morti sul lavoro

Report dei morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2023, paragonati ai primi 5 mesi del 2022, spaventosa recrudescenza a maggio con oltre 160 morti complessivi, con 97 di questi sui luoghi di lavoro Il mese di maggio è stato spaventoso, con un numero di morti sul lavoro mai visto in 16 anni di monitoraggio, sono stati ben 95, 24 di questi schiacciato dal trattore, ne sono morti 15 negli ultimi giorni, ero stato facile profeta scrivendo (a tutti) che dopo le forti piogge ci sarebbe stata una strage, che continuerà anche il mese di giugno; il terreno apparentemente asciutto in superfice è cedevole, dall’inizio dell’anno sono morti in questo modo atroce 65 agricoltori, spesso anziani, ma anche di ogni età, e di questi morti in agricoltura, di questa strage verde che impregna di sangue i campi vi informa solo l’Osservatorio. Il 42% dei morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) hanno dai 62 anni in su (147 su 345).Gli stranieri, se si escludono i morti dai 60 anni in su, sono tutti giovani, rappresentano ormai il 20% dei morti sui luoghi di lavoro. Predominante il sesso maschile nei morti sui luoghi di lavoro, ma in itinere, le donne sono quasi quanto gli uomini a morire mentre vanno o tornano dal lavoro. Assistiamo a un’autentica strage anche di autotrasportatori, ne sono già morti 52, stanchezza, lavoro stressante e con orari con scarsi controlli, sono pericolosi anche per gli automobilisti, tanti gli incidenti mortali. Ma tanti anche i boscaioli, spesso improvvisati, che muoiono travolti dall’albero che tagliavano, Sarebbe importantissima una campagna governativa, ma anche dell’opposizione, sulla strage provocata dal trattore, ogni anno il 20% dei morti sui luoghi di lavoro sono dovute al trattore che travolge chi lo guida. Inail da come 264 di denunce di infortuni mortali nei primi 4 mesi del 2023, ma sono comprensive anche dei morti sulle strade e in itinere, noi solo sui luoghi di lavoro nei abbiamo registrati al 31 Maggio ben 345, a questi occorre aggiungere i morti sulle strade e in altri ambiti lavorativi, che INAIL non copre e diffonde. Con questi numeri, ben più alti, l’aumento sui luoghi di lavoro rispetto al 31 maggio del 2022 è del 16%. Non possono esserci morti sul lavoro di serie A e di serie B, vanno contati tutti come facciamo noi. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna, che diventerà a breve un’Associazione che darà assistenza psicologica e legale ai famigliari delle vittime, con il compito anche di rendere visibile l’identità e la storia degli oltre 1000 lavoratori morti sui luoghi di lavoro in questi 16 anni che sono stati registrati dall’Osservatorio Sito osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL 31 MAGGIO Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 576 lavoratori, di questi 345 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero. Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti 65 gli schiacciati dal trattore 14 i boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano 23 i morti in lavori domestici 52 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 28 gli operai e impiegati morti per malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per infortuni sul lavoro 34 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali. Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi, ma per i morti sulle strade e in itinere è difficile che siano esaustivi LOMBARDIA 46 (78) Milano (6), Bergamo (4), Brescia (13), Como (4), Cremona (1), Lecco (2), Lodi (), Mantova (3), Monza Brianza (3), Pavia (5) Sondrio (2), Varese(3) VENETO 33 (55) Venezia (5), Belluno (1), Padova‎ (6), Rovigo (3), Treviso (7), Verona (7), Vicenza (4) SICILIA 25 (42) Palermo (6), Agrigento (2), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (1), Messina (6), Ragusa (1), Siracusa (3), Trapani‎ (4) CAMPANIA 25 (42) Napoli (7), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (8), Salerno (6) PIEMONTE 26 (54) (8) Torino (5), Alessandria (5), Asti (4), Biella (), Cuneo (3), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (4) Vercelli (2) EMILIA ROMAGNA 22 (38) Bologna (1), Rimini (1) Ferrara (2) Forlì Cesena (4) Modena (7) Parma (1) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) TOSCANA 23 (38) Firenze (4), Arezzo (2), Grosseto (4), Livorno (), Lucca (3), Massa Carrara () Pisa‎ (4), Pistoia (1), Siena (2) Prato (1) LAZIO 16 (26) Roma (8), Viterbo (1) Frosinone () Latina (3) Rieti (2) MARCHE 13 (19) Ancona (2), Macerata (3), Fermo (), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (1) TRENTINO ALTO ADIGE 9 (13) Trento (4) Bolzano (4) PUGLIA 16 (26) Bari (7), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (2), Lecce (3) Taranto (1) SARDEGNA 8 (14 ) Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (1), Medio Campidano (1), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3).Sulcis iglesiente () FRIULI VENEZIA GIULIA 8 (14) Pordenone (4) Trieste (1) Udine (2) Gorizia () CALABRIA 9 (14) Catanzaro (4), Cosenza (3), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia (1) ) ABRUZZO 8 (12) L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (3) UMBRIA 7 (10) Perugia (5) Terni (1) LIGURIA 3 (5) Genova (1), Imperia (1) La Spezia (1), Savona () BASILICATA 5 (8) Potenza (3) Matera (1) VALLE D’AOSTA 5 (3) Molise 1 (2) Campobasso () Isernia (1). Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

