morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 31 dicembre 2015

Dedichiamo una rosa alle lavoratrici della Saeco che stanno presidiando lo stabilimento

Questa mattina sono andato a Casa Trogoni in previsione delle prossime nevicate. Trogoni si trova a oltre 1000 metri nel versante bolognese dell'Orsigna. La cosa che mi ha stupito è vedere una rosa (rosa), ancora bella nonostante l'altezza, il freddo e le passate nevicate già abbondanti. Nel tornare a casa a Casalecchio, avevo già deciso di passare per Gaggio Montano, dove le lavoratrici e i lavoratori della Saeco presidiano lo stabilimento che la Philips ha acquistato alcuni anni fa. La Philips vuole licenziare 243 dipendenti su 558, Dipendenti, che sono per la maggior parte donne. Ho portato la mia Solidarietà e quella dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro e ho chiesto di fare con loro alcune foto. Le donne di queste valli sono belle, forti e determinate e so con certezza che continueranno la loro lotta fino al ritiro dei licenziamenti. Io ho sposato una di lassù, il cui padre negli anni 50 e 60 è stato costretto ad emigrare in Svizzera. Se la Philipps non ritirerà i licenziamenti, ricomincerà un'altra volta l'emigrazione e questa grande fabbrica nata dall'ingegno locale verrà lentamente smantellata. E questo per andare in posti dove la mano d'opera costa meno, dove la Sicurezza sul lavoro che ha un costo elevato praticamente non esiste. Tutti gli abitanti dell'Alto Reno sanno che se la Saeco chiude o si ridimensiona l'intera Valle ne risentirà in modo drammatico e appoggiano la loro lotta. A queste donne straordinarie dedico la rosa di Trogoni che ha resistito al freddo e alle intemperie. Loro faranno altrettanto e alla fine vinceranno. carlo soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it/

martedì 22 dicembre 2015

Un altro morto sul lavoro alla Marcegaglia

Mantova 22 dicembre 2015.Andrea Ghizzardi un operaio addetto alla manutenzione è morto schiacciato da una paratia chiusa involontariamente da un addetto all'impianto che non l'aveva visto. Purtroppo accadono ancora infortuni come questi in grandi aziende italiane nel 2015

venerdì 18 dicembre 2015

Ancora tre morti sui luoghi di lavoro

CATANZARO 17 dicembre 2015 due lavortori sono morti in due incidenti diversi a distanza di qualche ora nella provincia. A Germaneto due operaii sono caduti da un'impalcatura mentre erano impegnati a realizzare un fabbricato. Uno dei due, un 40enne è morto sul colpo, mentre un suo collega di soli 25 anni è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Pugliese di Catanzaro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Girifalco. A distanza di poco tempo nel Comune di Girifalco si è verificata un'altra tragedia. Nei pressi di una marmeria è morto un operaio caduto in un pozzo. Sui due incidenti hanno avviato indagini i carabinieri per ricostruirne la dinamica ed accertare eventuali responsabilità. Bergamo Un agricoltore è morto schiacciato da un trattore il 22 novembre scorso ed è morto dopo quasi un mese d'agonia.

giovedì 17 dicembre 2015

Un altro lavoratore morto nella provincia di Roma

Roma 17 dicembre 2015 E' morto M.A il titolare della ditta che stava eseguendo i lavori il 50enne morto questa mattina cadendo dal tetto, privo di ringhiera o muretto protettivo, di una palazzina del Villaggio Olimpico. Stava lavorando insieme a un operaio, poi sentito dalla polizia. L'operaio ha detto he lo ha visto cadere mentre stava sistemando con la fiamma ossidrica la guaina bituminosa che serve per isolare i solai. Forse a causa di un giramento di testa, forse per colpa del tubo del gas che potrebbe essersi attorcigliato intorno al suo corpo facendogli perdere l’equilibrio, è precipitato da un’altezza di circa 15 metri. Sono 19 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in provincia di Roma. ma ci sono province che hanno più morti nonostante sianocon un numero di abitanti molto inferiore.

Ancora 4 morti sui luoghi di lavoro di cui 3 in agrcoltura

Ancora 4 morti sui luoghi di lavoro di cui 3 in agrcoltura. Altri 4 lavoratori morti in questi ultimi 3 giorni sui luoghi di lavoro. Due di questi, nelle province di Crotone e pescara sono morei schiacciati dal trattore, un'altro è morto incornato da una mucca nella provincia di Forli Cesena. La quaeta vittima è un operaio tunisino morto cadendo da una gru nella provincia di Bolzano. Due di queste vittime sono straiere dell'Albania e della Tunisia.

lunedì 14 dicembre 2015

Ieri abbiamo eguagliato il numero di morti sui LUOGHI DI LAVORO dell'intero 2014

Con le morte nelle province di Massa Carrara, Vibo Valentia e Udine, ieri abbiamo eguagliato il numero di morti sui luoghi di lavoro dell'intero 2014

martedì 8 dicembre 2015

E' morto Nunzio Nusco a Portici cadendo da 12 metri d'altezza

Napoli 7 dicembre 2015 E' morto Nunzio Nusco, l’operaio di 40 anni caduto dal tetto dell’autoparco comunale a Portici. Nusco stava eseguendo lavori di impermeabilizzazione. Un volo di oltre dodici metri terminato all’interno dell’autoparco. che non gli ha lasciato scampo. Era otranto in cima al tetto per essersi dimenticato degli attrezzi, è incipampato in una lamiera ed è caduto al suolo, lascai due figli piccoli

lunedì 7 dicembre 2015

Un altro artigiano è morto cadendo dall'alto

7 dicembre 2015. un artigiano di 60 anni è morto cadendo da una scala e da un'altezza di 5 metri. le sue condizioni sono apparse subito gravissime e per lui purtroppo non c'è stato niente da fare nonostante i soccorsi siano stati immediati. Il Veneto sta avendo purtroppo gli stessi morti sui LUOGHI DI LAVORO del 2014.

sabato 5 dicembre 2015

se fossimo angeli

Carissimi, in questi anni l'attività di monitoraggio dell'Osservatorio morti sul lavoro mi ha molto impegnato e ho un po' trascurato il mio lavoro d'artista. Per questo è da tanto tempo che non espongo. Ora si ripresenta l'occasione per fare una mostra il cui ricavato della vendita di opere e materiale sarà a favore di Cucine Popolari, la bellissima iniziativa di Roberto Morgantini che a Bologna ha aperto una mensa per chi ha bisogno di un pasto caldo e gratuito. Conosco bene la situazione della maggioranza degli italiani e chi viene, anche se non acquista niente mi fa un immenso piacere. E' un'occasione per conoscerci. Io vi aspetto il 12 dicembre alle ore presso CENTRO LAME, Via Marco Polo 3 (Bo) sala Eureka inaugurazione alle 16. Per chi non può per quel giorno può venire negli orari indicati nella locandina. Sarò felice di conoscere i tantissimi amici di Facebook che conosco solo attraverso il web. Grazie a tutti coloro che vorranno in qualche modo partecipare. Carlo Soricelli

mercoledì 2 dicembre 2015

Sono undici i lavoratori morti in questi due giorni di dicembre dal 2 al 4 dicembre, ben 5 sono stati schiacciati dal trattore e ci chiediamo sempre cosa fa per queste tragedie il Ministro Martina

5 dicembre 2015. 4Sono undici i lavoratori morti in questi due giorni di dicembre dal 2 al 4 dicembre, ben 5 sono stati schiacciati dal trattore e ci chiediamo sempre cosa fa per queste tragedie il Ministro Martina 5 dicembre 2015 Sono undici i lavoratori morti sui luoghi di lavoro dal 2 al 4 di dicembre. Viterbo, Palermo,Caserta,Matera,Torino,Lodi,Cuneo,Treviso,Crotone,Cuneo. Prato, quest'ultimo lavoratoire cinese è stat trovato agonzzante su una panchina dopo una telefonata anonima, Si sospetta un infortunio sul lavoro in una fabbrica. In provincia di Cuneo sono morti due agricoltori schacciati dal trattore, Altri 3 in provincia di Caserta, di Matera e Viterbo. In provincia di Crotone a un giovane di 30 anni è stato travolto da un albero mentre lo tagliava, in provincia di Treviso un agricoltore è caduto in un dirupo, in Provincia di Lodi un giovane di 28 anni è rimasto fulminato da un macchinario,in provincia di Palermo un edile è morto

martedì 1 dicembre 2015

Valutando dati INAIL relativi ai primi 10 mesi del 2015 (i nostri al 30 novembre) risulta che le morti denunciate per infortuni in occasione di lavoro sono state 729 (compreso l'itinere 988). sui LUOGHI DI LAVORO, senza itinere, con mezzo di trasporto e senza mezzo di trasporto sono state 509, noi ne abbiamo monitorate 589. Ricordiamo che l'INAIL monitora solo i propri assicurati e che molte denunce al termine dell'iter procedurale non verranno riconosciute come tali da questo Istituto. La differenze sugli infortuni mortali è dovuta tra i nostri e quelli dell'INAIL è dovuta al fatto che l'INAIL monitora solo i propri assicurati. A nostra parere, l'aumento consistente da parte dell'INAIL è dovuta al fatto che tante Partite Iva individuali che prima non assicurava e che datori di lavoro hanno ritenuto conveniente trasformare col Jobs act, a parte del lavoro nero emerso sempre con il Jobs act (unica nota positiva di questa legge) hanno fatto si che questo istituto registra un aumento. Ma se come facciamo noi separiamo le morti sui LUOGHI DI LAVORO dai lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere (compresi camionisti che usano il mezzo di trasporto, ci accorgiamo come dimostrano i grafici elaborato da un amico ingegnere, che ringrazio per la sua bravura e sensibilità, e che ci dà una mano come volontario. Al 30 novembre 2015 la situazione è simile sui LUOGHI DI LAVORO a quella dell'anno scorso, Ci sono regioni che hanno avuto aumenti spaventosi come la Toscana, e altre come l'Emilia Romagna che hanno a loro volta avuto cali di quasi il 50%. Separiamo le varie tipologie d'infortuni mortali. I lavoratori schiacciati dal trattore (20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro), fulminati, cadendo da un tetto, ecc. richiedono interventi diversi. Per le morti sulle strade e in itinere che sono oltre il 50% tutti gli anni La collaborazione tra la Polizia Stradale, le Aziende e l'INAIL sarebbe importantissima, gli orari a volte massacranti di chi lavora sulle strade, i turni in orari dove occorrerebbe dormire provocano tanti morti. In allegato la situazione delle morti sui luoghi di lavoro in Italia e nelle Regioni aggiornata al 30 novembre 2015. Nei grafici, nelle tabelle sono esclusi e non a carico delle regioni i lavorator morti sulle autostrade, in mare e all'estero. Le tabelle del 2014 sono comprensive di tutto l'anno. Alla fine del 2015 ci sarà probabilmente un piccolo aumento sullo spaventoso 2014, ma non a due cifre, se consideriamo tutti i lavoratori morti sui luoghi di lavoro per infortuni . Ricordiamo ancora una volta che se si potesse incidere come richieda anni sugli agricoltori schiacciati dal trattore la situazione sarebbe molto meno drammatica. Ma occorre che i responsabili di questo settore, a aartire dai vertici cominciassero ad occuparsene veramente. carlo Soricelli Curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it Attenzione per chi esamina le tabelle, gli scostamenti sono riferiti all'intero 2014

venerdì 27 novembre 2015

Un altro agricoltore è morto schicciato dal trattore. sono 134 dall'inizio dell'anno

In Provincia di Caserta è morto un altro agricoltore schiaccitato dal trattore. Si tratta di Pasquale Di Meo di 63 anni. Spaventoso questo andamento dei morti schiacciati dal trattore in novembre. ne sono morti così atrocemente 15, più un bambino che era stato fatto salire sul mezzo guidato da un adolescente. E' anche per questo che chiediamo al Ministro Martina di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. ma è come parlare al vento. I cittadini sono trattati sempre e comunque come sudditi. E con una etorica che lascia sgomenti, quando poi si vede che è vuota

giovedì 26 novembre 2015

Un altro edile è morto in Provincia di Palermo

Palermo 26 novembre 2015 E' morto Salvatore Tamburo Ippolito di 61 anni. L'operaio è morto cadendo in una fossa imohff che stva scavando. I sanitari del 118 hanno accertato la morte. Sul posto oltre ai militari della compagnia di Cefalù anche il medico legale. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo dell’uomo.

mercoledì 25 novembre 2015

Un altro lavoratore della terra è morto schiacciato dal trattore in Provincia di Viterbo

Non si conoscno ancora le generalità della 133esima vittima del trattore killer. ma ormai è inutile anche cercre di stimolare con la critca a chi dovrebbe occuparsene. sono capaci di scandalizzarsi solo se le crtichi e la stampa riprende le tue critiche. Come è successo di recente dopo la lettera che avevo scritto al Manifesto e che il Ministro Martina ha commentato, come se avessi parlato di lesa maestà e non di una strage che continua nell'indifferenza e che riguarda il Ministero che lui dirige. E' inutile ma io continuo a denunciare.

