morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 29 settembre 2013

Un 28 settembre veramente tragico, complessivamente hanno perso la vita ben 8 lavoratori in una sola giornata

Prosegue questa conta inesorabile di morti sui luoghi di lavoro. Mi viene in mente quell'orologio che scandisce i minuti che separano dall'anno nuovo, solo che sule lancettevedi aumentare ogni giorno il numero dei morti sul lavoro. Siamo venuti a conoscenza di altri 3 morti: due in Italia e un marittimo italiano all'estero. E' sempre l'agricoltura a bagnare di sangue i campi e le nostre coscienze, un agricoltore straniero è morto in Abruzzo e un altro in Toscana. Per molte ragioni in questo periodo siamo molto vaghi nel descrivere i luoghi e le modalità delle tragedie. Poi più avanti ne spiegherò le ragioni. Ma per chi vuole notizie più dettagliate può contattarmi. Ieri è stata una giornata veramente tragica con ben 8 morti sui luoghi di lavoro. Dopo aver mandato quell'e mail sconfortante per l'indifferenza della politica verso queste tragedie abbiamo appreso della morte di altri 3 lavoratori. Carlo soricelli

sabato 28 settembre 2013

Terribile sequenza di morti sul lavoro anche oggi, sono 5 di cui 3 in Sicilia e 2 in Toscana

Terribile sequenza di morti sul lavoro anche oggi, sono 6 di cui 3 in Sicilia e 2 in Toscana e una in Campania. Le vittime sono nel comparto agricolo di cui 2 schiacciati dal trattore, un'altra vittima in Toscana travolta da un ramo e un giovane romeno di 19 anni intossicato dal monossido di carbonio. Anche l'edilizia paga il suo tributo di sangue di un 39enne schiacciato dal crollo di un muro. Dall'inizio di settembre sono già 61 i morti sui luoghi di lavoro e dall'inizio dell'anno 442. Purtroppo, ma ormai siamo stanchi di dirlo, la nostra sembra solo una tragica conta che non riesce a smuovere le coscienze di chi ci governa. Tanto si potrebbe fare, ma il nostro parlamento è sempre impegnato a correre dietro alle beghe giudiziarie del "padrone" d'Italia. Da quando abbiamo aperto l'Osservatorio, il 1° gennaio 2008, nulla è cambiato ed è stato fatto per alleviare il numero di morti che sono sempre gli stessi, e nelle stesse categorie. I nostri sacrifici, con un enorme impiego di tempo e di passione civile sembrano vani nel cercare di dare un contributo per il miglioramento di questa situazione. Forse è ora di fare una profonda riflessione per verificare se ne vale la pena di continuare questo lavoro volontario e di tenere aperto questo osservatorio, che sembra non riesca neppure a smuovere la sensibilità di chi ci dirige e che dovrebbe mettere la tutela della vita di chi lavora tra le priorità. Purtroppo della vita di tanti lavoratori che muoiono così tragicamente sembra non importi niente a chi è stato "democraticamente" eletto nel nostro parlamento.

venerdì 27 settembre 2013

Muore operaia romena nel beneventano. Muore Stefano Vittorio ventura precipitando mentre puliva una finestra a Genova

Benevento, 26 set. E' morta un'operaia romena di 38 anni addetta alle pulizie a Montesarchio. La tragedia all'interno di una azienda per la produzione di agglomerati di quarzo, dipendente di un'impresa di pulizie di Frattamaggiore, per cause in corso di accertamento, e' rimasta schiacciata da miscelatore, ed e' morta sul colpo. Sul posto i carabinieri. La salma e' all'ospedale civile "G. Rummo" di Benevento per l'autopsia. Genova 27 set E' morto Stefano Vittorio Ventura di 52 anni, titolare di un’impresa di pulizie. ventura è morto questa mattina precipitando da un palazzo nel quartiere Molassana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri: secondo una prima ricostruzione, Ventura stava pulendo alcune finestre quando è precipitato da una altezza di diversi metri mentre stava ultimando la pulitura delle finestre di un ufficio. La tragedia è avvenuta intorno alle sei e trenta del mattino.