Modellino

Modellino
Ecco il modellino in scala 1/10 dell'opera che vorrei realizzare se troverò i fondi necessari e chi la vorrà esporre. una piramide di m 2,5 di lato dove sopra ci sono oltre 100 foto di morti sul lavoro e dentro la mia scultura a dimensione umana "morte bianca". Pochi sanno che dipingo e scolpisco da oltre 50 anni, che sono presente in musei, uno del quale mi ha dato il titolo di maestro. nell'opera ovviamente nessun lavoratore avrà la foto tagliata

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Andamento nei 15 anni di monitoraggio. In questi 15 anni sono morti quasi 20000 morti complessivi, 9800 sui luoghi di lavoro, tutti registrati, chi parla di cali mente agli italiani, rispetto al 2021 si registra sui luoghi di lavoro un aumento dell'8% se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati INAIL

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Rai 2 soricelli con marzia roncacci

RAI2 TG2 INSIEME - Carlo Soricelli nella trasmissione di Marzia Roncacci

Cristo metalmeccanico

Cristo metalmeccanico
La fabbrica 2007 pochi giorni dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino. Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano- Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia- La classe operaia non è più centrale-il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato- di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane- Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia -Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti- Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 2 settembre 2013

Morti sul lavoro negli Stati Uniti d'America nel 2012

Census of Fatal Occupational Injuries Summary, 2012 For release 10:00 a.m. (EDT) Thursday, August 22, 2013 USDL-13-1699 Technical information: (202) 691-6170 - iifstaff@bls.gov - www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm Media contact: (202) 691-5902 - PressOffice@bls.gov NATIONAL CENSUS OF FATAL OCCUPATIONAL INJURIES IN 2012 (PRELIMINARY RESULTS) A preliminary total of 4,383 fatal work injuries were recorded in the United States in 2012, down from a revised count of 4,693 fatal work injuries in 2011, according to results from the Census of Fatal Occupational Injuries (CFOI) conducted by the U.S. Bureau of Labor Statistics. The 2012 total represents the second lowest preliminary total since CFOI was first conducted in 1992. The rate of fatal work injury for U.S. workers in 2012 was 3.2 per 100,000 full-time equivalent (FTE) workers, down from a rate of 3.5 per 100,000 in 2011. Over the last 5 years, net increases to the preliminary count have ranged from 84 in 2011 to 211 in 2009. The revised 2011 figure represented a 2 percent increase over the preliminary total, while the 2009 figure was a 5 percent increase. Revised 2012 data from CFOI will be released in the late Spring of 2014. Key preliminary findings of the 2012 Census of Fatal Occupational Injuries: - Fatal work injuries in the private construction sector increased 5 percent to 775 in 2012 from 738 in 2011. Total hours worked in the private construction industry increased one percent in 2012. The increase in fatal occupational injuries in 2012 follows five consecutive years of declining fatal injury counts in the construction sector. Fatal construction injuries are down 37 percent since 2006. - Since 2011, CFOI has identified whether fatally-injured workers were working as contractors at the time of the fatal incident. In 2012, 708 decedents were identified as contractors, many of whom worked in construction and transportation occupations. - Fatal work injuries declined among non-Hispanic white workers (down 10 percent) and Hispanic or Latino workers (down 5 percent) in 2012. Fatal work injuries were higher among non-Hispanic black or African-American workers and non-Hispanic Asian workers. - Fatal work injuries involving workers under 16 years of age nearly doubled, rising from 10 in 2011 to 19 in 2012—the highest total since 2005. Fatal work injuries in the other age groups declined in 2012. Fatal work injuries among workers 55 years of age and older declined for the second straight year. - Work-related suicides declined 10 percent from 2011 totals, but violence accounted for about 17 percent of all fatal work injuries in 2012. - Fatal work injuries in the private mining sector rose in 2012, led by an increase in fatal injuries to workers in oil and gas extraction industries. Fatal work injuries in oil and gas extraction industries rose 23 percent to 138 in 2012, reaching a new high for the series. Worker characteristics The number of fatal work injuries involving non-Hispanic white workers declined 10 percent in 2012, but rose by 13 percent for non-Hispanic Asian workers. Despite the increase, Asian workers still recorded a lower rate of fatal injury than the rate for workers overall (1.8 per 100,000 FTE workers for