morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 28 gennaio 2023

ieri in provincia di Caserta è morto un edile di 70 anni. terribile. Guardate il grafico e l'età dei morti sul lavoro nel 2022

morti per fascia di età sui luoghi di lavoro fino a 20 anni 14 dai 21 a 30 38 dai 31 a 40 59 dai 41 ai 50 90 51 ai 60 141 dai 61 ai 79 121 Ultrasettantenni 117 580 Di 157 non conosciamo l'età ma si può ricavare

venerdì 27 gennaio 2023

Ma non è possibile anche questa mattina sono morti cinque giovani per incidenti sul lavoro a Roma

Non è possibile, da qualche anno siamo tornati agli anni 90 quando da genitore stavo sveglio tutta la notte fino a quando non sentivo le chiavi che aprivano il portone condominale e di casa. Una strage delle stesse proporzioni; occorre subito rinforzare i controlli e fare una campagna informativa sui pericoli che corrono; c'è solo uno che decide di vita e di morte per tutti, ed è solo dovuto all'alta velocità. occorre mettere controlli severi e imporre il limite di velocità da mezzanotte all'alba nei giorni prefestivi, massima velocità di 50km orari. Erano i primi annio novanta quando feci queste due opere "al sabato sera andiamo a ballare" e "Anch'io amo la velocità"Non si può tornare a quei tempi. No, non si può fate qualcosa. La prima si trova al Museo Zavattini da quando la esposi

giovedì 26 gennaio 2023

Mattia morto sul lavoro a soli 23 anni. Oggi inizia il processo contro chi ha mandato a sbaraglio questo povero giovane. Mattia manda proprio questa mattina un segnale alla mamma Monica e alla sorella Anna che ogni giorno posta farfalle, io ho fatto solo da tramite come artista

: questa mattina nel vialetto della scuola dove porto mio nipote Edoardo, per terra, ho trovato un elastico perso da una bambina, nell'elastico c'è proprio una farlalla dorata con un cuore in mezzo: il cuore di Monica la mamma e della sorella Anna. Coraggio Monica e Anna vostro figlio vi appoggia e vi dice da lassù che vi ama e che vi è vicino. Molto spesso ricevo messaggi di questo tipo, io faccio solo da tramite. Con Anna Battistetti e Monica Michelin

mercoledì 25 gennaio 2023

I morti sul lavoro in Piemonte nel 2022, E' la quarta regione per numero di morti sui luoghi di lavoro nel 2022, questi dati e grafici saranno mandati, come già fatto con i Presidenti delle Regioni Fontana della Lombardia, Zaia del Veneto e De Luca Campania

Morti nelle province italiane sui luoghi di lavoro Piemonte esclusi i morti sulle strade e in itinere che creano solo confusione e alteranola percezione del fenomeno Torino 27 Alessandria 9 Asti 2 Biella 2 cuneo 8 Novara 1 Verbania Cusio Ossola 2 Vercelli 3 totali sui luoghi di lavoro 54 Con i morti sulle strade e in itinere 118 sui luoghi di lavoro nel 2008 38

lunedì 23 gennaio 2023

E' nato il Coordinamento Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro. Io ho aderito, non ha nessun connotazione politica, ma serve rilanciare il lavoro "SICURO" in tutti gli aspetti, l'adesione comporta solo la vicinanza e sensibilità al mondo del lavoro e alle sue problematiche. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro, tanti lavoratori e lavoratrici hanno già aderito

