morti sul lavoro

Report dei morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2023, paragonati ai primi 5 mesi del 2022, spaventosa recrudescenza a maggio con oltre 160 morti complessivi, con 97 di questi sui luoghi di lavoro Il mese di maggio è stato spaventoso, con un numero di morti sul lavoro mai visto in 16 anni di monitoraggio, sono stati ben 95, 24 di questi schiacciato dal trattore, ne sono morti 15 negli ultimi giorni, ero stato facile profeta scrivendo (a tutti) che dopo le forti piogge ci sarebbe stata una strage, che continuerà anche il mese di giugno; il terreno apparentemente asciutto in superfice è cedevole, dall’inizio dell’anno sono morti in questo modo atroce 65 agricoltori, spesso anziani, ma anche di ogni età, e di questi morti in agricoltura, di questa strage verde che impregna di sangue i campi vi informa solo l’Osservatorio. Il 42% dei morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) hanno dai 62 anni in su (147 su 345).Gli stranieri, se si escludono i morti dai 60 anni in su, sono tutti giovani, rappresentano ormai il 20% dei morti sui luoghi di lavoro. Predominante il sesso maschile nei morti sui luoghi di lavoro, ma in itinere, le donne sono quasi quanto gli uomini a morire mentre vanno o tornano dal lavoro. Assistiamo a un’autentica strage anche di autotrasportatori, ne sono già morti 52, stanchezza, lavoro stressante e con orari con scarsi controlli, sono pericolosi anche per gli automobilisti, tanti gli incidenti mortali. Ma tanti anche i boscaioli, spesso improvvisati, che muoiono travolti dall’albero che tagliavano, Sarebbe importantissima una campagna governativa, ma anche dell’opposizione, sulla strage provocata dal trattore, ogni anno il 20% dei morti sui luoghi di lavoro sono dovute al trattore che travolge chi lo guida. Inail da come 264 di denunce di infortuni mortali nei primi 4 mesi del 2023, ma sono comprensive anche dei morti sulle strade e in itinere, noi solo sui luoghi di lavoro nei abbiamo registrati al 31 Maggio ben 345, a questi occorre aggiungere i morti sulle strade e in altri ambiti lavorativi, che INAIL non copre e diffonde. Con questi numeri, ben più alti, l’aumento sui luoghi di lavoro rispetto al 31 maggio del 2022 è del 16%. Non possono esserci morti sul lavoro di serie A e di serie B, vanno contati tutti come facciamo noi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna, che diventerà a breve un’Associazione che darà assistenza psicologica e legale ai famigliari delle vittime, con il compito anche di rendere visibile l’identità e la storia degli oltre 1000 lavoratori morti sui luoghi di lavoro in questi 16 anni che sono stati registrati dall’Osservatorio Sito osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL 31 MAGGIO Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 576 lavoratori, di questi 345 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero. Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti 65 gli schiacciati dal trattore 14 i boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano 23 i morti in lavori domestici 52 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 28 gli operai e impiegati morti per malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per infortuni sul lavoro 34 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali. Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi, ma per i morti sulle strade e in itinere è difficile che siano esaustivi LOMBARDIA 46 (78) Milano (6), Bergamo (4), Brescia (13), Como (4), Cremona (1), Lecco (2), Lodi (), Mantova (3), Monza Brianza (3), Pavia (5) Sondrio (2), Varese(3) VENETO 33 (55) Venezia (5), Belluno (1), Padova‎ (6), Rovigo (3), Treviso (7), Verona (7), Vicenza (4) SICILIA 25 (42) Palermo (6), Agrigento (2), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (1), Messina (6), Ragusa (1), Siracusa (3), Trapani‎ (4) CAMPANIA 25 (42) Napoli (7), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (8), Salerno (6) PIEMONTE 26 (54) (8) Torino (5), Alessandria (5), Asti (4), Biella (), Cuneo (3), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (4) Vercelli (2) EMILIA ROMAGNA 22 (38) Bologna (1), Rimini (1) Ferrara (2) Forlì Cesena (4) Modena (7) Parma (1) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) TOSCANA 23 (38) Firenze (4), Arezzo (2), Grosseto (4), Livorno (), Lucca (3), Massa Carrara () Pisa‎ (4), Pistoia (1), Siena (2) Prato (1) LAZIO 16 (26) Roma (8), Viterbo (1) Frosinone () Latina (3) Rieti (2) MARCHE 13 (19) Ancona (2), Macerata (3), Fermo (), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (1) TRENTINO ALTO ADIGE 9 (13) Trento (4) Bolzano (4) PUGLIA 16 (26) Bari (7), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (1) SARDEGNA 8 (14 ) Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (1), Medio Campidano (1), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3).Sulcis iglesiente () FRIULI VENEZIA GIULIA 8 (14) Pordenone (4) Trieste (1) Udine (2) Gorizia () CALABRIA 9 (14) Catanzaro (4), Cosenza (3), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1) ) ABRUZZO 8 (12) L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (3) UMBRIA 7 (10) Perugia (5) Terni (1) LIGURIA 3 (5) Genova (1), Imperia (1) La Spezia (1), Savona () BASILICATA 5 (8) Potenza (3) Matera (1) VALLE D’AOSTA 5 (3) Molise 1 (2) Campobasso () Isernia (1). Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Modellino

