Un grande SI ai quesiti referendari di giugno

Un grande SI dell'Osservatorio ai quesiti referendari di giugno Quando Renzi introdusse il Jobs act  nel 2015 erano già otto anni che monitoravo imorti sul lavoro e vedevo nelle tabelle excel  dove c'erano più morti:per giorno, mese e anno, l'identità della vittima, l'età, la professione (anche in nero) e nazionalità. Oltre alnero morivano e muoiono numerosissimi nelle piccole e piccolissime aziende senza sindacati e senza Articolo 18 che Renzi aboliva per i nuovi assunti nel settore privato: la raccolta dati parlava chiaro, era lì che c'era la stragrande maggioranza dei morti per infortuni. abolire l'articolo 18 dello Statuto dei lavori, quello che recitava "no ai licenziamenti senza giusta causa e giustificato motivo", è stata un'autentica vigliaccata a favore delle aziende". Chi poteva più rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi se potevano licenziarti senza motivo e darti se il licenziamento era ingiusto una manciata di euro? Ma l'abolizione dell'articolo 18 aveva anche un altro scopo, demolire larappresentanza sindacale dei sindacati più combattivi e favorire quelli più accomodanti. Da allora come potete vedere dal grafico c'è stata un'impennatadei morti sul lavoro. Occorre ricordare che l'abolizione dell'articolo 18riguarda solo il settore privato, per il Settore Pubblico tutto rimane comeprima, ma se non passano i Referendum, anche loro possono subire la stessa sorte. E allora cosa fanno anche le grandi aziende del Settore Pubblico vistoche non potevano licenziare gli Statali? Cominciarono  a utilizzare il avoratori in appalto, invece di assumerli come dipendenti diretti, così scaricavano su quello che io chiamo Caporalato (anche) di Stato tutti i lavori più pericolosi e a più basso reddito: nuovi schiavi senza più diritti. Ricordo che le ultime recenti stragi di Brandizzo (ferrovia delloStato), Suviana (Enel) e Calenzano (Eni) sono grandi aziende a partecipazione statale. Poi c'è la strage all'Esselunga di Firenze dove lavoravano ben 49 aziende appaltata. Ma queste aziende che sono Capo Commesse non hanno nessuna responsabilità se per esempio ci sono morti sul lavoro, o non rispettano anche le più elementari misure di Sicurezza le aziende appaltate, SI. Il precariato è un’autentica piaga che colpisce i più deboli ericattabili. Si alla loro abolizione. Quindi è giusto votare Si anche a questoReferendum dove il Capo Commessa diventa responsabile di tutta la catena delsub appalto. Il precariato è un’autentica piaga che colpisce i più deboli ericattabili anche questo aspetto fa aumentare i morti sul lavoro. Si anche a questo quesito. È anche giusto votare Si e dare la cittadinanza italiana a chi già da 5 anni lavora in regola in Italia, dieci anni sono troppi. Ricordo atutti che l'anno scorso il 35% dei morti sui luoghi di lavoro, sotto i 60 anni sono stranieri, che fanno i lavori più umili e pericolosi, non possiamo considerarli e farli considerare diversi, e fare diventare questi lavoratori corpi estranei, per poi ritrovarci come nelle periferie francesi, anche in Italia ci sono le prime avvisaglie. Altra cosa se mi chiedete se occorre l'espulsione immediata per chi commette reati gravi: di delinquenti ne abbiamo già troppi tra gliitaliani e quindi ci vuole l’espulsione immediata per gli stranieri che commettono reati. Volevo dire a che essendo assunto prima del 2015 e che si sente protetto dall’articolo 18, che oltre alla solidarietà per gli altri lavoratori, difende così anche la sua posizione, tra pochi anni, se i Referendum non passeranno, la maggioranza dei lavoratori non avrà più l’articolo 18, eanche loro saranno meno tutelati e guardati come dei privilegiati, Poi se si hanno figli e nipoti occorre cercare di non farli entrare in una giunglalavorativa. In allegato l’andamento dei morti sui luoghi di lavoro dal 2014, l’anno prima dell’introduzione del Jobs Act e l’impennata dei morti anche dopo l’introduzionedegli appalti del Governo Meloni. Carlo Soricellicuratore dell’osservatorio di Bologna morti sul lavoro attivo dal 1° gennaio2008, e artista sociale da oltre 50 anni http://cadutisullavoro.blogspot.it  

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025

Morti sui Luoghi di lavoro nell'intero 2025
intero 2024 Morti sui luoghi di Lavoro nelle Regioni (escluso itinere) in rapporto al numero di abitanti, così come li conta eurostat

Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024

https://youtu.be/qMAiVFQXRJE?si=-9PsVpF3dsg7dMpT

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 24 maggio 2025

Lettera aperta alla Presidente Meloni: 18 morti sui luoghi di lavoro in 3 giorni, ecco i nomi dei sei morti di ieri, tra l'altro occorre aggiungere i 3 morti in itinere

Gentile Presidente del Consiglio Meloni, p.c Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all'indirizzario in mio possesso Mi permetta, Presidente Meloni, di elencare i nomi dei morti per infortuni sul lavoro di ieri. Lo faccio affinché nessuno possa più sostenere che “mi invento i morti”: Giuseppe Peluci Victor Durbaia Paolo Rigoni Ciro Amalfitano Cristian Bargagli Alfredo Talli le scrivo per portare alla Sua attenzione un dato tragico e inaccettabile: in soli tre giorni sono morti 18 lavoratori sui luoghi di lavoro e altri 3 in itinere. Solo ieri, 6 persone hanno perso la vita mentre lavoravano, a cui si aggiunge una vittima in itinere. Una parte rilevante di queste tragedie non verrà nemmeno conteggiata nelle statistiche ufficiali, in quanto oltre la metà dei lavoratori deceduti non risultano assicurati all’INAIL. Dunque, i morti sul lavoro non sono 3 al giorno, come spesso si afferma, ma almeno 4, se si considerano tutte le vittime. Questo significa 365 morti in più all’anno. Un numero enorme, che rappresenta 365 famiglie spezzate, 365 lutti evitabili. Mi ero illuso nei primi mesi del 2024, registrando un calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – che già era stato il più tragico da quando, 18 anni fa, ho fondato l’Osservatorio di Bologna Morti sul Lavoro. Ma oggi, 24 maggio 2025, i dati aggiornati ci dicono che siamo già a 387 morti sui luoghi di lavoro (escludendo l’itinere), contro i 403 dello scorso anno: il calo è ora ridotto a un modesto 4%. Tra le vittime di ieri, 3 erano agricoltori morti schiacciati dal trattore. Se consideriamo anche i due morti nei due giorni precedenti, i decessi per lo stesso motivo salgono a 5. Eppure, non ho mai sentito il Ministro dell’Agricoltura, On. Lollobrigida, parlare pubblicamente di questi drammi, dei "suoi" lavoratori, di chi muore quotidianamente nei campi italiani. Sono nomi, persone, vite spezzate. Chiedo con forza un impegno concreto, visibile, urgente da parte del Suo Governo per fermare questa strage silenziosa. Cordiali saluti, Carlo Soricelli Fondatore dell’Osservatorio di Bologna Morti sul Lavoro

giovedì 22 maggio 2025

strage di vecchi che continuano a lavorare perchè hanno pensioni da fame ecco chi sono gli ultimi 4: il 32 % dei morti sui luoghi di lavoro sono ultrassessantenni e settantenni

🛑 STRAGE DI ANZIANI SUL LAVORO Costretti a lavorare per sopravvivere… e muoiono ________________________________________ 📉 Pensioni da fame, sicurezza ignorata: ecco gli ultimi nomi di una lunga lista • Antonio Meloni, 75 anni – morto cadendo da un montacarichi • Emilio Gambon, 79 anni – morto scontrandosi con un furgone in A4 • Gaetano Corrotti, 74 anni – morto schiacciato dal trattore • Dino Scattolin, 84 anni – morto travolto da un toro ________________________________________ 📊 I NUMERI DELLA VERGOGNA • Nel 2025, il 32% dei morti sul lavoro (senza itinere) ha più di 60 anni: 116 su 386 vittime • Ma ancora più inquietante: 76 di questi avevano più di 70 anni 🔒 E quasi nessuno è presente nei dati ufficiali: Non assicurati INAIL = invisibili nelle statistiche L'Italia invia a Eurostat solo i dati parziali forniti da INAIL INAIL "depura" ogni anno i dati, tagliando fuori circa un altro 30% dei morti ________________________________________ 🤐 COMPLICITÀ POLITICA E SILENZIO SISTEMATICO La politica di ogni colore ha ignorato per 25 anni questa strage silenziosa. La lobby miliardaria della Sicurezza sul lavoro continua a coprire tutto. ________________________________________ ✊ È ORA DI CAMBIARE 🗳️ L’8 e 9 GIUGNO VOTA 4 SÌ AI REFERENDUM SUL LAVORO ✅ SÌ all’abrogazione del Jobs Act di Renzi ✅ SÌ contro gli appalti a cascata di Salvini (capicommessa non responsabili nemmeno per infortuni mortali!) ________________________________________ A cura di Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio di Bologna Morti sul Lavoro 🔗 cadutisullavoro.blogspot

