morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 29 dicembre 2013

Muore fulminato in una serra nel ragusano

Ragusa, 29 dic. (E' morto E.G agricoltore di 35 anni. La tragedia a Marina di Acate, la vittima è morta folgorata nella sua serra, e'stato immediatamente soccorso da un amico che stava lavorando con lui che ha tentato, invano, di salvarlo. Anche quest'ultimo, colpito da una scarica elettrica, si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

venerdì 27 dicembre 2013

E' morto un operaio al Petrolchimico di Brindisi

BRINDISI, 27 dicembre 2013 E' morto un operaio nel pomeriggio di oggi in un incidente sul lavoro all'interno del Petrolchimico di Brindisi. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe rimasto schiacciato da un pullman di linea per il trasporto interno dei dipendenti del Petrolchimico mentre stava eseguendo lavori di riparazione sul mezzo. Sul posto al momento ci sono i vigili del fuoco e i soccorritori del 118.

sabato 21 dicembre 2013

E' morto un operaio romeno in un cantiere: aveva detto di essere caduto in casa mentre imbiancava

LIVORNO, 20 DIC - E' morto un operaio romeno di 56 anni in un cantiere. Aveva detto che era caduto in casa mentre imbiancava. La vittima è un romeno di 56 anni era arrivato mercoledì all'ospedale di Piombino: ai sanitari aveva detto di essersi fatto male per un infortunio in casa. Dopo il suo decesso, avvenuto la notte scorsa, la polizia ha però scoperto che era caduto dal ponteggio di un cantiere dove lavorava. Il pm ha disposto l'autopsia. Probabilmente è una delle tantissime vittime sul lavoro che muoiono perchè lavoravano in nero

E' morto un operaio polacco in una cava in provincia di Nuoro

Nuoro 20 dicembre 2013 E' morto Chark Knap u operaio polacco di 51 ani in una cava di rosei. La vittima è stata travolta da una cava di marmo

giovedì 19 dicembre 2013

MORTO AGRICOLTORE NELLA PROVINCIA DI ROMA

uN ALTRO MORTO NELLA PROVINCIA DI ROMA. SI TRATTA DI UN AGRICOLTORE DI 43 ANNI FINITO SCHIACCIATO SOTTO UN MEZZO,

martedì 17 dicembre 2013

Registriamo oggi altre 3 vittime

Roma, 17 dicembre E' morto un operaio di 46 anni all'interno di un centro di smistamento dei rifiuti Ama in via Salaria. Secondo una prima ricostruzione la vittima, che non era un dipendente Ama, stava rifacendo la segnaletica orizzontale all'interno dell'impianto quando è stato investito da un mezzo di servizio ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118. Modena Un agricoltore è morto a Campiano di Pavullo. La vittima era a bordo di un trattore quando un albero gli è caduto addosso, schiacciandolo. Immediati i soccorsi, ma per l'agricoltore non c'era più niente da fare . Sul posto l'elisoccorso di Pavullo, i carabinieri e i vigili del fuoco, per liberare il corpo. Arezzo E' morto un pensionato di 68 anni h in una frazione vicino ad Arezzo, dopo essere caduto da una quercia sulla quale stava lavorando nel suo terreno. La vittima ha fatto un volo di circa sei metri ed è morto sul colpo. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Omicidio-suicidio di agenti penitenziari nel carcere di Torino "Lorusso e Cotugno" delle Vallette

Torino 17 dicembre 2013 Omicidio -suicidio nel carcere di Torino. Sparatoria all'interno del carcere "Lorusso e Cotugno" delle Vallette. L'omicida è Giuseppe Capitano, di 47 anni, sposato e padre di due figli, la vittima è Giampaolo Melis, di 52, anche lui con famiglia. Secondo quanto si apprende, è accaduto poco dopo questa mattina davanti allo spaccio interno della casa circondariale, dove lo sparatore ha esploso due o tre proiettili contro il collega. Secondo una prima ricostruzione i due agenti si sono incontrati prima di iniziare il turno. Capitano avrebbe detto all'ispettore: "Cosa mi state combinando tu e il comandante?" e poi ha sparato. Melis è stato colpito all'addome e alla testa ed è morto sul colpo. Capitano ha poi rivolto l'arma contr se stesso uccidendosi . Tutto è successo sotto gli occhi di diversi colleghi, che hanno assistito alla scena senza poter intervenire perché la sequenza è stata rapidissima. In quel momento nel corridoio c'erano anche alcuni detenuti che sono subito stati riportati in cella. C'è da chiedersi se anche queste morti sono dovute allo stress o ad un lavoro molto stressante e che probabilmente è sotto organico, come tutte le Forze Armate e di Sicurezza.

sabato 14 dicembre 2013

E' morto Maurizio Canovaro nello stabilimento della Fincantieri di Riva Trigoso a Genova

14 dicembre Genova E' morto Maurizio Canovaro, 51 anni. Canovaro era un primo ufficiale della società di rimorchiatori 'Oro Mare'. La tragedia nello specchio acqueo davanti al cantiere durante la manovra d'attracco della chiatta che doveva trasportare la nave al cantiere di Muggiano (La Spezia). Per la rottura di una cima Canovaro è statocolpito da un gancio al petto,che lo ha fatto cadere in mare e poi è stato colpito dall'elica del rimorchiatore. Annullata la cerimonia della consegna della nave. La nota di lutto di Fincantieri e il minuto di silenzio dei sindacati.

venerdì 13 dicembre 2013

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Basilicata

San Fele, morì al lavoro Comune non assicurato non risarcisce i familiari di FABIO AMENDOLARA SAN FELE - Era un lavoratore precario e non si tirava indietro quando c’era da lavorare. Il Comune lo chiamava per le attività più disparate. E a San Fele era considerato un po’ un «factotum». Poi, il 13 novembre del 2001, Antonio Sperduto, muore in un incidente sul lavoro. Proprio mentre portava a termine il compito che gli aveva assegnato un funzionario del Comune. Ma un mese prima dell’incidente mortale l’assicurazione del Comune era scaduta. Dopo una lunga battaglia legale l’ente, condannato dal Tribunale di Potenza al pagamento di 247mila euro, cerca un accordo. E gli eredi della vittima accettano una transazione. Ma dopo il versamento di un acconto il Comune non paga più. La scusa ufficiale: i conti sono in rosso. Dai mandati di pagamento dell’ente - che la Gazzetta ha potuto consultare - però è facilmente verificabile che la tesoreria, affidata a uno sportello bancario, ha versato diverse migliaia di euro per spese non ordinarie. E tra queste ci sono «spese legali» di vario genere. Tranne le altre rate del caso Sperduto. I fatti. La transazione tra il Comune di San Fele e la famiglia della vittima risale al 2008: 190mila euro in tre anni. La famiglia, oltre ad accontentarsi della cifra, rinuncia alle spese legali e agli interessi. Pochi giorni dopo viene riconosciuto dall’ente il debito fuori bilancio. La delibera viene anche trasmessa alla Corte dei conti per dimostrare che il Comune con la transazione è riuscito a risparmiare. Ma dopo la prima rata da 30mila euro il Comune non ha rispettato i patti. Nel 2010 gli eredi di Sperduto mettono in mora il Comune e nel 2011 notificano il primo atto di precetto delle somme all’uf ficio finanziario del Comune (coordinato dal funzionario Leonardo Di Leo). Poco dopo il sindaco Gerardo Fasanella convoca gli eredi e chiede loro di non eseguire il pignoramento delle somme, annunciando che il debito sarebbe stato onorato. Nel mese di luglio di quell’anno il Comune ottiene 500mila euro di finanziamenti statali. Ma ai creditori non arriva un euro. Parte il pignoramento. La banca che si occupa della tesoreria del Comune dichiara l’impignorabilità delle somme. Ma gli eredi non mollano e propongono quello che in gergo legale viene definito «accertamento obbligo del terzo». Il giudice si è riservato la decisione. Nel frattempo arriva alla famiglia una nuova richiesta di accordo: il Comune paga se gli eredi si accontentano di 120mila euro (ignorando però che nella transazione c’era una clausola che prevedeva il decadimento degli accordi se le rate non fossero state versate. In quel caso sarebbe tornata in vigore la sentenza del Tribunale). Nel corso della trattativa il Comune viene commissariato ed è a un passo dal dissesto finanziario. Sarà il commissario prefettizio Mauro Senatore a prendere di petto la questione? A oltre otto mesi dal suo insediamento non sembra aver preso la questione a cuore. Nel frattempo gli interessi crescono. E anche il danno alle casse

mercoledì 11 dicembre 2013

Il silenzio che circonda i desaparecidos italiani

Il silenzio dei desaparecidos italiani Sono le centinaia di morti sul lavoro che non vengono riconosciuti come tali. Tantissimi lavoratori muoiono lavorando senza avere neppure il riconoscimento di essere tali. Non diventano neppure numeri per le statistiche ufficiali. Sono agricoltori, militari delle Forze Armate quali carabinieri, Poliziotti, Vigili del fuoco, Agenti di Commercio, Partite Iva individuali, lavoratori in nero e si potrebbe continuare con tanti altri. Ma orai sono stanco e dopo sei anni di denunce di parlare di questi desaparecidos dimenticati dalla politica, dagli istituti dello Stato, dai media. Sono solo i familiari disperati di questi morti dimenticati che li ricordano piangendo. Ma non lo Stato. E’ difficile continuare a svolgere questo lavoro vedendo che c’è solo indifferenza e che non si affrontano queste tragedie in modo corretto perché nessuno s’interessa, nessuno vuole sapere e vedere questa realtà dimenticata. Si dirottano risorse senza che nessuno alzi un dito per dire, a come? Chi sono queste vittime? Perché nonsono riconosciute come tali? Perché non si fa niente per gli agricoltori che muoiono a centinaia schiacciati da trattori senza protezione? Ma è inutile farsi domande del genere. Sono solo poveri cristi che non hanno nessuno che li protegge. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendenti di Bologna morti sul lavoro

E' morto un edile in provincia di Varese cadendo da un ponteggio

Varese 10 dicembre 2013 E' orto un operaio di 44 anni cadendo da un’impalcatura in un cantiere edile a Ranco. La vittimastava lavorando nell’area di un palazzo in costruzione, quando è precipitato dal secondo piano. Sul posto è intervenuto il personale del 118 ma l’operaio ma purtroppo è morto sul posto, prima del trasporto in ospedale. I carabinieri stanno conducendo i rilievi sul cantiere, per ricostruire la dinamica e accertare il rispetto delle norme sulla sicurezza.

venerdì 6 dicembre 2013

Altri due morti, è così tutti gli anni, calano solo per la grande fantasia che ci mettono a selezionare le vittime tra lavoratori di serie A e di serie B

Pisa 6 dicembre 2013 E' morto Alessandro Galli. Galli è morto poco dopo l'arrivo in ospedale in seguito a una caduta durante alcuni lavori edilizi in un'abitazione privata di Latignano, frazione del comune di Cascina. Secondo Galli è precipitato mentre stava lavorando sopra un'impalcatura, è caduto e ha sbattuto violentemente il volto a terra e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate. Subito soccorso, è stato trasportato all'ospedale di Pisa ma è morto poco dopo. Sono 39 i lavoratori morti in Toscana dall'inizio dell'anno, compresi i 7 lavoratori cinesi. Sondrio 5 dicembre 2013 E' morto Giuseppe Cecini di 2 anni a Grosio. Cecini è l'ennesima vittima del trattore killer e quest'anno sono già oltre 140 i morti sul lavoro schiacciati dal trattore. ma nessuno fa niente...basterebbe poco per salvare quasi tutti, ma cosa volete che importi ad un parlamento sempre impegnato a in cose più importanti che la vita dei lavoratori? Il mezzo guidato da Cecini si è ribaltato su se stesso schiacciandolo

mercoledì 4 dicembre 2013

Anche oggi altre due vittime per approfondimenti mandare una mail a Carlo Soricelli@gmai.com

Altri due lavoratori mori, un operaio in Veneto e un altro in Campania. le due vittime sono nell'industria e un agricoltre che è caduto dall'albero

Lavoratori cinesi trattati come schiavi. Lo Stato dia un aiuto ai familiari di queste vittime