Modellino
Ecco il modellino in scala 1/10 dell'opera che vorrei realizzare se troverò i fondi necessari e chi la vorrà esporre. una piramide di m 2,5 di lato dove sopra ci sono oltre 100 foto di morti sul lavoro e dentro la mia scultura a dimensione umana "morte bianca". Pochi sanno che dipingo e scolpisco da oltre 50 anni, che sono presente in musei, uno del quale mi ha dato il titolo di maestro. nell'opera ovviamente nessun lavoratore avrà la foto tagliata

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Andamento nei 15 anni di monitoraggio. In questi 15 anni sono morti quasi 20000 morti complessivi, 9800 sui luoghi di lavoro, tutti registrati, chi parla di cali mente agli italiani, rispetto al 2021 si registra sui luoghi di lavoro un aumento dell'8% se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati INAIL

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Rai 2 soricelli con marzia roncacci

RAI2 TG2 INSIEME - Carlo Soricelli nella trasmissione di Marzia Roncacci

Cristo metalmeccanico

Cristo metalmeccanico
La fabbrica 2007 pochi giorni dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano- Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia- La classe operaia non è più centrale-il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato- di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane- Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia -Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti- Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 27 novembre 2015

Un altro agricoltore è morto schicciato dal trattore. sono 134 dall'inizio dell'anno

In Provincia di Caserta è morto un altro agricoltore schiaccitato dal trattore. Si tratta di Pasquale Di Meo di 63 anni. Spaventoso questo andamento dei morti schiacciati dal trattore in novembre. ne sono morti così atrocemente 15, più un bambino che era stato fatto salire sul mezzo guidato da un adolescente. E' anche per questo che chiediamo al Ministro Martina di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. ma è come parlare al vento. I cittadini sono trattati sempre e comunque come sudditi. E con una etorica che lascia sgomenti, quando poi si vede che è vuota

giovedì 26 novembre 2015

Un altro edile è morto in Provincia di Palermo

Palermo 26 novembre 2015 E' morto Salvatore Tamburo Ippolito di 61 anni. L'operaio è morto cadendo in una fossa imohff che stva scavando. I sanitari del 118 hanno accertato la morte. Sul posto oltre ai militari della compagnia di Cefalù anche il medico legale. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo dell’uomo.

mercoledì 25 novembre 2015

Un altro lavoratore della terra è morto schiacciato dal trattore in Provincia di Viterbo