martedì 24 settembre 2013

E mail al Presidente Napolitano sulle morti sul lavoro

Caro Presidente Napolitano, Le ho scritto più volte sulla situazione delle morti sul lavoro, conoscendo la sua sensibilità su queste tragedie, e ottenendo da Lei e dalla sua segreteria delle risposte d’apprezzamento per il lavoro che l'Osservatorio svolge attraverso i suoi volontari. Purtroppo sono ormai sei anni, dal 1° gennaio 2008 che monitoriamo queste tragedie, senza mai vedere nessun miglioramento, anche se le statistiche ufficiali dicono il contrario. Alla fine non si capisce chi sono i morti sul lavoro, se ci sono quelli di seria A e quelli di serie B. Nelle statistiche ufficiali non sono "conteggiati" i morti che non hanno un'assicurazione (morti in nero) o che l'hanno diversa come per esempio i militari morti in Afghanistan, giovani soprattutto d'origine meridionale come me e Lei, che spesso non hanno nessun’altra possibilità se non di arruolarsi o emigrare. Io stesso ho parenti giovani, con figli andati in missione in Bosnia e in Afghanistan. Questi giovani spariscono dalle statistiche ufficiali e non sono considerati morti sul lavoro, così come non entrano nelle statistiche gli agricoltori, già pensionati, che muoiono come mosche schiacciati dai trattori, pensionati che coltivano la terra che altrimenti sarebbe abbandonata. Le sembra giusto che queste persone non siano considerate morti sul lavoro? Tra l'altro sono anni che scrivo a diversi parlamentari per sollecitarli ad intervenire. Con pochissimi accorgimenti e spese irrisorie si potrebbero salvare tantissime vite.Il territorio italiano è collinare e al più piccolo errore o distrazione è possibile che il trattore si ribalti travolgendo il guidatore: anche quest'anno è già successo con oltre 100 agricoltori schiacciati da questo "mostro" senza protezioni. Basterebbe fare una "leggina" per rendere obbligatoria, eventualmente con incentivi, la protezione delle cabine che impediscono al guidatore di essere sbalzato fuori. Le statistiche ufficiali parlano di forte calo ogni anno, ma lo sa se conteggiamo tutte le morti di quanto è stato questo forte calo dal 2008? Dall’inizio dell'anno 2013 ad oggi 24 settembre (documenti alla mano) ci sono stati già 430 morti sui luoghi di lavoro, lo stesso giorno del 2008 erano 445. Un "favoloso" calo del 3,4%. Questa è la realtà che le viene nascosta, quando danno cali favolosi di oltre il 10% ogni anno, così si possono far diminuire i controlli e tutta la "burocrazia" che blocca le aziende. "Burocrazia" che sono solo norme che stabiliscono procedure per la protezione e la Sicurezza dei lavoratori. Il calo complessivo è dovuto soprattutto nelle morti sul lavoro in itinere, allo spostamento casa-lavoro/lavoro-casa. Ma questo per merito delle automobili tecnologicamente più sicure, che per fortuna anche i lavoratori riescono ancora ad acquistare una volta rottamate le vecchie. Incredibile anche l'indifferenza delle istituzioni locali e nazionali sul gravissimo problema che è venuto fuori con il terremoto in Emilia, dove morirono tantissimi lavoratori sotto capannoni obsoleti. Quasi la totalità dei capannoni nella nostra regione, ma anche nel resto del paese,(ma temo anche per i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno) sono a rischio sismico e non risulta che nessuno stia facendo qualcosa per farli mettere a norma, o per lo meno monitorarli, o ancora più semplicemente farsi rilasciare da parte dei proprietari delle aziende un'autocertificazione che la struttura rispetta le norme anti sismiche. E se un nuovo terremoto capitasse, non di notte o in un giorno prefestivo, ma di giorno quando dentro alle Fabbriche ci lavorano migliaia di persone, o quando a far la spesa dentro i supermercati ci sono tantissime persone? Vado spesso a far la spesa in questi supermercati e se guardo in su mi vengono i brividi, vedi delle travi in cemento armato lunghe decine di metri solo appoggiate su colonne dello stesso materiale. Chi mi assicura che sono "imbullonate" tra loro e non solo appoggiate come nei capannoni industriali venuti giù come castelli di sabbia? Quanti morti dovremmo piangere? Caro Presidente, sono profondamente deluso dalla politica e dalla nostra classe dirigente, che non fa niente contro queste tragedie. Anch'io purtroppo sto diventando, come tanti cittadini italiani allergico alla politica, che parla di tutto ma mai di problemi concreti dei cittadini, e questi sono tra i più gravi. Spero che faccia sentire la sua indignazione verso questa indifferenza. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Dall'inizio dell'anno muore quasi un agricoltore al giorno

Anche oggi sono morti due agricoltori: uno in Veneto schiacciato dal trattore e un altro in sardegna cadendo da un albero e trafitto da un ramo. Praticamente muore un agricoltore al giorno, sono già complessivamente 171 dall'inizio dell'anno e la maggioranza schiacciati dal trattore. Come curatore dell'osservatorio ho mandato un accorato appello al Presidente Napolitano per far sentire la sua voce contro l'indifferenza della politica e il parlamento che potrebbe far molto ma in realtà non fa niente...solo chiacchiere

Anche oggi due morti sui luoghi di lavoro

Agrigento, 23 set.E' morto R.P nel primo pomeriggio ad Agrigento dopo essere precipitato da un'altezza di diversi metri. La vittima stava lavorando nel rifacimento del prospetto di un palazzo, nel centro della città. Sul posto e' giunta l'ambulanza del 118 ma per l'operaio non c'e' stato nulla da fare. La polizia ha effettuato i rilievi del caso e ha avviato le indagini per verificare la dinamica della tragedia. 23 settembre 2013 In provincia di Grosseto è morto un giovane agricoltore schiacciato dal trattore. sono già 169 i morti nel settore agricolo dall'inizio dell'anno e la maggioranza schiacciati dal trattore che è un autentico killer,ma che con pochi accorgimenti e leggi adeguate e con poche spese si potrebbero dimezzare in poco tempo...ma nessuno fa niente. L'indifferenza della politica verso tante vittime è veramente incredibile e indegna per un paese civile.

domenica 22 settembre 2013

Se sette morti sui luoghi di lavoro tra sabato e domenica vi sembran pochi

23 settembre 2013. Tra ieri e oggi sono morti sette lavoratori in diverse regioni italiane e un autotrasportatore all'estero. La maggioranza delle vittime sono in agricoltura, ben 4, di cui tre schiacciate dal trattore. Ma purtroppo i morti sul lavoro diventano un'inutile conta che non serve a niente se non ad informare i cittadini di queste tragedie che lasciano indifferente la nostra classe dirigente e la politica. Tanto nessuno di loro ha un fratello, un padre, un amico, un figlio che lavora manualmente. Un autentico schifo che lascia sconcertati per il cinismo che in questi anni stanno dimostrando.Per approfondimenti aggiornati guardare il sito dell'Osservatorio ed eventualmente mandare una mail a carlo.soricelli@gmail.com

venerdì 20 settembre 2013

Anche oggi due morti sul lavoro dall'1 settembre sono già 32 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro

20 settembre 2013 Continua la strage di lavoratori, anche oggi ne sono morti due sui luoghi di lavoro e molti altri sono morti mentre si recavano o tornavano dal lavoro. Le due vittime sui luoghi di lavoro dono in provincia di Chieti dove un agricoltore è rimasto schiacciato dal trattore. La stessa sorte è toccata a un giovane nella provincia di Como. Dal 1° settembre sono già 32 i lavoratori sui luoghi di lavoro e dall'inizio dell'anno ben 419, nello stesso giorno del 2012 453. Un calo dell'8%, ma che non deve trarre in inganno se si pensa che milioni di lavoratori hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Nello stesso giorno del 2008, anno d'apertura dell'osservatorio i morti erano il 20 settembre 441 (-5%). Tra l'altro le variazioni nel corso di questi anni di monitoraggio ci sono stati sempre degli scostamenti in piccoli percentuali in più o in meno. Quando ho aperto l'osservatorio pensavo che continuare a denunciare giornalmente questi fatti avrebbe provocato una presa di coscienza da parte della politica, ma sembra che tutto questo lavoro sia inutile. Dei lavoratori che muoiono alla nostra classe dirigente poco importa. altrimenti sarebbero stati presi provvedimenti che senza un'eccessiva spesa , ma soprattutto con una corretta e capillare informazioni si sarebbe potuto dimezzare il fenomeno in poco tempo. Ma dall'esperienza accumulata nel corso di questi anni ho capito che anche in questo campo PURTROPPO ci sono interessi enormi che bloccano ogni iniziativa che possa ridurlo. Anche un possibile terremoto che può uccidere migliaia di lavoratori che lavorano sotto capannoni industriali obsoleti sembra non interessi a nessuno. Carlo Soricelli

giovedì 19 settembre 2013

Altri due morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Sono morti anche oggi due lavoratori: un agricoltore in Piemonte e un lavoratore dell'industria che era rimasto gravemente ferito in Lombardia. Per notizie più dettagliate mandare una mail all'Osservatorio

mercoledì 18 settembre 2013

E' morto un giovane di 29 anni a Montenero di Bisaccia

18 settembre Montenero di Bisaccia E' morto Cristian Tambelli un operaio di 29 anni. Tambelli è morto schiacciato da un palo porta anemometro per il monitoraggio del vento. La vittima è di Vasto (Chieti). Sembra che il povero giovane indietreggiando ha inciampato con il piede in un tirante del palo, alto una trentina di metri, che si è spezzato cadendogli addosso. Sul posto indagano i carabinieri.

Ma quali sono le strutture locali e nazionali che dovrebbero accertarsi dell'idoneità di una struttura, nel caso specifico di capannoni industriali e supermercati se rispettano le norme antisimiche del 2005?

Ma e' mai possibile che non si faccia niente per verificare ed eventualmente far mettere a norma centinaia se non migliaia di capannoni industriali a rischio sismico. MA LA VITA DI CHI LAVORA PER CHI CI STA GOVERNANDO NON VALE NIENTE? Dipartimento Protezione Civile - Contact Center 16 set (2 giorni fa) a me Gentile soricelli carlo, di seguito la risposta alla domanda inviata: La ringraziamo per il suo interesse, tale argomento è di rilevante interesse anche per questo Dipartimento. Questo Dipartimento ha una sezione che si occupa di terremoti e come noto i terremoti non si possono prevedere. Un autorevole contributo su tale argomento è offerto dalla relazione finale della Commissione internazionale di sismologi, istituita dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso dopo il terremoto del 6 aprile nella regione Abruzzo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile predire quando, dove e con quale magnitudo potrà verificarsi un terremoto. Il dipartimento della protezione civile attua comunque azioni in merito alla sicurezza delle costruzioni sia pubbliche che private attraverso il finanziamento di interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale, grazie ad un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Grazie a Articolo 21 e al Vice Direttore del TG2 Valter Vecellio per la sensibilità dimostrata nterniI costi della “rottamazione” e dei terremoti di Valter Vecellio [image: feed88070057475a271647d3ca70afb2_terremoto_toscana_emilia] Carlo Soricelli, infaticabile curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti per lavoro, e da tempo censisce e segnala le vittime di quella strage quotidiana, con il suo accorato appello al responsabile della Protezione civile, Franco Gabrielli pubblicato su “Articolo 21”, solleva una questione molto seria; questione che andrebbe approfondita, provvedimenti e possibili rimedi andrebbero studiati e messi in cantiere. In quest’ottica, potrebbe valer la pena di sentire un professore napoletano di rara simpatia e straordinaria capacità affabulativa. Si chiama Aldo Loris Rossi, ed è uno dei più apprezzati urbanisti: si è formato alla scuola di Frank Lloyd Wright. La sua è una proposta insieme rivoluzionaria e utopica: dice che bisogna rottamare quella che definisce la spazzatura edilizia post-bellica, senza qualità, interesse storico ed efficienza antisismica. Un qualcosa di ciclopico visto che riguarderebbe almeno 40mila vani costruiti tra il 1945 e il 1975. E però dice che lo Stato riuscirebbe addirittura a risparmiare, se si decidesse di ricostruire tutto secondo criteri come quelli usati in Giappone, piuttosto che cercare di rimediare dopo ogni disastro e terremoto. Sono le parole di un utopista visionario? Sì, perché in Italia chi è capace di prendere una simile decisione? E tuttavia, le cifre, nella loro aridità, fanno pensare. Prendiamo gli ultimi importanti terremoti: Belice, Friuli, Irpinia, Umbria, Abruzzo, Emilia. I costi per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita oscillano tra 60 e 200 milioni di euro; il costo medio della ricostruzione di un singolo comune varia tra i 270 e i 1400 milioni di euro; il costo medio per abitante residente nell’area colpita oscilla tra 270mila e i 783mila euro. I costi dei terremoti e dei disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro. Paese estremamente vulnerabile l’Italia, pensate: il 44 per cento del territorio si trova nella condizione di elevato rischio sismico; significa il 36 per cento dei comuni italiani, oltre 21 milioni di persone. E questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto. 24 giugno 2013 - CASE, CAPANNONI, SUPERMERCATI.... TUTTA L'ITALIA A RISCHIO CON I TERREMOTI di Carlo Soricelli Saluti, il Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile. Ricordiamo che questo Contact Center non è un servizio di soccorso e che in situazione ordinaria le richieste on line vengono trattate, come le richieste al numero verde 800.840.840, dal lunedì al venerdì con orario 9.00-18.00. Carlo Soricelli 16 set (2 giorni fa) Grazie per la risposta, ma è molto generica. Il problema rimane e e non mi risulta che ci sia nessuno che se ne stia occupando in modo organico.Vorrei sapere da cittadino italiano chi è il responsabile a livello nazionale e locale dei controlli inerenti all'idoneità anti sismica dei capannoni industriali e dei supermercati. Il terremoto in Emilia, con la morte di tanti lavoratori, e per fortuna il tragico evento si è verificato di notte, ha messo in luce un problema gravissimo: la maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti prima delle norme anti sismiche del 2005 e che la maggioranza dei lavoratori che ci lavorano sotto corrono rischi gravissimi in caso di nuovi forti scosse, così come è molto probabile che lo siano anche i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno; basta guardare in alto e si vedono travi in cemento armato "solo" appoggiate alle colonne, a vista non è possibile stabilire se i due componenti sono "legati", ma è importante fare delle verifiche da tecnici specializzati . Nuovi terremoti che sono probabili, anche senza aver consultato il sito di scienziati americani che lo danno nelle nostre zone con probabilità abbastanza grandi entro 3 anni. E' la Protezione Civile che deve censire i capannoni industriali a rischio ( e i supermercati) o è qualche altro ente dello Stato? E perchè non si chiedono ai proprietari di questi capannoni industriali un certificato d'idoneità; stiamo parlando della vita e della Sicurezza di milioni di persone e nessuno se ne può lavare le mani. Insomma è possibile sapere chi si deve occupare di questo gravissimo problema e che cosa si sta facendo per porvi rimedio? I terremoti non si possono ancora prevedere al 100%, ma la prevenzione si può e si deve fare.Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Il 16 settembre 2013 11:35, Dipartimento Protezione Civile - Contact Center ha scritto:

