morti sul lavoro al 25 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 28 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 246 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 313 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 28 (42) Milano 4, Bergamo 2 Brescia 10 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio 1 Varese 2 CAMPANIA 22 (28) Napoli 8, Avellino 4 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 TOSCANA 21 (28) Firenze 8Arezzo 1 Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 22 (24) Bologna 5 Rimini 1 Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 3 Ravenna Reggio Emilia 3 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 VENETO 15 (20) Venezia 2 Belluno 1 Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 4 TRENTINO ALTO ADIGE 13 (17) Bolzano 6 Trento 6 PIEMONTE 12 (17) Torino 4 Alessandria 1 (+1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli 1 LAZIO 14 (19) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina 1 Rieti PUGLIA 14 (18) Bari 3, BAT 1 Brindisi 3 Foggia 3 Lecce 3 Taranto 1 SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 10 (14) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 2 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 5 (7) Perugia 5 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 3 (4) Potenza 2 Matera 1 Molise 1 Campobasso 1 Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 23 gli schiacciati dal trattore 24 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo Agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 34 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 34 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini (ovviamente non inseriti tra i morti per infortuni) 13 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 30 agosto 2020

la strage verde: con i due del 29/8 superati i 100 agricoltori schiacciati dal trattore

 La strage nella strage.

Con i due morti del 29 agosto si arrivano a contare già 101 agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno. hanno perso la vita in questo modo orrendo Bruno lettieri di 56 anni che è morto nella provincia ddi salerno e Vittorio tullio Orsi di 72 nella provincia di Lucca. L'anno scrso ne sono morti in questo modo atroce 149 agricoltori, da quando ho asperto l'Osservatorio in 1° gennaio 2008 oltre 1600. si sono susseguiti alle Politiche Agricole diversi ministri, ma nessuno ha fatto niente per alleviare questa strage che si potrebbe dimezzare con pochi interventi mirati. 


sabato 29 agosto 2020

cade con la betumiera nella scarpata e resta schiacciato. Muore il 99esimo agricoltore schiacciato dal trattore

 URBINO, 28 AGO - Una betoniera carica di calcestruzzo è finita in una scarpata nelle campagne di Urbino e l'autotrasportatore di 54 anni di Pesaro, è morto nella carambola del mezzo che è scivolato per decine di metri. Inutili i soccorsi, per l'autista non c'è stato niente da fare: non ha avuto il tempo di gettarsi fuori dall'abitacolo.

   Un altro agricoltore è morto schiacciato dal mezzo che guidava; è successo in provincia di Cuneo

venerdì 28 agosto 2020

Cristian Fontana un ventunenne muore per infortunio sul lavoro in un cantiere: colpito alla testa da una carrucola

 

 Un giovane operaio di soli 21 anni è deceduto questo pomeriggio dopo essere stato colpito alla testa da una carrucola mentre si trovava in un cantiere: era dipendente di una ditta di Cercemaggiore che effettua lavori per conto di Enel, probabilmente non si è accorto del gancio meccanico che gli stavaarrivando addosso. Nonostante avesse il casco da lavoro, secondo quelle che sono le prime informazioni raccolte, la carrucola – sganciatasi da un filo metallico da un’altezza di circa 8 metri – è piombata sul dispositivo di protezione, forandolo. E' stato  immediatamente soccorso dai colleghi che si sono resi conto della gravità dell’episodio Cristian  però non dava segni di vita. E’ stato subito allertato il 118 ma i medici una volta corsi sul posto con un’ambulanza hanno potuto solo constatare il decesso del giovane operaio. 

giovedì 27 agosto 2020

muore pescatore al largo Lampedusa: ma sono tre morti anche il 26 agosto

 