Per un Comitato Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere una priorità di ognuno. Purtroppo così non è. Da troppo tempo assistiamo a una crescente carenza anche delle più elementari norme che possano garantire a lavoratrici e lavoratori di non infortunarsi, ammalarsi, morire mentre lavorano. Nonostante notizie ufficiali narrano di un calo, quest’anno assistiamo a una notevole crescita dei morti per infortunio nei luoghi di lavoro, tanto che il 2022 si configura come l’anno peggiore degli ultimi 15 anni. L’apparente incongruenza è, probabilmente, riconducibile ai dati che vengono trattati. Se, per esempio, INAIL conteggia solo gli infortuni denunciati relativi ai propri assicurati, l’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro (cadutisullavoro.blogspot.com) tiene conto di tutti gli infortuni mortali, anche di chi non è assicurato INAIL. Per questo riteniamo che i dati diffusi dall’Osservatorio forniscano uno scenario più realistico di quanto accade. La realtà è che la mancanza di salute e sicurezza sul lavoro non è un’emergenza ma un problema strutturale del modello di sviluppo odierno al quale non ci si può rassegnare. Noi riteniamo che garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sia una questione assolutamente prioritaria che si deve affrontare e risolvere in maniera decisa. Siamo convinti che non basti aumentare il numero degli ispettori o agire solo sulla formazione. Fare questo è certamente necessario ma non sufficiente. È nostra convinzione che si debba agire per cancellare la piaga della precarietà, garantire la rappresentanza a tutti i lavoratori, diminuire il tempo di lavoro, ottenere retribuzioni che permettano di vivere serenamente, cambiare radicalmente le leggi che regolano appalti e subappalti, istituire il reato di “omicidio sul lavoro”. Siamo altrettanto convinti che sia necessario che lo Stato investa il necessario nella ricerca e in quella innovazione tecnologica che devono assicurare a chi lavora di farlo in condizioni di massima sicurezza e in ambienti salubri. In assenza di una risposta istituzionale è necessario agire come cittadini coscienti, certi che la soluzione debba essere ricercata da chi il problema lo vive ogni giorno sulla propria pelle. Per questo intendiamo costituire un “Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro”, aperto a “chi ci sta”, che promuova una mobilitazione unitaria che inizi con una raccolta di firme per richiedere l’inserimento del reato di Omicidio sul Lavoro nel Codice Penale. Questo è il primo passo di un progetto complessivo che si ripropone di cambiare le condizioni di lavoro che chi lavora è costretto a subire e che sono chiaramente insufficienti. Gennaio 2023 Per adesioni inviare una mail a: persalutesicurezzasullavoro@gmail.com OPPURE COMPILARE IL MODULO SU QUESTO SITO PRIMI FIRMATARI: Lino Canta (lavoratore TFA ex-Firema – Caserta) Carmelo Leuzzo (lavoratore Iveco – Brescia) Daniele De Marco (lavoratore Electrolux – Pordenone) Alessandro Belardinelli (lavoratore Whirpool – direttivo FIOM – Fabriano) Luca Pasini (O.S.S. – Bologna) Amel Sehili (Dottoressa in psicologia – Bologna) Luca De Rosa (lavoratore SADAS – Napoli) Teresa La Neve (figlia di Angelo, lavoratore Marlane deceduto per tumore – Roma) Edvige Xompero (ex O.S.S. RSA – Vicenza) Roberto Di Martino (medico psichiatra ASL – Caserta) Paola Melchiori (docente scuola media superiore – Padova) Daniele Mazzasette (agricoltore) Carlo Soricelli Iadanza (artista – curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro – Bologna) Pierpaolo Capovilla (cantautore, musicista, attore – Venezia) Mauro Alboresi (segr. nazionale PCI) Aldo De Biase (pres. ANMIL – Caserta) Mario Mazzocchi (pres. Associazione di Promozione Sociale Nessuno Resti Indietro – Bologna) Tommaso Pascarella (dipendente FedEx ex-TNT – segr. generale FILT-CGIL prov. Caserta) Renzo Pietribiasi (coord. Nazionale USB pensionati e sociale – Vicenza) Dino Canta (esecutivo nazionale Fim Cisl) Silvano Chierotti (sindacalista – Genova) Piero “Osvaldo” Bossi (Associazione Concetto Marchesi – Gallarate) Danilo Della Valle (analista politico) Giovanni Coviello (direttore vipiu.it – Vicenza) Angelo Vitale (corrispondente campano del giornale L’Identità) ADESIONI : Guido Comazio – (Impiegato, RSA Fisac Cgil Unicredit). Fabrizio Pedone – (Impiegato settore Turismo Filcams C.G.I.L). Marilena Raponi – (Roma – Casalinga) Gaetano Cirone (Impiegato) Dario Marini – (Segretario Regionale PCI Veneto) Mauro De Felice – (Operatore Grigliata presso America Graffiti Responsabile dipartimento lavoro Fgci) Anis Konduri – (Lavoratore, Firenze – laurea in Giurisprudenza) Luigi D’Apoli – (docente formatore per la salute e sicurezza) Marcello Ernoni – (un RLSSA industria ceramica Civita Castellana Viterbo) Giovanni Cartolano – (operaio comune di Fucecchio, FP-CGIL e componente della RSU) Chiara Baldacci – (laureata