Vorrei tornare dopo pochi giorni su questa terribile vicenda che lascia allibiti per la violenza condotta contro questa povera gente arrivata in Italia con la speranza di migliorare la loro vita. Invece il nostro si è rilevato per loro un paese peggiore di quello che hanno lasciato. Clandestini senza nessun diritto e ridotti in stato di schiavitù, probabilmente con famiglie ancora in quel paese, o anche qui, che perdono qualsiasi diritto di sussistenza. Cosa dire? Come nel caso della ThyssenKrupp, chi lavora e ha industrie nel nostro paese, se non c'è un sindacato presente, perde qualsiasi dignità e diritto. E' un dato di fatto e non si tratta solo di cinesi, una comunità chiusa perchè sente il nostro paese ostile nei loro riguardi. Io conosco cinesi che se non ridotti in quello stato, con un lavoro dignitoso, che sono simpatici, allegri e spiritosi, almeno quanto i napoletani. Ma chiediamoci dov'erano le istituzioni locali, come mai non sono state capaci d'arginare questo fenomeno. Era così difficile fare quello stano facendo adesso, ma prima che capitasse una tragedia così grande? Tra l'altro speriamo che l'INAIL riconosca questi lavoratori come morti sul lavoro, a volte lo fanno, ma non credo per queste vittime. Così anche questi povere vittime ancora vive e ridotte i schiavitù, che hanno fatto, come alla ThyssenKrupp una fine orrenda, e i familiari sapranno che c'è uno stato italiano che è loro vicino. Carlo Soricelli VITA E LAVORO ASSASSINI ... L'INDIGNAZIONE DEL GOVERNATORE ... GRIDA DI DIRITTI UMANI NEGATI ... SCHIAVISMO ... CHIESTO L'INTERVENTO DEGLI STATI ITALIANO E CINESE ... I MAGISTRATI SUBITO RIUNITI STILANO IN FRETTA LE IPOTESI DI REATO ... OMICIDIO COLPOSO ... INCENDIO COLPOSO ... STRAGE COLPOSA ... VIOLAZIONE DELLE NORME DI SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO (CONTRAVVENZIONI) ... INDAGATI I CINESI ... COM'E' LONTANO IL PROCESSO THYSSEN ... COME E' POSSIBILE SOSTENERE CHE LE CONDIZIONI DI VITA LAVORO E SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI CINESI A PRATO NON DIANO CONSAPEVOLEZZA DELLA STRAGE DIETRO L'ANGOLO ... DELLA RESPONSABILITA' VOLONTARIA DI CHI LA CAUSA, DI CHI NON LA EVITA? ... NUMEROSI I CONTROLLI DI TUTTI GLI ORGANI DI VIGILANZA? ... PERCHE' LUOGHI DI LAVORO INIDONEI A GARANTIRE SALUTE SICUREZZA DIGNITA' E VITA DEI LAVORATORI NON SONO STATI CHIUSI? ... A COSA SERVONO VIGILANZA E CONTROLLO DEI LUOGHI DI LAVORO? ... LE NORME DI SALUTE E SICUREZZA VALGONO SOLO PER I LAVORATORI ITALIANI? ... CHI HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE ALLA SICUREZZA ALLA DIGNITA' ALLA VITA E' APPLICATO IN ITALIA IN TOSCANA AI LAVORATORI ITALIANI AI LAVORATORI STRANIERI? ... I "NUMERI" DEL LAVORO ASSASSINO .. MISERIA DEGLI IPOCRITI ... SONO STATO CACCIATO PRIMA DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO E POI DAL PISLL PERCHE' NON SAPEVO LAVORARE, PERCHE' DISUBBIDIVO AGLI ORDINI DEI "SUPERIORI GERARCHICI" O PERCHE' SAPEVO APPLICARE ED APPLICAVO CON LEALTA' ED EFFICACIA LE LEGGI CHE TUTELANO I DIRITTI DEI LAVORATORI E DELL'AMBIENTE? ... I MAGISTRATI CHE RIFIUTANO LA MIA DISPONIBILITA' (GRATUITA ...) A COLLABORARE ALLA LORO PREPARAZIONE PERCHE' LO FANNO? ... C'E' ABBONDANZA DI MAGISTRATI PREPARATI IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI TUTELA AMBIENTALE? ... PERCHE' SONO STATO CACCIATO DALL'IGIENE PUBBLICA E DEL TERRITORIO DOPO L'INCHIESTA CHE HA MESSO IN LUCE LO SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI? ... LA TERRA DEI FUOCHI ... EPPUR SI MUOVE UN GIORNALISTA HA CHIESTO A ENRICO ROSSI (AGORA', TV) COSA HA FATTO ... IL GOVERNATORE HA RISPOSTO FURENTE CHE LUI QUESTE COSE LE HA SEMPRE DETTE ... IL GIORNALISTA HA RIBATTUTO SERENO CHE DIRE LE COSE E' IL SUO MESTIERE (GIORNALISTA) RIBADENDO LA DOMANDA: COSA HA FATTO IL GOVERNATORE ? ... aldo.man@tin.i Una mia scultura a dimensioni naturali che nessuno vuole esporre perchè per loro troppo traumatica

domenica 1 dicembre 2013

Purtroppo sono diventati 7 i morti nella fabbrica tessile gestita da cinesi a Prato

1 dicembre 2013 Prato. Sono 7, tra cui due donne, i morti del terribile incendio nella fabbrica tessile di Prato, scatenatosi nelle prime ore di domenica. Altre 4, ustionate, sono in condizioni gravi, Tre corpi sono stati trovati durante le operazioni di soccorso per spegnere l'incendio e durante le ispezioni nell'edificio, gestito da cinesi, nella zona in cui si trovano i dormitori dell'industria, che sono crollati. Ma c'è da chiedersi ancora una volta i controllo vengono fatti? E queste povere vittime stavano lavorando anche di domenica mattina o stavano riposando? I vigili del fuoco continuano a cercare tra le macerie dei "loculi" di cartongesso crollati nell'incendio e che servivano probabilmente come alloggio per i lavoratori della ditta, che produceva abiti. Il bilancio potrebbe dunque aggravarsi ulteriormente. Non ho parole, com'è possibile che nel 2013 si possa ancora assistere a stragi come queste in Italia e nessuno si accorge e che ci siano poveri immigrati ridotti praticamente a livello di schiavitù...Ma i controlli non vengono fatti a Prato? Noi queste vittime le inseriamo tra i morti sul lavoro per infortuni, visto che erano dentro uncapannone industriale...e non è detto che non lavorassero già, abbiamo visto filmati dove si vedevano che lavoravano anche in pigiama..non in questo capannone ma in altri

Morto almeno un lavoratore in una fabbrica di Prato

Prato, 1 dicembre 2013 - E' di almeno un morto carbonizzato il bilancio del terribile incendio che attorno alle 7 di questa mattina è scoppiato al Macrolotto, in un'azienda di via Toscana. La tragedia in una ditta cinese, accanto all'azienda "Ye life", sono scoppiate fiamme altissime tanto che la colonna di fumo è visibile da mezza città. Nel capannone c'erano almeno sette persone; qualcuno è riuscito a scappare, ma almeno uno dei lavoratori è rimasto intrappolato dentro. Sul posto polizia, vigili del fuoco e numerose ambulanze. E, purtroppo, anche il carro funebre. Non si hanno ulteriori notizie di questa tragedia...Ma ci chiediamo se sia normale che dei lavoratori nell'Italia del 2013 lavorino anche di domenica in una fabbrica.......

diciamo no a chi vuole abolire l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori

DICIAMO NO A CHI VUOLE ABOLIRE L'ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI PUBBLICATO SUL BLOG DELL'OSSERVATORIO http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Cari amici, come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, come metalmeccanico in pensione e anche come artista, e nonostante le mie perplessità, andrò anche questa volta a votare alle primarie del PD, votando il meno peggio. Dopo le ultime sparate della lingua mitragliera di Renzi ho deciso d’andarci. Non si può rimanere indifferenti dopo aver sentito che vuole abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che vorrei ricordare è quell’articolo che impedisce il licenziamento senza giusta causa e giustificato motivo e che senza di quello i lavoratori diventeranno “servi” nelle mani dei propri datori di lavoro. So bene come questo articolo protegge anche i lavoratori sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando che le vittime sono nella stragrande maggioranza in aziende dov’è non è presente il sindacato e un rappresentante della sicurezza, Articolo che se sarà abolito o ulteriormente svuotato avrà anche gravissime conseguenze anche dal punto di vista economico oltre che normativo (chi avrà più il coraggio di rivendicare una maggiore sicurezza se può essere licenziato in qualsiasi momento? Io sarei stato negli anni ottanta una di quelle vittime se questo articolo non ci fosse stato. E l’impoverimento del mondo del lavoro è dovuto anche alle vittime più vittime di tutte, i milioni di precari che con i loro salari bassi hanno riempito le tasche dei più ricchi). E dopo aver sentito dire da Renzi “Marchionne” senza se e senza ma” e d’avere l’appoggio di finanzieri della City londinese, una categoria che ha impoverito il ceto medio e i lavoratori come può uno che lavora, indipendentemente da quello che svolge, rimanere indifferente e non schierarsi? E Briatore che l’appoggia cosa ci sta a dire con i lavoratori? Praticamente Renzi vorrebbe smantellare tutti i pilastri della sinistra e del mondo del lavoro. Certo, chi di noi della sinistra dispersa ha simpatia per D’Alema? E per Veltroni e Fassino?, che tra l’altro appoggiano Renzi? Nessuno di noi, sono i responsabili di questa deriva della sinistra. E l’abbraccio di D’Alema per Cuperlo è stato mortale e l’ha penalizzato gravemente. Qui sono in gioco cent’anni di storia di un partito che ha visto personaggi come Gramsci, Berlinguer e tanti partigiani oscuri morti per difendere la democrazia e il mondo del lavoro. Voglio anche ricordo i lavoratori licenziati e nei reparti confine negli anni 50 che si battevano per i diritti dei lavoratori e che ancora adesso in parte ne usufruiamo. E lo Statuto dei lavoratori nato dalle durissime lotte degli anni 50 e 60 che praticamente vuole svuotare? I precari non vogliono che i loro padri perdano quei diritti che vorrebbero conquistare anche loro, e che si tenta di metterli contro agli altri lavoratori a tempo indeterminato. Tanti “bersaniani” hanno annusato l’aria, hanno visto che Renzi è il possibile vincitore e si sono buttati senza nessuna vergogna sul suo carro…..La lista è lunghissima e vergognosissima…Il trasformismo, non il cambiamento d’idee che è anche possibile, ma un cambio di linea così repentino tra contendenti che hanno programmi completamente diversi ha dell’incredibile, e spiega molto bene com’è messo il paese, con una classe politica, anche di sinistra, che non ha idee ma solo interessi personali da difendere. E purtroppo l’ho constatato vedendo la loro indifferenza sulle morti sul lavoro, e questo nonostante migliaia di mail spedite a decine di parlamentari che si dichiarano di sinistra. Hanno la stessa indifferenza che c’è nella destra, nei grillini e in SEL. Andrò a votare alle primarie, per Civati che mi convince di più, anche l’altra sera su Cielo ho sentito dirgli cose di sinistra, parole che ci aspettiamo da anni da qualche alto esponente del PD (dal PD e tutte le altre sigle che si sono succedute dopo lo scioglimento del P.C.I), Speriamo che la sua non sia solo propaganda elettorale e che spazzi finalmente via, se vincerà, tutti gli opportunisti che ci sono in questo partito, sia a livello nazionale che locale, indipendentemente dalla loro provenienza; conosco persone provenienti dalla Margherita che meritano il massimo rispetto e che hanno un comportamento irreprensibile e fanno politica con passione e dalla parte dei più deboli. Insomma, che si schierino finalmente senza se e senza il “ma anche” del buon Veltroni, dalla parte di chi lavora. A livello locale, a Casalecchio di Reno di Bologna dove abito, mi hanno cacciato dal sito del PD locale perché facevo critiche durissime verso l’indifferenza dimostrata per problemi come quelli delle morti sul lavoro e del mancato controllo dei capannoni che sono a rischio sismico anche su questo territorio. Ma soprattutto perché criticavo Renzi, prendendomi anche del pagliaccio. E pensare che il mio è un lavoro volontario che m'impegna diverse ore al giorno.....credo che meriti rispetto. Mai una volta che questa amministrazione abbia risposto alle mie mail ben sapendo che l’Osservatorio Indipendente di Bologna, nato qui e di cui si dovrebbero sentire orgogliosi per i riscontri che ha in tutto il Paese (centinaia di migliaia di contatti). Hanno paragonato il mio lavoro come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, che ho creato sei anni fa dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino, a quello di una casalinga e un noto “renziano” locale mi ha risposto che lui ha sei dipendenti (ma cosa c’entrano questi argomenti e le casalinghe? E’ la loro mentalità ho pensato). Anche qui il numero dei “renziani” a partire dai vertici dell’amministrazione si è moltiplicato come il pane e i pesci e devo dire che provo una gran pena vedere che si schierano per un programma che è anti operaio e anti lavoratori e pensionati. Si capisce perché in questa cittadina in provincia di Bologna ci si sente soffocare ed è per questo che sono indirizzato a votare un giovanissimo e solare candidato sindaco, che almeno ha mantenuto una sua coerenza, che porti finalmente aria nuova e che cerchi il consenso e l’appoggio di una sinistra dispersa e maggioritaria che non ha più trovato punti di riferimento in questo partito. Invito tutti i “dispersi” di sinistra a partecipare a queste primarie e che votino un candidato che almeno non dica apertamente che sta dalla parte dei ricchi e dei finanzieri, poi alle politiche ciascuno di noi voti per chi vuole con l’auspicio che si possa finalmente ricostruire in Italia un blocco di sinistra che è maggioritario nel paese, ma che spesso con motivazioni che hanno dell’incredibile si disperdono in mille rivoli. Io non ho nessun interesse da difendere, e non sono iscritto a nessun partito, ma il pericolo è grande e non voglio vedere crescere in modo esponenziale i morti sul lavoro che in questa martoriata Italia sono infinitamente di più che negli altri paesi europei. Carlo Soricelli

venerdì 29 novembre 2013

Ma si può morire sul lavoro così, mentre si monta un abero di Natale?

