Tre bambini e la madre morta. Si rimane impressionati nella mia Bologna una delle città più ricche d'Europa sentire che in una strada della nostra città, che ha diversi primati in Italia, sono morti tre bambini e la madre per il fumo provocato di notte da una stufetta elettrica, Conosco bene via Bertocchi dove si è verificata la tragedia, è anche una strada decorosa, ben servita. ma ovviamente anche qui si annidano forti povertà, perchè era accesa la stufetta di notte, il riscaldamento funzionava o era spento per l'impossibilità di pagare le bollette, gli impianti erano a norma, si poteva affittare se non lo erano? La bella e giovane mamma rumena faceva le pulizie e si era separata dal marito, anche se erano rimasti in buoni rapporti. Ecco i drammi della solitudine. Ecco alcuni casi. Il 4 gennaio muore anziano per asfissia in casa, sempre in provincia di Bologna il 6 gennaio muore un' anziana bruciata per aver voluto accendere il camino con l'alcol, Itala mazzetti aveva 87 anni, sempre il 6 gennaio a Paternò in Sicilia una donna sola di 52 anni ha battuto la testa cadendo in casa, sempre in Sicilia Antonino Facella muore per un incendio in casa, Giuliano Lazzari aveva solo 56 anni, ma anche lui è morto intossicato dai fumi a Trento. l'8 gennaio Rocco De Nuzzo muore fulminato sotto la doccia a Lecce, a Imperia il giorno dopo una coppia muore intossicata dal monossido di carbonio. Anche a Firenze un morto per il monossido di carbonio di una stufetta il 15 gennaio, il 17 gennaio a Perugia, una donna prende fuoco si era avvicinata troppo al camino, aveva 78 anni. Ana Maria Rodigrues peruviana di 58 anni, stesso giorno a Trieste uno straniero muore bruciato nell'appartamento il 24 gennaio. Il 28 gennaio a Bologna Roma e Novara altri 3 infortuni domestici mortali, ustionato da un fornello, corto circuito bollitore elettrico e esalazioni di una stufa. Ombretta Castellani aveva solo 50 anni rimase travolta da un carico di legname di un camion. Giovanni Crimi a Sassari è morto il 4 febbraio per un' esplosione di una bombola. Mi fermo qui ma la casistica e la registrazione di questi morti è infinita: c'è chi si improvvisa antennista e cade dal tetto, chi infila la testa in un tombino , chi si improvvisa imbianchino e cade dalla scala, chi si mette a lavare i vetri delle finestre e cade sulle strade, chi diventa montatore di tende e tapparelle e cade all'interno e all'estero. chi si recide le arterie in garage con "frullini" di vario genere, chi si mette a potare gli alberi del giardino e ne rimane travolto, ecc... potrei continuare all'infinito. Insomma la casa è piena di pericoli e mettersi a fare lavori che richiedono cautela è molto, molto pericoloso
A oggi sono morti dall'inizio dell'anno al 18 marzo 216 lavoratori sui luoghi di lavoro 277 con i morti sulle strade e in itinere. L'Osservatorio è nato il 1° gennaio 2008 in seguito alla strage alla Thyssenkrupp di Torino, è l'unico Osservatorio che monitora capillarmente i morti sul lavoro in Italia, anche quelli che hanno assicurazioni diverse da INAIL o che non ne hanno nessuna. In copertura l'opera di Carlo Soricelli "Morti bianche".