martedì 24 novembre 2015

In Toscana aumento spaventoso e incontrollabile delle morti sui LUOGHI DI LAVORO per infortuni.Più 135% sull'intero 2014

Massa Carrara 23 novembre con la morte di Nicola Mazzucchelli a Carrara la Toscana si conferma la regione con un numero spaventoso di morti sui LUOGHI DI LAVORO rispetto al 2014. In tutto il 2014 i morti sui LuOGHI DI LAVORO, escluso itinere e morti sulle strade sono stati 28. Oggi 24 novembre 2015 siamo a 66. L'aumento è raccapricciante +135%. le cause non si conoscono, le morti sono aumentate in tutti i settori, ma anche in Toscana fa da protagonista in negativo l'agricoltura. Circolano in rete dei dati non reali sul numero di morti in questa regione con un aumento di "solo" il 47% su dati elaborati da altri da dati INAIL. In realtà come al solito si prendono in considerazione solo le denunce delle morti degli assicurati iNAIL, ma sono solo una parte. Se poi a questi morti si aggiungono i morti sulle strade e in itinere in Toscana si superano abbondantemente i 100 morti. Fa tristezza sapere che nel febbraio 2014 al toscano Renzi, a Poletti Ministro del lavoro e al Ministro dell'agriltura Martina avevamo mandato una mail avvertendoli dell'imminente strage provocata dal trattore, così anche nel 2015. Chiedevamo di lanciare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di mettere a disposizione dei fondi per far mettere in sicurezza i vecchi trattori. Cosa che ha fatto in parte l'INAIL, sulla spinta dell'opinione pubblica che si sta rendendo conto di questa mattanza. Niente, Renzi, Poletti e Martina nonhanno fatto neppure twitter. Anche in Toscana sono numerosissimi gli agricoltori schiacciati dal trattore. Mazzucchelli colpito da un cavo diamantato lascia la moglie e tre figli.

giovedì 19 novembre 2015

Ministro Martina,con la morte dell'agricoltre morto schiacciato dal trattore in provincia di Torino siamo già a 133 morti in modo così atroce.

Ministro Martina,con la morte dell'agricolotre schiacciato dal trattore in provincia di Torino siamo già a 133 morti in modo così atroce. Un morto sui LUOGHI DI LAVORO su cinque è provocato da questo mezzo. 18 novembre 2015. In provincia di Torino è morto un altro agricoltore travolto dal trattore, questa volta si tratta di Domenico Milano, padre di 3 figli. Sono già 133 i morti causati da questo mezzo che uccide con ma massima facilità. A questi 133 occorre aggiungere i morti sulle strade provocati dal mezzo e bambini e adolescenti che vengono fatti incautamente salire su un mezzo così pericoloso. Addirittura dei minorenni ci facevano le gare. Ministro martina, ci aspettiamo la presa d'atto di questa impressionante sequenza di morte nel comparto che lei dirige.

martedì 17 novembre 2015

Ennesima tragedia all'ILVA di Taranto e come capita spesso e come più volte segnalato dall'Osservatorio a morire nelle grandi aziende sono i lavoratori esterni che hanno in appalto i lavori. Nessuno sembra controllare questo aspetto. Chi sono, se sono preparatia sufficienza, se svolgono un lavoro negli orari di contratto e altro.

Taranto 18 novembre 2015. E' morto schiacciato da un grosso tubo Cosimo Martucci di 49 anni. Come capita quasi esclusivamente nelle grandi aziende sono i lavoratori che sono dipendenti di aziende appaltatrici a morire per infortuni. Se si analizzano i casi degli ultimi anni si scopre questo. Le ragioni dovrebbro scoprirle i magistrati che indagano su queste tragedie e le responsabilità dovrebbero essere anche e soprattutto della ditta che appalta il lavoro.Sembrano lavoratori di serie B, che hanno contratti e stipendi diversi, probabilmente in tanti sono precari che lavorano senza avere la Sicurezza dei dipendenti diretti e quindi sottoposti a ogni tipo di ricatto, anche sulla Sicurezza. ma non so se anche questo caso rientra in quest logica. Anche il sindacoto riesce a far poco verso queste forme di lavoro che spesso sono create appositamente per rompere l'unità dei lavoratori.

Già 36 morti sui luoghi di lavoro in questo novembre che si sta rilevando tragico

A metà del mese scorso ero ottimista, registravo solo un lieve aumento delle morti sui LUOGHI DI LAVORO rispetto allo stesso periodo del 2014. Ma poi la situazione è nettamente peggiorata e ormai già in questi giorni stiamo superando ogni pessima previsione, Arriveremo SUPERARE abbondantemente I MORTI SELL'INTERO 2014. ANCHE IN QUESTI ULTIMI GIORNI SONO MORTI DIVERSI LAVORATORI. a POMIGLIANO d'ARCO è MORTO LUIGI IPPOLITO UN OPERAIO DI 46 ANNI CHE è CADUTO DA UN'IMPALCATURA, IN PROVINCIA DI BOLZANO UN ALTRO LAVORATORE è RIMASTO SCHIACCIATO DALLE RUOTE DI UN TIR. PER NON PARLARE DEGLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE, NE SONO MOTI 3 IN UN SOLO GIORNO. HO PREGATO PER L'ENNESIMA VOLTA IL MINISTRO DI FARE QUALCOSA, CHE NE PARLI ATTRAVERSO I MEDIA. MA CREDO CHE SARA' L'ENNESIMO TENTATIVO CHE ANDRA' A VUOTO. l'importante e' non rovinare la narrazione di questo governo dove tutto va bene. Ma è solo propaganda

venerdì 13 novembre 2015

Incredibile sequenza di morti sul lavoro in questi primi 12 giorni di novembre, purtroppo la situazione sta molto peggiorando.registriamo altri 3avoratori sono morti oggi in Veneto, nelle province di Verona, Vicenza e Brindisi

MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI 12 GIORNI DI NOVEMBRE 02-nov A 21 02-nov Reggio Calabria 02-nov Firenze 03-nov Pistoia 04-nov Cosenza 04-nov Vibo Valentia 05-nov Arezzo 05-nov Pavia 05-ott A14 05-ott Salerno 06-ott Oristano 06-ott Bolzano 07-ott Bolzano 08-nov Teramo 09-nov Bari 10-nov L'aquila 11-nov Matera 11-nov Perugia 10-nov Bolzano 11-nov A 13 presso Bologna 11-nov Treviso 11-nov Bergamo 12-nov Biella 12-nov Reggio Calabria 12-nov Aosta segnalo questo caso, anche se nonLO posso inserire tra le morti sul lavoro. è morto un bambino incautamente caricato su un trattore guidato da un'adolescente. Ma l'inofrmazione sulla pericolosità del mezzo la sto facendo solo io, mentre chi di dovere non fa niente su questo fronte. 11-nov Bolzano 12-nov Roma Non metto nomi e professione a questa terribile sequenza di morti sul lavoro in questi primi giorni di novembre. Del resto non meritano l'attenzione di chi dovrebbe mettere come prioritarie queste tragedie. Mai tanti morti sui LUOGHI DI LAVORO da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro e sicuramente la Legge Fornero, come si può vedere dal grafico e il Jobs act hanno la loro responsabilità

lunedì 9 novembre 2015

Sono 13 i lavoratori che sono morti a novembre sui luogi di lavoro

Sono già 13 i morti sui luoghi di lavoro dall'inzio di Novembre. Le vittime nelle province di Reggio Calabria,Firenze,Pistoia,Cosenza,Vibo Valentia,Arezzo,Pavia,Salerno,Oristano,Bolzano, Bolzano e Teramo. Due le vittime sulle autostradesullA1 e sull'A14. Insomma una strage infinita che non si ferma mai. Be sette in agricoltura e poi il Ministro ripsonde piccato alle mie critiche.

venerdì 6 novembre 2015

La replica del Ministro Martina alla mia lettera al Manifesto. Sicurezza in agricoltura, la replica del ministro Martina

Lettere Sicurezza in agricoltura, la replica del ministro Martina Maurizio Martina Pubblicato 5.11.2015, 22:04 Cara diret­trice, ritengo oppor­tuno rispon­dere alla let­tera di Carlo Sori­celli pub­bli­cata mar­tedì scorso sul Suo gior­nale, inti­to­lata «L’Expo e il trattore». Al di là dei toni, stu­pi­sce infatti che il nostro impe­gno per garan­tire con­di­zioni sicure di lavoro, por­tato avanti in que­sti mesi di governo, sia stato igno­rato pro­prio da chi si occupa in prima per­sona di que­ste tema­ti­che. Eppure pre­ven­zione e sicu­rezza sono al cen­tro della nostra azione politica. Con la Legge di sta­bi­lità, infatti, abbiamo rea­liz­zato una misura strut­tu­rale insieme a Inail. Con 45 milioni di euro nel 2016 e 35 milioni di euro per ogni anno a par­tire dal 2017 incen­ti­viamo il rin­novo delle mac­chine agri­cole, pun­tando su tec­no­lo­gie inno­va­tive, sicure e soste­ni­bili, con l’obiettivo di favo­rire il miglio­ra­mento delle con­di­zioni di salute e sicu­rezza nei luo­ghi di lavoro. Con l’istituzione di un fondo spe­ci­fico, presso l’Inail, ver­ranno finan­ziati gli inve­sti­menti per l’acquisto o il noleg­gio con patto di acqui­sto di mac­chine o trat­tori agri­coli e forestali. Sem­pre per soste­nere l’ammodernamento della mec­ca­niz­za­zione nelle aree rurali, attra­verso i Pro­grammi di svi­luppo rurale regio­nali, saranno messi a dispo­si­zione, fino al 2020, più di un miliardo di euro da inve­stire in sistemi inno­va­tivi per le imprese, con un con­tri­buto che va da un minimo del 40% a un mas­simo del 50%. Inter­venti non banali con cui vogliamo alzare gli stan­dard di sicu­rezza. Anche sul fronte pre­ven­zione, que­stione cru­ciale, abbiamo messo in campo azioni mirate. La revi­sione perio­dica, ad esem­pio, per cui abbiamo fir­mato con il Mini­stero delle infra­strut­ture un decreto che colma final­mente una lacuna dell’ordinamento legi­sla­tivo in mate­ria. Non capi­sco poi il ten­ta­tivo di con­fon­dere la que­stione sicu­rezza con Expo, che è stata un’esperienza irri­pe­ti­bile per il set­tore e tutto il Paese, con rica­dute posi­tive sia in ter­mini di imma­gine che eco­no­mi­che, che rac­co­glie­remo anche nel medio e lungo periodo. Così come è stata una piat­ta­forma di con­fronto glo­bale sui prin­ci­pali temi dell’agroalimentare, com­preso appunto il pro­blema sicu­rezza a cui abbiamo dedi­cato nume­rosi approfondimenti. Que­sti incon­tri sono la base per aprire un’ulteriore e più ampia discus­sione su que­ste tema­ti­che e met­tere in atto un deciso cam­bia­mento che fac­cia della cul­tura della sicu­rezza lo scopo pri­ma­rio di una società più moderna e civile. Per arri­vare a tutto ciò serve l’impegno di tutti e non certo pole­mi­che di qualcuno. Cor­dial­mente, Mau­ri­zio Mar­tina, Mini­stro delle poli­ti­che agri­cole ali­men­tari e forestali Condividi: Io non cerco polemichem ma sono anni che mi occiupo di queste tragedie senza riuscire a smuovere chi ci governa, ad impegnarsi su queste tragedie e finalmente il Ministro Martina, dopo quasi due anni risponde su queste tragedie degli agricoltori schiacciti dal trattore. sono stati 152 nel 2014 e nel 2015 abbiamo già superato i 120. Abbiamo sollecitato una campagna informativ sulla pericolosità delmezzo a febbraio 2014 e a febbraio 2015, sapendo bene che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage. Ma purtroppo non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Basterebbe poco a far diminuire il numero di morti, che va combattuta con l'informazione e con fondi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo che adesso comnci a interessarvi veramente a queste tragedie. Noi non avevamo nessun pregiudizio verso il Governo Renzi e scrivevamo quando si è insediato "sarà giudicato dai fatti". I fatti hanno dimostrato che da quando governa i morti sul lavoro sono constantemente aumentati. Il jobs act, la Legge Fornero, stanno producendo questi risultati. Come fa unassunto con questi contratti a opporsi alla richiesta di svolgere lavori pericolosi senza correre il rischio di essere licenziato? L'abolizione dell'articolo 18 anche sul fronte della Sicurezza provocherà ulteriori tragedie. E poi come si fa a far svolgere lavori pericolosi a lavoratori che hanno più di sessant'anni che non ha più riflessi pronti e acciacchi che gli impediscono di essere reattivo in caso di pericolo. Tra l'altro pericoloso per se e per gli altri? Certo che i toni della lettera sono alterati, ma come si fa a non esserlo quando vedi da parte di chi ci governa questa indifferenza verso la vita di chi lavora? carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendete di Bologna morti sul lavoro E poi io svolgo un lavoro volontario da otto anni e non sono pagato da nessuno, mentre il Ministro lo è dagli italiani

giovedì 5 novembre 2015

Drammatica situazione delle morti sul lavoro in Toscana nel 2015

5 novembre 2015 Si fa sempre più drammatica la situazione delle morti sui LUOGHI DI LAVORO in Toscana. Con la morte di Neculaj Boatca in provincia di Arezzo si arriva allo strabiliante numero di 65 morti sui luoghi di lavoro in Toscana dall'inizio dell'anno. Risulta in termini assoluti seconda solo alla Lombardia che ne ha 72. Occorre ricordare però che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti della Toscana. Chi usa l'"l'indice occupazionale" per valutare le morti su lavoro fa cattiva informazione. La maggioranaza dei morti sul lavoro sono in agricoltura e in edilizia, ma tanti non sono assicurati al'INAIL e questi lavoratori non entrano nelle statistiche dell'INAIL. Se come facciamo noi si monitorano tutti i morti sul lavoro è come se la Toscana avesse 140 morti se si rapporta alla Lombardia. Questo è un dato di fatto.E c'è da chiedersi cosa sta facendo per queste tragedie il Presidente della Toscana Rossi. Se si pensa che in tutto il 2014 la Toscana ha avuto "solo" 28 morti sui luoghi di lavoro, vuol dire che è stato superato addirritura il 100%100 delle morti in questa regione nel 2015 rispetto al 2014. E il 2015 non è ancora finito

Continua inosarabile la conta delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORA di tanti lavoratori.