Cosenza 29 novenbre 2013 E' morto Franco Ritacca, operaio di 47 anni. Franco Ritacca, 47 anni, insieme ad altri due lavoratori socialmente utili era intento a sistemare un grande albero di natale in piazza a Cerisano. Salito su una scala ha perso l'equilibrio cercando d'aggrapparsi ad una fune utile per legare l’albero e dopo pochi istanti ha sbattuto violentemente il capo contro il muro. Franco Ritacca ha perso i sensi e non ha più dato segni di vita ed è morto poco dopo all'ospedale di Cosenza.

martedì 26 novembre 2013

INCREDIBILE Con Lorenzo Mochen sono 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e nell'indifferenza da parte di chi dovrebbe occuparsene e fare leggi appropriate..ma sono anni che lo scriviamo e purtroppo la vita di questi lavoratori non interessa a nessuno di quelli che ci sta governando.

TRENTO E' morto dopo 5 giorni d'gonia Lorenzo Mochen agricoltore di 40 anni. Mochen è l'enensima vittima di questa strage degli innocenti che sono le vittime sacrificali dell'indifferenza e della noncuranza politica. Sale all'incredibile numero di 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore, alcuni non schiacciati ma a causa di esso..... Il povero Mochen è morto nel reparto di rianimazione del Santa Chiara. E la triste notizia in pochi minuti è arrivata a Malè dove l’allevatore viveva con la moglie e le due figlie portando avanti l’azienda di famiglia assieme al padre. Era sceso dal trattore, con dietro una botte per i liquami, quando il mezzo lo ha travolto. La ruota anteriore, lo ha spinto alle spalle contro un'auto parcheggiata lì vicino schiacciandolo.

venerdì 22 novembre 2013

Altre due vittime a Palermo e a Pescara

Palermo 21 novembre E' morta Giuseppina Jacona, 79 anni, farmacista di Blufi. La Jacona è stata uccisa con una coltellata alla gola durante un tentativo di rapina. La somma è stata recuperata dai carabinieri che ieri hanno arrestato i due banditi, i due sono stati arrestati poco dopo il delitto grazie all' aiuto dei testimoni che li avevano visti allontanarsi dalla farmacia. Pescara 22 nov 2013 E' morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma Domenico Valerio di 65 anni. Valerio il 13 novembre era rimasto coinvolto in un infortunio sullavoro nell'ufficio della sua attivita' di autodemolizione "Piccolino", a Castiglione. Da una prima ricostruzione fornita dai carabinieri della compagnia di Popoli, Valerio era in ufficio quando si e' verificata l'esplosione di un termoconvettore a gas cui e' seguito un incendio. la vittima era stata investito dal rogo e soccorso prima dai familiari che si sono adoperati per spegnere le fiamme, poi dal personale del 118. Purtroppo anche il trasferimento al Sant'Eugenio di Roma non gli ha salvato la vita

mercoledì 20 novembre 2013

Un altro morto in Emilia Romagna che si conferma da anni una delle regioni con più morti sui luoghi di lavoro

E' morto Marco Fiornetini, un altro lavoratore in Emilia Romagna, il secondo in soli due giorni, la tragedia questa volta nella provincia di Forlì Cesena Fiorentini, 41enne, titolare dell'omonima ditta di allevamento avicolo "fratelli Fiorentini", della quale era titolare assieme al fratello è morto sotto le macerie del capannone che aveva dato in appalto per la demolizione. L'allarme è stato dato dai presenti nl pomeriggio, immediatamente dopo il crollo del solaio dell'immobile, che era i fase di ristrutturazione. Pare chefiorentini mentre i lavori, erano momentaneamente fermi, sia entrato nel capannone, quando dal tetto è crollata una lastra lunga più di 15 metri. Sono arrivati i vigili del fuoco e i sanitari del 118 con l'elicottero, ma una volta estratto il corpo dalle macerie, non c'era più nulla da fare per la vittima Sul posto anche i carabinieri, la medicina del lavoro e il magistrato di turno per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Fiorentini lascia 3 figli e la moglie.

martedì 19 novembre 2013

E' morto a Bologna un operaio romeno di 39 anni cadendo da due metri d'altezza

BOLOGNA 18 novembre 2013 E' morto un operaio romeno di 39 anni in un'azienda di spedizioni. La vittima è precipitata da un'altezza di circa due metri in uno stabilimento della ditta di spedizioni Tnt. La tragedia sul lavoro è avvenuto verso le 22 in via Cristoforo Colombo, alla periferia di Bologna. Per gli accertamenti e per ricostruire la dinamica dell'infortunio mortale è intervenuta la polizia. Sono già 8 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro in provincia di Bologna e 42 in Emilia Romagna che è sempre ai vertici di questa triste classifica.

Nel nubifragio in Sardegna dove si registrano decine di morti, tra le vittime anche un poliziotto, e altri 3 colleghi in prognosi riservata per i crollo di un ponte mentre prestavano soccorso. E queste vittime delle Forze dell'Ordine che tutelano la nostra incolumità non sono neppure considerate morti sul lavoro e i feriti annoverati tra gli infortuni dalle statistiche ufficiali. SIAMO SCANDALIZZATI

Nuore E' morto un poliziotto che si trovava assiema 4 colleghi nell'auto finita sotto un ponte sulla Provinciale Oliena-Dorgali. Il poliziotto, un assistente capo, viaggiava con altri tre colleghi (che sono invece ricoverati in ospedale in prognosi riservata) quando il ponte è crollato. NON CONOSCIAMO ANCORA L'IDENTITà DELLA VITTIMA E DEI SUOI COLLEGHI GRAVEMENTE FERITI

sabato 16 novembre 2013

Altri 3 morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Ancora morti sul lavoro anche oggi: in Sardegna, in Veneto e in Emilia Romagna.Due di queste vittime sono in agricoltura e uno straniero nell'industria

giovedì 14 novembre 2013

E' morto un giovane edile egiziano in provincia di Savona cadendo da un ponteggio in allestimento

SAVONA 14 ovembre 2013 E' morto un operio di nazionalità egiziana di 26 anni,. Il giovane è caduto da un ponteggio in fase di allestimento,cadendo da 15 metri d'altezza. Sono stati i compagni di lavoro a dare l'allarme. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, le condizioni dell'operaio erano disperate, Purtroppo è morto poco dopo all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Le indagini sono affidate ai carabinieri e agli ispettori dell'Asl

martedì 12 novembre 2013

Morti sul lavoro 2013

12 novembre 2013 Dall'inizio dell'anno sono documentati 516 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre 1050 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere (stima minima su percentuali rispetto ai morti sul lavoro che ogni anno si rilevano costanti con variabili del 50/55% sul totale delle morti). Tra l'altro di altri tantissimi lavoratori (oltre 500) che muoiono sulle strade e in itinere, e non solo, si sa solo che hanno denunciato la morte di un parente e che la loro morte non è riconosciuta come infortunio mortale, e solo dopo lunghi processi si saprò se lo era. Come più volte abbiamo denunciato, intere categorie e professioni non sono considerate in caso d'infortunio mortale come morti sul lavoro, su queste vittime c'è da sempre un silenzio devastante da parte di tutti a cominciare dalle nostre massime istituzioni, da quasi la totalità dei media e dalla politica. Tra questi morti non segnalati, anche tra categorie di lavoratori che difendono la nostra sicurezza come i Carabinieri, i Poliziotti, i Soldati e i Vigili del Fuoco, ma potremmo continuare con tantissimi altre figure professionali, tra questi molte partite IVA che spesso nascondono un rapporto di lavoro dipendente e che sono costrette a stipulare un'assicurazione privata pur di lavorare. Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati monitorati 3668 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 7200 vittime d'infortuni mortali. Un’autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i morti sono mediamente un terzo di quelli italiani. L'Osservatorio registra tutti i "morti sul lavoro" e non solo quelli che dispongono di un'assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in "nero"e alcune categorie non sono considerate "morti sul lavoro" solo perchè hanno assicurazioni diverse. Fino ad oggi Il 39 % sono morti lavoratori dell' agricoltura dei quali, tantissimi schiacciati dal trattore. Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9% nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il 5,4% nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse. Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali" Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e numero totali delle morti sui luoghi d lavoro nelle regioni Genova 16 morti (Liguria 21). Roma 11, Latina 5 (Lazio 23). Brescia 15, Milano 12, Pavia 7, Bergamo e Como 6, Sondrio 5 (Lombardia 63). Torino 13, Cuneo 10 (Piemonte 32). Chieti 10, Pescara 5 (Abruzzo 21). Foggia 12, Bari 9, Taranto 5 (Puglia 32). Cosenza 11 (Calabria 25). Palermo 11, Messina 8, Trapani 8, Agrigento 7, Ragusa 5 (Sicilia 45). Bologna 8, Modena e Parma 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna 38). Verona 9, Padova e Treviso 6. Venezia e Rovigo 5 (Veneto 38). Salerno 12, Napoli 8, Avellino 6 (Campania 32). Cagliari 7 (Sardegna 14). Perugia 11 (Umbria 12), Ancona 9 (Marche 20), Trento 6 (Trentino Alto Adige 9) Siena 7, Pistoia 6 (Toscana 30), Friuli Venezia Giulia 8, Basilicata 4, Molise 5, Val D'Aosta 1.

Sei morti sul lavoro in 24 ore

Carbonia-Iglesias 12 nov. E' morto Angelo Orrù di 53 anni cadendo dal tetto di un capannone nella zona artigianale di Domusnovas, in provincia di Carbonia-Iglesias. Orrù dove stava eseguendo dei lavori ed è precipitato da un'altezza di 15 metri ed è morto sul colpo. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Ma anche l'11 novembre è stata una giornata tragica con 6 morti sul lavoro. le vittime in Piemonte, in Puglia, in Sardegna, in Val d'Aosta, in Molise e in Veneto

Altri 3 lavoratori morti sui luoghi di lavoro

11 novembre 2013 sono morti altri 3 lavoratori in diverse regioni italiane: in Molise e in Toscana. le vittime sono nell'autotrasporto e in edlizia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

domenica 10 novembre 2013

La congiura del silenzio contro i lavoratori

La congiura del silenzio Ho appena finito di leggere su Left, l’articolo di Tiziana Barillà, “licenziamento all’italiana” con Fabrizia Caputo che cita i dati veri sulle morti sul lavoro “Morti sul lavoro, l’INAIL sbaglia i conti e “come far fuori il dipendente scomodo” di Manuele Bonaccorsi. Sono ormai anni che c’è una congiura del silenzio, ma non solo quella, contro il mondo del lavoro. Tutta una classe dirigente, e soprattutto politica che hanno cercato di “far fuori” tutto quello che c’era di buono nel mondo del lavoro. I casi dei 3 lavoratori come GIUSEPPE, OPERAIO TORINESE PEDINATO PER DUE MESI DALL’AZIENDA E POI LICENZIATO, DI RICCARDO, FERROVIERE LICENZIATO PER AVER RACCONTATO LA VERITA’ SULLA STRAGE DI VIAREGGIO E DI MARCO ZANFRAMUNDO DELL’ILVA SONO EMBLEMATICI. Cos’hanno in comune questi 3 lavoratori? tutti e tre si sono ribellati contro l’azienda in cui lavoravano e per motivi legati alla Sicurezza. Anch’io personalmente ho subito queste violenze, ma erano gli anni settanta e la tutela dei lavoratori era cosa sacra, ma adesso? Il mondo del lavoro imbavagliato dai media tutti in mano a “padroni senza scrupoli e anima”. Partiti politici che ormai non sanno più nemmeno come è fatto un lavoratore. In un parlamento pieno di avvocati, medici, professionisti della politica, soubrette, cosa volete che importi dei problemi di chi lavora. Hanno legiferato l’allungamento dell’età della pensione, fanno finta di credere che da anni c’è un calo delle morti sul lavoro, cosa non vera, ma utile a fare leggi per far diminuire ulteriormente la sicurezza sui luoghi di lavoro. Lavori precari con false partite IVA che non hanno neppure la dignità se muoiono lavorando di essere riconosciuti come tali. Controriforme come quelle della Fornero dove hanno allungato l’età della pensione indipendentemente se si svolge un lavoro più o meno pericoloso, e data la discrezionalità alle aziende e ai giudici sull’articolo 18, con l’abolizione di fatto dell’obbligo di riassunzione in caso che non esista la giusta a causa e il giustificato motivo per licenziare. E gli ultimi operai che resistono a queste angherie si licenziano, così si riducono al silenzio tutti gli altri. Hanno utilizzato scientificamente una massima di Mao "colpirne uno per educarne cento". Una politica classista che ha ucciso e ridotto al silenzio il mondo del lavoro. Alla fine a chi lavora hanno rubato anche la dignità.

sabato 9 novembre 2013

Tragica morte di un giovane tornitore

TORINO 9 Nov 2013 E' morto un giovane di 31 anni ieri sera, all'ospedale Cto di Torino, dopo due giorni di agonia, l'operaio di 31 anni rimasto vittima di un incidente sul lavoro mercoledì. Dalle prime ricostruzioni il povero giovane, che faceva il tornitore presso un'azienda meccanica di Alpignano, si sarebbe ferito gravemente, andando a sbattere il capo contro il tornio su cui lavorava, trascinato dall'indumento che indossava rimasto incastrato negli ingranaggi. Inutili i tentativi dei soccorritori e dei medici di salvarlo.