domenica 15 settembre 2013

Siamo a quota 100 agricoltori morti a causa dello schiacciamento dovuto al trattore che guidavano

Avellino 14 settembre settembre E' morto Franco Lana agricoltore di 67 anni nelle campagne di Flumeri. Lana stava per finire i lavori in un campo. Per motivi ancora in via di chiarimento, l’uomo è deceduto dopo che il suo trattore è finito in un burrone. Nonostante i soccorsi siano stati rapidi, per Lana non c’è stato niente da fare. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminarda che hanno effettuato il recupero del corpo ritrovato a qualche metro dal mezzo. Accertamenti in corso fino a tarda sera su disposizione della procura per raccogliere elementi sulla tragedia e definire la dinamica dell’incidente. Sono 100 gli agricoltori morti a causa del trattore, alcuni a causa di altri mezzi quali imballatrici, moozappe ecc.

venerdì 13 settembre 2013

E' morto Antonio Di Bernardo schiacciato da un mezzo cingolato

Pordenone 12 settembre E' morto Antonio Di Bernardo, operaio 54 anni, di Frisanco. Bernardi è morto, schiacciato da un mezzo cingolato, all'interno di una cava di Roveredo in Piano, gestita dalla SuperBeton di Susegana (Treviso). la tragedia è avvenutane nel pomeriggio; secondo una prima ricostruzione sarebbe salito sul cingolato per accendere il mezzo restando però imprigionato dalla macchina operatrice che lo ha ucciso.

E' morto il terzo operaio coinvolto nello scoppio di un silos a Lamezia terme

Catanzaro 13 settembre E' morto dopo ore di agonia Enrico Amati di 47 anni. Amati è la terza vittima della tragedia che ha colpito Lamezia Terme a causa dello scoppio provocato da un'esplosione di un silos in uno stabilimento di San Pietro Lametino della Ilsap Biopro, un'azienda che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel. Le altre vittime sono Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri, entrambi di 32 anni, le due vittime dell'esplosione.

giovedì 12 settembre 2013

Sono morti Daniele Gasparrone e Alessandro Panella due operai coinvolti in uno scoppio di un silos a Lamezia Terme

Catanzaro 12 settembre 2013 sono morti Daniele Gasparrone e Alessandro Panella, e un altro è rimasto gravemente ferito per l'esplosione di un silos. La tragedia all’interno in uno stabilimento del gruppo Martena a Lamezia Terme, con sede legale a Latina, che produce biodiesel e olio raffinato. La due vittime erano saldatori ed erano anche specializzati nella bonifica delle cisterne delle quali avviene la raffinazione delle biomasse. I due operai si trovavano all’interno di un silos e stavano facendo dei lavori di saldatura quando si è verificato il tremendo scoppio, seguito da un incendio che ha carbonizzato i due lavoratori. Altri addetti alla manutenzione che si trovano nelle vicinanze sono stati scaraventati a decine di metri. Tantissimi altri lavoratori sono stati scaraventati a decine di metri di distanza e il fumo ha coperto il cielo per molti chilometri. I Vigili del fuoco hanno cercato di domare l’incendio circoscrivendo l’area dell’esplosione e impedendo così che il fuoco aggredisse altre cisterne piene di olio combustibile. Si stanno facendo indagini per capire la dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità.

martedì 10 settembre 2013

E' morta Eleonora Cantamessa un medico ginecologo di 44 anni.