Continua inosarabile la conta delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORA di tanti lavoratori. In provincia di Cosenza è morto un giovane di 31 anni che racogleiva pigne per lavoro. Ha toccato i cavi dell'alta tensione con un palo telescopico. In provincia di Vibo Valentia un agricoltre è rimasto schicciat da un trattore guidato da un suo collega mentre raccoglievano le olive. In provincia di Pistoia un agricoltore è morto per essere stato caricato da un cervo che teneva rinchiuso in un recinto dove c'erano anche le galline. Una volpe era entrato nel pollaio, ha preso il fucile e ha sparato. Il cervo impaurito lo ha caricato uccidendolo.

sabato 31 ottobre 2015

Altri tre edili morti oggi. Due in provincia di Caserta e il terzo in provincia di Siracusa

Tre edili morti anche oggi. Due sono morti in provincia di Caserta. Mentre ristrutturavano una chiesa sono caduti da un ponteggio alto 15 metri rimanendo uccisi sul colpo. le due vittime si chiamavan Tammaro Albino di 48 anni e di Antonio Atzeri della stessa età. In provincia di Siracusa Salvatore Crisa di 58 anni che è rimasto schiacciato da un escavatore che manovrava. Gli edili sono la seconda categoria che ha dopo l'agricoltura il maggior numero di morti. Tutti gli anni gli edile hanno dal 23 al 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. E' il precaritao e il lavoro nero che uccide tantissimi operai.

venerdì 30 ottobre 2015

Strage continua. Se nove lavoratori morti sul lavoro in due giorni vi sembrano pochi

In questi due giorni di fine ottobre continua la strage di lavoratori. Il 28 e il 29 ottobre sono morti nove lavoratori in diverse parti d'Italia. Nelle province di Pordenone, di Foggia, di Brescia, di Caserta, di Cosenza e in mare al largo di Viareggio. Insomma uno stillicidio continuo che lascia senza parole chi come me da otto anni svolge questo lavoro di volontariato. Ma dal Paese non sale un moto d'indignazione popolare che faccia tremare la politica che è indifferente verso queste tragedie. Rendiamo omaggio alle ultime vittime che sono: Francesco Bolarasin,Giovanni Ferri, Giovanni Gramaglia,Francesco Ariotta,Luciano Palestra, i corpi dei due cugini Nello e Fabrizio Simonetti dispersi in mare al largo di Viareggio non sono ancora stati trovati.

mercoledì 28 ottobre 2015

Anche ottobre si sta concludeno con un pesante bilancio delle morti sui LUOGHI DI LAVORO

Anche ottobre è un mese tragico per quanto riguarda le morti sui luoghi di lavoro. Sono 56 a oggi i morti sui luoghi di lavoro. Anche questi giorni ci sono stati diversi casi. Un autotrasportatore è morto sull'A4. Due agricoltori sono morti schiacciati dal trattore. le vittime in provincia di Pordenone e di Udine. in provincia di Cosenza è morto un edile di 54 anni travolto dal corollo di un solaio. In provincia di Catania è morto cadendo dal tetto un lavoratore di un allevamento. In provincia di Chieti un agricoltore cadendo da una scala mentre raccoglieva le olive.

venerdì 23 ottobre 2015

Stabili le morti sui luoghi di lavoro rispetto all'orribile 2014

Sono uscite le tabelle dell’INAIL relative alle morti sul lavoro dal 1 gennaio al 30 settembre 2015. Possiamo fare una comparazione tra I morti sul lavoro assicurati all’INAIL e quelli monitorati dall’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Prima di tutto non esiste nessun aumento significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO rispetto allo stesso periodo del 2014, sia se si guardano le tabelle INAIL sia quelle dell’Osservatorio di Bologna che ricordiamo ancora una volta monitora tutti i morti sui luoghi di lavoro, anche dei lavoratori non assicurati all’INAIL. Noi registriamo al 30 settembre un incremento sui LUOGHI DI LAVORO dell’1,1%. Al 30 settembre se separiamo i morti sulle strade e in itinere, che richiedono interventi completamente diversi da chi muore sui luoghi di lavoro, l’Osservatorio registra 515 morti, contro i 441 denunciati dell’INAIL. Poi ovviamente lo Stato e l’INAIL considerano morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere e qui la situazione si complica. Noi valutiamo che in quella data si siano superati i 1150 morti, mentre le denunce arrivate all’INAIL compresi i morti sulle strade e in itinere sono state 856. Di queste 856 denunce, soprattutto in itinere, diverse non saranno riconosciute come tali per tante ragioni che qui non è opportuno analizzare. Il consiglio a chi utilizza un mezzo proprio, se va al lavoro con colleghi, che questo mezzo lo guidano, di andare a leggere bene le normative relativa all’itinere. La differenza sul numero dei morti complessivi è notevole ma tantissimi muoiono sulle strade che non dispongono dell’Assicurazione INAIL, tanti anche in nero. Ma il vero anno orribile sulle tragedie delle morti sul lavoro è stato il 2014, quest’anno, probabilmente saremo sugli stessi livelli, con una differenza percentuale di più o meno 2% sui luoghi di lavoro. A noi non interessa il sensazionalismo di chi “spara” numeri senza conoscere bene la realtà di questo fenomeno complicatissimo, vogliamo solo far comprendere agli italiani le dimensioni di queste tragedie. C’è da dire che finalmente e probabilmente quest’anno se ci sarà un incremento delle morti sarà molto limitato e che finalmente dopo tanti anni le morti sui luoghi di lavoro saranno stabili e non aumenteranno se non in modo molto limitato, ma i bilanci si faranno a fine anno. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

mercoledì 21 ottobre 2015

Morti ogni giorno sui luoghi di lavoro e senza nessuna pausa. Tra le vittime anche un pensionato rimasto schiacciato da un muletto in un'industria ferrarese

21 ottobre 2015 Un giovane moldavo di 33 anni con figli è morto facendo una morte orribile in provincia di Verona. E' finito con la testa dentro la betoniera su cui stava lavorando. In provincia di Chieti un agricoltore di 71 anni è morto dopo un mese d'agonia per le gravi ferite riportate dal ribaltamento del suo trattore. In provincia di Ascoli Piceno un operaio dell'edilizia è morto cadendo in una buca. In provincia di Ferrara un pensionate è morto schiacciato da un muletto. Incredibile ma vero: i media non si spiegano come mai si trovasse su quel muletto. Forse stava lavorando? In nero? Ma andiamo.....In provincia di Rovigo un giovane di 28 anni è morto per infortunio sul lavoro a Occhiobello. sconosciute le cause.

lunedì 19 ottobre 2015

Ancora 4 morti sui luoghi di lavoro

19 ottobre 2015. In questi ultimi 3 giorni sono morti altri 4 lavortori in diverse parti d'Italia. In provincia di Crotone un agricoltore di 56 anni Giuseppe Zito è rimasto schiacciato dal trattore. Con questa vittima si arriva a registrare dall'inzio dell'anno 116 agricoltori morti così atrocemente e dall'inaugurazione dell'expo 86. In provincia di Taranto a Grottaglie un architetto è caduto da un tetto di un capannone mentre andava a verificare i danni provocati dal maltempo. Un operaio di 66 anni è morto in provincia di Milano, è scoppiata la bombola del gas con cui stava lavorando. E' morto per le gravissime ustioni all'ospedale di Monza. In provincia di Foggia un bracciante romeno di 28 anni è rimasto fulminato mentre raccoglieva le olive: ha toccato i cavi dell'alta tensione.

Quando gli avvoltoi si buttano sulle tragedie delle morti sul lavoro solo per farsi pubblicità, e che mai si sono interessati di queste tragedie

Gli interventi mediatici su questo presunto aumento delle morti sul lavoro fanno comprendere bene chi sono e perché adesso che l’INAIL ha “sparato” questo presunto aumento a due cifre delle morti sul lavoro rispetto al 2014. Incompetenti e disinformati si buttano sulla “preda mediatica” che viene sparata da centinaia di media, soprattutto in rete. In realtà l’anno veramente tragico e con un aumento a due cifre è stato il 2014 rispetto al 2013, se si considerano morti sul lavoro anche i lavoratori che non sono assicurati all’INAIL e che muoiono lo stesso, senza sapere che non avranno neppure la visibilità dopo morti. Morti sul lavoro INVISIBILI. In realtà non esiste un aumento molto significato delle morti sul lavoro nel 2015 rispetto al 2014. Occorre guardare queste tragedie in termini assoluti e non solo una parte seppur significata che è quella degli assicurati INAIL. Se si fa questa operazione si vede che l’aumento è “solo” del 2%. Ma se si analizzano tutte le morti sul lavoro e io in prima persona lo faccio da ben da 8 anni, da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it che registriamo aumenti. Il 19 ottobre 2008 erano morti sui luoghi di lavoro 519 lavoratori, oggi 19 ottobre 2015 sono ben 559 +8,2% e questo nonostante la perdita di milioni di posti di lavoro.. I morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono questi, poi se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano già oggi i 1150 morti. Tornando all’aumento a due cifre delle morti per infortuni sul lavoro tra gli assicurati INAIL sui LUOGHI DI LAVORO, occorre capire che questo aumento è dovuto soprattutto all’innalzamento dell’età causato dalla legge Fornero che costringe lavoratori anziani, nonostante acciacchi e salute mal ferma a svolgere lavori pericolosi. La seconda causa è dovuta al Jobs act che ha fatto ritenere conveniente far emergere una parte del lavoro nero. Economicamente è più conveniente con gli incentivi dati ai datori di lavoro, metterli in regola che continuare a farli lavorare in nero o in grigio. Questi lavoratori sarebbero morti lo stesso, ma adesso sono visibili a tutti con la potenza mediatica che hanno l’INAIL e l’ANMIL, ma come dicevo l’aumento rispetto all’anno scorso, se si monitorano i morti sul lavoro, è intorno al 2%. Occorre guardare il problema nella sua reale dimensione e fare una campagna informativa e mettere a disposizione fondi per i due settori che presentano i maggiori rischi d’infortuni gravi e mortali. L’agricoltura che supera da solo il 30% di tutte le morti sul lavoro e più specificatamente i morti causati dal trattore che sono intorno al 20 % di tutte le morti, e l’edilizia con il 22%. Quando il Jobs act, svelerà tutta la sua potenza distruttrice che riguarderà tutti i nuovi assunti, che non avranno più la protezione dell’articolo 18, che saranno costretti a svolgere lavori pericolosi previo licenziamento con una scusa ,ne vedremo delle belle nei prossimi anni su questo fronte. E le casse dello Stato e dell'INAIL piangeranno tantissimo per gli infortuni gravi e mortali . Prego che gli scandalizzati per un giorno di questa mattanza, che evitino di parlare di problemi che non conoscono e che non utilizzino queste tragedie per farsi un po’ di pubblicità. E a leggere in questi giorni quello che si trova nel web, sono una moltitudine. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 17 ottobre 2015

Muore in tarda serata un operaio che faceva manutenzione sulla linea ferroviaria a Bozzolo di Mantova

Mantova 16 ottobre E' morto fulminato un lavoratore di 51 anni intorno alle dieci di sera, sui binari della stazione ferroviaria di Bozzolo. a vittima in trasferta dal sud è rimasto folgorata toccando un cavo dell’alta tensione da oltre tremila volt. Secondo alcune testimonianze raccolte tra i colleghi della vittima, pare che l’operaio fosse su un carrello che doveva raggiungere il punto individuato per le opere di manutenzione della linea. I cavi di alimentazione dovevano essere chiaramente fuori tensione. Invece così non è stato per il povero lavoratore non c'è stato niente da fare. La Lombardia Raggiunge lo strabiliante numero di 70 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno. Occorre però ricordare che questa regione ha il il doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana, e l'unico parametro valido se si prendono in considerazione tute le morti sul lavoro è quello del rapporto tra numero di abitanti e percentuali di morti