giovedì 7 novembre 2013

Anche oggi sono morti sui LUOGHI DI LAVORO altri 3 lavoratori

Ancora tre lavoratori morti di cui due in edilizia e uno nei servizi. le vittime in Sicilia,in Toscana e in Puglia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

mercoledì 6 novembre 2013

SONO FELICE CHE BILL DE BLASIO SIA DIVENTATO SINDACO DI NEW YORK. UN AUTENTICO PROGRESSISTA D'ORIGINE ITALIANA

Sono molto orgoglioso che un italo americano come De Blasio sia diventato sindaco di New york, è originario della provincia di Benevento come me ed è uno che sta dalla parte dei più deboli e rivoluzionerà la città. Con i Cervone americani, di cui non ne conoscevo neppure l'esistenza, sono discendenti del fratello di mia nonna partito dall'inizio del 900 per gli Stati Uniti come Giuseppe il nonno di Bill De Blasio. Due nipoti americani del fratello di mia nonna mi sono venuti a trovare a Bologna e sono molto orgogliosi delle loro origini italiane. Spesso mi chiedo come mai tantissimi visitatori di questo blog siano americani,poi vedo che anche gli altri blog dove parlo della ia attività artistica sono visitatissimi. SONO ORGOGLIOSISSIMO DI QUESTO

lunedì 4 novembre 2013

Terribile morte di un operaio di una cava nel bresciano. E'morto un operaio schiacciato dal peso del ferro in una ditta del cosentino

Brescia 4 novembre 2013 Terribile morte sul lavoro questa mattina mattina a Buffalora dove un operaio di 53 anni è morto stritolato nella macchina che tritura i sassi in una cava. Sul posto sono intervenute in codice rosso due ambulanze del 118 e i vigili del fuoco, ma per la povera vittima morta così atrocemente non c'è stato nulla da fare. Allertata anche la Questura, che ha inviato una pattuglia della Polizia per effettuare i rilievi del caso. Sono già 14 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno. Purtroppo anche quest'anno, come da diversi anni la provincia di Brescia è hai vertici di questa triste classifica. La Lombardia ha complessivamente 64 morti sui luoghi di lavoro. Cosenza 4 novembre E' morto Palmiro Montalto in una ditta della zona industriale di Corigliano. Montalto è morto stamattina in un incidente sul lavoro.La tragedia è avvenuta nel piazzale di un'azienda e da quanto si è appreso, l'operaio stava scaricando del ferro da un muletto quando è stato travolto rimanendo schiacciato dal peso del materiale. Pronto l’intervento degli operatori del servizio di soccorso 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare la morte di Montalto. Sul posto anche i carabinieri che hanno avviato le indagini .

Morti sul lavoro di seria A e di serie B

Oggi 4 novembre è la Festa delle nostre Forze Armate. Ma perchè i carabinieri, i poliziotti, un soldato dell'Esercito, ma anche un Vigilie del Fuoco, se muoiono in un conflitto a fuoco con dei delinquenti o come è capitato pochi giorni fa con il vigile del fuoco Maurizio Berardinucci, morto dopo 3 mesi d’agonia per l’esplosione in una fabbrica non sono considerati MORTI SUL LAVORO? E’ una grave anomalia e ingiustizia che merita, speriamo per almeno una volta, l’attenzione della nostra classe dirigente, a partire dai Presidenti della Camera e del Senato, che s’indignino veramente, e che costringono questo parlamento ad impegnarsi e fare chiarezza sul reale numero dei morti sul lavoro nel nostro paese. Da anni stiamo dicendo che le statistiche ufficiali sono sottostimate, che i morti sul lavoro sono molti di più, che non c’è un calo reale delle morti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Ma ora sappiamo che quello che abbiamo scritto per tanti anni è vero; che intere categorie, anche quelle che proteggono la nostra vita e incolumità, non sono considerate morti sul lavoro. Se i Carabinieri, Poliziotti, Soldati e Vigili del Fuoco, ma anche tantissime altre categorie che non sono assicurate all’INAIL, come per esempio anche i lavoratori con partita IVA, anche quelli che nascondono un lavoro continuativo dipendente, perché almeno non si onorano dandogli almeno la dignità d’essere considerati morti per infortuni sul lavoro nell'adempimento del loro lavoro? Il nostro è veramente un paese incredibile. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.com

venerdì 1 novembre 2013

499 morti sui luoghi di lavoro nei primi 10 mesi del 2013, con le morti sulle strade si superano le 1000 vittime

Con i 3 morti sui luoghi di lavoro del 31 ottobre si arriva a sfiorare i 500 morti complessivi. Le ultime 3 vittime in Toscana, nelle Marche e nel Lazio. Ancora due morti in agricoltura per schiacciamento del guidatore del trattore e una morte nel giardinaggio. Notizie più approfondite sulle ultime tragedie chiedere approfondimenti all'OSSERVATORIO

E' morto Maurizio Berandinucci Vigile del Fuoco di 47 anni

31 ottobre 2013 Apprendiamo con ritardo della morte all'ospedale Gemelli di Roma del Vigile del Fuoco Maurizio Berardinucci di 47 anni. Berardinucci, il vigile del fuoco del comando provinciale di Pescara, era rimasto ferito in modo graveo il 25 luglio scorso nell'esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici a Villa Cipressi di Città S. Angelo (Pe). Nell'incidente era rimasta coinvolta l'intera squadra di soccorso dei vigili del fuoco che per prima era giunta sul posto. Nonostante gli interventi e le terapie mediche a cui è stato sottoposto in questi mesi, prima nell'ospedale ''Spirito Santo'' di Pescara e successivamente nel Policlinico ''A. Gemelli'' di Roma, le condizioni cliniche di Berardinucci si sono aggravate, fino al decesso avvenuto il giorno 26 ottobre. E anche questo lavoratore non è inserito tra le morti sul lavoro dalle statistiche "ufficiali", è dura da comprendere ma è così.

mercoledì 30 ottobre 2013

Se dieci lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO in due giorni vi sembrano pochi

Con i 5 morti sui LUOGHI DI LAVORO registrati oggi siamo all'incredibile numero di 10 lavoratori morti in due giorni. Le vittime di oggi sono in Puglia, in Lombardia, in Abruzzo, in Campania e nel Molise Le tragedie colpiscono diverse categorie: l'edilizia, il turismo, l'agricoltura e l'industria. Per approfondimenti mandare mail all'Osservatorio

E' morto F.S sommerso dal fango in una vigna

Pavia 29 ottobre 2013 E' morto S. F., 43 anni, nel pomeriggio in una vigna di Canevino. S.F con il fratello stava preparando la posa di tubature per il drenaggio del terreno: era vicino alla ruspa e stava controllando un fosso quando uno smottamento l'ha sommerso di fango. Il fratello è riuscito salvarsi e a chiamare il 118. I soccorritori giunti sul posto hanno estratto l'uomo dal fango e tentato per oltre un'ora di rianimarlo, ma purtroppo senza nessun risultato.

martedì 29 ottobre 2013

Anche oggi 3 morti sui LUOGHI DI LAVORO

Anche oggi ci sono stati 3 morti sui luoghi di lavoro. In piemonte, in Sicilia e in Puglia. Il lavoratore piemontese è morto nei servizi di autoriparazione, in Sicilia un agricoltore schiacciato dal trattore e in Puglia un edile è morto rimanendo schiacciato sotto il peso di un muro crollato. Per notizie più dettagliate chiedere con mail all'Osservatorio

lunedì 28 ottobre 2013

Altri due morti nelle due categorie con più vittime sui luoghi di lavoro

27 ottobre 2013 Altri due lavoratori sono morti: un edile in Abruzzo e un agricoltore in Basilicata. Per notizie più approfondite mandare mail all'Osservatario

sabato 26 ottobre 2013

E' morto un operaio a Milano

Milano 25 ottobre 2013 E' morto un lavoratore di 43 anni cadendo da un cestello elevatore mentre stava installando un cartellone pubblicitario. È successo intorno 21 a Milano. Sembra che la vittima, con l’aiuto di un collega, stava sistemando un cartellone pubblicitario sul supporto metallico alto una decina di metri. Entrambi si trovavano al lavoro sul cestello per assicurare il pesante telone alla parte più alta del supporto per poi srotolarvelo sopra. Al momento della caduta il compagno della vittima era concentrato sul proprio compito e pare che non abbia fatto in tempo ad accorgersi di quello che stava accadendo: un grido, e un attimo dopo il compagno d lavoro era terra sul selciato. Immediato l’arrivo del 118 e il tentativo di salvare la vita dell’operaio di cui non si conosce ancora l'identità, per il quale purtroppo non c’è stato nulla da fare. Stando alle primissime e ancora parziali verifiche sembra che le attrezzature di sicurezza previste per questo genere di lavoro, dai caschi alle imbragature, fossero regolarmente in dotazione di entrambi i lavoratori.

giovedì 24 ottobre 2013

Continua la strage di agricoltori anche quest'anno nell'indifferenza della politica. Cosa fate Presidente del Senato Grasso e Presidenta della Camera Boldrini per far cessare queste tragedie? Eppure sapete, eppure siete informati anche da questo osservatorio su cosa sta succedendo nelle campagne e nei cantieri, ma non siete capaci di far intervenire i deputati e senatori per far finire queste stragi?

E' morto Silvio Favazzo di 60 anni in provincia di Messina schiacciato dal trattore. La vittima stava lavorando per conto una ditta in un terreno e probabilmente per un dislivello del terreno il mezzo agricolo si e' ribaltato e S.F e' rimasto schiacciato. Continua purtroppo la strage di agricoltori di ogni età schiacciati da questo "mostro" che uccide al più piccolo errore a causa del territorio italiano che è per la maggior parte collinare. gli agricoltori rappresentano da soli quasi il 40% delle morti sui LUOGHI DI LAVORO, ed è così tutti gli anni perchè la politica e il parlamento si occupa sempre di cose più importanti che la vita dei propri lavoratori.....VERGOGNATEVI BASTEREBBERO SOLO PICCOLI INTERVENTI LEGISLATIVI E CON POCHISSIME RISORSE PER SALVARE TANTISSIME VITE DI QUESTI SFORTUNATI AGRICOLTORI DIMENTICATI DA TUTTI E VOI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE STATE FACENDO UN'OPPOSIZIONE FANTASMA, CON BEPPE GRILLO CHE AVEVA MESSO NEL PROGRAMMA COME PRIORITARIA LA LOTTA CONTRO LE MORTI SUL LAVORO, RECENSENDO ANCHE LIBRI SU QUESTE TRAGEDIE, COSA STATE FACENDO? NIENTE VERGOGNATEVI ANCHE A VOI

mercoledì 23 ottobre 2013

Continua la strage tra gli edili

Purtroppo ci sono stati altri 3 morti in edilizia, In Lombardia, in Toscana e in Veneto. tutte le vittime lavoravano in edilizia che ha già complessivamente 106 morti dall'inizio dell'anno. Gli stranieri in questo comparto sono oltre il 18% e i romeni la metà di tutte le morti tra gli stranieri. Rispetto al totale di tutte le morti sui LUOGHI DI LAVORO in tutte le categorie l'edilizia ha il 22,2% .

martedì 22 ottobre 2013

Altre due vittime sui luoghi di lavoro

Brescia 22 ottobre 2013 E' morto un operaio travolto da massi mentre lavorava con un escavatore nella cava della Cooperativa Operai Cavatori del Botticino. Verso le 11 alcuni massi si sono staccati dalla montagna ed hanno travolto il mezzo, schiacciando l'operaio nella sua cabina. L'operaio era ancora vivo quando sono arrivati i soccorritori ma durante le operazioni di recupero - rese più difficoltose dal pericolo ulteriore di frana il povero operaio di cui non i conosce ancora l'identità è spirato. Sul posto i Vigili del Fuoco, i carabinieri e gli uomini del 118. Lecce 22 ottobre 2013 è morto Piero Miccoli di 47 anni schiacciato dal braccio meccanico della gru che stava manovrando. La tragedia sul lavoro si è verificato nella tarda mattinata a Porto Cesareo, in località “Serra degli Angeli”, a nord di Torre Lapillo. Da quanto si apprende, Miccoli stava scaricando tufo nel giardino di una famiglia, quando si sarebbe staccato un pezzo meccanico dal mezzo pesante con in quale era arrivato sul posto posizionato a ridosso del muro di cinta di un'abitazione estiva. Il braccio meccanico lo avrebbe travolto in pieno, inutili i soccorsi dei sanitari del 118, Il luogo è stato presto raggiunto dai carabinieri della stazione locale e dai colleghi della compagnia di Campi Salentina, i quali stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e di capire come mai si sia staccata la gru; necessario è stato anche l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno dovuto liberare la vittima.