non-Hispanic Asians versus 3.2 per 100,000 FTE workers for workers overall). Fatal work injuries among Hispanic or Latino workers dropped to 708 in 2012 from 749 in 2011, a decrease of 5 percent. Of the 708 fatal work injuries incurred by Hispanic or Latino workers, 454 (or 64 percent) involved foreign-born workers. Overall, there were 777 fatal work injuries involving foreign-born workers in 2012, of which the greatest share (299 or 38 percent) were born in Mexico. Fatal work injuries increased for workers under 16 years of age, rising to 19 in 2012 from 10 in 2011, reaching its highest level since 2005. Fourteen of these young decedents were employed as agricultural workers. Fatal work injuries involving men fell from 4,308 in 2011 to 4,045 in 2012—the lowest total since the inception of the fatality census in 1992. Fatal injuries to both wage and salary workers and self-employed workers declined in 2012. For more detailed information on fatal injuries by worker characteristics, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Type of incident Transportation incidents accounted for more than 2 out of every 5 fatal work injuries in 2012. (See chart 1.) Of the 1,789 transportation-related fatal injuries, about 58 percent (1,044 cases) were roadway incidents involving motorized land vehicles. Nonroadway incidents, such as a tractor overturn in a farm field, accounted for another 13 percent of the transportation-related fatal injuries. About 16 percent of fatal transportation incidents in 2012 involved pedestrians who were struck by vehicles. Of the 283 fatal work injuries involving pedestrians struck by vehicles, 65 occurred in work zones. (Note that transportation counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014 because key source documentation detailing specific transportation-related incidents has not yet been received.) Fatal work injuries among those fatally injured in aircraft incidents in 2012 declined by 14 percent from 2011, accounting for 125 fatalities or about 7 percent of the transportation total. Overall, 767 workers were killed as a result of violence and other injuries by persons or animals, including 463 homicides and 225 suicides. The work-related suicide total for 2012 declined 10 percent from the 2011 total and the homicide total was also slightly lower. Shootings were the most frequent manner of death in both homicides (81 percent) and suicides (48 percent). Of the 338 fatal work injuries involving female workers, 29 percent involved homicides. Fatal falls, slips, or trips took the lives of 668 workers in 2012, down slightly from 2011. Falls to a lower level accounted for 544 or about 81 percent of those fatalities. In 2012, the height of the fall was reported in 437 of the fatal falls to a lower level. Of those cases, about one in four occurred after a fall of 10 feet or less. Another one-fourth of the fatal fall cases occurred from falls of over 30 feet. While the total number of fatal work injuries involving contact with objects and equipment in 2012 remained about the same as in 2011, the number of workers fatally injured after being struck by objects or equipment increased by 7 percent (to 509 fatal work injuries in 2012 from 476 in 2011). This total includes 233 workers struck by falling objects or equipment and 199 struck by powered vehicles or mobile equipment not in normal operation. There were 142 multiple-fatality incidents in 2012 (incidents in which more than one worker was killed) in which 341 workers died. For more detailed information on fatal injuries by incident, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Industry In the private sector, there were 3,945 fatal work injuries in 2012, down 6 percent to a new series low. Both goods-producing industries and service-providing industries showed declines. Among goods-producing sectors, the number of fatal work injuries in the private construction sector increased 5 percent in 2012. Total hours worked were higher by one percent in 2012. The increase in 2012 was the first in construction fatalities since 2006. Construction fatalities are down 37 percent over that time. Construction accounted for the highest number of fatal work injuries of any industry sector in 2012. (See chart 2.) Fatal work injuries in the private mining sector increased 14 percent to 177 in 2012 from 155 in 2011—the highest level since 2007. The number of fatal work injury cases in oil and gas extraction industries rose to 138 in 2012 from 112 in 2011; the 2012 figure represents a series high. Fatal work injuries in coal mining increased slightly, and fatal work injuries in support activities for mining increased 9 percent. CFOI has used the North American Industry Classification System (NAICS) to define industry since 2003, and data on oil and gas extraction industries in CFOI comprise NAICS 21111 Oil and gas extraction, NAICS 213111 Drilling oil and