Fondo per i figli delle vittime di incidenti mortali sul lavoro, la proposta di legge del consigliere regionale Marciano

dalla Campania un grande esempio di civiltà Un fondo regionale per il sostegno socio-educativo, scolastico e formativo dei figli delle vittime di incidenti mortali sul lavoro: è quanto prevede la proposta di legge illustrata stamattina dal consigliere regionale del Partito Democratico e Questore alle Finanze dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, Antonio Marciano, alla VI Commissione consiliare permanente – Politiche Sociali, Istruzione e Cultura, Ricerca Scientifica. La proposta di legge è in favore di figli di genitori deceduti a seguito d’incidente sul lavoro, residenti in Campania al momento dell’evento, e dà diritto al rimborso di “tutte le spese per l’iscrizione e la frequenza a servizi socio-educativi per la prima infanzia, scuole d’ogni ordine e grado, pubbliche, pareggiate, parificate e private legalmente riconosciute, ivi comprese università e corsi di formazione professionale”, si legge nel testo. Già per quest’anno sarà previsto uno stanziamento di 100mila euro. “Vogliamo offrire un contributo ai figli delle vittime di incidenti sul lavoro, per sostenerli innanzitutto nel loro percorso formativo, perché un evento così drammatico rischia di avere un forte impatto sul loro percorso di crescita. È chiaro che non si tratta di risarcimento, ma di un aiuto per i ragazzi e per le famiglie che hanno subito il lutto, per alleviare le conseguenze e i disagi economici che ne derivano”, spiega il consigliere. “In questi anni in Campania si è purtroppo mantenuto alto il numero di incidenti mortali, come certificato dalle stime ufficiali dell’Inail: 72 episodi nel 2010, 62 nel 2011, 58 nel 2012, 46 nel 2013 e 58 nel 2014. E secondo le rilevazioni dell’Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti bianche, quest’anno siamo già a 41 eventi luttuosi”, prosegue. “Come ha ribadito di recente il Presidente della Repubblica Mattarella, le morti sul lavoro restano inaccettabili e non possiamo consentire alcun cedimento nel livello di attenzione che deve caratterizzare, sempre e comunque, l’impegno per la diffusione della cultura della prevenzione e della tutela della salute dei lavoratori”, conclude Marciano.

venerdì 16 ottobre 2015

Ancora due lavoratori muoiono sui luoghi di lavoro: In provincia di Benevento e di Modena

Benevento 16 ottobre 2015 E' morto Adriano Tataritto di 38 anni. Tataritto era un operaio dell’Enel ed è morto folgorato , dopo un volo di sei metri da un traliccio mentre riparava un trasformatore da 20mila volt nella zona industriale di Benevento, a causa dall’alluvione dell’altra notte. La vittima lascia la moglie e due figli piccoli, di 2 e 7 anni. Mi dipsiace molto che la città di Benevento, dove sono nato, registri un così alto numero di morti sui LUOGHI DI LAVORO. Sono già 8 dall'inzio dell'anno e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superno i 17 morti. Modena E' un operaio d'origine indiana Singh Sandeep di 39 anni la vittima ritrovata morto in fondo alla fossa biologica a Novi. Era disperso da ore, poi la tragica scoperta fatta dai vigili del fuoco. L'operaio di un'azienda agricola era scomparso durante il proprio turno di lavoro. Le ricerche condotte insieme al personale dell'azienda si sono purtroppo concluse nel peggiore dei modi, con il ritrovamento verso mezzanotte del corpo senza vita dell'uomo. T

giovedì 15 ottobre 2015

Due lavoratori sono morti nella provincia di Bari oggi. Questa provincia con 18 morti sui LUOGHI DI LAVORO raggiunge così i vertici di questa triste classifica e risulta seconda dopo quella di Brescia che ne ha 23. ricordiamoci che occorre sempre aggiungerci i morti sulle strade e in itinere che tutti gli anni sono molti di più di quelli che muoiono sui luoghi di lavoro

Bari 15 ottobre. Sono morti in due distinti incidenti sul lavoro, a Bari e a Capurso. La prima vittima Michele Losacco è precipitata da un'impalcatura di via Dalmazia, dove erano in corso lavori di ristrutturazione di un edificio su via Dalmazia. La seconda è stata travolta, a Capurso, da un mezzo meccanico, nella sede dell'azienda per cui lavorava, nel cantiere dei lavori di rifacimento della facciata del palazzo della sede della Rai. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza, il magistrato Chiara Giordano, gli ispettori Spesal. A Capurso, invece, un operaio è stato investito da un mezzo meccanico, impegnato in operazione di retromarcia, stando alle prime ricostruzioni. la vittima si trovava all'interno dell'azienda per la quale lavora, una ditta che smista la raccolta differenziata dei comuni del sud barese. L'operaio è stato subito trasportato all'ospedale Di Venere di Bari, ma i tentativi di soccorso sono stati inutili.

Oggi è la 65° celebrazione della giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per ricordare le morti sul lavoro.

Oggi è la 65° celebrazione giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per ricordare le morti sul lavoro. Ma come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro voglio mostravi un grafico che un ingegnere, che è stato anche un imprenditore mi ha fatto per far conoscere agli italiani cosa è successo su questo fronte dopo l’introduzione della Legge Fornero. Un aumento molto significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO tra gli ultrasessantenni. Al sensibile ingegnere ho mandato il numero complessivo delle morti sui luoghi di lavoro degli interi anni 2013/2014 e al 9 ottobre di quest’anno, e quanti di questi sono morti che avevano un’età superiore ai 61 anni. Come potete vedere c’è da rimanere scioccati guardando il grafico. Oltre un aumento generalizzato delle morti che anche l’INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si aggrava ulteriormente tra i lavoratori anziani. Al 9 ottobre 2015 su 540 morti complessivi sui LUOGHI DI LAVORO) ben 169 hanno un’età superiore ai 60 anni. Ricordiamo per la milionesima volta che stiamo parlando dei morti sui luoghi di lavoro e che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 1150 morti complessivi. L’incremento non si può spiegare solo con la casualità, ma come appare anche logico dai tantissimi lavoratori anziani costretti a lavorare e a svolgere anche lavori pericolosi con l’introduzione della legge Fornero. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle braccia, riflessi poco pronti in un’età avanzata, poco hanno contato per chi ha approvato questa legge. Ricordiamo che tanti di questi che con la crisi hanno perso il lavoro non sono riusciti a trovarne un altro in regola e trovandosi senza stipendio e senza pensione sono costretti a svolgere anche lavori pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali, ma anche quelli gravi e meno gravi che oltre alla sofferenza di chi lo subisce provocano un enorme esborso per le casse dello Stato. Poi tra qualche giorno ci occuperemo anche delle devastazioni del Jobs act che di fatto non tutela più i nuovi assunti anche sul fronte della Sicurezza. Il giorno 11 ottobre 2014 i morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 11 ottobre 2015 sono 545, l’aumento è del 3,7%. Ma l’INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al 10%. Perché questa differenza sostanziale? Il jobs act ha incentivato con una forte iniezione di denaro l’assunzione di lavoratori che prima lavoravano in nero, erano partite iva ecc. Praticamente c’è un grandissimo vantaggio ad assumere questi lavoratori che adesso sono assicurati all’INAIL. Stipendi bassi, licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla sicurezza. Una manna insomma sempre per i soliti noti. I nonni dovrebbero trasmette il loro sapere ai nipoti, non morire lavorando. Pochi giorni fa a RUBANO, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato da una lamiera mentre stava demolendo una vecchia chiatta. Carlo Soricelli In allegato il grafico e l’opera scultorea la “Trasmissione del sapere” da parte dei nonni ai nipoti. Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

martedì 13 ottobre 2015

Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore

13 Ottobre 2015 Siamo già a 115 agricoltori morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno. Questa volta a morire in modo così atroce è Puccio Di Natale di 70 anni che è morto nel suo podere in Provincia di Messina

domenica 11 ottobre 2015

63° giornata delle morti sul lavoro e grafico sugli effetti devastanti della Legge Fornero sugli infortuni mortali sul lavoro tra gli ultrasessantenni.

Oggi è la 63° celebrazione giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per ricordare le morti sul lavoro. Ma come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro voglio mo-stravi un grafico che un ingegnere, che è stato anche un imprenditore mi ha fatto per far conoscere agli italiani cosa è successo su questo fronte dopo l’introduzione della Legge Fornero. Un aumento molto significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO tra gli ultrasessantenni. Al sensibile in-gegnere ho mandato il numero complessivo delle morti sui luoghi di lavoro degli interi anni 2013/2014 e al 9 ottobre di quest’anno, e quanti di questi sono morti che avevano un’età superiore ai 61 anni. Come potete vedere c’è da rimanere scioccati guardando il grafico. Oltre un aumento gene-ralizzato delle morti che anche l’INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si aggrava ulterior-mente tra i lavoratori anziani. Al 9 ottobre 2015 su 540 morti complessivi sui LUOGHI DI LAVO-RO) ben 169 hanno un’età superiore ai 60 anni. Ricordiamo per la milionesima volta che stiamo par-lando dei morti sui luoghi di lavoro e che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 1150 morti complessivi. L’incremento non si può spiegare solo con la casualità, ma come appare anche logico dai tantissimi lavoratori anziani costretti a lavorare e a svolgere anche lavori pe-ricolosi con l’introduzione della legge Fornero. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle braccia, riflessi poco pronti in un’età avanzata, poco hanno contato per chi ha approvato questa leg-ge. Ricordiamo che tanti di questi che con la crisi hanno perso il lavoro non sono riusciti a trovarne un altro in regola e trovandosi senza stipendio e senza pensione sono costretti a svolgere anche lavori pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali, ma anche quelli gravi e meno gravi che oltre alla sofferenza di chi lo subisce provocano un enorme esborso per le casse dello Stato. Poi tra qualche giorno ci occuperemo anche delle devastazioni del Jobs act che di fatto non tutela più i nuovi assunti anche sul fronte della Sicurezza. Il giorno 11 ottobre 2014 i morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 11 ottobre 2015 sono 545, l’aumento è del 3,7%. Ma l’INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al 10%. Perché questa differenza sostanziale? Il jobs act ha in-centivato con una forte iniezione di denaro l’assunzione di lavoratori che prima lavoravano in nero, erano partite iva ecc. Praticamente c’è un grandissimo vantaggio ad assumere questi lavoratori che adesso sono assicurati all’INAIL. Stipendi bassi, licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla sicurezza. Una manna insomma sempre per i soliti noti. I nonni dovrebbero tra-smette il loro sapere ai nipoti, non morire lavorando. Pochi giorni fa a RUBANO, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato da una lamiera mentre stava demolendo una vecchia chiatta. Carlo Sori-celli In allegato il grafico e l’opera scultorea la “Trasmissione del sapere” da parte dei nonni ai nipoti. Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

giovedì 8 ottobre 2015

Incredibile ma vero

A Venezia è morto Remo Di Leta un lavoratore di 77 anni travolto da una lasta di lamiera, e questo in una grande azienda di Mestre, ma il lavoratore, da quello che sembra lavorava per una ditta appaltatrice. A voi sembra normale lavorare ancora a quell'età in una grande fabbrica della cantieristica navale a Mestre? Io sono BASITO, poi ci sono altre domande da farsi. Era assicurato?

mercoledì 7 ottobre 2015

Drammatica sequenza di morti anche ieri, sono 5 i lavoratori morti il 6 ottobre 2015

6 ottobre Una strage che non conosce tregua. Sono 5 i lavoratori morti ieri. Nella provincia di Palermo sono morti due operai Raffaele Introvatolo di 49 anni lavorava in un'azienda d'impiantistica nel settore gas, E' morto cadendo dal 3 piano. Salvatore Licata stava lavorando al tornio ed è rimasto fulminato. In provincia di Macerata è morto un senegalese di 40 anni cadendo dalla rampa di un ascensore mentre faceva lavori di pulizia. Nella provincia di BAT un agricoltore ha tamponato con il trattore un camion rimanendo ucciso. nella provincia di Parma una contadina di 70 anni è stata caricata da un toro che l'ha uccisa.

lunedì 5 ottobre 2015

In ottobre stanno morendo più di due agricoltori al giorno a causa dello schiacciamento provocate dai trattori, due di questi su strada