Bergamo 8 settembre 2013 E'morta Eleonora Cantamessa, un medico di 44 anni di Bergamo che lavora all'ospedale Sant'Anna di Brescia. Cantamessa passata per caso da quelle parti quando ha visto una persona a terra si è fermata cercando in tutti i modi di aiutarla. l'uomo a terra era un indiano ferito dopo una rissa violenta con connazionali. Ma la sua generosità le è stata fatale. Una Golf con a bordo 3 connazionali, gli stessi che poco prima avevano ferito la persona che Cantamessa stava cercando di rianimare, ha falciato entrambi, forse con l'obiettivo di finire il ferito. Il guidatore ha travolto tutti quelli che ostacolavano il loro cammino verso il ferito. Dall'auto investitrice sono poi scese, in mezzo alla confusione, tre immigrati che hanno picchiato e aggredito i presenti, prima di darsi alla fuga. Alla fine il bilancio di quello che sembra essere stato un sanguinoso regolamento di conti fra stranieri è di due morti e di otto persone ferite. La povera dotteressa ha pagato con la vita la sua missione di medico che presta soccorso a chi ne ha bisogno. Una terribile morte sul lavoro

sabato 7 settembre 2013

Continuano senza sosta le morti sul lavoro

Treviso 6 settembre E' morto Paolo Zanella di 42 anni. Zanella era un elettrauto che conosceva molto bene il mestiere. Non si spiega come possa aver invertito i fili nel collegamento dopo la riparazione di un camion. Purtroppo il mezzo aveva la marcia inserita e si è mosso uccidendolo. Vibo Valentia 7 settembre E' morto Pasquale Mangialavori schiacciato dal trattore che guidava. La tragedia nel pomeriggio a Filandari. L'allarme è stato dato dalle persone che stavano lavorando insieme alla vittima. I medici del 118 non hanno potuto fare altro che costatarne la morte. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per il recupero del mezzo ed i carabinieri per accertare le cause dell'incidente.

mercoledì 4 settembre 2013

Altri 4 morti sui luoghi di lavoro nelle ultime 24 ore

Rovigo, 4 settembre 2013 E' morto Nicola Rosina di 25 anni. Il povero giovane ha perso la vita per essere rimasto schiacciato da una pedana idraulica mentre stava scaricando dal camion il materiale per asfaltare il marciapiede nei pressi di uno stabilimento. Rosina è stato soccorso immediatamente ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. Sull'episodio indagano i carabinieri. Verona 3 settembre E' morto a soli 27 anni Andrea Seghetto stava riparando un trattore e mentre gonfiava una gomma il pneumatico è esploso. Secondo la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Legnago, Seghetto è stato scaraventato a diversi metri di distanza dalla forza terribile sprigionata dall'esplosione: uno schianto che gli ha procurato gravissime lesioni. Sul posto sono arrivati prontamente gli operatori di Verona Emergenza, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimare il giovane effettuati dal personale medico. Le lesioni riportate in seguito allo scoppio gli sono state fatali. Cagliari E' morto Leonunzio Arixi un autotrasportare di 80 anni in uno scontro con altri veicoli nel cagliaritano Verona 4 settembre E'morto Luigi Ciresola di 74 anni. Ceresola si era ferito mortalmente con una motosega

martedì 3 settembre 2013

Muore giovane di 32 anni schiacciato da un escavatore

Brescia 3 settembre 2013 E' morto un giovane di 32 anni schiacciato dall'escavatore che stava utilizzando per realizzare un muretto nel comune di Temù. Il giovane è sceso dal mezzo per controllare la pala e l'escavatore si è messo in movimento; ha cercato di risalire sul mezzo finendo schiacciato. Inutile l'arrivo sul posto dei vigili del fuoco e l'eliambulanza del 118 di Sondrio che non hanno potuto fare nulla se non constatare il decesso. Sulla dinamica e le responsabilità indagano i carabinieri di Breno.

lunedì 2 settembre 2013

Muore un giovane di 20 anni mentre pescava in profondità per sopravvivere. Muore agricoltore nell'alto vastese schiacciato dal trattore

Palermo 29 agosto E' morto Claudio Corradengo un giovane di 20 anni che si arrangiava a fare vari lavoretti tra gli altri il pescatore subacqueo. Claudio si è immerso in mare ma è rimasto impigliato ad uno scoglio, a Castellammare del Golfo. A lanciare l’allarme è stato l’equipaggio di una imbarcazione, che ha segnalato la presenza di un pallone di segnalamento a circa 10 metri dalla costa. Sul posto è intervenuta una motovedetta della Guardia Costiera di Castellammare del Golfo. Il corpo senza vita del povero giovane è stato trovato adagiato sul fondale, ad una profondità di circa 16 metri. E' triste pensare che si deve morire così, per raccogliere un poco di denaro per sopravvivere. Vasto 2 settembre E' morto Lorenzo Del Borrello un agricoltore di 69 anni. Del Borrello è l'ennesima vittima del trattore killer che non ci stanchiamo mai di denunciare come una delle morti più atroci e probabile per gli agricoltori che utilizzano questo autentico "mostro" che uccide centinaia di agricoltori ogni anno. lpovero agricoltore e' morto sul colpo dopo essere stato travolto dal ribaltamento del trattore con cui stava lavorando nell'alto vastese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Monteodorisio che indagano sulla dinamica dell'incidente e il 118 di Vasto che ha potuto solo constatare il decesso dell'agricoltore.