gas wells, and NAICS 213112 Support activities for oil and gas operations. Agriculture, forestry, fishing and hunting fatalities decreased 16 percent to 475 in 2012 from 566 in 2011. This follows a 9 percent drop in agriculture fatalities in 2011. Fatal injuries in the crop production, animal production, forestry and logging, and fishing sectors were all lower in 2012. Despite the declines in fatal work injuries in this sector over the last two years, agriculture recorded the highest fatal injury rate of any industry sector at 21.2 fatal injuries per 100,000 FTE workers in 2012. Among service-providing industries in the private sector, fatal work injuries in transportation and warehousing accounted for 677 fatal work injuries in 2012, a decrease of 10 percent over the revised 2011 count (749 fatalities). The number of fatal injuries in truck transportation, the largest subsector within transportation and warehousing in terms of employment, decreased 6 percent in 2012. (As noted, transportation counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014.) Among other transportation subsectors, fatal work injuries in air transportation were slightly higher, but fatalities in water and rail transportation were lower in 2012. Fatal work injuries in the financial activities sector declined 17 percent in 2012 to 81. The professional and business services sector also reported lower numbers of fatal injuries in 2012, down 10 percent from 2011. Fatal occupational injuries among government workers decreased 13 percent from 2011 to 438 fatal work injuries, the lowest fatal work injury total since the start of the fatality census. Both state government and local government showed declines (19 percent and 16 percent, respectively), though fatal injuries among federal government workers remained about the same. For more detailed information on fatal injuries by industry, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Occupation Fatal work injuries in construction and extraction occupations rose for the second year in a row to 838—a 5 percent increase from 2011. Hours worked increased one percent in this occupation group during that period. Fatal injuries among construction trades workers rose in 2012 to 577 after 5 years of decline. This marked an 8 percent increase over the series low of 533 in 2011, but a 41 percent drop from the high of 977 reported in 2006. Fatal work injuries to construction laborers, the subgroup in this category with the highest number of fatalities, increased 10 percent to 210 in 2012, following a series low of 191 in 2011. Fatal injuries to roofers, another subgroup within construction trades workers, rose to 70 in 2012, a 17 percent rise from 2011 marking the highest count in 5 years. Fatal work injuries in transportation and material moving occupations were down 7 percent to 1,150 in 2012. Fatal work injuries in this occupational group accounted for about one quarter of all fatal occupational injuries. Drivers/sales workers and truck drivers was the subgroup within transportation and material moving occupations with the highest number of fatal injuries. Dropping 4 percent, this subgroup recorded 741 fatalities in 2012. Fatal injuries to taxi drivers and chauffeurs were down 28 percent to a series low of 46. (As noted, transportation and material moving counts presented in this release are expected to rise when updated 2012 data are released in Spring 2014.) The number of fatal work injuries among protective service occupations decreased 21 percent in 2012 to 224 fatalities–reaching the lowest count since the occupational series began in 2003. The decline was led by lower numbers of fatal injuries to police and sheriff’s patrol officers, which dropped 20 percent to 104 in 2012 to continue a two-year downward trend. Fatal injuries to both security guards and firefighters reached series lows with 48 and 17 fatalities, respectively. Fatal work injuries to workers in management occupations declined 8 percent to 429 in 2012—the lowest level in the series. This decrease was driven primarily by the 19 percent decline in fatal injuries to farmers, ranchers, and other agricultural managers from 268 in 2011 to 216 in 2012. Fatalities among farming, fishing, and forestry occupations declined 6 percent to 245 in 2012. This was led by the 24 percent drop in fatalities to fishers and related fishing workers from 42 in 2011 to a series low of 32 in 2012. Fatal injuries to logging workers have remained somewhat level for the last three years, decreasing slightly to 62 in 2012. Fatal injuries to resident military personnel reached a series low in 2012, dropping 25 percent from 57 fatalities in 2011 to 43. For more detailed information on fatal injuries by occupation, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Contract workers In addition to identifying the industry in which a decedent was employed, CFOI