In ottobre stanno morendo più di due agricoltori al giorno a causa dello schiacciamento provocate dai trattori, due di questi su strada 5 ottobre La mattanza di agricoltori schiacciati dal trattore ha in ottobre un'impennata incredibile nell'indifferenza della politica. Sono 9 gli agricoltori morti a causa del trattore in questi primi 4 giorrni di ottobre. Una strage dal nord al su d'Italia. isole comprese. Le tragedie nelle varie province di Roma, dell'Ogliastra in Sardegna, in quella di Benevento, di Brescia, di Trento, ancora di Benevento, questa volta sulla strada, di Foggia, di Arezzo e ancora a Roma sbalzato dal trattore e morto in seguito a un incidente stradale. Sono complessivamente 111 dall'inizio dell'anno morti in questo modo atroce e 81 dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell'EXPO. alla politica, consigliamo di leggere questa lettera di Pertini dalle carceri per ricordare loro cos'era la politica una volta. Adesso neppure un twitter contro queste tragedie sul lavoro. Ma il Ministro delle Politiche Agricole dov'è? Esiste o è un'invenzione mediatica che lo fa apparire solo per esaltare il famoso agroalimentare italiano?

domenica 4 ottobre 2015

Sono già 10 i morti sui luoghi di lavoro in questi primi 4 giorni di ottobre

Due adetti all'agricoltura sono morti in provincia di Brescia. Un 47enne che lavorava in un mangimificio è rimasto schiacciato dagli ingranaggi dopo essere caduto da un silos. Un agricoltore di 55 anni di cui non si conoscono le generalità è morto sempre in questa provincia schiacciato da un trattore. Un altro morto schiacciato dal trattore in provincia di Roma, questa volta si tratta di un operaio marocchino di 55 anni. Purtroppo i morti anche tra gli stranieri aumenteranno in modo così orribile. Un autrasportatore di 28 anni che guidava un furgone è morto sulla salerno Reggio Calabria.

sabato 3 ottobre 2015

Continua inesorabile anche in questo inizio ottobre la conta delle morti sul lavoro. Sono 6 nei primi due giorni.Una strage di lavoratori del sud, pendolari settimanali che muoiono sulle strade nell'andare al nord o ritornare al sud

Una strage continua quelli di lavoratori del sud che muoiono sulle strade, pendolari settimanali che ci lasciano la vita nell'andare al nord o ritornare al sud. Continua inesorabile anche in questo inizio ottobre la conta delle morti sul lavoro. Sono 6 nei primi due giorni Vorrei portarvi un esempio di centinaia di morti sul lavoro che passano inosservati. Decine di migliaia di lavoratori, soprattutto edili, ogni inizio e fine settimana partano dalle loro case del sud per andare al centro-nord a lavorare. Non più emigrazione ma pendolarismo settimanale di migliaia di km che provoca tantissimi morti in itinere o sulle strade.Una strage che passa inosservata. In tanti casì queste vittime risultano solo come morti per "incidenti stradali" . Da nativo del sud, non posso non essere particolarmente colpito da queste morti sul lavoro, che in tantissimi casi non risultano neppure come tali. Poi vorrei portare a esempio come morte sul lavoro sulle strade e in itinere, la morte di un operaio sull'autostrada A 1, che viaggiava insieme a altri 4 colleghi, vicino a Orvieto ha perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri in uno scontro lungo l’autostrada del sole. La tragedia a un chilometro dal casello di Orvieto, in direzione sud verso Roma. Erano tutti a bordo di un furgone che avrebbe perso il controllo. L’intervento dei mezzi di soccorso compresi due elicotteri il 118 e i vigili del fuoco, hanno provveduto a trasportare i feriti nei vicini ospedali. Per consentire ai soccorritori di operare è stato chiuso il tratto dell’autostrada con uscita obbligatoria a Orvieto. Ho voluto portare questo esempio per far comprendere le dimensioni delle tragedie che si verificano sulle strade e in itinere. Questi lavoratori stavano effettuando un percorso di centinaia e centinaia di km e tornavano al sud dopo una settimana di lavoro probabilmente in qualche cantiere del nord. Quanti sono i LAVORATORI che muoiono per lo stess e la fatica nell'affrontare un lungo viaggio dopo aver svolto un lavoro duro e impegnativo? Nessuno lo sa con certezza, anche la Polizia della Strada non può sapere quanti sono i singoli lavoratori che muoiono in questo modo, anche in nero, e che non risultano da nessuna parte o non sono riconosciuti come morti per infortuni sul lavoro. Insomma anche sulle strade c'è una carneficina di lavoratori, addirittura molto più vasta dei lavoratori che muoiono sui LUOGHI DI LAVORO. Come del resto dimostrano i dati raccolti dall'INAIL, che tra l'altro monitora solo quelli che assicura. Non è possibili sapere se poi anche questo lavoratore sarà riconosciuto da questo Istituto come morto sul lavoro e se disponeva di un'assicurazione ecc. Chi ci governa non si occupa di quelli che muoiono sui LUOGHI DI LAVORO figuriamoci di quelli che muoiono sulle strade o in itinere, dove è lo stress e la fatica provocati da una giornata di duro lavoro, per poi affrontare poi un lungo percorso in automobile, su furgoni ecc......Da meridionale sono molto dispiaciuto nel vedere che migliaia e migliaia di lavoratori del sud non emigrano più, ma affronatano lunghi percorsi a fine settimana (o all'inizio) per rimanere nella propria terra, insomma un pendolarismo settimanale che uccide. Poi mi piacerebbe sapere l'età dei lavoratori che erano su quel furgone.....Almeno risparmiamo loro di essere sottoposti a questo inferno anche da vecchi come è stato imposto con la Legge Fornero. Continua inesorabile anche in questo inizio ottobre la conta delle morti sul lavoro. Sono già 6 in questi primi due giorni d'ottobre e a questi occorre aggiungerne almeno altrettanti che muoiono sulle strade come potrete vedere qui sotto. Di queste sei morti SUI LUOGHI DI LAVORO ben 3 sono in agricoltura causati dal trattore: due sono rimasti schiacciati dal trattore in provincia di Arezzo e di Trento,mentre un terzo alla guida del mezzo in provincia di Foggia è stato sbalzato fuori in un incidente stradale rimanendo ucciso. Poi in provincia di Benevento è morto un edile di cui non sono ancora ben chiare le dinamiche, a Ancona è morto dopo due giorni d'agonia cadendo da una scala un antennista.

giovedì 1 ottobre 2015

E' morto dopo settimane d'agonia Roberto Spera l'operaio dell'Italgas rimasto ustionato a Roma con due suoi colleghi

1 ottobre 2015 E' morto a Roma Morto Roberto Spera, l'operaio dell'Italgas rimasto ferito nell'incidente di Centocelle il 7 settembre Spera era uno dei tre operai Italgas finiti in ospedale lo scorso 7 Settembre dopo un grave incidente sul lavoro. Stava effettuando insieme ai colleghi dei lavori di manutenzione alle tubature del gas quando tutti e tre lavoratori rimasero ustionati in seguito a una fuga di gas. Salgono così a 15 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Roma e diventano oltre 35 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere

mercoledì 30 settembre 2015

E' morto Giovanni Rocca a Settimo Torinese cadendo dall'alto

Torino 30 settembre 2015 E' morto Giovanni Racca di59 anni. Rocca è morto nella notte all’ospedale Cto dove era stato trasportato con l’elisoccorso nella mattinata di ieri dopo essere caduto dall'alto in un cantiere. sembra che rocca lavorasse da solo su un tetto a Settimo Torinese.

martedì 29 settembre 2015

Articolo di Michele Azzu

Nel 2015 record di morti sul lavoro: perché il governo non riconosce questo problema? Tre istituti diversi dicono che nel 2015 sono cresciuti infortuni e morti sul lavoro. I controlli Inail scoperchiano una situazione di irregolarità allarmante. E il governo non fa nulla: sono i cittadini a mobilitarsi. Politica ultime notizie 28 settembre 2015 09:55 di Michele Azzu Nel 2015 record di morti sul lavoro: perché il governo non riconosce questo problema? I dati di tre diversi istituti concordano su un fatto: nel 2015 crescono gli infortuni e i morti sul lavoro. Lo denuncia l’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro di Carlo Soricelli, lo riportano i numeri dell’Anmil (associazione nazionale mutilati ed invalidi sul lavoro), così come i dati dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre. “I morti per infortuni sui luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando nel gennaio 2008 è stato aperto l’osservatorio”, commenta Soricelli. Proprio Soricelli ha contestato più volte negli ultimi anni i numeri dell’Inail, che ogni anno riportano di un calo nelle morti – a differenza della crescita registrata dal suo osservatorio. Quest’anno non sembrano esserci dubbi: il 2015 è l’anno record per gli incidenti fatali. E forse non è un caso che questo accada proprio nel momento in cui le morti e gli infortuni sul lavoro sembrano essere completamente scomparsi dall’agenda politica. PER LA PRIMA VOLTA I NUMERI CONCORDANO. Al 26 settembre l’Osservatorio Indipendente di Bologna ha registrato 510 morti sul lavoro nel 2015, ma il numero diventa di 1.030 se si aggiungono anche i morti “in itinere” (ovvero chi muore durante uno spostamento, o un viaggio, dovuto al lavoro). Con una crescita del 4.6% rispetto all’anno scorso, e dell’8.6% rispetto al dato di settembre 2008 (al 15 settembre). Per l’Osservatorio Vega di Mestre – che rielabora i dati dell’Inail – i morti sul lavoro registrati fino a luglio sono stati 472, più 171 in itinere, per un totale di 643. Un incremento del 9.5% rispetto al dato di luglio del 2014. Per l’Anmil, invece, nei primi cinque mesi del 2015 ci sono stati 388 morti sul lavoro rispetto ai 358 del 2014: una crescita in questo caso dell’8.4%. Da maggio a settembre, insomma, nei dati di questi tre istituti diversi si registra una crescita importante rispetto all’anno scorso. “Vuol dire che se l’Inail ha avuto solo 662 morti nell’intero 2014 assistiamo a un aumento spaventoso”, spiega Soricelli. “I morti – continua il direttore dell’Osservatorio Indipendente – si sono solo trasferiti da categorie protette ad altre che non lo sono, o che hanno un’assicurazione diversa dall’Inail”. I CASI RECENTI. Eppure la cronaca non smette mai di richiamare la nostra attenzione sugli incidenti, ogni giorno, dal nord delle aziende al sud dei cantieri portuali. Solo in Veneto i morti – questa volta la cifra è dell’Inail – sono 64 dall’inizio dell’anno. A Brescia l’Anmil conta 24 morti in sette mesi, di cui un terzo schiacciati dai trattori nel lavoro agricolo. Significa una crescita del 19% degli incidenti fatali rispetto all’anno precedente. A avere il maggior numero di morti, secondo l’Osservatorio di Bologna, sono la Lombardia (68) e la Toscana (54). Ma in Sicilia a settembre è stata una vera e propria strage. Il 21 settembre il meccanico di 43 anni Antonino Lo Presti è morto a Lercara Friddi schiacciato da un’auto. Lo stesso giorno è morto anche Antonio Gangi, operaio del porto di 52 anni, caduto nel pozzo della stiva della piattaforma petrolifera Vega, a Pozzallo. Il 9 settembre nello stabilimento petrolchimico di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, sono morti due operai trentenni di un’azienda dell’indotto, cadendo in un pozzo. In questo petrolchimico già nel 2013 era morto un altro operaio della Isab Nord per una fuga di gas letale. GLI INCIDENTI FATALI SI RIPETONO IDENTICI. Il fatto che il petrolchimico siciliano avesse già visto due anni fa una morte sul lavoro non deve sorprendere. In realtà accade spesso che gli incidenti fatali si ripetano quasi identici sugli stessi luoghi di lavoro, a distanza di pochi anni. È successo nei cantieri della metro di Roma, dove si contano due operai morti entrambi per la caduta in un pozzo: Bruno Montalti nel 2011 e Luigi Ternano nel 2012. Incidenti fatali simili si sono ripetuti più volte negli stabilimenti ittici di Molfetta in Puglia, dove l’anno scorso sono morti due operai, padre e figlio, annegati tragicamente in una cisterna di liquami. Poco lontano da un’altra cisterna, quella della ditta Truck Center, in cui nel 2008 morirono cinque operai asfissiati dalle esalazioni tossiche. Incidenti simili fra loro sono capitati anche all’Ilva di Taranto, dove negli ultimi 4 anni si contano tre morti: Claudio Marsella di 29 anni, caduto dalla motrice. Francesco Zaccaria, 29 anni, portato via dalla tromba d’aria. Ciro Moccia, 42 anni, precipitato da 10 metri. CONTROLLI E PROCEDURE D’INFRAZIONE. Viene da chiedersi perché. Perché gli incidenti fatali si ripetono uguali a distanza di anni nelle stesse aziende, e perché nel 2015 i morti sono così tanti. Sono le leggi a mancare, oppure è l’esecuzione dei controlli – in carico all’Inail – a non essere adeguata? Una nota stampa dell’Inail rilasciata lo scorso luglio riporta un dato preoccupante: “Nel 2014 i circa 350 ispettori Inail hanno controllato 23.260 aziende (il 72% del terziario, il 24% del settore industria), l’87,5% delle quali sono risultate irregolari. Le verifiche hanno portato anche alla regolarizzazione di 59.463 lavoratori, di cui 51.731 irregolari e 7.732 in nero”. La nota conclude: “confermata l’efficacia dei controlli”, ma non si può non rimanere colpiti da quanto alta sia la percentuale di irregolarità riscontrata dall’istituto, fra aziende e lavoratori controllati. Dal lato delle leggi, poi, c’è l’annosa questione delle procedure d’infrazione dell’Unione Europea, che ogni anno bacchetta l’Italia per il mancato adeguamento alle normative comunitarie sulla sicurezza. Il Decreto Fare del governo Letta, ad esempio, è stato corretto lo scorso luglio con la legge n.115 perché non risultava conforme alle norme di sicurezza dei cantieri mobili. La denuncia era arrivata alla Commissione Europea dall’attivista Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico di Firenze, che già nel 2009 aveva denunciato all’UE i rischi italiani sulla de-responsabilizzazione del datore di lavoro e sulle tempistiche per redarre il documento sulla valutazione dei rischi (DVR) di una nuova impresa. Anche allora era partita la procedura d’infrazione. È stato necessario che un privato cittadino, un attivista, si mobilitasse in proprio per segnalare queste irregolarità nelle leggi. Così come negli ultimi anni è stata l’attività volontaria di Carlo Soricelli e del suo osservatorio a scoperchiare il dato reale dei morti sul lavoro in Italia. Quest’anno, per la prima volta, i suoi dati combaciano con altri due istituti: morti ed infortuni sono in crescita. “Sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma soprattutto nelle partite Iva individuali”, commenta Carlo Soricelli, che spiega sul suo sito come la crescita interessi particolarmente i lavoratori over 50, e come una gran parte sia dovuta agli incidenti coi trattori nel lavoro agricolo. Ma non basta: ci sono i controlli dell’Inail a rilevare una situazione allarmante di irregolarità nelle aziende. Eppure, ancora oggi ogni passo avanti nel riconoscimento di questa emergenza viene fatto da privati cittadini, che portano avanti la battaglia per la sicurezza sul lavoro in forma volontaria e con tante difficoltà. Cosa serve ancora perché il governo riconosca questo problema? continua su: http://www.fanpage.it/2015-record-di-morti-sul-lavoro-perche-il-governo-non-riconosce-questo-problema/ http://www.fanpage.it/