lunedì 21 ottobre 2013

Morti sul lavoro di Marco Bazzoni

Interni Morti sul lavoro, una piaga che non si arresta nella sostanziale indifferenza dei media di Marco Bazzoni morti_sul_lavoro C’è un tema molto importante, di cui si discute mai, forse perché è un tema scomodo, spinoso, indigesto: le morti sul lavoro. Un dramma che nel 2012 (dati Osservatorio Indipendente di Bologna diretto da Carlo Soricelli, ex operaio metalmeccanico in pensione) ha causato oltre 1180 morti, anche se l’Inail da anni, ci va ripetendo che le morti sul lavoro (e anche gli infortuni) sono in calo, tanto che secondo i dati Inail, nel 2012 ci sono state 790 morti sul lavoro. Un dato tutt’altro che esatto, dal momento che 790 morti, sono solo quelli riconosciuti dall’Inail ma le denunce per infortunio mortale sono state 1296 nel 2012. Sembra pertanto ci sia un evidente problema di riconoscimento della natura degli infortuni mortali sul lavoro, visto che 481 denunce, nel 2012, non sono state classificate come morti sul lavoro! E voglio essere anche più chiaro, visto che negli ultimi anni l’Inail ci va parlando di un costante calo delle morti sul lavoro. A questo link: http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/salastampa/documents/document/ucm_090208.pdf scopriamo, che: - 2008, le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1624, ma l’Inail ne ha riconosciute solo 1110, 514 lavoratori non sono stati considerati morti sul lavoro - 2009, le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1534, ma l’Inail ne ha riconosciute solo 1011, 521 lavoratori non sono stati considerati morti sul lavoro 2010, le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1483, ma l’Inail ne ha riconosciute solo 983 , 500 lavoratori non sono stati considerati morti sul lavoro 2011, le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1367, ma l’Inail ne ha riconosciute solo 866 , 496 lavoratori non sono stati considerati morti sul lavoro 2012, le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1296, ma l’Inail ne ha riconosciute solo 790, 481 lavoratori non sono stati considerati morti sul lavoro Le denunce per infortunio mortale saranno anche calate in questi anni (molto probabilmente a causa della crisi e della crescente disoccupazione), ciò che è strano è che in tutti questi anni il numero di lavoratori che non sono stati considerati morti sul lavoro dall’Inail ammonta, ogni anno, a circa 500. Se prendiamo in esame l’intervallo di tempo dal 2008 al 2012, la cifra complessiva, incredibile è di 2512 unità. A questo punto la domanda sorge spontanea: con quali criteri l’Inail considera che un lavoratore è morto sul lavoro e un altro no? 500 denunce annue per infortunio mortale sul lavoro non vengono classificate come morti sul lavoro. Perché? Possibile che non ci sia un giornalista in Italia che si è fatto questa domanda? Il dramma delle morti sul lavoro, deve essere centrale in un Paese che si definisce democratico, poiché un Paese civile non si può permettere tutte queste morti sul lavoro. E anche se l’Inail, da anni, continua a dire, che le morti sul lavoro sono in calo, non bisogna assolutamente abbassare la guardia sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, cosa che purtroppo in questi anni è accaduta! Basterebbe citare il Dlgs 106/09 voluto dall’ex Governo Berlusconi, di cui non basterebbe un articolo per elencare tutte le norme negative in esso contenute. Un decreto che all’inizio fu definito “correttivo”, ma che di correttivo non aveva un bel niente ma che si configurava semplicemente uno stravolgimento del testo unico per la sicurezza sul lavoro voluto dal Governo Prodi (Dlgs 81 del 9 Aprile 2008). Tanto per citare alcune modifiche negative: sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti e preposti, autocertificazione dvr per le aziende fino a 10 dipendenti, proroga di 90 giorni per le nuove imprese o modifiche sostanziali apportate a imprese esistenti. Ma non finisce qui, in tutti questi anni poco o nulla è stato fatto per aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro. A ciò si unisce ill blocco dell’assunzione dei tecnici della prevenzione dell’Asl, che sono gli unici titolati a fare i controlli per la sicurezza e salute sul lavoro, gli ispettori sul lavoro hanno solo una piccola deroga per la sicurezza nei cantieri, ma devono sempre preavvisare le Asl territorialmente competenti. In questi anni molti tecnici Asl sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati, quindi va da se che ogni anno che passa ci sono sempre meno controlli per la sicurezza sul lavoro, perché il personale è scarso ed è ridotto all’osso e non si sta facendo nulla per aumentarlo, tanto che che qualche anno fa in tutta Italia c’erano circa 1850 tecnici della prevenzione dell’Asl, ma ad oggi sono sicuramente molti meno (di sicuro molto meno di 1850). In Italia ci sono 3-4 milioni di aziende, se dovessero controllarle tutte, ogni azienda riceverebbe un controllo ogni 33 anni, praticamente mai! Non c’è un programma di attualità, che abbia la forza, il coraggio di parlare di un dramma che affligge questo Paese, che è quello delle morti sul lavoro, si parla di tutto nei programmi di attualità in prima serata, di tutto, ma non dei lavoratori che muoiono sul lavoro: che tristezza! Rivolgo un forte appello al mondo dell’informazione, riaccendete, come si suol dire, i riflettori, sul dramma, troppo spesso dimenticato delle morti sul lavoro. Una dramma che non fa solo morti, ma rovina famiglie e rende tanti giovani orfani e soli! *Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze Email: bazzoni_m@tin.it

domenica 20 ottobre 2013

Ancora due vittime sui luoghi di lavoro a Napoli e Ancona

Ancona 19 ottobre 2013 E' morto un operaio di 61 annni nella stazione ferroviaria di Ancona. Dalle prime notizie sembra che la vittima di cui non conosce ancora l'identità stesse manovrando una macchina per la pulizia dei vagoni che si è ribaltata schiacciandolo. Sul posto la Polfer per le indagini, i vigili del fuoco e i sanitari del 118, che al loro arrivo non hanno potuto far altro che constatarne la morte. Napoli, 20 ottobre E' morto Vincenzo De Matteo di di 60 anni. Secondo una ricostruzione fatta dalla Polmare, Di Matteo, era intento a lavorare su una nave, ancorata al molo 29, quando per motivi ancora da chiarire e' precipitato nella stiva, compiendo un volo di circa 15 metri. Scattata l'emergenza, intorno alle 23, sul posto si sono portati i vigili del fuoco che hanno provveduto ad estrarlo ed il 118. Le condizioni di Di Matteo, sono apparse immediatamente gravi e come codice rosso e' stato ricoverato nel Reparto Rianimazione del Loreto Mare. In seguito ai gravi danni subiti dal violento impatto con il fondo della stiva,la vittima è morta poco dopo. La salma e' stata quindi portata al Policlinico per l'esame autoptico mentre la nave e' stata sequestrata per consentire gli accertamenti del caso.

sabato 19 ottobre 2013

E' morto un operaio di 56 anni cadendo da un ponteggio a Torino

Torino 18 ottobre 2013 E' morto Francesco Esposito cadendo da un ponteggio alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova. La vittima è un italiano di 56 anni. Secondo una prima ricostruzione il povero operaio ha messo un piede in fallo appoggiandolo su un pannello in vetro ed è caduto nel vuoto da un'altezza di diversi metri. E' morto poco dopo l'arrivo dell'ambulanza del 118.

giovedì 17 ottobre 2013

Giovane romeno muore per infortunio sul lavoro a soli 29 anni e dona gli organi. La tragedia in provincia di Perugia

Perugia 17 ottobre 2013 E' morto P.R un giovane romeno di 29 anni. La morte del giovane all'ospedale Santa Maria della Misericordia Branca ma l'infortunio mortale risale a mercoledì. Purtroppo oggi c'è stata la morte cerebrale e P.R essendo iscritto all’Aido, quindi è donatore di organi. Questa notte si procederà all’espianto degli organi all'ospedale Santa Maria della Misericordia. La direzione medica attraverso l’ufficio stampa informa che è l’uomo è tuttora «in Rianimazione» con l’encefalogramma che certifica la «morte cerebrale». I romeni hanno quest'anno ( ma è così da diversi anni)da soli il 3,8% di tutte le morti sul lavoro in Italia e sono il 35% tra gli stranieri morti per infortuni sul lavoro. tutti gli stranieri sono il 10,8% sul totale di tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO

martedì 15 ottobre 2013

E' morto Giuseppe Spagnolo a causa del crollo del solaio di una cantina sociale già in disuso

Lecce 15 ottobre 2013 E' morto Giuseppe Spagnolo di 61 anni. Spagnolo è morto a causa del crollo del solaio di una cantina Sociale di Sava. La cooperativa era fallita già da tempo e i locali destinati alla produzione e all’imbottigliamento del vino erano abbandonati e in disuso. A dare l’allarme del cedimento sono stati i residenti delle abitazioni vicine al capannone. Subito avviate le ricerche di Spagnolo che però è stato ritrovato senza vita sotto le macerie, grazie al lavoro dei Vigili del Fuoco; “è un’altra vittima della crisi che attanaglia il Paese”, ha detto il sindaco di Sava che, accorso sul luogo appena accaduto il crollo, è rimasto lì fino al momento in cui è stato estratto il corpo di Spagnolo.

Volentieri pubblichiamo

Numero monografico "E' tempo di tutela: Infortuni e Malattie Professionali" Ottobre 2013 – anno 1 . Per comunicazioni incatoscananews@tosc.cgil.it Lo sai che ogni anno vengono denunciati oltre 700.000 infortuni sul lavoro? Nel 2012 sono stati denunciati 744.916 infortuni sul lavoro di cui 790 mortali. Le malattie professionali denunciate sono state 47.500 e i casi mortali riconosciuti 1.583. (Fonte INAIL) Numeri impressionanti ma queste cifre ufficiali non rappresentano però la realtà che è ancora più drammatica in quanto: nelle statistiche sulle “morti bianche” vengono conteggiati solo gli infortuni sul lavoro e mai anche le morti per malattie professionali : 46.000 casi denunciati ogni anno con circa 200 decessi e una grande parte sommersa di cui non si conoscono le dimensioni. I dati non tengono conto degli infortuni che non vengono denunciati, che sono tra il 10 e il 20% del totale. Lo stesso Istituto assicuratore infatti stima in almeno 200 mila l’anno gli infortuni che non vengono mai denunciati. È un fatto ampiamente accertato che in gran parte dell'Italia e in tutte le aree meno sviluppate d'Europa gli infortuni meno gravi si risolvono in molti casi senza il ricorso alle forme assicurative pubbliche, presso le quali spesso i lavoratori non vengono nemmeno registrati. E ciò dipende soprattutto dalla grande diffusione di lavoro nero e irregolare. Infortuni e malattie professionali non sono una fatalità. Sono sempre frutto di scarsa attenzione per le misure di prevenzione e di protezione che obbligatoriamente i datori di lavoro sono tenuti ad adottare nell'impresa per tutelare l'integrità psico-fisica dei propri dipendenti. Per questo è essenziale che ogni lavoratore conosca quali sono i suoi diritti e i suoi doveri e per sapere come fare affinché il datore di lavoro, che è il responsabile della salvaguardia della salute dei lavoratori nell'azienda, attui i provvedimenti necessari a tale scopo. Salute e sicurezza sul lavoro sono quindi un diritto fondamentale, ma se si verifica un infortunio o una malattia professionale, è necessario che sia anche rispettata la legge che prevede la tutela assicurativa obbligatoria a favore del lavoratore infortunato o ammalato. Cosa fare quando sei vittima di un'incidente sul lavoro o ti ammali a causa di lavori insalubri? In italia vige un sistema assicurativo contro gli infortuni e le malattie professionali ( Testo Unico n. 1124/1965 e Decreto Leg.vo 38/2000) che fa capo all' INAIL, il quale gestisce risorse finanziarie per garantire gli indennizzi e i risarcimenti a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che dovessero subire dei danni alla loro salute causati dall'attività professionale. Gli importi variano in ragione della gravità degli eventi. Per quanto riguarda gli infortuni e le malattie professionali esiste una tabella delle menomazioni indicante le le patologie e le relative percentuali di invalidità che possono essere riconosciute dalle quali scaturiscono le prestazioni C'è più di un motivo per denunciare sempre un infortunio Un evento, anche di piccola entità, se trascurato può avere conseguenze più grandi. Infortuni trattati come malattie comuni possono mettere in forse il rapporto di lavoro a causa del superamento del comporto. Gli infortuni riconosciuti dall'INAIL possono dare diritto ad un riconoscimento di invalidità permanente con un'erogazione economica: per Danno Biologico dal 6% al 15% in capitale: per rendita mensile dal 16% al 100%. E' possibile riaprire l'infortunio a fronte di problematiche riconducibili all'evento in questione. Se subisci un infortunio Contatta subito il delegato sindacale che può aiutarti ad avere dal patronato INCA l'assistenza e la tutela necessarie; Avverti immediatamente il datore di lavoro Coinvolgi il Responsabile dei lavoratori alla sicurezza che può intervenire subito e raccogliere le informazioni necessarie per ricostruire il contesto nel quale è avvenuto l'incidente Fatti accompagnare al più vicino Pronto Soccorso, se l'infortunio è grave. In caso di ricovero, l'ospedale ha l'obbligo di inviare una copia del certificato di prognosi all'INAIL. Un'alltra copia consegnala al tuo datore di lavoro. Fai attenzione a conservare una copia anche per te, affinchè tu possa avere tutta la documentazione necessaria. Il ruolo fondamentale del Patronato INCA Se sei vittima di un'incidente sul lavoro o presumi di essere affetto da una malattia professionale è importante rivolgersi all'INCA Presso il Patronato della CGIL potrai: Accertarti che l'infortunio o la malattia professionale siano stati denunciati all'INAIL Controllare che il datore di lavoro abbia descritto correttamente la dinamica dell'infortunio o abbia riferito sulle sostanze nocive con le quali sei venuto a contatto che hanno causato la malattia Verificare che il datore di lavoro e l'INAIL ti riconoscano la retribuzione dovuta Trovare l'assistenza nella presentazione delle domande per ottenere il riconoscimento del danno e le prestazioni sanitarie che ti spettano Ricorrere in sede amministrativa e legale contro le decisioni dell'INAIL, qualora fossero insufficenti e sbagliate Per quanto riguarda le malattie professionali, al Patronato della CGIL potrai: Accertarti che la malattia sia connessa alla tua attività di lavoro Avere l'assistenza medico legale gratuita, senza ricorrere agli studi medici privati Avviare la domanda per ottenere l'indennizzo o il risarcimento Impedire che il tuo datore di lavoro tenti di nascondere la malattia professionale Ricorrere in sede amministrativa e legale contro le decisioni dell'INAIL, qualora fossero insufficenti o sbagliate Seguire l'evoluzione della malattia professionale e aiutarti ad ottenere una revisione delle prestazioni in cui le tue condizioni di salute dovessero aggravarsi Sostenere la tua causa davanti al tribunale qualora la salute non ti consenta di continuare a svolgere la mansione per cui sei stato assunto Per trovare l'ufficio INCA pi— vicino a te Visita il sito www.incatoscana.it oppure telefona al Legge 675/96.Tutela delle persone e di soggetti rispetto al trattamento di dati personali. I dati dei destinatari del messaggio sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto della Legge 675/96. Il titolare dei dati potr… richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica o cancellazione come previsto dall'articolo 13. Se non sei interessato a ricevere questo messaggio basta inviare una e-mail all’indirizzo incatoscananews@tosc.cgil.itavente come oggetto la dicitura CANCELLA.