Non si conoscno ancora le generalità della 133esima vittima del trattore killer. ma ormai è inutile anche cercre di stimolare con la critca a chi dovrebbe occuparsene. sono capaci di scandalizzarsi solo se le crtichi e la stampa riprende le tue critiche. Come è successo di recente dopo la lettera che avevo scritto al Manifesto e che il Ministro Martina ha commentato, come se avessi parlato di lesa maestà e non di una strage che continua nell'indifferenza e che riguarda il Ministero che lui dirige. E' inutile ma io continuo a denunciare.

martedì 24 novembre 2015

In Toscana aumento spaventoso e incontrollabile delle morti sui LUOGHI DI LAVORO per infortuni.Più 135% sull'intero 2014

Massa Carrara 23 novembre con la morte di Nicola Mazzucchelli a Carrara la Toscana si conferma la regione con un numero spaventoso di morti sui LUOGHI DI LAVORO rispetto al 2014. In tutto il 2014 i morti sui LuOGHI DI LAVORO, escluso itinere e morti sulle strade sono stati 28. Oggi 24 novembre 2015 siamo a 66. L'aumento è raccapricciante +135%. le cause non si conoscono, le morti sono aumentate in tutti i settori, ma anche in Toscana fa da protagonista in negativo l'agricoltura. Circolano in rete dei dati non reali sul numero di morti in questa regione con un aumento di "solo" il 47% su dati elaborati da altri da dati INAIL. In realtà come al solito si prendono in considerazione solo le denunce delle morti degli assicurati iNAIL, ma sono solo una parte. Se poi a questi morti si aggiungono i morti sulle strade e in itinere in Toscana si superano abbondantemente i 100 morti. Fa tristezza sapere che nel febbraio 2014 al toscano Renzi, a Poletti Ministro del lavoro e al Ministro dell'agriltura Martina avevamo mandato una mail avvertendoli dell'imminente strage provocata dal trattore, così anche nel 2015. Chiedevamo di lanciare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di mettere a disposizione dei fondi per far mettere in sicurezza i vecchi trattori. Cosa che ha fatto in parte l'INAIL, sulla spinta dell'opinione pubblica che si sta rendendo conto di questa mattanza. Niente, Renzi, Poletti e Martina nonhanno fatto neppure twitter. Anche in Toscana sono numerosissimi gli agricoltori schiacciati dal trattore. Mazzucchelli colpito da un cavo diamantato lascia la moglie e tre figli.

giovedì 19 novembre 2015

Ministro Martina,con la morte dell'agricoltre morto schiacciato dal trattore in provincia di Torino siamo già a 133 morti in modo così atroce.

Ministro Martina,con la morte dell'agricolotre schiacciato dal trattore in provincia di Torino siamo già a 133 morti in modo così atroce. Un morto sui LUOGHI DI LAVORO su cinque è provocato da questo mezzo. 18 novembre 2015. In provincia di Torino è morto un altro agricoltore travolto dal trattore, questa volta si tratta di Domenico Milano, padre di 3 figli. Sono già 133 i morti causati da questo mezzo che uccide con ma massima facilità. A questi 133 occorre aggiungere i morti sulle strade provocati dal mezzo e bambini e adolescenti che vengono fatti incautamente salire su un mezzo così pericoloso. Addirittura dei minorenni ci facevano le gare. Ministro martina, ci aspettiamo la presa d'atto di questa impressionante sequenza di morte nel comparto che lei dirige.

martedì 17 novembre 2015

Ennesima tragedia all'ILVA di Taranto e come capita spesso e come più volte segnalato dall'Osservatorio a morire nelle grandi aziende sono i lavoratori esterni che hanno in appalto i lavori. Nessuno sembra controllare questo aspetto. Chi sono, se sono preparatia sufficienza, se svolgono un lavoro negli orari di contratto e altro.