mercoledì 21 maggio 2025

la schiavitù negli appalti delle Ferrovie

Occhi lucidi, sgomento, rabbia, frustrazione nel leggere questa mail che mi è arrivata da un appaltato delle Ferrovie dello Stato che racconta le sue condizioni di schiavitù. Diffondete per piacere, sommergiamolo di Attenzioni e Solidarietà. Continuerò a dialogare con lui (ma non conosco la sua identità, nascosta per non subire gravi ritorsioni) che spera che i Referendum raggiungano il quorum e cambino le sue condizioni e quelle dei suoi compagni di lavoro. Diffondete per piacere . Mandata anche al Presidente Mattarella e alla Presidente Meloni. Responsabile delle Ferrovie il Ministro Matteo Salvini. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 Gentile Carlo Soricelli, le scrivo con il cuore pesante e la mente stanca. Lo faccio in forma anonima, per paura. Perché in questo lavoro, se parli, sei finito. E io, come tanti altri, non posso permettermelo. Ho una famiglia che conta su di me. Da anni lavoro nelle infrastrutture ferroviarie, in quel mondo fatto di appalti e subappalti,controappalti e porcherie varie,dove la sicurezza è solo una parola scritta sui cartelli all'ingresso dei cantieri, e mai nelle azioni. I turni sono infiniti, notte giorno 3/4 ore di sonno e si torna a lavoro poi pranzo si dorme un pò e lavoro di nuovo senza sosta nella maggiore in ambienti ostili per non parlare delle giornate quelle che chiamiamo "corte" 13/14 ore lavorative. Le pressioni continue, i ritmi disumani, e la paura costante di farsi male fa si che questo inevitabilmente accada… e lo abbiamo visto a qualcuno è andata molto peggio con le loro vite spazzate via da un treno in corsa come la nostra stessa folle corsa,che ci fà è successo a gli altri mica a noi. Gli infortuni accadono tutti i giorni, eppure sembrano parte del mestiere, come se fosse normale farsi male. Nessuno che ci tuteli, nessuno che alzi la voce per noi. Solo silenzio. Solo fatica. Solo speranza che tutto fili liscio e nulla più. Chi dovrebbe tutelare è bendato l'importante è la produzione la forza lavoro precaria costretta a subire avoglia se si trova. Molto belle sono anche le ispezioni concordate con il datore di lavoro..... e guarda un pò magia non risultano irregolarità. CHE SCHIFO. Facciamo un lavoro già durissimo. La maggior parte di noi vive in trasferta, lontano da casa, dagli affetti, da tutto ciò che veramente conta e ci dà forza. Quando arriva il lunedì e devi partire con la valigia in mano, ti viene da pensare: “e se non torno?”. Sono pensieri che diventano sempre più reali. Le morti di Brandizzo e San Giorgio in Piano mi hanno lasciato un vuoto dentro. Mi hanno fatto crollare. Ogni volta che metto piede sui binari mi chiedo se farò ritorno e mi immedesimo in quelle persone che ritorno non lo hanno più fatto se non dentro una scatola di legno...... ahhh che devi fare fatalità puo succedere ribadisco CHE SCHIFO.Sembra un’esagerazione, ma chi fa questo lavoro lo sa: non è affatto esagerato. È la lucida verità nuda e cruda. E il peggio è che, anche dopo la morte, non arriva neanche giustizia. Solo numeri, statistiche, oblio. Come se quelle vite contassero solo fino all’ultimo turno dopo più nulla. Vorrei che qualcuno parlasse di più di noi, esseri umani ridotti a ingranaggi, buoni solo a far guadagnare qualcun altro che da dietro una scrivania non ne ha la più pallida idea di quello che succede in certi luoghi. Che qualcuno gridasse la nostra fatica, la nostra paura, la nostra rabbia e le lacrime delle famiglie. Le chiedo, dal profondo, di dare voce a queste parole. Non per me soltanto, ma per tutti quelli che, come me, si sentono abbandonati, sfruttati, invisibili. Con preoccupazione e rispetto, Un operaio, un padre di famiglia, un figlio di una mamma che lo aspetta a casa, un essere umano come tanti stanco e tremendamente impaurito. GRAZIE anche per gli omicidi sul lavoro che testimoni tutti i giorni.

martedì 20 maggio 2025

ieri otto morti sul lavoro, fermiamo la strage del caporalappalto che uccide numerosissimi tutti i nuovi assunti dopo il jobs act. Spero che anche i lavoratori iscitti e simpatizzanti CISL vadono in massa a votare, per loro e i loro figli