Morti sul lavoro negli Stati Uniti d'America nel 2012

Census of Fatal Occupational Injuries Summary, 2012 For release 10:00 a.m. (EDT) Thursday, August 22, 2013 USDL-13-1699 Technical information: (202) 691-6170 - iifstaff@bls.gov - www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm Media contact: (202) 691-5902 - PressOffice@bls.gov NATIONAL CENSUS OF FATAL OCCUPATIONAL INJURIES IN 2012 (PRELIMINARY RESULTS) A preliminary total of 4,383 fatal work injuries were recorded in the United States in 2012, down from a revised count of 4,693 fatal work injuries in 2011, according to results from the Census of Fatal Occupational Injuries (CFOI) conducted by the U.S. Bureau of Labor Statistics. The 2012 total represents the second lowest preliminary total since CFOI was first conducted in 1992. The rate of fatal work injury for U.S. workers in 2012 was 3.2 per 100,000 full-time equivalent (FTE) workers, down from a rate of 3.5 per 100,000 in 2011. Over the last 5 years, net increases to the preliminary count have ranged from 84 in 2011 to 211 in 2009. The revised 2011 figure represented a 2 percent increase over the preliminary total, while the 2009 figure was a 5 percent increase. Revised 2012 data from CFOI will be released in the late Spring of 2014. Key preliminary findings of the 2012 Census of Fatal Occupational Injuries: - Fatal work injuries in the private construction sector increased 5 percent to 775 in 2012 from 738 in 2011. Total hours worked in the private construction industry increased one percent in 2012. The increase in fatal occupational injuries in 2012 follows five consecutive years of declining fatal injury counts in the construction sector. Fatal construction injuries are down 37 percent since 2006. - Since 2011, CFOI has identified whether fatally-injured workers were working as contractors at the time of the fatal incident. In 2012, 708 decedents were identified as contractors, many of whom worked in construction and transportation occupations. - Fatal work injuries declined among non-Hispanic white workers (down 10 percent) and Hispanic or Latino workers (down 5 percent) in 2012. Fatal work injuries were higher among non-Hispanic black or African-American workers and non-Hispanic Asian workers. - Fatal work injuries involving workers under 16 years of age nearly doubled, rising from 10 in 2011 to 19 in 2012—the highest total since 2005. Fatal work injuries in the other age groups declined in 2012. Fatal work injuries among workers 55 years of age and older declined for the second straight year. - Work-related suicides declined 10 percent from 2011 totals, but violence accounted for about 17 percent of all fatal work injuries in 2012. - Fatal work injuries in the private mining sector rose in 2012, led by an increase in fatal injuries to workers in oil and gas extraction industries. Fatal work injuries in oil and gas extraction industries rose 23 percent to 138 in 2012, reaching a new high for the series. Worker characteristics The number of fatal work injuries involving non-Hispanic white workers declined 10 percent in 2012, but rose by 13 percent for non-Hispanic Asian workers. Despite the increase, Asian workers still recorded a lower rate of fatal injury than the rate for workers overall (1.8 per 100,000 FTE workers for non-Hispanic Asians versus 3.2 per 100,000 FTE workers for workers overall). Fatal work injuries among Hispanic or Latino workers dropped to 708 in 2012 from 749 in 2011, a decrease of 5 percent. Of the 708 fatal work injuries incurred by Hispanic or Latino workers, 454 (or 64 percent) involved foreign-born workers. Overall, there were 777 fatal work injuries involving foreign-born workers in 2012, of which the greatest share (299 or 38 percent) were born in Mexico. Fatal work injuries increased for workers under 16 years of age, rising to 19 in 2012 from 10 in 2011, reaching its highest level since 2005. Fourteen of these young decedents were employed as agricultural workers. Fatal work injuries involving men fell from 4,308 in 2011 to 4,045 in 2012—the lowest total since the inception of the fatality census in 1992. Fatal injuries to both wage and salary workers and self-employed workers declined in 2012. For more detailed information on fatal injuries by worker characteristics, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Type of incident Transportation incidents accounted for more than 2 out of every 5 fatal work injuries in 2012. (See chart 1.) Of the 1,789 transportation-related fatal injuries, about 58 percent (1,044 cases) were roadway incidents involving motorized land vehicles. Nonroadway incidents, such as a tractor overturn in a farm field, accounted for another 13 percent of the transportation-related fatal injuries. About 16 percent of fatal transportation incidents in 2012 involved pedestrians who were struck by vehicles. Of the 283 fatal work injuries involving pedestrians struck by vehicles, 65 occurred in work zones. (Note that transportation counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014 because key source documentation detailing specific transportation-related incidents has not yet been received.) Fatal work injuries among those fatally injured in aircraft incidents in 2012 declined by 14 percent from 2011, accounting for 125 fatalities or about 7 percent of the transportation total. Overall, 767 workers were killed as a result of violence and other injuries by persons or animals, including 463 homicides and 225 suicides. The work-related suicide total for 2012 declined 10 percent from the 2011 total and the homicide total was also slightly lower. Shootings were the most frequent manner of death in both homicides (81 percent) and suicides (48 percent). Of the 338 fatal work injuries involving female workers, 29 percent involved homicides. Fatal falls, slips, or trips took the lives of 668 workers in 2012, down slightly from 2011. Falls to a lower level accounted for 544 or about 81 percent of those fatalities. In 2012, the height of the fall was reported in 437 of the fatal falls to a lower level. Of those cases, about one in four occurred after a fall of 10 feet or less. Another one-fourth of the fatal fall cases occurred from falls of over 30 feet. While the total number of fatal work injuries involving contact with objects and equipment in 2012 remained about the same as in 2011, the number of workers fatally injured after being struck by objects or equipment increased by 7 percent (to 509 fatal work injuries in 2012 from 476 in 2011). This total includes 233 workers struck by falling objects or equipment and 199 struck by powered vehicles or mobile equipment not in normal operation. There were 142 multiple-fatality incidents in 2012 (incidents in which more than one worker was killed) in which 341 workers died. For more detailed information on fatal injuries by incident, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Industry In the private sector, there were 3,945 fatal work injuries in 2012, down 6 percent to a new series low. Both goods-producing industries and service-providing industries showed declines. Among goods-producing sectors, the number of fatal work injuries in the private construction sector increased 5 percent in 2012. Total hours worked were higher by one percent in 2012. The increase in 2012 was the first in construction fatalities since 2006. Construction fatalities are down 37 percent over that time. Construction accounted for the highest number of fatal work injuries of any industry sector in 2012. (See chart 2.) Fatal work injuries in the private mining sector increased 14 percent to 177 in 2012 from 155 in 2011—the highest level since 2007. The number of fatal work injury cases in oil and gas extraction industries rose to 138 in 2012 from 112 in 2011; the 2012 figure represents a series high. Fatal work injuries in coal mining increased slightly, and fatal work injuries in support activities for mining increased 9 percent. CFOI has used the North American Industry Classification System (NAICS) to define industry since 2003, and data on oil and gas extraction industries in CFOI comprise NAICS 21111 Oil and gas extraction, NAICS 213111 Drilling oil and gas wells, and NAICS 213112 Support activities for oil and gas operations. Agriculture, forestry, fishing and hunting fatalities decreased 16 percent to 475 in 2012 from 566 in 2011. This follows a 9 percent drop in agriculture fatalities in 2011. Fatal injuries in the crop production, animal production, forestry and logging, and fishing sectors were all lower in 2012. Despite the declines in fatal work injuries in this sector over the last two years, agriculture recorded the highest fatal injury rate of any industry sector at 21.2 fatal injuries per 100,000 FTE workers in 2012. Among service-providing industries in the private sector, fatal work injuries in transportation and warehousing accounted for 677 fatal work injuries in 2012, a decrease of 10 percent over