morti sul lavoro al 15 marzo 2024
grafico 15 anni
Le province nel 2023
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
domenica 17 marzo 2024
giovedì 14 marzo 2024
Non 4 morti sul lavoro ieri ma ben 8
Ieri 13 marzo i morti sul lavoro non sono stati 3 o 4 come riportala la cronaca ma ben 8, il giorno prima altri 3. Tutti hanno parlato del povero giovane Giuseppe Borrelli di 25 anni, morto il giorno 12 travolto da un macchinario, ma nessuno o quasi scrive che era un moderno schiavo, quelli senza diritti, cioè che sono precari da anni, si tengono così per anni per impedire loro di rivendicare i loro diritti, di iscriversi a un sindacato, di non rifiutarsi a svolgere un lavoro pericoloso, pena il mancato rinnovo del contratto. Anche se col Jobs act renziano tutti i nuovi assunti sono precari, anche se hanno ragione sono licenziati ugualmente con poco denaro. La strage all'Esselunga ha messo in luce, ma per me non ce n'era bisogno in quali condizioni vivono in subppalto, che viene utilizzato largamente dalle grandi industrie e anche dallo Stato, SILENZIO se no a casa. Chi sono gli otto morti di ieri? A Brindisi è morto Gianfranco Conte di 43 anni schiacciato da una bobina, travolto da un muletto Bogdan Redzinc è un polacco che viveva nel nostro paese da molto tempo, aveva 59 anni, è stato travolto da un muletto. In provincia di Frosinone è morto Bruno Di Norcia, un operaotee ecologico che è caduto dal camion di rifiuti aveva 43 anni, in provincia di Cosenza è morto cadendo da un tetto di un capannone Elio Benvenuto, di anni ne aveva 62 e ancora faceva lavori pericolosi, Due sono morti di fatica sono due stranieri: uno è morto alla Fincantieri è un sirlankese di 43 anni di cui non si conosce ancora l'identità (se mai lo diranno e se la cronaca è già passato ad altro) e l'altro in provincia di Treviso si chiamava Bolde Samme è morto di fatica mentre scaricava un camion di un magazzino di una grande azienda. altri due tra cui un vent'enne hanno perso la vita in itinere. ma attenzione ci sono tantissimi agenti di commercio che perdono la vita lavorando sulle strade, ma passano tutti conme "incidenti" ma che invece stavano spostandosi per lavoro,
martedì 12 marzo 2024
Non solo morti sul lavoro ma anche infortuni mutilanti, così com'è successo a questo povero giovane vittima dell'incuria e della mancanza di Sicurezza. E' triste che si rivolgono in tanti all'Osservatorio e non alle istituzioni dello Stato. ma i cittadini che si impegnano per dare una mano sono considerati intrusi se non nemici
Ciao Carlo, sono Angelita Castellani, sorella di Francesco
vittima di un incidente gravissimo occorso il 14 marzo 2023. lui è ancora vivo,
per miracolo, ma ha subito pesantissime conseguenze (tra cui l'amputazione
della gamba destra all'altezza della coscia). il processo penale è in corso, a
distanza di un anno non abbiamo ancora i capi di accusa e gli accusati per
quello che è avvenuto. una dinamica paurosa in cui si somma la violazione delle
più basilari misure di sicurezza, l'incuria e il menefreghismo dei
responsabili alla sicurezza. volevo chiederti se esiste un osservatorio delle
vittime fi incidenti gravi come questo, che non ammazzano ma cambiano
radicalmente la vita alle vittime e ai loro cari. io sono determinata ad avere
giustizia, a fare rumore a non permettere che tutto questo passi sotto
silenzio. mi puoi dare qualche suggerimento? ti ringrazio per il lavoro
prezioso che fai, mi sembra surreale che l'osservatorio non sia tenuto a
livello istituzionale. poi chi chiediamo perché questa piaga non accenna a
diminuire..