Angosciante sapere e registrare nellagiornata di ieri otto morti sul lavoro, ben sapendo che la maggioranza diquesti morti sparirà nel nulla la maggioranza di loro perché non sono assicurati a INAIL. Maorribile vedere che la povera bambina Anna Chiti di 17 anni lavorava in nero, efaceva lavori pericolosissimi, Ma anche lei per lo Stato e INAIL non è mortaper infortunio sul lavoro. Ecco chi sono gli otto morti di ieri: due di questischiacciati dal trattore (spariti nel nulla) Nel veronese è morto il 38enneLuigi Ruffo schiacciato dal trattore. Per lo Stato e INAIL non esiste Stessaorribile sorte per Gaetano Coratti morto anche lui ieri in questo orribilemorto. Per lo Stato e INAIL non esiste pure lui Salvatore Cumbo faceva ilbidello, ma non riusciva ad arrivare a fine mese, anche lui per arrotondare siarrangiava facendo dei lavoretti, è morto cadendo dall’alto mentre montava deipannelli. Anche lui sparito da ogni statistica. Un’altra morte vergognosa è quella del 56enne morto di caporalappaltodelle Ferrovie dello Stato a Prato, è stato travolto da un mezzo in movimento AScafati di Salerno un altro 56enne è morto cadendo dalla scala di un cantiere(era in regola o anche lui non viene contato tra i morti di INAIL?) Nelcomasco, una maestra di 56 anni che accompagnava dei bambini in gitascolastica, è morta in un incidente sotto una galleria. Sparita anche lei dallaterribile conta. Anche il settimo morto questa volta a Roma, è morto in uninfortunio domestico, cadendo da una scala mentre montava una zanzariera: comelui altri 33 morti in infortuni domestici L’ottavo morto in itinere, ma anchelui va conteggiato, perché INAIL lo fa nei suoi morti Che dire, sentendo ilMinistro dell’Agricoltura Lollobrigida che parla di politica estera, ma non sioccupa dei morti di sua competenza, già 46 dall’inizio dell’anno gli schiacciati dal trattore e di questoritmo si supereranno i 143 “schiacciati” del 2024. Sono angosciato vedere chela Seconda Carica dello Stato, consiglia di non andare a votare i Referendum,che chiedono l’abolizione del Jobs Act che ha fatto aumentare i morti, c’èanche quello che chiede la responsabilità del Capo Commessa in quello chechiamo Caporalappalto che poi viene praticato anche dallo Stato, come anche nelcaso del morto di Prato in caporalappalto delle ferrovie dello Stato, comenelle stragi di Brandizzo, di Suviana e Calenzano (Ferrovie dello Stato, Eni eEnel) poi quello dell’Esselunga di Firenze, dove per costruire un semplicecapannone ci lavoravano il caporalappalto ben 59 aziende. Angosciato anchevedere che da Renzi a Calenda, da Forza Italia, alla Lega e Fratelli d’Italiache prendono molti voti dai lavoratori non andranno a votare, davverosconcertante: lo fanno perché hanno paura che i lavoratori diventinodeterminanti per le loro elezioni e il loro potere. Ma ancora di più leggereche si astiene su questi diritti tolti ai lavoratori il secondo sindacatoitaliano che è la CISL, non ci sono giustificazioni fumose: si cerca solo diripristinare diritti rubati ai lavoratori e di dare loro più sicurezza abolendoil precariato di massa del Jobs act e il caporalappalto, la militanza politica di questo sindacato è evidentemente più importante che la vita dei loro iscritti e simpatizzanti. Dall’inizio dell’annosono morti per infortuni in 374 sui luoghi di lavoro e in 510 se si aggiungonoi morti in itinere e sulle strade (parziale). Ovviamente se si contano tutti enon solo gli assicurati a INAIL Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio diBologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it  Otto morti sul lavoro in un solo giorno: la stragesilenziosa che lo Stato ignoraÈangosciante dover registrare, nella sola giornata di ieri, otto morti sullavoro. Ancora più doloroso sapere che la maggioranza di queste vittimesparirà dalle statistiche ufficiali, poiché diversi di loro non eranoassicurati all’INAIL.Ma ciò chepiù colpisce è la vicenda della giovane Anna Chiti, una ragazza diappena 17 anni morta il giorno prima, mentre lavorava in nero incondizioni di grave rischio. Anche lei, per lo Stato e per l’INAIL, non èmorta per un infortunio sul lavoro. È come se non fosse mai esistita.Ecco chisono le otto vittime di ieri: Luigi Ruffo, 38 anni, schiacciato da un trattore nel veronese. Non assicurato: non conteggiato. Gaetano Coratti, anche lui morto in circostanze analoghe. Anche lui invisibile per lo Stato. Salvatore Cumbo, bidello che, per arrotondare, svolgeva piccoli lavoretti. È caduto dall’alto mentre montava dei pannelli: morto sul lavoro, ma fuori dalle statistiche. Un operaio di 56 anni, impiegato per conto di un caporalappalto delle Ferrovie dello Stato a Prato, travolto da un mezzo in movimento. A Scafati (Salerno), un altro 56enne è morto cadendo da una scala in un cantiere. Non è chiaro se fosse in regola o no: potrebbe essere un altro nome escluso dalle statistiche. Nel comasco, una maestra di 56 anni è morta in un incidente mentre accompagnava dei bambini in gita scolastica. Anche lei sparita dalla conta ufficiale. A Roma, un uomo è deceduto in un infortunio domestico, cadendo da una scala mentre montava una zanzariera: uno dei 33 morti in casa dall’inizio dell’anno. L’ottavo è un morto in itinere, conteggiato solo perché l’INAIL lo include in queste casistiche.La politicatace.Mentre siparla di esteri e alleanze, il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigidaignora la strage nel settore agricolo: 46 morti dall'inizio dell'anno, ese il trend continua si supereranno i 143 “schiacciati” del 2024.E poi c'è ilsilenzio inquietante di chi, come la seconda carica dello Stato,scoraggia persino dal votare i referendum che chiedono l’abolizione del JobsAct e l’introduzione della responsabilità del Capo Commessa,strumenti pericolosi che hanno contribuito al dilagare del precariato e delcaporalato, spesso praticati dallo Stato stesso (vedi Ferrovie delloStato, Eni, Enel, Esselunga...).Il drammadel caporalato “di Stato”Nel solocantiere dell’Esselunga di Firenze, per costruire un capannone lavoravano ben59 aziende in subappalto: una giungla senza tutele.Il silenziocomplice dei partiti e dei sindacatiÈsconcertante vedere che partiti come Renzi, Calenda, Forza Italia, Lega,Fratelli d’Italia – che ricevono molti voti dai lavoratori – nonandranno a votare per ripristinare i diritti tolti. Lo fanno per paura chei lavoratori tornino ad avere peso elettorale.Ancora piùgrave è il comportamento della CISL, secondo sindacato italiano, che siastiene: nessuna giustificazione può coprire questo silenzio.Numeri tragici (e parziali)Dall’iniziodell’anno sono morti 374 lavoratori sui luoghi di lavoro e 510 se siincludono anche i morti in itinere e sulle strade. Ma questi sono datiparziali: molti non sono registrati perché non assicurati.CarloSoricelli Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