began in 2011 to identify whether a worker was a contractor. A contractor is defined as a worker employed by one firm but working at the behest of another firm that exercises overall responsibility for the operations at the site where the decedent was fatally injured. This information helps to identify the location and type of work being performed when the fatal work injury occurred. In 2012, the number of fatal occupational injuries incurred by contractors was 708, or 16 percent of all fatal injuries, compared to 542 reported in 2011. Falls to a lower level accounted for 30 percent of contractor deaths while struck by object or equipment (18 percent) and pedestrian vehicular (11 percent) incidents also were frequent events among contractors. Fatally-injured contractors were most often contracted by a government entity (151 or 21 percent of all contractors) and by firms in the private construction (133 or 19 percent); mining, quarrying, and oil and gas extraction (68 or 10 percent); and manufacturing (67 or 9 percent) industry sectors. The majority of contractors (381 or 54 percent) were working in construction and extraction occupations when fatally injured. Decedents in this occupation group were most often employed as construction laborers (101), first-line supervisors of construction trades and extraction workers (42), electricians (39), and roofers (32). Among contractors who were employed outside the construction and extraction occupations group, the largest number of fatal occupational injuries was incurred by heavy and tractor-trailer truck drivers (50); tree trimmers and pruners (16); security guards (15); landscaping and groundskeeping workers (14); welders, cutters, solderers, and brazers (14); and athletes and sports competitors (13). For more detailed information on fatal injuries incurred by contract workers, see the 2012 charts at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. State and metropolitan statistical area (MSA) Sixteen states and the District of Columbia reported higher numbers of fatal work injuries in 2012 than in 2011, while 32 states reported lower numbers. Two states reported the same number as in 2011. For more detailed state results, contact the individual state agency responsible for the collection of CFOI data in that state. Although data for Puerto Rico, the U.S. Virgin Islands, and Guam are not included in the national totals for this release, results for these jurisdictions are available. Participating agencies and their telephone numbers are listed in Table 6. Counts for over 300 MSAs are also available for 2012 from CFOI and detailed data are available for more than 50 MSAs. The MSAs with the most fatal occupational injuries in 2012 were New York-Northern New Jersey-Long Island (NY-NJ-PA) with 178, Houston-Sugar Land-Baytown (TX) with 90, Chicago-Joliet-Naperville (IL-IN-WI) with 81, and Los Angeles-Long Beach-Santa Ana (CA) with 81. For more detailed information on fatal injuries by state and MSA, see the 2012 tables at www.bls.gov/iif/oshcfoi1.htm. Background of the program The Census of Fatal Occupational Injuries (CFOI), part of the BLS Occupational Safety and Health Statistics (OSHS) program, compiles a count of all fatal work injuries occurring in the U.S. during the calendar year. The CFOI program uses diverse state, federal, and independent data sources to identify, verify, and describe fatal work injuries. This assures counts are as complete and accurate as possible. For the 2012 data, over 19,000 unique source documents were reviewed as part of the data collection process. The Survey of Occupational Injuries and Illnesses (SOII), another component of the OSHS program, presents frequency counts and incidence rates by industry and also by detailed case circumstances and worker characteristics for nonfatal workplace injuries and illnesses for cases that result in days away from work. Incidence rates for 2012 by industry and case type will be published in October 2013, and information on 2012 case circumstances and worker characteristics will be available in November 2013. For additional data, access the BLS Internet site: www.bls.gov/iif/. For technical information and definitions for the CFOI program, please go to the BLS Handbook of Methods on the BLS website at www.bls.gov/opub/hom/pdf/homch9.pdf. Table 1. Fatal occupational injuries by event or exposure, 2012 Table 2. Fatal occupational injuries by industry and selected event or exposure, 2012 Table 3. Fatal occupational injuries by occupation and selected event or exposure, 2012 Table 4. Fatal occupational injuries by selected worker characteristics and selected event or exposure, 2012 Table 5. Fatal occupational injuries by state and event or exposure, 2011-2012 Table 6. CFOI participating agencies and telephone numbers Technical notes HTML version of the entire news release The PDF version of the news release