the revised 2011 count (749 fatalities). The number of fatal injuries in truck transportation, the largest subsector within transportation and warehousing in terms of employment, decreased 6 percent in 2012. (As noted, transportation counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014.) Among other transportation subsectors, fatal work injuries in air transportation were slightly higher, but fatalities in water and rail transportation were lower in 2012. Fatal work injuries in the financial activities sector declined 17 percent in 2012 to 81. The professional and business services sector also reported lower numbers of fatal injuries in 2012, down 10 percent from 2011. Fatal occupational injuries among government workers decreased 13 percent from 2011 to 438 fatal work injuries, the lowest fatal work injury total since the start of the fatality census. Both state government and local government showed declines (19 percent and 16 percent, respectively), though fatal injuries among federal government workers remained about the same. For more detailed information on fatal injuries by industry, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Occupation Fatal work injuries in construction and extraction occupations rose for the second year in a row to 838—a 5 percent increase from 2011. Hours worked increased one percent in this occupation group during that period. Fatal injuries among construction trades workers rose in 2012 to 577 after 5 years of decline. This marked an 8 percent increase over the series low of 533 in 2011, but a 41 percent drop from the high of 977 reported in 2006. Fatal work injuries to construction laborers, the subgroup in this category with the highest number of fatalities, increased 10 percent to 210 in 2012, following a series low of 191 in 2011. Fatal injuries to roofers, another subgroup within construction trades workers, rose to 70 in 2012, a 17 percent rise from 2011 marking the highest count in 5 years. Fatal work injuries in transportation and material moving occupations were down 7 percent to 1,150 in 2012. Fatal work injuries in this occupational group accounted for about one quarter of all fatal occupational injuries. Drivers/sales workers and truck drivers was the subgroup within transportation and material moving occupations with the highest number of fatal injuries. Dropping 4 percent, this subgroup recorded 741 fatalities in 2012. Fatal injuries to taxi drivers and chauffeurs were down 28 percent to a series low of 46. (As noted, transportation and material moving counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014.) The number of fatal work injuries among protective service occupations decreased 21 percent in 2012 to 224 fatalities–reaching the lowest count since the occupational series began in 2003. The decline was led by lower numbers of fatal injuries to police and sheriff’s patrol officers, which dropped 20 percent to 104 in 2012 to continue a two-year downward trend. Fatal injuries to both security guards and firefighters reached series lows with 48 and 17 fatalities, respectively. Fatal work injuries to workers in management occupations declined 8 percent to 429 in 2012—the lowest level in the series. This decrease was driven primarily by the 19 percent decline in fatal injuries to farmers, ranchers, and other agricultural managers from 268 in 2011 to 216 in 2012. Fatalities among farming, fishing, and forestry occupations declined 6 percent to 245 in 2012. This was led by the 24 percent drop in fatalities to fishers and related fishing workers from 42 in 2011 to a series low of 32 in 2012. Fatal injuries to logging workers have remained somewhat level for the last three years, decreasing slightly to 62 in 2012. Fatal injuries to resident military personnel reached a series low in 2012, dropping 25 percent from 57 fatalities in 2011 to 43. For more detailed information on fatal injuries by occupation, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Contract workers In addition to identifying the industry in which a decedent was employed, CFOI began in 2011 to identify whether a worker was a contractor. A contractor is defined as a worker employed by one firm but working at the behest of another firm that exercises overall responsibility for the operations at the site where the decedent was fatally injured. This information helps to identify the location and type of work being performed when the fatal work injury occurred. In 2012, the number of fatal occupational injuries incurred by contractors was 708, or 16 percent of all fatal injuries, compared to 542 reported in 2011. Falls to a lower level accounted for 30 percent of contractor deaths while struck by object or equipment (18 percent) and pedestrian vehicular (11 percent) incidents also were frequent events among contractors. Fatally-injured contractors were most often contracted by a government entity (151 or 21 percent of all contractors) and by firms in the private construction (133 or 19 percent); mining, quarrying, and oil and gas extraction (68 or 10 percent); and manufacturing (67 or 9 percent) industry sectors. The majority of contractors (381 or 54 percent) were working in construction and extraction occupations when fatally injured. Decedents in this occupation group were most often employed as construction laborers (101), first-line supervisors of construction trades and extraction workers (42), electricians (39), and roofers (32). Among contractors who were employed outside the construction and extraction occupations group, the largest number of fatal occupational injuries was incurred by heavy and tractor-trailer truck drivers (50); tree trimmers and pruners (16); security guards (15); landscaping and groundskeeping workers (14); welders, cutters, solderers, and brazers (14); and athletes and sports competitors (13). For more detailed information on fatal injuries incurred by contract workers, see the 2012 charts at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. State and metropolitan statistical area (MSA) Sixteen states and the District of Columbia reported higher numbers of fatal work injuries in 2012 than in 2011, while 32 states reported lower numbers. Two states reported the same number as in 2011. For more detailed state results, contact the individual state agency responsible for the collection of CFOI data in that state. Although data for Puerto Rico, the U.S. Virgin Islands, and Guam are not included in the national totals for this release, results for these jurisdictions are available. Participating agencies and their telephone numbers are listed in Table 6. Counts for over 300 MSAs are also available for 2012 from CFOI and detailed data are available for more than 50 MSAs. The MSAs with the most fatal occupational injuries in 2012 were New York-Northern New Jersey-Long Island (NY-NJ-PA) with 178, Houston-Sugar Land-Baytown (TX) with 90, Chicago-Joliet-Naperville (IL-IN-WI) with 81, and Los Angeles-Long Beach-Santa Ana (CA) with 81. For more detailed information on fatal injuries by state and MSA, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Background of the program The Census of Fatal Occupational Injuries (CFOI), part of the BLS Occupational Safety and Health Statistics (OSHS) program, compiles a count of all fatal work injuries occurring in the U.S. during the calendar year. The CFOI program uses diverse state, federal, and independent data sources to identify, verify, and describe fatal work injuries. This assures counts are as complete and accurate as possible. For the 2012 data, over 19,000 unique source documents were reviewed as part of the data collection process. The Survey of Occupational Injuries and Illnesses (SOII), another component of the OSHS program, presents frequency counts and incidence rates by industry and also by detailed case circumstances and worker characteristics for nonfatal workplace injuries and illnesses for cases that result in days away from work. Incidence rates for 2012 by industry and case type will be published in October 2013, and information on 2012 case circumstances and worker characteristics will be available in November 2013. For additional data, access the BLS Internet site: www.bls.gov/iif/. For technical information and definitions for the CFOI program, please go to the BLS Handbook of Methods on the BLS website at www.bls.gov/opub/hom/pdf/homch9.pdf. Table 1. Fatal occupational injuries by event or exposure, 2012 Table 2. Fatal occupational injuries by industry and selected event or exposure, 2012 Table 3. Fatal occupational injuries by occupation and selected event or exposure, 2012 Table 4. Fatal occupational injuries by selected worker characteristics and selected event or exposure, 2012 Table 5. Fatal occupational injuries by state and event or exposure, 2011-2012 Table 6. CFOI participating agencies and telephone numbers Technical notes HTML version of the entire news release The PDF version of the news release