lunedì 19 maggio 2025

Anna muore di infortunio sul lavoro a 17 anni, anche lei al cuo primo giorno di lavoro. superati di corsa i 500 morti complessivi

Anna Chiti (nella foto) Studentessa del nautico scivola da un catamarano e muore. è spirata nel pomeriggio di sabato 17 maggio, nonostante i disperati tentativi di rianimazione del Suem. la povera giovane stava per scendere dall’imbarcazione appena ormeggiata alla Marina Santelena a Venezia:
sembra che la diciassettenne sia rimasta agganciata a una cima e, a causa delle onde provocate dal fortissimo vento, sia caduta dal catamarano rimanendo impigliata nell’elica, sott'acqua. sono 34 sotto i 30 anni a morire sui luoghi di lavoro, 11 di questi sotto i 20 anni

sabato 17 maggio 2025

IN QUESTO MOMENTO SIAMO A 366 MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO, CHE DIVENTANO CON ITINERE QUASI 500, IL GRAFICO E' SUI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO ESCLUSO ITINERE. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro, l'unico a monitorare dal 2008 tutti i morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it Andare a votare al referendum che abolisce jobs act e precariato è un dovere civile e morale per arginare questa strage in continuo aumento, visto che dalle tabelle excel dell'Osservatorio risulta che i morti sui luoghi di lavoro sono schizzati da 650 del 2014 a 1056 del 2024, con solo un leggero calo rispetto al 2020, per l'epidemia di covid. prima dell'introduzione del jobs act renziano nel 2015. Ovviamente non possiamo che votare SI su quelli sul lavoro e sulla cittadinanza, ma occorrerebbero norme più stringenti per quest'ultimo quesito: per chi commette reati nel nostro Paese, di delinquenti ne abbiamo già a sufficienza dei nostri e devono essere espulsi con più facilità. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio

giovedì 15 maggio 2025

Andiamo a votare in massa

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/1729406204349872 Lavoro, dignità e memoria: non possiamo più tacere Sul lavoro si gioca oggi una delle ultime battaglie rimaste per restituire dignità e consapevolezza a milioni di persone. Milioni di donne e uomini che ancora ragionano con la propria testa, che non accettano passivamente la deriva antipopolare che da oltre vent’anni sta svuotando diritti, salari e sicurezza. Il mondo del lavoro non è mai stato così solo. I lavoratori vengono trattati come carne da macello. I numeri parlano da soli: il Jobs Act di Renzi e gli appalti a cascata introdotti da Salvini hanno contribuito in modo diretto a un'escalation di morti sul lavoro. Dai meno di 500 decessi all’anno, siamo arrivati ai 1.056 morti del 2024. Un dramma silenzioso, spesso ignorato. Dal 2015, chi viene assunto entra in un regime di precarietà strutturale, privo della libertà di esprimere opinioni senza rischiare il posto. Il disastro è sotto gli occhi di tutti: stipendi da fame, infarti per stress anche tra impiegati e dirigenti, appalti usati come nuova forma di caporalato moderno, spesso adottati anche dallo Stato. Tre delle ultime cinque stragi sul lavoro sono avvenute in aziende pubbliche o partecipate: Ferrovie dello Stato (Brandizzo), ENEL (Suviana), ENI (Calenzano). Fino alla tragedia dell’Esselunga, dove, per costruire un semplice supermercato, operavano 49 imprese diverse, nessuna delle quali si è assunta responsabilità. Tutto scaricato sulle realtà più piccole, dove il sindacato è assente o inesistente. È in atto una vera e propria lotta di classe, silenziosa e spietata. Già 47 morti di fatica nel 2024, molti dei quali tra lavoratori intellettuali. Già 355 morti sui luoghi di lavoro, che diventano 488 considerando anche gli incidenti in itinere. Molti di questi morti non vengono nemmeno registrati. Le donne sono vittime silenziose e numerose, spesso stroncate in itinere per l’impossibile conciliazione tra carico familiare e lavoro. Il lavoro a tempo indeterminato è ormai una favola raccontata per gettare fumo negli occhi. Non fatevi ingannare ancora. Chi ci governa — da Bonaccini a Calenda, da Renzi a tutto il centrodestra — e persino sindacati come la CISL, spesso si astengono nei momenti cruciali, per far fallire le iniziative dei lavoratori. Perché temono che, se il "Sì" passerà, si troveranno davanti un blocco sociale consapevole, deciso, invincibile. Un blocco fatto di lavoratori dipendenti, artigiani, negozianti, professionisti, pensionati. Tutti sulla stessa barca, con destini intrecciati. Non possiamo più tacere. Vai a votare e vota SI Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro

domenica 11 maggio 2025

Onorevole Gribaudo, almeno lei non nasconda buona parte dei morti sul lavoro. (sua intervista) https://www.deputatipd.it/news/incidenti-lavoro-gribaudo-dati-inail-confermano-guerra-civile. "Guerra civile"? ma dimenticando che ci sono almeno il 30/40% dei morti in più ogni anno