operatrice in un call center La Spezia) Silvia Pintus – (libera professione, La Spezia) Matteo Bellegoni – (Impiegato commerciale, Segretario regionale PCI Liguria). Alessandro Vittadello – (Partita IVA individuale Padova) Sandro Scardigli – (Empoli) Dott. Damiano Guerra – (consulente aziendale in materia Verbania, Novara, Vercelli, Biella, Varese) Giorgio Langella (resp. dip. Lavoro PCI – Vicenza) Luciana Endrigo – (pensionata – Cordenons Pordenone) Patrizia Pusiol – (impiegata – Cordenons Pordenone) Daniele De Piero – (rappresentante – Cordenons Pordenone) Maria Carla Baroni – (resp. nazionale Salute e sanità PCI) Valerio Beccegato – (PCI Padova) Elisa De Felice – (educatrice in un centro per minori della Fondazione Caritas Firenze) Grazia Boldrini – (casalinga) Fabio Cesarei Luca Marangoni – (operaio Treviso) Liliana Frascati – (PCI Padova) Marialuisa Ballarini – (pensionata Verona) Patrizia Foglia – (ex insegnante Liceo Gallarate) Fabio Bernasconi – (operatore farmaceutica Milano) Luciano Pomona – (Comitato Regionale PCI Emilia Romagna) Paolo Viglianti – Nicola Ratano – Walter Tucci – (giurista costituzionalista) Michele Tripodi – (Sindaco di Polistena) Umberto Vigna – (pensionato – Direttivo SPI CGIL Verona Est) Marco Dezaiacomo – (architetto – Bologna) Gianni Scapellato – (Ex Direttore di Aeroporto a Malpensa e Rimini, Ex Docente Logistica Trasporto Aereo, Docente Trasporto Aereo in SUPSI Lugano Giovanni Lippolis – (pensionato TFA ex Firema Trasporti – CE) Giovanni Sciorio – Mirco Zuppiroli – (Imprenditore) Teresa Casaletti – (Lavoratrice in nero) Roberto Vecchione – (Avellino) Maura Iannaccone – (Avellino) Francesco Fusco – (docente precario scuola superiore in Mestre) Mirco Longato – (operaio, Quarto d’Altino – VE) Crescenzo Perillo – (delegato Fiom TFA ex firema di Mugnano Napoli) Umberto Ciarone – (lavoratore TFA ex firema di Capua -CE) Crescenzo Perillo – (delegato Fiom TFA ex firema di Mugnano – Napoli) Mimmo Pascarella – (dip. Lavoro PCI – Caserta) Gennaro Iovino – (marittimo – Caserta) Lisa Balisciano – (Impiegata Comunale Segretaria Federazione PCI Pisa) Arianna Brunori – (studentessa Liceale) Susanna Rovai – (consigliere comunale a Cerreto Guidi per PCI, casalinga) Nuccio Marotta – (Architetto Certaldo – FI) Corso Sottili – (Artigiano) Daniele Gasperi – (PCI Federazione Grosseto) Annamaria Zisa – (docente scuola primaria) Erica Raffaelli – (operaia presso Dolce e Gabbana Iscritta alla CGIL) Roberto Fusco – (Docente precario) Giuseppe Scavo – (studente, Empoli) Perla Giagnoni – (pedagogista, SPI-CGIL) Ivana Pappano – (Assistente Amministrativo scuola superiore di secondo grado Veneto) Spinelli Vladimiro – (Cerreto Guidi Operaio-magazziniere – Filctem-Cgil) Patrizio Andreoli – (Segreteria Nazionale PCI) Marco Pompeo – (Pensionato) Massimo Mezzenzana – (Certaldo ATA scuola) Maurizio Farina – (barista di Marcianise – CE) Biagio Punziano – (Lavoratore TFA ex firema – direttivo Fiom – Bacoli NA) Maurizio Biena – (operatore servizi fiduciari – Brescia) Mauro Covili – (Educatore professionale Ausl Bo) Luca Angelo Rodilosso – (funzionario sindacale Uiltucs – Rlst – Cantautore “Santorosso”) Giuseppe Davì – (Comitato Federale Pci Bologna – Comitato Regionale Pci Emilia-Romagna) Luca Bosio – (Delegato fpcgil Polizia penitenziaria Membro del direttivo FPCGIL di Treviso) Giuseppe Pitarresi – (pensionato, direttivo ANPI Varese, Segretario della Federazione provinciale PCI di Varese) Roberto Carrera – (pizzaiolo) Dott. Giovanni Puggioni – (PCI – federazione Forlì-Cesena) Donato Ianaro – (USB pensionati Veneto) Enzo Pescatori – Paolo Zara – (pensionato Lamporecchio PT) Stefano Friani – (Impiegato – Cecina LI) Giorgetta Petri – (pensionata – Lamporecchio PT) Sabrina Ciaffarata’ – (impiegata – Grosseto GR) Romani Frullini – (pensionato – Lamporecchio PT) Antonio Canta – (lavoratore Ministero dell’Interno – Isernia) Maria Rosaria Canta – (lavoratrice Softlab – Garzano Caserta) Maria Giuseppina De Luca – figlia di un perseguitato politico antifascista – CE) Luciano Affò – (insegnante scuola primaria) Roberto Comandè – (PCI Veneto – Treviso) Alessandra D’Amico –(FGCI Puglia) Lorenzo Bianzani – (operaio-responsabile magazzino) Marcello Ernoni – (operaio ceramista RSU/RLSSA – Civita Castellana VT) Roberto Latini – (custode, iscritto CGIL) Federico Drago – (Responsabile di progetto nella comunicazione digitale) Antonio De Caro – (Disoccupato) Sandro Martelli Sergio Staderini – (Pensionato) Francesco E. Barbara Chierici – (impiegata – Firenze) Cresti Carlo (Pensionato) Pierangelo De Felice – (Infermiere Asl Toscana Centro) Vincenzo Scavo – (Medico) Gennaro Iovino – (Pensionato, ex-marittimo) Lorenzo Bianzani – (Leno – BS Operaio-responsabile magazzino) Claudia Terranova – (Brescia – Operaia Metalmeccanica) Damiano Guerra – (Ornavasso – VB Consulente Sicurezza) Claudio – (Leno – BS Inoccupato) Marta – (Leno – BS Inoccupata)