martedì 22 settembre 2015

Mamma mia queste tragedie dell'inciviltà non hanno mai fine. registriamo la morte sui luoghi di lavoro di altri sei lavoratori

Altri sei lavoratori sono morti sui luoghi di lavoro tra ieri e oggi. Due sono morti in Sicilia: un meccanico in provincia di Palermo è stato travolto dall'auto su cui stava lavorando, mentre in provincia di Ragusa è morto annegato un lavoratore che lavorava su una piattaforma. In Toscana un autotrasportare è stato travolto dal carico del suo tir, mentre un altro (che non segnaliamo a carico della Regione Toscana) è morto sull'A1 in questa regione. In provincia di Cosenza è morto un edile cadendo dal secondo piano di un'abitazione. Un altro edile è morto in provincia di Ascoli Piceno travolto dal terreno di uno scavo. Incredibile la sequenza di morti di quest'anno.

Strage continua, già 104 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno.

Cremona 20 settembre 2015 Un giovane in provincia di Cremona è morto fulminato dopo giorni d'agonia, mentre un agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Vicenza. Sono già 47 i lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO a settembre e oltre 100 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere

sabato 19 settembre 2015

Siamo arrivati all'incredibile numero di 102 morti schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno

Superati i 100 moti schiacciati dal trattore con le ultime due vittime in provincia di Brescia e di Cuneo. Le due ultime vittime sono Tiziano Dragon della provincia di Cuneo e Tiziano Zanardelli della provincia di Brescia. In provincia di napoli è morto fulminato in in cantiere Gioacchino Verde di soli 24 anni.

mercoledì 16 settembre 2015

Trallallero trallalà qui in Italia tutto va

16 settembre 2015 Con i 9 morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi due giorni stiamo ormai superando la bellissima cifra di 1000 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno, di cui 488 sui luoghi di lavoro. Il Ministro Martina può sorridere ancora di più, con i due morti schiacciati dal trattore in questi due giorni, siamo a 99 morti travolti da questo mezzo dall'inizio dell'anno e 69 dal 1° maggio e inaugurazioone dell'EXPO che nutre il pianeta. A 100, e ci arriveremo prestissimo, festeggeremo con una bella bottiglia di vino rosso "sangue d'agricoltore schiacciato dal trattore" Annata 2014.Ma sembra che anche quest'anno l'annata sia ottima, tanto sangue da poter riempire migliaia di bottiglie. Grazie Martina, Renzi e Poletti che pur avvertiti dell'imminente strage da questo Osservatorio nel febbraio 2014 e 2015, nulla avete fatto per queste tragedie, neppure un selfie. Trallalero Trallallà in questo paese tutto va.

martedì 15 settembre 2015

Con la morte di Giampiero Montagnani La Toscana raggiunge lo spaventoso numero di 50 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

15 settembre 2015. Dopo una settimana d'agonia è morto Giampiero Montagnani di 56 anni in una cava in provincia di Firenze. La causa probabilmente una caduta dall'alto o da una piattaforma di un mezzo di trsporto mentre caricavano o scaricavano materiale. Con questa vittima la Toscana raggiunge lo spaventoso umero di 50 morti sui luoghi di lavoro, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere probabilmente i mprti in totale raddoppiano. Sui luoghi di lavoro è seconda per numero di morti solo alla Lombardia che però occorre ricordare che ha il doppio degli abitanti. l'indice occupazionale non ha nessun valore statistico, a morire sono sprattutto lavoratori in nero, che non dipsonfgono di un'assicurazione o che lavorano in agricoltura e sono anziani.

Vogliamo finalmente fare chiarezza sul reale numero di morti per infortunio sul lavoro?

Vogliamo finalmente fare chiarezza sul reale numero di morti per infortunio sul lavoro? Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.it 1) L’Osservatorio Indipendente di Bologna è l’unico in Italia a monitorare TUTTI i morti per infortuni sul lavoro, nessuno escluso e indipendentemente dal lavoro che svolge la vittima, o che disponga o meno di un’assicurazione. I morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO non sono mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Sono oggi dall’inizio dell’anno a oggi 15 settembre 478 sui LUOGHI DI LAVORO (oltre 1000 se si aggiungono tutti quelli che muoiono in altri contesti). Erano sui luoghi di lavoro 457 il 15 settembre del 2014 +4,6%, erano 437 lo stesso giorno del 2008 +8,6%. In questi anni nessun calo favoloso, ma aumenti, nonostante un numero enorme lavoratori ha perso il lavoro da quell’anno. I morti si sono solo trasferiti da categorie protette ad altre che non lo sono o che hanno un’assicurazione diversa dall’INAIL. A queste morti occorre sempre ricordare che si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere i morti per lo meno raddoppiano. Ma queste vittime, se in regola sono riconosciute dallo Stato come morti sul lavoro (e tante non lo sono) e richiedono interventi diversi. Se si vuole fare prevenzione occorre tenere nettamente separate queste morti da quelli che muoiono sui luoghi di lavoro. La Lombardia ha già 62 morti sui luoghi di lavoro, ma se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 120 morti, ma occorre ricordare che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti di qualsiasi regione italiana, e se si guarda il numero di abitanti è la Toscana che quest’anno, con 49 morti sui luoghi di lavoro che detiene questo triste primato. L’indice occupazionale non ha nessun valore statistico, a morire sono soprattutto lavoratori atipici, in nero, Partite IVA e agricoltori. 2) E’ l’agricoltura con il 32% di tutte le morti sul lavoro che rappresenta la vera emergenza del Paese. Segue l’edilizia col 21,2%, l’industria con il 10,04%, l’autotrasporto di tutte le categorie con il 7,3%. Gli altri morti nei servizi e in altre categorie che non stiamo a elencare. 3) Sono già 67, giorno dell’inaugurazione dell’EXPO i morti schiacciati dal trattore e 97 dall’inizio dell’anno, nel 2014 sono stati 152 e questo pur avvertendo nel febbraio 2014 e 2015 il Ministro Martina, il Ministro Poletti e il Primo Ministro Renzi delle imminenti stragi di agricoltori schiacciati dal trattore. Si chiedeva loro di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. 4) Il 22% di tutte le morti per infortuni sul lavoro ha più di 60 anni (quanto incide la legge Fornero?) 5) dai 50 ai 59 il 28%, Il 24% ha dai 40 ai 49 anni, 6) Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 14,4% sul totale di tutte le morti per infortuni 7) Occorre ricordare che l’INAIL monitora solo i propri assicurati e che l’anno scorso sono stati, compreso l’itinere 662 8) Un osservatorio che elabora gli infortuni mortali sul lavoro dell’INAIL scrive che le morti per infortuni sul lavoro sono stati nei primi sette mesi del 2015 ben 643, compreso l’itinere, questo vuol dire che se l’INAIL ha avuto “solo” 662 morti nell’intero 2014, assistiamo a un aumento spaventoso. 9) Sarebbe ora di fare finalmente chiarezza su queste tragedie e non giocare sui numeri e tirarli dalla parte che fa più comodo 10) Il Jobs act non protegge dal licenziamento neppure i lavoratori che si rifiutano di svolgere lavori pericolosi, con una scusa possono essere licenziati e questo farà aumentare ancora di più le morti sul lavoro. Carlo Soricelli

lunedì 14 settembre 2015

Terrificante morte di un operaio a Torino risucchiato dentro una sabbiatrice dopo essere rimasto incastrato da un ingranaggio

14 settembre 2014 E' morto in modo drammatico Alfio Randazzo. Randazzo è rimasto incastrato nella sabbiatrice a cui stava lavorando e un ingranaggio l'ha risucchiato nella sabbiatrice. La tragedia è avvenuta in una ditta di stampaggio i L’amministratore delegato dell’azienda, presente sul luogo dell’incidente, ha immediatamente cercato di sganciarlo, intervenendo con un muletto sul meccanismo che lo imprigionava, ma non c’è stato nulla da fare ed è risultato inutile ogni tentativo di salvarlo. Sono già 11 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in provincia di Torino e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a contare oltre 25 morti.

sabato 12 settembre 2015

Strage di operaii in Sicilia in questi ultimi giorni: una sequenza terribile che vede morire in 5 giorni ben sette lavoratori

12 settembre 2015 Sono morti per infortuni sui luoghi di lavoro ben sette lavoratori in Sicilia negli ultimi 5 giorni. A Lena è morto il 7 settembre l'antennista Antonio Lena,un altro antennista Filippo Di Salvo è morto in provincia di Palermo a Priolo nello stabilimento dell'ENI sono morti il 9 settembre Michele Assente e Salvatore Pizzollo. A Palermo è stato ucciso dal committente un edile che stava eseguendo lavori in una casa privata. In un altro stabilimento a Priolo di Siracusa è morto ieri Vincenzo Guerci di 61 anni schiacciato da un grande cancello, un altro giovane morto dopo molti giorni d'agonia a Palermo Silvano candela di 36 anni. La Sicilia con 35 morti sui LUOGHI DI LAVORO si conferma una delle regioni con più morti per infortuni sui luoghi di lavoro con 35 morti e risulta quinta per numero di morti sui luoghi di lavoro dopo Lombardia, Toscana, Veneto e Campania.

mercoledì 9 settembre 2015

Nove morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi giorni

Nove morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi giorni 9 settembre In questi due giorni sono morti 9 lavoratori in diverse regioni italiane. Ma è la Siclia con 5 morti a pagare un grande contributo di sangue. Tragedia collettiva questa mattina alle 11 nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo (ENI) in provincia di Siracusa: Sono morti Michele Assente e Salvatore Pizzollo due operai dell'indotto poco più che trentenni. Stavano effettuando lavori di manutenzione quando sembra siano caduti in un pozzetto. Il magistrato ha già disposto il sequestro dell'area. Purtroppo proprio in questi giorni mi aspettavo delle morti collettive, le statistche mi dicevano questo, Queste morti multiple si verificano in un lasso di tempo abbastanza prevedibile se si analizzano i dati raccolti. Il problema è riuscire a individuare almeno la categoria, ma per ora è ancora impossibile, almeno per quanto riguarda la mia preparazione informatica che è molto scarsa. Poco tempo fa ci eravamo anche raccomandati per l'indotto nelle grandi aziende, che non verificano a sufficienza la preparazione e la professionalità dell'azienda a cui appaltano il lavoro. Anche il Sindacato non tiene conto a sufficienza di questa lacuna. A morire nelle grandi aziende sono soprattutto artigiani dell'indotto. L'ho scritto e riscritto e speriamo che prima o poi faccia breccia. Le altre morti sui luoghi di lavoro a Palermo, Campobasso, Messina e Perugia. Sull' A 4 due morti.

giovedì 3 settembre 2015

MINISTRO MARTINA SMETTA DI SORRIDERE IN TELEVISIONE E ALLE INAUGURAZIONI E APRA GLI OCCHI SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO NEL MINISTERO CHE DIRIGE. DA QUANDO E' MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE SONO MORTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE OLTRE 230 AGRICOLTORI . L'ULTIMO DI 48 ANNI OGGI. NEL CUNESE MUORE FULMINATO IN UNA CAVA UN GIOVANE DI 20 ANNI.