Qui sotto i 10 morti sui luoghi di lavoro di Cuneo nel 2024. No onorevole Gribaudo, Lei da Presidente della Commissione Lavoro della Camera, come del resto gli altri componenti della Commissione dovreste sapere che in Provincia di Cuneo ci sono stati nel 2024 10 morti sui luoghi di lavoro (più itinere) e non 4 totali come dice nelle interviste rilasciate nella sua visita a Cuneo: certo se escludete dalla "conta" un terzo dei lavoratori morti in Italia nel 2024 perché non sono assicurati a INAIL, diventa difficile che gli italiani credono alla vostra buona fede. Continuate a ignorare realtà come l'Osservatorio, che fa lavoro volontario: io non lavoro e non guadagno su queste tragedie: ma pago con la mia pensione di metalmeccanico, programmi e computer e lavorando ogni giorno diverse ore da 18 anni per sensibilizzare. Gli italiani guardano ogni giorno a migliaia i post dell'Osservatorio perchè sanno che dice la verità sul reale numero di morti e non li nasconde, perchè non ha nessun interesse mediatico, politico e economico (ma chiamiamola più semplicemente lobby sulla Sicurezza). Del resto se le pagine Facebook e dell'Osservatorio sono state già viste da tanti milioni di persone vuol dire che c'è grande interesse sul tema, e se ora c'è questa grande sensibilità tra gli italiani non è certo per merito della politica, ma soprattutto merito di chi denuncia inutilmente a Voi Classe Dirigente il reale numero di morti. Lei è sempre informata dall'Osservatorio, ma come i suoi predecessori nelle commissioni, ministri, politici, ecc. non si è mai degnata di rispondere. Mica sono uno che conta, ma un semplice metalmeccanico che si era messo in testa di monitorare i morti, dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino, vedendo che non lo faceva nessuno. Ai REFERENDUM ovviamente voterò SÌ perchè è colpa delle leggi fatte col Jobs act e quelle di Salvini sugli appalti a cascata che sono responsabili di questo aumento della strage: quest'anno già 347 sui Luoghi di lavoro e più di 475 con itinere, ovviamente contandoli tutti e non solo gli assicurati a INAIL, nel 2024 1483 complessivi e non 1090 di INAIL, i morti dell'Osservatorio sono registrati in tabelle excel per giorno, mese e anno, identità delle vittime, professione (anche in nero) età e nazionalità. Buona domenica. NB sono dalle 6,30 (ora sono le 10) che sto lavorando per registrare i morti. Le ricordo che il jobs act ha reso precaria la vita di tutti i lavoratori privati dal 2015 e che 3 delle 5 stragi (Brandizzo, Suviana e Calenzano) sono in aziende con partecipazione statale, ma non di dipendenti diretti, ma della nuova forma di caporalato, chiamato appalto. la stessa strage dell'Esselunga di Firenze è dovuta all'appalto, senza responsabilità diretta del committente, ci lavoravano 49 aziende. Buona domenica Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro http//cadutisullavoro.blogspot.it In allegato l'andamento dei morti sul lavoro, prima e dopo il jobs act e gli appalti a cascata di Salvini Nel 2024 i 10 morti nel cuneese 12-gen Cuneo Piemonte Mario Fantinato 52 Industria Italia 19-feb Cuneo Piemonte Agricoltore Italia Schiacciato dal trattore 14-mar Cuneo Piemonte Andrea ferreri 63 Edilizia Italia caduto dall'alto 16-apr Cuneo Piemonte 66 Agricoltura Italia Caduto in cascina 07-mag Cuneo piemonte Marina Bussone 63 Agricoltura Italia Schiaccata dal rimorchio del trattore guidato dal marito 20-lug Cuneo Piemonte Giampiero Pasero 65 agricoltura Italia Schiacciato dal trattore 23-set CUNEO Piemonte Giorgio Cagnasso 57 Autrasporto Italia Travolto da una lastra di vetro 09-ott Cuneo Piemonte Franco Pittavino 69 Boscaiolo Italia Incidente con lo spaccalegna ucciso in itinere Rozzano 31-ott Cuneo Piemonte Valerio Gazzera 68 Agricoltura Italia Morto per le esalazioni del vino 13-dic Cuneo Piemonte 74 boscaiolo? Italia Malore mentre lavorava nel bosco a Saluzzo

venerdì 9 maggio 2025

oggi i funerali di Paolo Lambruschi l'autotrasportatore di 59 anni

Oggi i funerali di Paolo Lambruschi il camionista di 59 anni che il 28 aprile è caduto in un a cava di Carrara con il mezzo. Assistiamo quest'anno ad un'autentica ecatombe di autotrasportatori: già 61 i morti dall'inizio dell'anno. Quasi tutti sono "padroncini" o in appalto, l'ultimo è morto ieri. le liberalizzazioni a cascata di Salvini ha provocato una strage pazzesca anche in questo comparto. Fermiamo e torniamo a dare dignità, sicurezza e paghe decenti ai lavoratori. Eliminando con 4 SI ai Referendum sul lavoro che spazzeranno via tutte queste leggi inique. Non fare il coglione si astengono perché vogliono impedire che si raggiunga il Quorum per farli fallire

giovedì 8 maggio 2025

Se questo è un uomo... – Roberto Vitale, morto sul lavoro da pensionato (nella foto) costretto a continuare a lavorare nonostante la pensione. Il Riferimento a Primo Levi non è casuale