lunedì 11 marzo 2024
200 morti sui luoghi di lavoro
Muore a Eboli di Salerno il 200esimo lavoratore sui luoghi di lavoro nel 2024, con l'itinere sono già 255. Le 2003sima vittia è un povero giovane indiano rimasto fulminato per aver toccato i cavi dell'alta tensione mentre stavano scaricando un'autocisterna
venerdì 8 marzo 2024
Muore bruciata viva ieri Nadya Rehulych una badante ucraina di oltre sessant'anni ,ha cercato fino all'ultimo di salvare l'anziana che gli avevano affidata
L'eroismo delle donne lavoratrici .8 marzo col sangue delle donne. Muore Nadya Rehulych una badante Ucraina che è morta ieri a Pisa per cercare di salvare una 90enne che accudiva. Le donne lavoratrici pagano un prezzo elevatissimo di sangue, quanto gli uomini sulle strade, per la fretta, dieci volte in più in percentuale se si guarda il numero totale di morti se si separano come fa l'Osservatorio morti sul lavoro di Bologna http://caduti sul lavoro.blogspot.it, muoiono, per la stanchezza, per il doppio o triplo lavoro che spesso svolgono e le fa guidare con i riflessi praticamente inesistenti. Occorre rivedere il sistema lavorativa: fatto per gli uomini, creato oltre un secolo fa , quando pochissime donne lavoravano fuori casa. Una mamma si è dovuta licenziare pochi mesi fa perché non gli hanno dato un quarto d'ora di flessibilità per andare ad accompagnare i figli a scuola. Vergognamoci. Non è una festa è un calvario per e donne lavoratrici. Nella foto l'operaia marocchina laila El Harim morta nello stesso orrendo modo di Luana 'Orazio
mercoledì 6 marzo 2024
Muore operatore ecologico dopo un anno di agonia, muore a 69 anni cadendo da un vano ascensore. Muore in provincia di Reggio Emilia cadendo da un lucernario coperto. Ma 9 i morti nelle ultime 48 ore7 sui luoghi di lavoro e due in itinere. Dedichiamo l'( maggio alle lavoratrici morte sul lavoro, nella foto l'operaia Laila El Harim morta come Luana D'Orazio
OSSERVATORIO
NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
Il
primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra
tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non
dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL
Attivo
dal 1° gennaio 2008
Una
voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie
Morti
sul lavoro nel 2024 al 6 marzo
Dall’inizio
dell’anno sono morti in 189 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti
registrati) e 240 se si aggiungono i morti in itinere
L’unico osservatorio
che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e
i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati
dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri
ambiti lavorativi.
Per noi chiunque muore
mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro
Nel 2023 i lavoratori
morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli
altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo
Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti
poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti
registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso,
provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione,
nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non
l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.
Dal 1° gennaio 2008,
anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti
complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di
lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in
itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni
di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad
alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023
con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione
o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che
in diversi copiano.
MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO
NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle
autostrade regionali, tra parentesi i
morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni
dove c’è stata la tragedia
LOMBARDIA 23 (31) Milano 3, Bergamo 1 Brescia 8 Como 1 Cremona 2 Lecco 1
Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2
Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 18 (24) Firenze 7 Arezzo Grosseto
Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa
3 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini
Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3
Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 15 (22) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta
Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1
Trapani 1 VENETO 11 (16) Venezia
2 Belluno Padova Rovigo
Treviso 3 Verona 4 Vicenza 2 CAMPANIA
12 (16) Napoli 6, Avellino 2 Benevento , Caserta 2 Salerno 21
LAZIO 11 (15) Roma 4
Viterbo 2 Frosinone 3 Latina Rieti TRENTINO
ALTO ADIGE 10 (11) Bolzano 6 Trento 4 PIEMONTE
9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella
Cuneo 2 Novara 2
Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 10
(13) Bari 3,
BAT 1 Brindisi 1 Foggia 2 Lecce 2
Taranto SARDEGNA 8 (11) Cagliari
2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1
Sassari 3 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila
2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE
7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1
Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8)Pordenone
3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova
1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 3 Catanzaro
1 Cosenza 1 Crotone Reggio Calabria 1
Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza
2 Matera
Molise Campobasso Isernia VALLE
D’AOSTA 1
I morti sulle strade. I
morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio
mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti
in autostrada avvenuti nella Regione
Curatore Carlo Soricelli,
metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni
Per contatti
carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor
17 gli schiacciati dal trattore
21 morti gli autotrasportatori,
altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non inseriti tra i
morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo,
spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida
23 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e,
agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e
malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo
e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi
20 i morti in infortuni domestici
10 i taglialegna morti travolti
dall’albero che tagliavano
Complessivi morti sui luoghi di
lavoro dal 2019 3869 morti
Attenzione se si contano tutti anche
i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni
completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.