 Morte di un pescatore. La tragedia si è consumata in pochi minuti, quando dal vano motore è entrata dell’acqua che ha velocemente travolto tutto. L’imbarcazione al largo di Lampedusa è stata man mano sommersa, al punto da colare a picco, inghiottita dal mare, tra le urla e le richieste d’aiuto dei tre marinai a bordo. Uno di loro durante quei momenti concitati avrebbe però battuto la testa, riportando un trauma cranico che gli è costato la vita. la vittima si chiamaGiovanni Bono. 

muore anche un giovane giostraio fulminati

perde la vita un altro agricoltore schiacciato dal trattore

mercoledì 26 agosto 2020

Altri tre morti sul lavoro

 Continua senza soste la strage di lavoratori. Sono tre i morti di questo inizio settimana. Un agricoltore perde la vita dopo un giorno di agonia nella provincia di Salerno. Donato vece aveva 65 anni ed è il 98esimo agricoltore schiacciato dal trattore quest'anno. Si spera che la Ministra bellanova mandi un segnale d'interesse verso questa strage di sua competenza essendo la Ministra delle politiche Agricole

In Francia perde la vita a 62 anni un manutentore di cabine di funivie: è precipitato da una di queste mentre faceva manutenzione.

perde la vita un autotrasportatore in provincia di perugia


lunedì 24 agosto 2020

Muore lavorando a 70 anni un operaio in provincia di Udine

 

San Giovanni al Natisone (Ud) – Un operaio di 70 anni, cittadino straniero, è morto dopo essere caduto da una scala mentre stava eseguendo dei lavori all’interno di un’azienda di San Giovanni al Natisone in provincia di udine.La tragedia alle 22  intorno alle 22 del 20 agosto.

La Centrale Sores di Palmanova ha inviato immediatamente i soccorsi ma purtroppo per l’operaio non c’è stato nulla da fare: l’uomo è deceduto sul colpo. Ancora lavorava


venerdì 21 agosto 2020

Muore giovane imprenditore di 35 anni

 Alex Gabbiadini piccolo e giovane imprenditore muore travolto da un albero e un muretto in un cantiere dell'alessandrino. In questo Paese manca la Cultura sulla Sicurezza, lo dimostra il fatto, che anche giovani imprenditori muoiono lavorando, alcuni perdono i figli giovani. Non è fatalità, quando c'è un morto sul lavoro ci sono sempre e comunque delle mancanze. Le normative specifiche rimangono quasi sempre sulla carta. Nella foto alex gabbiadini il giovane imprenditore morto sul lavoro

giovedì 20 agosto 2020

Terribili morti sul lavoro di due ventenni: Francesco muore bruciato vivo a 25 anni. D.Z è rimasto schiacciato da un pulman nel porto di Gioia Tauro, aveva solo 28 anni. I giovani erano due precari in trasferta

 

Un 25enne di Pescara, Francesco Colasante, è morto il 19 agosto di ieri a Troina (Enna) in seguito ad un infortunio sul lavoro.

Il giovane, secondo le prime informazioni, stava lavorando su un traliccio per una ditta che effettua lavori per conto terzi: a causa di scintille, ma non si sa ancora come causate, sul terreno al di sotto della struttura si sarebbe sviluppato un incendio.

Francesco nel tentativo di mettersi in salvo, sarebbe caduto a terra fratturandosi una caviglia. Mentre gli altri compagni di lavoro hanno avuto la possibilità di allontanarsi, le fiamme avrebbero avvolto il povero giovane senza lasciargli scampo.

Trasportato successivamente al Cannizzaro di Catania, Colasante è morto per le gravi ustioni ricevute. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Nicosia. La procura di Enna ha aperto un fascicolo per indagare su quanto accaduto: al momento è  contro ignoti.

 

Ancora frammentarie, ma da fonti attendibili e ufficiali, le notizie che trapelano circa una tragedia avvenuta un’ora fa. A perdere la vita è D.Z stato un meccanico impegnato, per conto di una ditta esterna, in lavori di riparazione di uno dei pullman utilizzati dai portuali per raggiungere la banchina adibita al trasbordo dei container.