Se questo è un uomo… Roberto Vitale, autotrasportatore, pensionato, è morto lavorando. Lavorava ancora perché la pensione non bastava. come se non fosse bastata una vita passata alla guida di un camion. Questa tragedia non è solo una notizia: è una vergogna per un Paese che costringe i suoi anziani a lavorare fino all’ultimo respiro, perché non riescono a vivere dignitosamente con quanto ricevono dopo decenni di contributi. Siamo all’8 maggio 2025 e i numeri fanno paura: 343 morti sui luoghi di lavoro 468 considerando anche le vittime in itinere Ma dietro ogni numero c’è un nome, un volto, una storia. E oggi c’è la storia di Roberto Vitale, che merita non solo rispetto, ma attenzione e indignazione. Non possiamo accettare che la povertà spinga i pensionati a tornare su mezzi pesanti, nei cantieri, nei campi. Serve un impegno collettivo per fermare questa strage silenziosa. Vi prego di non far cadere nel silenzio questa morte e tutte le altre che tutti i giorni tormentano chi ha ancora un cuore e che si indigna. Non giriamoci dall’altra parte. il 35% dei morti sui luoghi di lavoro sono con più di 60 anni. rimango basito quando leggo sedicenti rapporti in rete dove si scrive che a marzo in Abruzzo sono morti sette lavoratori mentre sono già 19, tra l'altro senza l'itinere a questa mattina, lo stesso dicesi per la per la Toscana con 11 morti mentre l'Osservatorio ne ha monitorati già 30 a questa mattina e sono solo quelli sui Luoghi di Lavoro. E tutti sanno bene che i morti sono questi, ma per guadagnare con il sangue di chi lavora li nascondano Carlo Soricelli Curatore Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

martedì 6 maggio 2025

Uscite le denunce a INAIL nei primi tre mesi del 2025. Comparazione con i morti dell'Osservatorio registrati nei primi tre mesi del 2025. Resuscitati come Lazzaro già ben 110 lavoratori morti sul lavoro, ma occorre dirlo anche ai famigliari

Sono uscite le denunce a INAIL dei morti sul lavoro nei primi tre mesi del 2025. Li ho comparati con i morti dell'Osservatorio registrati nei primi tre mesi del 2025. Resuscitati come Lazzaro già ben 110 lavoratori morti sul lavoro, ma occorre dirlo anche ai familiari delle vittime che sono ancora vivi INAIL ha diffuso 205 morti sul lavoro comprensivi di itinere nei primi 3 mesi del 2025, se togliamo i 59 morti in itinere si contano 146 morti, tra quelli morti che loro classificano in "occasione di lavoro" e che l'Osservatorio regista come morti sui luoghi di lavoro. L'Osservatorio al 31 marzo ne ha registrati in tabelle excel sui Luoghi di lavoro (escluso Itinere) 256, che sono il 43% in più rispetto alle loro denunce. E' la solita manfrina,ma che quest'anno supera addirittura il 40% dei morti in più. Che dire? 110 lavoratori morti sui luoghi di lavoro registrati dall'Osservatorio sono resuscitati: del resto anche Lazzaro venne resuscitato: si vede che INAIL ha diversi poteri in più visto che ne ha resuscitati ben 110 in questi primi 3 mesi del 2025, ma sono miracoli che si ripetono da ben 18 anni. già migliaia e migliaia i resuscitati: ma occorre farlo sapere alle famiglie di questi morti sul lavoro che non lo sanno che i loro parenti vivono ancora. In questa mattina del 6 maggio siamo a 456 morti comprensivi di itinere, di questi 336 sui luoghi di lavoro. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.itVoglio dedicare questa pagina a Marina Piccola, morta in casa  cadendo dalle scale. Rivolgo un appello a chi lavora di recarsi a votare i referendum che possono dare un contributo determinante anche sul piano della Sicurezza: chi si rifiuta di svolgere un lavoro pericoloso se può essere licenziato e cacciato con un pugno di euro?

domenica 4 maggio 2025

Italia disumana con i suoi lavoratori e lavoratrici, soprattutto se sono stranieri. lamine è morto il 1° maggio, per lui morte nella Festa dei Lavoratori

Alcuni fatti di cronaca ti lsciano sgomento, come quello del povero 27enne Lamine Barro. La sua vita è finita la notte del 1° maggio, sulla strada provinciale brindisina tra Masagne e San Vito dei Normanni. Lamine (nella foto) tornava a casa in bicicletta dopo uno dei suoi due doppi lavori, quando è stato travolto da un’auto. Il conducente non si è fermato. L’ha lasciato sull’asfalto, ferito, agonizzante, e poi è fuggito. Per due ore nessuno si è fermato. Nessuno ha chiamato i soccorsi. Nessuno ha mostrato il minimo segno di umanità per questo povero giovane. Lamine era arrivato in Italia dal Senegal con un sogno semplice: lavorare, aiutare la sua famiglia, costruirsi una vita dignitosa.
Ma già 9 i morti registrati dall'osservatorio in questi primi giorni di maggio, tre sono morti per malori per il caldo improvviso, ieri sera lla 20,30 nel turno di notte è morto Paolo Straulino (nella foto)
investito da un muletto investito da un collega in una cartiera del padovano: per la disperazione il collega è scappato e ritrovato in stato confusionale verso mezzanotte

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?