Taranto 18 novembre 2015. E' morto schiacciato da un grosso tubo Cosimo Martucci di 49 anni. Come capita quasi esclusivamente nelle grandi aziende sono i lavoratori che sono dipendenti di aziende appaltatrici a morire per infortuni. Se si analizzano i casi degli ultimi anni si scopre questo. Le ragioni dovrebbro scoprirle i magistrati che indagano su queste tragedie e le responsabilità dovrebbero essere anche e soprattutto della ditta che appalta il lavoro.Sembrano lavoratori di serie B, che hanno contratti e stipendi diversi, probabilmente in tanti sono precari che lavorano senza avere la Sicurezza dei dipendenti diretti e quindi sottoposti a ogni tipo di ricatto, anche sulla Sicurezza. ma non so se anche questo caso rientra in quest logica. Anche il sindacoto riesce a far poco verso queste forme di lavoro che spesso sono create appositamente per rompere l'unità dei lavoratori.

Già 36 morti sui luoghi di lavoro in questo novembre che si sta rilevando tragico

A metà del mese scorso ero ottimista, registravo solo un lieve aumento delle morti sui LUOGHI DI LAVORO rispetto allo stesso periodo del 2014. Ma poi la situazione è nettamente peggiorata e ormai già in questi giorni stiamo superando ogni pessima previsione, Arriveremo SUPERARE abbondantemente I MORTI SELL'INTERO 2014. ANCHE IN QUESTI ULTIMI GIORNI SONO MORTI DIVERSI LAVORATORI. a POMIGLIANO d'ARCO è MORTO LUIGI IPPOLITO UN OPERAIO DI 46 ANNI CHE è CADUTO DA UN'IMPALCATURA, IN PROVINCIA DI BOLZANO UN ALTRO LAVORATORE è RIMASTO SCHIACCIATO DALLE RUOTE DI UN TIR. PER NON PARLARE DEGLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE, NE SONO MOTI 3 IN UN SOLO GIORNO. HO PREGATO PER L'ENNESIMA VOLTA IL MINISTRO DI FARE QUALCOSA, CHE NE PARLI ATTRAVERSO I MEDIA. MA CREDO CHE SARA' L'ENNESIMO TENTATIVO CHE ANDRA' A VUOTO. l'importante e' non rovinare la narrazione di questo governo dove tutto va bene. Ma è solo propaganda

venerdì 13 novembre 2015

Incredibile sequenza di morti sul lavoro in questi primi 12 giorni di novembre, purtroppo la situazione sta molto peggiorando.registriamo altri 3avoratori sono morti oggi in Veneto, nelle province di Verona, Vicenza e Brindisi

MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI 12 GIORNI DI NOVEMBRE 02-nov A 21 02-nov Reggio Calabria 02-nov Firenze 03-nov Pistoia 04-nov Cosenza 04-nov Vibo Valentia 05-nov Arezzo 05-nov Pavia 05-ott A14 05-ott Salerno 06-ott Oristano 06-ott Bolzano 07-ott Bolzano 08-nov Teramo 09-nov Bari 10-nov L'aquila 11-nov Matera 11-nov Perugia 10-nov Bolzano 11-nov A 13 presso Bologna 11-nov Treviso 11-nov Bergamo 12-nov Biella 12-nov Reggio Calabria 12-nov Aosta segnalo questo caso, anche se nonLO posso inserire tra le morti sul lavoro. è morto un bambino incautamente caricato su un trattore guidato da un'adolescente. Ma l'inofrmazione sulla pericolosità del mezzo la sto facendo solo io, mentre chi di dovere non fa niente su questo fronte. 11-nov Bolzano 12-nov Roma Non metto nomi e professione a questa terribile sequenza di morti sul lavoro in questi primi giorni di novembre. Del resto non meritano l'attenzione di chi dovrebbe mettere come prioritarie queste tragedie. Mai tanti morti sui LUOGHI DI LAVORO da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro e sicuramente la Legge Fornero, come si può vedere dal grafico e il Jobs act hanno la loro responsabilità

lunedì 9 novembre 2015

Sono 13 i lavoratori che sono morti a novembre sui luogi di lavoro

Sono già 13 i morti sui luoghi di lavoro dall'inzio di Novembre. Le vittime nelle province di Reggio Calabria,Firenze,Pistoia,Cosenza,Vibo Valentia,Arezzo,Pavia,Salerno,Oristano,Bolzano, Bolzano e Teramo. Due le vittime sulle autostradesullA1 e sull'A14. Insomma una strage infinita che non si ferma mai. Be sette in agricoltura e poi il Ministro ripsonde piccato alle mie critiche.