sabato 21 gennaio 2023

giornata tragica anche quella di ieri con tre morti sui luoghi di lavoro, ma altri due morti sulle strade e in itinere. Il povero Massimo Piazza morto a Roma (nella foto) aveva solo 23 anni, gli altri due sono stranieri

Massimo si era appena affacciato alla vita, che ha perso ieri a solo 23 anni, travolto a Roma da da lastre di cemento che stavano scaricando. Le altre due vittime di Brescia, capitale della Cultura e dei morti sul lavoro nel 2022 è stata la provincia con più morti sui luoghi di lavoro, ben 29, a questi occorre anche aggiungere i morti sulle strade e in itinere, una strage in questa provincia anche nel 2023, con già 4 morti sui luoghi di lavoro.In italia in questi primi giorni del 2023 si sono superati abbondantement i 50 morti complessivi, e confrontando lo stesso periodo del 2021, registriamo un aumento spaventoso del 43%. ma la nostra classe dirigente è impegnata a fare tavoli, con chi ha poi le reposnsabilità di queste tragedie, che si potrebbero dimezzare in poco tempo, se chiamassero a parlarne chi ne ha le competenze, come questo osservatorio.

martedì 17 gennaio 2023

Ecco chi sono gli otto lavoratori morti sul lavoro ieri, basta leggere il post e chi vuole diventare amico dell'Osservatorio e non lo è già metta solo un OK. Tanti gli amici che mi danno una mano in questo lavoro di monitoraggio segnalandomi i morti

Oggi li pubblico tutti, sfioriamo in questo momento già i 50 morti complessivi dall’inizio dell’anno. I miei report e grafici sulle morti sul lavoro dell’intero 2022 li sto mandando a tutti, ma nessuno come al solito, si degna di rispondere e di chiedermi un confronto, ma quello delle morti è un “tesoro” loro, io metto in discussione il loro racconto minimalista. Ma nel 2022 ci sono stati 1499 lavoratori morti per infortuni complessivi 757 di questi sui luoghi di lavoro Mario Vergine di 68 anni cade dal tetto della porcilaia della sua azienda agricola, era salito sul tetto del capannone per fare opera di manutenzione. Andrey Perpuscynii (nella foto) era moldavo, aveva solo 31 anni è stato travolto da un carico di materiale pietroso che un camion stava scaricando, la sua bambina di 5 anni era appena giunta dalla Moldavia per stare con il suo papà. Roberto Raspati era un uomo delle pulizie, è morto a 56 anni cadendo dal secondo piano di uno stabile in provincia di Perugia mentre puliva i vetri Orazio Ingegneri era un autotrasportatore di soli 46 anni, tamponato in un incidente a catena sull’A4 era sceso dal camion per controllare il carico e quello che era successo, è stato investito da un altro camion che stava arrivando. Felice Viganò è morto dopo 4 giorni di agonia dopo essere stato travolto dall’albero che tagliava aveva 76 anni E’ stato centrato da un’auto mentre andava in bicicletta sulla ex statale 573 in provincia di Bergamo: la caduta gli è fatale, uomo 49enne perde la vita mentre torna dal lavoro lascia tre figli CASTELFRANCO DI SOTTO (firenze). Coulibaly Moussa aveva solo 27 anni, è morto poco prima delle 7 di lunedì 16 in viale dell’Industria mentre andava al lavoro con il suo scooter: è finito contro un autocarro al momento di affrontare una rotatoria. Coulibaly morto sul colpo. L’incidente è avvenuto mentre la vittima stava andando al lavoro, in un’azienda di Fucecchio E’ il malore che l’ha ucciso o l’incidente?. Troppi sono quelli che muoiono per “malori” spesso classificati come tali, mentre in realtà muoiono a causa di incidenti. In questo caso la tragedia nella mattinata di oggi a San Giorio di Susa. Qui, un autotrasportatore torinese di 58 anni è morto alla guida del proprio camion delle consegne mentre viaggiava lungo la Statale 24 da Bussoleno verso Torino. L’uomo è deceduto a causa di un malore, forse un infarto. Spesso non do come oggi informazioni sui morti sul lavoro per gli avvoltoi che volteggiano anche su queste tragedie, C’è chi copia e le spaccia come se fossero frutto del laro lavoro, chi lo fa per avere un titolo di giornale che parli di lui e di quanto è bravo, chi li copia e poi se li va a vendere alla aziende spacciandolo per un loro lavoro, chi si spaccia per professore universitario che vuole fare una ricerca, poi una volto avuto il “malloppo” sparisce e non si fa più sentire. Chi ha enormi possibilità economiche per fare seriamente questo lavoro, non lo fa ma viene sempre a vedere cosa scrivo. Insomma un mondo di profittatori incredibile anche in queste tragedie

sabato 14 gennaio 2023

Morti sul lavoro nell'intero 2022 in Campania che è terza per numero di morti sui luoghi di lavoro nel 2022, Ho già diffuso il grafico dei morti e mandati i Report ai Presidente Fontana della Lombardia, al Presidente Zaia del veneto e al Presidente De Luca della Campania, primi, secondi e terzi in questa triste classifica