Da quanto si è appreso, il povero giovane che non era alle dipendenze del terminalista Mct – sarebbe rimasto schiacciato durante una manovra da parte di un altro pullman che stava sopraggiungendo. A nulla sono valsi i soccorsi immediati, hanno riferito alcuni testimoni diretti dell’incidente. </b>

 

Giovani ricattati che per la stragrande maggioranza non sono mai stabili e precarizzati tutti con il jobs act

mercoledì 19 agosto 2020

Muore a 35 anni dopo atroci sofferenze: è caduto da 6 metri d'altezza

Giovanni Manente, operaio di 35 anni dipendente della Luisetto Srl di Massanzago (Padova), era subito apparso gravissimo quando lunedì ha subito l'infortunio. Il giovane, dopo oltre 24 ore di agonia, è mancato nella giornata di martedì all'ospedale di Vicenza dov'era stato elitrasportato in condizioni disperate.

Secondo una prima ricostruzione Manente, che era all'interno di un cestello all'altezza di circa 6 metri, sarebbe stato colpito da un oggetto metallico di grosse dimensioni che gli avrebbe fatto perdere l'equilibrio, facendolo precipitare sull'asfalto. Le sue condizioni già disperate sono precipitate in poche ore e il suo cuore ha smesso di battere nonostante tutti i tentativi dei medici di salvargli la vita.




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martedì 18 agosto 2020

Sono 15 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore a Agosto

 Continua questa strage nella strage, senza che nessuno fa niente per cercare di fermarla. praticamente c'è stato in agosto un morto al giorno provocato dal trattore. Sono 96 i morti dall'inizio dell'anno, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando nel 2018 ho cominciato a monitorare i morti sul lavoro. Una vergogna che nessuno faccia niente per cercare di far calare queste morti, che con un pò di buona volontà diminuirebbero

domenica 16 agosto 2020

Muore schiacciato dal trattore a Ferragosto

 Incidente mortale a Ferragosto a Cerasolo di Coriano. Questa mattina un uomo di 70 anni è morto schiacciato dal trattore che stava guidando durante i lavori in un campo. Il mezzo, riferisce la stampa locale, gli si è rovesciato addosso e l'uomo è morto per schiacciamento. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo si è avvicinato troppo a un dirupo nei pressi di un canneto e le ruote sono finite nel fossato

sabato 15 agosto 2020

Ne sta uccidendo più il trattore che il coronavirus

 Altri due morti provocati dal trattore, diventano così 96 i morti provocati da questo mezzo dall'inizio dell'anno: le due tragedie nelle province di Chieti e Siena. In età lavorativa muoiono più per infortuni sul lavoro che col coronavirus. .

Chieti Un capo reparto della Sevel, Massimo Bozzelli di 49 anni, è morto sul suo trattore, colpito da un grosso ramo che gli ha provocato lo schiacciamento  del torace. Allarmata dal rumore del trattore del cingolato la moglie è andata a vedere cos'era successo. Bozzelli era ancora ai comandi del trattore ma ormai senza vita.



giovedì 13 agosto 2020

Operaio muore cadendo dal capannone

 ZEVIO - Incidente mortale sul avoro 13 agosto 2020, a Zavio, comune in provincia di Verona. Un operaio di 52 anni è caduto da 10 metri di altezza, si trovava sul tetto di un capannone per eseguire alcuni lavori. L'operaio padre di famiglia è morto sul colpo. L'incidente mortale è avvenuto nella Cartiera del Vignaletto. Sul posto il Suem, i carabinieri e i tecnici dello Spisal.

Sono diventati 94 dall'inizio dell'anno gli agricoltori schiacciati dal trattore

 Trattore si ribalta, agricoltore muore schiacciato nella campagna di Pietralunga

Un agricoltore di 74 anni è morto, ieri, schiacciato dal trattore con il quale stava lavorando in un terreno agricolo a Pietralunga.