venerdì 6 novembre 2015

La replica del Ministro Martina alla mia lettera al Manifesto. Sicurezza in agricoltura, la replica del ministro Martina

Lettere Sicurezza in agricoltura, la replica del ministro Martina Maurizio Martina Pubblicato 5.11.2015, 22:04 Cara diret­trice, ritengo oppor­tuno rispon­dere alla let­tera di Carlo Sori­celli pub­bli­cata mar­tedì scorso sul Suo gior­nale, inti­to­lata «L’Expo e il trattore». Al di là dei toni, stu­pi­sce infatti che il nostro impe­gno per garan­tire con­di­zioni sicure di lavoro, por­tato avanti in que­sti mesi di governo, sia stato igno­rato pro­prio da chi si occupa in prima per­sona di que­ste tema­ti­che. Eppure pre­ven­zione e sicu­rezza sono al cen­tro della nostra azione politica. Con la Legge di sta­bi­lità, infatti, abbiamo rea­liz­zato una misura strut­tu­rale insieme a Inail. Con 45 milioni di euro nel 2016 e 35 milioni di euro per ogni anno a par­tire dal 2017 incen­ti­viamo il rin­novo delle mac­chine agri­cole, pun­tando su tec­no­lo­gie inno­va­tive, sicure e soste­ni­bili, con l’obiettivo di favo­rire il miglio­ra­mento delle con­di­zioni di salute e sicu­rezza nei luo­ghi di lavoro. Con l’istituzione di un fondo spe­ci­fico, presso l’Inail, ver­ranno finan­ziati gli inve­sti­menti per l’acquisto o il noleg­gio con patto di acqui­sto di mac­chine o trat­tori agri­coli e forestali. Sem­pre per soste­nere l’ammodernamento della mec­ca­niz­za­zione nelle aree rurali, attra­verso i Pro­grammi di svi­luppo rurale regio­nali, saranno messi a dispo­si­zione, fino al 2020, più di un miliardo di euro da inve­stire in sistemi inno­va­tivi per le imprese, con un con­tri­buto che va da un minimo del 40% a un mas­simo del 50%. Inter­venti non banali con cui vogliamo alzare gli stan­dard di sicu­rezza. Anche sul fronte pre­ven­zione, que­stione cru­ciale, abbiamo messo in campo azioni mirate. La revi­sione perio­dica, ad esem­pio, per cui abbiamo fir­mato con il Mini­stero delle infra­strut­ture un decreto che colma final­mente una lacuna dell’ordinamento legi­sla­tivo in mate­ria. Non capi­sco poi il ten­ta­tivo di con­fon­dere la que­stione sicu­rezza con Expo, che è stata un’esperienza irri­pe­ti­bile per il set­tore e tutto il Paese, con rica­dute posi­tive sia in ter­mini di imma­gine che eco­no­mi­che, che rac­co­glie­remo anche nel medio e lungo periodo. Così come è stata una piat­ta­forma di con­fronto glo­bale sui prin­ci­pali temi dell’agroalimentare, com­preso appunto il pro­blema sicu­rezza a cui abbiamo dedi­cato nume­rosi approfondimenti. Que­sti incon­tri sono la base per aprire un’ulteriore e più ampia discus­sione su que­ste tema­ti­che e met­tere in atto un deciso cam­bia­mento che fac­cia della cul­tura della sicu­rezza lo scopo pri­ma­rio di una società più moderna e civile. Per arri­vare a tutto ciò serve l’impegno di tutti e non certo pole­mi­che di qualcuno. Cor­dial­mente, Mau­ri­zio Mar­tina, Mini­stro delle poli­ti­che agri­cole ali­men­tari e forestali Condividi: Io non cerco polemichem ma sono anni che mi occiupo di queste tragedie senza riuscire a smuovere chi ci governa, ad impegnarsi su queste tragedie e finalmente il Ministro Martina, dopo quasi due anni risponde su queste tragedie degli agricoltori schiacciti dal trattore. sono stati 152 nel 2014 e nel 2015 abbiamo già superato i 120. Abbiamo sollecitato una campagna informativ sulla pericolosità delmezzo a febbraio 2014 e a febbraio 2015, sapendo bene che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage. Ma purtroppo non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Basterebbe poco a far diminuire il numero di morti, che va combattuta con l'informazione e con fondi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo che adesso comnci a interessarvi veramente a queste tragedie. Noi non avevamo nessun pregiudizio verso il Governo Renzi e scrivevamo quando si è insediato "sarà giudicato dai fatti". I fatti hanno dimostrato che da quando governa i morti sul lavoro sono constantemente aumentati. Il jobs act, la Legge Fornero, stanno producendo questi risultati. Come fa unassunto con questi contratti a opporsi alla richiesta di svolgere lavori pericolosi senza correre il rischio di essere licenziato? L'abolizione dell'articolo 18 anche sul fronte della Sicurezza provocherà ulteriori tragedie. E poi come si fa a far svolgere lavori pericolosi a lavoratori che hanno più di sessant'anni che non ha più riflessi pronti e acciacchi che gli impediscono di essere reattivo in caso di pericolo. Tra l'altro pericoloso per se e per gli altri? Certo che i toni della lettera sono alterati, ma come si fa a non esserlo quando vedi da parte di chi ci governa questa indifferenza verso la vita di chi lavora? carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendete di Bologna morti sul lavoro E poi io svolgo un lavoro volontario da otto anni e non sono pagato da nessuno, mentre il Ministro lo è dagli italiani