lunedì 14 ottobre 2013

E' morto a soli 23 anni Francesco Siracusa cadendo da un tetto di una ditta che stava ristrutturando

Palermo 12 ottobre 2013 E' morto Francesco Siracusa a soli 23 anni cadendo da un tetto di una ditta che stava ristrutturando. L’operaio stava realizzando dei lavori di riparazione ed è volato da un altezza di sette metri. Il giovane è morto sul colpo. Sul posto sono anche giunti i sanitari del 118, ma non hanno potuto che constatarne la morte. la caduta dall'alto è la principale causa di morte tra gli edili. Lee indagini sono condotte dal dipartimento di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asp 6 e dai carabinieri della compagnia di Bagheria.

venerdì 11 ottobre 2013

Anche oggi registriamo due morti sui luoghi di lavoro

Cosenza 11 ottobre E' morto F.M un imprenditore del settore movimento terra, F.M. di 43, e’ morto in provincia in un incidente sul lavoro. Il cadavere didell'autotrasportatore e’ stato trovato dalla madre che non aveva sue notizie da ore. Indagano i carabinieri. L’ipotesi piu’ accreditata e’ che la vittima in una sua proprieta’, dopo avere fermato uno dei suoi camion in discesa sia stato travolto e schiacciato tra due mezzi pesanti. E' morto Francesco Cardella, operaio di 47 anni. è morto dopo due giorni di agonia all´ospedale Sant’Antonio Abate. Era stata colpito da una lastra di marmo che gli è caduta addosso, presso l’azienda per la quale lavorava. La lastra gli ha provocato la lacerazione dell’arteria femorale. Una corsa contro il tempo verso il nosocomio trapanese per cercare di aiutarlo a vincere quella lotta tra la vita e la morte durata 48 ore che non è servita a nulla. Cardella si è spento.

giovedì 10 ottobre 2013

Muore un edile in Irpinia e un giovane operaio nel barese

10 ottobre 2013 Muore un edile cadendo dal tetto di una casa che stava ristrutturando in Irpinia, sono ancora poche e frammentate le noizie della tragedia. Bari, 10 ottobre. E' morto un operaio di 35 anni a Gioia del Colle, questo pomeriggio nella vetreria che produce bottiglie. La vittima è stata trovata con la testa schicciata vicino a un nastro trasportatore che potrebbe essersi azionato all'improvviso mentre la vittima effettuava la manutenzione e potrebbe averlo sbattuto contro uno spigolo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno effettuando i rilievi e le indagini.

mercoledì 9 ottobre 2013

Anche oggi due agricoltori sono morti a causa del trattore

Trento, 9 ottobre E' morto Diego Scalfi, agricoltore di 67 anni in provincia di Trento, è morto, schiacciato dalla barra del trattore che guidava In Provincia di Brescia è morto Giuseppe Fornasari, di 49 anni, anche lui schiacciato dal suo trattore nella sua cascina Santi Pietri ad Offlaga. La tragedia questa mattina; sembr che il mezzo si sia messo improvvisamente in moto e aveva la retromarcia innestata.La vittima è stata travolta dalla ruota anteriore del mezzo che gli ha schiacciato l’addome provocando lesioni interne mortalii. Immediato l’arrivo sul posto dell’eliambulanza e dei vigili del fuoco ma per Fornnsari non c’è stato purtroppo nulla da fare: è morto pochi secondi dopo l’incidente.

martedì 8 ottobre 2013

Muore un lavoratore indiano di 38 anni ulminato

E' morto un bracciante indiano di 38 anni colpito da un fulmine all’interno di un’azienda agricola a borgo Bainsizza. La tragedia questa mattina lavorava nelle serre quando è stato centrato dalla scarica. Inutili i soccorsi dei compagni di lavoro che dei sanitari dell’Ares 118 hanno provato invano a rianimarlo. Sul posto polizia scientifica e tecnici Asl.

giovedì 3 ottobre 2013

Oggi due morti sul lavoro in Toscana

Massa Carrara 3 ottobre 2013 E' morto Antonio Borgia un artigiano di 79 anni caduto da un lucernaio. L'anziano, che è incredibile lavori ancora a quell'età, anche se l'azienda di costruzioni meccaniche fosse di sua proprietà, è precipitato da un lucernaio che stava cercando di liberare dalle foglie cadute. La vittima è precipitata da un'altezza di circa dieci metri. La tragedia a Pontremoli, SIENA 3 ottobre E' morto un autotrasportatore questa mattina, intorno alle ore 9, sul cavalcavia della Tangenziale Ovest di Siena, presso l'uscita Siena Sud. Il conducente di un mezzo pesante che trasportava olio, ha perso il controllo del mezzo, sfondando il guard rail e volando sulla strada sottostante. Nell'incidente è deceduto il conducente del camion ma non sono stati coinvolti altri veicoli.Sul posto è intervenuto il personale Anas per la regolazione del traffico, la rimozione del mezzo incidentato e la bonifica del piano viabile, al fine di ripristinare la circolazione appena possibile. L

mercoledì 2 ottobre 2013

Muore un lavoratore che a 69 anni lavorava ancora sui tetti

trapani 1 ottobre 2013 E' morto un muratore di 69 anni nel pomeriggio dopo essere caduto dal tetto di un'abitazione, a Santa Ninfa nel trapanese mentre stava lavorando. L'anziano lavoratore, ricordiamo che gli ultrasessantenni morti sul lavoro sfiorano il 30%,è stato trasportato con l'Elisoccorso già in coma in un ospedale a Palermo dove dopo qualche ora è morto. Sono intervenuti i carabinieri che hanno sequestrato l'immobile nel quale si è verificato l'incidente.

PURTROPPO IL BLOG NELLA PAGINA INIZIALE NON SI AGGIORNA ED E' IMMODIFICABILE

PURTROPPO NON RIESCO AD AGGIORNARE LA DATA E IL NUMERO DI MORTI DEL BLOG, RIMANE LA DATA DEL 29 SETTEMBRE.

martedì 1 ottobre 2013

Le mistificazioni sul presunto calo delle morti sul lavoro

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com Morti sui luoghi di lavoro dal 2008 al 30 settembre d’ogni anno Al 30 settembre del 2008 i morti sui luoghi di lavoro furono 462 Al 30 settembre del 2009 i morti sui luoghi di lavoro furono 419 Al 30 settembre del 2010 i morti sui luoghi di lavoro furono 430 Al 30 settembre del 2011 i morti sui luoghi di lavoro furono 495 Al 30 settembre del 2012 i morti sui luoghi di lavoro furono 465 Al 30 settembre del 2012 i morti sui luoghi di lavoro furono 446 Come potete vedere con un andamento di poco altalenante la situazione delle morti sui luoghi di lavoro praticamente è sempre la stessa, anzi, se si pensa che da quell’anno si sono persi milioni di posti di lavoro si può affermare con certezza che la situazione è nettamente peggiorata. E quello che scrivo è incontestabile perchè le morti sono tutte documentate. Occorre ricordarsi anche che a queste vittime dell’indifferenza, occorre aggiungerne almeno altrettante per le morti in itinere e sulle strade, quindi potete tranquillamente raddoppiare il numero di morti e saremmo sempre in difetto. Per poi non parlare dei lavoratori in nero che muoiono sulle strade e che passano “genericamente” per vittime “d’incidenti stradali” e che nessuno può quantificare, e anche noi purtroppo non possiamo inserire tra queste vittime del lavoro non conoscendo l’entità del fenomeno. Tutti gli anni si parla di “favolosi cali” delle morti sul lavoro. Una vera mistificazione, che fa presa anche sulla politica che mai s’interessa di queste tragedie. Ma di che cali parliamo? Se andate a vedere le statistiche ufficiali sulle morti sui luoghi di lavoro potete vedere con i vostri occhi che sono tutti gli anni mediamente il 20/30% in meno da quelle registrate da noi. Ma quelle persone che noi abbiamo registrato come morti sul lavoro cosa sono dei manichini e non vite spezzate da infortuni sul lavoro che spesso sono dovute alla mancanza di scurezza? Ci sono morti sul lavoro di serie A e di serie B? Sono uomini e donne a cui non danno neppure la dignità di essere classificati come morti sul lavoro. INCREDIBILE. Soprattutto è incredibile l’indifferenza della politica che nulla ha fatto in questi anni per cercare di far diminuire queste morti, anzi, hanno vergognosamente “alleggerito” la normativa sulla Sicurezza con leggi che anche l’Europa ci contesta, dopo che un operaio testardo e determinato come Marco Bazzoni (eroe oscuro del nostro tempo, come ce ne sono tanti sparsi per l’Italia) ha fatto addirittura mettere in mora il nostro paese perchè tali stravolgimenti sulla Sicurezza non sono adeguati e indegni per l’Europa di cui facciamo parte. E questo con il Governo Berlusconi che aveva come ministro uno come Sacconi, sempre schierato a favore degli industriali e contro la più grande organizzazione dei lavorati come la CGIL…Poi è arrivato il Governo Monti, appoggiato anche dal PD, un partito che aveva per tradizione, prima che si trasformasse in un “ammasso” di non si sa che cosa, la maggioranza dei lavoratori tra i suoi elettori. Quel governo pieno d’industriali, medici, professionisti della politica, avvocati (oltre 100) soubrette riciclate, tecnocrati che prendevano gli ordini dalle banche ha indistintamente allungato l’età della pensione di diversi anni per tutti, indipendentemente dal lavoro che svolgevano. Come si fa a mettere sullo stesso piano un agricoltore che guida un trattore, un edile che lavora su un tetto, un operaio che lavora su macchinari pericolosi, un autista di un Tir con uno che lavora con un computer? Io ho 64 anni, da alcuni anni ho artrosi in diverse parti del corpo, i miei riflessi non sono più così pronti come quando ne avevo 50 0 60. Ma a questa gente poco interessa, mica ci sono loro a svolgere questi lavori pericolosi, e neppure i loro familiari. Non s’interessano neppure dei tantissimi capannoni industriali che non rispettano le norme antisismiche del 2005 e questo dopo un terremoto come quello in Emilia dell’anno scorso che ha messo in luce la fragilità di queste strutture. Nessuno si è degnato di rispondere, di smentire o di riassicurare che qualcosa si sta facendo. Io dico VERGOGNA. Le tante persone che con lavoro volontario e con la passione che ci mettono per migliorare il nostro paese, non si meritano una classe dirigente come questa. Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno scritto di non mollare, ma è molto difficile continuare così. Spero che l’indignazione degli italiani arrivi ad un punto tale da farli sobbalzare dalla vergogna. Ma ne dubito. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

domenica 29 settembre 2013

Un 28 settembre veramente tragico, complessivamente hanno perso la vita ben 8 lavoratori in una sola giornata

Prosegue questa conta inesorabile di morti sui luoghi di lavoro. Mi viene in mente quell'orologio che scandisce i minuti che separano dall'anno nuovo, solo che sule lancettevedi aumentare ogni giorno il numero dei morti sul lavoro. Siamo venuti a conoscenza di altri 3 morti: due in Italia e un marittimo italiano all'estero. E' sempre l'agricoltura a bagnare di sangue i campi e le nostre coscienze, un agricoltore straniero è morto in Abruzzo e un altro in Toscana. Per molte ragioni in questo periodo siamo molto vaghi nel descrivere i luoghi e le modalità delle tragedie. Poi più avanti ne spiegherò le ragioni. Ma per chi vuole notizie più dettagliate può contattarmi. Ieri è stata una giornata veramente tragica con ben 8 morti sui luoghi di lavoro. Dopo aver mandato quell'e mail sconfortante per l'indifferenza della politica verso queste tragedie abbiamo appreso della morte di altri 3 lavoratori. Carlo soricelli

sabato 28 settembre 2013

Terribile sequenza di morti sul lavoro anche oggi, sono 5 di cui 3 in Sicilia e 2 in Toscana