4 settembre 2015 Tragedia nel Cosentino: muore schiacciato dal trattore Mario Turco a soli 48 anni. La tragedia questa mattina tra le campagne di Montalto Uffugo, in località Pozzonaro. Sono già 93 dall'inzio dell'anno i morti schiacciati dal trattore e 63 dall'inaugurazione dell'EXPO che "nutre il pianeta". E questo ministro non ha mosso un dito, neppure una campagna inofrmativa sulla pericolosità del mezzo, come è stato richiesto dall'Osservatorio a Febbraio 2014, anno in cui ne sono morti in modo così atroce 152 e anche a febbraio di quest'anno. ma ninete, pensano solo a fare passarelle, lui Poletti e Renzi (avvertiti pure loro) Cuneo 4 settembre. E' morto Manuele Salvai fulminato a 20 anni in una cava di pietre nel cunese, presso il magazzino di pietra di proprietà della "Maurino Pietre", che da trent’anni estrae da cave proprie e lavora la pregiata Pietra di Luserna, la varietà più conosciuta ed apprezzata di gneiss lamellare. Il corpo del povero giovane è stato attraversato e squassato da una forte scarica elettrica, sulle cui cause sono in corso gli accertamenti dei carabinieri e dei tecnici del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl Cn1, finalizzate a scoprire eventuali responsabilità di terzi.

domenica 30 agosto 2015

Un agosto di sangue nonostante in tanti siano stati in vacanza. Siamo già a 67 morti in questo mese che non si è ancora concluso.poi c'è chi continua a fare confusione inserendo tra le morti sul lavoro anche altre tipologie di morti che nulla hanno a che fare con gli infortuni, ma che confondono la realtà di queste vicende tragiche pur di farsi un po' di pubblicità..

30 agosto Anche agosto di sta concludendo con un bilancio drammatico per le morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, sono morti ben 67 lavoratori. Anche tra venerdì e sabato registriamo la morte di 6 lavoratori in diverse parti d'Italia: nelle province di Ravenna, di Potenza, di Salerno, di Bergamo e di Massa Carrara. Rispetto anche al dramamtico 2014 riegistriamo dall'inizio dell'anno un aumento del 3,9%

venerdì 28 agosto 2015

Sono 61 i morti anche in agosto mentre lavorano.

28 agosto Anche tra ieri e oggi ci sono stati 5 morti sui luoghi di lavoro. Nelle province di varese, Modena, Viterbo, Savona e sull'A3 nei pressi di Cosenza. Nel varesotto è un giovane di 20 anni a morire in un cementificio cadendo dalla rampa di un ascensore, lascia un bambino di un anno. E' un marocchino di 44 anni a morire sullA3, mentre come ogni giorno c'è un agricoltore che muore schiacciato dal trattore, questa volta in provincia di Viterbo, Nella provincia di Modena è morto un 74enne cadendo da una scala mentre potava un albero. Sono 61 i morti dall'inizio di agosto

mercoledì 26 agosto 2015

Continua la carneficina di agricoltori schiacciati dal trattore. Ministro Martina dica qualcosa, faccia qualcosa

Sono 6 i lavoratori morti in questi due giorni, arriva a casa nel pomeriggio e inizia ancora questa terribile conta. Un marittimo di 39 anni è morto nel porto di Livorno schiacciato da materiale per un'inclinazione improvvisa della nave Urania. Ben tre agricoltori sono morti schiacciati dal trattore; due nella provincia di Chieti e uno in quella di Rieti. Due gli edili morti per caduta dall'alto in provincia di Catania e di Agrigento. ma quello che sconvolge di più e non sentire il Ministro Martina che prende posizione su queste tragedie. Ma come si fa a essere il Ministro delle Politiche Agricole e stare in silenzio su queste carneficine? Sono 60, avete capito bene? Sessanta dal giorno dell'inaugurazione dell'expo il 1° maggio che anche la Festa dei Lavoratori. Praticamente è morto un agricoltore ogni due giorni. E sono 90 dall'inzio dell'anno. Anche quest'anno è stato avvertito, sia lui che Renzi e Poletti sull'imminente strage a febbario. ma niente...e poi amici del PD mi rimproverano di non andare alla Festa provinciale de l'Unità di Bologna come ho scritto in un post? Di sicuro andrei a contestare Martina che sarà ospete di questa Festa...Quindi è meglio non andarci

lunedì 24 agosto 2015

E' morto Francesco Panzarino edile di 58 anni a Santa maria di Leuca

Lecce 24 agosto 2015 E' morto Francesco Panzarino di 58 anni. Anche gli edili hanno finito le ferie e ricominciano a morire. La tragedia a Santa Maria di Leuca, Panzarino è rimasto vittima del solaio di un'ex scuola elementare in ristrutturazione. Panzarino era il cognato del titolare dell'azienda, Secondo le prime ricostruzioni, il crollo avrebbe interessato la parte superiore dell'immobile,

domenica 23 agosto 2015

TORNO DA QUALCHE GIORNO DI FERIE E RICOMINCIO A CONTARE I MORTI PER INFORTUNI

23 AGOSTO DOPO QUALCHE GIORNO DI FERIE, TORNO ALLA "CONTA" DELLE MORTI SUL LAVORO, CHE NON SI FERMANO NEPPURE IN QUESTI GIORNI DOVE TUTTI DOVREBBERO RIPOSARSI. SONO QUATTRO IN DIVERSE REGIONI ITALIANE

sabato 15 agosto 2015

Ferragosto di sangue. Continua la strage, neppure in questi giorni c'è una pausa

Continua inesorabile la strage di lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro. Sono stato via solo alcuni giorni e purtroppo dobbaimo registare le morti di altri 11 lavoratori in diverse regioni italiane. altri quattro sono i morti schiacciati dal trattore, come sempre senza che il ministero competente e il Ministro Martina faccia qualcosa (almeno che dica qualcosa). Sono ottantassette dall'inizio dell'anno e cinquantasette dall'inaugurazione dell'EXPO che nutre il pianeta, ma soprattutto la terra di sangue degli agricoltori. Poi sono morti autotrasportatori, addetti alla manutenzione delle autostrade, operai dell'industra e dell'edilizia .Ma si può andare avanti così? C'è ormai la nausea nel sentire che va tutto bene da questi boriosi e arroganti che guidano questo nostro povero paese, andrà bene per i pochi che privilegiano ma per tantissimi NO.

martedì 11 agosto 2015

Questi sono i veri dati delle morti sul lavoro in Emilia Romagna nel 2014 e 2015. Altri fanno solo confusione

FINO A QUESTO MOMENTO I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO IN EMILIA ROMAGNA SONO STATI 24. Così nelle varie province: Bologna (6) . Forlì-Cesena (2) , Ferrara (2) , Modena (4) , Parma , Piacenza (2) , Ravenna (3), Reggio Emilia (3), Rimini (2). Se poi a queste morti si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a sfiorare i 50 morti. L'INAIL considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono in itinere e tantissimi non vengono riconosciuti o non sono assicurati a questo istituto che non li monitora. Noi monitoriamo TUTTE le morti per infortuni sul lavoro da ben otto anni e per primi in Italia. Non inseriamo le morti per cause naturali o per malattie professionali che sono altra cosa. All' 11 agosto i morti per infortuni sui Luoghi di Lavoro in Emilia Romagna erano 38 nel 2014 e nell'intero 2014 54 (un calo fino ad ora molto significativo). La nostra regione è stata l'anno scorso con 54 morti sui luoghi di lavoro terza per numero di morti, dopo la Lombardia e il Veneto. A fine anno ci dovrebbe essere un netto miglioramento, se si separano, come facciamo noi i lavoratori effettivamente morti sui luoghi di lavoro. I morti sulle strade e in itinere sono altra cosa che richiedono interventi diversi e specifici, ma che non hanno niente a che fare con gli infortuni. Lo Stato considera giustamente morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono mentre vanno o tornano dal lavoro. ma se si mettono insieme casistiche così diverse si crea solo confusione. Carlo soricelli curatore dell'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro. Altri dati che circolano creano solo confusione http://cadutisullavoro.blogspot.it

venerdì 7 agosto 2015

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto. Renzi, un vero Robin Hodd allo rovescio

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto Continua la strage di lavoratori anche in questo torrido agosto, noi non monitoriamo i morti sul lavoro per agenti climatici, che sono tanti, ma altra cosa, ma s'inseriscono anche loro in questo abbandono da parte di tutti del mondo del lavoro, anzi, non d'abbandono si tratta, ma di accanimento contro ogni diritto perpretato da questo governo. Muoiono per il caldo soprattutto poveri immigrati trattati come schiavi, neppure moderni, ma nel senso più autentico del termine. Basterebbe mettere loro le catene per tornare indietro ai tempi antecedenti l'abolizione della schiavitù. Ma si può dire che di questi tempi è anche peggio. Non essendo di fatto i proprietari terriri possessori di questi schiavi, non vengono neppure trattati da "merce preziosa". che va salvaguardata Questo è in quest'estate malefica che vede tolti tutti i diritti di chi lavora. Ma anche per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO ne sono morti 12 dal 1 agosto. Renzi un Robin Hood alla rovescio che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Sono rimasto basito ieri quando ho sentito in televisione che si potranno fare l'esame per il colesterolo e e trigliceredi solo ogni 3 anni. Altrimenti dovremo farli a pagamento, questi e tantisismi altri. Quindi con questa riforma si potranno curare adeguatamente solo i ricchi. E si ci ammaliamo seriamente cavoli nostri, il medico non potrà più fare indagini, pena il pagamento degli esami da parte del medico che li prescrive, se avarnno dei dubbi e faranno fare esami che si riveleranno inutili saranno costretti a pagarli di tasca propria. Tutti noi che abbiamo da 50 anni in su sappiamo bene che questi valori è difficile averli normali, ma che occorre tenerli constantemente sotto controllo per non rischiare ictus, infarti e altre gravi malattie. I tantissimo soldi risparmiati in sanità, per l'abolizione di fatto della Sanità Pubblica saranno utilizzati per calare le tasse. Naturalmente questo e altri interventi servono a favorire i più ricchi, che lui difende da vero robin Hodd alla rovescio...Noi pensionati da mille euro e giù di lì risparmieremo pochissimo e i più ricchi tantissimo. Ma bona, non se ne può più e Bersani e gli altri la piantino di fare "ammoina", con le sue metafore e faccia qualcosa di concreto per farlo cadere e se non ci riusciranno dovrà essere chiaro a tutti che ha l'appoggio di Verdini e Berlusconi, oltre che dai fuorusciti grillini

lunedì 3 agosto 2015

Ma quanto uccide il trattore nell'indifferenza di chi legifera?

3 agosto Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore. Ma non si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul lavoro i casi come quello del bambino di 8 anni di Avezzano che è stato schiacciato dal mezzo guidato dal padre che probabilmente non l'ha visto, o di quel giovane di 28 anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara con amici per poi postare la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore è il mezzo più pericoloso in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto tantissime volte al Ministro Martina, di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore, senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida, inoltre, occorrerebbe richiedere una patente d’idoneità fisica e psichica. Ma è una misura impopolare. Piangere dopo non serve a niente.

giovedì 30 luglio 2015

Ancora 3 morti, due nella provincia di Bologna

30 luglio 2014 Anche ieri è stata una giornata tragica che ha visto morire altri 3 lavoratori per infortuni sul lavoro. Oltre alla decima vittima dell'Esplosione di Modugno ci sono stati altri due morti nella provincia di Bologna. A Borgo Tassignano è morto fulminato un manutentore di una ditta di ceramica. Nel centro di Bologna è morto un commericiante soffocato nel suo negozio dopo un incendio provocato da un mozzicone di sigaretta. Propbabilmente non è riuscito a uscire dalla porta bloccata dall'interno per ovvie ragioni di sicurezza. Questa morte mi colpisce in modo particolare: la moglie la conosco personalmente, canta nel coro della Regione Emilia Romagna, coro in cui canta anche mia figlia.