1 commento:

  1. Il mio nome è donald boykins, sono qui per apprezzare il Dr Akhigbe per aver usato la sua medicina a base di erbe per curare il mio virus dell'herpes. Sono circa 3 anni e 6 mesi che vivo con questo virus ed è stato un problema serio per me, ero così confuso perché ho preso molti farmaci per essere curato, ma tutto il mio sforzo è stato vano, una mattina Stavo navigando su internet e ho visto diverse testimonianze sul Dr. Akhigbe che curava le persone dal virus Herpes e immediatamente ho contattato il Dr. Akhigbe alla sua email: drrealakhigbe@gmail.com, gli ho parlato dei miei problemi e lui mi ha detto che devo essere guarito, mi ha dato alcune istruzioni e che ho seguito giustamente. così ha preparato una medicina a base di erbe e me l'ha mandata che ho usato per 2 settimane e sono stata guarita tutto era come un sogno per me e il mio virus dell'herpes era completamente sparito, dott. Achigbe, che Dio ti benedica e ti dia più potere e abilità per più cura.Non so se c'è qualcuno là fuori che soffre per il virus dell'herpes o una qualsiasi di queste malattie .. DIABETE, CANCRO, HIV / AIDS, HEPPITOSS HERPES A E B
    , MALATTIA CARDIACA, MALATTIA CRONICA, ecc. Perché non contattate il dott.Akhigbe oggi e liberatevi dalle vostre malattie perché è un dottore molto buono e onesto e viene anche chiamato il padrino dell'erboristismo contattandolo via e-mail; drrealakhigbe@gmail.com o whatsApp su 2348142454860
    sito web https: drrealakhigbe.weebly.com

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Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.