domenica 1 settembre 2013

L'Italia un paese forte con i deboli e deboli con i forti

Cari amici, sono a darvi la situazione delle morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2013, anche in agosto sono morti 39 lavoratori, anche se non troverete tutti i morti nei post di questo mese per ragioni di tempo. Dall'Inizio del 2012 al 31 agosto dello stesso anno i morti sui LUOGHI DI LAVORO furono 420, registriamo un decremento dell'8%, che a noi non sembra particolarmente incoraggiante. La crisi che in questo anno si è aggravata in modo drammatico a livello occupazionale ha prodotto questo piccola differenza. Analizzando i dati raccolti si comprende benissimo che sul fronte della sicurezza non è stato fatto niente da parte di chi ci sta governando. Si susseguono governi di ogni colore ma non notiamo nessuna differenza sostanziale nel combattere con determinazione questo triste fenomeno che ci vede sempre al vertice per numero di morti in Europa, nei grandi paese che si possono confrontare per dimensioni all'Italia. Anzi, sembra sempre di più che la Sicurezza sia un lusso che l'Italia non si può permettere in tempo di crisi, visto che si cerca sempre di "alleviare" la normativa che protegge i lavoratori per evitare gli infortuni, normative per il rispetto delle regole per svolgere un lavoro in sicurezza. Rimane anche un macigno, che non scuote la nostra classe dirigente, sui gravi pericoli che corrono milioni di lavoratori che lavorano sotto capannoni che non rispettano le norme antisismiche del 2005 (e questo vale anche per molti supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno). In caso di nuovi forti terremoti come quelli che hanno colpito l'Emilia nel 2012, che possono verificarsi durante un normale orario di lavoro diurno, potremmo assistere a delle autentiche carneficine tra i lavoratori che sotto questi capannoni ci lavorano. Non ci risulta che a livello locale e nazionale si stia affrontando questo problema seriamente. Non ci risulta nessuna ispezione di tecnici del settore su questi capannoni costruiti prima delle norme antisismiche. Quando entrano dentro le fabbriche i lavoratori guardando in alto e pensano "io speriamo che me la cavo" . Ma che tristezza questo nostro paese che è forte con i deboli e debole con i forti.......

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?