mercoledì 29 luglio 2015

Egregio Sig. Presidente Matteo Renzi stia sereno

Egregio Sig. Presidente Matteo Renzi, oggi è morto un altro lavoratore coinvolto nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’ artificio a Modugno in provincia di Bari, sono così diventati 10 i morti: è la strage sul lavoro più grave anche rispetto a quella della ThyssenKrupp del 2007. L’Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it è nato il 1° gennaio 2008 proprio per ricordare quel gravissimo episodio avvenuta poche settimane prima. Quella di Modugno è probabilmente la più grave strage di lavoratori avvenuta in Italia dal dopoguerra dopo quella del 1987 dell’Elisabetta Montanari, la strage su una nave nel Porto di Ravenna, dove morirono 13 lavoratori, di cui diversi in nero, come nella Fabbrica di Modugno . Ma non abbiamo sentito da Lei una parola di solidarietà, se non di circostanza, per questa immane tragedia. A oggi 29 luglio 2015, dall’inizio dell’anno sono morti sui LUOGHI DI LAVORO 379 lavoratori, erano 352 il 29 luglio del 2008, 368 il 29 luglio del 2014, 345 il 29 luglio del 2013 quando governava lo “stai sereno” Enrico Letta”. Come vede, il suo avvento alla guida del Paese certi risultati li ha ottenuti: sicuramente quello di aumentare il numero dei morti sul lavoro che non sono mai stati così tanti da quando l’Osservatorio è stato aperto. Leggi come la Fornero e il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per i nuovi assunti, provocano un inasprimento di questo fenomeno vergognoso. Era logico che precarizzare la vita di tutti i nuovi assunti conducesse a questo aumento. Chi mai più ha il coraggio d’opporsi, se corre il rischio d’essere licenziato, anche alla mancata Sicurezza sui luoghi di lavoro e a ordini “anche velati” impartiti per lo svolgimento dei lavori pericolosi? Il Jobs act e l’abolizione dell’articolo 18 tolgono salario e dignità e riducono chi lavora a una condizione di schiavitù permanente. No, a Lei non si può certo dire che soffre “di annuncite”. I risultati da Lei ottenuti contro i diritti e la Sicurezza dei lavoratori in poco più di un anno sono stati devastanti, risultati che fanno vergognare anche industriali che vedono il loro lavoro come un contributo alla Società. Ma stia sereno, ci sono ancora tante Feste dell’Unità a cui potrà rinunciare a partecipare per non essere sommerso da una montagna di fischi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

martedì 28 luglio 2015

Continua inesorabile la conta delle morti sui LUOGHI DI LAVORO

28 luglio Ancora due morti sul lavoro. A Roma è morto un operaio italiano di 53 anni. era un operaio dell'ACEA. Il lavoratore era andato a verificare se era possibile dentro a un tombino, nel quartiere Centocelle, riparare un guasto che impediva l'erogazione dell'acqua in quella zona. improvvisamente si è accasciato al suolo ed è morto. Probablmente per una fuga di gas, o per carenza d'ossigeno. In Provincia di Cambobasso la seconda tragedia. Un edile è morto per il crollo di una cupola di una chiesa che stavano ristrutturando. La vittima è rimasta sepolta sotto le macerie, mentre alcuni suoi colleghi sono rimasti feriti. Apprendiamo tra l'altro che tante vittime morte a Modugno, per l'esposione di una fabbrica di fuochi d'artificio, lavoravano in nero. Qui sorge l'enensima domanda. Se lavoravano in nero, non sono considerate come tantissime altre vittime, morte per infortuni sul lavoro? Probablmente Si, visto che ogni anno mi trovo a monitarare moltissime vittime in più. Ci chiediamo anche questa volta se per l'INAIL i lavoratori morti a Modugno, che lavoravano in nero, sono considerate morti sul lavoro. Per noi SI, mille volte SI Per Lei Presidente dell'INAIL De Felice?

AI MORTI SUL LAVORO CHE SPARISCONO DALLE STATISTICHE: CHE ALMENO LA TERRA VI SIA LIEVE.

28 luglio 2015 Altri due lavoratori schiacciati dal trattore. Le targedie in Provincia di Brescia e di Pistoia. Sono complessivamente 71 i morti sui LUOGHI DI LAVORO morti in questo luglio tragica. tantissimi di queste morti non saranno nemmeno riconosciute come tai dalle statistiche ufficiali. Inizieranno contenziosi che dureranno anni con gli istituti di assicurazione. Tragedie complicatisisme quelli delle morti sul lavoro che richeiderebbero misure tarsparenti che coinvolgono diversi aspetti della nostra Convivenza Civile di Stato democratico. Tanti i morti innero, tanti gli Hobbisti, tanti i pressapochisti che affidano il lavoro ad un amico, che si rtrovano poi implicati in guai serissimi in caso d'infortunio grave. Ma il comito di uno stato e dellle sue istituzioni sarebbe quello di fare per primo un'informazione corretta che nonguarda in faccia anessuno, Poi che aumenti i controlli e non li diminuisca come è stato fatto da tutti i gverni che si sono succeduti in questi ultimi anni. AI MORTI DIMENTICATI: CHE ALMENO LA TERRA VI SIA LIEVE: SARA' BAGNATA DALLE LACRIME DEI CITTADINI ITALIANI CHE ANCORA CONSERVANO UN PO' DI UMANITA'.

domenica 26 luglio 2015

Vaffanculo alla politica dell’indifferenza e della complicità sulle morti per infortuni sul lavoro

Sono salite a nove le vittime dell’esplosione nella fabbrica di Fuochi d’artificio in provincia di Bari, alcuni probabilmente lavoravano in nero, ma questa è solo la punta di un aisberg. C’è uno stillicidio giornaliero che lascia indifferenti tutti. Sono sessantanove i morti sui LUOGHI DI LAVORO in Italia dal 1° luglio 2015. Sono 372 dall’inizio dell’anno e oltre 740 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere che sono considerati dallo Stato a tutti gli effetti come morti sul lavoro. Affanculo alla politica dell’indifferenza, della compiacenza, che mai s’interroga su queste tragedie e sul reale numero delle morti per infortuni sul lavoro. Tutti gli anni parlano di cali favolosi, ma che sono inesistenti. Da quando ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it non sono mai stati così tanti. In questi ultimi due anni poi c’è stato un crescente che lascia sgomenti quelli come me che fanno il lavoro di monitoraggio delle morti senza avere nessun interesse da salvaguardare. Un lavoro volontario fatto per passione, iniziato per ricordare gli operai della ThyssenKrupp di Torino morti così tragicamente poche settimane prima. Ma perché questa disinformazione? Ma perché nessuno va a verificare se quello che l’Osservatorio dice corrisponde al vero? Ma la politica a cosa serve se non s’interessa a queste tragedie? L’INAIL va in Parlamento e parla anche per il 2014 di un calo delle morti per infortuni, mentre da anni scrivo che le morti si sono solo trasferite da chi dispone di quest’ assicurazione a lavoratori in nero o assicurati in modo diverso dall’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Ma nessuno in Parlamento che dica: un momento, c’è chi dice che le morti sono aumentate, andiamo a verificare. Occorre ricordare che L’Onorevole Alfonso Bonafede ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo spiegazioni al Ministro Martina sulle tantissime morti in agricoltura provocate dal trattore.. Allora? La verità è che in Parlamento non c’è più un partito dei lavoratori, che alla fine in quel luogo surreale non c’è nessuno che s’interessi quello che succede a decine di milioni di cittadini. La legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro, muoiono in tantissimi con più di sessant’anni per infortuni mentre lavorano. Ma nessuno dice niente. A nessuno interessa. Diminuiscono ulteriormente le protezioni con il Jobs act, ma a nessuno in quel luogo interessa e si oppone concretamente. I lavoratori utilizzati solo come utili idioti. Sono già 48 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 1° Maggio Festa dei lavoratori, 78 dall’inizio dell’anno e Martina pur avvertito, come del resto Renzi e Poletti, come nel febbraio 2014 sull’imminente strage causate da questo mezzo continua a non far niente. Anche il grande giornalista Santo Della Volpe, scomparso poche settimane fa, uno dei pochi che s’interessava costantemente di queste tragedie non riusciva a farsi ascoltare. Ma in che Paese siamo caro Presidente Mattarella? Li mandi tutti a casa.

venerdì 24 luglio 2015

Strage di lavoratori alle porte di Bari. Sono diventati 6 i lavoratori morti, ma complessivamente se si aggiungono le morti singole arriviamo a contarne 11

24 luglio Bari, esplode fabbrica di fuochi d'artificio alle porte della città: 6 morti accertati e c'è ancora confusione su eventiali dipsersi. Ci sono anche diversi feriti gravi Terribile tragedia in provincia di Bari. L'esplosione nello stabilimento di fuochi d’artificio della ditta Bruscella a Modugno cittadina che si trova vicino a Bari. Ma occorre ricordare lo stillicidio che c'è ogni giorno in Italia: anche oggi complessivamente 11 morti per infortuni sul lavoro. dall'inizio del 2014 erano al 24 luglio 355. Erano 345 lo stesso giorno del 2008. Chi parla di cali "favolosi" in questi anni fa solo disinformazione. Noi li abbiamo registrati tutti e non temiamo smentite. Da quando è stato aperto, il 1° gennaio del 2008 l'Osservatorio non ci sono mai stati così tanti morti per infortuni

martedì 21 luglio 2015

ancora due morti per infortuni

Venezia 21 luglio 2015. E' morto a mestre un operaio albanese di 40 anni.La vittima lavorava per una ditta appaltartice al Petrolchimico di Marghera e stava lavorando con una lancia a pressione e colpito con violenza dal getto d'acqua è morto sul colpo. Sul posto, per ricostruire la dinamica dell’accaduto, i tecnici dello spisal dell’Usl 12. Si dovrà capire, innanzitutto, se le condizioni di lavoro della vittima fossero adeguate e se fossero state rispettate tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Secondo una prima ricostruzione l’operaio, lavoratore di un’azienda esterna e non dipendente di Eni, è stato investito da un getto di acqua a cento atmosfere che serviva per il lavaggio di un serbatoio. Terni. Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore, questa volta a Narni. La tragedia questa mattina in seguito al ribaltamento del suo trattore cingolato. L'allarme è stato dato da una persona, che ha visto quanto accadeva. Qundo sono arrivati i vigili del fuoco non hanno potuto fare nulla perchè l'anziano agricoltre era già morto sul colpo. Il corpo è stato rinvenuto a circa 50 metri dal cingolato che ha finito la sua corsa contro un palo abbattendolo, a causa della dinamica poco chiara stanno indagando i carabinieri di Narni.

Ancora un morto per infortunio in Romagna

Ravenna 20 luglio 2015 Un altro morto per infortunio sul lavoro in Romagna. La tragedia questa volta Lugo. Un socio di una Ditta ‘Eco Chmica srl’, è morto nel primo pomeriggio. ‘Eco Chmica srl’, è attiva nella produzione, lavorazione e trasformazione di prodotti di materie plastiche e di gomma e loro derivati. Al momento non sono note né le generalità della vittima, né la dinamica della tragedia. Sul posto sono inizialmente intervenute un’ambulanza e il mezzo avanzato di soccorso con a bordo il medico rianimatore, ma per l’uomo non c’è stato purtroppo nulla da fare. Sono in corso le indagini per ricostruire l’accaduto da parte dei carabinieri e dei tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ausl.

sabato 18 luglio 2015

Ancora 3 morti sui luoghi di lavoro anche il 17 luglio. Terrificante l'andamento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro della Toscana.

Ancora tre lavoratori morti il 17 luglio 2015. Du agricoltori sono morti schiacciati dal trattore: Uno è morto in Toscana e un altro in Molise. Arriviamo a 43 morti così atrocemente dal 1° maggio Festa dei Lavortori, mentre dall'inizio dell'anno sono già 73. Come al solito senza vedere nessun intervento concreto della politica e del Ministro Martina contro questa carneficina. La terza vittima in Lombardia, nella provincia di Brescia che anche quest'anno, come gli anni precedenti è ai vertici di questa triste classifica provinciale con 14 morti sui luoghi di lavoro. Terrificante l'andamento delle morti sui luoghi di lavoro della Toscana che con 38 morti ha solo 5 morti in meno ripsetto alla Lombardia che ha più del doppio degli abitanti. In tanti fanno confusione con parametri che non hanno nessun senso come l'indice occupazionale e altre amenità del genere. a morire sono spesso persone che con questi indici non ha nulla a che fare. ma che lavorano ugualmente........

venerdì 17 luglio 2015

Da Bolzano a Caltanisetta, Italia unita solo in un unico dato: 17 morti sui luoghi di lavoro in 3 giorni

venerdì 17 luglio 2015 Diciassette morti sui luoghi di lavoro in soli 3 giorni: da mercoledì 14 a giovedì 16 luglio 2015. Da Bolzano a Caltanisetta passando dalle province di Roma, Teramo, Fermo, Campobasso, Torino, Massa Carrara, ( Roma bis in due giorni) Venezia, Mantova, Campobasso, Bergamo, Bari, Bolzano (bis in due giorni), Sondrio e Oristano. Bel Paese il nostro dove ci dicono che i morti sul lavoro calano, mentre stanno aumentando e non di poco da quando nel 2008 ho aperto l'Osservatorio. Belpaese quando l'INAIL presenta in parlamento il suo rapporto annuale e nessun parlamentare che si alza e dica: ma come altri dicono che le morti aumentano, come mai? Cosa c'è di vero? ma gli interessi politici (e non solo) sono tanto intrecciati che vedono coinvolti in questa farsa tutti. Calano tra gli assicurati INAIL ma aumentano nelle altre categorie. Un pò di vergogna da parte di Renzi, Poletti e Martina? Ma fatemi il piacere come diceva Totò: ci sarebbe da ridere se non parlassimo del martirio senza fine di chi lavora. Ma è mai possibile che nessuno alzi la manina in parlamento a difesa della Sicurezza dei lavoratori?

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?