggiungere anche i morti innocenti come questi due bambini e tanti altri in incidenti stradali. La politica è dal 2002 che non approva in Parlamento una legge europea dove chi guida questo mezzo mortale a sottoporsi a un esame per il rilascio di un patentino. Qui c’è bisogno dell’applicazioni delle leggi emesse dal Parlamento Europeo.  Più Europa, altro che sovranismo se si hanno di questi risultati. Una vergogna.
È la provincia di Roma che ha quest’anno un incredibile numero di morti sul lavoro, seguono le altre come specchietto
Roma
11
Torino
6
Caserta
6
Palermo
5
Verona
5
Cuneo
4
Pisa
4
Monza
4
Vicenza
4

È la Lombardia che ha con 18 morti il numero più alto di morti sul lavoro, segue il Lazio con 17. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono il 15% del totale. Sono il 29% gli ultrasessantenni che hanno perso la vita lavorando. Molti sono agricoltori schiacciati dal trattore, ma anche artigiani e lavoratori di ogni categoria che lavorano ancora in tarda età, grazie a leggi fatte appositamente per non farli andare in pensione. È sempre l’agricoltura la categoria con più morti sui luoghi di lavoro col 24% a registrare il più alto numero di morti sui luoghi di lavoro. Segue l’edilizia con il 13,5%, un numero sempre alto di morti sul lavoro, ma con un calo significativo, per ora, quest’anno muoiono meno lavoratori per cadute dall’alto. L’autotrasporto (di tutte le categorie) ha l’8,3% sul totale. L’industria, tutta l’industria (escluse aziende artigiane) il 6,4%. In questo momento i primi tre mesi del 2019 segnano un numero di morti sui luoghi di lavoro mai raggiunto in questi 12 anni di monitoraggio. Concludo questo Report ricordando che questi sono SOLO i morti sui luoghi di lavoro, almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere. Voglio lanciare un appello in vista delle prossime elezioni europee. Europa salvaci tu, vogliono più sovranità europea, ma se i risultati in Italia sono questi che Dio ci aiuti. Ma temo che anche Lassù si sono dimenticati di chi lavora. Carlo Soricelli ideatore e curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.
http://cadutisullavoro.blogspot.it

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?