Terribile sequenza di morti sul lavoro anche oggi, sono 6 di cui 3 in Sicilia e 2 in Toscana e una in Campania. Le vittime sono nel comparto agricolo di cui 2 schiacciati dal trattore, un'altra vittima in Toscana travolta da un ramo e un giovane romeno di 19 anni intossicato dal monossido di carbonio. Anche l'edilizia paga il suo tributo di sangue di un 39enne schiacciato dal crollo di un muro. Dall'inizio di settembre sono già 61 i morti sui luoghi di lavoro e dall'inizio dell'anno 442. Purtroppo, ma ormai siamo stanchi di dirlo, la nostra sembra solo una tragica conta che non riesce a smuovere le coscienze di chi ci governa. Tanto si potrebbe fare, ma il nostro parlamento è sempre impegnato a correre dietro alle beghe giudiziarie del "padrone" d'Italia. Da quando abbiamo aperto l'Osservatorio, il 1° gennaio 2008, nulla è cambiato ed è stato fatto per alleviare il numero di morti che sono sempre gli stessi, e nelle stesse categorie. I nostri sacrifici, con un enorme impiego di tempo e di passione civile sembrano vani nel cercare di dare un contributo per il miglioramento di questa situazione. Forse è ora di fare una profonda riflessione per verificare se ne vale la pena di continuare questo lavoro volontario e di tenere aperto questo osservatorio, che sembra non riesca neppure a smuovere la sensibilità di chi ci dirige e che dovrebbe mettere la tutela della vita di chi lavora tra le priorità. Purtroppo della vita di tanti lavoratori che muoiono così tragicamente sembra non importi niente a chi è stato "democraticamente" eletto nel nostro parlamento.

venerdì 27 settembre 2013

Muore operaia romena nel beneventano. Muore Stefano Vittorio ventura precipitando mentre puliva una finestra a Genova

Benevento, 26 set. E' morta un'operaia romena di 38 anni addetta alle pulizie a Montesarchio. La tragedia all'interno di una azienda per la produzione di agglomerati di quarzo, dipendente di un'impresa di pulizie di Frattamaggiore, per cause in corso di accertamento, e' rimasta schiacciata da miscelatore, ed e' morta sul colpo. Sul posto i carabinieri. La salma e' all'ospedale civile "G. Rummo" di Benevento per l'autopsia. Genova 27 set E' morto Stefano Vittorio Ventura di 52 anni, titolare di un’impresa di pulizie. ventura è morto questa mattina precipitando da un palazzo nel quartiere Molassana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri: secondo una prima ricostruzione, Ventura stava pulendo alcune finestre quando è precipitato da una altezza di diversi metri mentre stava ultimando la pulitura delle finestre di un ufficio. La tragedia è avvenuta intorno alle sei e trenta del mattino.

martedì 24 settembre 2013

E mail al Presidente Napolitano sulle morti sul lavoro

Caro Presidente Napolitano, Le ho scritto più volte sulla situazione delle morti sul lavoro, conoscendo la sua sensibilità su queste tragedie, e ottenendo da Lei e dalla sua segreteria delle risposte d’apprezzamento per il lavoro che l'Osservatorio svolge attraverso i suoi volontari. Purtroppo sono ormai sei anni, dal 1° gennaio 2008 che monitoriamo queste tragedie, senza mai vedere nessun miglioramento, anche se le statistiche ufficiali dicono il contrario. Alla fine non si capisce chi sono i morti sul lavoro, se ci sono quelli di seria A e quelli di serie B. Nelle statistiche ufficiali non sono "conteggiati" i morti che non hanno un'assicurazione (morti in nero) o che l'hanno diversa come per esempio i militari morti in Afghanistan, giovani soprattutto d'origine meridionale come me e Lei, che spesso non hanno nessun’altra possibilità se non di arruolarsi o emigrare. Io stesso ho parenti giovani, con figli andati in missione in Bosnia e in Afghanistan. Questi giovani spariscono dalle statistiche ufficiali e non sono considerati morti sul lavoro, così come non entrano nelle statistiche gli agricoltori, già pensionati, che muoiono come mosche schiacciati dai trattori, pensionati che coltivano la terra che altrimenti sarebbe abbandonata. Le sembra giusto che queste persone non siano considerate morti sul lavoro? Tra l'altro sono anni che scrivo a diversi parlamentari per sollecitarli ad intervenire. Con pochissimi accorgimenti e spese irrisorie si potrebbero salvare tantissime vite.Il territorio italiano è collinare e al più piccolo errore o distrazione è possibile che il trattore si ribalti travolgendo il guidatore: anche quest'anno è già successo con oltre 100 agricoltori schiacciati da questo "mostro" senza protezioni. Basterebbe fare una "leggina" per rendere obbligatoria, eventualmente con incentivi, la protezione delle cabine che impediscono al guidatore di essere sbalzato fuori. Le statistiche ufficiali parlano di forte calo ogni anno, ma lo sa se conteggiamo tutte le morti di quanto è stato questo forte calo dal 2008? Dall’inizio dell'anno 2013 ad oggi 24 settembre (documenti alla mano) ci sono stati già 430 morti sui luoghi di lavoro, lo stesso giorno del 2008 erano 445. Un "favoloso" calo del 3,4%. Questa è la realtà che le viene nascosta, quando danno cali favolosi di oltre il 10% ogni anno, così si possono far diminuire i controlli e tutta la "burocrazia" che blocca le aziende. "Burocrazia" che sono solo norme che stabiliscono procedure per la protezione e la Sicurezza dei lavoratori. Il calo complessivo è dovuto soprattutto nelle morti sul lavoro in itinere, allo spostamento casa-lavoro/lavoro-casa. Ma questo per merito delle automobili tecnologicamente più sicure, che per fortuna anche i lavoratori riescono ancora ad acquistare una volta rottamate le vecchie. Incredibile anche l'indifferenza delle istituzioni locali e nazionali sul gravissimo problema che è venuto fuori con il terremoto in Emilia, dove morirono tantissimi lavoratori sotto capannoni obsoleti. Quasi la totalità dei capannoni nella nostra regione, ma anche nel resto del paese,(ma temo anche per i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno) sono a rischio sismico e non risulta che nessuno stia facendo qualcosa per farli mettere a norma, o per lo meno monitorarli, o ancora più semplicemente farsi rilasciare da parte dei proprietari delle aziende un'autocertificazione che la struttura rispetta le norme anti sismiche. E se un nuovo terremoto capitasse, non di notte o in un giorno prefestivo, ma di giorno quando dentro alle Fabbriche ci lavorano migliaia di persone, o quando a far la spesa dentro i supermercati ci sono tantissime persone? Vado spesso a far la spesa in questi supermercati e se guardo in su mi vengono i brividi, vedi delle travi in cemento armato lunghe decine di metri solo appoggiate su colonne dello stesso materiale. Chi mi assicura che sono "imbullonate" tra loro e non solo appoggiate come nei capannoni industriali venuti giù come castelli di sabbia? Quanti morti dovremmo piangere? Caro Presidente, sono profondamente deluso dalla politica e dalla nostra classe dirigente, che non fa niente contro queste tragedie. Anch'io purtroppo sto diventando, come tanti cittadini italiani allergico alla politica, che parla di tutto ma mai di problemi concreti dei cittadini, e questi sono tra i più gravi. Spero che faccia sentire la sua indignazione verso questa indifferenza. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Dall'inizio dell'anno muore quasi un agricoltore al giorno

Anche oggi sono morti due agricoltori: uno in Veneto schiacciato dal trattore e un altro in sardegna cadendo da un albero e trafitto da un ramo. Praticamente muore un agricoltore al giorno, sono già complessivamente 171 dall'inizio dell'anno e la maggioranza schiacciati dal trattore. Come curatore dell'osservatorio ho mandato un accorato appello al Presidente Napolitano per far sentire la sua voce contro l'indifferenza della politica e il parlamento che potrebbe far molto ma in realtà non fa niente...solo chiacchiere

Anche oggi due morti sui luoghi di lavoro

Agrigento, 23 set.E' morto R.P nel primo pomeriggio ad Agrigento dopo essere precipitato da un'altezza di diversi metri. La vittima stava lavorando nel rifacimento del prospetto di un palazzo, nel centro della città. Sul posto e' giunta l'ambulanza del 118 ma per l'operaio non c'e' stato nulla da fare. La polizia ha effettuato i rilievi del caso e ha avviato le indagini per verificare la dinamica della tragedia. 23 settembre 2013 In provincia di Grosseto è morto un giovane agricoltore schiacciato dal trattore. sono già 169 i morti nel settore agricolo dall'inizio dell'anno e la maggioranza schiacciati dal trattore che è un autentico killer,ma che con pochi accorgimenti e leggi adeguate e con poche spese si potrebbero dimezzare in poco tempo...ma nessuno fa niente. L'indifferenza della politica verso tante vittime è veramente incredibile e indegna per un paese civile.

domenica 22 settembre 2013

Se sette morti sui luoghi di lavoro tra sabato e domenica vi sembran pochi

23 settembre 2013. Tra ieri e oggi sono morti sette lavoratori in diverse regioni italiane e un autotrasportatore all'estero. La maggioranza delle vittime sono in agricoltura, ben 4, di cui tre schiacciate dal trattore. Ma purtroppo i morti sul lavoro diventano un'inutile conta che non serve a niente se non ad informare i cittadini di queste tragedie che lasciano indifferente la nostra classe dirigente e la politica. Tanto nessuno di loro ha un fratello, un padre, un amico, un figlio che lavora manualmente. Un autentico schifo che lascia sconcertati per il cinismo che in questi anni stanno dimostrando.Per approfondimenti aggiornati guardare il sito dell'Osservatorio ed eventualmente mandare una mail a carlo.soricelli@gmail.com

venerdì 20 settembre 2013

Anche oggi due morti sul lavoro dall'1 settembre sono già 32 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro

20 settembre 2013 Continua la strage di lavoratori, anche oggi ne sono morti due sui luoghi di lavoro e molti altri sono morti mentre si recavano o tornavano dal lavoro. Le due vittime sui luoghi di lavoro dono in provincia di Chieti dove un agricoltore è rimasto schiacciato dal trattore. La stessa sorte è toccata a un giovane nella provincia di Como. Dal 1° settembre sono già 32 i lavoratori sui luoghi di lavoro e dall'inizio dell'anno ben 419, nello stesso giorno del 2012 453. Un calo dell'8%, ma che non deve trarre in inganno se si pensa che milioni di lavoratori hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Nello stesso giorno del 2008, anno d'apertura dell'osservatorio i morti erano il 20 settembre 441 (-5%). Tra l'altro le variazioni nel corso di questi anni di monitoraggio ci sono stati sempre degli scostamenti in piccoli percentuali in più o in meno. Quando ho aperto l'osservatorio pensavo che continuare a denunciare giornalmente questi fatti avrebbe provocato una presa di coscienza da parte della politica, ma sembra che tutto questo lavoro sia inutile. Dei lavoratori che muoiono alla nostra classe dirigente poco importa. altrimenti sarebbero stati presi provvedimenti che senza un'eccessiva spesa , ma soprattutto con una corretta e capillare informazioni si sarebbe potuto dimezzare il fenomeno in poco tempo. Ma dall'esperienza accumulata nel corso di questi anni ho capito che anche in questo campo PURTROPPO ci sono interessi enormi che bloccano ogni iniziativa che possa ridurlo. Anche un possibile terremoto che può uccidere migliaia di lavoratori che lavorano sotto capannoni industriali obsoleti sembra non interessi a nessuno. Carlo Soricelli

giovedì 19 settembre 2013

Altri due morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Sono morti anche oggi due lavoratori: un agricoltore in Piemonte e un lavoratore dell'industria che era rimasto gravemente ferito in Lombardia. Per notizie più dettagliate mandare una mail all'Osservatorio

mercoledì 18 settembre 2013

E' morto un giovane di 29 anni a Montenero di Bisaccia

18 settembre Montenero di Bisaccia E' morto Cristian Tambelli un operaio di 29 anni. Tambelli è morto schiacciato da un palo porta anemometro per il monitoraggio del vento. La vittima è di Vasto (Chieti). Sembra che il povero giovane indietreggiando ha inciampato con il piede in un tirante del palo, alto una trentina di metri, che si è spezzato cadendogli addosso. Sul posto indagano i carabinieri.

Ma quali sono le strutture locali e nazionali che dovrebbero accertarsi dell'idoneità di una struttura, nel caso specifico di capannoni industriali e supermercati se rispettano le norme antisimiche del 2005?