Caro Presidente De Luca, e cara Assemblea legislativa della Regione Campania, sono Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, attivo dal 1° gennaio 2008 nell’augurarvi un felice 2023, sono a darvi la reale situazione dei morti sul lavoro nella vostra Regione nell’intero 2022. L’Osservatorio monitora tutti i morti sul lavoro, non solo gli assicurati INAIL, istituto che assicura solo una parte dei lavoratori italiani, INAIL non fa nessun monitoraggio ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati. Tra l’altro molti morti sono in nero o anziani in agricoltura; è per questo che l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, l’unico parametro veramente importante è quello del numero di abitanti di una regione in rapporto ai morti sul lavoro della regione o provincia stessa. Siamo in grado di darvi i morti per ciascuna categoria di lavoratori sui luoghi di lavoro. Buon lavoro Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com sito internet http://cadutisullavoro.blogspot.it Morti nelle province italiane sui luoghi di lavoro Campania esclusi i morti sulle strade e in itinere Napoli 13 Avellino 5 Benevento 3 Caserta 20 Salerno 18 Totali sui luoghi di lavoro 59 Con i morti sulle strade e in itinere 119 Nel 2008: 4 nella provincia di Benevento, 7 in quella di Caserta, 14 in quella di Napoli, 5 in quella di Salerno per un totale di 30 morti sui Luoghi di lavoro (esclusi i morti sulle strade e in itinere) nell’anno di apertura dell’Osservatorio. La Campania, a parità di popolazione, anzi con diversi abitanti in più ha avuto l’anno scorso un andamento migliore del Veneto, del Trentino alto Adige e simile alla Lombardia. Sui morti sul lavoro si fa un’enorme confusione che impedisce di mettere in campo interventi utili. Occorre ricordare, caro Presidente De Luca che INAIL, nonostante non lo scrive mai con chiarezza, che non fa nessun monitoraggio dei morti sul lavoro, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati, tra l’altro oltre 4 milioni di lavoratori non sono assicurati a questo Istituto, ciò nonostante vengono spacciati come rappresentativi di tutto il panorama lavorativo, poi ci sono i morti in nero e gli agricoltori, spesso anziani che per arrotondare le pensioni continuano a lavorare e a morire schiacciati dal trattore: sono stati anche 167 l’anno scorso. 17 nella Regione Campania, che rientra nella media degli abitanti a livello nazionale.
L’unico parametro valido è il numero di morti rispetto al numero di abitanti, perché per l’appunto molti non sono assicurati a INAIL e lavorano in nero, una piaga anche qui al nord. Il consiglio che vi posso dare, anche per l’esperienza accumulata in questi oltre 15 anni è quella di tenere separati i morti sui luoghi di Lavoro di lavoro dai morti sulle strade e in itinere che richiedono interventi diversi. INAIL fa una gran confusione mettendoli insieme e categorie con pochi morti diventano le peggiori. Se si potenziano i controlli e si fa una campagna informativa rivolta ai parenti degli agricoltori, evidenziando la pericolosità dei trattore e chiedendo allo Stato di dare incentivi veri per rinnovare il parco trattori che è obsoleto. L’altra categoria che si muore di più è l’edilizia, con le cadute dall’alto che uccidono il 90% degli addetti in questa categoria, muoiono sia quelli in regola che quelli in nero. Anche qui si potrebbe fare tanto, soprattutto con la formazione sulla sicurezza, spesso muoiono stranieri che spesso non conoscono neppure la lingua. Occorrono controlli mirati: controllare i subappalti e autorizzare a lavorare in Regione solo chi rispetta la Sicurezza, chiedere di verificare la dotazione di ogni lavoratore. Inail ha fallito sulla Sicurezza sul lavoro, i miliardi di euro spesi sulla sicurezza non arrivano mai dove dovrebbero arrivare: vanno per la stragrande maggioranza aziende che sono in grado di presentare un progetto sulla Sicurezza: sono quelle che dispongono di consulenti e non arrivano nelle piccole e piccolissime aziende edili e non solo della Campania, insomma sempre al centro nord. Ma in tutta Italia a morire sui luoghi di lavoro sono soprattutto lavoratori di piccolissimi aziende o artigiani. Una precisazione. l’Osservatorio inserisce il morto sul lavoro nel luogo dove è capitata la tragedia. E’ angosciante accorgersi con il monitoraggio che a morire anche qui al nord sono soprattutto stranieri e meridionali. Molti anche in trasferte di soli pochi giorni o settimane, e che muoiono numerosissimi anche sulle strade in itinere. In allegato alcuni grafici sulla Campania e Italia. Siamo in grado di darvi grafici su ogni situazione lavorativa. A disposizione Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

venerdì 13 gennaio 2023

Giovedì di mattanza di lavoratori. ben sei i morti sui luoghi di lavoro ieri. tra questi due ventenni, i famigliari di Nicola Battagliola morto ieri a 28 anni nel bresciano donano gli organi, Brescia è stata nel 2022 la capitale italiana dei morti sul lavoro, che sono stati ben 29 sui luoghi di lavoro.

Non si può definire in un altro modo, se non mattanza quella di ieri di lavoratori, a Roma un centinaio si sono visti al tavolo con la Ministra Calderona, mentre fuori, mentre loro discutevano ben sei lavoratori perdevono la vita sui luoghi di lavoro, altrettanti feriti in modo grave, poi non dimentichiamoci dei morti in itinere e sulle strade, insommo di anno in anno viene superato il numero di morti, non crede a chi racconta di cali come INAIL, lo sarà per i propri assicurati, ma se li contiamo tutti c'è stato un aumento dell'8%. ormai abbiamo abbondantemente superati i 35 morti nel 2022. Chi sonoi sei morti sui luoghi di lavoro di ieri? Chi sfrutta il mio lavoro copiando e spacciando i morti come un loro lavoro dico "andateli a cercare" sono a disposizione di chi svolge un lavoro serio di contrasto a questa carneficina. nella foto il povero ventotenne Nicola Battagliola che come estrema genrosità ha donato gli organi

giovedì 12 gennaio 2023

In nome del Cittadino suddito. Ma con i nuovi media non sanno come fare, allora vige il silenzio lobbystico. Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro. nel post la reale situazione delle morti sul lavoro in Lombardia e in Veneto con grafici: sono le due Regioni con più morti sul lavoro