La tragedia intorno alle 15 di ieri. L'uomo stava lavorando in un terreno di sua proprietà a Pezzarampo, nei dintorni di Pietralunga.




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mercoledì 12 agosto 2020

4 morti sul lavoro il giorno 11. Perde la vita a 25 anni schiacciato dal trattore

 Le quattro morti nelle province di Benevento dove ha perso la vita un 25enne schiacciato dal trattore. Perde la vita un edile cadendo dall'alto in provincia di Enna, aveva 62 anni e ancora svolgeva lavori pericolosi. Perde la vita un autrasportatatore sulla tangenziale di Parma, si è ribaltato con la betoniera. Un altro morto in provincia di Bolzano travolto da un muletto in un'azienda

martedì 11 agosto 2020

Muore lavorando a 82 anno

Una donna di 82 anno è stata investita da un muletto nel cortile di un'azienda agricola. Sembra stesse lavorando. La tragedia in provincia di Ravenna

Muore schiacciato dalla benna del suo trattore in provincia di Macerata, a Camerino

sabato 8 agosto 2020

5 morti sul lavoro venerdì 7 agosto

 Nei 5 morti ci sono tre schiacciati dal trattore un operaio schiacciato da una pressa a Capua in provincia di Caserta e un anziano agricoltore soffocato dalle fiamme provocate da bruciatura sterpaglie. Simulano un incidente stradale, ma invece era un edile di 60 anni che era caduto da un ponteggio e che lavorava in nero. Denunciate tre persone e il medico che aveva redatto il referto. È in gravi condizioni 

giovedì 6 agosto 2020

La morte non si ferma neppure il 6 agosto, altri due lavoratori perdono la vita

6 giugno Un operaio di 50 anni è morto dopo essere rimasto schiacciato da un enorme silos d'acciaio, crollato a terra nella ditta di calcestruzzo nella quale lavorava. La tragedia a Carpaneto, nel Piacentino: sul luogo dell'incidente sono accorsi i vigili del fuoco e i soccorritori del 118, ma per il povero operaio non c'era più nulla da fare: è morto sul colpo. Sul posto anche i carabinieri di Fiorenzuola d'Arda, che hanno avviato indagini sull'accaduto. 
Muore anche un cinquantenne schiacciato dal trattore in provincia di Vibo Valentia 

Boom di morti sul lavoro in agosto, altri 6 anche il 5 , dopo i 7 del giorno precedente

Le vittime del 5 agosto nelle province di Ancona, Pesaro Urbino, Geneva,  Rovigo e sulle strade un guidatore di un furgone si è schiantato contro un tir. 
Nella  provincia di Rovigo un tornitore, improvvisato edile è caduto da um capannone della Cometria, azienda specializzata nella costruzione di macchine per trivellazione e per sondaggi del terreno, quando all’improvviso è caduto nel vuoto da un’altezza di circa quattro metri. Per Giorgio Pasello, 53enne operaio del posto e dipendente della società, non c’è stato nulla da fare: l’operaio della Cometria è morto sul colpo, troppo gravi le lesioni provocate dal violento impatto al suolo. L’incidente mortale sul lavoro è accaduto ieri pomeriggio attorno alle 17.30 nella piccola ditta di via Emanuele Filiberto che occupa meno di dieci addetti. Alla Cometria è arrivato il pm di turno della Procura di Rovigo Ermindo Mammucci assieme a personale dello Spisal dell’Usl

martedì 4 agosto 2020

7 lavoratori morti da domenica 2 agosto, nelle province di Messina, Foggia, Frosinone, Genova, Cosenza e sull'A1

Esplosione fabbrica | non ce l’ha fatta uno dei due operai coinvolti Nel 2018 il fratello era morto in maniera analoga

Non ce l’ha fatta, purtroppo, uno dei due operai rimasti feriti il 31 luglio scorso nell’Esplosione della fabbrica di giochi pirici della periferia di San Severo, nel foggiano. Una nuova morte bianca che assume connotati ancora ...

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?