Ma e' mai possibile che non si faccia niente per verificare ed eventualmente far mettere a norma centinaia se non migliaia di capannoni industriali a rischio sismico. MA LA VITA DI CHI LAVORA PER CHI CI STA GOVERNANDO NON VALE NIENTE? Dipartimento Protezione Civile - Contact Center 16 set (2 giorni fa) a me Gentile soricelli carlo, di seguito la risposta alla domanda inviata: La ringraziamo per il suo interesse, tale argomento è di rilevante interesse anche per questo Dipartimento. Questo Dipartimento ha una sezione che si occupa di terremoti e come noto i terremoti non si possono prevedere. Un autorevole contributo su tale argomento è offerto dalla relazione finale della Commissione internazionale di sismologi, istituita dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso dopo il terremoto del 6 aprile nella regione Abruzzo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile predire quando, dove e con quale magnitudo potrà verificarsi un terremoto. Il dipartimento della protezione civile attua comunque azioni in merito alla sicurezza delle costruzioni sia pubbliche che private attraverso il finanziamento di interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale, grazie ad un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Grazie a Articolo 21 e al Vice Direttore del TG2 Valter Vecellio per la sensibilità dimostrata nterniI costi della “rottamazione” e dei terremoti di Valter Vecellio [image: feed88070057475a271647d3ca70afb2_terremoto_toscana_emilia] Carlo Soricelli, infaticabile curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti per lavoro, e da tempo censisce e segnala le vittime di quella strage quotidiana, con il suo accorato appello al responsabile della Protezione civile, Franco Gabrielli pubblicato su “Articolo 21”, solleva una questione molto seria; questione che andrebbe approfondita, provvedimenti e possibili rimedi andrebbero studiati e messi in cantiere. In quest’ottica, potrebbe valer la pena di sentire un professore napoletano di rara simpatia e straordinaria capacità affabulativa. Si chiama Aldo Loris Rossi, ed è uno dei più apprezzati urbanisti: si è formato alla scuola di Frank Lloyd Wright. La sua è una proposta insieme rivoluzionaria e utopica: dice che bisogna rottamare quella che definisce la spazzatura edilizia post-bellica, senza qualità, interesse storico ed efficienza antisismica. Un qualcosa di ciclopico visto che riguarderebbe almeno 40mila vani costruiti tra il 1945 e il 1975. E però dice che lo Stato riuscirebbe addirittura a risparmiare, se si decidesse di ricostruire tutto secondo criteri come quelli usati in Giappone, piuttosto che cercare di rimediare dopo ogni disastro e terremoto. Sono le parole di un utopista visionario? Sì, perché in Italia chi è capace di prendere una simile decisione? E tuttavia, le cifre, nella loro aridità, fanno pensare. Prendiamo gli ultimi importanti terremoti: Belice, Friuli, Irpinia, Umbria, Abruzzo, Emilia. I costi per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita oscillano tra 60 e 200 milioni di euro; il costo medio della ricostruzione di un singolo comune varia tra i 270 e i 1400 milioni di euro; il costo medio per abitante residente nell’area colpita oscilla tra 270mila e i 783mila euro. I costi dei terremoti e dei disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro. Paese estremamente vulnerabile l’Italia, pensate: il 44 per cento del territorio si trova nella condizione di elevato rischio sismico; significa il 36 per cento dei comuni italiani, oltre 21 milioni di persone. E questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto. 24 giugno 2013 - CASE, CAPANNONI, SUPERMERCATI.... TUTTA L'ITALIA A RISCHIO CON I TERREMOTI di Carlo Soricelli Saluti, il Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile. Ricordiamo che questo Contact Center non è un servizio di soccorso e che in situazione ordinaria le richieste on line vengono trattate, come le richieste al numero verde 800.840.840, dal lunedì al venerdì con orario 9.00-18.00. Carlo Soricelli 16 set (2 giorni fa) Grazie per la risposta, ma è molto generica. Il problema rimane e e non mi risulta che ci sia nessuno che se ne stia occupando in modo organico.Vorrei sapere da cittadino italiano chi è il responsabile a livello nazionale e locale dei controlli inerenti all'idoneità anti sismica dei capannoni industriali e dei supermercati. Il terremoto in Emilia, con la morte di tanti lavoratori, e per fortuna il tragico evento si è verificato di notte, ha messo in luce un problema gravissimo: la maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti prima delle norme anti sismiche del 2005 e che la maggioranza dei lavoratori che ci lavorano sotto corrono rischi gravissimi in caso di nuovi forti scosse, così come è molto probabile che lo siano anche i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno; basta guardare in alto e si vedono travi in cemento armato "solo" appoggiate alle colonne, a vista non è possibile stabilire se i due componenti sono "legati", ma è importante fare delle verifiche da tecnici specializzati . Nuovi terremoti che sono probabili, anche senza aver consultato il sito di scienziati americani che lo danno nelle nostre zone con probabilità abbastanza grandi entro 3 anni. E' la Protezione Civile che deve censire i capannoni industriali a rischio ( e i supermercati) o è qualche altro ente dello Stato? E perchè non si chiedono ai proprietari di questi capannoni industriali un certificato d'idoneità; stiamo parlando della vita e della Sicurezza di milioni di persone e nessuno se ne può lavare le mani. Insomma è possibile sapere chi si deve occupare di questo gravissimo problema e che cosa si sta facendo per porvi rimedio? I terremoti non si possono ancora prevedere al 100%, ma la prevenzione si può e si deve fare.Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Il 16 settembre 2013 11:35, Dipartimento Protezione Civile - Contact Center ha scritto:

domenica 15 settembre 2013

Siamo a quota 100 agricoltori morti a causa dello schiacciamento dovuto al trattore che guidavano

Avellino 14 settembre settembre E' morto Franco Lana agricoltore di 67 anni nelle campagne di Flumeri. Lana stava per finire i lavori in un campo. Per motivi ancora in via di chiarimento, l’uomo è deceduto dopo che il suo trattore è finito in un burrone. Nonostante i soccorsi siano stati rapidi, per Lana non c’è stato niente da fare. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminarda che hanno effettuato il recupero del corpo ritrovato a qualche metro dal mezzo. Accertamenti in corso fino a tarda sera su disposizione della procura per raccogliere elementi sulla tragedia e definire la dinamica dell’incidente. Sono 100 gli agricoltori morti a causa del trattore, alcuni a causa di altri mezzi quali imballatrici, moozappe ecc.

venerdì 13 settembre 2013

E' morto Antonio Di Bernardo schiacciato da un mezzo cingolato

Pordenone 12 settembre E' morto Antonio Di Bernardo, operaio 54 anni, di Frisanco. Bernardi è morto, schiacciato da un mezzo cingolato, all'interno di una cava di Roveredo in Piano, gestita dalla SuperBeton di Susegana (Treviso). la tragedia è avvenutane nel pomeriggio; secondo una prima ricostruzione sarebbe salito sul cingolato per accendere il mezzo restando però imprigionato dalla macchina operatrice che lo ha ucciso.

E' morto il terzo operaio coinvolto nello scoppio di un silos a Lamezia terme

Catanzaro 13 settembre E' morto dopo ore di agonia Enrico Amati di 47 anni. Amati è la terza vittima della tragedia che ha colpito Lamezia Terme a causa dello scoppio provocato da un'esplosione di un silos in uno stabilimento di San Pietro Lametino della Ilsap Biopro, un'azienda che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel. Le altre vittime sono Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri, entrambi di 32 anni, le due vittime dell'esplosione.

giovedì 12 settembre 2013

Sono morti Daniele Gasparrone e Alessandro Panella due operai coinvolti in uno scoppio di un silos a Lamezia Terme

Catanzaro 12 settembre 2013 sono morti Daniele Gasparrone e Alessandro Panella, e un altro è rimasto gravemente ferito per l'esplosione di un silos. La tragedia all’interno in uno stabilimento del gruppo Martena a Lamezia Terme, con sede legale a Latina, che produce biodiesel e olio raffinato. La due vittime erano saldatori ed erano anche specializzati nella bonifica delle cisterne delle quali avviene la raffinazione delle biomasse. I due operai si trovavano all’interno di un silos e stavano facendo dei lavori di saldatura quando si è verificato il tremendo scoppio, seguito da un incendio che ha carbonizzato i due lavoratori. Altri addetti alla manutenzione che si trovano nelle vicinanze sono stati scaraventati a decine di metri. Tantissimi altri lavoratori sono stati scaraventati a decine di metri di distanza e il fumo ha coperto il cielo per molti chilometri. I Vigili del fuoco hanno cercato di domare l’incendio circoscrivendo l’area dell’esplosione e impedendo così che il fuoco aggredisse altre cisterne piene di olio combustibile. Si stanno facendo indagini per capire la dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità.

martedì 10 settembre 2013

E' morta Eleonora Cantamessa un medico ginecologo di 44 anni.

Bergamo 8 settembre 2013 E'morta Eleonora Cantamessa, un medico di 44 anni di Bergamo che lavora all'ospedale Sant'Anna di Brescia. Cantamessa passata per caso da quelle parti quando ha visto una persona a terra si è fermata cercando in tutti i modi di aiutarla. l'uomo a terra era un indiano ferito dopo una rissa violenta con connazionali. Ma la sua generosità le è stata fatale. Una Golf con a bordo 3 connazionali, gli stessi che poco prima avevano ferito la persona che Cantamessa stava cercando di rianimare, ha falciato entrambi, forse con l'obiettivo di finire il ferito. Il guidatore ha travolto tutti quelli che ostacolavano il loro cammino verso il ferito. Dall'auto investitrice sono poi scese, in mezzo alla confusione, tre immigrati che hanno picchiato e aggredito i presenti, prima di darsi alla fuga. Alla fine il bilancio di quello che sembra essere stato un sanguinoso regolamento di conti fra stranieri è di due morti e di otto persone ferite. La povera dotteressa ha pagato con la vita la sua missione di medico che presta soccorso a chi ne ha bisogno. Una terribile morte sul lavoro

sabato 7 settembre 2013

Continuano senza sosta le morti sul lavoro

Treviso 6 settembre E' morto Paolo Zanella di 42 anni. Zanella era un elettrauto che conosceva molto bene il mestiere. Non si spiega come possa aver invertito i fili nel collegamento dopo la riparazione di un camion. Purtroppo il mezzo aveva la marcia inserita e si è mosso uccidendolo. Vibo Valentia 7 settembre E' morto Pasquale Mangialavori schiacciato dal trattore che guidava. La tragedia nel pomeriggio a Filandari. L'allarme è stato dato dalle persone che stavano lavorando insieme alla vittima. I medici del 118 non hanno potuto fare altro che costatarne la morte. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per il recupero del mezzo ed i carabinieri per accertare le cause dell'incidente.

mercoledì 4 settembre 2013

Altri 4 morti sui luoghi di lavoro nelle ultime 24 ore

Rovigo, 4 settembre 2013 E' morto Nicola Rosina di 25 anni. Il povero giovane ha perso la vita per essere rimasto schiacciato da una pedana idraulica mentre stava scaricando dal camion il materiale per asfaltare il marciapiede nei pressi di uno stabilimento. Rosina è stato soccorso immediatamente ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. Sull'episodio indagano i carabinieri. Verona 3 settembre E' morto a soli 27 anni Andrea Seghetto stava riparando un trattore e mentre gonfiava una gomma il pneumatico è esploso. Secondo la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Legnago, Seghetto è stato scaraventato a diversi metri di distanza dalla forza terribile sprigionata dall'esplosione: uno schianto che gli ha procurato gravissime lesioni. Sul posto sono arrivati prontamente gli operatori di Verona Emergenza, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimare il giovane effettuati dal personale medico. Le lesioni riportate in seguito allo scoppio gli sono state fatali. Cagliari E' morto Leonunzio Arixi un autotrasportare di 80 anni in uno scontro con altri veicoli nel cagliaritano Verona 4 settembre E'morto Luigi Ciresola di 74 anni. Ceresola si era ferito mortalmente con una motosega

martedì 3 settembre 2013

Muore giovane di 32 anni schiacciato da un escavatore

Brescia 3 settembre 2013 E' morto un giovane di 32 anni schiacciato dall'escavatore che stava utilizzando per realizzare un muretto nel comune di Temù. Il giovane è sceso dal mezzo per controllare la pala e l'escavatore si è messo in movimento; ha cercato di risalire sul mezzo finendo schiacciato. Inutile l'arrivo sul posto dei vigili del fuoco e l'eliambulanza del 118 di Sondrio che non hanno potuto fare nulla se non constatare il decesso. Sulla dinamica e le responsabilità indagano i carabinieri di Breno.

lunedì 2 settembre 2013

Muore un giovane di 20 anni mentre pescava in profondità per sopravvivere. Muore agricoltore nell'alto vastese schiacciato dal trattore

Palermo 29 agosto E' morto Claudio Corradengo un giovane di 20 anni che si arrangiava a fare vari lavoretti tra gli altri il pescatore subacqueo. Claudio si è immerso in mare ma è rimasto impigliato ad uno scoglio, a Castellammare del Golfo. A lanciare l’allarme è stato l’equipaggio di una imbarcazione, che ha segnalato la presenza di un pallone di segnalamento a circa 10 metri dalla costa. Sul posto è intervenuta una motovedetta della Guardia Costiera di Castellammare del Golfo. Il corpo senza vita del povero giovane è stato trovato adagiato sul fondale, ad una profondità di circa 16 metri. E' triste pensare che si deve morire così, per raccogliere un poco di denaro per sopravvivere. Vasto 2 settembre E' morto Lorenzo Del Borrello un agricoltore di 69 anni. Del Borrello è l'ennesima vittima del trattore killer che non ci stanchiamo mai di denunciare come una delle morti più atroci e probabile per gli agricoltori che utilizzano questo autentico "mostro" che uccide centinaia di agricoltori ogni anno. lpovero agricoltore e' morto sul colpo dopo essere stato travolto dal ribaltamento del trattore con cui stava lavorando nell'alto vastese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Monteodorisio che indagano sulla dinamica dell'incidente e il 118 di Vasto che ha potuto solo constatare il decesso dell'agricoltore.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?