In nome del Cittadino suddito. Ma con i nuovi media non sanno come fare, allora vige il silenzio lobbistico. Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro. nel post la reale situazione delle morti sul lavoro in Lombardia e in Veneto con grafici: sono le due Regioni con più morti sul lavoro. In nome del Cittadino suddito E’ quello mi viene in mente se guardo dal mio osservatorio privilegiato di artista e curatore dell’Osservatorio dei morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it, L’ho provato bene in questi 15 anni di monitoraggio dell’Osservatorio. In tutti questi anni ho mandato migliaia di mail: al potere centrale, le sue istituzioni, a senatori e deputati, ho raccontato che i morti sul lavoro sono molti di più. Il potere a tutti i livelli è in forte difficoltà con i nuovi media. Le mail per loro sono una spina nel fianco. L’Osservatorio e i suoi oltre tre milioni di visitatori non sarebbe mai potuto nascere senza Facebook. Allora cosa fa chi detiene il potere vero? si chiude nel mutismo; non rispondono, non mandano segnali che hanno visto, così nessuno può accusarli di niente. Basta andare poi a vedere chi visita il blog dell’Osservatorio e di chi lo visita e controlla per capire che loro hanno paura dei cittadini sudditi, dei dati che raccoglie che mette in discussione il loro racconto minimalista su queste tragedie. La Commissione Lavoro del Senato sa bene che INAIL diffonde un numero di morti minore rispetto al numero reale, lo hanno anche scritto, me lo ha confermato un senatore che di questa commissione faceva parte. Eppure nessun membro in questi 15 anni ha mai contestato questo dato. E stiamo parlando della vita dei nostri lavoratori. In base a questi morti parziali fanno fare elaborazioni fuorvianti su queste tragedie. Sto mandando ai presidenti di Regioni la reale situazione dell’andamento dei morti sul lavoro in questi 15 anni con relativi grafici. Lo sto facendo per ordine decrescente del numero di morti, alcune situazioni regionali sono drammatiche rispetto al 2022.parlano di cali complessivi, mentre invece dal monitoraggio dell’Osservatorio posso provare che c’è stato un aumento di oltre l’8%. Ho mandato già i report ai Presidenti delle regioni di Lombardia, Veneto e Campania che sono quelle con più morti in assoluto…..Il Lombardia dove prossimamente ci saranno le elezioni, l’ho mandato anche alle opposizioni, parlo del PD e Cinque Stelle, qualcuno si è fatto sentire? No. Che volete mica sono importanti i morti sul lavoro in campagna elettorale: i lavoratori sono anche loro, ma anche più di tutti cittadini sudditi, buoni solo a portare voti, ma nascondendo cose spiacevoli per le lobby di ogni livello che sono trasversali. Ma il silenzio è d’obbligo per loro. Ho provato a mandare messaggi a giornalisti, attori, cantanti, ma anche loro usano le loro pagine solo per farsi pubblicità, e mai rispondono sui vari quesiti posti, Ma noi parliamo a nome dei cittadini sudditi che con i nuovi strumento mediatici non potete ridurre al silenzio. Venezia 10 Belluno 4 Padova 8 Rovigo 3 Treviso 10 Verona 13 Vicenza 17 Totali sui luoghi di lavoro nel 2022 65 Con i morti sulle strade e in itinere 132 Venezia 10 Belluno 4 Padova 8 Rovigo 3 Treviso 10 Verona 13 Vicenza 17 Totali sui luoghi di lavoro nel 2022 65 Con i morti sulle strade e in itinere 132
Morti nelle province Lombarde sui luoghi di lavoro Milano 21 Bergamo 12 Brescia 29 Como 7 Cremona 6 Lecco 8 Lodi 1 Mantova 5 Monza Brianza 6 Pavia 6 Sondrio 3 Varese 3 Totali sui luoghi di lavoro nel 2022 107 Con le morti sulle strade e in itinere 219

lunedì 9 gennaio 2023

la commovente e straziante letterina testamento che Salvatore Caruso scrisse alla sorellina Maria Grazia di soli 8 anni un mese prima della sua morte sul lavoro dovuta al ribaltamento del trattare