giovedì 5 novembre 2015

Drammatica situazione delle morti sul lavoro in Toscana nel 2015

5 novembre 2015 Si fa sempre più drammatica la situazione delle morti sui LUOGHI DI LAVORO in Toscana. Con la morte di Neculaj Boatca in provincia di Arezzo si arriva allo strabiliante numero di 65 morti sui luoghi di lavoro in Toscana dall'inizio dell'anno. Risulta in termini assoluti seconda solo alla Lombardia che ne ha 72. Occorre ricordare però che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti della Toscana. Chi usa l'"l'indice occupazionale" per valutare le morti su lavoro fa cattiva informazione. La maggioranaza dei morti sul lavoro sono in agricoltura e in edilizia, ma tanti non sono assicurati al'INAIL e questi lavoratori non entrano nelle statistiche dell'INAIL. Se come facciamo noi si monitorano tutti i morti sul lavoro è come se la Toscana avesse 140 morti se si rapporta alla Lombardia. Questo è un dato di fatto.E c'è da chiedersi cosa sta facendo per queste tragedie il Presidente della Toscana Rossi. Se si pensa che in tutto il 2014 la Toscana ha avuto "solo" 28 morti sui luoghi di lavoro, vuol dire che è stato superato addirritura il 100%100 delle morti in questa regione nel 2015 rispetto al 2014. E il 2015 non è ancora finito

Continua inosarabile la conta delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORA di tanti lavoratori.

Continua inosarabile la conta delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORA di tanti lavoratori. In provincia di Cosenza è morto un giovane di 31 anni che racogleiva pigne per lavoro. Ha toccato i cavi dell'alta tensione con un palo telescopico. In provincia di Vibo Valentia un agricoltre è rimasto schicciat da un trattore guidato da un suo collega mentre raccoglievano le olive. In provincia di Pistoia un agricoltore è morto per essere stato caricato da un cervo che teneva rinchiuso in un recinto dove c'erano anche le galline. Una volpe era entrato nel pollaio, ha preso il fucile e ha sparato. Il cervo impaurito lo ha caricato uccidendolo.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.