Il commovente e straziante testamento di Salvatore Caruso, morto schiacciato dal trattore a solo 26 anni, rivolto a Maria Grazia, la sua sorellina di otto anni il giorno del suo compleanno avvenuto un mese prima della sua morte. Salvatore è morto schiacciato dal trattore a solo 26 anni ; la sua amatissima sorellina, per la tragedia non ha parlato più per un anno. Salvatore è uno dei 1500 lavoratori che muoiono ogni anno per infortuni sul lavoro. Leggere la letterina che ha scritto per Maria Grazia mi far rendere conto, che anch’io pur dedicando diverse ore al giorno a queste tragedie, non ho fatto a sufficienza per sensibilizzare: mie amici tanti familiari di lavoratori morti sul lavoro: come rimanere insensibili a dolori come questi: le orribili vite di chi rimane, e sono 19000 da quando ho aperto l’Osservatorio: solo per citare alcune di queste morti e della disperazione di chi rimane; di Marianna Viscardi madre di Lisa Picozzi, morta a solo 31 anni cadendo da un lucernario, di Lalla Quinti che ha perso il padre Leonardo, un artigiano caduto da una scala, lasciato agonizzante per ore, col corpo ricoperto di formiche, di Graziella Marota madre di Andra Gagliardoni di soli 23 anni rimasto con la testa schiacciata da una pressa, di Anna Battistetti che da quando è morto suo fratello Mattia, il 29 aprile del 2021, ogni giorno posta sulla sua pagina di Facebook suo fratello che è diventato una farfalla che vola in cerca giustizia. Ma se ne potrebbero raccontare a centinaia di queste immani disgrazie. Avevo deciso di chiudere l’Osservatorio il 31 dicembre, per stanchezza, per impotenza, per non vedere più la sofferenza di tutte queste persone, dell’indifferenza delle Istituzioni e della politica: ho spedito in questi 15 anni migliaia e migliaia di mail, senza mai ottenere una risposta sulla mie denunce circonstanziate: che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che diffonde INAIL che non fa nessun monitoraggio delle morti. Ma poi centinaia e centinaia di cittadini mi hanno chiesto di non mollare, che il muro del silenzio comincia a sgretolarsi, anche grazie al mio impegno costante e continuativo. Si lo devo a loro, lo farò per loro, che mi dicono che non vogliono più vedere famiglie . Alcuni giovani mi daranno una mano. Andiamo avanti fino a quando ne avrò le forze, poi altri prenderanno il mio posto, fino a quando queste tragedie non saranno che un cattivo ricordo della nostra inciviltà. Sono già due i morti schiacciati dal trattore nel 2023, sono stati 167 nel 2022 e oltre 2300 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

sabato 7 gennaio 2023

È ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore, già 12 i morti sul lavoro nel 2023

E' ricominciata in modo drammatico il 2023, soprattutto in agricoltura dove sono già 2 in pochi giorni gli schiacciati dal trattore. Ricordo che sono stati 166 nel 2022 e oltre 2300 in 15 anni di monitoraggio dell'osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro che con alcuni giovani che mi aiuteranno continuerà a monitorare e rendere visibile questa strage che si potrebbe dimezzare se ci fosse la volontà di farlo.

giovedì 5 gennaio 2023

Come non rimanere sgomenti e commossi dalla tragica vicenda di Daouda Diane che ha denunciato le sue condizioni di lavoro e sparito nel nulla dal 2 luglio scorso? mandato anche al Presidente del Veneto Zaia la tragica situazione dei morti sul lavoro in Veneto che è prima per morti sui loghi di lavoro tra le grandi Regioni italiane, seconda in assoluto solo dietro al Trentino alto Adige

Sono arrivate le prime iscrizioni nel registro degli indagati per la presunta scomparsa di Daouda Diane, il livoriano di 37enne operaio e mediatore culturale, sparito nel nulla il 2 luglio scorso ad Acate – in provincia di Ragusa – dopo aver denunciato in un video l’assenza di sicurezza nel cantiere in cui lavorava. Le ipotesi di reato su cui stanno indagando i pm, coordinati dal procuratore Fabio D’Anna, sono omicidio e occultamento di cadavere. Prima di sparire, il livoriano aveva pubblicato un video in cui denunciava la situazione di caporalato e di mancanza di sicurezza nell’azienda dove lavorare. Nell’ultimo video, inviato a suo fratello, si sente dire dallo stesso Daouda: «qui il lavoro è duro, qui si muore». Da allora di questo lavoratore che ha avuto il coraggio di denunciare non si è più saputo nulla

martedì 3 gennaio 2023

Ho scritto al Presidente della regione Lombardia mandandogli i grafici della reale situazione delle morti nella sua regione, l'ho fatto anche con zaia per il Veneto, siccome ho elaborato i grafici di tutte le regioni italiane, pian pianino li manderò a tutti i presidenti

Caro Presidente Fontana, e cara Assemblea legislativa della Regione Lombardia, sono Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, attivo dal 1° gennaio 2008 nell’augurarvi un felice 2023, sono a darvi la reale situazione dei morti sul lavoro nella vostra Regione nell’intero 2022. L’Osservatorio monitora tutti i morti sul lavoro, non solo gli assicurati INAIL, istituto che assicura solo una parte dei lavoratori italiani, INAIL non fa nessun monitoraggio ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati. Tra l’altro molti morti sono in nero o anziani in agricoltura; è per questo che l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, l’unico parametro veramente importante è quello del numero di abitanti di una regione in rapporto ai morti sul lavoro della regione o provincia stessa. Siamo in grado di darvi i morti per ciascuna categoria di lavoratori sui luoghi di lavoro. Buon lavoro Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com sito internet http://cadutisullavoro.blogspot.it Morti nelle province Lombarde sui luoghi di lavoro Milano 21 Bergamo 12 Brescia 29 Como 7 Cremona 6 Lecco 8 Lodi 1 Mantova 5 Monza Brianza 6 Pavia 6 Sondrio 3 Varese 3 Totali sui luoghi di lavoro nel 2022 107 Con le morti sulle strade e in itinere 219

domenica 1 gennaio 2023

Si concludono 15 anni di monitoraggio dell'Osservatorio che ha chiuso ieri 31 dicembre 2022

Quindici anni di monitoraggio Ieri 31 dicembre 2022 si sono conclusi 15 anni di monitoraggio dell’Osservatorio che aprii il 1° gennaio 2008 per ricordare i sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Volevo ringraziare quei milioni di italiani e non solo che hanno visitato il blog e l’andamento dei morti sul lavoro in queste 15 anni Chi dire di questi 15 anni? Che in fondo alla nostra classe dirigente non ha importato nulla di queste tragedie, lo denuncio da 15 anni, solo dei laconici “mai morti sul lavoro” poi mai niente di concreto. La solitudine è stata la caratteristica di questi 15 anni, per non parlare di ostracismo, diffidenza, derisione, un nemico come mi diceva un importante giornalista e questo perché mettevo in discussione con i miei “morti” la loro narrazione minimalista che copre inefficienza e anche cose poco chiare come la gestione dei soldi sulla Sicurezza. Sono morti complessivamente oltre 19000 lavoratori, una cittadina che scomparsa, 19000 famiglie portate all’inferno, perché è di questo che si tratta, non c’è più niente di più atroce che perdere un proprio caro che muore sul lavoro quai la metà morte sui luoghi di lavoro, oltre 9450 Sono in contatto con tantissimi famigliari di morti sul lavoro; che hanno perso figli e figlie, genitori, fratelli, padri, nonni: la loro sofferenza è inenarrabile con le parole, diverse morti sono davvero impressionanti per come sono accadute; bruciati vivi, schiacciati da rulli e compattatori, dilaniati da lame, soffocati da miasmi, schiacciati dal trattore, caduti dall’alto, fulminati, dilaniati da macchinari ai quali erano state tolte le sicurezze come Laila o Luana; insomma una galleria degli orrori su questa terra Poi l’altra faccia di queste tragedie. oltre la metà sono morti per le strade e in itinere, tante anche le donne come la postina Ambra e i rider William e Elena, le volontarie della Croce Rossa Bianca Maria e Gaia. Ho denunciato inutilmente che i morti sul lavoro sono molti di più documenti alla mano, ma niente troppo forte la manipolazione delle morti fatta dai potenti, pur avendo spedite migliaia e migliaia di mail ogni anno nessuno è venuto a vedere se quello che scrivevo era vero. Solo l’Osservatorio ha monitorato i morti sul lavoro in questi 15 anni, nessun altro. Neppure INAIL che lo avrebbe potuto e dovuto fare, che raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dai suoi assicurati, ma spaccia queste morti come rappresentative di tutto il panorama lavorativo. Ma non è vero, oltre 4 milioni non sono assicurati a questo istituto, poi ci sono i morti in nero, gli agricoltori schiacciati dal trattore 167 quest’anno e oltre 2300 da quando ho aperto l’Osservatorio: morti che finiscono nel dimenticatoio, neppure nella morte ottengono giustizia. Ho dedicato a questo lavoro volontario buona parte del mio tempo, oltre 29000 ore di lavoro complessivo. Ma a nulla è servito per smuoverli nella loro indifferenza, mi confortano le centinaia e centinaia di attestati di stima: di non chiudere questa esperienza unica nel suo genere in Italia e in Europa, come mi è stato detto nell’interviste di giornali e televisioni esteri. Parlano di cali anche quest’anno. Ma di quali cali parliamo se una buona parte di queste morti vengono occultate? L’Osservatorio registra sui luoghi di lavoro l’8% in più rispetto al 2021. Oltre 7000 lavoratori non sono stati registrati da nessuna parte in questi 15 anni se non dall’Osservatorio. Tante volte mi sono ripromesso di smettere di registrare i morti, ma poi penso ai tanti che seguono questo osservatorio. Ai tantissimi familiari miei amici e la loro disperazione e rabbia e sconforto passavano. La rabbia più grande è che analizzando la raccolta dati dell’Osservatorio si potevano salvare tante vite, si, si potevano salvare se solo davano visibilità a queste vittime. Solo adesso si stanno finalmente accorgendo della pericolosità del trattore che uccide a ogni età e con una campagna mirata ai familiari di chi li guida si sarebbero potuti salvare; mettendo a disposizione dei fondi per rinnovare il parco trattori per la maggior parte obsoleto. Così come ho denunciato da subito che a uccidere la stragrande maggioranza degli edili sono le cadute dall’alto, ma c’è voluto un decennio perchè si accorgessero che quello che scrivevo era vero. Anche qui si può fare tanto, se solo ci sarebbe la volontà di farlo. Dovrebbe cessare anche il malcostume di ministri del lavoro e delle politiche agricole che poi successivamente vanno a lavorare negli enti e istituti che dovevano controllare. Oggi è l’ultimo giorno di monitoraggio, se continuerò lo farò in silenzio senza più divulgare la vera realtà di queste tragedie, di un sistema complice per opportunismo, interessi occulti e poco chiari, menefreghismo, indifferenza verso la vita di chi lavora. In tanti si sono offerti a darmi una mano. Da artista che ha trascurato l’arte, con opere in diversi musei e collezioni, spero di riuscire a dedicare un piccolo mausoleo ai morti sul lavoro; una Piramide di Cheope in scala ridotta per ricordare con le loro fotografie centinaia di lavoratori e lavoratrici morti per il nostro benessere,

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?